CH639380A5 - 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina, metodo per la sua preparazione e composizioni farmaceutiche che la contengono. - Google Patents

2-(2-tenoiltio)-propionilglicina, metodo per la sua preparazione e composizioni farmaceutiche che la contengono. Download PDF

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CH639380A5
CH639380A5 CH318279A CH318279A CH639380A5 CH 639380 A5 CH639380 A5 CH 639380A5 CH 318279 A CH318279 A CH 318279A CH 318279 A CH318279 A CH 318279A CH 639380 A5 CH639380 A5 CH 639380A5
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CH
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compound
treatment
tenoylthio
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animals
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CH318279A
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Franco Bolasco
Giuseppe Quadro
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Mediolanum Farmaceutici Srl
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    • C07ORGANIC CHEMISTRY
    • C07DHETEROCYCLIC COMPOUNDS
    • C07D333/00Heterocyclic compounds containing five-membered rings having one sulfur atom as the only ring hetero atom
    • C07D333/02Heterocyclic compounds containing five-membered rings having one sulfur atom as the only ring hetero atom not condensed with other rings
    • C07D333/04Heterocyclic compounds containing five-membered rings having one sulfur atom as the only ring hetero atom not condensed with other rings not substituted on the ring sulphur atom
    • C07D333/26Heterocyclic compounds containing five-membered rings having one sulfur atom as the only ring hetero atom not condensed with other rings not substituted on the ring sulphur atom with hetero atoms or with carbon atoms having three bonds to hetero atoms with at the most one bond to halogen, e.g. ester or nitrile radicals, directly attached to ring carbon atoms
    • C07D333/38Carbon atoms having three bonds to hetero atoms with at the most one bond to halogen, e.g. ester or nitrile radicals
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Description

La presente invenzione riguarda un composto e precisamente la 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina, di formula (I)
CH -CH-C0-NH-GHp-C00H
S »
\
e suoi sali farmaceuticamente tollerabili.
L'invenzione riguarda inoltre processi per la preparazione del composto (I). Inoltre, essa ha per oggetto composizioni farmaceutiche contenenti come principio attivo il composto (I), o suoi sali farmaceuticamente accettabili, adatte per la cura di epatopatie acute e croniche e di postumi da intossicazione.
Infine, costituiscono oggetto dell'invenzione composizioni farmaceutiche dotate di attività mucolitica e antibronco-spastica, contenenti come principio attivo il composto (I) o suoi sali farmaceuticamente accettabili.
È noto che la 2-mercaptopropionilglicina (II)
CH3-CH-CO-NH-CHZ-COOH
sh ai)
possiede una interessante attività farmacologica, che la rende idonea alla cura di epatopatie acute e croniche e di postumi da intossicazione. Purtroppo, la 2-mercaptopropionilglicina (II) presenta vari inconvenienti, dovuti alla sua scarsa stabilità. Il più notevole di questi inconvenienti sta nell'odore sgradevole che le formulazioni del composto (II) emettono dopo un periodo di conservazione anche relativamente breve; tale caratteristica ha ovviamente effetti psicologici negativi sul paziente, e si ripercuote inoltre svantaggiosamente sulle proprietà terapeutiche della formulazione. Questa instabilità della 2-mercaptopropionilglicina (II) si accentua ovviamente con l'aumentare della temperatura, come può accadere in paesi caldi o addirittura tropicali.
Si è ora trovato che la 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina, di formula (I), vista sopra, possiede ottime caratteristiche farmacologiche, che la rendono almeno altrettanto adatta alla terapia di epatopatie acute e croniche, e di postumi da intossicazione, ed è per di più dotata di una stabilità assai maggiore di quella del composto (II).
La mancanza di odore e di sapore caratteristici del composto secondo l'invenzione ne garantiscono inoltre una ottima tollerabilità clinica a livello gastrico nelle diverse condizioni sperimentate.
Si è inoltre sorprendentemente trovato che la 2-(2-tenoil-tio)-propionilglicina è altresì dotata di una interessante attività mucolitica e antibroncospastica, che ne consentono l'uso nella terapia di condizioni infettive acute dell'apparato respiratorio con ipersecrezione bronchiale, di sindromi muco-viscidotiche e simili.
Secondo l'invenzione, il composto (I) viene ottenuto facendo reagire il cloruro dell'acido tiofen-2-carbossilico con 2-tiopropionilglicina, in presenza di una base. La reazione viene effettuata in ambiente acquoso, impiegando come base il carbonato di un metallo alcalino, in particolare carbonato di sodio o di potassio. Il metodo secondo l'invenzione viene illustrato, ma non limitato, dall'esempio che segue.
Esempio
In 1600 mi di acqua si introducono' 278 g di mercapto-propionilglicina. Alla sospensione si aggiungono cautamente, agitando, 653 g di' potassio carbonato. Alla soluzione risultante, sempre sotto agitazione, si aggiungono a gocce 240 g di cloruro dell'acido tiofem-2-carbossilico.
Si mantiene la temperatura a 20°.
Si agita fino a scomparsa delle gocce di cloruro acilico (— 4 h).
Si acidifica poi cautamente a pH 3 con acido solforico al 10%.
Si ottiene un: precipitato cristallino che, poco dopo, viene raccolto per filtrazione, lavato con acqua distillata ed essiccato all'aria a 40°. Per ricristallizzazione da acetonitrile si ottengono 472 g di prodotto incolore, a p.f. 168-170°C.
I dati analitici e spettroscopici (IR, NMR) conformano la natura del composto.
Il composto (I) è solubile ini soluzione satura di bicarbonato sodico, e inoltre in cloroformio, è scarsamente solubile negli altri solventi organici. Esso è inodore e praticamente insapore.
La 2-(2-tenoiltio)-propioniilglicina ha rivelato, come si è detto, una notevole attività epatoprotettrice che, dalle prove effettuate (più sotto indicate), risulta sempre significativamente superiore a quella della 2-mercaptopropionilglicina, usata quale farmaco di confronto. Anche i dati tossicologici sono risultati pienamente soddisfacenti, come risulta dalle seguenti considerazioni.
Prove di tossicità a) Tossicità acuta nel topo
Si sono usati topi albini, ceppo Swiss, peso 20-23 g, suddivisi in gruppi di 5 elementi, posti a digiugno 16 ore prima dell'esperimento, con acqua ad libitum. La 2-(2-tenoiltio)--propionilglicina (I) e la 2-mercaptopropionilglicina (II) sono state somministrate per via orale ed endovenosa, mediante somministrazione unica, in dosi via via crescenti ad intervallo costante.
5
io
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
3
639380
DLS0 per via orale
La DLm è risultata superiore a 2500 mg/kg per ambedue le sostanze. Tuttavia, mentre nessun animale è deceduto anche alla dose più alta somministrata di 2-(2-tenoil-tio)-propionilglicina, a 2500 mg/kg la sostanza di confronto ha presentato una mortalità del 20% degli animali (vedi tabella 1).
DLS0 per via endovenosa
La DL50 è risultata superiore a 1250 mg/kg per ambedue le sostanze. Anche in questo caso non vi sono stati decessi con, il composto (I), mentre il farmaco di confronto ha presentato una mortalità del 30% a 1250 mg/kg (vedi tabella 2).
b) Tossicità acuta nel ratto
Sono stati utilizzati 140 ratti albini, ceppo Sprague-Daw-ley, peso 120-135 g, suddivisi in gruppi di 5 animali ciascuno. Agli animali, posti a digiuno 16 ore prima del trattamento, sono stati somministrati, per via orale e i.m., mediante somministrazione unica e in dosi crescenti la 2-(2-te-noiltio)-propioni'lglicina (I) e la 2-tiopropionilglicina (li) (farmaco di confronto). Per ogni prodotto è stata valutata la DL50 secondo Litchfield e Wilcokxon, in base alla mortalità nei 7 giorni successivi al trattamento.
DLS0 per via orale
Anche nel ratto non sii sono verificati decessi sino alla più alta dose di composto (I), mentre con il farmaco di confronto si è registrata alla dose più alta una mortalità del 20% (vedi tabella 3).
DLS0 per via intramuscolare
La DL50 del prodotto in. esame è risultata pari a 1801 mg/kg mentre il farmaco di confronto ha presentato una DLm di 1630 mg/kg (vedi tabella 4).
TABELLA N. 1 DLS0 sul topo per via orale
TABELLA N. 3 DLS0 sul ratto per via orale
TABELLA N. 2 DL50 sul topo per via endovenosa
Composto somministrato
Dose mg/kg n° anim. per dose n° anim. morti
%
mortai.
DLso
1500
10
0
0
I
2000
10
0
0
2500
2500
10
0
0
1500
10
0
0
II
2000
10
1
10
2500
2500
10
2
20
5
Composto somministrato
Dose mg/kg n° anim. per dose n° anim. morti
%
mortai.
DL50
1500
10
0
0
10
I
2000
10
0
0
2500
2500
10
0
0
1500
10
0
0
II
2000
10
0
0
2500
15
2500
10
2
20
TABELLA N. 4
DLS0 sul ratto per via intramuscolare
20
Composto somministrato
Dose mg/kg n° anim. per dose n° anim. morti
%
mortai.
DL50
25
1250
10
0
0
I
1500
10
1
0
1801
1750
10
4
40
(1747-
2000
10
10
100
1864)
30
1250
10
0
0
II
1500
10
2
20
1630
1750
10
6
60
(1580-
2000
10
10
100
1962)
35
c) Tossicità cronica nel ratto e nel cane
Ratto: sono stati utilizzati 80 ratti albini (Sprague-Daw-ley - peso 100 g), suddivisi in 4 gruppi: 1) controllo (carbos-simetilcellulosa), 2) 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina (200 mg/kg/i.m.).
I trattamenti sono stati eseguiti quotidianamente, per 6 volte alla settimana e per 16 settimane.
Composto Dose n° anim. n° anim. % sommini- mg/kg per dose morti mortai, strato
DLso
45
Risultati:
mortalità stato generale tollerabilità so comportamento accresc. corp. parametri ematologici ed ematochimici 55 peso organi nella norma ottimo ottima normale nei trattati e nei controlli superiore ai controlli come nei controlli come nei controlli
Anche sul cane i risultati sono stati ottimi.
500
10
0
0
I
750
10
0
0
1250
1000
10
0
0
1250
10
0
0
500
10
0
0
II
750
10
0
0
1250
1000
10
1
10
1250
10
3
30
60 Attività protettiva nell'intossicazione da tetracloruro di carbonio
Sono stati utilizzati 50 ratti maschi (Sprague-Dawley -peso 180-200 g), suddivisi in 5 gruppi: un gruppo non riceveva alcun trattamento, mentre i rimanenti 4 sono stati in-65 tossicati per 7 giorni consecutivi con 0,5 ml/mg di CCI Js.c. Contemporaneamente, gli animali ricevevano per via i.m. 2-(2-tenDÌltio)-propionilglicina (200 e 300 mg/kg) e 2-tiopropionilglicina (300 mg/kg).
639380
4
Risultati: sia il composto in esame sia la 2-tiopropionil-glicina sono in grado di ostacolare l'aumento del peso del fegato conseguente alla somministrazione di CC14.
Inoltre, i due farmaci hanno esplicato un effetto favorevole sui lipidi del fegato (il contenuto dei grassi risulta ridotto) e sulle proteine (significativamente superiore il contenuto rispetto ai valori rilevati negli animali riceventi il solo trattamento intossicante).
A parità di dosaggi, il composto (I) ha rivelato, rispetto alla 2-mercaptopropionilglicina, un'efficacia statisticamente significativa nell'ostacolare l'aumento ponderale del fegato e nel ridurre i livelli epatici di grassi.
Attività protettiva nell'intossicazione da bromobenzene
Sono stati utilizzati 50 ratti maschi (Sprague-Dawley -peso 180-200 g), suddivisi in 5 gruppi di 10 animali a cui venivano somministrati per via orale le seguenti sostanze:
1) gomma arabica al 5 % in acqua di fonte
2) gomma arabica al 5% in acqua di fonte
3) 2-(2-tenoiltio)-propioniIglicina - 200 mg/kg
4) 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina - 300 mg/kg
5) 2-mercaptopropionilglicina (300 mg/kg).
Dopo 7 giorni, agli animali dei gruppi 2-3-4-5 veniva somministrato bromobenzene (150 mg/ratto) per via s.c., mentre il gruppo rimanente (controllo) riceveva un uguale volume di soluzione fisiologica.
Dopo 7 giorni ancora, a 5 degli animali di ogni gruppo venivano somministrati 25 mg/kg di Nembutal/e.p. e si calcolava il tempo di sonno.
Ai rimanenti 5 animali di ciascun gruppo, venivano Mettati e.v. 50 mg di bromoftaleina; dopo 30 minuti essi venivano sacrificati, e si determinavano nel sangue la bromoftaleina presente e la transaminasi glutammico-piruvica.
Risultati: il farmaco in esame risulta in grado di limitare il danno epatico prodotto da bromobenzene con conseguente diminuzione, statisticamente significativa, del tempo di sonno.
Il trattamento con il farmaco ha determinato una riduzione significativa delle concentrazioni seriche di SGPT, notevolmente aumentate dal danno epatico causato dal bromobenzene.
La velocità di escrezione della bromoftaleina è risultata meno evidente dopo somministrazione di 2-(2-tenoiltio)-pro-pionilglicina che nei controlli intossicati.
Su questi parametri, la 2-tiopropionilglicina ha presentato un effetto epatoprotettore inferiore a quello del composto in esame e non statisticamente significativo'.
Azione protettiva contro i composti mercuriali «in vivo»
Sono stati utilizzati 40 topi maschi (Swiss - peso medio 22 g), suddivisi in 4 gruppi:
1) 20 mg/kg/i.p. cloruro mercurico
2) 20 mg/kg/i.p. cloruro mercurico + 200 mg/kg/e.p. composto (I)
3) 20 mg/kg/i.p. cloruro mercurico + 300 mg/kg/e.p. composto (I)
4) 20 mg/kg/i.p. cloruro mercurico + 300 mg/kg/e.p. 2-tiopropionilglicina.
I rilevamenti dei decessi sono stati fatti ogni ora per le prime 5 ore e poi dopo 24 ore.
Risultati: tutti gli animali trattati con il solo cloruro mercurico sono morti nelle 24 ore successive al trattamento. Nei topi trattati si sono avuti i seguenti risultati:
200mg/kg/e.p. composto (I) 1 ,
300 mg/kg/e.p. 2-tiopropionylglicina | 10% dl decessi
300 mg/kg/e.p. composto (I) nessun decesso
Prove di stabilità
Come si è detto inizialmente la 2-(2-tenoiltio)-propionil-glicina risulta notevolmente più stabile della corrisponte 2-tiopropionilglicina.
Le prove di stabilità sono state condotte secondo il metodo non isotermico di Rogers, opportunamente integrato con la valutazione dei datti organolettici, del punto di fusione, della variazione di peso, e del titolo spettrofotometrico. Le prove stesse sono state effettuate, per ciascuna delle due sostanze, su una serie di campioni del peso di 100 milligrammi, addizionati per le prove a umido di 1 mi di acqua distillata. Nel caso del composto (I) si otteneva così una sospensione bianca, mentre la 2-tiopropionilglicina dava luogo a una soluzione limpida. La tabella 5 riporta i risultati relativi all'aspetto, ai caratteri organolettici e alla variazione di peso. I campioni venivano tenuti in termostato a temperatura crescente da 25 a 80°C. La temperatura finale è stata scelta tenendo conto del punto di fusione più basso delle due sostanze da saggiare (2-tiopropionilglicina, p.f. 93-95°C). La temperatura, programmata secondo la formula di Rogers, risultava di 40°C al termine della prima ora, di 50°C al termine della seconda, di 57°C al termine della terza, di 63C al termine della quarta, di 69°C al termine della quinta, di 73°C al termine della sesta, di 77°C al termine della settima e, come si è detto, di 80°C al termine della ottava ora.
Sempre nella tabella 5, i campioni da 1 a 5 si riferiscono, per ciascuno dei due composti, alla sostanza secca; i campioni 6-10 alla soluzione o sospensione acquosa, ottenute come visto sopra.
Il peso finale dei vari campioni veniva determinato al momento dell'estrazione dal termostato: un'ora y2 per i campioni n. 1; 3 ore per i campioni n. 2; 5 ore e un quarto per i campioni n. 3; 8 ore per i campioni n. 4 e 5. Nel caso dei campioni trattati a umido, il peso finale è stato determinato solo sui campioni n. 10, portati a secchezza a 60°C sotto vuoto, dopo 8 ore di riscaldamento.
5
io
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
639380
TABELLA N. 5 Caratteri organolettici e variazioni di peso
Sostanza
Campione
Colore
Odore
Peso (mg) iniziale finale
Variazioni %
2-tiopropionilglicina
1
bianco leggermente sulfureo
98,7
98,3
-5,4
2
»
» »
99,0
93,0
-6,06
3
»
» »
100,5
94,8
-5,67
4
»
» »
101,3
95,7
-5,53
5
»
nettamente sulfureo
204,7
198,9
-2,83
6
incolore leggermente sulfureo
101,6
7
»
» »
102,1
8
»
» »
100,4
9
giallino
» »
98,5
10
a secco:
a secco: intensamente
200,0
193,8
"3,1
polvere gialla mercaptanico
2-(2-tenoiltio)-propio-
1
bianco pressoché assente
100,7
95,4
-5,26
nilglicina
2
»
» »
99,5
94,5
-5,03
3
»
» »
100,5
95,1
-5,37
4
»
» »
100,7
94,9
-5,74
5
»
» »
201,5
194,1
-3,67
6
sosp. bianca
» »
100,4
7
»
» »
103,2
8
»
» »
101,0
9
»
» »
95,6
10
a secco:
a secco.
207,4
201,3
-2,94
polvere bianca pressoché assente
Sui campioni n. 5 — dopo riscaldamento per 8 ore nelle condizioni predette — e sui campioni n. 10 — dopo riscaldamento ed evaporazione a secchezza come descritto in precedenza — si è determinato il punto di fusione in tubicino capillare, in condizioni identiche. I risultati sono riportati nella tabella 6: mentre il composto (I) non presenta variazioni, la 2-tiopropionilglicina (II) subisce un netto abbassamento del punto di fusione nel caso del campione a umido.
TABELLA N. 6 Punto di fusione
35
40
Prodotto p.f. iniziale p.f. finale a secco a umido (Camp. 5) (Camp. 10)
II
93-95°C
92-94°C
86-88°C
I
166-167°C
166-167°C
166-167°C
con decom con decom con decom
posizione posizione posizione
Anche la variazione del titolo spettrofotometrico dei due composti al variare dei tempi di riscaldamento si presta a significative considerazioni.
Si tenga presente che la 2-tiopropioniglicina possiede un massimo di estinzione E = 0,329 a 232 nm, mentre il composto (I) presenta E = 0,438 a 292 nm.
I campioni 1-9 delle due sostanze, con i tempi di riscaldamento sopra precisati, presentano le variazioni di estinzione (e di titolo spettrofotometrico) riportate nella tabella 7: è evidente la superiore stabilità del composto secondo l'invenzione.
50
60
TABELLA N. 7
Estinzioni e titolo spettrofotometrico
Sostanza
Campio
Peso
E a
E a
Titolo
ne n°
mg
232 nm
292 nm
%
2-tiopro-
(tale e
pionil-
quale)
99,8
0,329
101,43
glicina
1
98,7
0,325
101,32
2
99,0
0,324
100,70
(II)
3
100,5
0,325
99,50
4
101,3
0,324
98,41
6
101,6
0,333
100,85
7
102,1
0,325
97,94
8
100,4
0,320
98,06
9
98,5
0,300
93,71
2-(2-teno-
(tale e
iltio)-pro-
quale)
100,0
■—
0,438
100,0
pionilgli-
1
100,7
0,440
99,76
cina
2
99,5
0,435
99,81
3
100,5
0,440
99,96
(I)
4
100,7
0,440
99,76
6
104,0
0,455
99,88
7
103;2
0,450
99,60
8
101,0
.—
0,435
99,33
9
95,6
0,412
98,25
I dati della tabella 7 sono stati elaborati secondo il me-65 todo di Rogers, ricavando i valori delle energie di attivazione delle reazioni di decomposizione a secco e a umido, le costanti di velocità specifica e il periodo di validità. I risultati sono riportati nella tabella 8.
639 380
6
TABELLA N. 8 Energie di attivazione, velocità specifiche e periodi di validità
Sostanza Condizioni E att. in K a 25° in Periodo di validità
Kcal/mole ore-1
2-tiopropionilglicina secco 15,66 2,58. IO-6 40847 ore = 1702 gg == 4 anni 8 mesi umido 11,54 2,14. IO-5 4924 ore = 205 gg
2-(2-tenoiltio)-pro- secco —12,28 0 illimitato pionilglicina umido 13,27 2,61. IO-8 40377 ore = 1682 gg =*4 armi 7 mesi
È evidente, anche dalla teblla 8, la netta superiorità di stabilità della 2-(2-tenoiltio)-propioniIglicina (I).
Per l'impiego terapeutico come epatoprotettore, il composto (I) può essere formulato sotto forma di capsule da 100-400 mg, e di sciroppi a concentrazioni tali da fornire dosi unitarie corrispondenti.
La posologia giornaliera prevista è di 2-4 capsule da 250 mg; di una o più fiale da 250 mg, per via intramuscolare o endovenosa; di 2-3 cucchiai di sciroppo, per circa 250 mg al cucchiaio.
Attività mucolitica e antibroncospastica a) Bronchite sperimentale nel ratto
La valutazione dell'attività mucolitica di (I) è stata effettuata sul ratto nel quale si era prodotta una sofferenza a livello broncopolmonare mediante inalazione di S02. Allo scopo sono stati utilizzati 40 ratti di razza Sprague-Dawley, maschi del peso di 320-370 g, suddivisi in 4 gruppi di 10 elementi, sottoposti ai seguenti trattamenti:
Gruppo 1: trattamento intossicante (S02).
Gruppo 2: intossicazione con S02 e trattamento con (I) per via orale.
Gruppo 3: intossicazione con S02 e trattamento con (I) per aerosol.
Gruppo 4: intossicazione con S02 e trattamento con (I) per via sottocutanea.
In ogni caso la dose di (I) era di 50 mg/kg.
Per l'intossicazione gli animali venivano esposti a un flusso d'aria costante contenente 0,03 % di SOz.
Il trattamento intossicante veniva effettuato per 15 giorni sottoponendo i ratti a 2 ore al giorno di inalazione di S02 per periodi di 15 minuti. Contemporaneamente, nei gruppi in cui era previsto, veniva effettuato il trattamento protettivo con- (1). Gli animali venivano uccisi il giorno seguente l'ultima inalazione.
I polmoni venivano prelevati assieme alla trachea, fissati in formalina al 10% e sottoposti ad esame macroscopico; quindi immessi nello stesso fissatore per 24 ore e poi per un'ora in alcool assoluto.
Veniva quindi messo in evidenza l'albero bronchiale con Blu Alcian, e poi effettuata una successiva colorazione con reattivo di Schiff, per evidenziare i mucopolisaccaridi.
Ad ogni polmone veniva assegnato il seguente punteggio arbitrario:
1) Esame macroscopico:
0 = polmone normale;
1 = polmone arrossato;
2 = pochi punti emorragici;
3 = molti punti emorragici;
4 = alcune macchie emorragiche;
5 = vaste macchie emorragiche.
15 2) Visualizzazione dell'albero bronchiale con Blu Alcian:
0 = colorazione uniforme;
1 = colorazione quasi uniforme;
2 = colorazione irregolare;
3 — colorazione del tutto irregolare.
20
25
3) Alterazioni broncopolmonari all'esame microscopico:
0 = nessuna alterazione;
1 = lievi alterazioni;
2 = discrete alterazioni;
3 = marcate alterazioni.
I risultati sono riportati nelle seguenti tabelle.
30
TABELLA N. 9 Esame macroscopico
1
Gruppi
35 ■
V 4,00 ±0,26 1,25 ±0,31 1,12 ± 0,39 1,25 ± 0,36 S — a.s. a.s. a.s.
40 V = valutazione; media ± errore standard S = significatività vs. controlli a.s. = altamente significativo
45
TABELLA N. 10 Visualizzazione dell'albero bronchiale
50
60
65
Gruppi
1 2 3
4
V 2,50 ± 0,26 0,87 ± 0,29 0,87 ± 0,29
0,75 ±
0,31
S — a.s. a.s.
a.s.
N.B.: per i simboli vedi tabella 9
TABELLA N. 11
Esame microscopico
Gruppi
1 2 3
4
V 2,75 ± 0,16 0,87 ± 0,29 0,75 ± 0,31
+i o
CD
0,26
S — a.s. a.s.
a.s.
N.B.: per i simboli vedi tabella 9
7
639380
I risultati ottenuti e la loro alta significatività permettono di affermare che il composto (I) esercita una spiccata azione protettiva nei confronti della bronchite sperimentale
Gruppi
TABELLA N. 13 Visualizzazione dell'albero bronchiale indotta nel ratto mediante S02.
b) Bronchite sperimentale da acido citrico nella cavia
Sono state usate 24 cavie pezzate, di ceppo Morini, del peso di circa 450 g, raggruppate in 4 gruppi di 6 animali ciascuno, sottoposti ai seguenti trattamenti:
Gruppo 1: trattamento intossicante con acido citrico.
Gruppo 2: trattamento con acido citrico, poi con (I) per via orale.
Gruppo 3: trattamento con acido citrico, poi con (I) per aerosol.
Gruppo 4: trattamento con acido citrico, poi con (I) per via rettale.
In ogni caso la dose di (I) era 50 mg/kg.
L'intossicazione veniva effettuata ponendo gli animali in gabbie di plexiglas a tenuta stagna, contenenti soluzione di acido citrico al 7,5%, per 15 minuti al giorno, per 6 giorni alla settimana, per 4 settimane. Contemporaneamente al trattamento intossicante veniva effettuato, nei gruppi in cui era previsto, il trattamento con (I).
Gli animali venivano sacrificati il giorno dopo l'ultima applicazione, e i polmoni venivano sottoposti allo stesso trattamento e alle stesse valutazioni, con gli stessi punteggi, già descritti per il ratto.
I risultati sono riportati nelle seguenti tabelle.
TABELLA N. 12
Esame macroscopico
Gruppi
V io s
2,83 ± 0,16 1,16 ± 0,30 1,00 ± 0,36 1,00 ± 0,44
a.s.
a.s.
a.s.
N.B.: per i simboli vedi tabella 9
15
TABELLA N. 14
Esame microscopico
20
1 2
Gruppi
3
4
V
3,00 ± 0,00 0,83 ±
0,30 1,00 ± 0,36
0,66 ± 0,42
25 S
— a.s.
a.s.
a.s.
V S
4,00' ± 0,25 2,00 ± 0,36 2,33 ± 0,49 1,00 ± 0,26
a.s.
a.s.
a.s.
N.B.: per i simboli vedi tabella 9
N.B.: per i simboli vedi tabella 9
30 I risultati ottenuti permettono di affermare che (I) esercita una spiccata azione protettrice nel caso di bronchite sperimentale indotta nella cavia mediante inalazione di acido citrico.
35
c) Spasmo bronchiale da aerosol di istamina nella cavia
Sono state usate 30 cavie pezzate di ceppo Morini, maschi, del peso di 400-500 g, suddivise in 5 lotti di 6 animali. Gli animali venivano posti a uno a uno in una gabbia di 40 plexiglas perfettamente chiusa in cui veniva aerosolizzata ~ una soluzione acquosa allo 0,1% di cloridrato di istamina. Si determinava il tempo di resistenza allo spasmo dal momento di introduzione nella gabbia al momento in cui compariva la crisi dispnoica. La valutazione veniva ripetuta do-45 po 24 ore e dopo un'ora d'ai seguenti trattamenti:
50
Gruppo 1: controlli senza alcun trattamento.
Gruppo 2: trattati con (I) per via orale.
Gruppo 3: trattati con (I) per aerosol.
Gruppo 4: trattati con (I) per via intraperitoneale. Gruppo 5: trattati con (I) per via rettale.
In ogni caso la dose era di 50 mg/kg.
55 I risultati ottenuti sono riportati nelle seguenti tabelle.
TABELLA N. 15 Attività antibroncospastica di (1). Rilievi prima del trattamento
Gruppi
116,8 ±4,73
116,00 ± 8,84
113,00 ± 5,62
112,16 ± 7,9
117,5 ± 6,39
V = Valutazione; media ± errore standard, espressa in secondi. I gruppi sono statisticamente omogenei.
639380
8
TABELLA N. 16 Attività antibroncospastica di (I). Rilievi un'ora dopo il trattamento
1
Gruppi
.2 3
4
5
V
114,1 ± 5,4
184,7 ± 14,2 170,3 ± 10,9
187,2 ± 16,1
178,5 ± 11,9
S
a.s. a.s.
a.s.
a.s.
N.B.: per i simboli vedi tabella 9
I risultati ottenuti consentono di affermare che il composto (I) esercita una notevole azione antibroncospastica per tutte le vie di somministrazione saggiate.
L'esito della sperimentazione farmacologica, in unione con la bassissima tossicità del composto (I), ha consentito di passare alla sperimentazione sull'uomo.
I risultati ottenuti possono venire riassunti nei seguenti termini.
d) Prove cliniche
II farmaco è stato provato, nella sua azione mucolitica su trenta pazienti anziani (età minima 57 anni, massima 87, media 72). Ventisei di essi hanno presentato un netto miglioramento rispetto alle condizioni cliniche di partenza, dopo aver ricevuto quotidianamente, per sei giorni consecutivi, due supposte/giorno contenenti ciascuna 0,36 g di composto (I). Il miglioramento è stato valutato sulla scorta dei seguenti parametri:
— diminuzione della quantità giornaliera di escreato;
— diminuzione di viscosità dell'escreato;
— aumento dell'indice di Tiffeneau;
— miglioramento della velocità di eritrosedimentazione. A un gruppo di venti pazienti della stessa età media si
è somministrato, a titolo di controllo, un farmaco noto, la N-acetilcisteina. Quantunque i risultati ottenuti con N-acetil-cisteina siano nel complesso confrontabili con quelli ottenuti con il composto (I) per quanto attiene alla diminuzione dell'escreato, si è osservato che il composto (I) è nettamente superiore come rapidità d'azione.
La superiorità di (I) rispetto alla N-acetilcisteina si rivela inoltre nella somministrazione sotto forma di aerosol: non si è infatti osservato per (I) alcun accesso di tosse, come frequentemente accade invece nei pazienti sottoposti ad aerosol con N-acetilcisteina.
e) Prove cliniche (in pediatrìa)
Nel corso d'una sperimentazione diretta a stabilire l'efficacia mucolitica del composto (I) nelle broncopneumopa-tie dell'età pediatrica, sono stati trattati cinquanta pazienti di età compresa fra 3 mesi e 9 anni (media 26 mesi) in presenza d'uno stato flogistico infettivo acuto dell'apparato respiratorio con ipersecrezione bronchiale o — ini taluni casi
— di una sindrome mucoviscidotica.
I risultati sono nettamente positivi per 45 pazienti (90%), con normalizzazione dei seguenti parametri:
— tosse
— dispnea
— rumori umidi all'auscultazione.
15 Si è inoltre evidenziata una diminuzione media del valore viscosimetrico del muco da 292,4 ± 92,1 g/Hg a 155,4 ± 61,3 g/Hg statisticamente con P < 0,05.
20
f) Formulazioni farmaceutiche
Fiale per aerosol o per via intramuscolare Ogni fiala contiene:
25
— 2-(2-tenoilùo)-propionilglicina sale sodico
— sodio metabisolfito
— acqua distillata apirogena
30
Sciroppo
40 Supposte adulti
— 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina sale sodico
— sodio metabisolfito
— eccipienti q.b. a una supposta
45 Supposte pediatriche
— 2-(2-tenoiltio)-propionilgl|icina sale sodico
— sodio metabisolfito
— eccipiente q.b. a 1 supposta
50
55
Supposte lattanti
— 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina sale sodico
— sodio metabisolfito
— eccipiente q.b. a una supposta
Bustine monodosi g 5 Composizione per 100 g
60
g 0,360 mg 10 ml 3
2-(2-tenoiltio)-propionilglicina sale sodico g
3,60
sorbitolo 70%
g
15
saccarosio g
50
etanolo ml
1
p-idrossibenzoati mg
0,2
essenze aromatizzanti ml
0,5
acqua distillata q.b. a 100
saccarina g
0,20
g g
0,360 0,020
0,180 0,010
0,090 0,005
2-(2-tenoiltio)-propionilglicina sale sodico1
g
3,60
saccarina g
0,20
aroma arancia g
0,5
liofilizzato d'arancia g
10
saccarosio q.b. a g. 100.
v

Claims (5)

639380
1
CO (I)
ad attività terapeutica.
2. Processo per la preparazione della 2-(2-tenoiltio)-pro-pionilglicina, caratterizzato dal fatto che si fa reagire la 2-tiopropionilgIicina con cloruro dell'acido tiofen-2-carbossi-lico in. presenza di una base.
2
RIVENDICAZIONI 1. Come composto, la 2-(2-tenoiltio)-propionilglicina, di formula (I)
GH^-CH-C 0-NH-CH2-C OOH
s
3. Processo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che si opera in ambiente acquoso.
4. Processo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che come base si impiega carbonato sodico o potassico.
5. Composizione farmaceutica contenente il composto di formula (I).
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