IT201800004242A1 - Dispositivo di chiusura per infissi scorrevoli. - Google Patents

Dispositivo di chiusura per infissi scorrevoli. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale avente titolo “DISPOSITIVO DI CHIUSURA PER INFISSI SCORREVOLI”
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce a un dispositivo di chiusura per un infisso scorrevole. In particolare l’invenzione si riferisce a un dispositivo di chiusura che permette un bloccaggio automatico dell’infisso scorrevole quando questo si trova in prossimità dello stipite e uno sbloccaggio semplice ed efficace. In alcune forme d’implementazione l’invenzione si riferisce a un dispositivo di chiusura che non presenta parti aggettanti una volta aperto l’infisso scorrevole.
Stato dell’arte
Dispositivi di chiusura per infissi scorrevoli sono noti con forme diverse. Nella maggior parte dei dispositivi di chiusura, all’ avvicinarsi dell’infisso verso lo stipite, un gancio aggettante da parte dell’infisso o da parte dello stipite viene ad agganciarsi su una corrispettiva sede.
Questa soluzione ha tuttavia diversi svantaggi. In particolare, lo sblocco del gancio richiede che il gancio venga sollevato dalla sede, richiedendo quindi un movimento di tipo circolare sul gancio abbinato ad un movimento di spinta dell’infisso. Inoltre, questo tipo di chiusura non è particolarmente sicuro in quanto è possibile sollevare il gancio infilando un oggetto tra l’infisso e lo stipite. In aggiunta, il gancio rimane sporgente dall’elemento nel quale esso è realizzato, quando l'infisso è aperto, rendendo l’apparenza estetica dell’ infisso meno gradevole in alcuni casi presentando il rischio che persone e/o oggetti rimangano attaccati al gancio muovendosi in prossimità di quest’ultimo.
Un problema dei sistemi noti è inoltre dato dal fatto che, nel tempo, l’infisso scorrevole 1 può calare, risultando in un disallineamento dell’infisso e dello stipite che impedisce il funzionamento dei dispositivi di chiusura.
La presente invenzione è stata sviluppata in considerazione dei problemi descritti sopra e uno degli obiettivi di una forma d’implementazione dell’invenzione consiste nel realizzare un dispositivo di chiusura per un infisso scorrevole che permetta la chiusura automatica del dispositivo di chiusura all’avvicinarsi dell’infisso allo stipite. Inoltre, uno degli obiettivi di una forma d’implementazione dell’invenzione consiste nel permettere di aprire l’infisso scorrevole esercitando un solo tipo di movimento, preferibilmente solo un movimento nella direzione di apertura dell’infisso scorrevole. In aggiunta, uno degli obiettivi di una forma d’implementazione dell’invenzione consiste nel realizzare un dispositivo di chiusura che sia semplice ed economico da produrre. Inoltre, uno degli obiettivi di una forma d’implementazione dell’invenzione consiste nel realizzare un dispositivo di chiusura che non presenti parti aggettanti o esposte dall’infisso o dallo stipite quando l’infisso è aperto.
Sommario dell’invenzione
Uno o più degli obiettivi descritti sopra vengono raggiunti da uno o più delle forme d’implementazione dell’invenzione realizzando il dispositivo di chiusura con un elemento di blocco maschio smontabile sull’infisso ed un elemento di blocco femmina smontabile sull’infisso scorrevole, tale per cui l’elemento di blocco femmina comprenda un elemento con sezione variabile e degli elementi d’interferenza, posizionabili tra l’elemento con sezione variabile e l’elemento di blocco maschio, in maniera tale per cui in seguito all’ingresso dell’elemento di blocco maschio all’interno dell’elemento di blocco femmina, un’azione di trazione sull’elemento di blocco maschio risulti nel blocco dell’elemento di blocco maschio all’interno dell’elemento con sezione variabile per mezzo degli elementi d’interferenza. In tale maniera, si rende vantaggiosamente possibile chiudere in maniera automatica l’ infisso scorrevole, semplicemente introducendo l’elemento di blocco maschio all’interno dell’elemento di blocco femmina, cioè avvicinando l’infisso scorrevole allo stipite.
Inoltre, in alcune forme dell’implementazione dell’invenzione, utilizzando dei materiali magnetici per almeno una parte dell’elemento di blocco maschio e/o per parti del dispositivo di chiusura nell’infisso scorrevole, è vantaggiosamente possibile realizzare l’elemento di blocco maschio all’interno dello stipite in maniera mobile, così che l’elemento di blocco maschio venga estratto dallo stipite all’avvicinarsi dell’infisso grazie alla forza di attrazione magnetica.
In aggiunta, in alcune forme d’implementazione dell’invenzione, realizzando la parte del dispositivo di chiusura all’interno dell’infisso con una parte fissa e una parte mobile, connesse da un elemento elastico, preferibilmente realizzati da un solo stampo, è vantaggiosamente possibile implementare l’invenzione in maniera semplice ed economica per una realizzazione industriale.
In particolare, una forma d’implementazione dell’invenzione si può riferire a un dispositivo di chiusura per un infisso scorrevole, comprendente: una prima parte montabile su uno stipite dell’infisso, una seconda parte montabile sull’infisso, dove la prima parte comprende un elemento di blocco maschio, dove la seconda parte comprende un elemento di blocco femmina, dove l’elemento di blocco femmina comprende un elemento con sezione variabile all’interno del quale è inseribile l’elemento di blocco maschio, dove l’elemento di blocco femmina comprende uno o più elementi d’interferenza, posizionabili tra l’elemento con sezione variabile e l’elemento di blocco maschio, dove l’elemento di blocco femmina comprende un elemento di sblocco configurato in maniera da agire sull’uno o più elementi d’interferenza.
In alcune forme d’implementazione l’elemento di sblocco può essere almeno in parte posizionabile tra l’elemento di blocco maschio e l’elemento con sezione variabile.
In alcune forme d’implementazione l’elemento di sblocco può comprendere una o più sedi per l’uno o più elementi d’interferenza.
In alcune forme d’implementazione la seconda parte può comprendere un elemento di mantenimento d’interferenza configurato così da applicare una forza sull’elemento di sblocco verso la prima parte.
In alcune forme d’implementazione almeno una parte dell’elemento di blocco maschio e/o almeno una parte della seconda parte può comprendere del materiale magnetico.
In alcune forme d’implementazione la prima parte può comprendere un elemento di rientro agente sull’elemento di blocco maschio e configurato così da applicare una forza sull’elemento di blocco maschio verso la prima parte.
In alcune forme d’implementazione, la seconda parte può comprendere un corpo interno, il corpo interno può comprendere una parte mobile, una parte fissa, e un elemento elastico che connette la parte mobile alla parte fissa, dove la parte mobile può essere configurata così da poter agire sull’elemento di sblocco.
In alcune forme d’implementazione la parte fissa può comprende una sede per l’elemento con sezione variabile.
In alcune forme d’implementazione la parte mobile, la parte fissa e l’elemento elastico possono essere realizzate in un singolo elemento.
Un’ulteriore forma d’implementazione può inoltre essere relativa a un dispositivo di chiusura per un infisso scorrevole, comprendente: una prima parte montabile su uno stipite dell’infisso, una seconda parte montabile sull’infisso, dove la prima parte comprende un elemento di blocco maschio, dove la seconda parte comprende un elemento di blocco femmina, dove almeno una parte dell’elemento di blocco maschio e/o almeno una parte della seconda parte comprende materiale magnetico.
Breve elenco delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno meglio evidenziati dall’esame della seguente descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, col supporto dei disegni allegati.
Nei disegni gli stessi numeri di riferimento identificano gli stessi componenti.
In particolare:
- la figura 1 illustra schematicamente una possibile situazione d’impiego del dispositivo di chiusura 1000 secondo l’invenzione;
- la figura 2 illustra schematicamente una vista di lato esterna del dispositivo di chiusura 1000;
- la figura 3 illustra schematicamente diverse viste in prospettiva di una prima parte 1 100 del dispositivo di chiusura 1000;
- la figura 4 illustra schematicamente diverse viste in sezione di una prima parte 1 100 del dispositivo di chiusura 1000;
- le figure 5, 6 e 7 illustrano schematicamente una possibile modalità d’impiego del dispositivo di chiusura 1000 secondo Γ invenzione;
- la figura 8 illustra schematicamente una vista in prospettiva esplosa di una seconda parte 1200 del dispositivo di chiusura 1000;
- la figura 9 illustra schematicamente diverse viste in sezione, di lato e in prospettiva di componenti del dispositivo di chiusura 1000;
- le figure 10, 1 1 e 12 illustrano schematicamente diverse viste in sezione corpo interno 1240 del dispositivo di chiusura 1000.
Descrizione dettagliata dell’invenzione La figura 1 illustra schematicamente una possibile situazione d’impiego del dispositivo di chiusura 1000 secondo l’invenzione.
In particolare, come visibile in figura 1 , il dispositivo di chiusura 1000 è applicabile ad un infisso 1 scorrevole verso uno stipite 2. L’infisso 1 potrebbe essere, per esempio, una porta o una finestra. La figura 1 illustra schematicamente il posizionamento del dispositivo di chiusura 1000 dal lato dell’infisso 1 in prossimità dello stipite 2. In particolare, la figura 1 illustra schematicamente un lato del dispositivo 1000 che non permette l’apertura del dispositivo 1000 a causa della presenza di un cilindro 1250, come sarà spiegato più in dettaglio nelle forme d’implementazione seguenti.
La figura 2 illustra schematicamente una vista di lato esterna del dispositivo di chiusura 1000.
Come visibile in figura 2, il dispositivo di chiusura 1000 comprende schematicamente una prima parte 1 100, smontabile sullo stipite 2 dell’infisso 1 e una seconda parte 1200 smontabile sull’infisso 1.
La figura 3 illustra schematicamente diverse viste in prospettiva della prima parte 1 100 del dispositivo di chiusura 1000. La figura 4 illustra schematicamente diverse viste in sezione della prima parte 1 100 del dispositivo di chiusura 1000.
In particolare, la prima parte 1100 comprende un corpo 1130 dal quale un elemento di blocco maschio 1120 si presenta in maniera aggettante. In alcune forme d’ implementazione, l’elemento di blocco maschio 1131 potrebbe essere connesso in maniera fissa al corpo 1 130 così da essere permanentemente posizionato in maniera aggettante. Nel seguito, si descriverà una forma d’implementazione alternativa che permette inoltre di far rientrare l’elemento di blocco maschio 1 131 all’interno del corpo 1 130 quando l’infisso 1 si trova in posizione aperta. Sarà tuttavia chiaro che l’invenzione non è limitata a questa forma d’implementazione, e la forma d’implementazione nella quale l’elemento di blocco maschio 1 13 1 si trova in maniera permanentemente aggettante rispetto al corpo 1 130 può anche essere implementata.
Come visibile in figura 3 e 4, la prima parte 1 100 comprende inoltre un elemento di rientro 1 1 10, agente sull’elemento di blocco maschio 1 120. In particolare, l’elemento di rientro 1 1 10 è agente sull’elemento di blocco maschio 1 120 ed è configurato così da applicare una forza sull’elemento di blocco maschio 1 120 verso la prima parte 1 100. Nella forma d’implementazione illustrata, l’elemento di rientro 1 1 10 e implementato tramite una molla che può essere connessa all’elemento di blocco maschio 1 120, o può passare attraverso una parte dell’elemento di blocco maschio 1 120.
Sarà tuttavia chiaro, che l’elemento di rientro 1110 può essere alternativamente implementato da qualsiasi elemento che permetta di applicare una forza sull’elemento di blocco maschio 1 120 così da, in assenza di altre forze agenti sull’elemento di blocco maschiol l 20, spingerlo all’interno del corpo 1 130. Per esempio, l’elemento di rientro 1 1 10 potrà essere implementato da degli appositi magneti.
Inoltre, la connessione dell’elemento di blocco maschio 1 120 alla prima parte 1 100 tramite l’elemento di rientro 1 1 10 permette vantaggiosamente all’elemento di blocco maschio 1 120 di muoversi rispetto alla prima parte 1 100, non solo nella direzione longitudinale dell’elemento di blocco maschio 1 120, ma in ogni direzione all’interno del foro 1 131 , che ha un diametro superiore a quello dell’elemento di blocco maschio 1 120. Questa configurazione permette vantaggiosamente all’elemento di blocco maschio 1 120 di muoversi andando sempre a centrare il corrispondente elemento di blocco femmina 1210, anche quando l’infisso scorrevole 1 e lo stipite 2 non dovessero essere perfettamente allineati a causa di, per esempio, un movimento dovuto all’utilizzo dell’infisso 1. Questa configurazione è vantaggiosamente ottenibile implementando l’elemento di rientro 1 1 10 con una molla, che permette sia di assicurare la funzione di rientro dell’elemento di blocco maschio 1 120 che di permetterne il movimento relativo, in un piano perpendicolare alla direzione di estensione longitudinale dell’elemento di blocco maschio 1 120, rispetto al foro 1 131. Inoltre, l’eventuale presenza di materiale magnetico nell’elemento di blocco maschio 1 120 o in parti della seconda parte 1200, come sarà descritto in seguito, può vantaggiosamente contribuire ad aumentare la facilità per l’elemento di blocco maschio 1 120 nel centrare il corrispondente elemento di blocco femmina 1210, opportunamente posizionando il materiale magnetico così da attrarre l’elemento di blocco maschio 1 120 verso l’elemento di blocco femmina 1210.
Nelle forme d’implementazione illustrate è inoltre presente un elemento di fine corsa 1 140 che, come visibile in particolare dalla figura 4, blocca il movimento dell’elemento di blocco maschio 1 120 in direzione dell’infisso scorrevole 1 , andando ad interagire con il corpo 1 130. Sarà tuttavia chiaro che l’implementazione dell’elemento di fine corsa 1 140 non richiedono implementazione separata dall’elemento di blocco maschio 1 120, questi due elementi potrebbero essere infatti realizzati in un singolo componente.
Le figure 5, 6 e 7 illustrano schematicamente una possibile modalità d’impiego del dispositivo di chiusura 1000 secondo l’invenzione.
In particolare, in figura 5 il dispositivo di chiusura 1000 e in una posizione aperta, nella quale l’infisso scorrevole 1 si sta avvicinando lo stipite 2. In questa fase, come visibile in figura 5, l’elemento di blocco maschio 1 120 si trova ancora all’interno della prima parte 1 100 del dispositivo di chiusura 1000.
Quando l’infisso scorrevole 1 si avvicina allo stipite 2, come schematicamente illustrato in figura 6, l’elemento di blocco maschio 1 120 passa dalla posizione illustrate in figura 5 e 6 alla posizione illustrata in figura 7.
Un tale movimento è vantaggiosamente possibile realizzando almeno una parte dell’elemento di blocco maschio 1 120 e/o almeno una parte della seconda parte 1200 con del materiale magnetico. Per esempio, sarà possibile realizzare l’elemento di blocco maschio 1 120 almeno in parte con del materiale magnetico e almeno una parte della seconda parte 1200 con del materiale ferromagnetico. Sempre per esempio, sarà possibile la situazione opposta, nella quale almeno una parte della seconda parte 1200 viene realizzata con del materiale magnetico e almeno una parte dell’elemento di blocco maschio 1 120 è realizzata con del materiale ferromagnetico. Più in generale, sarà chiaro per l’esperto nel settore come realizzare l’elemento di blocco maschio 1 120 e/o la seconda parte 1200 del dispositivo di chiusura 1000 così da ottenere il movimento dell’elemento di blocco maschio 1 120 illustrato dalle figure 6 e 7. In altre parole, sarà chiaro che differenti configurazioni di utilizzo di materiale magnetico possono essere utilizzate per attirare l’elemento di blocco maschio 1 120 verso la seconda parte 1200, preferibilmente verso l’elemento di blocco femmina 1210, ancor più preferibilmente per attirare l’estremità dell’elemento di blocco maschio 1 120 verso la corrispondente apertura nell’elemento di blocco femmina 1210.
Sarà inoltre chiaro che l’utilizzo di materiale magnetico che permette di ottenere il vantaggioso funzionamento descritto sarà implementabile in forme d’implementazione alternative, e non unicamente nelle rimanenti forme d’implementazione descritta. Più in generale, qualsiasi forma d’ implementazione nella quale la chiusura sia realizzata tramite il movimento di un elemento di blocco maschio all’interno di un elemento di blocco femmina potrà vantaggiosamente fare uso di materiale magnetico così da ottenere i vantaggi sopra descritti.
Una volta che l’elemento di blocco maschio 1 120 si trova inserito all’interno della seconda parte 1200 del dispositivo di chiusura 1000, il dispositivo di chiusura 1000 rimane automaticamente chiuso.
In particolare, come visibile in figura 9, la seconda parte 1200 comprende un elemento di blocco femmina 1210, e l’elemento di blocco femmina 1210 comprende un elemento con sezione variabile 121 1 all’interno del quale è inseribile l’elemento di blocco maschio 1 120, e uno o più elementi d’interferenza 1213, posizionabili tra l’elemento con sezione variabile 121 1 e l’elemento di blocco maschio 1 120. In maniera più specifica, durante l’inserimento dell’elemento di blocco maschio 1 120 all’interno dell’elemento con sezione variabile 121 1 , gli elementi d’interferenza 1213 non oppongono resistenza al movimento dell’elemento di blocco maschio 1 120 in quanto essi vengono spinti verso destra, con riferimento all’orientamento illustrato in figura 9. Al contrario, quando si cerca di estrarre l’elemento di blocco maschio 1 120 dall’elemento con sezione variabile 121 1 , la forma a sezione variabile dell’interno dell’elemento con sezione variabile 121 1 fa sì che la spinta esercitata dall’elemento di blocco maschio 1 120 sugli elementi d’interferenza 1213 risulti in una pressione applicata dall’elemento di blocco maschio 1 120 e dall’ interno dell’elemento con sezione variabile 121 1 sugli elementi d’ interferenza 1213, così che l’uscita dell’elemento di blocco maschio 1 120 dall’elemento con sezione variabile 121 1 non sia più possibile.
In particolare, l’elemento con sezione variabile 121 1 ha una sezione che si riduce verso la direzione comprendente il foro d’ingresso per l’elemento di blocco maschio 1 120. La riduzione della sezione dell’elemento con sezione variabile 121 1 potrà essere operata in qualsiasi modo, per esempio con uno o più piani inclinati, o superfici curve, presenti nella parte interna dell’elemento con sezione variabile 121 1 , così da ridurre la sezione interna dell’elemento 121 1 nella direzione verso il foro d’ingresso per l’elemento di blocco maschio 1 120. In alcune forme d’ implementazione preferita, l’elemento con sezione variabile 121 1 potrebbe avere una sezione interna con una forma sostanzialmente troncoconica. Nella forma d’implementazione illustrata, gli elementi d’interferenza 1213 sono realizzati da delle sfere. Sarà tuttavia chiaro, che qualsiasi elemento che permetta di bloccare l’uscita dell’elemento di blocco maschio 1 120 dall’elemento con sezione variabile 121 1 potrà essere implementato.
Al fine di permettere lo sbloccaggio del dispositivo 1000, l’elemento di blocco femmina 1210 comprende inoltre un elemento di sblocco 1212 configurato in maniera tale da agire sull’uno o più elementi d’interferenza 1213. In particolare, l’elemento di sblocco 1212 può essere implementato da qualsiasi dispositivo che permetta di applicare una forza sugli elementi d’interferenza 1213 in una direzione opposta a quella di uscita dell’elemento di blocco maschio 1 120 dall’elemento con sezione variabile 1210.
Nella forma d’implementazione illustrata, l’elemento di sblocco 1212 è almeno in parte posizionabile tra l’elemento di blocco maschio 1 120 e l’elemento con sezione variabile 121 1. Grazie a questa implementazione, si rende particolarmente agevole la trasformazione di un movimento dell’elemento di sblocco 1212 in un movimento degli elementi d’interferenza 1213.
Inoltre, nella forma d’implementazione illustrata, l’elemento di sblocco 1212 comprende una o più sedi 1214 per l’uno o più elementi d’interferenza 1213. In particolare, nella forma d’implementato illustrata, le sedi 1214 sono implementate tramite dei fori attraverso l’elemento di sblocco 1212 e aventi una forma complementare ad almeno parte della forma esterna degli elementi d’interferenza 1213. In maniera tale, è possibile inserire gli elementi d’interferenza 1213 all’interno delle sedi 1214 così che gli elementi d’interferenza 1213 siano esposti sia sulla superficie interna dell’elemento di sblocco 1212 che sulla superficie esterna dell’elemento di sblocco 1212. Questa configurazione rende possibile agli elementi d’interferenza 1213 di essere in contatto con l’elemento di blocco maschio 1 120 dal lato interno dell’elemento di sblocco 1212 e di essere in contatto con l’elemento con sezione variabile 121 1 dal lato esterno dell’elemento di sblocco 1212. Nella forma d’implementazione illustrata il numero di sedi è pari a tre, l’invenzione non è tuttavia limitata a questo numero specifico di sedi 1214 e di elementi d’interferenza 1213. Un numero di sedi 1214 e elementi d’interferenza 1213 pari o superiore a tre permette vantaggiosamente di implementare l’elemento di sblocco 1212, l’elemento con sezione variabile 121 1 e l’elemento di blocco maschio 1 120 con una sezione sostanzialmente circolare, e al contempo garantire un’azione degli elementi d’ interferenza 1213 distribuita in maniera uniforme sull’elemento di blocco maschio 1 120 e sull’elemento con sezione variabile 121 1. Questo permette inoltre vantaggiosamente di evitare che l’elemento di sblocco 1212 vada a impuntarsi tra l’elemento con sezione variabile 121 1 e l’elemento di blocco maschio 1 120.
In alcune forme d’implementazione, per esempio nella forma d’implementazione illustrata nelle figure, la seconda parte 1200 comprende inoltre un elemento di mantenimento d’interferenza 1220 configurato così da applicare una forza sull’elemento di sblocco 1212 verso la prima parte 1 100. In altre parole, l’elemento di mantenimento d’interferenza 1220 permette di applicare una forza sull’elemento di sblocco 1212 nella direzione opposta a quella necessaria per sbloccare l’elemento di blocco maschio 1 120 dalla seconda parte 1200 del dispositivo 1000. La presenza dell’elemento di mantenimento d’interferenza 1220 è tuttavia da ritenersi opzionale. Per esempio una funzione simile può essere ottenuta con un comportamento elastico del corpo interno 1240, 1241. In alcune forme d’implementazione, gli elementi 1220 e 1212 potrebbero essere inoltre realizzate in un singolo componente, per esempio di plastica. Nelle forme d’implementazione che lo prevedono, l’elemento di mantenimento d’interferenza 1220 permette vantaggiosamente di assicurare che gli elementi d’ interferenza 1213 rimangano posizionati così da impedire lo sblocco dell’elemento di blocco maschio 1 120 dall’elemento con sezione variabile 121 1.
Per procedere allo sblocco del dispositivo di chiusura 1000, com’è evidente dalle figure, è dunque sufficiente muovere l’elemento di sblocco 1212 verso destra. In maniera più generica, è sufficiente muovere l’elemento di sblocco 1212 nella direzione d’inserimento dell’elemento di blocco maschio 1 120 all’interno dell’elemento di blocco femmina 1210. Detto alternativamente, è sufficiente muovere l’elemento di sblocco 1212 in una direzione che risulti in una minore interferenza da parte degli elementi d’interferenza 1213 sull’elemento di blocco maschio 1 120. Sarà chiaro che il movimento dell’elemento di sblocco 1212 può essere ottenuto in vari modi. Vantaggiosamente, la direzione del movimento da applicarsi sull’elemento di sblocco 1212 corrisponde alla direzione di apertura dell’ infisso scorrevole 1. Si rende dunque possibile sbloccare il dispositivo di chiusura 1000 e aprire l’infisso scorrevole 1 con l’applicazione di una singola forza in una singola direzione. Nel seguito, si descriverà in maniera più dettagliata una possibile forma d’implementazione che renda possibile il movimento dell’elemento di sblocco 1212. Sarà tuttavia chiaro, che forme d’ implementazione alternativa che risultano in un movimento simile dell’elemento di sblocco 1212 saranno alternativamente possibili.
La figura 8 illustra schematicamente una vista in prospettiva esplosa di una seconda parte 1200 del dispositivo di chiusura 1000. Le figure 10 e 1 1 illustrano schematicamente diverse viste in sezione corpo interno 1240 della seconda parte 1200 del dispositivo di chiusura 1000.
Come visibile da queste figure, la seconda parte 1200 comprende un corpo interno 1240, 1241 e un corpo esterno 1230. Nella forma d’implementazione illustrata, il corpo interno 1240, 1241 è realizzato in due componenti. Sarà tuttavia chiaro, che le due componenti possono essere realizzata alternativamente in un singolo elemento, pur non essendo necessariamente identiche tra di loro.
Nella forma d’implementazione illustrata, ciascuna delle due parti del corpo interno 1240, 1241 comprende una parte mobile 1244, configurata così da poter agire sull’elemento di sblocco 1212, una parte fissa 1245, e un elemento elastico 1246 che connette la parte mobile 1244 alla parte fissa 1245. In particolare, la parte mobile 1244 agisce sull’elemento di sblocco 1212 grazie a una forma complementare di almeno un’estremità dell’elemento di sblocco 1212 e almeno parte della parte mobile 1244 all’interno della quale l’estremità dell’elemento di sblocco 1212 viene inserita. Nella forma d’implementazione illustrata, l’estremità dell’elemento di sblocco 1212 ha una forma sostanzialmente a T, sarà tuttavia chiaro, che forme d’implementazione alternativa che permettano un’interazione tra l’estremità dell’elemento di sblocco 1212 e la parte mobile 1244 sono alternativamente implementabili. Inoltre, in alcune forme d’implementazione, come visibile dalle figure, la sede realizzata nella parte mobile 1244 per l’estremità dell’elemento di sblocco 1212 permette un movimento della parte mobile 1244 nella direzione d’apertura prima che la parte mobile 1244 vada a interagire con l’estremità dell’elemento di sblocco 1212, causando il movimento dell’elemento di sblocco 1212 e quindi l’apertura del dispositivo. Detto altrimenti, la sede realizzata nella parte mobile 1244 per l’estremità dell’elemento di sblocco 1212 può, in alcune forme d’implementazione, permettere un certo gioco all’estremità dell’elemento di sblocco 1212. Detto altrimenti, la sede ha una dimensione, nella direzione d’apertura del dispositivo, superiore alla dimensione dell’estremità dell’elemento di sblocco 1212. Questo gioco permette vantaggiosamente di assicurare che il dispositivo 1000 si chiuda in maniera stabile anche in seguito a variazioni di posizionamento della porta e o usura delle parti. Inoltre si permette vantaggiosamente di evitare un’apertura accidentale, causata da un movimento accidentale della parte mobile 1244, richiedendo invece un movimento leggermente più lungo della parte mobile 1244, così da compensare il gioco, indicando la reale intenzione di aprire l’infisso.
Il movimento della parte mobile 1244 agisce dunque sull’estremità dell’elemento di sblocco 1212, risultando in un movimento dell’elemento di sblocco 1212 e un conseguente movimento degli elementi d’interferenza 1213, sbloccando quindi l’elemento di blocco maschio 1 120 dall’elemento di blocco femmina 1210. In particolare, la parte fissa 1245 comprende una sede per l’elemento con sezione variabile 121 1. Grazie a questa forma d’implementazione, il movimento relativo della parte mobile 1244 rispetto alla parte fissa 1245 risulta in un movimento relativo tra l’elemento di sblocco 1212 e l’elemento con sezione variabile 121 1 , realizzando quindi lo sblocco del dispositivo 1000. La presenza dell’elemento elastico 1246 rende possibile far ritornare la parte mobile 1244 nella sua posizione iniziale una volta che lo sblocco del dispositivo 1000 sia stato completato.
Nella forma d’implementazione illustrata nelle figure, la parte mobile 1244, la parte fissa 1245 e l’elemento elastico 1246 sono realizzate in un singolo elemento. In particolare, nelle forme d’ implementazione illustrate, queste tre componenti sono realizzati in un singolo elemento per la parte 1240 e in un singolo elemento per la parte 1241. Le parti 1240 e 1241 non sono necessariamente identiche tra di loro. Tuttavia, in forme d’implementazione vantaggiose, esse potranno essere implementate in maniera simmetrica, vantaggiosamente riducendo il numero di stampi necessario per la loro realizzazione. Come precedentemente descritto, tuttavia, le parti 1240 e 1241 sono potenzialmente implementabili in un singolo componente. In questo caso, saranno presenti una sola parte mobile 1244 una sola parte fissa 1245 e un solo elemento elastico 1246, realizzati in un singolo componente. La realizzazione della parte mobile 1244, della parte fissa 1245 e dell’elemento elastico 1246 in un singolo elemento, rende possibile ottenere questi elementi con un singolo stampo, per esempio uno stampo di materiale plastico. Questo rende vantaggiosamente possibile produrre l’invenzione in maniera semplice ed economica. In particolare, l’elemento elastico 1246 può essere ottenuto formando del materiale con una forma e uno spessore che permetta del movimento della parte mobile 1244 rispetto alla parte fissa 1245, connesse dall’elemento elastico 1246. Nella forma d’implementazione illustrata, l’elemento elastico 1246 è ottenuto da quattro elementi a forma sostanzialmente a U, posizionati tra la parte mobile 1244 e la parte fissa 1245. Sarà tuttavia chiaro, che il numero e la forma degli elementi che formano l’elemento elastico 1246 non è necessariamente limitata a quella illustrata nelle figure.
Come visibile in particolare dalla figura 8 illustrante una forma d’implementazione specifica dell’invenzione, la seconda parte 1200 comprende il corpo interno 1240, 1241 realizzato in due componenti e connesse per mezzo di piastre di chiusura 1260, 1261 posizionate esternamente rispetto al corpo interno 1240, 1241 e chiuse per mezzo di elementi di chiusura 1262, per esempio delle viti. Questa costruzione permette di coniugare le due parti del corpo interno 1240, 1241 in un singolo elemento racchiudendo al suo interno l’elemento di blocco femmina 1210.
Il corpo interno 1240, 1241 si trova posizionato tra due piastre realizzanti il corpo esterno 1230. In almeno una delle due piastre, sono presenti degli elementi di aggancio 1232 che si vanno a inserire in appositi fori 1242 realizzati nella parte mobile 1244 del corpo interno 1240, 1241. Questo permette di muovere la parte mobile 1244 andando muovere la piastra comprendente gli elementi di aggancio 1232. In aggiunta, o in alternativa, la piastra può comprendere un foro 1233 avente una forma complementare a quella di un cilindro1250. Il cilindro 1250 si inserisce inoltre all’interno di un foro 1243, avente una forma adesso complementare, realizzato nella parte mobile 1244 del corpo interno 1240, 1241. In alcune forme d’ implementazione, dei mezzi di fissaggio 1251 impediscono, tramite l’azione del cilindro 1250, il movimento del corpo interno 1240. In particolare, come illustrato in figura 12, i mezzi di fissaggio 1251 sono connessi al cilindro 1250, che può ruotare, eventualmente con un’apposita chiave. La parte fissa 1245 del corpo interno 1240 comprende un elemento di riscontro 1248, configurato così da andare in battuta contro i mezzi di fissaggio quando questi sono ruotati nella posizione di chiusura del cilindro 1250. Grazie a questa configurazione, quando il cilindro 1250 è in posizione chiusa, come illustrato nella parte bassa di figura 12, i mezzi di fissaggio 1251 vanno in battuta contro l’elemento di riscontro 1248, impedendo il movimento del cilindro 1250 rispetto all’elemento di riscontro 1248 e quindi rispetto alla parte fissa 1245 del corpo interno 1240. Inoltre, siccome il cilindro 1250 è inserito nel foro 1243 della parte mobile 1244, foro 1243 avente una forma complementare a quella del cilindro 1250, il movimento della parte mobile 1244 rispetto alla parte fissa 1245 è impossibilitato, nel corpo interno 1240. In questa maniera, ruotando il cilindro 1250, sarà impossibile aprire il dispositivo di chiusura dal lato del corpo interno 1240. Al contrario, quando il cilindro 1250 si trova nella posizione illustrata nella parte alta di figura 12, i mezzi di fissaggio 1251 non vanno in battuta contro l’elemento di riscontro 1248, permettendo il movimento relativo della parte mobile 1244 rispetto alla parte fissa 1245 del corpo 1240.
Il movimento della parte mobile 1244 del corpo interno 1241 è invece sempre possibile, tramite l’interazione degli elementi di aggancio 1232 della corrispondente piastra del corpo esterno 1230 con i fori 1242 della parte mobile 1244. Per sbloccare il dispositivo di chiusura sarà dunque sufficiente agire sulla maniglia 1231 della piastra 1230 dal lato del corpo interno 1241. Dal lato del corpo interno 1240 l’apertura sarà possibile solo quando il cilindro 1250 si trova nella posizione aperta. Vantaggiosamente la direzione della forza da applicarsi sulla maniglia per sbloccare il dispositivo è la stessa che risulta nell’apertura dell’infisso.
Nelle forme d’implementazione che lo prevedono, il cilindro 1250 e la sua interazione con il foro 1243 rendono invece impossibile il movimento della parte mobile 1244 del corpo interno 1240. Questo diverso comportamento delle parti mobili 1244 nelle due parti 1240, 1241 del corpo interno permette di definire un lato dal quale l’infisso può sempre essere aperto e un lato dal quale ciò è possibile solo in funzione della posizione del cilindro 1250, pur realizzando le due parti 1240 e 1241 in maniera simmetrica. Sarà quindi chiaro che è sufficiente che una sola delle parti 1240, 1241 vada ad agire sull’elemento di sblocco 1212 per aprire il dispositivo di chiusura 1000. Sarà chiaro che non è necessario che le due parti interne 1240, 1241 operino nei due modi diversi sopra descritti e sarà possibile implementare il dispositivo così che entrambe le parti interne abbiano lo stesso tipo di funzionamento, per esempio entrambe con il cilindro 1250 o entrambe senza cilindro 1250.
Nella forma d’implementazione illustrata in figura 8, l’apertura del dispositivo di chiusura 1000 è dunque possibile solamente da una delle due piastre del corpo esterno 1230, quando questo è messo in blocco per esempio tramite la rotazione del cilindro 1250, controllato tramite una chiave, rendendosi quindi particolarmente vantaggioso per limplementazione in infissi ad uso perimetrale in abitazioni e simili.
Sarà chiaro che l’implementazione con il corpo esterno 1230 in aggiunta al corpo interno 1240, 1241 non è necessaria. Siccome l’apertura è resa possibile dal corpo interno 1240, 1241 , in alcune forme d’implementazione sarà possibile aprire l’infisso agendo direttamente sul corpo interno 1240, 1241 , in assenza del corpo esterno 1230.
La rimanente piastra del corpo esterno 1230 è provvista di un foro 1234 all’interno del quale viene parzialmente inserito un pulsante 1235, cooperante con un ulteriore supporto 1236 posizionato dal lato del corpo interno 1240, 1241 opposto rispetto alla posizione della piastra del corpo esterno 1230.. Il pulsante 1235 ha un corpo con una forma complementare a quella di un foro 1247 e una testa complementare a quella di un foro 1234. Con una pressione sul pulsante 1235 è quindi possibile inserire la testa nel foro 1234, spingendo di conseguenza la parte 1236 nel foro 1237. Ciò risulta nel blocco della piastra 1230, il che si traduce nel blocco del movimento del corpo interno 1240, bloccando quindi l’apertura dell’infisso. In caso di emergenza sarà comunque possibile far uscire la testa del pulsante 1235 dal foro 1234 agendo tramite un accesso di emergenza 1237 nella piastra opposta, per esempio infilando un piccolo oggetto oblungo. Nella forma d’implementazione illustrata in figura 8 è inoltre presente una levetta di traino 1270 opzionale. La levetta di traino 1270 potrà essere implementata in diverse modalità diverse note. Realizzando il corpo interno 1240, 1241 tramite uno stampo, sarà vantaggiosamente possibile prevedere un alloggiamento per la levetta di traino 1270, senza ulteriori costi per la realizzazione del dispositivo di chiusura 1000. Nonostante nella precedente descrizione, per chiarezza espositiva, le diverse forme d’implementazione siano state descritte in maniera indipendente, ciascuna con un insieme specifico di caratteristiche, sarà chiaro che sottoinsiemi di caratteristiche di una qualsiasi forma d’implementazione possono essere implementate così da ottenere una nuova forma d’ implementazione. Sarà inoltre chiaro che un numero qualsiasi di caratteristiche di una forma d’implementazione può essere implementato assieme a un numero qualsiasi di caratteristiche di una o più altre forme d’implementazione, così da ottenere una nuova forma d’implementazione. Le possibili forme d'implementazione dell'invenzione non si limitano dunque a quelle descritte ma si estendono a qualsiasi forma d'implementazione che rientri nell'ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1.Un dispositivo di chiusura (1000) per un infisso (1) scorrevole, comprendente: una prima parte (1100) montabile su uno stipite (2) dell’infisso (1), una seconda parte (1200) montabile sull’infisso (1), dove la prima parte (1100) comprende un elemento di blocco maschio (1120), dove la seconda parte (1200) comprende un elemento di blocco femmina (1210), dove l’elemento di blocco femmina (1210) comprende un elemento con sezione variabile (1211) all’interno del quale è inseribile l’elemento di blocco maschio (1120), dove l’elemento di blocco femmina (1210) comprende uno o più elementi d’interferenza (1213), posizionabili tra l’elemento con sezione variabile (1211) e l’elemento di blocco maschio (1120), dove l’elemento di blocco femmina (1210) comprende un elemento di sblocco (1212) configurato in maniera da agire sull’uno o più elementi d’interferenza (1213).
  2. 2. Dispositivo di chiusura (1000) secondo la rivendicazione 1, dove l’elemento di sblocco (1212) è almeno in parte posizionabile tra l’elemento di blocco maschio (1120) e l’elemento con sezione variabile (121 1).
  3. 3. Dispositivo di chiusura (1000) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, dove l’elemento di sblocco ( 1212) comprende una o più sedi (1214) per l’uno o più elementi d’interferenza ( 1213).
  4. 4. Dispositivo di chiusura (1000) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, dove la seconda parte ( 1200) comprende un elemento di mantenimento d’interferenza (1220) configurato così da applicare una forza sull’elemento di sblocco (1212) verso la prima parte (1 100).
  5. 5. Dispositivo di chiusura (1000) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, dove almeno una parte dell’elemento di blocco maschio ( 1 120) e/o almeno una parte della seconda parte (1200) comprende materiale magnetico.
  6. 6. Dispositivo di chiusura (1000) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, dove la prima parte (1 100) comprende un elemento di rientro ( 1 1 10) agente sull’elemento di blocco maschio (1 120) e configurato così da applicare una forza sull’elemento di blocco maschio (1 120) verso la prima parte (1 100).
  7. 7. Dispositivo di chiusura ( 1000) secondo una qualsiasi rivendicazione precedente, dove la seconda parte ( 1200) comprende un corpo interno ( 1240, 1241 ), dove il corpo interno ( 1240, 1241) comprende una parte mobile ( 1244), una parte fissa (1245), e un elemento elastico ( 1246) che connette la parte mobile (1244) alla parte fissa ( 1245), dove la parte mobile (1244) è configurata così da poter agire sull’elemento di sblocco ( 1212).
  8. 8. Dispositivo di chiusura (1000) secondo la rivendicazione 7, dove la parte fissa ( 1245) comprende una sede per l’elemento con sezione variabile ( 121 1 ).
  9. 9. Dispositivo di chiusura (1000) secondo la rivendicazione 7 o 8, dove la parte mobile (1244), la parte fissa ( 1245) e l’elemento elastico (1246) sono realizzate in un singolo elemento.
  10. 10. Un dispositivo di chiusura ( 1000) per un infisso (1) scorrevole, comprendente: una prima parte ( 1 100) montabile su uno stipite (2) dell’infisso ( 1 ), una seconda parte (1200) montabile sull’infisso ( 1 ), dove la prima parte (1 100) comprende un elemento di blocco maschio (1 120), dove la seconda parte (1200) comprende un elemento di blocco femmina (1210), dove almeno una parte dell’elemento di blocco maschio (1120) e/o almeno una parte della seconda parte ( 1200) comprende materiale magnetico.
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