IT201800001113A1 - Dispositivo di ispezione - Google Patents

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IT201800001113A1
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IT
Italy
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inspection device
machine
packaging
package
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IT201800001113A
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English (en)
Inventor
Massimiliano Gabrielli
Gianluca Simoni
Original Assignee
Martelli Davide
Massimiliano Gabrielli
Bertocchi Luca
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B07SEPARATING SOLIDS FROM SOLIDS; SORTING
    • B07CPOSTAL SORTING; SORTING INDIVIDUAL ARTICLES, OR BULK MATERIAL FIT TO BE SORTED PIECE-MEAL, e.g. BY PICKING
    • B07C5/00Sorting according to a characteristic or feature of the articles or material being sorted, e.g. by control effected by devices which detect or measure such characteristic or feature; Sorting by manually actuated devices, e.g. switches
    • B07C5/34Sorting according to other particular properties
    • B07C5/346Sorting according to other particular properties according to radioactive properties

Landscapes

  • Analysing Materials By The Use Of Radiation (AREA)
  • Noodles (AREA)
  • Beans For Foods Or Fodder (AREA)

Description

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:
“DISPOSITIVO DI ISPEZIONE”.
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
Forma oggetto della presente invenzione un dispositivo di ispezione.
Più in dettaglio, la presente invenzione concerne un dispositivo di ispezione per linee di confezionamento, o per linee di assemblaggio, di prodotti o articoli farmaceutici, cosmetici, nutraceutici, biologici o di tabacco, atto a verificare la conformità delle confezioni di prodotti realizzate.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Come noto in svariati settori merceologici, quali ad esempio quello farmaceutico, cosmetico, nutraceutico, biologico, del tabacco, ed altri ancora, ma senza particolari limitazioni, i prodotti vengono confezionati - in singole unità oppure in gruppi che ne comprendono un numero predefinito o una predefinita quantità in peso - in blister, strip, astucci, flaconi fiale, siringhe, vasi, tubetti, flowpacks, incarti, buste, bustine, e altri ancora, realizzati nei materiali più idonei alle specifiche applicazioni.
Alcuni esempi – non limitativi – di prodotti trattati sono compresse, capsule, capsule molli, gelatine, pillole, confetti, tablet, supposte, polveri, granulati, liquidi, creme, gel, sigarette, sigari.
Altri prodotti di interesse sono i cosiddetti kit non eterogenei.
Alcuni di questi sono i cosiddetti kit farmaceutici non eterogenei, comprendenti ad esempio una fiala ed una siringa, una fiala ed una siringa con ago separato, una bomboletta ed un inalatore, ed altri simili.
Ancora altri prodotti di interesse possono essere i kit cosmetici non eterogenei, comprendenti ad esempio un flacone di tintura, una busta, ed un guanto.
Quali ulteriori prodotti di interesse si possono citare anche sigarette, filtri per sigarette, bombolette per aerosol, e simili.
Come noto, le operazioni di confezionamento vengono effettuate da apposite macchine automatiche confezionatrici, solitamente progettate e costruite per operare su una specifica tipologia di prodotto e relativa confezione.
Nei settori di produzione dei prodotti sopra citati un aspetto fondamentale è quello del controllo del corretto confezionamento dei prodotti, e dell’integrità degli stessi all’interno delle rispettive confezioni.
Ad esempio, i prodotti all’interno delle rispettive confezioni possono essere rotti o parzialmente danneggiati; in alcuni casi – ad esempio nelle confezioni multiple – i prodotti possono anche essere completamente mancanti da una o più delle sedi o alveoli che li contengono.
I prodotti danneggiati o mancanti costituiscono evidentemente un danno sia per il produttore che per l’utilizzatore finale; tale danno può anche essere grave nel caso, ad esempio, di farmaci salvavita, prodotti per pronto soccorso, e simili.
Per individuare difetti nei prodotti e/o errori nel confezionamento degli stessi vengono attualmente utilizzati sistemi di visione tradizionali, bidimensionali o tridimensionali, che nel caso di alcune tipologie di prodotti hanno consentito di ridurre notevolmente i reclami dei consumatori o anche dei produttori stessi.
I suddetti sistemi di visione tradizionali sono in grado di controllare la conformità del prodotto prima dell’operazione di sigillatura della rispettiva confezione.
Per esempio, nel caso di una confezione costituita da un blister, viene effettuato il controllo dei prodotti all’interno dei rispettivi alveoli prima dell’operazione finale di saldatura.
Nel caso, invece, di confezioni costituite da strip o flow pack, la conformità di ciascun prodotto viene controllata prima dell’inserimento dello stesso all’interno della rispettiva confezione; ancora, nel caso delle supposte si effettuano controlli non diretti.
Ciascun prodotto, oppure ciascun gruppo di prodotti o confezione di prodotti, dopo essere stato sottoposto alla suddetta fase di controllo di conformità tramite sistemi di visione tradizionali, attraversa, lungo la linea di confezionamento, delle ulteriori successive operazioni che possono anche essere critiche, quali ad esempio le fasi di saldatura, taglio, tranciatura, ed altre ancora.
In queste ulteriori fasi operative ciascun prodotto, oppure ciascun gruppo di prodotti o confezione di prodotti, può subire dei danneggiamenti che non sono affatto individuabili dall’occhio umano, a meno che la confezione non sia realizzata utilizzando materiali trasparenti.
Di conseguenza, come si può comprendere i sistemi ed i metodi attualmente utilizzati, nelle linee di confezionamento, per controllare la conformità dei prodotti contenuti all’interno delle rispettive confezioni non sono soddisfacenti, poiché non sono in grado di rilevare un’ampia casistica di difetti che possono essere causa di danno sia per il produttore che per il consumatore finale.
SCOPI DELL’INVENZIONE
Il compito della presente invenzione è quello di migliorare lo stato della tecnica nel settore del confezionamento o assemblaggio di prodotti, particolarmente, ma non esclusivamente, per prodotti ed articoli farmaceutici, cosmetici, nutraceutici, biologici, o di tabacco.
Nell’ambito di tale compito tecnico, costituisce uno scopo della presente invenzione mettere a punto un dispositivo di ispezione che consenta di ovviare agli inconvenienti sopra lamentati.
Un altro scopo della presente invenzione è rendere disponibile un dispositivo di ispezione che consenta di identificare un maggiore numero e varietà di possibili tipologie di difetti nei prodotti e/o nel confezionamento degli stessi nell’ambito della linea.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è realizzare un dispositivo di ispezione che consenta di raggiungere gli scopi sopra indicati con una soluzione costruttivamente semplice ed economica.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti dal dispositivo di ispezione secondo la allegata rivendicazione 1.
Il dispositivo di ispezione, per linee di confezionamento, o per linee di assemblaggio, di prodotti o articoli farmaceutici, cosmetici, nutraceutici, biologici o di tabacco, comprende almeno una sorgente radiogena atta ad emettere raggi X nello spettro della bassa energia, ed un ricevitore delle radiazioni emesse da detta sorgente radiogena; la sorgente radiogena ed il ricevitore sono reciprocamente posizionati in modo tale da ispezionare un oggetto, comprendete detti prodotti o articoli, interposto tra la sorgente ed il ricevitore.
Più in dettaglio, secondo l’invenzione la sorgente radiogena è atta ad emettere raggi X di energia inferiore a 30 keV.
Questo consente di non dover fare ricorso alle misure protettive tipiche del personale esposto a quantità di radiazioni potenzialmente rischiose.
Il ricevitore è atto a generare almeno un’immagine a raggi X di almeno una porzione di detto oggetto da ispezionare.
Il dispositivo comprende inoltre almeno un’unità di controllo alla quale sono operativamente collegati la sorgente radiogena ed il ricevitore.
L’unità di controllo può essere remotata a distanza, oppur4e integrata nella sorgente radiogena, oppure integrata nel ricevitore.
L’unità di controllo è atta ad eseguire almeno un algoritmo di elaborazione di tale immagine a raggi X, generata dal ricevitore, in modo tale da conoscere e/o verificare e/o controllare una o più caratteristiche di almeno un prodotto o articolo o di altre parti dell’oggetto da ispezionare.
L’oggetto da ispezionare comprende almeno una confezione o imballaggio in cui è contenuto almeno un prodotto o articolo, oppure un prodotto costituito da più parti assemblate, oppure un prodotto costituito da materiali non eterogenei: l’unità di controllo è atta ad effettuare controlli morfologici e/o di densità e/o di posizione del prodotto o articolo all’interno della confezione, e/o controlli di presenza di eventuali contaminanti all’interno della confezione, verifiche di completezza ed integrità, verifiche di posizione relativa del prodotto o articolo rispetto alla confezione, misure dei prodotti o articoli, del loro posizionamento rispetto ad un punto della confezione oppure di posizionamento reciproco, verifiche di oggetti all’interno di articoli o prodotti, verifiche e misure indirette del peso del prodotto o dell’articolo in aree definibili in funzione della confezione.
L’ispezione effettuata con le confezioni completamente chiuse consente di individuare potenziali difetti o danneggiamenti provocati nelle ultime fasi del confezionamento, altrimenti non rilevabili con i normali sistemi di controllo.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono a forme di attuazione preferite e vantaggiose dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.
Le caratteristiche dell’invenzione saranno meglio comprese da ogni tecnico del ramo dalla descrizione che segue e dalle annesse tavole di disegni, dati quale esempio non limitativo, nei quali:
la figura 1 è una vista assonometrica schematica di una linea di confezionamento di prodotti in strip, lungo la quale è installato un dispositivo di ispezione secondo la presente invenzione;
la figura 2 è una vista assonometrica schematica della stessa linea di confezionamento, con il dispositivo di ispezione installato in un’altra posizione; la figura 3 è una vista assonometrica schematica di un’altra linea di confezionamento di prodotti in blister, lungo la quale è installato un dispositivo di ispezione secondo l’invenzione;
la figura 4 è una vista assonometrica schematica della stessa linea di confezionamento di figura 3, con il dispositivo di ispezione installato in un’altra posizione;
la figura 5 è una vista assonometrica schematica della stessa linea di confezionamento delle figure 3,4, con il dispositivo di ispezione installato in ancora un’altra posizione;
la figura 6 è una vista frontale schematica di una macchina confezionatrice secondo la presente invenzione;
la figura 7 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera, e le immagini a raggi X acquisite dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di blister con cavità in PVC e copertura in alluminio, contenenti dei prodotti farmaceutici;
la figura 8 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera, e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso blister con cavità e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici;
la figura 9 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera, e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso blister con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici;
la figura 10 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera, e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso blister tropicalizzato, contenente prodotti farmaceutici;
la figura 11 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso blister con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici;
la figura 12 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e le immagini a raggi X acquisite dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di strip in alluminio, contenenti prodotti farmaceutici;
la figura 13 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso strip in alluminio, contenente prodotti farmaceutici; la figura 14 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso vassoio con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici;
la figura 15 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso vassoio con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici;
la figura 16 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso flow pack in alluminio contenente un kit comprendente un inalatore;
la figura 17 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e le immagini a raggi X acquisite dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso flow pack in alluminio contenente un kit, con al centro un’immagine di riferimento priva di difetti;
la figura 18 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso flow pack in alluminio, contenente prodotti farmaceutici, con al centro un’immagine di riferimento priva di difetti;
la figura 19 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso blister con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente un kit di oggetti, con al centro immagini a raggi X dello stesso blister in cui manca un articolo del kit;
la figura 20 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione di uno stesso blister con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente un kit di oggetti;
la figura 21 rappresenta il confronto tra l’immagine acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X acquisita dal dispositivo di ispezione secondo l’invenzione, di uno stesso blister con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente un kit di oggetti;
la figura 22 rappresenta due immagini a raggi X, acquisite dal dispositivo di ispezione secondo la presente invenzione, di una confezione di sigari in cui tutti i prodotti sono integri (a sinistra) ed una in cui uno dei prodotti non è integro (a destra);
la figura 23 è una vista laterale di una compressa integra;
la figura 24 è una vista laterale di una compressa che ha subito l’effetto “capping”;
la figura 25 è una vista dall’alto della compressa sia della figura 23 che della figura 24.
FORME DI ATTUAZIONE DELL’INVENZIONE.
Con riferimento alla figura 1 allegata, è indicato complessivamente con 1 un dispositivo di ispezione secondo la presente invenzione, installato in un una unità produttiva L che opera su prodotti o articoli P.
I prodotti i articoli P potrebbero essere, ad esempio, farmaceutici, cosmetici, nutraceutici, biologici, di tabacco, o di altro tipo ancora, senza particolari limitazioni agli scopi della presente invenzione.
In generale, l’unità produttiva L potrebbe essere, ad esempio, una linea di confezionamento o una parte di una linea di confezionamento, una linea di assemblaggio o una parte di una linea di assemblaggio, oppure una qualsiasi altra stazione nella quale i prodotti vengono inseriti/collegati/incorporati in altri elementi, in modo da non poter essere direttamente visibili ed ispezionabili.
Si precisa comunque che il dispositivo di ispezione 1 potrebbe anche essere utilizzato in modo autonomo, e quindi non in associazione ad una determinata unità produttiva L.
Lo specifico esempio di figura 1 si riferisce – in modo del tutto schematico ed al solo scopo di una migliore comprensione delle caratteristiche dell’invenzione - ad una unità produttiva L comprendente – o costituita da - una linea di confezionamento di prodotti o articoli P in confezioni C costituite da strip (e quindi una cosiddetta linea o macchina per strip).
Tali strip C sono ricavati a partire, ad esempio, da due materiali di confezionamento M1,M2, che vengono reciprocamente accoppiati in una stazione di accoppiamento (non rappresentata nella figura 1 per semplicità) in modo da racchiudere i prodotti o articoli P in rispettive sedi o alveoli.
A seguito dell’accoppiamento dei due materiali M1,M2, viene realizzato un nastro continuo N, contenenti i prodotti o articoli P, dal quale i singoli strip C vengono poi realizzati in una stazione di taglio, (anche quest’ultima non è rappresentata nella figura 1).
I materiali di confezionamento M1,M2 possono essere qualsiasi, così come qualsiasi può essere la loro modalità di accoppiamento/collegamento.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il dispositivo di ispezione 1 comprende almeno una sorgente radiogena 2.
La sorgente radiogena 2 è atta ad emettere raggi X nello spettro della bassa energia. Più in dettaglio, la sorgente radiogena 2 è atta ad emettere raggi X di energia inferiore a 30 keV.
Si tratta di un limite al di sotto del quale le radiazioni ionizzanti (opportunamente schermate) a cui sono sottoposti gli operatori, nell’esecuzione delle loro normali attività, sono inferiori a valori considerati dannosi per la salute secondo le disposizioni legislative vigenti in un determinato ambito territoriale.
Per quanto riguarda le specifiche diposizioni legislative vigenti sul territorio italiano, ci si riferisce quindi – a solo titolo di esempio non limitativo – ad un sistema radiogeno non rientrante nel campo di applicazione della norma di cui all’art.8 dell’Allegato I del D. Lgs. 230/1995 e successive modifiche ed integrazioni.
In conseguenza di questa caratteristica, gli operatori a contatto con il dispositivo di ispezione 1 secondo la presente invenzione non sono da considerarsi come personale esposto, e pertanto non è necessario adottare le misure tipiche delle situazioni in cui il personale è, invece, esposto, come nel caso di utilizzo di sorgenti di raggi X ad alta energia (ad esempio, non occorre dotare gli operatori di dosimetro, non occorre creare un’area delimitata, non occorre che il personale sia tenuto sotto controllo medico, e non occorre sottoporre il dispositivo/macchina alle verifiche/certificazioni annuali).
Ciò ha evidentemente un impatto positivo dal punto di vista economico per chi acquista e gestisce il funzionamento del dispositivo di ispezione 1 e della stazione produttiva L in cui il dispositivo di ispezione è eventualmente installato.
Il dispositivo 1 comprende inoltre un ricevitore 3 delle radiazioni emesse dalla sorgente radiogena 2.
La sorgente radiogena 2 ed il ricevitore 3 sono reciprocamente posizionati in modo tale che l’oggetto A da ispezionare si trovi interposto tra la sorgente radiogena 2 ed il ricevitore 3 stessi.
Il ricevitore 3 è atto a generare almeno un’immagine a raggi X 4 di almeno una porzione dell’oggetto da ispezionare A.
Tale porzione può comprendere – ma non necessariamente – almeno un prodotto o articolo P del quale si intendono conoscere e/o verificare e/o controllare una o più caratteristiche.
Il dispositivo 1 comprende anche almeno un’unità di controllo 5, rappresentata in modo del tutto schematico nella figura 1.
All’unità di controllo 5 sono operativamente collegati la sorgente radiogena 2 ed il ricevitore 3.
Secondo un aspetto della presente invenzione, e come verrà meglio chiarito in seguito, l’unità di controllo 5 è atta ad eseguire almeno un algoritmo di elaborazione dell’immagine a raggi X 4 generata dal ricevitore 3, in modo tale da conoscere e/o verificare e/o controllare una o più caratteristiche di almeno un prodotto o articolo P o di altre parti dell’oggetto da ispezionare A.
Nella specifica applicazione mostrata in figura 1, l’oggetto da ispezionare A è costituito dalla porzione di nastro continuo N, recante i prodotti o articoli P, che fuoriesce dalla stazione di accoppiamento dei materiali M1,M2.
Il nastro continuo N – ed in particolare i prodotti o articoli P in esso contenuti – può quindi essere ispezionato prima che venga effettuato il taglio che consente di ricavare i singoli strip B.
Questo significa che eventuali strip C difettosi o non conformi alle esigenze produttive possono essere eventualmente identificati in modo da poter essere, ad esempio, scartati dopo la fase di taglio.
La figura 2 si riferisce invece ad una unità produttiva L del tutto simile a quella della figura 1, nella quale però il dispositivo di ispezione 1 secondo la presente invenzione è posizionato diversamente rispetto al precedente esempio.
Infatti, nell’esempio di figura 2 il dispositivo di ispezione 1 è posizionato immediatamente prima della stazione di taglio dei blister B.
Il diverso posizionamento, rispetto a quello del precedente esempio, può essere dovuto ad esempio ad esigenze di progetto o assemblaggio dell’unità produttiva L, oppure ad altre esigenze di tipo costruttivo o funzionale.
Per esempio, tra la stazione di accoppiamento dei materiali M1,M2 e la stazione di taglio dei blister C potrebbero essere previste altre stazioni che effettuano ulteriori lavorazioni/operazioni sul nastro continuo N, e che quindi potrebbero potenzialmente danneggiare/alterare quest’ultimo e/o i prodotti o articoli P in esso contenuti.
Tali danni o alterazioni possono quindi essere rilevati soltanto da un dispositivo di ispezione 1 posizionato come nell’esempio di figura 2.
Nella stessa figura 2 è inoltre rappresentato, in tratto discontinuo, un altro possibile posizionamento del dispositivo di ispezione 1, che costituisce quindi un altro esempio applicativo.
Secondo questo ulteriore e possibile esempio applicativo, il dispositivo di ispezione 1 è posizionato immediatamente a valle della stazione di taglio che realizza i singoli strip B.
Gli oggetti da ispezionare A sono quindi costituiti da singoli strip C (o gruppi di singoli strip B): in questo modo, i suddetti strip C (o gruppi di strip C) ispezionati possono essere identificati, ad esempio, come difettosi e non conformi, così da essere immediatamente scartati (o comunque, in qualche modo, selezionati o separati dagli altri).
Le figure 3,4,5 si riferiscono ad ulteriori possibili esempi di applicazione del dispositivo di ispezione 1 secondo la presente invenzione.
Anche gli esempi delle figure 3,4,5 sono tutti relativi a rispettive unità produttive L comprendenti – o costituite da - una linea di confezionamento di prodotti o articoli P in confezioni C costituite da blister (e quindi una cosiddetta linea o macchina blisteratrice).
L’unità produttiva L comprende dei primi mezzi di alimentazione 6 dei prodotti o articoli P da confezionare.
I primi mezzi di alimentazione 6 possono essere di qualsiasi tipo, ed avere conformazione e/o dimensioni qualsiasi, in relazione alle caratteristiche dei prodotti o articoli P trattati.
L’unità produttiva L comprende inoltre dei secondi mezzi di alimentazione 7, che provvedono ad alimentare i materiali M1,M2 necessari per confezionare i prodotti o articoli P.
I secondi mezzi di alimentazione 7 possono essere di qualsiasi tipo, ed avere conformazione e/o dimensioni qualsiasi, in relazione alle caratteristiche delle confezioni nelle quali dovranno essere racchiusi i prodotti o articoli P.
L’unità produttiva L comprende anche una stazione di confezionamento 8 dei prodotti o articoli P nei suddetti materiali M1,M2.
La stazione di confezionamento 8 può essere di qualsiasi tipo, ed avere conformazione e/o dimensioni qualsiasi, in relazione alle caratteristiche delle confezioni da ottenere.
Più in particolare, la stazione di confezionamento 8 comprende una unità di formatura 8a, che realizza sedi o alveoli S in uno dei due materiali M1; in tali sedi o alveoli verranno poi inseriti i singoli prodotti o articoli P.
Inoltre, la stazione di confezionamento 8 comprende una unità di accoppiamento 8b, che effettua il collegamento permanente tra i due materiali di confezionamento M1,M2 una volta che i prodotti o articoli M1,M2 sono stati inseriti nelle rispettive sedi o alveoli S.
Ad esempio, l’unità di accoppiamento 8b potrebbe essere del tipo atto ad effettuare la termosaldatura dei due materiali di confezionamento M1,M2.
L’unità produttiva L comprende altresì almeno una stazione di uscita 9 delle confezioni C formate e chiuse, e contenenti i rispettivi prodotti o articoli P.
Si precisa che con il termine confezione si intende, nella presente descrizione, qualsiasi involucro chiuso, realizzato utilizzando uno o più materiali M1,M2, destinato a contenere prodotti o articoli P di qualsiasi genere.
La confezione C può quindi essere costituita, ad esempio, da un vassoio, un astuccio, un blister, un flow pack, uno stick, una busta, una bustina, un incarto, o qualsiasi altro contenitore utilizzato preferibilmente, ma non esclusivamente, nei settori farmaceutico, cosmetico, nutraceutico, biologico, del tabacco.
La stazione di uscita 9 può comprendere almeno una stazione di taglio 9a che, dal nastro continuo N, ricava le singole confezioni C.
Nell’esempio di applicazione di figura 3, il dispositivo di ispezione 1 è ubicato a valle della stazione di taglio 9a che ricava le singole confezioni C.
Gli oggetti da ispezionare A sono quindi costituiti, in questo caso, dalle singole confezioni C.
Le confezioni C sono convogliate, ad esempio, su un trasportatore 9b.
L’unità di controllo 5 elabora le immagini a raggi X 4 acquisite tramite il ricevitore 3, e quindi determina – con criteri che verranno meglio definiti in seguito – se le confezioni C ispezionati sono conformi o meno ai requisiti produttivi.
L’unità di controllo 5 del dispositivo 1 può comprendere un’interfaccia di visualizzazione, in tempo reale, delle suddette immagini a raggi X 4; ciò può, eventualmente, consentire agli operatori di verificare immediatamente la conformità o meno delle confezioni C ai requisiti produttivi.
In alternativa a ciò, o in associazione a ciò, l’unità di controllo 5 può comprendere almeno una memoria di stoccaggio delle suddette immagini a raggi X 4, per successive elaborazioni o utilizzi.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’unità di controllo 5 può comprendere almeno una memoria contenente almeno un’immagine di riferimento R a raggi X. Tale immagine di riferimento R corrisponde ad una confezione C realizzata dall’unità produttiva L e priva di qualsiasi difetto, e come tale conforme ai requisiti produttivi.
L’unità di controllo 5 è atta ad applicare algoritmi di elaborazione che effettuano il confronto visivo tra l’immagine a raggi X 4 di ciascuna confezione C, generata dal ricevitore 3, e la suddetta immagine di riferimento R, così da identificare le confezioni C non conformi alle esigenze produttive.
L’identificazione delle confezioni C non conformi alle esigenze produttive può essere effettuata con velocità di esecuzione coerenti con il normale ritmo di lavoro dell’unità produttiva L.
Dal momento che le confezioni 6 non conformi ai requisiti produttivi devono poter essere separate dalle altre in tempo utile per evitare che finiscano sul mercato, l’unità di controllo 5 può essere dotata di mezzi o sistemi che consentono di assegnare, alle confezioni C non conformi, un codice identificativo, o un altro segno di riconoscimento, anche trasferibile sulla stessa confezione, così da contrassegnarle univocamente e renderle riconoscibili nelle successive fasi produttive.
Ciascuna confezione C non conforme, quindi, può anche rimanere nell’ambito del flusso produttivo, ma viene comunque resa distinguibile dalle altre, in modo poter essere eventualmente ritirata dal flusso stesso nel momento ritenuto più opportuno. In alternativa a ciò, oppure in associazione a ciò, e secondo un altro aspetto dell’invenzione, la stazione di uscita 9 della macchina confezionatrice 1 può comprendere almeno un dispositivo di scarto 10 delle confezioni C non conformi ai requisiti produttivi.
Il dispositivo di scarto 10 è posizionato a valle del dispositivo di ispezione 1, con riferimento alla direzione di avanzamento delle confezioni C lungo il trasportatore 9b.
Il dispositivo di scarto 10 può essere operativamente collegato all’unità di controllo 5; il dispositivo di scarto 10 può essere di qualsiasi tipo, ad esempio ad attuazione meccanica, elettrica, pneumatica, o di altro tipo ancora.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’unità di controllo 5 può essere atta ad inviare, al dispositivo di scarto 10, almeno un segnale di attivazione per escludere dal flusso produttivo le confezioni C non conformi ai requisiti produttivi, ed identificate tramite il dispositivo di ispezione 1.
In virtù di questa caratteristica, quindi, una volta che il confronto visivo effettuato dall’unità di controllo 5 ha identificato una determinata confezione C per la quale, per qualche ragione, sono stati evidenziati uno o più difetti o mancanze ritenute non tollerabili, viene inviato, dalla stessa unità di controllo 5, un segnale di attivazione al dispositivo di scarto 10, il quale provvede immediatamente a rimuovere la suddetta confezione C dal flusso produttivo.
Le confezioni C scartate possono poi essere eventualmente convogliate in una apposita zona di raccolta.
In questo modo, il dispositivo di ispezione 1 secondo l’invenzione consente di evitare che confezioni C non conformi ai requisiti finiscano sul mercato insieme alle altre, riducendo così notevolmente la difettosità delle confezioni C stesse.
Nell’esempio di applicazione di figura 4, invece, il dispositivo di ispezione 1 è ubicato a monte della stazione di uscita 9.
L’oggetto da ispezionare A è quindi costituito, in questo caso, dal nastro continuo N contenente i prodotti o articoli P.
In questo caso, il rilevamento di eventuali difetti da parte del dispositivo di ispezione 1 può dare luogo ad una identificazione o marcatura (reale o virtuale) di una o più zone del nastro continuo N, che corrispondono a rispettive confezioni C (o parti di confezioni C) che dovranno essere eventualmente ricavate nella successiva stazione di taglio 9a.
Pertanto, l’unità di controllo 5 del dispositivo di ispezione 1 può conseguentemente istruire il dispositivo di scarto 10 in modo da eliminare le confezioni C difettose corrispondenti alle zone del nastro continuo N identificate dal dispositivo di ispezione 1 prima della fase di taglio; oppure potrebbe anche essere programmata per istruire l’unità produttiva L in modo da non effettuare il taglio che definisce le singole confezioni C in corrispondenza delle zone del nastro continuo N identificate dal dispositivo di ispezione 1.
Nell’esempio di figura 5, il dispositivo di ispezione 1 può essere ubicato all’interno della stazione di confezionamento 8; ad esempio, il dispositivo di ispezione 1 può essere ubicato a monte della stazione di accoppiamento 8b dei materiali di confezionamento M1,M2.
L’oggetto da ispezionare A è quindi costituito, in questo caso, dai due materiali di confezionamento M1,M2 contenenti i prodotti o articoli P, non ancora accoppiati in modo da realizzare il nastro continuo N.
In questo esempio, quindi, eventuali difetti possono essere identificati, dal dispositivo di ispezione 1, prima che i materiali di confezionamento M1,M2 vengano accoppiati.
L’unità di controllo 5 può quindi istruire il dispositivo di scarto 10 in modo da eliminare, dal flusso produttivo, le confezioni C difettose corrispondenti alle zone identificate dal dispositivo di ispezione 1; in alternativa, l’unità di controllo 5 potrebbe essere programmata per istruire l’unità produttiva L in modo da non effettuare l’accoppiamento dei materiali di confezionamento M1,M2 in corrispondenza delle zone critiche identificate dal dispositivo di ispezione 1.
Nella figura 6 è invece illustrato, in modo schematico, un esempio di applicazione del dispositivo di ispezione 1, secondo l’invenzione, ad una unità produttiva L costituita da una macchina confezionatrice.
Ad esempio, l’unità produttiva L rappresentata nella figura 6 può essere costituita da una macchina confezionatrice (in particolare, una macchina astucciatrice) di prodotti o articoli farmaceutici, cosmetici, nutraceutici, biologici o di tabacco, o altri ancora.
In tale macchina astucciatrice, i singoli articoli P vengono inseriti, in singole unità oppure in gruppi, in rispettive confezioni C costituite da astucci di conformazione scatolare.
Tali astucci C possono essere realizzati, ad esempio, in cartone, oppure in materiale polimerico, oppure ancora in altri idonei materiali.
Gli articoli P da inserire nelle confezioni C possono essere qualsiasi, senza alcuna limitazione agli scopi della presente invenzione.
Le stazioni produttive della macchina astucciatrice illustrata nella figura 6 sono le medesime descritte a proposito degli esempi di applicazione delle figure 3,4,5, e sono identificate dagli stessi numeri di riferimento.
In questo specifico esempio, la stazione di confezionamento 8 può essere costituita, o può comprendere, una stazione di semplice inserimento dei prodotti o articoli P nelle rispettive confezioni C.
Anche in questo esempio di applicazione, il dispositivo di ispezione 1 è ubicato in corrispondenza della stazione di uscita 9 delle confezioni C già formate e chiuse. Più in generale, il dispositivo di ispezione 1 oggetto della presente invenzione può essere installato in una unità produttiva L costituita, indifferentemente, da una macchina per strip packaging, oppure una macchina per strip monodose termoformati, oppure una macchina per stick packaging, oppure una macchina riempitrice per flaconi, fiale, siringhe, vasi, tubetti, oppure una macchina per flow packaging, oppure una macchina per tray forming, oppure una macchina overwrapper, oppure una macchina per il settore del tabacco, oppure una macchina formatrice di supposte, o altre ancora.
Ancor più in generale, la suddetta unità produttiva L può essere una qualsiasi macchina che utilizzi, per la realizzazione della confezione, materiale non trasparente di qualsiasi natura o, se trasparente, che al suo interno vi sia un prodotto o articolo già confezionato con materiale non trasparente.
Inoltre, la suddetta unità produttiva L potrebbe anche essere costituita da – o comprendere – una macchina assemblatrice.
In tutti gli esempi di applicazione descritti, il dispositivo di ispezione 1 può anche essere associato a protezioni e schermature tali per cui le radiazioni ionizzanti a cui sono esposti gli operatori, nell’esecuzione delle loro normali attività, sono inferiori a valori considerati dannosi per la salute secondo le vigenti diposizioni legislative vigenti in un determinato ambito territoriale.
Il dispositivo di ispezione 1 secondo l’invenzione è in grado di effettuare efficacemente una grande varietà di controlli.
Solo per citare alcuni esempi, il dispositivo di ispezione 1 può effettuare controlli di morfologia di prodotto e/o prodotti, verifiche di presenza di contaminanti, verifiche di completezza ed integrità, verifiche di posizione relativa del prodotto rispetto alla confezione, misure dei prodotti, del loro posizionamento rispetto ad un punto della confezione oppure di posizionamento reciproco.
Il dispositivo di ispezione 1 può inoltre effettuare verifiche di oggetti all’interno di prodotti: ad esempio, in una capsula contenuta in un blister chiuso è possibile verificare che al suo interno vi siano due micro compresse, oppure che all’interno di un rimmel il pennello sia diritto e della misura corretta.
Il dispositivo di ispezione 1 può altresì effettuare verifiche e misure indirette del peso del prodotto in aree definibili in funzione della confezione: ad esempio, in un blister si può identificare una compressa che, osservata dall’alto, appare integra, ed invece ha subito il cosiddetto effetto “capping”.
Per una migliore comprensione, la figura 23 mostra una compressa integra, mentre la figura 24 mostra una compressa nella quale il suddetto effetto “capping” ha asportato una parte del materiale.
Entrambe le compresse (quella integra e quella difettosa) in una fotografia, o ripresa con telecamera, dall’alto appaiono come in figura 25: il dispositivo di ispezione 1 permette invece di distinguere le due situazioni, in quanto le immagini a raggi X nei due casi sono differenti.
Nelle allegate figure 7-22 sono illustrati i confronti tra le immagini a raggi X 4 di alcune confezioni c, acquisite con il dispositivo di ispezione 1 secondo la presente invenzione, e le corrispondenti immagini T riprese con le telecamere standard attualmente utilizzate in vari settori per il controllo dei prodotti, ed eventualmente anche ad ulteriore confronto con le immagini di riferimento R a raggi X di confezioni correttamente realizzate, e quindi conformi alle richieste produttive. Più in dettaglio, la figura 7 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera, e due immagini a raggi X 4 acquisite dal dispositivo di ispezione 1, di confezioni (blister) C con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenenti dei prodotti farmaceutici P.
Come si può osservare, la telecamera (a sinistra) è in grado di rilevare una compressa mancante, mentre il dispositivo di ispezione 1 (al centro e a destra) è in grado di rilevare due ulteriori difetti, cioè una compressa P con una parte mancante dal lato non visibile, ed una crepata (articoli cerchiati).
La figura 8 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera, e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di uno stessa confezione (blister) C con cavità e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P.
La telecamera (a sinistra) non è in grado di effettuare alcuna verifica sulla presenza o meno dei prodotti P nei rispettivi alveoli, mentre il dispositivo di ispezione 1 (a destra) rivela che tutti i prodotti P sono correttamente al loro posto.
La figura 9 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera, e l’immagine a raggi X 1 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di uno stesso blister C con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P.
La telecamera (a sinistra) rileva che tutte le capsule gel P sono presenti nei rispettivi alveoli, mentre il dispositivo di ispezione 1 (a destra) rileva che una delle capsule gel P è, in realtà, vuota (capsula cerchiata).
La figura 10 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera, e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione (blister) C tropicalizzato, contenente prodotti farmaceutici P.
La telecamera (a sinistra) non è in grado di effettuare alcuna verifica sulla presenza o meno dei prodotti P nei rispettivi alveoli, mentre il dispositivo di ispezione 1 (a destra) rivela che tutti i prodotti P sono correttamente al loro posto.
La figura 11 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione (blister) C con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P (opercoli).
La telecamera (a sinistra) non è in grado di effettuare alcuna verifica sullo stato degli opercoli P contenuti nella confezione C, mentre il dispositivo di ispezione 1 (a destra) identifica un opercolo P vuoto ed uno parzialmente vuoto (opercoli cerchiati).
La figura 12 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera e le immagini a raggi X 4 acquisite dal dispositivo di ispezione 1, di confezioni (strip) C in alluminio, contenenti prodotti farmaceutici P (compresse).
La telecamera (a sinistra) non è in grado di fornire alcuna informazione sull’effettivo stato dei prodotti P, mentre il dispositivo di ispezione 1 (al centro e a destra) è in grado di osservare due compresse P spezzate in due strip C (compresse cerchiate).
La figura 13 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di uno stessa confezione (strip) C in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P (supposte).
La telecamera (a sinistra) non è in grado di fornire alcuna informazione sull’effettivo stato dei prodotti P, mentre il dispositivo di ispezione 1 (a destra) evidenzia una supposta P incompleta (cerchiata).
La figura 14 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione (vassoio) C con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P (fiale).
Sia la telecamera che il dispositivo di ispezione 1 evidenziano una fiala P spezzata (cerchiata).
La figura 15 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione (vassoio) C con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P (fiale).
Sia la telecamera che il dispositivo di ispezione 1 evidenziano una fiala P spezzata (cerchiata).
La figura 16 illustra il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, rispettivamente di un articolo P (inalatore) e di una confezione C (astuccio) in cartone contenente un kit comprendente, a sua volta, il suddetto inalatore P.
La telecamera (a sinistra) può soltanto verificare lo stato di integrità dell’inalatore P, prima che venga racchiuso nell’astuccio C; il dispositivo di ispezione 1, invece, è in grado di rilevare tutti i componenti P del kit (leaflet, libretto, essiccante, inalatore).
La figura 17 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera (a sinistra) e l’immagine a raggi X 1 (a destra) acquisita dal dispositivo di ispezione 1 di una stessa confezione C (flow pack) in alluminio contenente un kit di articoli P; al centro, invece, vi è l’immagine di riferimento R dello stesso flow pack C privo di difetti.
L’immagine a destra rivela l’assenza di un articolo P (l’essiccante), che invece l’immagine T acquisita dalla telecamera non può evidenziare.
La figura 18 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera (a sinistra) e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione C (flow pack) in alluminio, contenente prodotti farmaceutici P (monodose); al centro, invece, vi è l’immagine di riferimento R a raggi X dello stesso flow pack C privo di difetti.
L’immagine a destra rivela che uno dei monodose P è vuoto, circostanza questa che la telecamera non può evidenziare.
La figura 19 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera (a sinistra) e l’immagine a raggi X 4 acquisita dal dispositivo di ispezione 1 (a destra), di una stessa confezione C (blister) con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente un kit di articoli P; al centro vi sono immagini a raggi X 4 dello stesso blister C in cui manca l’ago (a contrasti invertiti).
Come si può vedere, le immagini a raggi X 4 evidenziano molto nettamente l’assenza dell’ago, mentre l’immagine T acquisita dalla telecamera non è altrettanto chiara.
La figura 20 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera (a sinistra) e le immagini a raggi X 4 (a contrasti invertiti, al centro ed a destra) acquisite dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione C (blister) con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente un kit di articoli P. Tutte le immagini sono in grado di evidenziare la corretta presenza dell’articolo P. La figura 21 rappresenta il confronto tra l’immagine T acquisita da una telecamera (a sinistra) e le immagini a raggi X 4 (a contrasti invertiti, al centro e a destra) acquisite dal dispositivo di ispezione 1, di una stessa confezione C (blister) con cavità in PVC trasparente e copertura in alluminio, contenente un kit di articoli P. Anche in questo caso, tutte le immagini sono in grado di evidenziare la corretta presenza dell’articolo P.
La figura 22 rappresenta due immagini a raggi X 4 acquisite con il dispositivo di ispezione 1, di confezioni C contenenti prodotti P di tabacco (sigari), in cui la confezione di destra contiene un sigaro spezzato.
Le immagini a raggi X, quindi permettono di distinguere molto nettamente una confezione C con prodotti P difettosi da una perfettamente integra.
Come ben evidenziato dai confronti di immagini qui sopra descritti, il dispositivo di ispezione 1 è assolutamente decisivo, per il rilevamento di difetti, nei casi in cui il materiale di confezionamento M1,M2 non è trasparente, oppure in cui all’interno di una confezione C almeno parzialmente trasparente, vi sono altri contenitori di prodotti o articoli P non trasparenti (casi emblematici sono quelli delle figure 9,11). Tuttavia, anche nei casi in cui il materiale di confezionamento M1,M2 è almeno parzialmente trasparente, il dispositivo di ispezione 1 può essere di notevole aiuto per chiarire situazioni dubbie.
Si è così visto come l’invenzione raggiunge gli scopi proposti.
Il dispositivo di ispezione 1 secondo la presente invenzione consente di identificare efficacemente confezioni C di prodotti o articoli P che presentano difettosità di varia natura, anche lievi, e non individuabili con i tradizionali sistemi a telecamere. Con notevoli vantaggi rispetto all’attuale stato della tecnica, il dispositivo 1 secondo l’invenzione consente di individuare anche i possibili difetti o danneggiamenti sopraggiunti durante o dopo le fasi conclusive del confezionamento, in quanto ciascuna confezione C stessa può essere efficacemente ispezionata dopo essere stata completamente formata e chiusa.
Il dispositivo di ispezione 1 è di impiego molto versatile, in quanto può essere installato in qualsiasi porzione di qualsiasi unità produttiva L ritenuta conveniente. Il dispositivo di ispezione 1 è inoltre compatibile con esigenze di elevati ritmi di produzione, in quanto le informazioni acquisite dallo stesso possono essere gestite in modo completamente automatizzato dall’unità di controllo 5.
L’utilizzo di raggi X a bassa energia consente di ottenere immagini contrastate su materiali molto leggeri, come ad esempio i prodotti farmaceutici.
Tuttavia, i raggi X a bassa energia non consentono l’ispezione di prodotti più pesanti in quanto i fotoni X di questo tipo non sono in grado di attraversare materiali densi o spessi.
Secondo la presente invenzione, l’unità di controllo 5 è in grado di applicare algoritmi di elaborazione delle immagini 4 ricavate per radioscopia a bassa energia del prodotto P contenuto nella rispettiva confezione C.
L’energia di emissione dei raggi X scelta, unitamente ad algoritmi di elaborazione delle immagini appositamente realizzati per questa applicazione permettono di eseguire controlli sul prodotto già confezionato altrimenti non possibili con raggi X utilizzati comunemente, ed a maggior ragione, nel visibile.
L’elaborazione dell’immagine 4 non si limita alla comparazione tra un’immagine di riferimento R con quella di ogni prodotto P, ma applica ad esse algoritmi di visione artificiale e/o algoritmi di intelligenza artificiale come le reti neurali.
Qui di seguito viene descritto, in una sua possibile forma di attuazione, il procedimento di elaborazione artificiale delle immagini.
Dopo aver acquisito l’immagine a raggi X 4, ne viene effettuata la preelaborazione, che consiste in:
ricampionamento per assicurare che le informazioni non siano ridondanti o insufficienti;
attenuazione del rumore che introduce informazioni false;
modifica del contrasto per assicurare l’individuazione delle informazioni rilevanti. A seguito della suddetta pre-elaborazione, viene effettuata l’estrazione delle proprietà dell’immagine, e cioè: linee e bordi, punti di interesse, forme, textures. Segue poi una fase di individuazione e segmentazione delle zone di interesse, cioè più in dettaglio la selezione di un insieme di punti di interesse, e/o la segmentazione dell’immagine in più regioni che contengono un oggetto di interesse.
Dopodiché viene effettuata un’elaborazione ad alto livello, che prevede la verifica che il modello contenuto nell’input possieda le specifiche del modello base o della specifica classe di interesse, la stima dei parametri specifici, come la posizione o la dimensione, e la classificazione di oggetti in più categorie.
Viene poi formulata una decisione finale (approvazione o fallimento di controlli automatici, match o no match di applicazioni di riconoscimento).
Si deve anche sottolineare che l’unità di controllo 5 del dispositivo secondo l’invenzione non effettua - soltanto - un semplice raffronto con una certa immagine di riferimento R (ad esempio relativa ad una confezione C di prodotti P priva di difettosità): l’unità di controllo 5, applicando algoritmi di intelligenza artificiale, è in grado di effettuare autonome verifiche delle caratteristiche della confezione C e/o del prodotto P (o comunque, più in generale, di un oggetto da ispezionare A) anche senza il conforto di una immagine di riferimento R.
Ad esempio, un semplice confronto dell’immagine a raggi X 4 con una immagine di riferimento R potrebbe portare a concludere che una determinata confezione C non è conforme ai requisiti per il solo fatto che il prodotto P al suo interno è posizionato in modo diverso rispetto all’immagine di riferimento R.
In realtà, il dispositivo 1 secondo l’invenzione è in grado di riconoscere il prodotto P all’interno della confezione C (per la sua forma, le sue dimensioni, la sua densità, ecc.), e quindi la verifica fornisce comunque un esito positivo indipendentemente dall’effettivo posizionamento del prodotto P all’interno della confezione C stessa (ad esempio, il prodotto potrebbe essere spostato, ruotato, ma pur sempre presente e ben sigillato).
La presente invenzione è stata descritta secondo forme preferite di realizzazione, ma varianti equivalenti possono essere concepite senza uscire dall'ambito di protezione offerto dalle rivendicazioni che seguono.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di ispezione (1), per linee di confezionamento, o per linee di assemblaggio, di prodotti o articoli (P) farmaceutici, cosmetici, nutraceutici, biologici o di tabacco, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una sorgente radiogena (2) atta ad emettere raggi X nello spettro della bassa energia, ed un ricevitore (3) delle radiazioni emesse da detta sorgente radiogena (2), detta sorgente radiogena (2) e detto ricevitore (3) essendo reciprocamente posizionati in modo tale da ispezionare almeno un oggetto (A), comprendete detti prodotti o articoli (P), interposto tra detta sorgente (2) e detto ricevitore (3).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detta sorgente radiogena (2) è atta ad emettere raggi X di energia inferiore a 30 keV.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto ricevitore (3) è atto a generare almeno un’immagine a raggi X (4) di almeno una porzione di detto oggetto (A) da ispezionare.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, comprendente almeno un’unità di controllo (5) alla quale sono operativamente collegati detta sorgente radiogena (2) e detto ricevitore (3), detta unità di controllo (5) essendo atta ad eseguire almeno un algoritmo di elaborazione di detta immagine a raggi X (4) generata da detto ricevitore (3), in modo tale da conoscere e/o verificare e/o controllare una o più caratteristiche di almeno un prodotto o articolo (P) o di altre parti dell’oggetto da ispezionare (A), detta unità di controllo (5) essendo remotata a distanza, oppure integrata in detta sorgente radiogena (2), oppure integrata in detto ricevitore (3).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detto oggetto da ispezionare (A) comprende almeno una confezione o imballaggio (C) in cui è contenuto almeno un prodotto o articolo (P), detta unità di controllo (5) essendo atta ad effettuare controlli morfologici e/o di densità e/o di posizione del prodotto o articolo (P) all’interno della confezione (C), e/o controlli di presenza di eventuali contaminanti all’interno della confezione (C), verifiche di completezza ed integrità, verifiche di posizione relativa del prodotto o articolo (P) rispetto alla confezione (C), misure dei prodotti o articoli (P), del loro posizionamento rispetto ad un punto della confezione (C) oppure di posizionamento reciproco, verifiche di oggetti all’interno di articoli o prodotti (P), verifiche e misure indirette del peso del prodotto o dell’articolo (P) in aree definibili in funzione della confezione (C).
  6. 6. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni 4,5, in cui detta unità di controllo (5) è atta ad applicare algoritmi di visione artificiale e/o algoritmi di intelligenza artificiale, come le reti neurali.
  7. 7. Unità produttiva (L), comprendente almeno un dispositivo di ispezione secondo una delle rivendicazioni 1-6.
  8. 8. Unità produttiva secondo la rivendicazione 7, in cui detta unità di controllo (5) è atta ad assegnare alle confezioni (C) non conformi alle richieste di produzione, o alle zone di detto oggetto da ispezionare (A) non conformi alle esigenze produttive, individuate tramite detto dispositivo di ispezione (1), un codice identificativo, o altro segno di riconoscimento, anche trasferibile su detta confezione (C) o su detto oggetto da ispezionare (A), così da contrassegnarle univocamente e renderle riconoscibili nelle successive fasi produttive.
  9. 9. Unità produttiva (L) secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno una stazione di uscita (9) dei prodotti o articoli (P) confezionati, comprende almeno un dispositivo di scarto (10) delle confezioni (C) non conformi alle richieste di produzione, posizionato a valle di detta stazione di uscita (9) con riferimento alla direzione di avanzamento delle confezioni (C).
  10. 10. Unità produttiva (L) secondo una delle rivendicazioni 7,8, comprendente almeno una stazione di confezionamento (8) dei prodotti o articoli (P) in almeno un materiale di confezionamento (M1,M2), ed almeno una stazione di uscita (9) delle confezioni (C) contenenti i prodotti o articoli (P), detto dispositivo di ispezione (1) essendo posizionato in corrispondenza, o all’interno, di detta stazione di confezionamento (8), oppure in corrispondenza, o all’interno, di detta stazione di uscita (9), oppure a monte di detta stazione di uscita (9) con riferimento alla direzione di avanzamento dei prodotti o articoli (P).
  11. 11. Unità produttiva (L) secondo una delle rivendicazioni 7-10, comprendente, oppure costituita da, una macchina blisteratrice, oppure una macchina astucciatrice, oppure oppure una macchina per strip packaging, oppure una macchina per strip monodose termoformati, oppure una macchina per stick packaging, oppure una macchina riempitrice per flaconi, fiale, siringhe, vasi, tubetti, oppure una macchina per flow packaging, oppure una macchina per tray forming, oppure una macchina overwrapper, oppure una macchina per il settore del tabacco, oppure una macchina formatrice di supposte, una macchina per prodotti di tabacco, oppure una macchina assemblatrice.
  12. 12. Unità produttiva (L) secondo una delle rivendicazioni 7-11, costituita da, o comprendente, almeno una qualsiasi macchina che utilizzi, per la realizzazione della confezione (C), materiale di confezionamento (M1,M2) non trasparente di qualsiasi natura o, se trasparente, che al suo interno contiene un prodotto o articolo (P) già confezionato con materiale (M1,M2) non trasparente.
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