IT201800007479A1 - Metodo e apparecchiatura per alimentare elementi metallici di foggia allungata - Google Patents

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Description

Descrizione METODO E APPARECCHIATURA PER ALIMENTARE ELEMENTI METALLICI
DI FOGGIA ALLUNGATA
Campo tecnico
La presente invenzione ha per oggetto un metodo e una apparecchiatura per alimentare elementi metallici di foggia allungata, in particolare profilati e tondini metallici in barre, ad esempio destinati ad un ciclo di piegatura o calandratura. Arte nota
Sono note apparecchiature per la lavorazione di elementi metallici di foggia allungata, in particolare profilati metallici e simili prodotti in barre, che comprendono almeno un gruppo di traino e almeno un gruppo di piegatura.
In particolare, il gruppo di traino è generalmente costituito, ad esempio, da una o più coppie di ruote controrotanti, di cui almeno una motorizzata, contrapposte rispetto a una direzione di alimentazione degli elementi da alimentare.
Il gruppo di piega, invece, è ad esempio costituito da una testa di piega comprendente un mandrino centrale, attorno al quale è azionabile in rotazione, su un rispettivo piano di piegatura, un perno di piega. Gli elementi alimentati alla testa di piega possono così essere soggetti a una o più operazioni di piegatura in successione, per realizzare prodotti sagomati, staffe a profilo aperto o chiuso, quindi prodotti piani, oppure prodotti tridimensionali destinati all’armatura di strutture edilizie.
Il brevetto E P2714296 della medesima Richiedente illustra ad esempio una apparecchiatura per la realizzazione di staffe, bidimensionali e tridimensionali, comprendente mezzi di guida per alimentare un tondino metallico lungo una direzione di alimentazione, un primo gruppo di piega comprendente un primo mandrino centrale di piega e un primo perno eccentrico di piega girevole attorno al primo mandrino centrale per piegare il tondino metallico su un piano di lavoro, un secondo gruppo di piega comprendente un secondo mandrino centrale e un secondo perno di piega mobile attorno al secondo mandrino centrale per piegare il tondino metallico su un piano di piegatura inclinato rispetto al piano di lavoro. Nella produzione di prodotti piani, in particolare staffe, prodotti sagomati e calandrati a partire da elementi metallici, quali barre o tondini, vi è il problema di garantire una tolleranza accettabile sulla complanarità del pezzo finito. In pratica, gli elementi tendono naturalmente a ruotare attorno al proprio asse longitudinale mentre sono alimentati dal gruppo di traino e piegati e, dunque, in seguito a tale spontanea rotazione, il risultato di piegatura può discostarsi dalla complanarità oltre la tolleranza considerata accettabile.
Presentazione dell’invenzione
Il compito della presente invenzione è quello di risolvere i problemi citati, escogitando un metodo e una apparecchiatura per consentire l’alimentazione di elementi metallici di foggia allungata, destinati ad essere lavorati ad esempio per la produzione di prodotti sagomati, quali staffe o prodotti sagomati in genere, per l’armatura di strutture edilizie.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una apparecchiatura per alimentare elementi metallici di foggia allungata, di semplice concezione costruttiva e funzionale, dotata di impiego sicuro e affidabile, nonché di costo relativamente economico.
Gli scopi citati vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, dal metodo per alimentare elementi metallici di foggia allungata secondo la rivendicazione 1 e dall’apparecchiatura per alimentare gli stessi elementi secondo la rivendicazione 8.
Secondo una prerogativa dell’invenzione è dunque possibile controllare l’alimentazione di elementi metallici di foggia allungata, in modo tale da consentirne la lavorazione, in particolare la piegatura o la calandratura, in modo ottimale.
Secondo l’invenzione il metodo prevede di individuare o impostare in una unità di controllo dell’apparecchiatura per la lavorazione di un elemento metallico di foggia allungata, per lo stesso elemento, un orientamento ottimale di una sezione trasversale teorica rispetto a un sistema di riferimento fisso, solidale all’apparecchiatura di alimentazione dell’elemento stesso.
Il suddetto orientamento ottimale rappresenta l’orientamento della suddetta sezione teorica, cui corrisponde la minima tendenza dell’elemento a ruotare attorno al proprio asse longitudinale quando è alimentato da un gruppo di traino dell’apparecchiatura di alimentazione ed eventualmente sottoposto ad operazioni di piegatura.
Infatti, quando un elemento metallico di foggia allungata è inserito e alimentato dagli organi, in genere ruote contrapposte, del gruppo di traino, l’elemento stesso viene sottoposto ad azioni contrapposte di spinta dai suddetti organi, che generano una corrispondente forza di attrito e, dunque, una forza di traino in una direzione di alimentazione corrispondente al moto degli organi di traino. Si può osservare che l’elemento trainato lungo la suddetta direzione di alimentazione è usualmente soggetto a una spontanea rotazione attorno al proprio asse longitudinale, che può essere contrastata appunto dalla suddetta azione di attrito, quindi dalla spinta con cui gli organi di traino agiscono per contatto sull’elemento stesso.
E ’ stato osservato che tale tendenza è altresì influenzata dal grado di stabilità con cui la sezione stessa è orientata rispetto agli organi di traino stessi. Più precisamente è possibile individuare, anche solo empiricamente o per via teorica, un orientamento maggiormente stabile, quindi ottimale, tra ogni altro possibile orientamento, della sezione dell’elemento, quando essa è interposta tra gli organi di traino.
In altre parole, il citato orientamento ottimale rappresenta l’orientamento che assume l’elemento impegnato tra i suddetti organi del gruppo di traino, cui corrisponde la massima resistenza alla rotazione, generata dal contatto con gli stessi organi.
In pratica, nel caso di tondini metallici di impiego usuale, che sono in genere dotati perifericamente di costolature, quindi di sporgenze che si sviluppano ad esempio longitudinalmente, il citato orientamento ottimale è rappresentato dall’orientamento in seguito al quale le suddette costolature reagiscono al contatto con gli organi di traino mediante una coppia di reazione alla rotazione attorno al proprio asse longitudinale.
Una maggiore resistenza dell’elemento alla spontanea rotazione assiale, favorevole a rendere stabile, quindi ottimale, l’orientamento dell’elemento stesso, può essere in particolare determinata dalla insorgenza di una coppia resistente, la cui entità , in particolare nel caso in cui gli organi di traino abbiano profilo di contatto piatto, è data a sua volta dall’entità delle contrapposte azioni di spinta esercitate dagli organi di traino sull’elemento stesso, moltiplicata per la distanza fra le azioni stesse.
Il metodo prevede quindi di inserire l’elemento da alimentare in un gruppo di traino dotato dei suddetti organi di traino, lungo una direzione di alimentazione coincidente con l’asse longitudinale dell’elemento stesso, nonché di rilevare, mediante un dispositivo di rilevamento, un orientamento effettivo dell’elemento inserito rispetto allo stesso sistema di riferimento fisso in corrispondenza di un piano di rilevamento.
Tale rilevamento, per determinare l’orientamento effettivo, può essere effettuato mentre l’elemento è fermo oppure in movimento lungo la direzione di alimentazione.
Secondo l’invenzione avviene, preferibilmente in tempo reale, una fase di elaborazione, mediante mezzi di elaborazione associati al dispositivo di rilevamento e configurati per elaborare, appunto, l’eventuale scostamento tra l’orientamento effettivo rilevato dal dispositivo di rilevamento e l’orientamento ottimale impostato, ad esempio calcolato, per lo stesso elemento.
Nel caso il suddetto dispositivo di rilevamento includa mezzi di rilevamento delle immagini, il rilevamento dell’orientamento effettivo dell’elemento può includere la fase di ricostruire, mediante i suddetti mezzi di elaborazione, una immagine istantanea della sezione rilevata dell’elemento in corrispondenza del piano di rilevamento.
Ancora, nel caso il suddetto dispositivo di rilevamento includa mezzi di rilevamento delle immagini, la fase di elaborazione di un eventuale scostamento tra l’orientamento effettivo e l’orientamento ottimale può includere una fase di comparazione tra la suddetta immagine istantanea ricostruita e una immagine impostata, relativa al suddetto orientamento ottimale.
Secondo una prerogativa dell’invenzione, l’elemento viene dunque serrato in corrispondenza di almeno una sezione, liberato da eventuali serraggi eventualmente operati da altri organi dell’apparecchiatura, per essere ruotato mediante un dispositivo di orientamento, attorno allo stesso asse longitudinale, di un angolo tale da compensare lo scostamento elaborato in precedenza, in modo da posizionare l’elemento secondo il suddetto orientamento ottimale.
L’elemento può poi essere di nuovo serrato dagli organi della apparecchiatura, ad esempio gli organi di traino, e rilasciato dal serraggio del dispositivo di orientamento, per essere alimentato dal gruppo di traino e sottoposto a un determinato ciclo di lavorazione, ad esempio una o più piegature intervallate da avanzamenti dell’elemento stesso.
Vantaggiosamente è possibile prevedere che il dispositivo di rilevamento operi il rilevamento, per rispettive sezioni passanti attraverso il piano di rilevamento, di ulteriori orientamenti effettivi, durante le fasi successive di alimentazione dell’elemento stesso, a intervalli temporali prefissati oppure in modo continuo, per monitorare l’eventuale scostamento dell’orientamento rilevato per le stesse sezioni dall’orientamento ottimale.
Nel caso sia rilevato uno scostamento, in particolare uno scostamento oltre una soglia prefissata, il metodo può prevedere di interrompere l’alimentazione dell’elemento e di ripristinare l’orientamento ottimale, secondo le fasi descritte in precedenza.
Grazie all’impostazione iniziale di un orientamento ottimale, in corrispondenza del quale la tendenza dell’elemento a ruotare attorno al proprio asse risulta minima, lo stesso elemento può essere posizionato grazie al dispositivo di orientamento secondo tale orientamento ottimale, così da ottenere in seguito a successive lavorazioni, ad esempio, pezzi finiti rientranti nella tolleranza di forma considerata ammissibile per lo specifico ciclo produttivo.
Secondo un aspetto particolare dell’invenzione, l’orientamento ottimale per un dato elemento da alimentare può essere calcolato, ad esempio mediante gli stessi mezzi di elaborazione, considerando il momento di inerzia di una sezione teorica dell’elemento ad esempio rispetto a un asse baricentrico.
In pratica il metodo prevede di individuare, mediante il calcolo o l’esperienza di cicli di lavoro precedenti, l’orientamento che, in base alla geometria effettiva della sezione dell’elemento, oppone maggior resistenza alla rotazione attorno al proprio asse longitudinale.
Tale maggiore resistenza, come accennato in precedenza, può essere generata dall’insorgenza di una coppia resistente alla rotazione, determinata dal fatto che le contrapposte azioni di spinta degli organi di traino, per effetto del contatto di particolari irregolarità del profilo dell’elemento stesso, ad esempio costolature o nervature, sono disposte distanziate e parallele.
Il metodo prevede altresì, mediante il rilevamento dell’orientamento effettivo dell’elemento, di individuare, calcolare o determinare il verso della rotazione spontanea dell’elemento.
Vantaggiosamente, è anche possibile prevedere che il dispositivo di orientamento sia impiegato per mantenere serrata una sezione intercettata durante una fase di piega dell’elemento in lavorazione, in modo da evitare spostamenti indesiderati, in particolare rotazioni, dall’orientamento ottimale. Tali rotazioni possono essere causate dall’irregolarità del contatto tra l’elemento stesso e gli organi operativi, ad esempio gli organi di piega, determinata dal posizionamento, evidentemente casuale, delle irregolarità del profilo dell’elemento, ad esempio delle nervature tipiche del tondino metallico.
In alternativa o in aggiunta, è possibile azionare il dispositivo di orientamento prima di ogni fase di piegatura, per riportare l’elemento in lavorazione verso l’orientamento ottimale o, comunque, verso un orientamento desiderato.
In ogni caso, il dispositivo di orientamento può essere impiegato anche per realizzare pezzi tridimensionali, operando la rotazione controllata dell’elemento in lavorazione oltre che per ristabilire l’orientamento ottimale in seguito a indesiderate rotazioni dell’elemento in fase di lavorazione.
Preferibilmente la fase di azionare il dispositivo di orientamento è preceduta da una fase in cui ogni mezzo di guida o traino atto ad impegnare l’elemento da alimentare rilascia l’elemento stesso, in modo da consentire la successiva rotazione controllata per il posizionamento secondo l’orientamento ottimale.
Preferibilmente l’elemento da alimentare è una barra metallica o un tondino metallico, ad esempio di misura prestabilita.
Secondo una soluzione alternativa del metodo secondo l’invenzione è possibile prevedere che l’apparecchiatura secondo l’invenzione individui il suddetto orientamento ottimale dell’elemento da alimentare mediante il monitoraggio di successivi rilevamenti dell’orientamento effettivo, mediante una sorta di autoapprendimento. In pratica l’unità di controllo dell’apparecchiatura, mediante il citato dispositivo di rilevamento, monitora l’orientamento effettivo dell’elemento metallico, individuando tra i suddetti rilevamenti un orientamento stabile o maggiormente stabile.
Ad esempio il suddetto orientamento stabile può corrispondere a un orientamento della sezione dell’elemento che, una volta raggiunto, permane sostanzialmente invariato per l’elemento in fase di alimentazione.
Il metodo può inoltre preferibilmente prevedere di memorizzare tale orientamento stabile, individuato attraverso rilevamenti successivi, per ciascun tipo di elemento, in modo da poterlo impostare successivamente in un ciclo di lavorazione che impiega lo stesso tipo di elemento.
Ancora, il metodo secondo l’invenzione può prevedere di inserire un elemento di foggia allungata in un gruppo di traino dotato di organi di traino lungo una direzione di alimentazione, di rilevare un primo orientamento effettivo, iniziale, dell’elemento di foggia allungata, da fermo oppure in moto lungo la direzione di alimentazione, e di rilevare, ad esempio dopo un intervallo di tempo prefissato oppure prima o dopo una prima piega, almeno un ulteriore orientamento effettivo. Infine, il metodo prevede di elaborare, mediante mezzi di elaborazione dell’unità di controllo dell’apparecchiatura, un eventuale scostamento tra il primo rilevamento e il secondo rilevamento, indicativo di una corrispondente rotazione dell’elemento stesso lungo il proprio asse longitudinale coincidente con la direzione di alimentazione suddetta. Come nel caso precedente, l’elemento viene arrestato, serrato da un dispositivo di orientamento e ruotato in modo da compensare tale scostamento, così da ripristinare l’orientamento iniziale, oppure un orientamento comunque desiderato.
L’apparecchiatura che realizza il metodo secondo l’invenzione comprende quindi un gruppo di traino, dotato di organi di traino, per alimentare un elemento secondo una direzione di alimentazione, che coincide con l’asse longitudinale dell’elemento stesso. Grazie alla previsione dei citati mezzi di elaborazione, del dispositivo di rilevamento e del dispositivo di orientamento, l’apparecchiatura consente di rilevare l’orientamento effettivo dell’elemento predisposto sull’apparecchiatura per essere alimentato, e di posizionarlo secondo l’orientamento ottimale comunque individuato, prestabilito dall’operatore, calcolato o individuato mediante monitoraggio di successivi orientamenti effettivi mediante il dispositivo di rilevamento.
In tale modo è possibile minimizzare le conseguenze della naturale tendenza dell’elemento a ruotare durante la fase di avanzamento, assicurando al contempo la realizzazione di pezzi presentanti tolleranze di forma del tutto accettabili.
Preferibilmente il dispositivo di rilevamento è disposto in prossimità del gruppo di traino, dove quindi l’elemento è inizialmente inserito per essere successivamente alimentato.
In alternativa, il dispositivo di rilevamento, al pari del dispositivo di orientamento, può essere disposto a piacere lungo l’asse di alimentazione dell’elemento.
Lo stesso dispositivo di rilevamento può essere ad esempio un dispositivo ottico, in particolare un calibro laser o un profilometro, oppure un dispositivo meccanico, ad esempio un tastatore meccanico.
Il dispositivo di orientamento è preferibilmente realizzato da un organo a pinza ruotabile.
Il dispositivo di orientamento previsto può svolgere sia la funzione di orientare l’elemento all’inizio del ciclo di lavoro, che, ad esempio, la funzione di ruotare l’elemento durante lo svolgimento del ciclo di piega, intervenendo tra successive fasi di piegatura, per realizzare, in particolare, pezzi tridimensionali.
Breve descrizione dei disegni
I particolari dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita dell’apparecchiatura per alimentare elementi metallici di foggia allungata, nonché del metodo attuato dalla medesima apparecchiatura, illustrati a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui: le figure da 1 a 4 mostrano rispettivamente una vista frontale di una apparecchiatura per alimentare elementi metallici di foggia allungata secondo l’invenzione, in successive fasi operative;
le figure da 5 a 7 e da 8 a 10 mostrano rispettivamente una vista schematica frontale, in prospettiva e laterale della medesima apparecchiatura in differenti fasi operative.
Forme di realizzazione dell’invenzione
Con particolare riferimento alle figure da 1 a 10, si è indicato nell’insieme con 1 un’apparecchiatura per alimentare elementi 2 metallici di foggia allungata, in particolare profilati e tondini metallici.
Per ciascun elemento 2 da alimentare, dotato di una sezione trasversale 20, può essere noto o calcolabile mediante mezzi di elaborazione associati all’apparecchiatura 1 stessa, un orientamento ottimale 21 rispetto al proprio asse longitudinale, in corrispondenza del quale l’elemento stesso presenta una tendenza minima alla rotazione spontanea attorno allo stesso asse longitudinale. Ad esempio tale orientamento ottimale 21 può essere calcolato sulla base del momento di inerzia della sezione 20, in pratica di una sezione teorica dell’elemento 2, rispetto a un asse baricentrico o, comunque, può rappresentare l’orientamento in corrispondenza del quale l’elemento stesso oppone la massima resistenza alla rotazione attorno al proprio asse longitudinale.
In assenza di un orientamento ottimale 21 calcolato, si può considerare un orientamento desiderato o desunto dall’esperienza per lo specifico tipo di elemento 2. In alternativa, come descritto in seguito, il rilevamento di un orientamento iniziale può fungere da orientamento ottimale, cioè di riferimento per il ciclo produttivo.
L’apparecchiatura 1 comprende dunque un gruppo di traino 3, un dispositivo di rilevamento 4 e un dispositivo di orientamento 5, atti congiuntamente a riportare l’elemento 2 predisposto per le successive lavorazioni, secondo il suddetto orientamento ottimale 21 o comunque a un orientamento desiderato o di riferimento.
L’apparecchiatura comprende inoltre, preferibilmente, un gruppo di taglio e un gruppo di piegatura, di tipo noto, non illustrati in figura per semplicità . In particolare, l’apparecchiatura può comprendere, in luogo di un gruppo di piegatura tradizionale, o in aggiunta ad esso, un gruppo di calandratura.
Il gruppo di traino 3 può comprendere, in modo noto, almeno una coppia di ruote 30, 31 controrotanti, contrapposte rispetto a una direzione di alimentazione A lungo la quale è inserito e successivamente alimentato l’elemento 2.
In particolare, ciascuna coppia di ruote 30, 31 contrapposte definisce tangenzialmente un canale di inserimento per un elemento 2 da alimentare e comprende, preferibilmente, in modo noto, un bordo periferico scanalato, per impegnare l’elemento 2 così interposto.
L’elemento 2 può essere preferibilmente inserito attraverso una serie di organi di guida 32, ad esempio coppie di ruote di guida contrapposte alla direzione di alimentazione A, usualmente folli.
Il dispositivo di rilevamento 4 comprende almeno un organo di rilevamento, ad esempio di tipo ottico o meccanico, configurato per rilevare l’orientamento dell’elemento 2 in corrispondenza di una zona di rilevamento, preferibilmente un piano di rilevamento 6. In figura 1, ad esempio, è indicata con il numero 6 la traccia del piano di rilevamento 6 suddetto.
In pratica il dispositivo di rilevamento 4, che può essere ad esempio realizzato mediante una videocamera associata a una unità di elaborazione dell’immagine, un calibro laser o un profilometro, se di tipo ottico, oppure un tastatore meccanico, se di tipo meccanico, è in grado di rilevare l’orientamento di una sezione 20 che attraversa il suddetto piano di rilevamento 6, rispetto all’asse longitudinale dell’elemento 2, in un sistema di riferimento fisso, quale è ad esempio l’intelaiatura fissa dell’apparecchiatura 1.
Il dispositivo di rilevamento 4 è vantaggiosamente disposto lungo la serie di organi operativi dell’apparecchiatura 1, predisposti per interagire lungo la direzione di alimentazione A con l’elemento 2, in modo tale da rilevare l’orientamento effettivo 22 della sezione 20 rilevata e, dunque, sostanzialmente dell’elemento 2, in una fase iniziale di lavorazione, quando l’elemento 2 è inserito nel gruppo di traino 3. E ’ infatti preferibile che il dispositivo di rilevamento 4 sia il più vicino possibile al gruppo di traino 3, ad esempio in prossimità degli organi di guida 32, così da essere in grado di rilevare l’orientamento effettivo 22 che l’elemento 2 assume in corrispondenza di detti organi.
In pratica, ad esempio, il dispositivo di rilevamento 4 può rilevare l’orientamento effettivo 22 dell’elemento 2 in corrispondenza del piano di rilevamento 6, mediante il rilevamento, in particolare, di talune porzioni della sezione 20 dell’elemento 2 stesso che rappresentano irregolarità rispetto a un profilo perfettamente assialsimmetrico, in particolare circolare. S eguendo tali irregolarità in fase di alimentazione dell’elemento 2 lungo la direzione di alimentazione A è dunque possibile rilevare il verso e l’entità di una eventuale rotazione, in genere non desiderata, dell’elemento 2 alimentato attorno al rispettivo asse longitudinale. Ad esempio, nel caso di tondini metallici o barre metalliche usualmente impiegati per l’edilizia, tali irregolarità possono includere costolature 2a, in particolare longitudinali, e/o nervature 2b (si vedano in particolare le figure 1, 5, 6, 8, 9). In pratica, nel caso di tondini o barre il citato orientamento ottimale 22 è rappresentato dall’orientamento in seguito al quale le costolature 2a reagiscono al contatto con gli organi di traino 30, 31 mediante una coppia di reazione alla rotazione attorno al proprio asse longitudinale.
In questo caso, la maggiore resistenza dell’elemento 2 alla spontanea rotazione assiale, favorevole a rendere stabile, quindi ottimale, l’orientamento dell’elemento 2 stesso, può essere in particolare determinata dalla insorgenza di una coppia resistente, la cui entità risulta a sua volta dall’entità delle contrapposte azioni di spinta F esercitate dagli organi di traino 30, 31 sull’elemento stesso, moltiplicata per la distanza d fra le azioni di spinta F stesse. In tale caso, come illustrato in figura 5, l’orientamento ottimale 21 corrisponde a un orientamento di un piano assiale contenente le costolature 2a, inclinato di un angolo α rispetto a un piano longitudinale mediano P ortogonale alle zone di contatto degli organi di traino 30, 31.
Il dispositivo di orientamento 5, può essere realizzato mediante un organo di presa, ad esempio un organo a pinza, azionabile in rotazione, per serrare l’elemento 2 in corrispondenza di una rispettiva sezione e operarne la rotazione controllata attorno al proprio asse longitudinale.
Il dispositivo di orientamento 5 può dunque essere realizzato ad esempio mediante una coppia di ganasce 50, 51, preferibilmente opportunamente sagomate, contrapposte rispetto alla direzione di alimentazione A e, dunque al canale di inserimento del gruppo di traino 3, alternativamente mobili tra una condizione di rilascio e una condizione di serraggio di un elemento 2 da alimentare. Inoltre le ganasce 50, 51 sono configurate utilmente per essere azionate in rotazione, come descritto in precedente, in modo controllato.
Le ganasce 50, 51 possono includere vantaggiosamente una sede di serraggio sagomata, ad esempio a profilo triangolare o a V.
L’apparecchiatura 1 comprende inoltre mezzi di elaborazione, associati al dispositivo di orientamento 5 e preferibilmente facenti parte di una unità di controllo dell’apparecchiatura stessa, atti a determinare l’eventuale scostamento dell’orientamento effettivo 22 rilevato dall’orientamento ottimale 21 impostato inizialmente per il particolare elemento 2 da lavorare o da un orientamento comunque desiderato, come descritto in seguito.
In seguito al calcolo di tale scostamento eventuale, il dispositivo di orientamento 5 può dunque essere azionato in modo corrispondente, controllato, per ruotare nel verso opportuno l’elemento 2 attorno al rispettivo asse longitudinale e disporlo così secondo l’orientamento ottimale 21 impostato. L’azionamento controllato del dispositivo di orientamento 5 serve dunque a garantire che l’elemento 2 sia orientato in modo tale da presentare la minima tendenza a qualsiasi rotazione spontanea e incontrollata.
Il metodo per alimentare elementi metallici di foggia allungata secondo l’invenzione, nonché il funzionamento dell’apparecchiatura che lo attua, sono facilmente comprensibili dalla descrizione che precede.
In una fase di preparazione di un nuovo ciclo di lavoro, l’elemento 2 può essere inserito nel canale di inserimento del gruppo di traino 3, lungo la direzione di alimentazione A.
Per tale elemento 2 viene allora impostato nell’unità di controllo dell’apparecchiatura 1 o individuato un orientamento ottimale 21, caratteristico della particolare sezione 20 trasversale dell’elemento 2 stesso.
Il dispositivo di rilevamento 4 rileva l’orientamento effettivo 22 dell’elemento 2 in corrispondenza del piano di rilevamento 6 e trasmette tale dato ai mezzi di elaborazione associati.
I citati mezzi di elaborazione calcolano allora l’eventuale scostamento tra l’orientamento effettivo 22 e l’orientamento ottimale 21.
Mentre l’elemento 2 è in sosta, inserito nel canale di inserimento del gruppo di traino 3, il dispositivo di orientamento 5 può operare il serraggio dell’elemento 2 stesso in corrispondenza di una rispettiva sezione intercettata dalle ganasce 50, 51. E ventuali altri organi di presa presenti, di guida o di traino, operano in tal caso il rilascio dell’elemento 2 affinché sia libero di essere ruotato.
In base allo scostamento calcolato in precedenza dai mezzi di elaborazione, il dispositivo di orientamento 5 viene azionato in rotazione, in modo da posizionare l’elemento 2 secondo l’orientamento ottimale 21.
A questo punto il dispositivo di orientamento 5 può operare il rilascio dell’elemento 2, per consentire al gruppo di traino 3, oltre che ad ogni altro organo coinvolto, di impegnare lo stesso elemento 2, alimentandolo al gruppo di lavorazione a valle, preferibilmente a una testa di piega ed eventualmente a un gruppo di taglio, per realizzare prodotti bidimensionali o tridimensionali a seconda delle esigenze, oppure a un gruppo di calandratura.
Secondo una soluzione alternativa, vantaggiosa in particolare nel caso in cui non sia possibile impostare un orientamento ottimale 21 in una fase iniziale, il metodo secondo l’invenzione può prevedere, di inserire l’elemento 2 di foggia allungata nel gruppo di traino 3 lungo la direzione di alimentazione A, di rilevare un primo orientamento effettivo 22 dell’elemento 2 stesso. Tale primo orientamento effettivo 22 può essere rilevato appena prima oppure appena dopo l’esecuzione di una prima piegatura sull’elemento 2.
Successivamente il metodo prevede di rilevare, almeno un ulteriore orientamento effettivo 22, ad esempio prima di effettuare una seconda piegatura dell’elemento 2.
Infine, il metodo prevede di elaborare, mediante mezzi di elaborazione, un eventuale scostamento tra il primo rilevamento e il secondo rilevamento, indicativo di una corrispondente rotazione dell’elemento 2 stesso lungo il proprio asse longitudinale coincidente con la direzione di alimentazione A suddetta.
Come avviene per la soluzione di metodo descritta in precedenza, l’elemento 2 viene dunque fermato, serrato dal dispositivo di orientamento 5 e ruotato in modo da compensare tale scostamento, così da ripristinare il primo orientamento rilevato 22 inizialmente, oppure un orientamento comunque desiderato.
Nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali impiegati, nonché la forma e le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Laddove le caratteristiche tecniche menzionate in ogni rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati inclusi al solo scopo di aumentare la comprensione delle rivendicazioni e di conseguenza essi non hanno alcun valore limitativo sullo scopo di ogni elemento identificato a titolo d’esempio da tali segni di riferimento.

Claims (13)

  1. Rivendicazioni 1) Metodo per alimentare elementi metallici di foggia allungata, in particolare barre metalliche, ad esempio destinate a un ciclo di piegatura, comprendente le fasi di: a. impostare in una unità di controllo di una apparecchiatura per alimentare un detto elemento (2) o individuare per detto elemento (2) da alimentare, un orientamento ottimale (21) di una sezione trasversale teorica, rispetto a un rispettivo asse longitudinale; b. inserire detto elemento (2) in un gruppo di traino (3) lungo una direzione di alimentazione (A) coincidente con detto asse longitudinale; c. rilevare in corrispondenza di un piano di rilevamento (6) un orientamento effettivo (22) di una sezione trasversale (20) di detto elemento (2) inserito, rispetto a detto asse longitudinale, mediante un dispositivo di rilevamento (4); d. elaborare mediante mezzi di elaborazione associati a detto dispositivo di rilevamento (4) l’eventuale scostamento di detto orientamento effettivo (22) rilevato rispetto a detto orientamento ottimale (21) di detto elemento (2); e. serrare e ruotare mediante un dispositivo di orientamento (5) detto elemento (2) serrato attorno a detto asse longitudinale di un angolo tale da compensare detto scostamento elaborato, in modo da orientare detto elemento (2) secondo detto orientamento ottimale (21); f. rilasciare detto elemento (2); g. alimentare detto elemento (2) lungo detta direzione di alimentazione (A) per realizzare almeno una fase di lavorazione.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase a. di individuare un detto orientamento ottimale (21) comprende la fase di alimentare detto elemento (2) ed effettuare il monitoraggio di successivi detti orientamenti effettivi (22) di detto elemento (2) in corrispondenza di detto piano di rilevamento (6), individuando e memorizzando un orientamento stabile da considerare ottimale, tra detti orientamenti effettivi (22) rilevati, corrispondente a un detto orientamento effettivo (22) di detto elemento (2) che, una volta raggiunto, permane sostanzialmente invariato per detto elemento (2) in fase di alimentazione o comunque oppone la massima resistenza a una rotazione spontanea di detto elemento (2) attorno a detto asse longitudinale.
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase a. di impostare detto orientamento ottimale (21) avviene mediante detti mezzi di elaborazione, calcolando il minimo momento di inerzia di detta sezione (20) teorica rispetto a un asse baricentrico o calcolando l’orientamento di detto elemento (2) che oppone la massima resistenza alla rotazione di detto elemento (2) attorno al proprio asse longitudinale in fase di alimentazione mediante detto gruppo di traino (3).
  4. 4) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase a. di impostare detto orientamento ottimale (21) avviene mediante detti mezzi di elaborazione, reperendo detto orientamento ottimale (21) da una lista di dati salvati in una memoria di detti mezzi di elaborazione, relativi a detto orientamento ottimale (21) da precedenti cicli di lavorazione per elementi (2) dello stesso tipo.
  5. 5) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase e. di serrare e ruotare detto elemento (2) è preceduta dalla fase di rilasciare temporaneamente detto elemento (2) da organi di presa e/o guida (32) di detta apparecchiatura (1), per rendere detto elemento (2) libero di ruotare attorno a detto asse longitudinale.
  6. 6) Metodo per alimentare elementi metallici di foggia allungata, in particolare barre metalliche, ad esempio destinate a un ciclo di piegatura, comprendente le fasi di: i. inserire un detto elemento (2) metallico di foggia allungata in un gruppo di traino (3) lungo una direzione di alimentazione (A); ii. rilevare un orientamento effettivo (22) del detto elemento (2) stesso, da fermo oppure in moto lungo detta direzione di alimentazione (A), in corrispondenza di un piano di rilevamento (6) mediante un dispositivo di rilevamento (4); iii. alimentare detto elemento (2) lungo detta direzione di alimentazione (A); iv. rilevare un ulteriore detto orientamento effettivo (22) mediante detto dispositivo di rilevamento (4); v. elaborare, mediante mezzi di elaborazione, un eventuale scostamento tra detto orientamento effettivo (22) rilevato e detto ulteriore orientamento effettivo (22) rilevato, indicativo di una corrispondente rotazione del detto elemento (2) stesso attorno al proprio asse longitudinale coincidente con detta direzione di alimentazione (A); vi. arrestare l’alimentazione di detto elemento (2) lungo detta direzione di alimentazione (A), serrare mediante un dispositivo di orientamento (5) detto elemento (2) in corrispondenza di una rispettiva sezione (20) intercettata e ruotare detto elemento (2) serrato in modo da compensare detto scostamento elaborato, così da ripristinare detto orientamento effettivo (22) rilevato inizialmente, oppure un orientamento comunque desiderato.
  7. 7) Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta fase di ii. rilevare un orientamento effettivo (22) avviene prima dell’esecuzione di una prima piegatura di detto elemento (2) e che detta fase di iv. rilevare un ulteriore detto orientamento effettivo (22) avviene prima di una seconda piegatura di detto medesimo elemento (2).
  8. 8) Apparecchiatura per alimentare elementi metallici di foggia allungata, caratterizzata dal fatto che comprende un gruppo di traino (3) per alimentare un detto elemento (2) lungo una direzione di alimentazione (A) coincidente con un rispettivo asse longitudinale di detto elemento (2), un dispositivo di rilevamento (4) configurato per rilevare un orientamento effettivo (22) di una sezione trasversale (20) di detto elemento (2) inserito longitudinalmente in detto gruppo di traino (3) in corrispondenza di un piano di rilevamento (6), mezzi di elaborazione associati a detto dispositivo di rilevamento (4), configurati per elaborare un eventuale scostamento di detto orientamento effettivo (22) rilevato rispetto a un orientamento ottimale (21) impostato per detto elemento (2) o desiderato, un dispositivo di orientamento (5) configurato per serrare e ruotare detto elemento (2) di un angolo tale da compensare detto scostamento elaborato, in modo da orientare detto elemento (2) secondo detto orientamento ottimale (21) o desiderato.
  9. 9) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (4) è disposto in particolare in prossimità di detto asse di alimentazione (A).
  10. 10) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (4) è un dispositivo ottico, in particolare una videocamera, un calibro laser o un profilometro.
  11. 11) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 8 o 9, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di rilevamento (4) è un tastatore meccanico.
  12. 12) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 8 a 11, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di orientamento (5) è un organo a pinza.
  13. 13) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni da 8 a 12, caratterizzata dal fatto che comprende un gruppo di piega e/o di calandratura e che detto dispositivo di orientamento (5) è disposto a monte di detto gruppo di piega secondo detta direzione di alimentazione (A), azionabile in opportuna relazione di fase e in modo controllato prima di successive operazioni di piega o calandratura, per ruotare detto elemento (2) attorno al proprio asse longitudinale nel corso di un ciclo di piegatura o calandratura.
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