ITVR20130014A1 - Banchina di carico per vani di autoveicoli e relativo metodo di carico - Google Patents

Banchina di carico per vani di autoveicoli e relativo metodo di carico Download PDF

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ITVR20130014A1
ITVR20130014A1 IT000014A ITVR20130014A ITVR20130014A1 IT VR20130014 A1 ITVR20130014 A1 IT VR20130014A1 IT 000014 A IT000014 A IT 000014A IT VR20130014 A ITVR20130014 A IT VR20130014A IT VR20130014 A1 ITVR20130014 A1 IT VR20130014A1
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IT
Italy
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compartment
fixed frame
frame
plane
support surface
Prior art date
Application number
IT000014A
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Inventor
Corrado Adamoli
Original Assignee
Cria S R L
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65GTRANSPORT OR STORAGE DEVICES, e.g. CONVEYORS FOR LOADING OR TIPPING, SHOP CONVEYOR SYSTEMS OR PNEUMATIC TUBE CONVEYORS
    • B65G67/00Loading or unloading vehicles
    • B65G67/02Loading or unloading land vehicles
    • B65G67/04Loading land vehicles
    • B65G67/20Loading covered vehicles

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Aviation & Aerospace Engineering (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Fittings On The Vehicle Exterior For Carrying Loads, And Devices For Holding Or Mounting Articles (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“Banchina di carico per vani di autoveicoli e relativo metodo di carico”
La presente invenzione ha per oggetto una banchina di carico per vani di autoveicoli ed un relativo metodo di carico.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad una banchina per il caricamento di materiali confezionati, sfusi od opportunamente imballati, all’interno di vani di autoveicoli di qualsiasi dimensione quali containers, semirimorchi, rimorchi cassonati o furgonati.
Come noto, il materiale che deve essere trasportato all’interno dei vani, viene caricato per mezzo di opportuni carrelli elevatori semoventi, atti a disporre il materiale in corrispondenza della porta di entrata del vano.
Successivamente, la merce viene ordinata manualmente all’interno del vano da operatori che provvedono a prelevare il materiale fornito dal carrello elevatore e stivarlo nel vano. L’operazione di stivaggio viene attuata dagli operatori disposti all’interno del vano ed eventualmente provvisti di carrelli di trasporto (transpallet nel caso di materiale pallettizzato) o manualmente come ad esempio nel posizionamento di materiale sfuso di piccole dimensioni.
Il materiale da caricare, eventualmente pallettizzato o fornito sfuso, viene progressivamente alimentato dai carrelli elevatori i quali trasportano il materiale dal magazzino al piano di appoggio del vano. Va rilevato che l’operazione di carico del carrello elevatore deve essere coordinata con quella di stivaggio all’interno del vano, al fine di poter alimentare la merce solo quando l’apertura del vano è stata liberata.
Di conseguenza, le operazioni di carico risultano essere particolarmente lunghe in quanto il carrello elevatore deve aspettare che l’operatore abbia posizionato la merce precedentemente fornita, al fine di alimentare ulteriore nuovo materiale in corrispondenza della porta del vano.
I tempi di riempimento del vano risultano essere ancora più lunghi e laboriosi nel caso in cui le operazioni di stivaggio vengano effettuate manualmente dall’operatore. Infatti, in questo caso il tempo di carico è direttamente dipendente dal tempo in cui l’operatore dispone ed ordina il materiale nel volume del vano
Per ovviare a tale inconveniente sono noti metodi di carico, specie utilizzati per imballaggi su pallet, che prevedono di spingere i singoli imballaggi facendoli strisciare sulla superficie di appoggio del vano.
Tale procedimento viene attuato direttamente dai carrelli elevatori che provvedono a spingere di volta in volta il materiale già posizionato sul vano con il materiale che viene di seguito aggiunto. Talvolta, specialmente nel caso in cui il materiale sfuso sia composto da rifiuti o rottami, si utilizzano carrelli di trasporto modificati, provvisti di un braccio reticolare montato fontalmente al carrello e idoneo a pressare il materiale all’interno del vano mediante avanzamento del carrello.
In questo modo, vengono velocizzate le operazioni di carico del vano, evitando l’intervento manuale degli operatori preposti allo stivaggio.
Tuttavia, anche tale metodo presenta un importante inconveniente, derivato dal possibile danneggiamento della superficie di appoggio del vano. Si noti infatti, che i pallet di supporto del materiale vengono avanzati all’interno del vano strisciando sulla superficie del vano stesso. Di conseguenza, l’azione ripetuta di strisciamento, specie se con materiale molto pesante, può determinare il danneggiamento della superficie di appoggio, nonché della struttura del pallet di sostegno. Ancora, si noti inoltre che tale situazione non permette di ordinare in maniera precisa il materiale all’interno del vano. Infatti, il volume di carico del vano non viene riempito in maniera ottimale, determinando conseguenti inconvenienti in termini di ingombri, di volumi non utilizzati e di sicurezza nella distribuzione dei pesi all’interno del vano.
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre una banchina di carico per vani di autoveicoli ed un relativo metodo di carico che superino gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, è scopo del presente trovato mettere a disposizione una banchina ed un metodo di carico che siano in grado di ridurre il tempo di carico del vano.
In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione una banchina ed un metodo di carico che siano in grado di riempire automaticamente il vano, senza l’intervento manuale dell’operatore.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione una banchina ed un metodo di carico che siano in grado di stivare il materiale all’interno del vano dell’autoveicolo, preservandolo da eventuali danneggiamenti, ed ottimizzando i volumi a disposizione definiti dal vano stesso.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti dalla banchina di carico per vani di autoveicoli e dal relativo metodo di carico, oggetto della presente invenzione, comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni. Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, di una banchina di carico di vani di autoveicoli e di un relativo metodo di carico, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 illustra una vista prospettica di una banchina di carico secondo la presente invenzione;
- la figura 1a mostra un ingrandimento di un dettaglio costruttivo della banchina di figura 1;
- la figura 2 mostra una vista prospettica di una parte della banchina di figura 1 in una rispettiva fase operativa di carico;
- la figura 3 mostra una vista prospettica di un primo particolare costruttivo della banchina;
- la figura 4 mostra una vista prospettica di un secondo particolare costruttivo della banchina;
- la figura 4a mostra un ingrandimento di un dettaglio del secondo particolare di figura 4;
- le figure 5a – 5e mostrano viste in alzato laterale di rispettive fasi di carico di un vano mediante la banchina di figura 1; e
- la figura 6 mostra una vista prospettica di una seconda soluzione relalizzativa della banchina di carico di figura 1.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 viene indicata nel suo complesso una banchina di carico per vani 2 di autoveicoli.
Va specificato che nel corso della presente trattazione verrà fatto riferimento a vani 2 per autoveicoli quali ad esempio rimorchi cassonati o furgonati. Tuttavia, la banchina di carico 1 oggetto della presente invenzione può essere impiegata per qualsiasi tipologia di vano di contenimento, all’interno del quale è necessario caricare rapidamente del materiale sfuso, confezionato, imballato e/o pallettizzato.
In particolare, la banchina 1 presenta un telaio fisso 3 di appoggio stabile al terreno, di fronte al quale viene disposto il citato vano 2 da caricare. Come illustrato nelle figure 1 e 3, il telaio fisso 3 presenta una cornice 4 avente sviluppo periferico sostanzialmente rettangolare e sulla quale si sviluppa almeno una traversa orizzontale 5. Preferibilmente, come viene meglio illustrato in figura 3, la cornice 4 comprende una pluralità di traverse orizzontali 5, parallele tra di loro ed estendentisi lungo lo sviluppo longitudinale della cornice 4.
Il telaio 3 comprende inoltre una pluralità di montanti di sostegno 6, aventi sviluppo sostanzialmente verticale per sostenere la cornice 4. I montanti 6 sono stabilmente impegnate alla cornice 4 e vincolabili al terreno per conferire un sostegno stabile all’intera banchina 1. Ancora, i montanti 6 sono vantaggiosamente regolabili per adattare l’altezza della cornice 4 in funzione dell’altezza del vano 2.
Con riferimento alle figure 5a – 5e si noti che il vano 2 viene posizionato con una rispettiva apertura di accesso rivolta verso un’estremità della cornice 4. In altre parole, il vano 2 risulta essere allineato allo sviluppo longitudinale della cornice 4 e delle traverse 5.
Vantaggiosamente, con riferimento alla figura 6, viene disposto un dispositivo di fermo 7 del vano 2 da caricare, disposto affacciato al telaio fisso 3. In questo modo, il vano 2 può essere vincolato rispetto al telaio 3 per evitare eventuali movimenti relativi tra banchina 1 e vano 2 durante le operazioni di carico. Più in dettaglio, il sistema di fermo è azionato da una coppia di cilindri oleodinamici (non illustrati) comandati da un distributore a due leve (non illustrato); in particolare, un primo di detti cilindri regola il posizionamento del supporto in senso longitudinale, mentre l’altro regola l’altezza del semi-rimorchio da terra per livellarlo allo stesso piano della banchina.
Il dispositivo di fermo 7 presenta una base di vincolo al terreno 7a ed un organo di bloccaggio e livellamento 7b, atto a regolare l’altezza del vano 2 rispetto alla banchina 1.
Con riferimento alle figure 2, 4 e 6, la banchina 1 comprende inoltre un piano di sostegno 8 del materiale “M” da caricare nel vano 2, supportato dal citato telaio fisso 3.
In particolare, il piano 8 presenta conformazione sostanzialmente corrispondente a quella della cornice 4 (rettangolare) per essere compreso, nelle rispettive condizioni di riposo, all’interno dell’ingombro volumetrico del telaio fisso 3.
Inoltre, il piano 8 comprende una superficie superiore 9 sulla quale viene appoggiato il materiale “M” (figura 5a – 5e), ed una superficie inferiore 10 affacciata ed appoggiata alla cornice 4 del telaio 3.
In figura 4 viene illustrato il solo piano 8 con la rispettiva superficie inferiore 10 a vista. Si noti da tale figura che la superficie inferiore 10 è dotata di mezzi di antifrizione 11 per rendere scorrevole il piano 8 sul telaio 3.
In particolare, i mezzi di antifrizione 11 comprendendo una pluralità di file 12 di rulli 13, in cui per ciascuna fila i rulli 13 sono disposti allineati con rispettivi assi di rotazione paralleli tra loro. Ogni fila 12 è corrispondente ad una rispettiva traversa 5 per essere appoggiata su di essa. In questo modo, il piano di sostegno 8 risulta essere scorrevole sulla cornice 4 del telaio 3 e mobile lungo una direzione di carico “D” (figura 5c) parallela e corrispondente allo sviluppo longitudinale delle traverse 5 e delle rispettive file 12 di rulli 13.
Con particolare riferimento alla figura 2, la banchina 1 comprende inoltre mezzi di movimentazione 14 del piano di appoggio 8 per spostare detto piano 8 rispetto al telaio fisso 3 lungo la direzione di carico D e secondo un moto rettilineo alternato.
In particolare, il piano 8 risulta essere mobile tra una prima posizione in cui è sporgente a sbalzo dal telaio fisso 3 (figure 2, 5b, 5c, 5d) per inserirsi almeno parzialmente all’interno del vano 2, ed una seconda posizione in cui viene sfilato dal vano 2 e riportato verso il telaio 3 per rilasciare il materiale all’interno del vano 2 (figura 5e).
In maggiore dettaglio, i mezzi di movimentazione 14 comprendono un convogliatore a percorso chiuso 15, associato alla cornice 4 del telaio 3 ed operativamente connesso in corrispondenza della superficie inferiore 10 del piano 8.
Il convogliatore 15 permette di movimentare il piano 8 secondo il citato moto rettilineo alternato lungo la direzione “D” che definisce l’ingresso/l’uscita del piano 8 all’interno ed al di fuori del vano 2.
Preferibilmente, il convogliatore 15 comprende almeno una catena 16 chiusa ad anello tra due pulegge 17, di cui almeno una motorizzata in modo noto e pertanto non descritto nel dettaglio. Con riferimento alla figura 2, va rilevato che sono vantaggiosamente presenti due convogliatori 15, ciascuno dei quali disposto in corrispondenza di una rispettiva traversa orizzontale 5 posta lateralmente sulla cornice 4.
Ogni catena 16 presenta un tratto rettilineo 16a, parallelo alla direzione di carico “D”, e mobile secondo il moto rettilineo alternato per effetto della rotazione delle pulegge 17.
Il tratto rettilineo 16a della catena 16 è operativamente connesso ad un elemento di aggancio 18 del piano 8, per permettere al convogliatore 15 di imporre il moto al piano 8.
In particolare, come viene meglio illustrato nelle figure 4 e 4a, il piano 8 comprende due elementi di aggancio 18, estendentisi dalla rispettiva superficie inferiore 10 e disposti in corrispondenza di porzioni laterali del piano 8.
Ogni elemento di aggancio 18 comprende conformazione scatolare definente almeno un foro passante 19 all’interno della quale si sviluppa la catena 16. In questo modo, la catena 16 risulta essere vincolata all’interno di un rispettivo elemento di aggancio 18.
La banchina 1 comprende inoltre mezzi di trazione ausiliari 20, per cooperare con i citati mezzi di movimentazione 14 durante la movimentazione del piano 8 nella seconda posizione in cui viene sfilato dal vano 2 per rilasciare il materiale “M” (figura 5e).
In altre parole, i mezzi di trazione ausiliari 20 favoriscono la movimentazione del piano 8 verso il telaio fisso 3, in quanto vincono la resistenza di attrito causata dal peso del materiale “M” che grava sul piano 8.
Con riferimento alla figura 3 in cui viene illustrata in dettaglio la cornice 4 del telaio 3, si nota che i mezzi di trazione ausiliari 20 comprendono almeno un cilindro fluidodinamico 21 impegnato alla cornice 4.
Preferibilmente, i mezzi di trazione 20 comprendono due cilindri fluidodinamici 21, vantaggiosamente oleodinamici, paralleli tra di loro e ciascuno dei quali dotato di uno stelo 22 mobile lungo la direzione di carico “D” secondo il citato moto a va e vieni.
Ogni stelo 22 è rivolto verso il vano 2 e presenta un’asta 23 posta in corrispondenza di una porzione terminale dello stelo 22 stesso e perpendicolare alla direzione di carico “D”.
Ogni asta 23 è agganciabile ad una rispettiva sporgenza 24 conformata ad uncino, estendentesi dalla superficie inferiore 10 del piano 8 (figura 4 e 4a).
In particolare, sono presenti due coppie di sporgenze 24 disposte tra gli elementi di aggancio 18 in corrispondenza di una estremità del piano 8 che non viene mai estesa al di fuori dell’ingombro del telaio 3.
Ogni sporgenza 24 presentante una superficie concava 25 rivolta verso il vano 2 ed atta a ricevere una rispettiva asta 23. In questo modo, quando il cilindro 21 movimenta lo stelo 22 (pistone) in allontanamento dal vano, l’asta 23 agganciata alla sporgenza 24 tira il piano 8 estraendolo dal vano 2.
L’azione combinata dei due cilindri 21 si somma tra loro e si aggiunge all’azione del convogliatore 15 per raggiungere la forza di movimentazione del piano necessaria per sfilarlo al di sotto del materiale “M”.
Con particolare riferimento alla figura 1, Ila banchina 1 è inoltre dotata di un carrello 26 disposto al di sopra del telaio 3 e scorrevole sul telaio 3 stesso lungo la direzione di carico “D”.
Come viene illustrato nelle sequenze operative delle figure 5a – 5e, il carrello 26 è mobile tra una condizione di riposo in cui è disposto distale da detto vano 2 (figure 5a – 5c), ed una condizione di lavoro in cui è avvicinato al vano 2 (figure 5d, 5e) per trattenere il materiale “M” all’interno del vano 2 stesso mentre il piano 8 viene movimentato nella rispettiva seconda posizione in cui si sfila al di sotto del materiale “M”.
In altre parole, il carrello 26 ha la funzione di trattenere il materiale “M” all’interno del vano 2 mentre viene riportato il piano 8 nella propria configurazione iniziale.
In particolare, il carrello 26 comprende una struttura di sostegno 27 dotata di rispettive ruote 28 motorizzate (in modo noto e pertanto non descritto nel dettaglio) scorrevoli su rispettive traverse orizzontali 5 del telaio fisso 3. Si noti in particolare che le ruote 28 scorrono su rotaie 29 disposte sulle traverse 5 più esterne (laterali) della cornice 4 (figura 3 e 1a).
In questo modo, il carrello 26 è scorrevole sulla cornice 4 in allontanamento/avvicinamento al vano 2 senza interferire con il piano di appoggio 8.
Il carrello 26 presenta inoltre una telaio di battuta 30 estendentesi trasversalmente allo sviluppo planare del piano di appoggio 8 ed atto ad andare in battuta sul materiale “M” inserito nel vano 2.
Il telaio di battuta 30 è vantaggiosamente costituito da una cornice 31 presentante una serie di traverse orizzontali 32, parallele tra di loro e disposte al di sopra del piano 8.
In una ulteriore soluzione realizzativa illustrata in figura 6, il telaio di battuta 30 è costituito da una parete 33 giacente su un piano perpendicolare allo sviluppo planare del piano di appoggio 8.
In questo caso, la parete 33 è adatta a trattenere anche materiale “M” sfuso, e quindi non imballato su pallet e presentante medie o, piccole dimensioni. Inoltre, in questa soluzione realizzativa viene prevista una coppia di paratie laterali 34, emergenti dalla superficie superiore 9 del piano 8 in corrispondenza di rispettivi bordi longitudinali.
Le paratie 34 sono inseribili insieme al piano 8 all’interno del vano 2 durante la movimentazione del piano di appoggio 8. Vantaggiosamente, le paratie 34 impediscono al materiale sfuso di fuoriuscire dal piano 8 durante il movimento del piano 8 stesso e di posizionare correttamente il materiale nel volume del vano.
Ancora, le paratie 34 definiscono in altezza un volume di carico 36 che deve essere inserito nel vano 2. In questo contesto, viene vantaggiosamente prevista anche una porta a saracinesca 35 che contiene il materiale sfuso anche nella porzione frontale del piano 8 che si affaccia al vano 2. Più in dettaglio, la saracinesca viene aperta tramite un dispositivo elettro-idraulico (non illustrato) e si posiziona nella zona orizzontale superiore delle paratie laterali 34, consentendo al materiale di scivolare nel vano 2 spinto dal telaio di battuta 30, mentre il piano 8 viene sfilato dal vano stesso. In questo modo, il volume di carico 36 può essere riempito precedentemente alla fase di inserimento del piano 8 nel vano 2. Una volta completato il riempimento del volume 36, il piano 8 provvede ad inserire il materiale “M” nel vano 2 ed a rilasciarlo all’interno di esso sfilando il solo piano e le rispettive paratie 34.
La presente invenzione riguarda inoltre un metodo per caricare il vano 2 mediante la banchina 1 sopra descritta.
Il metodo comprende le fasi di predisporre un vano 2 di un autoveicolo di fronte alla banchina di carico 1 (figura 5a). Tale fase viene attuata vincolando in maniera amovibile il vano 2 al dispositivo di fermo 7 disposto affacciato al telaio fisso 3. Successivamente, viene regolata l’altezza del vano 2 di carico rispetto all’altezza del piano di appoggio 8.
Successivamente, viene posizionato il materiale “M” da caricare al di sopra del piano di appoggio 8, ordinando il materiale “M” in funzione di come deve essere stivato nel vano 2.
A questo punto, il piano 8 viene inserito all’interno del vano 2 come viene illustrato nella sequenza di figura 5b e 5c.
Tale fase viene attuata facendo scorrere il piano di appoggio 8 sulla cornice 4 del telaio fisso 3 fino a quando il piano 8 sporge almeno parzialmente a sbalzo al di fuori del telaio fisso 3 ed è all’interno del vano 2 (figura 5c).
A questo punto, il piano 8 viene sfilato dal vano 2 per rilasciare il materiale “M” all’interno del vano 2 stesso.
Tale fase viene attuata dapprima posizionando il carrello 26 contro il materiale “M” inserito nel vano 2 ed ancora appoggiato sul piano 8.
Come mostrato in figura 5d, il carrello 26 viene fatto scorrere sul telaio 3 fino a quando non va in battuta contro il materiale “M”.
A questo punto, il piano 8 viene riportato lungo la direzione “D” verso il telaio, facendolo scorrere al di sotto del materiale “M”. Si noti che in tale fase il materiale “M” viene trattenuto all’interno del vano 2 in quanto il carrello 26 è bloccato in posizione sul telaio 3.
Il piano di appoggio 8 viene quindi fatto scorrere mediante l’azione combinata del trasportatore 15 e dei cilindri 21 fino a quando lo stesso non è completamente al di fuori del vano 2 e contenuto nell’ingombro volumetrico definito dal telaio fisso 3.
Vantaggiosamente, il caricamento del materiale “M” avviene automaticamente in un'unica fase operativa. Vengono pertanto sensibilmente velocizzate le operazioni di carico che non necessitano dell’intervento manuale all’interno del vano 2, e di una alimentazione progressiva del materiale.
In altre parole, il materiale “M” può essere disposto ed ordinato direttamente sul piano 8 mediante una pluralità di carrelli elevatori, operanti contemporaneamente. Infatti, è possibile accedere al piano 8 da entrambi i lati, per disporre correttamente ed in un unico momento tutto il materiale “M” da caricare. Successivamente, la fase di inserimento del piano 8 e successivo rilascio del materiale “M” permette di inserire già correttamente tutto il materiale in una unica operazione.
Va altresì considerato che il materiale “M” non viene fatto strisciare sulla superficie di appoggio del vano 2 preservando la stessa da eventuale danneggiamento.
Inoltre, sia per il materiale sfuso che per quello imballato, è possibile ordinare in maniera precisa il carico ottimizzandone gli spazi a disposizione. Tale vantaggio è derivato dal fatto che il materiale viene preordinato direttamente sul piano 8 e non all’interno del vano 2. Di conseguenza, è possibile predefinire il posizionamento del carico per ottimizzare l’operazione di stivaggio all’interno del vano 2 e ancora più vantaggiosamente il carico può essere preparato anche in epoca antecedente alle operazioni di stivaggio nel vano 2. Ciò è particolarmente vantaggioso per merce in transito che normalmente dovrebbe essere stoccata in magazzino prima di un successivo spostamento o trasporto; infatti, anziché stoccare la merce in magazzino per poi movimentarla nuovamente al momento del carico nel vano 2, la merce viene preordinata direttamente sulla banchina 1, saltando così la fase di stoccaggio a magazzino ed evitando un’ulteriore fase movimentazione della merce dal magazzino alla banchina stessa, con conseguenti risparmi di tempo e costi.

Claims (23)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Banchina di carico per vani di autoveicoli, comprendente: - un telaio fisso (3) di appoggio al terreno, disposto affacciato ad un vano (2) da caricare; ed - un piano di sostegno (8) del materiale (M) da caricare nel vano (2), supportato da detto telaio fisso (3); caratterizzata dal fatto che comprende inoltre mezzi di movimentazione (14) del piano di appoggio (8) per spostare il piano (8) rispetto a detto telaio fisso (3) lungo una direzione di carico (D) e secondo un moto alternato, tra una prima posizione in cui detto piano è sporgente a sbalzo dal telaio fisso (3) per inserirsi almeno parzialmente all’interno del vano (2), ed una seconda posizione in cui detto piano viene sfilato da detto vano (2) per rilasciare il materiale (M) all’interno del vano (2).
  2. 2. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto piano (8) comprende una superficie superiore (9) di appoggio del materiale (M), ed una superficie inferiore (10) affacciata a detto telaio (3); detta superficie inferiore (10) presentando mezzi di antifrizione (11) per rendere scorrevole il piano (8) su detto telaio (3).
  3. 3. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto telaio (3) comprende almeno una traversa orizzontale (5) di sostengo di detto piano (8); detti mezzi di antifrizione (11) comprendendo una pluralità di rulli (13) appoggiati su detta traversa (5) per rotolare su di essa durante la movimentazione del piano (8) tra la prima e seconda posizione.
  4. 4. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che comprende una pluralità di traverse orizzontali (5), parallele tra di loro e presentanti sviluppo longitudinale corrispondente alla direzione di carico (D) del piano di appoggio (8); detti mezzi di antifrizione (11) comprendendo una pluralità di file (12) di rulli (13), ciascuna fila (12) essendo appoggiata su una rispettiva traversa (5).
  5. 5. Banchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione (14) comprendono un convogliatore (15) a percorso chiuso, associato a detto telaio (3) ed operativamente connesso in corrispondenza della superficie inferiore (10) di detto piano (8) per movimentare il piano (8) stesso secondo detto moto rettilineo alternato all’interno ed al di fuori di detto vano (2).
  6. 6. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto convogliatore (15) comprende almeno una catena (16) chiusa ad anello tra due pulegge (17) e presentante un tratto rettilineo(16a), parallelo alla direzione di carico (D), mobile secondo un moto rettilineo alternato.
  7. 7. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto piano (8) comprende inoltre un elemento di aggancio (18), estendentesi dalla rispettiva superficie inferiore (10) e operativamente connesso a detto tratto rettilineo (16a) della catena (16) per trascinare il piano (8) nella rispettiva prima e seconda posizione.
  8. 8. Banchina secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzata dal fatto che detto convogliatore (15) comprende almeno due catene (16), ciascuna delle quali presentante almeno una puleggia (17) motorizzata e collegate a rispettivi elementi di aggancio (18) del piano di appoggio (8).
  9. 9. Banchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre mezzi di trazione ausiliari (20), per cooperare con detti mezzi di movimentazione (14) durante la movimentazione del piano (8) nella seconda posizione in cui viene sfilato da detto vano (2) per rilasciare il materiale (M) all’interno del vano (2) e riportare il piano (8) all’interno dell’ingombro volumetrico definito da detto telaio fisso (3).
  10. 10. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trazione ausiliari (20) comprendono almeno un cilindro fluidodinamico (21), impegnato a detto telaio fisso (3) e presentante uno stelo (22) attivo su detto piano di appoggio (8).
  11. 11. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trazione ausiliari (20) comprendono inoltre almeno una sporgenza (24) conformata ad uncino, estendentesi da detta superficie inferiore (10) del piano (8) e presentante una superficie concava (25) rivolta verso il vano (2); detto stelo (22) presentando un’asta (23) impegnabile nella superficie concava (25) per retrarre il piano (8) sfilandolo da detto vano (2).
  12. 12. Banchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre un carrello (26) disposto al di sopra di detto telaio (3) e scorrevole lungo la direzione di carico (D) tra una condizione di riposo in cui è disposto distale da detto vano (2), ed una condizione di lavoro in cui è avvicinato a detto vano (2) per trattenere il materiale (M) all’interno del vano (2) stesso mentre il piano (8) è movimentato nella rispettiva seconda posizione.
  13. 13. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto carrello (26) comprende: una struttura di sostegno (27) presentante rispettive ruote (28) motorizzate scorrevoli su detto telaio fisso (3); ed una telaio di battuta (30) estendentesi trasversalmente allo sviluppo planare di detto piano di appoggio (8) per essere appoggiato sul materiale inserito nel vano (2).
  14. 14. Banchina secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto telaio di battuta (30) comprende una cornice (31) presentante una serie di traverse orizzontali (32), parallele tra di loro e disposte al di sopra di detto piano di appoggio (8).
  15. 15. Banchina secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che detto telaio di battuta (30) comprende una parete (33) giacente su un piano perpendicolare allo sviluppo planare di detto piano di appoggio (8) e disposta al di sopra del piano (8) stesso.
  16. 16. Banchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto piano di appoggio (8) comprende inoltre una coppia di paratie laterali (34), emergenti dalla superficie superiore (9) del piano (8) in corrispondenza di rispettivi bordi longitudinali; dette paratie (34) essendo inseribili all’interno del vano 82) durante la movimentazione del piano di appoggio (8) nella rispettiva prima posizione.
  17. 17. Banchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre un dispositivo di fermo (7) del vano da caricare, disposto affacciato al telaio fisso e presentante una base di vincolo (7a) al terreno ed un organo di bloccaggio e livellamento (7b) del vano (2).
  18. 18. Metodo per caricare un vano di autoveicoli, caratterizzato dal fatto che comprende le fasi di: - predisporre un vano (2) di un autoveicolo di fronte ad una banchina di carico (1); - posizionare il materiale (M) da caricare al di sopra di un piano di appoggio (8) della banchina di carico (1), scorrevole su un rispettivo telaio fisso (3); - inserire il piano di appoggio (8) all’interno del vano (2) successivamente alla fase di posizionare il materiale (M) sul piano di appoggio (8); e - sfilare il piano di appoggio (8) dal vano (2) per rilasciare il materiale (8) all’interno del vano (2).
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che comprende precedentemente alla fase di sfilare il piano di appoggio (8), la fase di posizionare un carrello (26) scorrevole sul telaio fisso (3) contro il materiale inserito nel vano (2).
  20. 20. Metodo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che comprende inoltre, durante la fase di sfilare il piano di appoggio (8), la fase di trattenere il materiale (M) all’interno del vano (2) bloccando la posizione del carrello (26) sul telaio fisso (3).
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 20, caratterizzato dal fatto che detta fase di inserire il piano di appoggio (8) comprende la sottofase di far scorrere il piano di appoggio (8) sul telaio fisso (3) fino a quando il piano (8) sporge almeno parzialmente a sbalzo al di fuori del telaio fisso (3) ed all’interno del vano (2).
  22. 22. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 21, caratterizzato dal fatto che detta fase di sfilare il piano di appoggio (8) comprende la sottofase di far scorrere il piano di appoggio (8) sul telaio fisso (3) fino a quando il piano è completamente al di fuori del vano (2) e contenuto nell’ingombro volumetrico definito dal telaio fisso (3).
  23. 23. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 22, caratterizzato dal fatto che detta fase di predisporre il vano (2) di un autoveicolo di fronte alla banchina di carico (1) comprende le sottofasi di: vincolare in maniera amovibile il vano (2) ad un dispositivo di fermo (7) disposto affacciato al telaio fisso; e regolare l’altezza del vano di carico (2) rispetto all’altezza del piano di appoggio (8) per permettere l’inserimento del piano all’interno del vano.
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