IT201700013598A1 - Rullo caldo per macchine rotative - Google Patents

Rullo caldo per macchine rotative

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IT201700013598A1
IT201700013598A1 IT102017000013598A IT201700013598A IT201700013598A1 IT 201700013598 A1 IT201700013598 A1 IT 201700013598A1 IT 102017000013598 A IT102017000013598 A IT 102017000013598A IT 201700013598 A IT201700013598 A IT 201700013598A IT 201700013598 A1 IT201700013598 A1 IT 201700013598A1
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IT
Italy
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roller
hollow body
casing
filling means
heating unit
Prior art date
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IT102017000013598A
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English (en)
Inventor
Claudio Simoni
Roberto Grossi
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Barnini S R L
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B30B3/005Roll constructions
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Description

RULLO CALDO PER MACCHINE ROTATIVE
DESCRIZIONE
Campo tecnico dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce al settore dei macchinari industriali, in particolare ai macchinari industriali che utilizzano rulli riscaldati.
La presente invenzione si riferisce, più in particolare, ad un rullo rotante per macchine rotative provvisto di un sistema di riscaldamento misto del tipo elettrico con fluido diatermico.
Background
Molti settori industriali, quali ad esempio il settore della lavorazione delle pelli, dei tessuti, della carta e delle materie plastiche, utilizzano per una varietà di operazioni, macchinari contenenti rulli riscaldati per il loro funzionamento.
I sistemi di riscaldamento adottati per il riscaldamento dei rulli sono molteplici: sistemi a vapore, sistemi ad induzione magnetica e/o, per i rulli più performanti, sistemi misti, utilizzanti una resistenza elettrica che fornisce calore a un fluido diatermico, tipicamente olio sintetico, a contatto con la superficie interna di mantello del rullo.
Una soluzione nota di quest’ultima tipologia prevede un rullo al cui interno è presente un’intercapedine in cui circola olio caldo. L’olio è riscaldato in un gruppo di riscaldo remoto che, tramite una tubazione, è convogliato al rullo con l’ausilio ad esempio di un giunto rotante che permette di avere un ingresso e un’uscita dell’olio per un ricircolo ottimale.
Tale soluzione presenta tuttavia dei limiti, principalmente per la complessità costruttiva dovuta alla presenza dei distributori rotanti di olio e all’ingombro del gruppo di riscaldo esterno.
Soluzioni note tese a superare tali limiti, prevedono un rullo provvisto di una camera interna completamente riempita di olio e in cui sono inserite direttamente a contatto con quest’ultimo le resistenze elettriche. In questo caso il rullo necessita di un vaso di espansione esterno per compensare le variazioni di pressione dovute al riscaldamento dell’olio al suo interno.
Tale configurazione, sebbene garantisca una buona uniformità di calore sul mantello, ha lo svantaggio di necessitare di ingenti volumi d’olio che aumentano l’inerzia termica del rullo e di laboriose operazioni di manutenzione periodica che aumentano il tempo macchina, oltre ad elevati rischi di perdite d’olio.
Rulli con resistenza interna e camera d’olio sigillata sono stati sviluppati per superare tale problematiche. Tale soluzione prevede di riempire di olio l’intercapedine formata tra una camicia interna al mantello del rullo, in cui è inserita la resistenza, e il mantello stesso, tipicamente per circa il 75% del volume a disposizione. La resistenza, essendo a contatto con aria, facilita le operazioni di manutenzione diminuendo anche la deperibilità dell’olio, favorendo altresì una trasmissione del calore tutto sommato uniforme.
Tuttavia, rulli con tali caratteristiche, hanno lo svantaggio di prevedere stringenti limiti progettuali che si riflettono in pesantezza costruttiva ed elevati consumi. Infatti, a camicie interne di diametri ridotti, corrisponde il rischio di surriscaldamenti non desiderabili dell’olio, mentre a diametri maggiori si rende necessaria una quantità di olio considerevole per garantire, con una sufficiente ricopertura della camicia interna contenente la resistenza, un buon rendimento termico. Quest’ultima condizione comporta inoltre elevati rapporti volume olio/aria rischiosi per le pressioni massime d’esercizio raggiungibili all’interno del rullo, dovute all’espansione dell’olio. Infine quest’ultimo risulta a contatto con l’aria, incorrendo in possibili fenomeni di cristallizzazione sulla superficie della camicia esposta all’irraggiamento della resistenza.
Breve descrizione dell'invenzione
Il problema tecnico posto e risolto dalla presente invenzione è dunque quello di superare le problematiche sopra esposte, e ciò è ottenuto attraverso un rullo rotante come definito nella rivendicazione 1.
In particolare, è scopo della presente invenzione presentare un rullo rotante per macchine rotative che abbia elevate caratteristiche di efficienza e sia costruttivamente versatile.
E’ anche scopo della presente invenzione presentare un rullo rotante che riduca i costi di gestione ed esercizio e diminuisca i tempi dovuti alle operazioni di manutenzione.
Ulteriori caratteristiche della presente invenzione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione è relativa ad un rullo girevole per macchine rotative che utilizzano nei loro processi rulli riscaldati, ad esempio idoneo all’uso in un macchinario per la lavorazione delle pelli. Il rullo presenta un involucro cavo, tipicamente cilindrico, provvisto di una parete di mantello, esposta all’interno ad un fluido diatermico.
Il rullo prevede inoltre un gruppo di riscaldo comprendente almeno un corpo cavo, disposto internamente e, preferibilmente, coassialmente all’ involucro, in modo tale da definire una regione anulare compresa tra la parete di mantello e l’almeno un corpo cavo. Quest’ultimo presenta inoltre al suo interno una camera stagna, isolata dalla regione anulare, in cui sono alloggiati mezzi di riscaldamento atti a riscaldarlo.
II rullo comprende poi mezzi di riempimento disposti nella regione anulare e conformati in modo tale da occupare parzialmente quest’ultima. La configurazione complessiva del rullo è tale che nella regione anulare resta definito dunque un volume residuo, destinato a ricevere, in uso, il fluido diatermico in modo tale da permettere al fluido di immergere completamente il gruppo di riscaldo in ogni posizione operativa del rullo.
Tale soluzione permette di migliorare l’efficienza di un rullo rotante per macchine rotative in termini di rendimenti termici ottenibili e di durabilità in condizioni di esercizio.
In particolare, il fatto che il corpo cavo, contenente i mezzi di riscaldamento, risulti immerso completamente nel fluido diatermico evita un possibile surriscaldamento della sua superficie a contatto con il suddetto fluido. Pertanto è ridotto sensibilmente il rischio di fenomeni di “cracking” che deteriorano le proprietà termodinamiche di quest’ultimo, permettendo così una sua sostituzione meno frequentemente.
Altresì, la particolare configurazione dei mezzi di riempimento permette di ridurre la quantità di fluido da utilizzare, e quindi da scaldare, comportando una minor potenza necessaria al riscaldamento della parete di mantello del rullo, oltre che ad evidenti vantaggi in termini di impatto ambientale.
Tali vantaggi si riflettono anche in una riduzione dei costi di gestione e in una significativa riduzione dei tempi di riscaldamento del rullo a parità di potenza installata, dovuto anche al fatto che risulta possibile riscaldare il rullo in ogni sua posizione operativa, ovvero senza che esso sia necessariamente e preliminarmente messo in rotazione.
Vantaggiosamente, una forma di realizzazione preferita dell'invenzione prevede che i mezzi di riempimento comprendano una pluralità di elementi tubolari cilindrici provvisti di una cavità chiusa ermeticamente e disposti a circondare uno o più corpi cavi, aventi inoltre un asse di sviluppo preferibilmente inclinato rispetto aN’asse di sviluppo dell’almeno un corpo cavo.
Tale soluzione permette una migliore capacità di agitazione del fluido diatermico e di conferire a quest’ultimo moti vorticosi, utili ad incrementare l’uniformità termica della parte di mantello esposta durante la rotazione del rullo.
Vantaggiosamente, il rullo secondo la presente invenzione prevede preferibilmente che la camera dell’almeno un corpo cavo in cui sono alloggiati i mezzi di riscaldamento comprenda un elemento amovibile in corrispondenza di una regione prossimale ad un’estremità dell’involucro, in modo tale da permettere un accesso ai mezzi di riscaldamento dall’esterno del rullo.
Tale soluzione permette di ridurre ulteriormente i tempi di manutenzione favorendone le operazioni associate, in quanto i mezzi di riscaldamento risultano in una posizione facilmente accessibile ad un operatore.
Altri vantaggi, assieme alle caratteristiche ed alle modalità di impiego della presente invenzione, risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di sue forme di realizzazione preferite, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo.
Breve descrizione delle figure
Verrà fatto riferimento ai disegni riportati nelle figure allegate, in cui:
la figura 1 e 2 mostrano rispettivamente una vista prospettica e uno spaccato di una forma di realizzazione preferita del rullo rotante secondo la presente invenzione;
la figura 3 mostra una vista in esploso del rullo illustrato nella figura 1 ;
la figura 4A, 4B e 4C mostrano ciascuna una vista lungo una sezione trasversale di differenti forme di realizzazione di un primo componente - i mezzi di riempimento - del rullo rotante secondo la presente invenzione;
la figura 5 mostra una vista lungo una sezione longitudinale di una variante di realizzazione alternativa di un secondo componente - il gruppo di riscaldo - del rullo rotante secondo la presente invenzione;
le figure 6 e 7 illustrano fotografie di particolari costruttivi di un terzo componente - l’involucro - di una forma di realizzazione preferita del rullo rotante secondo la presente invenzione;
le figure 8 e 9 illustrano fotografie di particolari costruttivi di un quarto componente - i mezzi di accoppiamento elettromeccanico - di una forma di realizzazione preferita del rullo rotante secondo la presente invenzione.
Descrizione dettagliata di forme di realizzazione deirinvenzione
La presente invenzione sarà di seguito descritta facendo riferimento alle figure su indicate.
Con riferimento iniziale alla figura 1 e 2, è illustrata una vista d’assieme di una forma preferita di realizzazione di un rullo rotante 1 secondo la presente invenzione.
Preferibilmente, la destinazione d’uso di tale rullo 1 è prevista in un suo inserimento all’interno di una macchinario rotativo comprendente rulli riscaldati. Esempi di applicazione preferita, sebbene non limitativa per la presente invenzione, di macchinari rotativi idonei a ricevere tale rullo 1 , sono i macchinari utilizzati nel settore dell'industria conciaria nelle attività di lavorazione delle pelli, come ad esempio presse o altri.
In ogni caso, il rullo 1 secondo la presente invenzione è idoneo all’uso in un macchinario rotativo per un qualunque processo e settore industriale in cui siano utilizzati macchinari che necessitano di rulli riscaldati per il loro funzionamento.
Nei termini più generali, il rullo 1 comprende un involucro 10, un gruppo di riscaldo 20 inserito al suo interno e mezzi di accoppiamento 30 per permettere una rotazione ed una alimentazione elettrica del rullo 1.
L’involucro 10 - mostrato in trasparenza per meglio agevolare la vista delle componenti - risulta un elemento cavo, la cui superficie laterale comprende una parete di mantello 11.
In uso, tale parete 11 è esposta, preferibilmente entrando a contatto con esso attraverso una sua faccia interna 11 a, ad un fluido diatermico che viene utilizzato come fluido termovettore in quanto, una volta inserito all'interno del rullo 1, è scaldato dal gruppo di riscaldo 20 e trasferisce il calore ricevuto a detta parete di mantello 11.
Come visibile dalla figura 1, entrambe le estremità dell'involucro 10 sono chiuse da un rispettivo mozzo 12a, 12b che permette l’innesto e il supporto del rullo 1 all'interno del macchinario in cui il rullo viene montato.
I mozzi 12a, 12b cooperano altresì con la struttura dell'involucro 10 al fine di garantire la tenuta stagna del rullo 1, una volta che il fluido diatermico è al suo interno.
Inoltre, preferibilmente in corrispondenza di uno dei due mozzi, il rullo 1 presenta un collettore elettrico rotante 31 , di per se noto al tecnico del settore, che permette la trasmissione di segnali elettrici e/o di potenza da una struttura statica ad una rotante, ovvero il rullo 1 , in modo continuativo sui 360°.
Il collettore 31 è collegato al gruppo di riscaldo 20 in modo tale da garantire l'alimentazione elettrica a quest’ultimo ed è costituito da una pluralità di componenti di cui si parlerà più nel dettaglio in seguito.
Inoltre, vantaggiosamente, in una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, l’involucro 10 prevede uno o più sedi configurate per ricevere ad esempio un dispositivo ausiliario atto a permettere il monitoraggio di parametri operativi del rullo 1, come la temperatura del fluido diatermico ivi contenuto.
Le fotografie di figura 6 e 7 esemplificano un possibile posizionamento di dette sedi. Vantaggiosamente, il mozzo 12a in corrispondenza del collettore 31 comprende un primo foro 121 a ricavato in corrispondenza della parete di mantello 11 ed un secondo foro 122a ricavato in corrispondenza del gruppo di riscaldo 20.
Entrambi i suddetti fori 121 a, 122a conducono ad un rispettivo pozzetto - non visibile nelle figure - che affonda all’interno del rullo 1 ed è isolato fluidicamente da esso. E’ inoltre prevedibile un ulteriore foro 123a per il passaggio di opportuna cavistica per il collegamento degli eventuali dispositivi ausiliari al collettore 31.
In questo esempio, il mozzo 12b posizionato all’estremità opposta prevede una coppia di fori 121 b, 122b dedicati invece al carico e al monitoraggio del livello di fluido diatermico necessario al rullo 1.
La configurazione di fori descritta permette di ottenere un efficiente controllo sui parametri operativi del rullo 1, in quanto è possibile rilevare, attraverso ad esempio l’utilizzo di opportune sonde, la temperatura del fluido diatermico in prossimità del gruppo di riscaldo 20 e della parete di mantello 11.
Con riferimento ora anche all’esempio realizzativo illustrato in figura 3, il gruppo di riscaldo 20 comprende un corpo cavo 21, disposto internamente e, preferibilmente coassialmente all’involucro 10 in modo tale da definire una regione anulare 22 all'interno del rullo 1.
E’ opportuno precisare che, sebbene tutte le forme di realizzazione qui descritte con riferimento alle figure allegate, prevedono una geometria elongata, in particolare cilindrica, dell’involucro 10 e del corpo cavo 21, altre geometrie di tali componenti sono tuttavia possibili, come ad esempio geometrie coniche o genericamente prismatiche.
Tornando alla figura 3, la regione anulare 22 risulta pertanto interposta tra la parete di mantello 11 e il corpo - cilindrico - cavo 21, quest’ultimo presentando al suo interno una camera 23 di riscaldo, fluidicamente isolata dalla regione anulare 22, nella quale sono inseriti mezzi di riscaldamento 24.
I mezzi di riscaldamento 24 sono collegati elettricamente al collettore 31 e permettono di riscaldare, preferibilmente per irraggiamento, il corpo cilindrico cavo 21. In una forma di realizzazione preferita, essi sono pertanto spaziati da una camicia interna della camera 23 di riscaldo e sono a contatto con aria.
Preferibilmente, i mezzi di riscaldamento 24 comprendono un resistore elettrico che si sviluppa per l’intera lunghezza della camera 23 di riscaldo ed è vantaggiosamente estraibile da quest’ultima.
Si apprezzerà, infatti, che la camera 23 di riscaldo comprende un elemento amovibile, in corrispondenza di una regione prossimale ad un’estremità dell’involucro 10, configurato per agevolare l'inserimento o l’estrazione del suddetto resistore, e per facilitare dunque le operazioni di manutenzione.
Nell’esempio illustrato, il resistore elettrico 24 è supportato ad una sua estremità attraverso un elemento di supporto 25 inserito in uno scasso 123b del mozzo 12b in posizione distale dal collettore 31. Il mozzo 12a in posizione prossimale al collettore 31 è invece un elemento amovibile ed è provvisto di un foro passante 123a che ospita il resistore elettrico 24 e permette a quest’ultimo di fuoriuscire dal rullo 1 con un’estremità di attacco 24a.
Con ulteriore riferimento alle fotografie illustrate in figure 8 e 9 a scopo esemplificativo, l’estremità di attacco 24a comprende un albero di supporto 25 su cui si inserisce una rispettiva estremità di quattro resistori distinti 24. L’albero di supporto 25 è inoltre provvisto di un disco di interfaccia 26 a valle del quale sono previste tre piste 27 per i contatti striscianti con una rispettiva spazzola 32.
Le spazzole 32 sono inserite in un’asta isolante 33 di un supporto portaspazzole 34 destinato ad essere fissato sul macchinario che alloggia il rullo 1 , il supporto porta-spazzole 34 essendo inoltre provvisto di una copertura 35 atta a garantire isolamento elettrico del collettore 31.
A tal fine, e come noto nella tecnica, la copertura può ad esempio essere realizzata in acciaio o in altri materiali in funzione delle esigenze di applicazione richieste. Inoltre tutte le componenti meccaniche possono vantaggiosamente essere protette con trattamenti di anti ossidazione, trattamenti elettrochimici o verniciature particolari per garantirne una lunga durata nel tempo.
Le piste 27 per i contatti striscianti sono ad esempio realizzate in bronzo oppure ottone, mentre le spazzole 32 possono essere realizzate in materiali differenti in base al tipo di segnale elettrico richiesto e in abbinamento al trattamento superficiale delle piste 27.
Tornando alla figura 3, il rullo 1 comprende ulteriormente mezzi di riempimento, indicati complessivamente con il riferimento 5, i quali sono disposti nella regione anulare 22 e sono conformati in modo tale da occupare parzialmente quest’ultima.
La regione anulare 22 comprende quindi un volume residuo 220 - meglio apprezzabile nelle figure 4A, 4B e 4C - destinato a ricevere in uso il suddetto fluido diatermico, e che risulta definito come il volume differenza tra il volume della regione anulare 22 e il volume occupato dai mezzi di riempimento 5.
II volume residuo 220 è inoltre configurato in modo tale da permettere al fluido di immergere completamente il gruppo di riscaldo 20. In particolare il volume residuo 220 permette di ricevere una quantità di fluido diatermico, preferibilmente olio sintetico, sufficiente a permettere il contatto del fluido con l'intera superficie del corpo cavo 21 esposta nel volume residuo 220 o, in modo equivalente, con una superficie che circonda interamente il corpo cavo 21 ed è esposta nel volume residuo 220.
In altre parole, la configurazione proposta è tale che, in forme di realizzazione specifiche, il gruppo di riscaldo è sempre disposto al disotto del livello di pelo libero del fluido diatermico in ogni posizione del rullo.
II contatto fra gruppo di riscaldo e fluido può avvenire in corrispondenza dell’intera superficie di mantello del corpo cavo o in regioni di questo esposte a tale contatto.
Ancora, l’esposizione al fluido diatermico della superficie di mantello del corpo cavo può essere parzialmente mediata da mezzi intermedi, ad esempio una superficie disposta circoscritta al mantello stesso ed immersa nel fluido diatermico.
Al tempo stesso, il volume residuo 220 permette di ricevere anche una quantità d’aria tale da garantire un’espansione del fluido, dovuta al suo aumento di temperatura in esercizio, a pressioni interne al rullo 1 inferiori preferibilmente a 4 bar, ancor più preferibilmente inferiori a 2 bar.
A tale scopo, preferibilmente, il volume residuo 220 è riempito al 75% di fluido diatermico e al 25% di aria.
In ogni caso, il gruppo di riscaldo 20 risulta immerso completamente nel fluido in ogni posizione operativa del rullo, volendo intendere come posizioni operative tutte le posizioni assunte dal rullo 1 sia in condizioni statiche in cui è fermo, sia in condizioni dinamiche in cui il rullo 1 è in rotazione.
Inoltre, preferibilmente, il rapporto tra il volume residuo 220 e il volume occupato dall’almeno un corpo cavo 21 è compreso tra i valori maggiori di 1 e minori o uguali a 5, più preferibilmente compreso tra i valori maggiori di 1 e minori o uguali a 4.
Si apprezzerà che, vantaggiosamente, il fluido contattando in ogni punto la superficie del corpo cavo 21 che affaccia nel volume residuo 220, è soggetto a minori rischi di fenomeni degenerativi delle sue proprietà termodinamiche, dovuti principalmente al suo contatto con superfici calde in presenza di ossigeno, prevenendo ovvero il surriscaldamento di regioni, eventualmente non a contatto con il fluido, di dette superfici.
In una forma di realizzazione preferita del rullo 1, i mezzi di riempimento 5 sono provvisti internamente di una cavità 51 chiusa che, negli esempi illustrati nelle figure, si estende per l’intera lunghezza dei mezzi di riempimento 5 e comprende al suo interno preferibilmente aria.
Tuttavia varianti realizzative possono prevedere mezzi di riempimento sprovvisti di una cavità chiusa, realizzati semplicemente come elementi pieni.
Preferibilmente, il rullo 1 comprende ulteriormente un coppia di elementi di supporto 6 per supportare i mezzi di riempimento 5, ciascuno accoppiato con un estremità del corpo cilindrico cavo 21.
Quest’ultimo è accoppiato ad una porzione centrale di un rispettivo elemento di supporto 6, e i mezzi di riempimento 5 sono accoppiati a detta coppia di elementi di supporto 6 in modo tale da essere spaziati dal gruppo di riscaldo 20.
Con riferimento alla figura 3, illustrata a scopo esemplificativo e non limitativo, i mezzi di riempimento comprendono una pluralità di elementi tubolari cilindrici 52 e disposti a circondare il corpo cilindrico cavo 21. In dettaglio, gli elementi tubolari 52 si sviluppano ciascuno per una lunghezza almeno pari alla lunghezza del corpo cilindrico 21.
Nell’esempio illustrato, la coppia di elementi di supporto 6 comprende una coppia di elementi discoidali, e ciascun elemento tubulare 52 è inserito con le estremità in una corrispondente sede di una pluralità di sedi 61 distribuite spazialmente su una corona circolare del rispettivo elemento discoidale 6.
In sostanza, gli elementi tubulari 52, sono inseriti in una rastrelliera a tamburo inserita all’interno della regione anulare 22 riempita di fluido diatermico.
In una forma di realizzazione vantaggiosa, gli elementi tubulari 52 del rullo 1 presentano inoltre un asse di sviluppo a inclinato rispetto all’asse di sviluppo β del corpo cilindrico cavo 21. In questo modo è possibile conferire moti vorticosi al fluido presente all’interno del volume residuo 220 durante la rotazione del rullo 1 , favorendo l’uniformazione della temperatura sulla parete di mantellol 1.
In ogni caso, la sezione trasversale all’asse di sviluppo a di detti mezzi di riempimento 5 è preferibilmente circolare, come meglio visibile nella figura 4A.
Varianti realizzative dei mezzi di riempimento 5 possono altresì essere previste.
Ad esempio, la sezione trasversale al loro asse di sviluppo a può avere una forma geometrica sostanzialmente poligonale, come illustrato nell’esempio di figura 4B.
Nell’esempio di figura 4C i mezzi di riempimento comprendono invece un unico elemento tubulare 53. In questo caso, esso risulta concentrico all'involucro 10 e comprende una parete esterna 532 ed una parete interna 531.
La parete esterna 532 è rivolta verso la parete di mantello 11 del rullo 1 , mentre la parete interna 531 è rivolta verso il corpo cilindrico cavo 21. Nella figura 4C è inoltre apprezzabile che tale unico elemento tubulare 53 comprende una cavità 533 chiusa tra detta parete esterna 532 e interna 531, la quale cavità 533 è interrotta da una pluralità di condotti 534, preferibilmente radiali al rullo 1 , atti a favorire una circolazione di fluido nel volume residuo 220.
Secondo ulteriori forme di realizzazione vantaggiose, il rullo 1 è configurato con un gruppo di riscaldo 20 comprendente un primo 21 a e un secondo 21 b corpo cilindrico cavo.
Tale forma di realizzazione è illustrata nella figura 5, in cui è apprezzabile come in questo caso il primo 21 a e il secondo corpo 21 b cilindrico sono allineati assialmente ad occupare sostanzialmente l’intera lunghezza dell'involucro 10. Ciascuno di loro è provvisto di un rispettiva camera di riscaldo 23a, 23b che alloggia corrispondenti mezzi di riscaldamento 24a, 24b, e ciascun corpo cavo è circondato da rispettivi mezzi di riempimento 5a, 5b.
Tale configurazione, analogamente a quanto descritto precedentemente nel caso in cui il rullo 1 è provvisto di un solo corpo cilindrico cavo, prevede che i mezzi di riscaldamento contenuti in ciascuna camera 23a, 23b fuoriescano dal rullo 1 con un’estremità di attacco. In questo caso, in particolare, i mezzi di riscaldamento fuoriescono ciascuno rispettivamente da un’estremità opposta del rullo 1.
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. È da intendersi che ciascuna delle soluzioni tecniche implementate nelle forme di realizzazione preferite, qui descritte a titolo esemplificativo, potranno vantaggiosamente essere combinate diversamente tra loro, per dar luogo ad altre forme di realizzazione, che afferiscano al medesimo nucleo inventivo e tutte comunque rientranti neN’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (25)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Rullo girevole (1) per macchine rotative comprendente: - un involucro cavo (10) provvisto di una parete di mantello (11) esposta, in uso, ad un fluido diatermico; - un gruppo di riscaldo (20), a sua volta comprendente: o almeno un corpo cavo (21) disposto internamente, e preferibilmente coassialmente, a detto involucro (10) in modo tale da definire una regione anulare (22) compresa tra detta parete di mantello (11 ) e detto corpo cavo (21 ), detto corpo cavo (21) presentando una camera interna (23) fluidicamente isolata da detta regione anulare (22); o mezzi di riscaldamento (24), alloggiati all'interno di detta camera (23) e atti a riscaldare detto corpo cavo (21 ); - mezzi di riempimento (5) disposti in detta regione anulare (22) e conformati in modo tale da occupare parzialmente detta regione anulare (22), la configurazione complessiva essendo tale che entro detta regione anulare (22) resta definito un volume residuo (220) destinato a ricevere, in uso, il fluido diatermico in modo tale da permettere al fluido di immergere completamente il gruppo di riscaldo (20) in ogni posizione operativa del rullo.
  2. 2. Rullo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto involucro (10) e/o detto almeno un corpo cavo (21) presentano una geometria elongata, in particolare cilindrica.
  3. 3. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di riscaldamento (24) sono configurati per riscaldare per irraggiamento detto almeno un corpo cavo (21).
  4. 4. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il rapporto tra detto volume residuo (220) e il volume occupato dal corpo cavo (21) è compreso tra i valori maggiori di 1 e minori o uguali a 5, preferibilmente compreso tra i valori maggiori di 1 e minori o uguali a 4.
  5. 5. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di riempimento (5) comprendono una pluralità di elementi (52) a conformazione oblunga, preferibilmente presentando una costruzione tubolare, disposti a circondare l’almeno un corpo cavo (21) e sviluppandosi ciascuno per una lunghezza almeno pari alla lunghezza del corpo cavo (21 ).
  6. 6. Rullo (1) secondo la rivendicazione 6, in cui gli elementi di detta pluralità presentano ciascuno un asse di sviluppo (a) inclinato rispetto all’asse di sviluppo (β) del corpo cavo (21).
  7. 7. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 5, in cui detti mezzi di riempimento (5) comprendono un unico elemento tubulare (53), preferibilmente concentrico a detto involucro (10), il quale è provvisto di una parete esterna (532) rivolta verso la parete di mantello (11) e di una parete interna (531) rivolta verso detto corpo cavo (21).
  8. 8. Rullo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui detto unico elemento tubulare (53) è attraversato radialmente da una pluralità di condotti (534) atti a permettere la circolazione del fluido in detto volume residuo (220).
  9. 9. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di riempimento (5) sono provvisti internamente di una cavità (51), preferibilmente chiusa, detta cavità estendendosi per l’intera lunghezza dei mezzi di riempimento (5) ed essendo preferibilmente riempita di aria.
  10. 10. Rullo (1) secondo la rivendicazione 7 o 8 e secondo la rivendicazione 9, in cui detta parete interna (531) ed esterna (532) definiscono tra loro detta cavità (51).
  11. 11. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente almeno una coppia di elementi di supporto (6) per supportare detti mezzi di riempimento (5).
  12. 12. Rullo (1) secondo la rivendicazione 11, in cui detti elementi di supporto (6) sono configurati in modo tale che ciascuna estremità del corpo cavo (21) è accoppiato ad una porzione centrale di un rispettivo elemento di supporto (6), e in cui detti mezzi di riempimento (5) sono accoppiati a detta almeno una coppia di elementi di supporto (6) in modo tale da essere spaziati dal gruppo di riscaldo (20).
  13. 13. Rullo (1) secondo la rivendicazione 11 o 12, in cui ciascuno di detta almeno una coppia di elementi di supporto (6) è un elemento discoidale presentante una pluralità di sedi (61) distribuite spazialmente su una corona circolare.
  14. 14. Rullo (1) secondo la rivendicazione 13, in cui detti mezzi di riempimento comprendono una pluralità di elementi (52) presentanti rispettive estremità longitudinali ricevute ciascuna in una corrispondente sede (61) di un rispettivo elemento discoidale.
  15. 15. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la sezione trasversale all’asse di sviluppo (a) di detti mezzi di riempimento (5) è circolare.
  16. 16. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14, in cui la sezione trasversale all’asse di sviluppo (a) di detti mezzi di riempimento (5) presenta una forma geometrica sostanzialmente poligonale.
  17. 17. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di riscaldamento (24) comprendono un resistore elettrico.
  18. 18. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di riscaldamento sono amovibili rispetto a detto corpo cavo.
  19. 19. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il gruppo di riscaldo (20) comprende un primo (21 a) e un secondo (21 b) corpo cavo allineati assialmente tra loro e ciascuno comprendente una camera (23a, 23b), in cui mezzi di riscaldamento (24a, 24b) sono alloggiati in una rispettiva camera (23a, 23b).
  20. 20. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente una pluralità di sedi configurate per permettere l'inserimento di mezzi di rilevazione in detto volume residuo (220).
  21. 21. Rullo (1) secondo la rivendicazione 20, in cui l'involucro (10) comprende una prima e una seconda sede posizionate rispettivamente in corrispondenza della parete di mantello (11 ) e del gruppo di riscaldo (20).
  22. 22. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ulteriormente comprendente mezzi di accoppiamento (30), preferibilmente di tipo elettromeccanico, collegati a detto involucro (10) e detto gruppo di riscaldo (20) e configurati per permettere una rotazione e/o un’alimentazione di detto rullo rotante (1).
  23. 23. Rullo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto rullo è configurato per l’uso in un macchinario per la lavorazione delle pelli.
  24. 24. Macchina rotativa, comprendente un rullo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  25. 25. Apparato di lavorazione delle pelli, comprendente un rullo e/o una macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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