IT201800008232A1 - Macchina erogatrice di gelato - Google Patents

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ice cream
container
dispensing machine
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Valter Jejcic
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Valmar Global Vse Za Sladoled Doo
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“MACCHINA EROGATRICE DI GELATO”
La presente invenzione è relativa ad una macchina erogatrice di gelato.
Più in dettaglio, la presente invenzione è relativa ad una macchina semiautomatica atta a versare gelato artigianale all’interno di coppette usa e getta e contenitori monodose similari. Macchina a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Per venire incontro alle richieste delle gelaterie che preparano e vendono giornalmente un numero molto elevato di coppette monodose di gelato artigianale, nel corso degli ultimi anni alcuni produttori di macchinari per la produzione di gelato artigianale hanno realizzato delle piccole macchine semiautomatiche a comando manuale, che sono in grado di versare rapidamente del gelato all’interno di una comune coppetta monodose.
Queste macchine semiautomatiche sono composte essenzialmente da un contenitore a tazza di forma cilindrica, che è dimensionato in modo tale da contenere 3-20 litri di gelato artigianale ed è dotato, sul fondo, di un piccolo ugello erogatore da cui fuoriesce il gelato; da uno stantuffo mobile che è inserito più o meno a tenuta di fluido all’interno del contenitore a tazza, con la possibilità di muoversi assialmente all’interno del contenitore; e da un meccanismo di movimentazione ad azionamento elettrico, che è in grado di spostare lo stantuffo all’interno del contenitore a tazza, verso il fondo del contenitore e viceversa, in modo tale da poter spingere il gelato lentamente all’esterno del contenitore attraverso l’ugello erogatore.
Purtroppo, le macchine erogatrici di gelato sopra descritte hanno evidenziato grossi limiti operativi che ne hanno impedito la diffusione sul mercato.
Per riempire rapidamente una coppetta di gelato, infatti, lo stantuffo della macchina deve esercitare una pressione molto elevata sul gelato presente all’interno del contenitore. La pressione richiesta, però, compatta eccessivamente il gelato artigianale presente all’interno del contenitore, e riduce drasticamente la percentuale di aria presente nel prodotto in uscita dall’ugello pregiudicando la cremosità e la leggerezza tipiche del gelato artigianale.
In aggiunta, quando il gelato viene versato all’ interno del contenitore a tazza, si formano all’interno del contenitore delle sacche d’aria che rendono molto difficile dosare in modo preciso il gelato nelle singole coppette monodose.
Infine una pressione troppo elevata può portare ad un successivo rapido e repentino rammollimento del gelato artigianale, con tutte le problematiche che questo comporta.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di realizzare una macchina erogatrice di gelato adatta per riempire coppette monodose con gelato, che sia esente dagli inconvenienti sopra elencati.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina erogatrice di gelato come definita nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
― la figura 1 è una vista assonometrica di una macchina erogatrice di gelato realizzata secondo i dettami della presente invenzione, con parti asportate per chiarezza;
― la figura 2 è una vista laterale della macchina erogatrice illustrata in figura 1, sezionata lungo il piano verticale di mezzeria e con parti asportate per chiarezza;
― la figura 3 è una vista assonometrica parzialmente esplosa della macchina erogatrice illustrata nelle figure 1 e 2;
― la figura 4 è una vista in scala ingrandita della sezione centrale della macchina erogatrice illustrata in figura 2, con parti asportate per chiarezza; mentre
― la figura 5 è una vista in scala ingrandita della sezione centrale della macchina erogatrice illustrata nelle figure 2 e 4, con il contenitore a tazza parzialmente smontato e con parti asportate per chiarezza.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, con il numero 1 è indicata nel suo complesso una macchina erogatrice di gelato a comando manuale, che può essere vantaggiosamente utilizzata per versare gelato all’interno di una generica coppetta 100 preferibilmente del tipo usa e getta o altro contenitore monodose similare.
La macchina erogatrice 1 essenzialmente comprende: un contenitore a tazza che è atto a contenere una grande quantità di gelato artigianale ed è dotato, sul fondo, di un ugello erogatore da cui il gelato può fuoriuscire dal contenitore; uno stantuffo che è alloggiato in modo assialmente scorrevole all’interno del contenitore; ed un sistema di movimentazione a comando manuale, che è selettivamente atto a muovere assialmente lo stantuffo all’interno del contenitore a tazza, in modo tale da spingere il gelato fuori del contenitore attraverso l’ugello erogatore.
Più in dettaglio, la macchina erogatrice 1 preferibilmente comprende: una intelaiatura portante 2, rigida e preferibilmente realizzata in materiale metallico, che è preferibilmente strutturata/dimensionata per essere disposta in appoggio su di un generico piano di appoggio sostanzialmente orizzontale; ed un contenitore a tazza 3 sostanzialmente rigido e preferibilmente di forma sostanzialmente cilindrica, che è fissato saldamente sulla intelaiatura portante 2 in modo tale da essere sostanzialmente coassiale ad un asse di riferimento A prefissato, ed è dotato, sul fondo, di un piccolo ugello erogatore 4 attraverso cui il gelato può fuoriuscire dal contenitore 3.
In altre parole, l’ugello erogatore 4 è posizionato sul fondo del contenitore a tazza 3, in corrispondenza della bocca di uscita di un condotto passante 5 che attraversa l’intero spessore della parete di fondo del contenitore a tazza 3 e termina all’interno del contenitore a tazza 3. Preferibilmente l’ugello erogatore 4 è inoltre fissato sul fondo del contenitore a tazza 3 in modo rigido e stabile, ma facilmente disaccoppiabile, in modo tale da essere rapidamente sostituibile.
Il contenitore a tazza 3, in aggiunta, è preferibilmente dimensionato in modo tale da contenere una quantità di gelato artigianale superiore a 2 litri, ed è preferibilmente fissato sulla intelaiatura portante 2 in posizione sostanzialmente verticale, con l’imboccatura rivolta verso l’alto.
In altre parole, l’asse di riferimento A è preferibilmente sostanzialmente verticale.
Preferibilmente il contenitore a tazza 3 è inoltre fissato/fissabile sulla intelaiatura portante 2 in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il contenitore a tazza 3 è preferibilmente realizzato in materiale polimerico, ed è preferibilmente dimensionato per poter contenere una quantità di gelato compresa tra 5 e 20 litri.
L’intelaiatura portante 2, invece, è preferibilmente strutturata in modo tale da innalzarsi dal relativo piano di appoggio in direzione sostanzialmente verticale.
Più in dettaglio, l’intelaiatura portante 2 preferibilmente comprende: una base di appoggio 6 preferibilmente con struttura piastriforme, che è atta ad essere disposta in appoggio stabile su di un qualsiasi piano di appoggio orizzontale; ed un montante oblungo 7 preferibilmente di forma sostanzialmente parallelepipeda e preferibilmente con struttura scatolare, che si innalza dalla base di appoggio 6 in una direzione localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di giacitura della base di appoggio 6, ossia in direzione sostanzialmente verticale.
In altre parole il montante 7 si estende parallelamente all’asse A.
Il contenitore a tazza 3, a sua volta, è preferibilmente fissato sul montante 7 spaziato al disopra della base di appoggio 6.
Più in dettaglio, il contenitore a tazza 3 è preferibilmente disposto in appoggio su di una mensola sporgente 8 preferibilmente con struttura piastriforme, che si estende a sbalzo dal montante 7 sostanzialmente parallela alla base di appoggio 6, ossia orizzontalmente.
In altre parole la mensola sporgente 8 è sostanzialmente perpendicolare all’asse A.
Preferibilmente il contenitore a tazza 3 è inoltre fissato sul montante 7, o meglio sulla mensola sporgente 8 del montante 7, in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, in aggiunta, il contenitore a tazza 3 è preferibilmente suddiviso in un grosso fusto tubolare rettilineo 9 preferibilmente di forma sostanzialmente cilindrica, che è preferibilmente dotato esternamente di una grande maniglia 10 trasversale; ed in un fondello 11 sostanzialmente piastriforme e preferibilmente di forma grosso modo circolare, che è fissato/accoppiato alla estremità inferiore del fusto tubolare 9 sostanzialmente a tenuta di fluido, in modo tale da formare il fondo del contenitore a tazza 3. Preferibilmente il fondello 11 è inoltre accoppiato al fusto tubolare 9 in modo rigido e stabile, ma facilmente disaccoppiabile.
Più in dettaglio, il fondello 11 giace preferibilmente su di un piano sostanzialmente ortogonale all’asse A, mentre il fusto tubolare 9 si estende parallelamente all’asse A.
Preferibilmente, il fondello 11 ed il fusto tubolare 9 sono inoltre coassiali all’asse A.
In aggiunta, il fondello 11 è preferibilmente fissato saldamente in appoggio sulla intelaiatura portante 2, o meglio sulla mensola sporgente 8 del montante 7, in posizione sostanzialmente orizzontale, ed il fusto tubolare 9 è preferibilmente innestato/calzato sul fondello 11 in posizione sostanzialmente verticale ed in modo tale da essere sorretto direttamente dal fondello 11.
Preferibilmente il fondello 11 è inoltre fissato sulla intelaiatura portante 2, o meglio sulla mensola sporgente 8 del montante 7, in modo rigido e stabile, ma facilmente disaccoppiabile.
L’ugello erogatore 4, a sua volta, è preferibilmente fissato sul fondello 11 in modo tale da sporgere a sbalzo dal fondello 11.
Più in dettaglio, l’ugello erogatore 4 è preferibilmente fissato/attaccato in modo rigido e stabile, ma facilmente rimovibile, sulla faccia inferiore del fondello 11, a chiusura della imboccatura di un foro rettilineo passante 4, che attraversa l’intero spessore del fondello 11, ha preferibilmente un profilo convergente verso l’ugello erogatore 4, e forma il condotto passante 5.
L’ugello erogatore 4, in aggiunta, è preferibilmente costituito da un corpo a tazza che ha preferibilmente una concavità con profilo parabolico, ed è dotato sul fondo di un foro centrale passante preferibilmente di forma raggiata.
Con riferimento alle figure 1, 2, 3 e 5, preferibilmente la macchina erogatrice 1 in aggiunta comprende anche un otturatore rimovibile 12 ad azionamento manuale, che è inseribile nel fusto tubolare rettilineo 9 immediatamente al disopra del fondello 11, in modo tale da poter selettivamente chiudere/tappare il fusto tubolare 9 sostanzialmente a tenuta di fluido, in aggiunta o alternativa al fondello 11.
Preferibilmente l’otturatore rimovibile 12 è inoltre inseribile a ghigliottina nel fusto tubolare rettilineo 9, preferibilmente ortogonalmente all’asse longitudinale del fusto tubolare 9, ossia ortogonalmente all’asse longitudinale L del contenitore 3.
Più in dettaglio, l’otturatore rimovibile 12 preferibilmente comprende: una lama piastriforme 13 sostanzialmente rigida e preferibilmente realizzata in materiale metallico, che è atta ad essere inserita a ghigliottina nel fusto tubolare 9 preferibilmente ortogonalmente all’asse longitudinale del fusto tubolare 9, in modo tale da poter chiudere/ tappare il fusto tubolare 9 sostanzialmente a tenuta di fluido; ed una maniglia 14 che è preferibilmente realizzata in materiale plastico, ed è fissata in modo rigido al corpo della lama 13, preferibilmente a ridosso di un bordo laterale della stessa lama 13, in modo tale da consentire ad una persona di inserire ed estrarre manualmente la lama piastriforme 13 dal fusto tubolare 9.
Più in dettaglio, il fusto tubolare 9 è preferibilmente dotato di una fenditura trasversale 15 che si estende sulla sua parete laterale, immediatamente al disopra del fondello 11, rimanendo complanare ad un piano di riferimento che è preferibilmente localmente sostanzialmente ortogonale all’ asse longitudinale del fusto tubolare 9, ossia sostanzialmente ortogonale all’asse longitudinale L del contenitore 3.
La lama piastriforme 13, a sua volta, è atta ad impegnare in modo scorrevole la fenditura trasversale 15, ed è preferibilmente dimensionata in modo tale da poter chiudere l’intera sezione libera del fusto tubolare 9, così da tappare il fusto tubolare 9 sostanzialmente a tenuta di fluido quando è completamente inserita nel fusto tubolare 9.
In altre parole, una parte della lama piastriforme 13 ha una forma sostanzialmente complementare a quella della sezione libera trasversale del fusto tubolare 9.
Con riferimento alle figure 2 e 3, la macchina erogatrice di gelato 1 in aggiunta comprende: uno stantuffo mobile 18 che è inserito all’interno del contenitore a tazza 3, o meglio all’interno del fusto tubolare 9 del contenitore a tazza 3, sostanzialmente a tenuta di fluido e con la possibilità di muoversi all’interno dello stesso contenitore 3 parallelamente all’asse longitudinale L del contenitore; ed un dispositivo di movimentazione dello stantuffo 19 a comando manuale e preferibilmente ad azionamento elettrico, che è in grado di spostare a comando lo stantuffo 18 all’interno del contenitore a tazza 3, da e verso il fondo del contenitore 3, o meglio da e verso il fondello 11 del contenitore 3, in modo tale da poter selettivamente spingere il gelato fuori dal contenitore 3 attraverso l’ugello erogatore 4.
Preferibilmente il dispositivo di movimentazione 19 è inoltre fissato direttamente sulla intelaiatura portante 2, o meglio sul montante 7 della intelaiatura portante 2, spaziato al disopra del contenitore a tazza 3, e preferibilmente supporta direttamente lo stantuffo 18.
Nell’esempio illustrato, in particolare, lo stantuffo mobile 18 preferibilmente consiste essenzialmente in un corpo discoidale, che ha una forma sostanzialmente complementare alla sezione libera trasversale del contenitore a tazza 3, o meglio del fusto tubolare 9, ed è preferibilmente realizzato in materiale plastico.
Il dispositivo di movimentazione 19, invece, preferibilmente comprende: un albero filettato 20 che si estende coassiale o comunque parallelo all’asse A, ossia parallelamente all’asse longitudinale L del contenitore 3, spaziato al disopra del contenitore a tazza 3, ed ha le sue due estremità assiali fissate in modo assialmente girevole sulla intelaiatura portante 2; un motore elettrico 21 che è meccanicamente collegato all’albero filettato 20 in modo tale da poter, a comando, trascinare in rotazione lo stesso albero 20 attorno al suo asse longitudinale selettivamente in senso orario od antiorario; ed un corpo madrevite 22 che è avvitato su di un segmento dell’albero 20 senza la possibilità di ruotare, ed è collegato in modo rigido allo stantuffo 18 sottostante preferibilmente tramite uno o più steli rettilinei o puntoni 23 che si estendono parallelamente all’asse longitudinale dell’albero filettato 20 ed hanno l’estremità inferiore in battuta sullo stantuffo 18.
La discesa del corpo madrevite 22 lungo l’albero 20 è quindi trasmessa allo stantuffo 18 dai puntoni 23.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, le due estremità assiali dell’albero filettato 20 sono fissate in modo assialmente girevole su di una coppia di mensole sporgenti 25 preferibilmente sostanzialmente piastriformi, che si estendono a sbalzo dal montante 7 perpendicolarmente all’ asse A, in modo tale da essere parallele ed affacciate tra loro, e verticalmente allineate alla mensola sporgente 8 che supporta direttamente il contenitore 3.
Il motore elettrico 21, invece, è preferibilmente posizionato al disopra della mensola sporgente 25 superiore, ed è preferibilmente collegato all’albero filettato 20 attraverso un riduttore ad ingranaggi 26.
Il corpo madrevite 22, infine, è preferibilmente collegato allo stantuffo 18 tramite tre steli rettilinei o puntoni 23 paralleli ed affiancati tra loro, che sono disposti attorno all’albero filettato 20, preferibilmente ai vertici di triangolo. Preferibilmente l’estremità inferiore di ciascun stelo rettilineo o puntone 23 è inoltre fissata al corpo dello stantuffo 18 in modo rigido e stabile, ma facilmente disaccoppiabile.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, preferibilmente la intelaiatura portante 2 include anche un carter o mantello protettivo 27 sostanzialmente rigido, che è fissato sul montante 7 in modo tale da occultare e proteggere il dispositivo di movimentazione 19, e preferibilmente consiste essenzialmente in un pannello piastriforme preferibilmente realizzato in materiale metallico, che è piegato sostanzialmente ad U ed è calzato sulle due mensole sporgenti 25 in modo tale da chiudere il volume tra le due mensole sporgenti 25.
Con riferimento alle figure 2, 3, 4 e 5, la macchina erogatrice di gelato 1 infine comprende anche: una girante 30 preferibilmente con struttura piastriforme, che è posizionata all’interno del contenitore a tazza 3 sostanzialmente rasente al fondo del contenitore 3, con la possibilità di ruotare attorno ad un asse di rotazione R localmente sostanzialmente perpendicolare al fondo del contenitore 3; ed un gruppo motore 31 preferibilmente ad azionamento elettrico o similare, che è preferibilmente posizionato all’esterno del contenitore a tazza 3, ed è meccanicamente collegato alla girante 30 in modo tale da poter, a comando, trascinare in rotazione la stessa girante 30 attorno all’asse R.
Il gruppo motore 31, in aggiunta, è atto a trascinare in rotazione la girante 30 attorno all’asse R con una velocità angolare preferibilmente inferiore a 200 giri al minuto, ed opzionalmente compresa tra 10 e 150 giri al minuto.
Più in dettaglio, la girante 30 è fissata sul fondo del contenitore a tazza 3 in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse R che è preferibilmente localmente sostanzialmente coincidente o comunque parallelo all’asse longitudinale L del contenitore 3 e/o all’asse A.
La girante 30 è inoltre posizionata sul fondo del contenitore a tazza 3, o meglio sulla faccia superiore del fondello 11, a una distanza prefissata dalla bocca di ingresso del condotto passante 5, ed è dotata di almeno una paletta radiale 32 oblunga e preferibilmente anche sostanzialmente piastriforme, che si estende sostanzialmente rasente al fondo del contenitore 3, ossia perpendicolarmente all’asse R, fino alla bocca di ingresso del condotto passante 5, così da lambire/sfiorare la medesima bocca di ingresso quando la girante 30 ruota attorno all’asse R.
In altre parole, la bocca di ingresso del condotto passante 5 è preferibilmente posizionata sul fondo del contenitore a tazza 3 in posizione eccentrica rispetto all’asse longitudinale L del contenitore 3.
Preferibilmente la paletta 32 è inoltre dimensionata in modo tale da raggiungere e preferibilmente anche oltrepassare la bocca di ingresso del condotto passante 5.
In aggiunta l’estremità distale della paletta 32 è preferibilmente dimensionata in modo tale da poter coprire, quando si trova immediatamente al disopra della bocca di ingresso del condotto passante 5, sostanzialmente la intera area della bocca di ingresso del condotto passante 5.
Il gruppo motore 31, a sua volta, è preferibilmente strutturato in modo tale da poter disporre, a riposo, la girante 30 con la o una delle sue palette radiali 32 che si estende al disopra della bocca di ingresso del condotto passante 5, preferibilmente a copertura della medesima bocca di ingresso.
In altre parole, il gruppo motore 31 è atto a fermare/ arrestare la rotazione della girante 30 in una posizione angolare prefissata, in cui la o una delle palette radiali 32 della girante 30 si estende al disopra della bocca di ingresso del condotto passante 5 in modo tale da chiudere/ coprire sostanzialmente completamente la medesima bocca di ingresso.
Con riferimento alle figure 3, 4 e 5, preferibilmente la girante 30 è inoltre fissata in modo angolarmente rigido su di un perno di supporto 33 che si estende in modo passante attraverso il fondo del contenitore a tazza 3, ed il gruppo motore 31 è posizionato all’esterno del contenitore a tazza 3, preferibilmente al disotto del fondo del contenitore, ed è atto a trascinare in rotazione il perno di supporto 33.
Il perno di supporto 33 è pertanto coassiale all’asse di rotazione R della girante.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato la girante 30 giace preferibilmente su di un piano sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale L del contenitore a tazza 3, ed è preferibilmente calettata in modo angolarmente rigido su di un perno di supporto 33 che si estende coassiale all’ asse longitudinale L del contenitore 3, ed è alloggiato in modo passante ed assialmente girevole nel fondello 11.
Preferibilmente la girante palettata 30 è inoltre dotata di due grandi palette radiali 32 che si estendono radialmente da bande opposte dell’asse di rotazione R, ed hanno preferibilmente forma sostanzialmente speculare.
Il gruppo motore 31, invece, è preferibilmente fissato stabilmente sulla intelaiatura portante 2, al disotto del fondello 11 del contenitore a tazza 3, ed è atto a trascinare in rotazione il perno di supporto 33.
Preferibilmente il gruppo motore 31 è inoltre collegato al perno di supporto 33 attraverso un giunto meccanico scomponibile, in modo tale da essere facilmente disaccoppiabile dal perno di supporto 33.
Più in dettaglio, con particolare riferimento alle figure 4 e 5, nell’esempio illustrato il gruppo motore 31 preferibilmente comprende: un mozzo rotante 34 che è fissato sulla faccia superiore della mensola sporgente 8 in modo tale da essere sostanzialmente coassiale all’asse A e/o all’asse longitudinale L del contenitore 3 soprastante, con la possibilità di ruotare attorno al suo asse longitudinale; ed un motore elettrico 35 che è preferibilmente fissato stabilmente sulla mensola sporgente 8, al disotto della mensola sporgente 8, ed è meccanicamente collegato al mozzo 34 in modo tale da poterlo trascinare in rotazione attorno al suo asse longitudinale.
Il perno di supporto 33, a sua volta, è preferibilmente strutturato/sagomato in modo tale da potersi innestare nel, o comunque accoppiare al, mozzo 34 in modo angolarmente rigido e facilmente disaccoppiabile, così da poter ruotare unitamente a quest’ultimo.
Preferibilmente il motore elettrico 35 è inoltre strutturato in modo tale da arrestarsi sempre in una posizione angolare prefissata in cui dispone la o una delle palette radiali 32 della girante 30 immediatamente al disopra della bocca di ingresso del condotto passante 5, così da chiudere la bocca di ingresso del condotto passante 5.
In alternativa il gruppo motore 31 può essere dotato di un sensore di posizione (non illustrato) che è in grado di determinare quando la o una delle palette radiali 32 della girante 30 si trova immediatamente al disopra della bocca di ingresso del condotto passante 5, e può quindi chiudere la bocca di ingresso del condotto passante 5.
Con riferimento alle figure 4 e 5, preferibilmente l’intelaiatura portante 2 è inoltre dotata di almeno un organo di bloccaggio anti-rotazione, che è atto ad accoppiarsi al contenitore a tazza 3 per impedire la rotazione del contenitore a tazza 3 attorno all’asse longitudinale L.
Più in dettaglio, la macchina erogatrice 1 è preferibilmente dotata di un perno di bloccaggio 36 che sporge a sbalzo dalla mensola sporgente 8 parallelamente ed in posizione eccentrica rispetto all’asse A, ossia in direzione verticale, ed atto ad innestarsi nel contenitore a tazza 3, o meglio nel fondello 11 del contenitore a tazza 3, in posizione eccentrica rispetto al perno di supporto 33, in modo tale da impedire la rotazione del contenitore a tazza 3 attorno al suo asse longitudinale L.
Con riferimento alle figure 2 e 3, preferibilmente la macchina erogatrice 1 è infine dotata di una centralina elettronica di controllo 37, che è atta a pilotare il dispositivo di movimentazione 19, o meglio il motore elettrico 21, ed il gruppo motore 31, o meglio il motore elettrico 35, in modo tale da poter selettivamente spingere il gelato fuori dal contenitore a tazza 3 attraverso l’ugello erogatore 4 e preferibilmente anche tappare l’ugello erogatore 4 quando la macchina non è in uso.
Preferibilmente la centralina elettronica di controllo 37 è inoltre atta a pilotare il dispositivo di movimentazione 19 ed il gruppo motore 31 in funzione dei segnali provenienti da un organo di comando ad azionamento manuale (non illustrato), ad esempio un pulsante, che è preferibilmente disposto su di pannello di comando (non illustrato) preferibilmente collocato sulla parte anteriore della macchina.
Ovviamente l’organo di comando ad azionamento manuale può anche essere un pedale, una leva oppure un sensore di presenza che comunica con la centralina elettronica di controllo 37, ed è atto a rilevare e segnalare quando una persona posiziona manualmente una coppetta 100 immediatamente al disotto dell’ugello erogatore 4.
Preferibilmente la centralina elettronica di controllo 37 è infine programmata/configurata in modo tale da attivare e disattivare il gruppo motore 31 ed il dispositivo di movimentazione 19 secondo una sequenza prefissata.
Il funzionamento generale della macchina erogatrice di gelato 1 è facilmente desumibile da quanto sopra scritto.
Assumendo che il contenitore a tazza 3 sia pieno di gelato artigianale e che l’otturatore rimovibile 12 non sia inserito nel contenitore a tazza 3, l’azione combinata dello stantuffo 18 e della girante palettata 30 consente di spinge il gelato fuori dal contenitore a tazza 3 attraverso l’ugello erogatore 4.
I vantaggi dovuti alla presenza della girante palettata 30 sono notevoli.
Prove sperimentali hanno evidenziato che la rotazione della girante palettata 30 in contemporanea all’abbassamento dello stantuffo 18 consente di dosare in modo molto più preciso il gelato in uscita dall’ugello erogatore 4.
Inoltre l’azione della girante palettata 30 consente di non ridurre eccessivamente la quantità di aria inglobata nel gelato che fuoriesce dall’ugello erogatore 4. Circostanza che consente di preservare le caratteristiche fisiche (viscosità e densità) ed organolettiche tipiche del gelato artigianale.
In altre parole, la girante palettata 30 contrasta gli effetti negativi dovuti alla spinta dello stantuffo 18, consentendo alla macchina erogatrice 1 di versare/pompare rapidamente il gelato artigianale all’interno della coppetta 100 senza però comprometterne le caratteristiche fisiche ed organolettiche del gelato artigianale.
In aggiunta, la possibilità di separare facilmente il fusto tubolare 9 del contenitore a tazza 3 dal fondello 11 sottostante, consente di condividere una singola girante palettata 30 tra più contenitori a tazza 3.
L’utilizzatore, infatti, può spostare rapidamente il fondello 11 con la girante palettata 30 da un contenitore all’altro, dopo aver inserito l’otturatore rimovibile 12 nel contenitore a tazza 3 per chiudere/tappare l’estremità inferiore del fusto tubolare rettilineo 9 immediatamente al disopra del fondello 11, ed aver poi staccato/separato il fusto tubolare 9 dal fondello 11.
Risulta infine chiaro che alla macchina erogatrice di gelato 1 sopra descritta possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, in una prima variante non illustrata il dispositivo di movimentazione 19 può comprendere uno o più cilindri idraulici o pneumatici disposti parallelamente all’ asse A, ed un distributore elettrocomandato di fluido in pressione che è atto a regolare l’afflusso di aria o altro fluido in pressione al o ai cilindri idraulici o pneumatici.
In una seconda variante meno sofisticata e non illustrata, inoltre, il fusto tubolare 9 ed il fondello 11 formano un corpo unico.
In questo caso, il contenitore a tazza 3 può essere privo della fenditura trasversale 15 atta ad essere impegnata dall’otturatore rimovibile 12.
Infine, in una terza variante meno sofisticata e non illustrata, la macchina erogatrice 1 è priva della centralina elettronica di controllo 37, e l’attivazione e disattivazione del dispositivo di movimentazione 19 e del gruppo motore 31 sono controllati direttamente dall’utilizzatore, mediante specifici e preferibilmente anche distinti organi di comando ad azionamento manuale.

Claims (15)

1. Macchina erogatrice di gelato (1) comprendente: un contenitore a tazza (3) che è atto a contenere il gelato artigianale ed è dotato, sul fondo, di un ugello erogatore (4) da cui fuoriesce il gelato; uno stantuffo (18) che è alloggiato in modo assialmente scorrevole all’interno del contenitore a tazza (3); e mezzi di movimentazione dello stantuffo (19) a comando manuale, che sono selettivamente atti a spostare lo stantuffo (18) all’interno del contenitore a tazza (3), in modo tale da spingere il gelato fuori del contenitore (3) attraverso l’ugello erogatore (4); la macchina erogatrice di gelato (1) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere anche: una girante (30) che è posizionata all’interno del contenitore a tazza (3) sostanzialmente rasente al fondo del contenitore (3), con la possibilità di ruotare attorno ad un asse di rotazione (R) prefissato; ed un gruppo motore (31) che è atto a trascinare in rotazione la girante (30) attorno a detto asse di rotazione (R).
2. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 1, in cui la girante (30) è posizionata sul fondo del contenitore a tazza (3) distanziata dalla bocca di ingresso del condotto passante (5) che termina in corrispondenza dell’ugello erogatore (4), ed è dotata di almeno una paletta radiale (32) che si estende sostanzialmente rasente al fondo del contenitore (3), fino alla bocca di ingresso di detto condotto passante (5), così da lambire/sfiorare detta bocca di ingresso quando la girante (30) è in rotazione.
3. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 2, in cui detta paletta (32) è dimensionata in modo tale da raggiungere e sostanzialmente oltrepassare la bocca di ingresso del condotto passante (5).
4. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 3, in cui la estremità distale di detta paletta (32) è dimensionata in modo tale da poter coprire, quando si trova al disopra della bocca di ingresso del condotto passante (5), sostanzialmente la intera area di detta bocca di ingresso.
5. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 2, 3 o 4, in cui il gruppo motore (31) è atto a disporre, a riposo, la girante (30) in modo tale che la paletta o una delle palette (32) si estenda al disopra della bocca di ingresso di detto condotto passante (5).
6. Macchina erogatrice di gelato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detta paletta (32) ha una struttura piastriforme.
7. Macchina erogatrice di gelato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la girante (30) è fissata in modo angolarmente rigido su di un perno di supporto (33) che si estende in modo passante attraverso il fondo del contenitore a tazza (3); ed in cui il gruppo motore (31) è collocato all’esterno del contenitore a tazza (3) ed è atto a trascinare in rotazione detto perno di supporto (33).
8. Macchina erogatrice di gelato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la macchina è dotata di una intelaiatura portante (2) ed il contenitore a tazza (3) è fissato su detta intelaiatura portante (2) in posizione sostanzialmente verticale.
9. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 8, in cui il gruppo motore (31) è fissato stabilmente sulla intelaiatura portante (2), al disotto del contenitore a tazza (3).
10. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui il contenitore a tazza (3) è fissato su detta intelaiatura portante (2) in modo rimovibile, ed il gruppo motore (31) è collegato al perno di supporto (33) attraverso un giunto meccanico scomponibile, in modo tale da essere facilmente disaccoppiabile dal perno di supporto (33).
11. Macchina erogatrice di gelato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore a tazza (3) è suddiviso in un fusto tubolare rettilineo (9) ed in un fondello (11), che è fissato/accoppiato alla estremità inferiore di detto fusto tubolare rettilineo (9) sostanzialmente a tenuta di fluido, in modo tale da formare il fondo del contenitore a tazza (3).
12. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 11, in cui detto fondello (11) è accoppiato a detto fusto tubolare rettilineo (9) in modo rigido e stabile, ma facilmente disaccoppiabile.
13. Macchina erogatrice di gelato secondo la rivendicazione 12, in cui la macchina include anche un otturatore rimovibile (12) ad azionamento manuale, che è inseribile a ghigliottina nel fusto tubolare rettilineo (9) al disopra del fondello (11), in modo tale da poter selettivamente chiudere/tappare il fusto tubolare rettilineo (9) sostanzialmente a tenuta di fluido, in aggiunta o alternativa al fondello (11).
14. Macchina erogatrice di gelato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore a tazza (3) ha una forma sostanzialmente cilindrica.
15. Macchina erogatrice di gelato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore a tazza (3) è dimensionato in modo tale da contenere una quantità di gelato artigianale superiore a 2 litri.
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