ITVI20130224A1 - Supporto perfezionato per perni di estremita¿ di alberi - Google Patents

Supporto perfezionato per perni di estremita¿ di alberi

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ITVI20130224A1
ITVI20130224A1 IT000224A ITVI20130224A ITVI20130224A1 IT VI20130224 A1 ITVI20130224 A1 IT VI20130224A1 IT 000224 A IT000224 A IT 000224A IT VI20130224 A ITVI20130224 A IT VI20130224A IT VI20130224 A1 ITVI20130224 A1 IT VI20130224A1
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flange
pin
sleeve
seat
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Ferdinando Lovato
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Svecom P E S R L
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Description

SUPPORTO PERFEZIONATO PER PERNI DI ESTREMITÀ’ DI ALBERI.
DESCRIZIONE
La presente invenzione è relativa ad un supporto perfezionato per perni di estremità di alberi.
Il supporto dell’invenzione è adatto a sostenere i perni di estremità di alberi di qualsiasi genere ma risulta particolarmente adatto ad essere utilizzato nell’industria cartaria per sostenere il perno di estremità di alberi espansibili portabobine.
Come è noto l’avvolgimento e lo svolgimento di film continui di carta oppure di altri materiali laminari di piccolo spessore avvolti in bobine, avviene utilizzando come anima di avvolgimento e di svolgimento un albero espansibile i cui perni di estremità ruotano su appositi supporti accoppiati ad una struttura fissa.
Ogni supporto comprende un cannotto cilindrico associabile alla struttura fissa della macchina, internamente al quale è presente un albero primario ad esso coassiale ed avente una estremità sporgente dal cannotto.
Nell’estremità sporgente è presente una sede prismatica a profilo aperto configurata per accogliere il controprofilo prismatico del perno dell’albero sul quale viene avvolto oppure dal quale viene svolto il film laminare.
L’estremità dell’albero primario opposta alla sua estremità sporgente, è collegata a mezzi di motorizzazione che pongono di rotazione l’albero primario attorno al suo asse longitudinale che coincide con l’asse longitudinale dell’intero supporto.
Esternamente al cannotto ed all’estremità sporgente dell’albero primario è accoppiata girevolmente e scorrevolmente una flangia cilindrica provvista di una cuffia sagomata che viene disposta al di sopra della sede prismatica quando la flangia cilindrica viene spostata assialmente.
Più precisamente la flangia cilindrica è mobile assialmente e circonferenzialmente sia rispetto al cannotto e sia rispetto all’estremità sporgente dell’albero primario, da una posizione arretrata in cui essa è disposta a ridosso del cannotto con la cuffia sagomata disposta sfalsata assialmente rispetto alla sede prismatica, ad una posizione avanzata in cui essa è disposta con la cuffia sagomata sovrapposta alla sede prismatica.
In questo modo quando la flangia cilindrica è disposta in posizione arretrata, la sede prismatica risulta accessibile e configura la situazione di supporto aperto in cui la sede prismatica può ricevere l’accoppiamento del perno dell’albero rotante.
Viceversa quando la flangia è disposta in posizione avanzata la sede prismatica non è accessibile e configura la situazione di supporto chiuso in cui il perno dell’albero rotante rimane vincolato nella sede prismatica.
Per ottenere lo spostamento della flangia dalla posizione arretrata alla posizione avanzata e viceversa, sono presenti mezzi a camma che comprendono una camma solidale alla flangia ed una controcamma solidale al cannotto, che cooperano tra loro per contatto a strisciamento.
In questo modo quando la flangia viene ruotata circonferenzialmente, l’interferenza tra la camma e la controcamma genera una componente di spinta assiale che impone alla flangia uno spostamento assiale che comporta l’apertura del supporto se esso era inizialmente chiuso oppure la chiusura del supporto se esso era inizialmente aperto.
Per garantire che durante la rotazione dell’albero per l'avvolgimento e/o lo svolgimento della bobina i supporti restino chiusi e che i perni dell’albero rotante restino saldamente vincolati ai supporti, nell’estremità sporgente dell’albero primario è presente un elemento di contrasto che si inserisce elasticamente a scatto in un apposito alloggiamento realizzato nella flangia quando questa viene disposta in posizione avanzata per chiudere il supporto.
Viceversa lo sgancio avviene con comando manuale di un pulsante di manovra sporgente dalla flangia che agisce sull’elemento di contrasto e lo fa rientrare nel proprio alloggiamento per consentire l’arretramento della flangia quando si intende aprire il supporto, Tutti i supporti del tipo descritto risolvono il problema di supportare le estremità degli alberi durante la rotazione ma presentano tuttavia anche alcuni riconosciuti inconvenienti e limitazioni.
Un primo riconosciuto inconveniente è costituito dal fatto che i supporti descritti, pur essendo costruiti con la predisposizione a ricevere due elementi di contrasto e due corrispondenti pulsanti di manovra tra loro diametralmente opposti, per rendere rapida e facile l’apertura, ogni supporto viene dotato di un solo elemento di contrasto e di un corrispondente pulsante di manovra.
Infatti l’elemento di contrasto ed il rispettivo pulsante sono montati nel supporto in modo che quando il supporto è applicato alla macchina in posizione operativa, il pulsante sia disposto frontalmente all’operatore e quindi sia facilmente accessibile ed altrettanto facilmente azionabile.
Ovviamente questo non sarebbe possibile se su ogni supporto fossero montati entrambi gli elementi di contrasto poiché per aprire il supporto l’operatore dovrebbe intervenire su entrambi i pulsanti di manovra e quindi anche su pulsante disposto posteriormente al supporto rispetto alla posizione in cui l’operatore si trova.
Questo costringerebbe l’operatore ad eseguire una manovra che gli impegnerebbe entrambe le mani, scomoda ed anche pericolosa.
Per tale motivo i supporti vengono realizzati provvisti di un solo elemento di contrasto e del rispettivo pulsante di manovra e quindi in configurazione destra e sinistra, affinchè l’operatore, per aprirli, intervenga sempre e solo frontalmente ad essi.
Si comprende che questa circostanza costituisce una limitazione per il costruttore che vi vede costretto a gestire due differenti tipologie di supporti e personalizzare ciascuno di essi in fase di montaggio.
Inoltre questa distinzione comporta anche maggiori difficoltà di manutenzione poiché i supporti destri non sono intercambiabili con i supporti sinistri e questo costringe l'utilizzatore a mantenere a scorta supporti di entrambe le tipologie.
Un altro riconosciuto inconveniente deriva dal fatto che l’elemento di contrasto ed il rispettivo alloggiamento presentano entrambi una forma prismatica arrotondata alle estremità e realizzano tra loro un accoppiamento che sostanzialmente richiama l’accoppiamento di una chiavetta oppure di una linguetta all’interno della rispettiva sede.
Come è noto profili di tale forma presentano difficoltà ad accoppiarsi reciprocamente e frequentemente accade che nella fase terminale di chiusura del supporto, gli elementi elastici di contrasto non si accoppiano perfettamente ed in modo spontaneo nei rispettivi alloggiamenti.
Quando questo accade la flangia deve essere portata in completa chiusura manualmente dall’operatore.
Esiste quindi il pericolo che se la chiusura non si dovesse completare oppure se l’utilizzatore non si dovesse accorgere dell’incompleta chiusura dei supporti, l’avvio della macchina in queste condizioni comporterebbe la caduta dell’albero.
Un non ultimo inconveniente è costituito dal fatto che la camma e la controcamma cooperano reciprocamente per scorrimento e sono quindi soggette ad usura che ne rende necessaria la frequente sostituzione.
La presente invenzione intende superare tutti gli inconvenienti lamentati che si riscontrano nei supporti rotanti di tipo noto.
In particolare è un primo scopo dell’invenzione realizzare un supporto per alberi rotanti realizzato in una unica tipologia che sia apri bile frontalmente dall’operatore indifferentemente dal fatto che esso supporti il perno destro oppure il perno sinistro dell’albero rotante. E’ un altro scopo che la chiusura del supporto dell’invenzione sia più affidabile rispetto a quella di supporti ad esso equivalenti ed appartenenti all’arte nota.
E’ non ultimo scopo che il supporto dell’invenzione sia meno soggetto ad usura rispetto a supporti equivalenti dell’arte nota.
Gli scopi elencati sono raggiunti dal supporto dell’invenzione che è realizzato in accordo alla rivendicazione principale alla quale si fa riferimento.
Altre caratteristiche del supporto dell’Invenzione sono descritte nelle rivendicazioni dipendenti
Vantaggiosamente il supporto dell’invenzione consente una maggiore standardizzazione della produzione rispetto ai supporti dell’arte nota. Ancora vantaggiosamente il supporto dell’invenzione risulta più affidabile rispetto a supporti dell’arte nota soprattutto per quanto riguarda la sicurezza della sua chiusura.
Infine, vantaggiosamente, il supporto dell’invenzione, essendo meno soggetto ad usura, richiede anche minore manutenzione rispetto a supporti equivalenti dell’arte nota.
Gli scopi ed i vantaggi detti verranno meglio evidenziati durante la descrizione di una preferita ma non esclusiva forma realizzativa del supporto dell’invenzione che viene data qui di seguito a solo titolo indicativo ma non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegno nelle quali:
- le figure da 1 a 3 rappresentano tre differenti viste assonometriche del supporto dell’invenzione disposto in posizione aperta e dell’estremità dell’albero che esso supporta;
- le figure da 4 a 6 rappresentano tre differenti viste assonometriche del supporto dell’invenzione disposto in posizione chiusa;
- la fig. 7 rappresenta la sezione di figura 3 eseguita con un piano di sezione passante per l’asse longitudinale del supporto;
- la fig. 8 rappresenta una vista frontale di fig.7;
- la fig. 9 rappresenta la sezione di fig.6 eseguita con un piano di sezione passante per l’asse longitudinale del supporto;
- la fig. 10 rappresenta una vista laterale di fig. 9;
- la fig. 10a rappresenta un particolare di fig. 10;
- la fig. 11 rappresenta la vista assonometrica di parte del supporto dell’invenzione;
- la fig. 11a rappresenta un particolare di fig. 11 ;
- la fig. 12 rappresenta la vista assonometrica di un particolare del supporto dell’invenzione;
- la fig. 13 rappresenta una vista laterale di fig. 12;
- la fig. 14 rappresenta la vista dall’alto del supporto dell’invenzione parzialmente sezionato ed in posizione aperta;
- la fig. 15 rappresenta il supporto di fig. 14 durante la chiusura.
Il supporto dell’invenzione è visibile nella sua globalità nelle figure assonometriche da 1 a 6 ove è indicato complessivamente con 1.
Si osserva che esso comprende un cannotto 2 associabile ad una struttura di sostegno indicata con S nelle figure 7 e 9 ed un albero primario 3 individuante un asse longitudinale principale X, accoppiato coassialmente nel cannotto 2 ed associabile a mezzi di motorizzazione, non rappresentati nelle figure, atti a porlo in rotazione secondo il suddetto asse longitudinale principale X.
Tale asse longitudinale principale X definisce anche l’asse longitudinale dell’intero supporto 1.
L’albero primario 3 presenta un’estremità sporgente 4 dal cannotto 2 ed in essa è realizzata una sede prismatica 5 a profilo aperto che è configurata per accogliere il perno di estremità A1 dell’albero A.
Ovviamente per sostenere l’albero A sono previsti due supporti 1 ciascuno dei quali è disposto in corrispondenza di un perno di estremità A1 dell’albero stesso.
Si osserva anche la presenza di una flangia 6 che è scorrevolmente accoppiata al cannotto 2 e all’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3 ed alla quale è associato una cuffia sagomata 7.
Il supporto 1 comprende anche mezzi di spostamento 8 della flangia 6 rispetto al cannotto 2, tra:
- una prima posizione indicata con B e rappresentata in una qualsiasi delle figure da 4 a 6 e 9, in cui la flangia 6 è distanziata assialmente dal cannotto 2 secondo l’asse longitudinale principale X e la cuffia sagomata 7 è sovrapposta alla sede prismatica 5,
ed
- una seconda posizione indicata con C e rappresentata in una qualsiasi delle figure da 1 a 3 e 7 in cui la flangia 6 è posta a ridosso del cannotto 2 e la cuffia sagomata 7 è disposta lateralmente alla sede prismatica 5.
Come verrà meglio più avanti specificato e descritto, la prima posizione B rappresentata nelle figure da 4 a 6 e 9 corrisponde alla condizione in cui il supporto è chiuso ed il perno di estremità A1 dell’albero A è stabilmente alloggiato nella sede prismatica 5 mentre la seconda posizione C rappresentata nelle figure da 1 a 3 e 7 corrisponde alla condizione in cui il supporto è aperto e la sede prismatica 5 può ricevere l’accoppiamento del perno di estremità A1 dell’albero A.
Secondo l’invenzione il supporto 1 dell’invenzione comprende:
- mezzi di bloccaggio 10 appartenenti alla flangia 6 e all’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3 configurati per vincolare la flangia 6 all’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3 nella suddetta prima posizione B;
- due aste di manovra 20, 21 alloggiate scorrevolmente in corrispondenti canali di guida 22, 23 realizzati nella flangia 6 in cui ciascuna delle aste di manovra 20, 21 presenta una prima estremità 20a, 21a configurata per cooperare con i mezzi di bloccaggio 10 ed una seconda estremità 20b, 21 b sporgente dalla flangia 6 a disposizione dell’operatore per lo spostamento dell’asta di manovra 20, 21 lungo il rispettivo canale di guida 22, 23.
Per quanto concerne i mezzi di bloccaggio 10, si osserva che essi comprendono:
- un piolo 11 provvisto di testa 11a e scorrevolmente accoppiato in una sede 12 ricavata nella flangia 6;
- una feritoia 13 realizzata nel piolo 11 e configurata per accogliere entrambe le prime estremità 20a, 21a delle aste di manovra 20, 21; - un alloggiamento 14 ricavato nell’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3 e configurato per accogliere la testa 11a del piolo 11 che sporge dalla sede 12 quando la flangia 6 è disposta nella prima posizione B;
- mezzi elastici, preferibilmente ma non necessariamente una molla 15, interposti tra il piolo 11 ed il fondo 12b della sede 12 in cui il piolo 11 alloggia.
Il piolo 11 e la sede 12 che lo alloggia individuano un primo asse longitudinale Y che coincide con l’asse di simmetria della flangia 6 ed è ortogonale all’asse longitudinale principale X dell’albero primario 3 e quindi del supporto 1.
Preferibilmente ma non necessariamente il piolo 11 e la rispettiva sede 12 sono cilindrici e la testa 11a del piolo 11 e l’alloggiamento 14 che la accoglie sono preferibilmente ma non necessariamente sferici. Particolarmente si osserva che la sede cilindrica 12 è costituita da un foro passante a sezione circolare realizzato nella flangia 6.
L’alloggiamento sferico 14 risulta coassiale alla sede cilindrica 12 ed al piolo cilindrico 11 secondo il primo asse longitudinale Y quando la flangia 6 è disposta nella suddetta prima posizione B in cui la testa sferica 11a del piolo cilindrico 11 viene accolta nell’alloggiamento sferico 14.
Preferibilmente ma non necessariamente, il piolo cilindrico 11 e l’alloggiamento 14 presentano, come si è detto, profili sferici.
In un’altra forma esecutiva tali profili, anziché essere sferici, potranno essere tronco-conici o di altro genere, purché adatti a coniugarsi reciprocamente per vincolare stabilmente tra loro e senza gioco la flangia circolare 6 e l’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3 nella suddetta prima posizione B.
Viceversa, come si osserva nella figura 7, quando la flangia 6 è disposta nella seconda posizione C a ridosso del cannotto 2, la testa sferica 11a del piolo 11 è totalmente accolta nella sede cilindrica 12 e contrasta di strisciamento contro la superficie dell’estremità sporgente 4 del cannotto 2 rendendo così la flangia 6 libera di muoversi assialmente.
Per quanto riguarda i canali di guida 22, 23 nei quali scorrono le aste di manovra 20, 21, essi individuano secondi assi longitudinali rispettivamente Z1 e Z2 che sono complanari tra di loro ed anche al primo asse longitudinale Y individuato dal piolo cilindrico 11 e dalla rispettiva sede cilindrica 12.
Pertanto i secondi assi longitudinali Z1 e Z2 ed il primo asse longitudinale Y sono complanari tra loro secondo un piano β che si osserva nelle figure 14 e 15 e che risulta parallelo alla faccia 6a della flangia 6.
Si osserva inoltre in figura 10 che i canali di guida 22 e 23 e le rispettive aste di manovra 20 e 21 sono disposti ai lati e da parti opposte rispetto al piolo cilindrico 11 ed alla rispettiva sede cilindrica 12 e che i secondi assi longitudinali Z1, Z2 individuati dai canali di guida 22, 23 e dalle aste di manovra 20, 21 sono inclinati rispetto al primo asse longitudinale Y individuato dal piolo cilindrico 11 e dalla rispettiva sede cilindrica 12.
I secondi assi longitudinali Z1 e Z2 si intersecano tra loro e con il primo asse longitudinale Y in corrispondenza del piolo 11 ed inoltre i secondi assi longitudinali Z1 e Z2 formando tra di loro un angolo a, preferibilmente ma non necessariamente retto.
Con riferimento alle figure 10, 10a, 11 e 11 a, le prime estremità 20a, 21a delle aste sono provviste di piani ribassati 24, 25 che sono tra loro in contatto in corrispondenza del piano comune di scorrimento che contiene i secondi assi longitudinali Z1, Z2.
Si osserva inoltre che le aste di manovra 20, 21 e i canali di guida 22, 23 che li accolgono presentano sezione trasversale circolare e sono accoppiati di precisione in modo da assicurare uno scorrimento privo di giochi.
Si osserva anche che i piani ribassati 24, 25 delle prime estremità 20a, 21a delle aste 20, 21 presentano un profilo triangolare 26, 27 in modo da definire un lato 28, 29 che contrasta con un piano di spinta 13a realizzato nella feritoia 13 del piolo cilindrico 11.
Preferibilmente ma non necessariamente tali lati e tale piano sono preferibilmente ma non necessariamente orizzontali.
La larghezza 13b della feritoia 13 è pari allo spessore 20’a, 21 ’a di ciascuna prima estremità 20a, 21a delle aste in modo che soltanto una estremità alla volta può entrare nella feritoia 13 ed interferire con il piolo 11 quando la rispettiva asta viene spinta lungo il canale di guida 22, 23 dall’operatore che interviene sulla sua seconda estremità 20b, 21 b sporgente dalla flangia 6.
Ogni seconda estremità 20b, 21b, in particolare, presenta una calotta arrotondata ed è alloggiata in una rientranza 6a praticata nella flangia 6.
Per quanto concerne i mezzi di spostamento 8 della flangia 6 rispetto al cannotto 2 e all’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3, si osserva che essi comprendono una camma 30 presente nella flangia 6 ed una controcamma 31 presente nel cannotto 2 che sono entrambe ben visibili particolarmente nelle figure 11 , 12, 14 e 15.
Per quanto concerne la camma 30 si osserva che essa comprende una rientranza sagomata 32 realizzata nella flangia 6 mentre la contro-camma 31 è costituita da un cuscinetto a rotolamento 33 appartenente al cannotto 2.
Fra la camma 30 e la controcamma 31 si realizza così un contatto a rotolamento anziché un contatto a strisciamento come accade nei supporti dell’arte nota e questo comporta minore usura e riduce la frequenza di sostituzione della camma 30 e della controcamma 31. Inoltre si osserva che quando la flangia 6 è disposta a ridosso del cannotto 2 nella seconda posizione indicata con C che si osserva anche in fig. 14, il profilo del cuscinetto a rotolamento 33 e quindi della controcamma 31 è completamente accolto all’interno della rientranza sagomata 32 e quindi della camma 30 pur rimanendo la rientranza sagomata e il cuscinetto di rotolamento tra loro mutualmente in contatto.
Si osserva infine, per quanto concerne la sede prismatica 5 a profilo aperto realizzata nell’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3, che essa presenta una forma sostanzialmente a V che si coniuga con lo spigolo del profilo essenzialmente quadrato del perno di estremità A1 dell’albero A.
Tali profili possono comunque assumere anche forme differenti purché tali da garantire il trascinamento in rotazione dell’albero A quando l’albero primario 3 viene posto in rotazione.
Si osserva anche nelle figure da 7 a 10 la presenza di un elemento di trascinamento 40 collegato all’albero primario 3 e provvisto di un innesto prismatico 41 configurato per accoppiarsi in una sede prismatica A2 realizzata di testa nel perno di estremità A1 dell’albero A come si osserva in fig. 3.
La presenza dell’elemento di trascinamento 40, che in altra forma esecutiva può anche non essere presente, serve a garantire maggiormente il trascinamento in rotazione dell’albero A quando l’albero primario 3 viene posto in rotazione.
Operativamente quando si vuole sostenere l’albero A e porlo in rotazione, si dispongono due supporti 1 dell’invenzione allineati tra loro e supportati dalla struttura di sostegno fissa S.
Ciascun supporto 1 viene disposto in posizione aperta con la flangia cilindrica 6 posta a ridosso del cannotto 2 e quindi nella seconda posizione indicata con C che si osserva nelle figure da 1 a 3 ed in figura 7.
In tale posizione le cuffie sagomate 7 sono posizionate lateralmente alle rispettive sedi prismatiche 5, ciascuna delle quali può quindi ricevere l’inserimento di un perno di estremità A1 dell’albero A come si osserva nelle figure 1 e 2.
Per chiudere i supporti, l’operatore ruota manualmente la flangia cilindrica 6 in modo che l’interferenza reciproca fra la camma 30 e la controcamma 31, a partire dalla configurazione di supporto aperto rappresentata in figura 14 e passando attraverso la posizione intermedia che si osserva in figura 15, sposti assialmente la flangia cilindrica 6 fino a raggiungere la configurazione chiusa del supporto e quindi la prima posizione indicata con B che si osserva nelle figure da 4 a 6 ed in figura 9, in cui ogni perno di estremità A1 è vincolato tra la cuffia sagomata 7 e la sede prismatica 5.
Quando i supporti sono chiusi, i mezzi di bloccaggio 10 intervengono a vincolare la flangia cilindrica 6 all’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3.
Si nota infatti in fig. 9 che in tale posizione la molla 15 spinge il piolo cilindrico 11 lungo il primo asse longitudinale Y fino ad inserire la sua testa sferica 11a nell’alloggiamento sferico 14 ricavato nell’estremità sporgente 4 dell’albero primario 3 per bloccare la possibilità di spostamento assiale e radiale della flangia cilindrica 6.
La configurazione sferica dell’estremità del piolo cilindrico 11 è stata scelta poiché nella fase finale dello spostamento assiale della flangia cilindrica 6 per raggiunge la posizione di chiusura del supporto, la testa sferica 11a tende spontaneamente ad inserirsi nell’alloggiamento sferico 14 sotto la spinta della molla 15.
Infatti appena i due profili sferici iniziano a coniugarsi, essi si richiamano reciprocamente in modo spontaneo per completare il loro accoppiamento.
Questo garantisce che la flangia cilindrica 6 raggiunga sempre la configurazione fissa e quindi la configurazione chiusa del supporto, contrariamente a quanto accade nei supporti di tipo noto che non garantiscono che tale configurazione chiusa venga sempre raggiunta. Di conseguenza nel supporto dell’invenzione viene eliminato il pericolo che a causa di sua imperfetta chiusura, il perno di estremità A1 dell’albero A possa fuoriuscire dalla sede prismatica 5 e causare il distacco dell’albero A durante la rotazione.
Per aprire il supporto è sufficiente che l’operatore intervenga sulla seconda estremità per lui più facilmente accessibile 20b oppure 21b di una qualsiasi delle aste di manovra 20 oppure 21 e la spinga assialmente lungo la rispettiva direzione definita dai secondi assi longitudinali Z1 oppure Z2 all’interno del rispettivo canale di guida 22 oppure 23.
In questo modo il lato 28 oppure 29 della rispettiva prima estremità 20a oppure 21a dell’asta di manovra 20 oppure 21, contrasta con il piano di spinta 13a del piolo cilindrico 11 e vincendo la forza elastica della molla 15, lo abbassa svincolando la sua testa sferica 11a dall’alloggiamento sferico 14.
La flangia cilindrica 6 ritorna quindi libera di ruotare e di spostarsi assialmente e può quindi essere riposizionata a ridosso del cannotto 2 nella condizione di supporto aperto e quindi nuovamente nella seconda posizione indicata con C delle figure da 1 a 3 ed in figura 7, ancora per l’interferenza tra la camma 30 e la controcamma 31 che si genera quando la flangia 6 viene ruotata manualmente dall’operatore.
È opportuno ribadire che la presenza di due aste di manovra 20, 21 disposte simmetricamente e da parti opposte rispetto a mezzi di bloccaggio 10 e configurate come descritto, consente di realizzare un unico supporto che può indifferentemente essere impiegato daH’utilizzatore come supporto destro oppure sinistro, contrariamente a quanto accade con i supporti dell’arte nota che devono invece essere realizzati in versione destra e sinistra.
Infine, essendo la controcamma 31 costituita da un cuscinetto a rotolamento 33, il contatto tra camma 30 e controcamma 31 avviene per rotolamento e non per strisciamento come nei supporti dell’arte nota e questo comporta minore attrito, minore usura e quindi una maggior vita del supporto ed una minore necessità di interventi di manutenzione per la sostituzione della camma e della controcamma con conseguente riduzione dei costi.
In base a quanto detto si comprende quindi che il supporto dell’invenzione raggiunge tutti gli scopi prefissati.
In fase esecutiva al supporto dell'invenzione potranno essere apportate modifiche o varianti che non sono state citate nella presente descrizione e non sono state rappresentate negli allegati disegni.
È comunque inteso che qualora tali modifiche o varianti dovessero rientrare nell’ambito delle rivendicazioni che seguono, esse si dovranno senz’altro ritenere tutte protette dal presente brevetto.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Supporto (1 ) per il perno di estremità (A1 ) di un albero (A), comprendente: - un cannotto (2) associabile ad una struttura di sostegno (S); - un albero primario (3) individuante un asse longitudinale principale (X), accoppiato coassialmente in detto cannotto (2) ed associabile a mezzi di motorizzazione atti a porlo in rotazione secondo il suddetto asse longitudinale principale (X); - una sede prismatica (5) a profilo aperto realizzata nell’estremità (4) di detto albero primario (3) sporgente da detto cannotto (2) e configurata per accogliere detto perno di estremità (A1 ) di detto albero (A); - una flangia (6) scorrevolmente accoppiata a detto cannotto (2) e a detta estremità sporgente (4) di detto albero primario (3) ed alla quale è associata una cuffia sagomata (7); - mezzi di spostamento (8) di detta flangia (6) rispetto a detto cannotto (2) e a detta estremità sporgente (4) di detto albero primario (3), tra: - una prima posizione (B) in cui detta flangia (6) è distanziata assialmente da detto cannotto (2) secondo detto asse longitudinale principale (X) e detta cuffia sagomata (7) è sovrapposta a detta sede prismatica (5) ed - una seconda posizione (C) in cui detta flangia (6) è posta a ridosso di detto cannotto (2) e detta cuffia sagomata (7) è disposta lateralmente a detta sede prismatica (5), caratterizzato dal fatto di comprendere: - mezzi di bloccaggio (10) appartenenti a detta flangia (6) e a detta estremità sporgente (4) di detto albero primario (3) configurati per vincolare detta flangia (6) a detta estremità sporgente (4) di detto albero primario (3) in detta prima posizione (B); - due aste di manovra (20,21 ) alloggiate scorrevolmente in corrispondenti canali di guida (22, 23) realizzati in detta flangia (6), ciascuna di dette aste di manovra (20, 21 ) presentando una prima estremità (20a, 21 a) configurata per cooperare con detti mezzi di bloccaggio (10) ed una seconda estremità (20b, 21 b) sporgente da detta flangia (6) ed a disposizione dell’operatore per lo spostamento di detta asta di manovra (20, 21 ) lungo il rispettivo canale di guida (22, 23).
  2. 2) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio comprendono: un piolo (11 ) provvisto di una testa (1 1 a) scorrevolmente accoppiato in una sede (12) ricavata in detta flangia (6); una feritoia (13) realizzata in detto piolo (1 1 ) e configurata per accogliere dette prime estremità (20a, 21 a) di dette aste di manovra (20, 21 ) scorrevolmente accoppiate in detti canali di guida (22, 23); - un alloggiamento (14) ricavato in detta estremità sporgente (4) di detto albero primario (3) e configurato per accogliere detta testa (11 a) di detto piolo (11 ) che sporge da detta sede (12) quando detta flangia (6) è disposta in detta prima posizione (B); - mezzi elastici (15) interposti tra il fondo (12b) di detta sede (12) e detto piolo (11 ) .
  3. 3) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 2) caratterizzato dal fatto che detta sede (12) e detto piolo (11 ) sono entrambi cilindrici e detto alloggiamento (14) e detta testa (11 a) di detto piolo (1 1 ) presentano entrambi profili reciprocamente coniugabili.
  4. 4) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 3) caratterizzato dal fatto che detti profili reciprocamente coniugabili di detto alloggiamento (14) e di detta testa ( 11 a) di detto piolo (1 1 ) sono profili sferici.
  5. 5) Supporto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2) a 4) caratterizzato dal fatto che detta sede (12) con il rispettivo piolo (11 ) individuano un primo asse longitudinale (Y) ortogonale a detto asse longitudinale principale (X) di detto albero primario (3) e ognuno di detti canali di guida (22, 23) con la rispettiva asta di manovra (20, 21 ) individuano un secondo asse longitudinale (Z1 , Z2), detto primo asse longitudinale (Y) e detti secondi assi longitudinali (Z1 , Z2) essendo tra loro complanari.
  6. 6) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 5) caratterizzato dal fatto che detti secondi assi longitudinali (Z1 , Z2) sono inclinati e disposti simmetricamente e da parti opposte rispetto a detto primo asse longitudinale (Y).
  7. 7) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 6) caratterizzato dal fatto che detto primo asse longitudinale (Y) e detti secondi assi longitudinali (Z1 , Z2) si intersecano tra loro in corrispondenza di detto piolo (1 1 ).
  8. 8) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 7) caratterizzato dal fatto che detti secondi assi longitudinali (Z1 , Z2) formano tra loro un angolo (a) avente l’ampiezza di 90°.
  9. 9) Supporto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spostamento (8) di detta flangia (6) rispetto a detto cannotto (2) ed a detta estremità sporgente (4) di detto albero primario (3) comprendono una camma (30) presente in detta flangia (6) ed una controcamma (31 ) presente in detto cannotto (2), detta camma (30) e detta controcamma (31 ) essendo configurate per realizzare un contatto reciproco a rotolamento.
  10. 10) Supporto (1 ) secondo una qualsiasi la rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto che detta camma (30) comprende una rientranza sagomata (32) realizzata in detta flangia (6) e detta controcamma (31) comprende un cuscinetto a rotolamento (33) appartenente a detto cannotto (2).
  11. 11 ) Supporto (1 ) secondo la rivendicazione 10) caratterizzato dal fatto che detto cuscinetto di rotolamento (33) è accolto all'interno di detta rientranza sagomata (32) di detta camma (30) quando detta flangia (6) è disposta in detta seconda posizione (C) a ridosso di detto cannotto (2).
  12. 12) Supporto (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta sede prismatica a profilo aperto(5) comprende almeno un incavo a forma di V.
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