CH691657A5 - Espositore a ripiani. - Google Patents

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CH691657A5
CH691657A5 CH169196A CH169196A CH691657A5 CH 691657 A5 CH691657 A5 CH 691657A5 CH 169196 A CH169196 A CH 169196A CH 169196 A CH169196 A CH 169196A CH 691657 A5 CH691657 A5 CH 691657A5
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tubular element
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external tubular
external
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Application number
CH169196A
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Inventor
Pierangelo Borio
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Soremartec Sa
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B87/00Sectional furniture, i.e. combinations of complete furniture units, e.g. assemblies of furniture units of the same kind such as linkable cabinets, tables, racks or shelf units
    • A47B87/02Sectional furniture, i.e. combinations of complete furniture units, e.g. assemblies of furniture units of the same kind such as linkable cabinets, tables, racks or shelf units stackable ; stackable and linkable
    • A47B87/0207Stackable racks, trays or shelf units
    • A47B87/0215Stackable frames, or frame elements, with upright parts connected by inserting the ends or tips of the uprights, e.g. at the corners, into the uprights of the next frame or frame element, e.g. coaxial tubular ends
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47FSPECIAL FURNITURE, FITTINGS, OR ACCESSORIES FOR SHOPS, STOREHOUSES, BARS, RESTAURANTS OR THE LIKE; PAYING COUNTERS
    • A47F5/00Show stands, hangers, or shelves characterised by their constructional features
    • A47F5/10Adjustable or foldable or dismountable display stands
    • A47F5/11Adjustable or foldable or dismountable display stands made of cardboard, paper or the like
    • A47F5/112Adjustable or foldable or dismountable display stands made of cardboard, paper or the like hand-folded from sheet material
    • A47F5/116Shelving racks

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  • Display Racks (AREA)
  • Assembled Shelves (AREA)

Description


  



  La presente invenzione si riferisce agli espositori a ripiani. 



  Si tratta di espositori tipo utilizzabili, ad esempio, per esporre prodotti quali prodotti alimentari in punti di vendita quali negozi, supermercati, ipermercati, ecc. ... Il relativo stato della tecnica è quantomai ricco ed articolato, così come testimoniato, ad esempio, dai brevetti statunitensi 1 444 268 e 1 930 787 nonché 2 689 050, dalla domanda tedesca 2 131 870 e dai brevetti elvetici 281 702 e 498 605, solo per limitarsi ad alcuni esempi di sfondo. 



  In modo specifico, la presente invenzione riguarda un espositore a ripiani secondo il preambolo della rivendicazione 1, noto, ad esempio, da US-A-4 050 386. In tale documento anteriore è descritto un espositore comprendente una pluralità di ripiani di materiale laminare e di forma poligonale, tipicamente rettangolare, sostenuti in corrispondenza dei rispettivi vertici da montanti aventi un profilo trasversale ad L. Ciascun montante è costituito da una pluralità di segmenti giuntivi accoppiabili fra loro secondo una generale configurazione a maschio e femmina (in modo più preciso, secondo la configurazione correntemente denominata "a tenone e mortasa").

   Lo stesso documento descrive la possibilità di realizzare i montanti per piegatura a partire da un pannello di legno o cartone composito, con l'eventuale previsione di un rivestimento di materiale decorativo flessibile quale polivinilcloruro o altri materiali plastici. 



  La presente invenzione si prefigge lo scopo di fornire un espositore dei tipo sopra specificato suscettibile di essere realizzato in modo pressoché esclusivo a partire da elementi di cartone piegato. Da ciò deriva la possibilità di realizzare l'espositore sotto forma di uno o più sbozzi di cartone pretagliato e fustellato suscettibili di essere immagazzinati e trasportati verso il luogo di impiego sotto forma di un corpo complessivamente piano. Il tutto in modo da poter poi formare le varie parti dell'espositore attraverso operazioni di piegatura, ed erigere poi l'espositore sul luogo di impiego mettendo insieme le parti così ottenute. 



  Tutto questo deve essere naturalmente ottenuto senza pregiudicare la robustezza e la stabilità dell'espositore montato. A questo fine, diversi dei documenti brevettuali secondo la tecnica nota citati nella parte introduttiva della descrizione prevedono l'impiego di montanti comprendenti una parte di anima o di rinforzo che si estende in modo continuo per tutta la lunghezza del rispettivo montante. Questa soluzione risulta però in contrasto con l'esigenza, delineata in precedenza, di realizzare un espositore suscettibile di essere immagazzinato e trasportato verso il luogo di impiego sotto forma di un corpo appiattito di dimensioni contenute: gli elementi di rinforzo dei montanti descritti in precedenza devono infatti, di necessità, presentare una lunghezza sostanzialmente pari all'altezza dell'espositore.

   In molte soluzioni di impiego corrente tale altezza può essere dell'ordine di 1,5-2 metri. 



  La presente invenzione si prefigge quindi lo scopo di fornire una soluzione che, da un lato, consenta di soddisfare alle esigenze delineate in precedenza, e dall'altro lato, eviti gli inconvenienti cui si è fatto accenno in precedenza. 



  Secondo la presente invenzione, tale scopo viene raggiunto grazie ad un espositore a ripiani avente le ulteriori caratteristiche richiamate nella rivendicazione 1. Vantaggiosi sviluppi dell'invenzione formano oggetto delle rivendicazioni 2 a 23. 



  L'invenzione verrà ora descritta, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, nei quali: 
 
   la fig. 1 è una generale vista in prospettiva di un espositore secondo l'invenzione, 
   la fig. 2 è una vista parziale, riprodotta in scala leggermente magnificata, di una porzione dell'espositore della fig. 1 in cui alcune parti sono state rimosse per chiarezza di illustrazione, 
   le fig. 3 e 4 illustrano in maggior dettaglio, rispettivamente in un'ideale vista in prospettiva esplosa ed in una ideale sezione verticale, la struttura dei montanti dell'espositore secondo l'invenzione, e 
   la fig. 5 illustra, sotto forma di uno sbozzo piano, un elemento di materiale laminare quale cartone utilizzato per realizzare alcune delle parti illustrate nelle figure precedenti. 
 



  Nelle fig. 1 e 2 è indicato nel complesso con 1 un espositore a ripiani suscettibile di essere utilizzato, ad esempio, per esporre prodotti alimentari (ad esempio prodotti dolciari) su luoghi di vendita quali negozi, supermercati, ipermercati, ecc. 



  L'espositore 1 secondo l'invenzione è realizzato totalmente o in massima parte a partire da elementi di materiale laminare, tipicamente cartone, realizza ti inizialmente sotto forma di sbozzi piani. L'espositore 1 può quindi essere immagazzinato (prima e dopo l'impiego) e di trasportato verso il e dal luogo di impiego sotto forma di un corpo appiattito. In vista dell'impiego, le varie parti componenti l'espositore, destinate ad essere meglio illustrate nel seguito, vengono formate attraverso un procedimento di piegatura e di sagomatura in vista del loro collegamento in fase di assemblaggio dell'espositore. Terminato l'impiego, lo stesso può essere se del caso smontato e le rispettive parti nuovamente estese ed appiattite in vista dell'immagazzinamento in forma di corpo piano. 



  I criteri e le soluzioni tecniche che consentono di realizzare parti di materiale laminare quale cartone sotto forma di sbozzi piani preventivamente ritagliati, fustellati, ecc. in vista della successiva formatura (sagomatura) sono ampiamente noti nella tecnica. Tali criteri e soluzioni sono correntemente utilizzati, ad esempio, nel settore degli imballaggi, ad esempio per realizzare scatole quali scatole di cioccolatini, ecc. e non verranno pertanto richiamati nell'ambito della presente descrizione, se non nella parte utile per far comprendere alcuni dettagli realizzativi della soluzione secondo l'invenzione: ciò vale in particolare per la sezione della presente descrizione riferita alla fig. 5. 



  Di solito l'espositore 1 secondo l'invenzione comprende, secondo criteri di per sé noti, una base 2 destinata ad essere appoggiata sul pavimento. Dalla base 2 si estendono verso l'alto uno o più montanti 3 (in numero di quattro nella forma di attuazione qui illustrata) destinati a sostenere una pluralità di ripiani 4: nell'esempio di attuazione illustrato, l'espositore 1 comprende quattro ripiani 4 sostenuti al disopra della base 2 (la cui faccia superiore 5 può costituire anch'essa un ulteriore ripiano) più un elemento strutturalmente simile, indicato con 40, che funge da piano di sommità o di copertura dell'espositore 1.

   L'elemento 40 può ricevere anch'esso ulteriori prodotti (alcuni di questi sono schematicamente indicati con P e rappresentati su uno dei ripiani 4) oppure essere utilizzato per sostenere un elemento decorativo (ad esempio un cartello) applicato superiormente all'espositore 1 a guisa di fastigio. 



  Nell'esempio di attuazione illustrato i ripiani 4, nonché l'elemento di sommità 40 e la faccia superiore 5 della base 2 presentano una forma rettangolare e sono collegati fra loro da quattro montanti 3 situati in posizione genericamente interna rispetto ai vari elementi 4, 40 e 5. Detto altrimenti, i montanti 3 sono situati ai vertici di un ideale rettangolo le cui diagonali (o i cui assi principali) coincidono con le diagonali (e con gli assi principali) dei rettangoli definiti dai vari elementi 4, 40 e 5 pur presentando, rispetto a questi ultimi rettangoli, dimensioni più ridotte. 



  In ogni caso va precisato che le caratteristiche richiamate in precedenza, ed in particolare, ad esempio:
 - la presenza della base 2 e/o dell'elemento di sommità 40,
 - il numero dei ripiani 4,
 - la forma rettangolare dei ripiani 4 stessi, nonché della base 2 dell'elemento 40,
 - la presenza di quattro montanti 3, e
 - la collocazione dei montanti 3 stessi in posizione interna, non di vertice rispetto ad uno o più degli elementi collegati dai montanti 3 stessi,
 costituiscono tutte caratteristiche esemplificative (o al più preferenziali) ma di certo non imperative ai fini dell'attuazione dell'invenzione. 



  È infatti possibile pensare di utilizzare un numero diverso di montanti 3 (ad esempio predisponendo un montante addizionale situato al centro dei ripiani 3), ovvero utilizzare uno o più ripiani 4 di forma diversa (ad esempio quadrata o rotonda o ellittica), ecc., senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione. 



  In linea di massima la base 2 (se presente) si configura come una sorta di scatola di materiale laminare realizzata (secondo criteri di per sé ampiamente noti) sotto forma di uno sbozzo piano suscettibile, al momento dell'impiego, di essere sagomato così da assumere una generale forma a parallelepipedo chiuso superiormente dalla parete definente la faccia 5, in cui sono previste rispettive aperture 5a di passaggio per i montanti 3. 



  Eventualmente, la base 2 può essere riempita di una massa di materiale espanso (quale polistirolo espanso) con funzione di consolidamento e/o di appesantimento. Qualora la funzione di appesantimento debba assumere un ruolo determinante, è possibile pensare di riempire la scatola formante la base 2, almeno in parte, con un materiale di un certo peso proprio quale argilla espansa, ecc. 



  I ripiani 4 si configurano preferibilmente sotto forma di vassoi piani presentanti un piano di fondo 4a in cui sono provviste rispettive aperture 4b di passaggio per i montanti 3. Possono essere eventual mente previste anche ulteriori aperture, quali quelle schematicamente indicate con o nella sola fig. 1, definenti sedi di ricezione per rispettivi prodotti. 



  I ripiani 4 possono essere di forma complessivamente piana oppure presentare lungo il loro contorno, così come illustrato nei disegni, una parte rivoltata 4c estendentesi in direzione ortogonale (o comunque deflessa) rispetto al piano di fondo 4a. Il tutto, di preferenza, con funzione di irrigidimento strutturale del piano 4a. In particolare, nell'esempio di attuazione (e di montaggio) descritto, la parte 4c risulta rivolta verso l'alto, ed è così in grado di fungere da sponda svolgendo un'azione di contenimento dei prodotti P che si trovano sul rispettivo ripiano 4. 



  Naturalmente è anche possibile pensare, senza modifiche strutturali apprezzabili, a criteri di montaggio opposti, così da far sì che la parte 4c sia rivolta, invece che verso l'alto come nelle figure annesse, verso il basso, così da costituire una sorta di superficie di mantello che circonda il piano 4a, irrigidendolo dal punto di vista strutturale. 



  Una tale soluzione è stata illustrata, nei disegni annessi, con riferimento all'elemento 40 situato alla sommità dell'espositore 1. In questo caso, l'elemento in questione si compone appunto di una parte piana 40a circondata da una parte di mantello 40b rivolta verso il basso. 



  I criteri che consentono di realizzare i ripiani 4 e l'elemento 40 secondo i criteri descritti in precedenza (ossia secondo una generale configurazione a vaschetta o vassoio, con una sponda rivolta vero l'alto o con una parte di mantello rivolta verso il basso) a partire da uno sbozzo piano di materiale laminare quale cartone sono ampiamente noti nella tecnica e non richiedono di essere illustrati in dettaglio in questa sede. 



  L'osservazione congiunta delle fig. 2 e 3 consente di capire come i montanti 3 siano costituiti da una sequenza di elementi giuntivi collegati fra loro per innesto (secondo generali criteri di innesto "a tenone e mortasa"). Questo risultato è ottenuto realizzando i montanti 3 sotto forma di moduli giuntivi definenti una sequenza alternata di elementi tubolare indicati rispettivamente con 31 (elementi esterni) e 32 (elementi interni). 



  Cominciando (per semplicità di illustrazione) dagli elementi 32 si può notare che, nell'esempio di attuazione illustrato, gli stessi siano costituiti da corpi a manicotto tubolari di sezione quadrata (la sezione potrebbe però essere diversa, ad esempio triangolare). Secondo la forma di attuazione al momento preferita, ciascun elemento 32 è formato da uno sbozzo di forma rettangolare di materiale laminare (ad esempio cartone) in cui vengono ricavate, in direzione ortogonale rispetto ai lati maggiori dello sbozzo (dunque parallelamente ai lati minori dello sbozzo) quattro linee di piegatura situate a distanze pressoché identiche.

   Lo sbozzo risulta così suddiviso in cinque fasce circa identiche e può essere ripiegato (avvolto) a tubo formando un corpo tubolare di sezione quadrata: tre pareti di questo corpo sono costituite da tre delle suddette cinque fasce (per la precisione dalla fascia centrale e dalle due fasce ad essa adiacenti), mentre la quarta parete è costituita dalle rimanenti due delle suddette fasce (per la precisione le fasce di estremità) sovrapposte fra loro così come schematicamente indicato in 331, 332 nella fig. 3. 



  L'elemento 32 viene realizzato in modo tale per cui i suoi lati presentano dimensioni esattamente corrispondenti (a meno della minima tolleranza evidentemente necessaria) alle dimensioni delle aperture 4b ricavate nei ripiani 4 e delle aperture 5a presenti nella faccia superiore 5 della base 2. 



  Naturalmente la soluzione descritta per la reali lizzazione degli elementi 32, seppur preferenziale, non deve ritenersi imperativa. Ad esempio, non è affatto necessario che una delle facce dell'elemento tubolare derivi da una sovrapposizione completa di due fasce dello sbozzo piano a partire dalle quali l'elemento 32 è ottenuto. Questa sovrapposizione non ci può essere (ed in questo caso lo sbozzo comprenderà solo quattro fasce) o essere soltanto parziale, secondo i criteri illustrati per la realizzazione degli elementi 31 di cui in fig. 5 è illustrato lo sviluppo piano del relativo sbozzo di materiale laminare. 



  Anche in questo caso si parte da uno sbozzo piano di forma circa rettangolare in cui vengono formate (ortogonalmente ai lati maggiori e parallelamente ai lati minori) quattro linee di piegatura in modo da creare cinque fasce indicate ordinatamente con riferimenti da 310 a 314. L'ultima fascia, destinata ad essere ripiegata a ridosso della prima fascia 310 quando lo sbozzo in questione viene chiuso a tubo così come illustrato nella fig. 3, presenta in generale dimensioni più piccole rispetto a quelle delle altre fasce. 



  Le dimensioni dello sbozzo illustrato nella fig. 5 e le posizioni delle linee di piegatura che creano le varie fasce 310 a 314 vengono scelte in modo tale per cui, una volta ripiegato a tubo così come illustrato nella fig. 3, la cavità interna dell'elemento 31 presenti dimensioni tali da poter ricevere a scorrimento al suo interno (di preferenza senza dare origine né ad un gioco né ad un'interferenza apprezzabili) un elemento 32 del tipo descritto in precedenza. 



  Come già si è detto, la forma di sezione quadrata illustrata con riferimento all'elemento 32 non è imperativa (per fare soltanto un esempio, sarebbe possibile una forma triangolare). Lo stesso ragionamento vale dunque anche per gli elementi 31 che, in generale, devono presentare una forma complementare a quella degli elementi 32 così da consentirne l'innesto in rapporto di continuità di estensione. 



  Di solito, la chiusura a tubo degli elementi 31 viene consolidata fissando in qualche modo la fascia 314 sulla fascia 310. Questo fissaggio può avvenire, ad esempio, tramite mezzi adesivi (suscettibili di essere già predisposti nello sbozzo (ad esempio sotto forma di linee adesive coperte da un nastro destinato ad essere successivamente rimosso) ovvero tramite l'interposizione di graffe, ecc. 



  Di solito un analogo fissaggio non è richiesto per gli elementi 32. Questi ultimi vengono comunque mantenuti nella posizione di chiusura nell'espositore 1 montato per effetto dell'inserimento all'interno degli elementi 31 secondo le modalità meglio desumibili dalla fig. 4. 



  In tale figura si vede come ciascun elemento 32, inserito per una certa lunghezza all'interno di un rispettivo elemento 31, dia origine ad un modulo dalla struttura tubolare presentante:
 - una estremità (inferiore nella fig. 5) costituente un elemento femmina (mortasa), e
 - un'estremità opposta (superiore nella fig. 4) che funge da elemento maschio (tenone), suscettibile di impegnare in condizione di innesto l'elemento femmina 31 di un modulo sovrastante (illustrato a tratti). 



  In modo duale, l'elemento femmina 31 dell'elemento illustrato con linea piena nella fig. 4 è suscettibile di ricevere all'estremità inferiore l'elemento maschio 32 di un modulo identico (anch'esso illustrato a tratti) collocato in posizione nell'ambito della struttura di ciascun montante 3. 



  Va da sé che l'orientamento descritto potrebbe essere invertito, disponendo i moduli di ciascun montante con la parte maschio (elemento 32 sporgente da un rispettivo elemento 31) rivolta verso il basso e non già verso l'alto così come illustrato nelle figure dei disegni allegati. 



  In ogni caso, la struttura modulare descritta consente di realizzare successivi tronconi di montante fra i quali risultano interposti i ripiani 4 dell'espositore: al riguardo si ricorderà che, come già detto in precedenza, le aperture 4b provviste nei ripiani (e le aperture 5a della base 2) presentano dimensioni circa corrispondenti alle dimensioni esterne degli elementi 32. 



  Le esperienze condotte dalla richiedente dimostrano che ciascun montante 3 così realizzato presenta doti di rigidità (nel senso di resistenza alla flessione rispetto alla direzione di estensione) eccellenti ed uniformi. Ciò anche riducendo la lunghezza complessiva degli elementi 32 in modo tale per cui essa corrisponda soltanto ad una frazione, anche abbastanza ridotta, della lunghezza (altezza) complessiva del montante. A questo fine è importante riuscire a regolare con precisione, in tutti i moduli composti da un elemento 31 che riceve al suo interno un elemento 32, l'entità o distanza di cui l'elemento 32 penetra nell'elemento 31 che lo riceve. 



  Per assicurare questo risultato, nell'ambito dello sbozzo utilizzato per fabbricare l'elemento 31 (v. la fig. 3) si prevede di praticare, in almeno una delle fasce destinate a definire due delle facce dell'elemento 31 (ad esempio nelle due fasce 311 e 313, nella soluzione cui fa riferimento la fig. 5) due intagli 315, conformati a C con concavità opposta rispetto all'estremità dell'elemento 31 destinato a ricevere l'elemento 32. Così come meglio visibile nelle fig. 3 e 4 la parte di fascia circondata dall'intaglio 315 può essere piegata verso l'interno dell'elemento 31 così da dare origine (si osservino sempre le fig. 3 e 4) ad una linguetta che sporge a guisa di mensola all'interno dell'elemento 31.

   Si forma in questo modo una formazione di arresto o di battuta, indicata con 316, che interferisce con la traiettoria di penetrazione dell'elemento 32 all'interno dell'elemento 31 (si osservi a questo proposito la fig. 4) così da regolare con precisione l'entità di tale corsa di penetrazione. 



  Di preferenza, l'operazione di formazione dell'intaglio 315 viene ripetuta su due delle fasce (le fasce 311 e 313, nell'esempio illustrato) destinate a formare facce opposte dell'elemento 31 così da realizzare la suddetta azione di contrasto alla penetrazione dell'elemento 32 in modo simmetrico, in posi zioni diametralmente opposte rispetto allo sviluppo dell'elemento 31. 



  Tutto questo facendo in modo che, in ciascun montante 3 montato, gli elementi 32 risultino distanziati fra loro. 



  Con 317 sono indicate due altre linguette (di forma rettangolare nell'esempio illustrato), che sporgono dalle fasce 311, 313 a partire dall'estremità dell'elemento 31 in cui viene innestato l'elemento 32. Si tratta dell'estremità in corrispondenza della quale (si osservi in particolare la fig. 4) un rispettivo ripiano 4 è destinato a poggiare sull'elemento 31. 



  La presenza delle linguette 317, che nella posizione finale di impiego, illustrata nella fig. 4, sporgano a mensola verso l'esterno dell'elemento 31, è quella di migliorare ulteriormente l'azione di sopporto dei ripiani 4 da parte dei montanti 3. 



  È peraltro evidente che una funzione di questo tipo potrebbe essere svolta prevedendo anche una sola delle linguette 317. 



  La presenza di due linguette 317 diametralmente opposte tra loro consente però una più uniforme distribuzione delle sollecitazioni applicate a partire dal piano 4 (che sostiene i prodotti P) sul montan te 3. 



  Va da sé che le linguette 317 potrebbero essere previste in un numero qualsiasi, il numero pari al numero delle facce dell'elemento 32 o in numero inferiore o superiore (ad esempio per l'ideale suddivisione di una singola aletta in più alette distinte). In particolare, la collocazione delle alette 317 in corrispondenza delle stesse facce in cui sono ricavati gli intagli 315 corrisponde ad una scelta di praticità realizzativa ma non costituisce un'esigenza assoluta. 



  Quanto all'elemento di sommità 40 lo stesso può essere semplicemente appoggiato all'estremità superiore dei montanti 3, formata da elementi 31 senza corrispondenti elementi 32 montati al loro interno, oppure presentare una struttura a scatola sostanzialmente simile a quella della base 2, con aperture di ricezione per elementi 32 situati sulla sommità dei montanti. 



  La base 2 può presentare al suo interno, estendentisi verticalmente al disotto dei fori 5a rispettivi elementi 31 strutturalmente analoghi agli elementi 31 illustrati nelle fig. 3 a 5, eccezion fatta per la previsione preferenziale, di una maggiore estensione assiale. Questa è destinata a tener conto del fatto che, di preferenza, la base 2 presenta un, altezza maggiore della distanza (identificata dall'altezza degli elementi 31) che separa verticalmente i ripiani. 



  Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (23)

1. Espositore comprendente una pluralità di ripiani (4) sostenuti da almeno un montante (3) definito da una pluralità di moduli innestati fra loro secondo una generale configurazione a maschio e femmina, caratterizzato dal fatto che detti moduli comprendono un elemento tubolare esterno (31) definente ad una sua estremità un elemento di accoppiamento femmina e portante innestato, all'estremità opposta, un elemento tubolare interno (32) che sporge da detto elemento tubolare esterno (31) così da formare un elemento maschio suscettibile di innestarsi nell'elemento femmina di un modulo adiacente.
2.
Espositore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno (31) è provvisto di almeno un'appendice (316) sporgente all'interno della rispettiva cavità in vista di cooperare in rapporto di arresto con detto elemento tubolare interno (32) così da fissare ad un valore predeterminato l'entità di cui detto elemento tubolare interno (32) penetra in rapporto di innesto in detta estremità opposta di detto elemento tubolare esterno (31).
3. Espositore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta almeno un'appendice (316) è costituita da una porzione della parete di detto elemento tubolare esterno (31) ripiegata verso l'interno dell'elemento tubolare esterno (31) stesso.
4.
Espositore secondo la rivendicazione 2 o la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno comprende due di dette appendici (316) collocate in posizione diametralmente opposte fra loro.
5. Espositore secondo una delle rivendicazioni 1 a 4, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno (31) presenta, in corrispondenza di detta estremità opposta, almeno una formazione appendicolare (317) suscettibile di sporgere a guisa di mensola verso l'esterno dell'elemento tubolare esterno (31) stesso così da costituire una formazione di appoggio per uno rispettivo di detti ripiani (4).
6. Espositore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno (31) comprende una coppia di dette formazioni appendicolari (317), collocate in posizioni diametralmente opposte fra loro.
7.
Espositore secondo una delle rivendicazioni 1 a 6, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno (31) e detto elemento tubolare interno (32) presentano una sezione trasversale poligonale.
8. Espositore secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta sezione poligonale è una sezione quadrata.
9. Espositore secondo la rivendicazione 7 o la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare esterno (31) e detto elemento tubolare interno (32) sono ottenuti ciascuno a partire da un rispettivo sbozzo piano costituito di materiale laminare e suddiviso, tramite piegatura, in una pluralità di fasce (331, 332; 310 a 314) così da consentire la chiusura a tubo di detto sbozzo piano.
10.
Espositore secondo la rivendicazione 7 e la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto sbozzo piano viene suddiviso in un numero di fasce superiore di un'unità rispetto ai lati di detta sezione poligonale, per cui, in detto elemento tubolare esterno (31) e detto elemento tubolare interno (32) chiusi a tubo, due di dette fasce (331, 332; 310, 314) del rispettivo sbozzo piano risultano almeno parzialmente sovrapposte fra loro.
11. Espositore secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che dette due fasce (310, 314) almeno parzialmente sovrapposte fra loro sono collegate fra loro.
12. Espositore secondo la rivendicazione 11, carat terizzato dal fatto che dette due fasce (310, 314) almeno parzialmente sovrapposte fra loro sono collegate tramite incollaggio o puntatura.
13.
Espositore secondo la rivendicazione 2 e la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta almeno un'appendice (316) e detta almeno una formazione appendicolare (317) sono allineate assialmente fra loro rispetto allo sviluppo del relativo elemento tubolare esterno (31).
14. Espositore secondo la rivendicazione 9 e la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detta almeno un'appendice (316) e detta almeno una formazione appendicolare (317) sono associate ad una stessa fascia (311; 313) di detto sbozzo piano.
15. Espositore secondo una delle rivendicazioni 1 a 14, caratterizzato dal fatto che detti ripiani (4) presentano aperture (4b) per il passaggio di detto almeno un montante (3), detta aperture (4b) presentando dimensioni interne sostanzialmente corrispondenti alle dimensioni esterne di detto elemento tubolare interno (32).
16.
Espositore secondo una delle rivendicazioni 1 a 15, caratterizzato dal fatto che presenta un elemento di sommità (40) sostenuto dall'estremità superiore di detto almeno un montante (3).
17. Espositore secondo una delle rivendicazioni 1 a 16, caratterizzato dal fatto che comprende un elemento di base (2) provvisto di almeno una formazione tubolare (31) di ricezione dell'estremità inferiore di detto almeno un montante (3).
18. Espositore secondo la rivendicazione 17, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare di ricezione (31) presenta una struttura sostanzialmente analoga alla struttura di detto elemento tubolare esterno (31) di detti moduli.
19.
Espositore secondo la rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detto elemento tubolare di ricezione (31) presenta un'estensione assiale maggiore dell'estensione assiale di detto elemento tubolare esterno (31) di detti moduli.
20. Espositore secondo una delle rivendicazioni 1 a 19, caratterizzato dal fatto che detti ripiani (4) presentano una parte piana di appoggio (4a) contornata da una formazione ripiegata (4c) con funzione di elemento di irrigidimento.
21. Espositore secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che, nell'espositore (1) montato, detta formazione ripiegata (4c) è orientata verso l'alto.
22. Espositore secondo la rivendicazione 20, carat terizzato dal fatto che, nell'espositore (1) montato, detta formazione ripiegata (4c) è orientata verso il basso.
23.
Espositore secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che comprende una pluralità di detti montanti (3) localizzati in posizione genericamente interna rispetto a detti ripiani (4).
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