IT201600073507A1 - Coltello elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame. - Google Patents

Coltello elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame.

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IT201600073507A1
IT201600073507A1 IT102016000073507A IT201600073507A IT201600073507A1 IT 201600073507 A1 IT201600073507 A1 IT 201600073507A1 IT 102016000073507 A IT102016000073507 A IT 102016000073507A IT 201600073507 A IT201600073507 A IT 201600073507A IT 201600073507 A1 IT201600073507 A1 IT 201600073507A1
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    • A22BUTCHERING; MEAT TREATMENT; PROCESSING POULTRY OR FISH
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    • A22C17/00Other devices for processing meat or bones
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    • B02CCRUSHING, PULVERISING, OR DISINTEGRATING IN GENERAL; MILLING GRAIN
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Description

“COLTELLO ELASTICO REVERSIBILMENTE COMPONIBILE PER LA PRODUZIONE DI SALAME”
Descrizione
Campo della tecnica
La presente invenzione si riferisce al settore meccanico. Più in dettaglio la presente invenzione si riferisce a un peculiare coltello da utilizzare nel dispositivo di taglio di impianti industriali adibiti alla lavorazione della carne animale per la produzione di insaccati, più specificamente, per la produzione di salame.
Arte nota
Gli insaccati, e i salumi in generale, sono tra gli alimenti che a oggi sono ampiamente prodotti, venduti e acquistati dai consumatori di tutto il mondo. Si tratta di alimenti a base di carne cruda o cotta che presentano aggiunte di sale, grasso animale, spezie, eventuali conservanti, e che sono inseriti all’ interno di contenitori chiusi, costituiti tradizionalmente da intestini animali.
Il processo di produzione è noto, e assolutamente particolare. La tecnologia moderna prevede che la carne fresca arrivi nello stabilimento di produzione in tagli anatomici di suino singolarmente congelati. Queste carni dopo aver raggiunto una temperatura ideale per la loro lavorazione vengono triturate e ridotte a un’emulsione cremosa attraverso diversi passaggi in apposite macchine tritacarne. Secondo il tipo di insaccato da produrre, a parte possono essere preparati dei cubetti di grasso dalle dimensioni di circa un centimetro cubo che sono ricavati dal grasso di gola, il più duro e più pregiato dei grassi, e dal lardo proveniente dalla parte dorsale del suino. L’emulsione magra viene poi impastata con i cubetti di grasso e miscelata con sale, acqua e spezie (oppure aromi in polvere o in soluzione). Sono poi aggiunti degli additivi e rimpasto così ottenuto viene insaccato nel calibro desiderato. I budelli utilizzati per rinsacco possono essere naturali o artificiali e questi ultimi vengono solitamente impiegati per i calibri più piccoli. L’insaccato è inoltre sottoposto a cottura utilizzando apposite stufe ad aria secca, in tempi che variano da alcune ore fino a una giornata intera secondo le dimensioni ed è importante che la temperatura interna raggiunga i 70° C. Segue poi una docciatura con acqua fredda e una sosta in cella di raffreddamento per stabilizzare il prodotto. La qualità di un insaccato dipende principalmente da fattori come la qualità della materia prima utilizzata ad esempio la composizione, le caratteristiche chimico-fisiche e quelle microbiologiche, gli additivi utilizzati, lo stoccaggio, la distribuzione del prodotto finito, e indubbiamente dalla tecnologia di produzione. Quest’ ultima, sebbene possa considerarsi all’avanguardia, presenta tuttavia delle limitazioni che risiedono nella necessità del compimento di determinate fasi di processo per mezzo di elementi e sistemi che talvolta comportano problematiche inerenti al danneggiamento e l’usura precoce delle componenti stesse e che spesso influiscono sulle proprietà del prodotto finito. Più dettagliatamente lo sfregamento dei coltelli o dei dispositivi di taglio della carne contro i dischi fissi per la trafilatura della mortadella stessa, è spesso causa di un rilascio di materiale metallico ad alto contenuto di ferro e altri metalli all’ interno del prodotto in lavorazione. Questo sfregamento è piuttosto consistente se si considerano le grandezze, come la pressione e la forza, agenti sulle parti dell’impianto che sono molto elevate. Il rilascio e la presenza di queste sostanze metalliche nel macinato sono, infatti, causa di successivi meccanismi ossido riduttivi che hanno luogo quando queste sostanze vengono a contatto con la carne alternandone di conseguenza le sue proprietà finali. Gli attuali dispositivi di taglio impiegati hanno sostanzialmente una forma discoidale, rotante attorno ad un asse centrale. Essi sono costituiti da un supporto, atto a sostenere i coltelli e da una pluralità di lame di varia geometria ma che solitamente è rettangolare. Questi coltelli sono collocati tra due dischi fissi di trafilatura, generando quindi all’ interno del gruppo di taglio una sequenza alternata di dischi e coltelli. I coltelli assieme al loro supporto e le loro lame, sono disposti in modo tale da possedere sia in condizioni di riposo sia in condizioni di lavoro, le superfici superiori e inferiori poste a contatto con le superfici dei dischi fissi di trafilatura limitrofi. Questa caratteristica strutturale e configurazionale determina un forte sfregamento delle superfici di contatto quando Γ impianto è in funzione. Più dettagliatamente, lo sfregamento accade quando il passaggio di notevoli quantitativi di carne, premuta verso le lame di taglio dalla coclea, determina lo sviluppo di una pressione elevata sulle superfici circolari degli elementi coinvolti nel processo. La pressione che si sviluppa, inoltre, non è uniforme su tutti i punti delle superfici ma è maggiore in prossimità delle zone centrali di dette superfici. L’effetto di quest’aspetto determina la formazione di deformazioni e di concavità nelle zone centrali delle superfici dei dischi fissi e dei coltelli. Queste deformazioni innescano gli indesiderati fenomeni di sfregamento tra le superfici dei coltelli e quelle dei dischi fissi, oltre alle suddette conseguenze relative al rilascio di materiale metallico nel prodotto in lavorazione.
Per superare le suddette problematiche negli ultimi anni sono state proposte diverse soluzioni, molte di cui rappresentano i contenuti di domande di brevetto, (peraltro designanti in qualità di inventore il medesimo della richiedente) che si sono rivelate efficaci nel superamento delle suddette problematiche riscontrate nella lavorazione della carne, per la produzione di insaccati e nello specifico per l’ottenimento della mortadella.
Ad esempio, il documento WO20141 62225 descrive un dispositivo di taglio comprendente un supporto presentante una pluralità di bracci radiali atti a supportare una corrispettiva pluralità di lame. Ciascuna lama è connessa al suo braccio radiale grazie ad un perno da alloggiare in un canale che si estende longitudinalmente all’ interno del corpo di ciascuna lama. Detto alloggiamento non coincide con l’asse longitudinale della lama ma è sfalsato rispetto a questo in modo da definire, per ogni lama, due porzioni asimmetriche. Questa caratteristica permette di generare un movimento oscillatorio della lama rispetto al suo perno interno e di ridurre gli attriti tra le lame e i dischi di trafilatura limitrofi sotto l’azione della pressione esercitata dalla carne in lavorazione. Il tutto riducendo gli attriti e il rilascio di materiale metallico nella carne in lavorazione.
Il documento WO201 41 62222 descrive una macchina portacoltelli perfezionata, per la lavorazione della carne. In particolare detto documento fa riferimento a una girante portacoltelli con coltelli perfezionati per una macchina di lavorazione della carne per produrre la mortadella. La girante comprende un mozzo centrale da cui si estendono vari bracci radiali solidali con detto mozzo centrale. Le estremità di tali bracci radiali, opposte al mozzo centrale, sono inoltre collegate a dei coltelli radiali tramite un’appendice di collegamento, o appendice di montaggio. Quest’ultima è preferibilmente solidale al corrispondente coltello, formando sostanzialmente la sua base inseribile e imbullonabile in una rispettiva rientranza ricavata nell’ estremità del braccio radiale. Una delle caratteristiche principali della girante oggetto del documento citato è che detta appendice presenta una incisione nel suo materiale costitutivo. Tale incisione le conferisce una certa cedevolezza elastica che permette una certa oscillazione dei coltelli che si adeguano alle deformazioni del disco fisso limitrofo dovute alla pressione esercitata dalla carne in lavorazione. Il tutto riducendo anche in questo caso gli attriti e la possibilità di rilascio di materiale metallico nella carne in lavorazione e quindi nel prodotto finito.
Si evince, dai documenti citati e dagli altri brevetti depositati in questo campo di applicazione, che è di interesse la definizione di una parziale mobilità ed elasticità dei coltelli, proprio allo scopo di ridurre o addirittura eliminare il rilascio di materiale metallico nel macinato, prevenendo anche gli evidenti rischi per la salute dei consumatori. Un altro degli scopi perseguiti dalle privative attualmente in essere, è quello di consentire una facile e veloce manutenzione dei singoli coltelli nonché la loro pulizia dai residui di carne macinata, pena Γ inefficacia della loro funzionalità.
A tal proposito, scopo della presente domanda di brevetto per invenzione industriale, qui di seguito dettagliatamente descritta, è quello di proporre un nuovo e innovativo tipo di coltello smontabile, da impiegare negli impianti di produzione di insaccati e, segnatamente, nella fase di taglio/macinazione della carne, che, oltre ad offrire tutti i vantaggi mostrati dai dispositivi oggetto dei documenti citati, si rivela di facile installazione, disinstallazione e manutenzione. Ulteriore scopo della presente invenzione è di pre-caricare ogni coltello con una tensione predeterminata, che consenta un movimento elastico prestabilito dei bracci flettenti di cui ciascun coltello è costituito.
Descrizione dell’invenzione
La presente descrizione si riferisce a un nuovo e innovativo coltello che trova impiego durante il processo di lavorazione della carne animale per la produzione industriale di insaccati, preferibilmente di salame. Più in dettaglio il coltello oggetto della presente domanda di brevetto per invenzione industriale, rappresenta una delle parti dei gruppi di taglio compresi negli impianti di lavorazione della carne animale per la produzione di insaccati. Ancor più dettagliatamente, detto coltello rappresenta una delle componenti che intervengono nella fase di taglio e trafilatura/macinazione della carne in lavorazione per Γ ottenimento di un impasto sottoposto in seguito ad altre fasi di lavorazione. Sempre più nello specifico, il coltello 100 in oggetto è studiato e configurato per essere particolarmente adatto alla fase di taglio/trafilatura/macinazione della carne per la produzione di salame.
Trattandosi di un impiego preferibilmente industriale, è da far presente che gli impianti per la produzione di insaccati utilizzano una pluralità di dispositivi adibiti al taglio/trafilatura/macinazione della carne. Per cui all’ interno di una tale tipologia di impianti, il coltello in oggetto, che fa parte di un dispositivo di taglio, viene utilizzato in associazione ad altri dispositivi di taglio uguali. Nello specifico detti dispositivi di taglio sono da disporsi assialmente tra loro ed in maniera da risultare intervallati da dischi di trafilatura della carne. Le superfici dei dischi di trafilatura e quelle dei dispositivi di taglio limitrofi si contattano e, come già esposto, quando impianto è in opera, tale contatto è così consistente sotto l’azione della pressione esercitata dall’ingente quantitativo di carne, che si sviluppano dei forti attriti con conseguenze indesiderate sia per quanto riguarda le caratteristiche riscontrabili nel prodotto finito sia per quanto concerne l’integrità delle componenti stesse dell’impianto. Il dispositivo di taglio dotato dei coltelli in oggetto, supera brillantemente i suddetti inconvenienti grazie alla componibilità coltelli in esso compresi e alla loro semplice modalità di assemblaggio al corpo di detto dispositivo. Più in dettaglio, similmente a quelli noti, il portacoltelli 200 necessario all’ installazione dei coltelli in oggetto, si presenta come una struttura a raggiera in cui da un corpo metallico centrale 202, dotato di un foro centrale 201 atto ad essere connesso all’albero motore dell’intero impianto, si dipartono una pluralità di bracci radiali 203 che terminano in una corona circolare perimetrale 204, concentrica a detto corpo metallico centrale 202. Vantaggiosamente, ciascuno di detti bracci radiali 203 è dotato di una sede di alloggio 205 costituita da una fessura in direzione longitudinale, configurata per consentire l’alloggiamento reversibile di un corrispondente coltello 100 come quello di seguito descritto. Più dettagliatamente, detta sede di alloggio 205 sarà posta in prossimità di detta corona circolare perimetrale 204 e, eventualmente, il braccio radiale 203 sarà dotato, in corrispondenza di detta sede 205, di comuni mezzi meccanici quali viti, perni o simili, per fissare stabilmente ma reversibilmente il coltello 100, nella corretta posizione di esercizio. Il dimensionamento di detta sede 205 deve tener conto delle dimensioni totali del coltello 100 che si intende utilizzare all’intemo deii impianto. In particolare, detto coltello 100 sarà in ogni caso inscrivibile in un parallelepipedo di dimensioni comprese tra 30 mm X 15 mm X 3 mm e 90 mm X 30 mm X 10 mm.
Le componenti di detto coltello 100 sono rappresentate da un primo elemento 10 a forma di “T” ed un secondo elemento 20 a forma di “C”. Detto primo elemento 10 è costituito da un profilo tagliente esterno 11 e da una sporgenza centrale 15 dotata, lateralmente di una coppia di concavità 16-16’. Detto secondo elemento 20 è costituito da un profilo tagliente esterno 21 e da una coppia di bracci flettenti 26-26’ dotati, in corrispondenza delle relative estremità distali, di una convessità 27-27’. Detti bracci flettenti 26-26’, partendo dalle estremità laterali del secondo elemento 20 ed estendendosi verso il centro, conferiscono a detto secondo elemento 20 la detta forma a “C”. Questa forma è percepita dall’osservatore anche grazie al fatto che tra la superficie interno di detto profilo tagliente 21 e detti bracci flettenti 26-26’, è presente un fessura 30. Detto primo elemento 10 e detto secondo elemento 20 del coltello 100 sono atti ad essere reciprocamente e reversibilmente impegnati in una prima configurazione montata, in cui le convessità 27-27’ dei due bracci flettenti 26-26’ sono reversibilmente ma stabilmente incastrate nelle corrispondenti concavità 16-16’ del primo elemento 10.
Le fessure 30 che si vengono a creare quando detto coltello 100 si trova in detta prima configurazione montata, oltre a quelle già presenti per la particolare conformazione di detto secondo elemento 20, saranno caratterizzate da uno spessore compreso tra 0,2 mm e 3 mm, preferibilmente 1 mm. Queste ultime hanno la vantaggiosa funzione di consentire la flessione dei bracci flettenti 26-26’ conseguentemente alle pressioni provocate dalla resistenza della carne da macinare. La forte pressione operata dalla carne, infatti, arriva a deformare il disco fisso posto a monte del portacoltelli 200. Se i coltelli 100 fossero completamente rigidi, in questa circostanza si verrebbero a creare delle pressioni e delle temperature tali da fondere il metallo e a rilasciarne una parte all’ interno della carne macinata. L’elasticità del coltello 100 ha appunto la funzione di adattarsi alle deformazioni che avvengono in fase di esercizio, garantendo un’ottima qualità della carne e l’efficienza del taglio.
Inoltre, è preferibile che la lunghezza dei bracci flettenti 26-26’ sia pari a circa 1⁄4 della lunghezza complessiva del coltello 100.
Vantaggiosamente, la composizione del primo e del secondo elemento 10, 20 in detta prima configurazione montata, può avvenire con l’ausilio di comuni mezzi meccanici, come, ad esempio, una pinza, in modo che i bracci flettenti 26-26’ risultino pre-caricati con una tensione prestabilita.
Per conferire la giusta tensione tramite la composizione del primo e del secondo elemento 10, 20 nella prima configurazione montata, è opportuno che il coltello 100 da essi costituito sia realizzato in un qualsiasi metallo o lega metallica, preferibilmente un qualsiasi materiale metallico elastico.
Sempre con l’ausilio di pinze o di qualsiasi altro mezzo meccanico idoneo, è possibile, in maniera rapida, facile e reversibile, disassemblare il primo ed il secondo elemento 10, 20 per far assumere al coltello 100 in oggetto una seconda configurazione smontata. In questo modo, le operazioni di pulizia e manutenzione del coltello 100 sono vantaggiosamente semplificate.
Vantaggiosamente, il coltello 100 in oggetto mostra un comportamento elastico sotto l’azione di forti sollecitazioni meccaniche, assolvendo così lo scopo dell’invenzione anche per un lungo tempo di esercizio.
Il tutto rendendo il coltello in oggetto, capace di assolvere in maniera decisamente efficace lo scopo dell’invenzione, in particolar modo se detto coltello viene utilizzato nell’ambito della produzione di salame.
Descrizione delle figure
L’invenzione verrà qui di seguito descritta in almeno una forma di realizzazione preferita a titolo esplicativo e non limitativo con l’ausilio delle figure annesse, nelle quali:
- FIGURA 1 A e FIGURA 1B mostrano rispettivamente la configurazione smontata e montata del coltello 100 particolarmente idoneo per la macinazione del salame. Si vede il secondo elemento 20 a forma di “C” costituito dal profilo tagliente esterno 21 e dai due bracci flettenti 26-26’ che presentano le convessità 27-27’ in corrispondenza delle estremità distali. Si vede anche il primo elemento 10 a forma di “T” che ha il profilo tagliente esterno 11, la sporgenza 15 centrale e le due concavità 16-16’. Nella FIG 3B si vedono, inoltre, le fessure 30 che si vengono a formare quando il coltello 100 è in configurazione montata.
- FIGURA 2 illustra il portacoltelli 200 idoneo per essere utilizzato nell’impianto di produzione che prevede l’utilizzo dei coltelli 100 della presente invenzione. Più in dettaglio si vede il corpo metallico centrale 202, con il foro centrale 201 atto al passaggio dell’albero motore dell’impianto. Da detto corpo metallico centrale 202 si dipartono i bracci radiali 203 (dei quali ne sono raffigurati soltanto due) che terminano nella corona perimetrale 204 circolare. In uno dei due braci radiali 203 rappresentati in figura si vede un coltello 100 della presente invenzione in configurazione montata. Nell’altro braccio radiale 203 rappresentato, è invece lasciata vedere la sede di alloggio 205 del coltello 100.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
La presente invenzione verrà ora illustrata a titolo puramente esemplificativo ma non limitativo o vincolante, ricorrendo alle figure le quali illustrano alcune realizzazioni relativamente al presente concetto inventivo.
Con riferimento alla FIG. 2, è rappresentata una parte dell’impianto di produzione di insaccati, in particolare del portacoltelli 200 dedicato alla fase di taglio/macinazione della carne. Più specificamente, si tratta di un portacoltelli 200 dotato, come quelli noti, di un corpo metallico centrale 202 dotato di un foro centrale 201 nel quale passa l’albero motore dell’impianto che trasmette il moto a tutte le parti girevoli dell’impianto stesso. Da detto corpo metallico centrale 202, si dipartono una pluralità di bracci radiali 203 che terminano in una corona perimetrale 204 circolare concentrica a detto corpo metallico centrale 202. Quello che contraddistingue questo particolare portacoltelli 200 da quelli già esistenti, è il fatto che ciascuno dei bracci radiali 203, in prossimità di detta corona perimetrale 204, presenta una sede di alloggio 205 di un coltello 100 della presente invenzione. Si tratta di una fessura, disposta longitudinalmente rispetto al braccio radiale 203, che riproduce le dimensioni del coltello 100 con il quale si impegna reversibilmente. Più dettagliatamente, il coltello 100 della presente invenzione sarà sempre inscrivibile in un parallelepipedo di dimensioni comprese tra 30 mm X 15 mm X 3 mm e 90 mm X 30 mm X 10 mm. La configurazione dell’impianto fa sì che la posizione del coltello 100 rispetto al portacoltelli 200 sia stabile, vista la vicinanza dei dischi fissi di trafilatura posti sia a monte che a valle del portacoltelli 200. Ad ogni modo, qualora lo si ritenesse necessario, ogni braccio radiale 203 potrà essere dotato, in corrispondenza di detta sede 205, di comuni mezzi meccanici quali viti, perni o simili, per fissare stabilmente ma reversibilmente il coltello 100. Il coltello 100 rappresentato all’ interno del portacoltelli 200, sempre con riferimento alla FIG. 2, è lo stesso più dettagliatamente rappresentato in FIGG. 1A e 1B. Il coltello 100 in oggetto, per assolvere la sua funzione di taglio e presentare il vantaggio della flessibilità e della facilità di manutenzione, è costituito da due componenti, reversibilmente e facilmente componibili.
Il primo elemento 10 ha forma di “T” ed è costituito da un profilo tagliente esterno 11 e da una sporgenza centrale 15 dotata, lateralmente di una coppia di concavità 16-16’, una a destra e una sinistra di detta sporgenza centrale 15. Il secondo elemento 20 ha forma di “C” ed è costituito da un profilo tagliente esterno 21 e da una coppia di bracci flettenti 26-26’ dotati, in corrispondenza delle relative estremità distali, di una convessità 27-27’. Detti bracci flettenti 26-26’, partono dalle estremità e si estendono verso il centro del coltello 100, conferendo a detto secondo elemento 20’ la detta forma a “C”.
Grazie alla FIG. 1B è resa facilmente comprensibile la composizione di detti elementi 10, 20 in una configurazione montata in cui questi ultimi sono reciprocamente e reversibilmente impegnati.
In detta prima configurazione montata, in particolare, le convessità 27-27’ dei due bracci flettenti 26-26’ del secondo elemento 20 sono reversibilmente ma stabilmente incastrate nelle corrispondenti concavità 16-16’ del primo elemento 10. Appare evidente che per garantire il mantenimento della configurazione montata appena descritta, sia necessaria una certa tensione tra il primo ed secondo elemento 10, 20. Detta prima configurazione montata, infatti, ha una conformazione tale da conferire a detti bracci flettenti 26-26’ una predeterminata carica tensionale. La composizione dei due elementi 10, 20, quindi, avviene necessariamente con l’ausilio di comuni mezzi meccanici quali pinze o simili. Analogamente, la scomposizione di detti elementi 10, 20, effettuata allo scopo di consentirne le normali operazioni di pulizia e manutenzione, seppur rimanendo un’operazione facile e veloce, avverrà utilizzando gli stessi strumenti.
Vista la tensione di pre-caricamento che detti bracci flettenti 26-26’ devono sostenere, è opportuno che il materiale metallico o la lega metallica scelta per la realizzazione del coltello 100, sia un materiale metallico elastico.
Come si vede dalla FIG. 1B, quando il coltello 100 è in configurazione montata, si creano delle fessure 30 tra il profilo tagliente 11 del primo elemento 10 e i bracci flettenti 26-26’, oltre alla fessura 30 già esistente tra la superficie interna del profilo tagliente 21 e i bracci flettenti 26-26’ stessi. Tali fessure 30 sono atte a consentire la flessione di detti bracci flettenti 26-26’ conseguentemente alle pressioni provocate dalla resistenza della carne da macinare. La flessione dei coltelli 100 è proprio la caratteristica che evita il rilascio di parti metalliche nella carne, evitando eccessivi attriti tra le componenti dell’impianto e assolvendo così allo scopo dell’ invenzione.
Più dettagliatamente, lo spessore di dette fessure 30’ sarà compreso tra 0,2 mm e 3 mm, preferibilmente sarà pari a 1 mm.
La particolare configurazione del coltello 100 della presente invenzione, è tale da rendere il suo utilizzo vantaggioso per la produzione di insaccati, ma ancora più vantaggioso per la produzione di salame.
È infine chiaro che all’invenzione fin qui descritta possono essere apportate modifiche, aggiunte o varianti ovvie per un tecnico del ramo, senza per questo fuoriuscire dall’ ambito di tutela che è fornito dalle rivendicazioni annesse.

Claims (9)

  1. Rivendicazioni 1. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, atto ad essere reversibilmente impegnato con il braccio radiale (203) di un portacoltelli (200) atto ad essere utilizzato nella fase di taglio/macinazione della carne animale nell’ambito di un impianto industriale di produzione di insaccati; detto coltello (100) essendo caratterizzato dal fatto di essere costituito almeno da un primo elemento (10) a forma di “T” e un secondo elemento (20) a forma di “C”, detto primo elemento (10) essendo costituito da un profilo tagliente esterno (1 1) e da una sporgenza centrale (15) dotata, lateralmente di una coppia di concavità (16-16’); essendo detto secondo elemento (20) costituito da un profilo tagliente esterno (21) e da una coppia di bracci flettenti (26-26’) dotati, in corrispondenza delle relative estremità distali, di una convessità (27-27’); detti elementi (10, 20) essendo atti ad essere reciprocamente e reversibilmente impegnati in una prima configurazione montata, caratterizzata dal fatto che le convessità (27-27’) dei due bracci flettenti (26-26’) di detto secondo elemento (20) sono reversibilmente ma stabilmente incastrate nelle corrispondenti concavità (16-16’) di detto primo elemento (10); essendo, detta prima configurazione montata, dotata di una conformazione tale da conferire a detti bracci flettenti (26-26’) una predeterminata carica tensionale; essendo detto coltello (100) atto ad essere reversibilmente inserito, quando in detta prima configurazione montata, in un’apposita sede (205) posta su ciascuno dei bracci radiali (203) che costituiscono il portacoltelli (200) dell’impianto industriale di produzione della carne; detto coltello (100) essendo altresì suscettibile di assumere rapidamente e facilmente una seconda configurazione smontata, quando rimosso da detto portacoltelli (200), caratterizzata dal fatto che detto primo elemento (10) e detto secondo elemento (20) sono tra loro separati per consentirne la pulizia e la manutenzione.
  2. 2. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo la precedente rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che, quando in prima configurazione montata, tra detto profilo tagliente (11) di detto primo elemento (10) e detti bracci flettenti (26-26’) e tra detti bracci flettenti (26-26’) e detto profilo tagliente (21) di detto secondo elemento (20) si creano una pluralità di fessure (30) atte a consentire la flessione di detti bracci flettenti (26-26’) ovvero: quando la carne da macinare preme e deforma il disco fisso a monte, esso assume una forma tronco-conica e il coltello (100) deformandosi assorbe parte della deformazione impressa dalla carne evitando picchi di carico che produrrebbero usure indesiderate.
  3. 3. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo la precedente rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che lo spessore di dette fessure (30) è compreso tra 0,2 mm e 3 mm, preferibilmente 1 mm.
  4. 4. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento (10) e detto secondo elemento (20) sono reversibilmente assemblabili e disassemblabili in detta prima configurazione montata e in detta seconda configurazione smontata tramite l’ausilio di comuni mezzi meccanici quali, ad esempio, delle pinze, che consentano il pre-caricamento dei bracci flettenti (26-26’).
  5. 5. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di essere reversibilmente impegnato in corrispondenza di uno dei bracci radiali (203) di un comune portacoltelli (200), essendo quest’ultimo costituito da un corpo metallico centrale (202), dotato di foro centrale (201), dal quale si dipartono in direzione radiale una pluralità di bracci radiali (203) terminanti in una corona circolare perimetrale (204) concentrica a detto corpo metallico centrale (202); essendo, ciascun braccio radiale (203) caratterizzato da una sede di alloggio (205) costituita da una fessura longitudinale posta in prossimità di detta corona circolare perimetrale (204), opportunamente dimensionata per impegnarsi con uno di detti coltelli (100) in detta prima configurazione montata.
  6. 6. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo la precedente rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto braccio radiale (203) in corrispondenza di detta sede (205), può essere dotato di comuni mezzi meccanici quali viti, perni o simili, per fissare stabilmente ma reversibilmente detto coltello (100) in corrispondenza della relativa sede (205).
  7. 7. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che, quando in detta prima configurazione montata, è inscrivibile in un parallelepipedo di dimensioni comprese tra 30 mm X 15 mm X 3 mm e 90 mm X 30 mm X 10 mm.
  8. 8. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detti bracci flettenti (26-26’) sono dotati di un’estensione in senso longitudinale pari a circa 1⁄4 della lunghezza totale del coltello (100).
  9. 9. Coltello (100) elastico reversibilmente componibile per la produzione di salame, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto di essere costituito in un qualsiasi metallo o lega metallica, preferibilmente un qualsiasi materiale metallico elastico.
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