ITVI20120072A1 - Dispositivo di chiusura per serramenti e serramento comprendente tale dispositivo. - Google Patents

Dispositivo di chiusura per serramenti e serramento comprendente tale dispositivo. Download PDF

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ITVI20120072A1
ITVI20120072A1 IT000072A ITVI20120072A ITVI20120072A1 IT VI20120072 A1 ITVI20120072 A1 IT VI20120072A1 IT 000072 A IT000072 A IT 000072A IT VI20120072 A ITVI20120072 A IT VI20120072A IT VI20120072 A1 ITVI20120072 A1 IT VI20120072A1
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IT
Italy
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locking
locking portion
rotation
end pin
door
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IT000072A
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English (en)
Inventor
Giancarlo Brun
Original Assignee
Giancarlo Brun
Maver Glass Tools S R L
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B1/00Knobs or handles for wings; Knobs, handles, or press buttons for locks or latches on wings
    • E05B1/0015Knobs or handles which do not operate the bolt or lock, e.g. non-movable; Mounting thereof
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B47/00Operating or controlling locks or other fastening devices by electric or magnetic means
    • E05B47/02Movement of the bolt by electromagnetic means; Adaptation of locks, latches, or parts thereof, for movement of the bolt by electromagnetic means
    • E05B47/026Movement of the bolt by electromagnetic means; Adaptation of locks, latches, or parts thereof, for movement of the bolt by electromagnetic means the bolt moving rectilinearly
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B65/00Locks or fastenings for special use
    • E05B65/0025Locks or fastenings for special use for glass wings
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E05LOCKS; KEYS; WINDOW OR DOOR FITTINGS; SAFES
    • E05BLOCKS; ACCESSORIES THEREFOR; HANDCUFFS
    • E05B53/00Operation or control of locks by mechanical transmissions, e.g. from a distance

Description

DESCRIZIONE
“DISPOSITIVO DI CHIUSURA PER SERRAMENTI E SERRAMENTO COMPRENDENTE TALE DISPOSITIVO”
CAMPO TECNICO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si colloca nel settore tecnico dell’edilizia.
In particolare, la presente invenzione si colloca nel settore tecnico dei dispositivi di chiusura per serramenti.
In dettaglio, la presente invenzione è relativa ad un dispositivo di chiusura per porte in vetro.
DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA TECNICA
E’ noto nel settore dell’edilizia l’impiego di porte, finestre o porte-finestre, genericamente indicati con serramento o infisso.
Il serramento è costituito tipicamente da un telaio fisso e da uno o più elementi mobili associati al telaio fisso, detti anche ante.
Un serramento di tipo noto è costituito dalle porte in vetro in cui al telaio fisso è tipicamente associata una o più ante costituite da una lastra in vetro, preferibilmente in vetro temperato antisfondamento.
La realizzazione dell’anta in vetro richiede l’impiego di particolari dispositivi di chiusura e/o bloccaggio dell’anta che si differenziano dai tipici dispositivi di chiusura a scrocco dei serramenti in legno, disposti normalmente a scomparsa entro lo spessore dell’anta.
La presenza del vetro richiede infatti l’impiego di un dispositivo di chiusura che risulti evidentemente esterno alla lastra in vetro che costituisce l’anta.
Un dispositivo di chiusura per porte in vetro appartenente alla tecnica nota è descritto in IT1354677.
Tale documento descrive un dispositivo di chiusura per porte in cristallo che risulta incorporato nel maniglione a barra di movimentazione dell’anta in vetro.
Il maniglione a barra comprende principalmente un elemento tubolare di presa disposto lateralmente rispetto alla lastra di cristallo per consentirne la movimentazione, cioè l’apertura e/o la chiusura. All’interno dell’elemento tubolare di presa sono presenti tutti i componenti che costituiscono la serratura e che consentono il bloccaggio dell’anta al pavimento ed al soffitto.
La serratura comprende in particolare un puntale superiore ed un puntale inferiore atti a sporgere rispetto ai profili superiori ed inferiori della lastra di cristallo per inserirsi in corrispondenti sedi fisse associate al soffitto ed al pavimento. I due puntali sono traslabili per mezzo di un meccanismo a cremagliera che converte il movimento di rotazione impresso manualmente dall’utente tramite un pomolo in uno spostamento verticale dei puntali.
II pomolo è connesso infatti ad una ruota dentata che ingrana con corrispondenti porzioni di cremagliera associate ai suddetti puntali.
Le porzioni di cremagliera sono unite ai rispettivi puntali mediante un perno di connessione.
La soluzione appartenente allo stato della tecnica presenta tuttavia alcuni inconvenienti.
Un inconveniente del dispositivo di chiusura per serramenti di tipo noto è costituito dalla ridotta sicurezza contro eventuali azioni di scasso.
In tale dispositivo infatti i puntuali possono essere forzati dalla loro posizione sporgente di bloccaggio della porta verso una posizione di sbloccaggio. Un forza di spinta sufficientemente elevata consente la traslazione dei puntali fuori dalle sedi di ricevimento e la traslazione delle rispettive cremagliere con la rispettiva rotazione della corona dentata associata al pomolo.
Un altro inconveniente è costituito dalla possibilità che il perno di connessione tra le porzioni di cremagliera ed i puntali si rompa o si pieghi quando sottoposto a spinta durante l’azionamento del dispositivo, compromettendo in tal modo il buon funzionamento.
Lo scopo principale della presente invenzione è quindi quello di risolvere o almeno ovviare in parte ai problemi citati precedentemente che caratterizzano i serramenti noti nello stato della tecnica.
In particolare, è uno scopo della presente invenzione quello di proporre un dispositivo di chiusura più sicuro rispetto ai dispositivi di chiusura appartenenti alla tecnica nota,
E’ un altro scopo dell’invenzione quello di realizzare un dispositivo di chiusura che garantisca un funzionamento migliore e duraturo nel tempo rispetto ai dispositivi di chiusura appartenenti alla tecnica nota.
SOMMARIO DELLA PRESENTE INVENZIONE
La presente invenzione si basa sulla considerazione generale che i problemi riscontrati nello stato della tecnica possono essere almeno in parte superati mediante la realizzazione di un dispositivo di chiusura per un serramento comprendente una porzione di bloccaggio atta ad essere disposta in una posizione di bloccaggio ed in una posizione di sbloccaggio, in cui la porzione di bloccaggio è portata in una fra le suddette posizioni di bloccaggio o di sbloccaggio tramile la rotazione di un apposito elemento che interagisce con la suddetta porzione di bloccaggio.
Secondo una prima forma di realizzazione la presente invenzione ha quindi per oggetto un dispositivo di chiusura per un serramento, detto dispositivo comprendendo:
- mezzi di bloccaggio comprendenti almeno una porzione di bloccaggio atta ad essere disposta in una posizione di bloccaggio ed in una posizione di sbloccaggio;
- mezzi di attuazione per la movimentazione di detta porzione di bloccaggio in detta posizione di bloccaggio o in detta posizione di sbloccaggio;
in cui il dispositivo di chiusura comprende inoltre un elemento di interconnessione disposto tra detti mezzi di attuazione e detta porzione di bloccaggio, detto elemento di interconnessione essendo atto ad essere posto in rotazione tramite detti mezzi di attuazione per portare detta porzione di bloccaggio in detta posizione di bloccaggio o in detta posizione di sbloccaggio.
Preferibilmente i mezzi di attuazione comprendono mezzi di manovra azionabili in un primo verso per la movimentazione della porzione di bloccaggio nella posizione di bloccaggio o azionabili in un secondo verso per la movimentazione della porzione di bloccaggio nella posizione di sbloccaggio.
In una forma preferita di realizzazione i mezzi di manovra sono azionabili manualmente.
Preferibilmente i mezzi di manovra comprendono una maniglia o una chiave.
In un’altra forma preferita di realizzazione i mezzi di manovra sono azionabili mediante mezzi di motorizzazione. Il dispositivo dell’invenzione comprende, preferibilmente, mezzi di trasmissione atti a trasmettere il movimento di rotazione dell’elemento di interconnessione in un movimento comprendente almeno una componente di traslazione alla porzione di bloccaggio.
Opportunamente il dispositivo di chiusura comprende mezzi di supporto della porzione di bloccaggio e dell’elemento di interconnessione.
Preferibilmente i mezzi di trasmissione comprendono almeno un primo elemento associato alla porzione di bloccaggio ed almeno un secondo elemento cooperante con il primo elemento associato ai mezzi di supporto.
In una preferita forma realizzativa il primo elemento comprende una porzione di scanalatura a sviluppo elicoidale ed il secondo elemento comprende un elemento aggettante atto ad essere ricevuto nella porzione di scanalatura.
In un’altra preferita forma realizzativa il secondo elemento comprende una porzione di scanalatura a sviluppo elicoidale ed il primo elemento comprende un elemento aggettante atto ad essere ricevuto nella porzione di scanalatura.
In un’ulteriore preferita forma realizzativa il primo elemento comprende una porzione di nervatura a sviluppo elicoidale ed il secondo elemento comprende una porzione scanalata a sviluppo elicoidale atta ad impegnarsi con la porzione di nervatura.
Vantaggiosamente, il primo elemento comprende una filettatura ed il secondo elemento comprende una porzione di madre-vite atta ad impegnarsi con la filettatura.
Preferibilmente il dispositivo comprende mezzi di collegamento dei mezzi di manovra all’elemento di interconnessione.
In una preferita forma realizzativa i mezzi di collegamento comprendono un ingranaggio di tipo coppia conica,
In un’altra preferita forma realizzativa i mezzi di collegamento comprendono un accoppiamento con un meccanismo a cremagliera.
Opportunamente i mezzi di supporto comprendono un elemento tubolare e la porzione di bloccaggio nella posizione di bloccaggio sporge rispetto ad una estremità di tale elemento tubolare.
Vantaggiosamente la porzione di bloccaggio nella posizione di bloccaggio è atta ad essere ricevuta almeno parzialmente in una sede di bloccaggio associabile al vano di ricevimento del serramento.
In un suo secondo aspetto la presente invenzione ha per oggetto un serramento comprendente un dispositivo di chiusura del tipo sopra descritto.
In una forma preferita di realizzazione il serramento comprende almeno un’anta in vetro.
Preferibilmente il serramento secondo la presente invenzione è una porta.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori vantaggi, obiettivi e caratteristiche nonché forme di realizzazione della presente invenzione sono definiti nelle rivendicazioni e saranno chiariti nel seguito per mezzo della descrizione seguente, nella quale si fa riferimento alle tavole di disegno allegate; nei disegni, caratteristiche e/o parti componenti corrispondenti o equivalenti della presente invenzione sono identificate dagli stessi numeri di riferimento. In particolare, nelle figure:
- la figura 1 mostra un dispositivo di chiusura secondo una prima forma realizzativa dell’invenzione associato ad una porta in vetro;
- la figura 2 mostra una vista in sezione del dispositivo di chiusura di figura 1 associato alla porta in vetro;
- la figura 3 mostra una vista esplosa di figura 2;
- la figura 3A mostra una vista in sezione di un particolare di figura 3;
- la figura 4 mostra un particolare del dispositivo di chiusura di figura 1 in posizione sbloccata;
- la figura 5 mostra il particolare di figura 4 in posizione bloccata;
- la figura 6 mostra una variante realizzativa di figura 1 ;
- la figura 7 mostra una vista esplosa del dispositivo di chiusura di figura 6;
- la figura 8 mostra una variante realizzativa di figura 3;
- la figura 8A mostra una vista in pianta di un particolare di figura 8;
- la figura 9 mostra un’altra variante realizzativa di figura 3; - la figura 10 mostra un particolare del dispositivo di chiusura di figura 9 in posizione sbloccata;
- la figura 11 mostra il particolare di figura 10 in posizione bloccata;
- la figura 12 mostra un particolare di una variante realizzativa dell’invenzione in una prima posizione operativa;
- la figura 13 mostra la variante realizzativa di figura 12 in una seconda posizione operativa;
- la figura 14 mostra un particolare di un’altra variante realizzativa dell’ invenzione in una prima posizione operativa;
- la figura 15 mostra la variante realizzativa di figura 14 in una seconda posizione operativa.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PRESENTE
INVENZIONE
Nonostante la presente invenzione venga descritta nel seguito con riferimento alla sua forma di realizzazione rappresentata nelle tavole di disegno, la presente invenzione non è limitata alle forme di realizzazione descritte nel seguito e rappresentate nelle tavole di disegno. Al contrario, le forme di realizzazione descritte nel seguito e rappresentate nelle tavole di disegno chiariscono alcuni aspetti della presente invenzione, lo scopo della quale è comunque definito dalle rivendicazioni.
La presente invenzione trova particolare applicazione nel campo edilizio. In particolare, la presente invenzione trova particolare ma non esclusiva applicazione nella realizzazione di una porta a battente con anta in cristallo,
Va comunque notato che la presente invenzione trova più in generale vantaggiosa applicazione nella realizzazione di serramenti di vario tipo, come porte o porte-finestre.
Nel seguito verrà descritta una prima forma di realizzazione del dispositivo di chiusura 10 secondo la presente invenzione applicato ad una porta a battente 1 ; nelle figure caratteristiche e/o parti componenti simili o equivalenti sono identificate dagli stessi numeri di riferimento.
In figura 1 è mostrata una porta a battente 1 secondo la forma di realizzazione della presente invenzione rappresentata inserita in un apposito vano V realizzato in una parete verticale di una stanza.
La porta 1 comprende un telaio fisso 2 connesso al vano V della parete ed un elemento mobile 3, da qui in avanti indicato semplicemente con anta.
L’anta 3 è costituita preferibilmente da un lastra in cristallo temperato antisfondamento.
La porta 1 illustrata e descritta è una porta a battente 1 ad una anta 3.
In varianti realizzative si potrà prevedere porte di tipo differente, come ad esempio porte tradizionali a due ante. L’anta 3 è articolata lungo un suo lato, il sinistro in figura, al telaio fisso 2 in appositi punti di articolazione 4a, 4b comprendenti, preferibilmente, due cerniere.
Secondo la presente invenzione, alla porta 1 è associato un dispositivo di chiusura 10 atto a consentire il bloccaggio e lo sbloccaggio dell’anta 3 quando l’anta 3 è nella sua posizione chiusa.
Il dispositivo di chiusura 10 è associato, vantaggiosamente, ad un primo elemento tubolare di presa 11, o maniglione, impugnabile per la movimentazione della porta 1, cioè per la sua apertura e chiusura. Tale insieme è comunemente noto come maniglione a barra con serratura incorporata.
L’elemento tubolare di presa 11 presenta una sezione di forma preferibilmente circolare. In varianti realizzative, tuttavia, tale forma potrebbe essere differente, come ad esempio una forma quadrata, esagonale, etc..
Nella preferita forma realizzativa qui mostrata e descritta, l’elemento di presa 11 ed il dispositivo di chiusura incorporato 10 si estendono verticalmente su di un lato dell’anta 3.
In varianti realizzative, tuttavia, si potranno prevedere differenti configurazioni rispetto a quanto qui descritto, come ad esempio una disposizione orizzontale dell’elemento di presa su di un lato dell’anta, oppure la presenza di un secondo elemento di presa all’altro lato dell’anta, anche questo secondo elemento di presa provvisto eventualmente di un dispositivo di chiusura incorporato.
L’elemento di presa 11 si estende verticalmente nella zona inferiore dell’anta 3.
L’elemento di presa I l e fissato all’anta 3 in due punti di fissaggio 5a, 5b attraverso appositi elementi di unione 7, 8. Gli elementi di unione 7, 8 svolgono anche la funzione di distanziatori per l’elemento di presa 11 per favorirne l’impugnatura con la mano.
L’elemento di presa 11 costituisce il supporto per il dispositivo di chiusura 10 dell’invenzione.
All’elemento di presa 1 1 è associato un pomolo 12, o maniglia, atto ad essere ruotato manualmente dall’operatore per consentire il blocco e lo sblocco dell’anta 3, come vedremo meglio nel seguito.
In una variante realizzativa, non mostrata, l’azione di rotazione del pomolo può essere ottenuta mediante opportuni mezzi motorizzati.
All’altro lato dell’anta 3 è associato un altro elemento di presa 1 1 ’ cui è associato ulteriore elemento di manovra, anch’esso parte del dispositivo di chiusura 10 e costituito, preferibilmente, da un blocchetto con chiave 13 atto ad essere ruotato manualmente dall’operatore per consentire il blocco e 10 sblocco dell’anta 3.
Anche tale secondo elemento di presa 1 Γ si estende verticalmente ed interessa la zona inferiore dell’anta 3.
Anche il secondo elemento di presa 1 Γ è fissato all’anta 3 in corrispondenza dei detti punti di fissaggio 5a, 5b attraverso gli appositi elementi di unione 7, 8.
In una variante realizzativa l’elemento di manovra sull’altro lato dell’anta potrebbe essere a sua volta un pomolo.
In un’altra variante realizzativa l’elemento di manovra potrebbe essere previsto solo da un lato dell’anta, in tal caso la porta essendo vantaggiosamente chiudibile solo da quel lato.
11 pomolo 12 ed il blocchetto con chiave 13 sono opportunamente disposti preferibilmente allineati in corrispondenza dell’elemento di unione superiore 7 degli elementi di presa 11 e 11 ’ all’anta 3.
II dispositivo di chiusura 10 comprende un elemento di bloccaggio 14, o perno di estremità, disposto internamente e coassialmente all’elemento di presa 1 1 per disporsi in una posizione di sbloccaggio, mostrata in dettaglio in figura 4, nella quale l’anta 3 può essere normalmente movimentata, ed in una posizione di bloccaggio nella quale l’anta 3 è mantenuta nella sua posizione chiusa, come mostrato in dettaglio in figura 5.
Nella posizione di bloccaggio il perno di estremità 14 sporge inferiormente e si inserisce in una opportuna sede fissa 26 del pavimento.
Il perno di estremità 14 è mosso pertanto in traslazione tra le dette posizioni estreme di sbloccaggio e bloccaggio.
Il movimento di traslazione consegue ad una azione di rotazione del pomolo 12, o della chiave 13, da parte dell’operatore.
A tale scopo tra il perno di estremità 14 ed il pomolo 12, o la chiave 13, è disposto un elemento di interconnessione 16. L’elemento di interconnessione 16 comprende una prima zona 16a, preferibilmente ad una estremità, che interagisce con il pomolo 12, o la chiave 13, ed una seconda zona 16b, preferibilmente all’altra estremità, che coopera con il perno di estremità 14.
In corrispondenza della prima zona 16a dell’elemento di interconnessione 16 sono presenti mezzi di attuazione 17 atti a porre in rotazione l’elemento di interconnessione 16. In particolare i mezzi di attuazione 17 comprendono un cinematismo di tipo coppia conica 18 atto a trasmettere la rotazione di un perno di azionamento principale 19 all’elemento di interconnessione 16.
II perno di azionamento principale 19 è posto in rotazione vantaggiosamente dal pomolo 12 e/o dalla chiave 13.
L’operatore può infatti agire da un lato dell’anta 3 sul pomolo 12 oppure dal lato opposto sulla chiave 13 per agire sul dispositivo di chiusura 10. Preferibilmente ed in modo noto, il perno di azionamento principale 19, il pomolo 12 ed il blocco con la chiave 13 sono opportunamente montati in modo tale che la chiave 13 possa agire in rotazione sul perno di azionamento principale 19 per l’apertura e la chiusura, movimentando anche il pomolo perché in presa,
II pomolo 12 invece può agire in rotazione sul perno di azionamento principale 19 in qualsiasi momento. Sia quando la chiave è in posizione di aperto, sia quando la chiave è in posizione di chiuso. In questa seconda ipotesi per poter effettuare lo sblocco la persona tira verso di se il pomolo, vincendo la forza di una molla o di un sistema di ritorno, al fine di uscire dal sistema del blocco con chiave 13. Una volta fatto fuoriuscire al massimo il pomolo tenendolo in tiro effettua la rotazione che mi va a sbloccare la porta.
Una volta rilasciato il pomolo esso ritorna alla posizione iniziale e si collega nuovamente al blocco con chiave 13.
Indipendentemente da quale elemento tra il pomolo 12 e la chiave 13 viene azionato, l’effetto è comunque la rotazione del perno di azionamento principale 19.
Nella sua seconda zona 16b l’elemento di interconnessione 16 si interfaccia con il perno di estremità 14 per trasmettere il proprio movimento di rotazione attorno al proprio asse X in un movimento per il perno di estremità 14 che comprende almeno una componente di traslazione lungo lo stesso asse X. Il perno di estremità 14 risulta infatti solidale in rotazione all’elemento di interconnessione 16 e può contestualmente essere traslato rispetto all’asse di rotazione X.
Il perno di estremità 14 presenta allo scopo una porzione tubolare interna 20 ove è ricavata una sede 21 a sviluppo longitudinale del tipo ad asola atta a ricevere un perno sporgente 22 dell’elemento di interconnessione 16, come si osserva in figura 3A.
Sulla superficie esterna 14a del perno di estremità 14 è presente una scanalatura 23 a sviluppo elicoidale atta a cooperare con un piolo di riscontro 24 solidale alla struttura di supporto costituita dall’elemento di presa 1 1.
Preferibilmente il perno di estremità 14 è ricevuto coassialmente in una bussola di ricevimento 50 solidale all’elemento di presa 11. Un anello di scorrimento e guida 51 è vantaggiosamente interposto tra la bussola di ricevimento 50 ed il perno di estremità 14.
La scanalatura 23 a sviluppo elicoidale presenta un predeterminato passo PI, non indicato nelle figure.
Una rotazione dell’elemento di interconnessione 16 attorno al proprio asse X determina la rotazione del perno di estremità 14 e contestualmente una sua traslazione per effetto dell’interazione tra la scanalatura 23 ed il piolo di riscontro 24. Al perno di estremità 14 è impresso, pertanto, un movimento di roto-traslazione.
Così, ad esempio, una rotazione dell’elemento di interconnessione 16 in un primo verso di rotazione RI, come indicato in figura 4, determina una corrispondente rotazione del perno di estremità 14 nello stesso verso ed il contemporaneo suo abbassamento per effetto dell’interazione della scanalatura 23 con il piolo 24.
L’entità dell’abbassamento del perno di estremità 14 dipenderà, in particolare, dal valore scelto per il passo PI della scanalatura 23.
La rotazione dell’elemento di interconnessione 16 è vantaggiosamente ottenuta tramite la rotazione del perno di azionamento principale 19 in un primo verso, indicato con RI ’ in figura 4, impressa dal pomolo 12, o dalla chiave 13. Proseguendo con la rotazione dell’elemento di interconnessione 16 tramite il pomolo 12, o la chiave 13, si giunge, pertanto, alla condizione finale di bloccaggio mostrata in figura 5. Il perno di estremità 14 è nella sua condizione di massima fuoriuscita, ed il perno sporgente 22 dell’elemento di interconnessione 16 si trova in battuta alla porzione finale 21 a dell’asola 21 del perno di estremità 14. Il perno di estremità 14 è pertanto ricevuto nella sede fissa 26 del pavimento e realizza il bloccaggio dell’anta 3 rispetto al pavimento, e quindi la chiusura sicura della porta 1.
Analogamente una rotazione dell’elemento di interconnessione 16 attorno al proprio asse X in un secondo verso di rotazione R2, come indicato in figura 5, determina una corrispondente rotazione del perno di estremità 14 nello stesso verso ed il contemporaneo suo innalzamento per effetto dell’interazione tra la scanalatura 23 ed il piolo di riscontro 24. Al perno di estremità 14 è impresso, pertanto, un movimento di roto-traslazione.
La rotazione dell’elemento di interconnessione 16 è vantaggiosamente ottenuta tramite la rotazione del perno di azionamento principale 19 in un secondo verso, indicato con R2’ in figura 5, impressa dal pomolo 12, o dalla chiave 13. Proseguendo con la rotazione dell’elemento di interconnessione 16 tramite il pomolo 12, o la chiave 13, si giunge, pertanto, alla condizione finale di sbloccaggio mostrata in figura 4. Il perno di estremità 14 è nella sua condizione completamente rientrata, ed il perno sporgente 22 dell’elemento di interconnessione 16 si trova in battuta all’altra porzione finale 21b dell’asola 21 del perno di estremità 14.
In tale condizione rientrata il perno di estremità 14 consente pertanto la movimentazione dell’anta 3 rispetto al pavimento, e quindi l’apertura della porta 1.
In accordo con la presente invenzione, la previsione della scanalatura elicoidale 23 e del piolo 24 conferisce al dispositivo di chiusura 10 una particolare caratteristica di sicurezza contro eventuali tentativi di sblocco del dispositivo di chiusura 10 che si operino mediante la spinta verso l’alto del perno di estremità 14.
Ad un tentativo di traslazione del perno di estremità 14, infatti, si oppone l’interferenza tra la superficie della scanalatura elicoidale 23 ed il piolo 24. Ciò rende il dispositivo di chiusura 10 dell’invenzione più sicuro contro tentativi di apertura e di scasso rispetto ai dispositivi di tipo noto.
In una variante realizzativa la superficie esterna del perno di estremità potrebbe essere provvista di un elemento sporgente atto ad essere ricevuto in una scanalatura elicoidale ricavata sulla superficie interna della bussola di ricevimento del perno di estremità, ottenendo il medesimo effetto di rototraslazione.
In accordo con la presente invenzione, inoltre, la previsione di un elemento di interconnessione 16 sottoposto a rotazione per la trasmissione del moto consente di migliorare le condizioni di funzionamento e di garantire un funzionamento più duraturo nel tempo rispetto ai dispositivi di chiusura appartenenti alla tecnica nota in cui gli elementi sono sottoposti a forze di spinta in traslazione.
In figura 6 è mostrata una variante realizzativa del dispositivo di chiusura 70 dell’invenzione.
Tale variante differisce dalla forma realizzativa descritta con riferimento alle figure da 1 a 5 per il fatto che il dispositivo di chiusura 70 presenta un ulteriore punto di fissaggio atto a bloccare l’anta 3 al soffitto oltre che al pavimento.
A tale scopo l’elemento di presa 81 si estende verticalmente sostanzialmente per tutta l’altezza dell’anta 3. Sulla porzione superiore della barra 81 è posizionato un secondo perno di estremità 84. Il perno di estremità 84 è sostanzialmente uguale al primo perno di estremità inferiore 14 descritto precedentmente. Il perno di estremità 84 è pertanto movimentato per mezzo di un elemento di interconnessione 86, mostrato in figura 7, dal pomolo 12, o dalla chiave 13, analogamente a quanto descritto per il perno inferiore 14. La presenza di due perni 14, 84 conferisce un ulteriore grado di sicurezza al dispositivo chiusura 70 della porta 1.
Con riferimento alla figura 8 è mostrata una variante realizzativa del dispositivo di chiusura 90 dell’invenzione. Tale variante differisce dalla forma realizzativa descritta con riferimento alle figure da 1 a 5 per il modo in cui la rototraslazione del perno di estremità 104 è ottenuta.
L’elemento di interconnessione 116 di tale forma realizzativa comprende un profilo sagomato, in particolare un profilo a sezione esagonale. La prima zona 116a dell’elemento di interconnessione 116 interagisce con il pomolo 12, o la chiave 13, e la seconda zona 1 16b dell’elemento di interconnessione 1 16 coopera con il perno di estremità 104. In corrispondenza della prima zona 116a dell’elemento di interconnessione 116 sono presenti mezzi di attuazione 17 atti a porre in rotazione l’elemento di interconnessione 116. Come precedentemente descritto, i mezzi di attuazione 17 comprendono un cinematismo di tipo coppia conica 18 atto a trasmettere la rotazione di un perno di azionamento principale 19 all’elemento di interconnessione 116.
Nella sua seconda zona 1 16b l’elemento di interconnessione 116 si interfaccia con il perno di estremità 104 per trasmettere il proprio movimento di rotazione attorno al proprio asse in un movimento per il perno di estremità 104 che comprende almeno una componente di traslazione lungo lo stesso asse.
Il perno di estremità 104 risulta infatti solidale in rotazione all’elemento di interconnessione 1 16 e può contestualmente essere traslato rispetto all’asse di rotazione.
Il perno di estremità 104 presenta, allo scopo, una porzione tubolare interna 120 cui è associato un elemento di chiusura 121 atti a ricevere in scorrimento l’elemento di interconnessione 1 16. L’elemento di chiusura 121 comprende un foro passante 12 la di forma sostanzialmente coniugata al profilo trasversale dell’elemento di interconnessione 116, nella fattispecie di forma esagonale, come mostrato nel particolare di figura 8A. In varianti realizzative, il foro passante dell’elemento di chiusura ed il profilo trasversale dell’elemento di interconnessione potrebbero avere forme differenti, tali comunque da garantire la loro rotazione solidale.
Sulla superficie esterna 104a del perno di estremità 104 è presente una nervatura 106 a sviluppo elicoidale che realizza sostanzialmente una filettatura di passo P2.
La nervatura 106 è atta a cooperare con una porzione scanalata 101 ricavata su una bussola 100 solidale alla struttura di supporto costituita dall’elemento di presa 11. La porzione scanalata 101 realizza sostanzialmente una madrevite di passo P2.
Un anello di scorrimento e guida 51 è vantaggiosamente interposto tra la bussola di ricevimento 100 ed il perno di estremità 104.
Una rotazione dell’elemento di interconnessione 116 attorno al proprio asse determina la rotazione del perno di estremità 104 e contestualmente una sua traslazione per effetto dell’interazione tra la filettatura 106 e la madrevite 101. Al perno di estremità 104 è impresso, pertanto, il movimento di roto-traslazione desiderata, in accordo a quanto descritto precedentemente per la prima forma realizzativa.
Come per le forme realizzative precedentemente descritte, la previsione della nervatura elicoidale 106 e della scanalatura 101, che definiscono in tal caso una connessione del tipo vite-madrevite, conferisce al dispositivo di chiusura 90 una particolare caratteristica di sicurezza contro eventuali tentativi di sblocco del dispositivo di chiusura 90 che si operino mediante la spinta verso l’alto del perno di estremità 104.
Ad un tentativo di traslazione del perno di estremità 104, infatti, si oppone l’interferenza della nervatura elicoidale 106 con la scanalatura 101.
La previsione, inoltre, di un passo P2 di valore inferiore rispetto al passo PI della prima forma realizzativa conferisce al dispositivo di sicurezza 90 una maggiore sicurezza.
Ad un tentativo di traslazione del perno di estremità 104, infatti, l’interferenza opposta risulta superiore grazie alla corrispondente riduzione del passo P2.
Con riferimento alle figure da 9 a 1 1 è mostrata un’altra variante realizzativa del dispositivo di chiusura 130 dell’invenzione.
Tale variante differisce dalla forma realizzativa descritta con riferimento alle figure da 1 a 5 per la differente realizzazione del perno di estremità 134 e della sua inserzione nella sede fissa 156 del pavimento.
Nella sua seconda zona 16b l’elemento di interconnessione 16 si interfaccia con il perno di estremità 134 per trasmettere il proprio movimento di rotazione attorno al proprio asse X in un movimento per il perno di estremità 134 che comprende almeno una componente di traslazione lungo lo stesso asse X. Il perno di estremità 134 risulta infatti solidale in rotazione all’elemento di interconnessione 16 e può contestualmente essere traslato rispetto all’asse di rotazione X.
Il perno di estremità 134 presenta allo scopo una porzione tubolare interna 140 ove è ricavata una sede 141 a sviluppo longitudinale del tipo ad asola atta a ricevere un perno sporgente 22 dell’elemento di interconnessione 16.
Sulla superficie esterna 134a della parte superiore del perno di estremità 134 è presente una prima scanalatura 143 a sviluppo elicoidale atta a cooperare con un elemento di riscontro 144 solidale alla struttura di supporto costituita dall’elemento di presa 11. L’elemento di riscontro 144 comprende una sfera 144a ed una molla di spinta 144b. La sfera 144a è spinta verso la superficie esterna 134a del perno ed in particolare verso la scanalatura elicoidale 143.
Preferibilmente il perno di estremità 134 è ricevuto coassialmente in una bussola di ricevimento 170 solidale all’elemento di presa 1 1. Un anello di scorrimento e guida 171 è vantaggiosamente interposto tra la bussola di ricevimento 170 ed il perno di estremità 134.
La prima scanalatura 143 a sviluppo elicoidale presenta un predeterminato passo PI .
Sulla superficie esterna 134a della parte inferiore del perno di estremità 134 è presente una nervatura 153 a sviluppo elicoidale che realizza sostanzialmente una filettatura di passo P2.
La nervatura 153 è atta a cooperare con una corrispondente porzione scanalata 156a ricavata sulla superficie interna della sede fissa 156 del pavimento.
La porzione scanalata 156a realizza sostanzialmente una madrevite di passo P2.
In funzionamento, una prima rotazione RI dell’elemento di interconnessione 16 attorno al proprio asse X determina la rotazione del perno di estremità 134 e contestualmente una sua traslazione per effetto dell’interazione tra la prima scanalatura 143 e l’elemento di riscontro 144. Al perno di estremità 134 è impresso, pertanto, un movimento di rototraslazione.
Tale prima rotazione dell’elemento di interconnessione 16 prosegue fintantoché la filettatura 153 del perno di estremità 134 entra in ingaggio con la madrevite 156a della sede fissa 156 del pavimento.
Da questo punto la rotazione dell’ elemento di interconnessione 16 attorno al proprio asse X determina l’avvitamento del perno di estremità 134 nella sede fissa 156, come si osserva in figura 1 1. L’elemento di riscontro 144 in tale fase non interagisce con la prima scanalatura 143 ed in particolare la sfera 144a fuoriesce dalla prima scanalatura stessa.
Continuando con la rotazione dell’ elemento di interconnessione 16 il perno di estremità 134 si porta nella sua condizione di massima fuoriuscita, con il perno sporgente 22 dell’elemento di interconnessione 16 che si trova in battuta alla porzione finale 141a dell’asola 141 del perno di estremità 134, come visibile in figura 11.
Il perno di estremità 134 è pertanto ricevuto ed avvitato nella sede fissa 156 del pavimento e realizza il bloccaggio dell’anta 3 rispetto al pavimento, e quindi la chiusura sicura della porta 1.
Al perno di estremità 134 è impresso, pertanto, un movimento di roto-traslazione.
Analogamente una prima rotazione dell’elemento di interconnessione 16 attorno al proprio asse X in un secondo verso di rotazione R2, come indicato in figura 11, determina una corrispondente rotazione del perno di estremità 134 nello stesso verso ed il contemporaneo svitamento dalla sede 156 del pavimento. Una volta avvenuto lo svitamento dalla sede 156, l’ulteriore rotazione dell’elemento di interconnessione 16 determina l’innesto della sfera 144a dell’elemento di riscontro 144 nella prima scanalatura 134 e quindi la traslazione del perno di estremità 134 per effetto dell’interazione tra la prima scanalatura 143 e l’elemento di riscontro 144.
Proseguendo con la rotazione dell’elemento di interconnessione 16 tramite il pomolo 12, o la chiave 13, si giunge, pertanto, alla condizione finale di sbloccaggio mostrata in figura 10. Il perno di estremità 134 è nella sua condizione completamente rientrata, ed il perno sporgente 22 dell’elemento di interconnessione 16 si trova in battuta all’altra porzione finale 14 1 b dell’asola 141 del perno di estremità 134.
Per tale forma realizzativa, la previsione della nervatura 153, o filettatura, del perno di estremità 134 e della corrispondente porzione scanalata 156a della sede fissa 156 conferisce al dispositivo di chiusura 130 una particolare caratteristica di sicurezza contro eventuali tentativi di sblocco del dispositivo di chiusura 130, con i vantaggi sopra menzionati per le precedenti forme realizzative.
Con riferimento alle figure 12 e 13 è mostrata una possibile forma realizzativa alternativa dei mezzi di attuazione 117 per la rotazione l’elemento di interconnessione 16.
I mezzi di attuazione 117 comprendono un meccanismo a cremagliera che converte il movimento di traslazione impresso manualmente dall’utente tramite un pomolo 110 o una chiave 1 11 in una rotazione dell’elemento di interconnessione 16.
Il meccanismo a cremagliera 117 comprende una ruota dentata 118 solidale all’elemento di interconnessione 16 e due porzioni di cremagliera 112 e 1 13, la prima porzione di cremagliera 112 associata al pomolo 110 e la seconda porzione di cremagliera 1 13 associata alla chiave 111.
Azionando in traslazione il pomolo 1 10 o la chiave 11 1 , si ottiene la rotazione desiderata dell’elemento di interconnessione 16.
Con riferimento alla figura 13 è mostrato, a titolo esemplificativo, il movimento di traslazione della chiave 1 1 1 nella direzione di chiusura TI che determina una corrispondente rotazione dell’elemento di interconnessione 16 in un primo verso di rotazione RI .
Con riferimento alle figure 14 e 15 è mostrata un’altra forma realizzativa alternativa dei mezzi di attuazione 217 per la rotazione l’elemento di interconnessione 16.
I mezzi di attuazione 217 comprendono un cinematismo motorizzato a cremagliera che converte il movimento, di traslazione o rotazione, impresso manualmente dall’utente tramite un pomolo 110 o una chiave 11 1 in una rotazione dell’elemento di interconnessione 16.
II cinematismo motorizzato a cremagliera 217 comprende una prima ruota dentata 218 solidale all’elemento di interconnessione 16 ed una seconda ruota dentata 212, ingranante con la prima ruota dentata 218, mossa da un motore 219.
La rotazione in un verso o nel verso opposto del motore 219 è ottenuta mediante opportuni interruttori S1-S4 associati al pomolo 110 e/o alla chiave 111.
Con riferimento alla figura 15 è mostrato, a titolo esemplificativo, il movimento di traslazione della chiave 111 nella direzione di chiusura TI che determina l’azionamento di un interruttore S2 e la corrispondente rotazione dell’elemento di interconnessione 16 in un primo verso di rotazione RI .
Da quanto descritto si evince pertanto che il dispositivo di chiusura dell’invenzione consente di raggiungere gli scopi prefissati ed in particolare consente la realizzazione di un dispositivo di chiusura più sicuro rispetto ai dispositivi di chiusura appartenenti alla tecnica nota.
Mentre la presente invenzione è stata descritta con riferimento alle forme di realizzazione particolari rappresentate nelle figure, va notato che la presente invenzione non è limitata alle particolari forme di realizzazione rappresentate e descritte; al contrario, ulteriori varianti delle forme di realizzazione descritte rientrano nello scopo della presente invenzione, scopo che è definito dalle rivendicazioni.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di chiusura (10; 70; 90; 130) per un serramento (1), detto dispositivo (10; 70; 90; 130) comprendendo: - mezzi di bloccaggio comprendenti almeno una porzione di bloccaggio (14; 104; 134) atta ad essere disposta in una posizione di bloccaggio ed in una posizione di sbloccaggio; - mezzi di attuazione (12, 13, 17; 110, 111, 1 17; 217) per la movimentazione di detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) in detta posizione di bloccaggio o in detta posizione di sbloccaggio; caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un elemento di interconnessione (16; 1 16) disposto tra detti mezzi di attuazione (12, 13, 17; 110, 111 , 117; 217) e detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134), detto elemento di interconnessione (16; 1 16) essendo atto ad essere posto in rotazione tramite detti mezzi di attuazione (12, 13, 17; 1 10, 111 , 1 17; 217) per portare detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) in detta posizione di bloccaggio o in detta posizione di sbloccaggio.
  2. 2) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di attuazione (12, 13, 17; 110, 1 1 1, 1 17; 217) comprendono mezzi di manovra (12, 13; 110, 1 1 1) azionabili in un primo verso per la movimentazione di detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) in detta posizione di bloccaggio o azionabili in un secondo verso per la movimentazione di detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) in detta posizione di sbloccaggio.
  3. 3) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di manovra (12, 13; 110, 1 11) sono azionabili manualmente.
  4. 4) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di manovra (110, 111) comprendono mezzi di motorizzazione (219).
  5. 5) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di trasmissione atti a trasmettere il movimento di rotazione di detto elemento di interconnessione (16; 116) in un movimento comprendente almeno una componente di traslazione a detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134).
  6. 6) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di supporto (11 , 11 ’; 81) di detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) e di detto elemento di interconnessione (16; 116).
  7. 7) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 6 quando dipendente dalla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trasmissione comprendono almeno un primo elemento (23; 106; 143) associato a detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) ed almeno un secondo elemento (24; 101 ; 144) cooperante con detto primo elemento (23; 106; 143) associato a detti mezzi di supporto (11, 1 Γ; 81).
  8. 8) Dispositivo (10; 70; 130) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento (23; 143) comprende una porzione di scanalatura (23; 143) a sviluppo elicoidale e detto secondo elemento (24; 144) comprende un elemento aggettante atto ad essere ricevuto in detta porzione di scanalatura (23; 143).
  9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento comprende una porzione di nervatura a sviluppo elicoidale e detto secondo elemento comprende una porzione scanalata a sviluppo elicoidale atta ad impegnarsi con detta porzione di nervatura (106).
  10. 10) Dispositivo (90) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento (106) comprende una filettatura (106) e detto secondo elemento (101) comprende una porzione di madre-vite (101) atta ad impegnarsi con detta filettatura (106).
  11. 11) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di collegamento di detti mezzi di manovra (12, 13; 110, 111) a detto elemento di interconnessione (16; 116).
  12. 12) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento comprendono un ingranaggio di tipo coppia conica (18).
  13. 13) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di supporto (1 1 , 1 Γ; 81) comprendono un elemento tubolare e dal fatto che detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) in detta posizione di bloccaggio sporge rispetto ad una estremità di detto elemento tubolare.
  14. 14) Dispositivo (10; 70; 90; 130) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione di bloccaggio (14; 104; 134) in detta posizione di bloccaggio è atta ad essere ricevuta almeno parzialmente in una sede di bloccaggio (26) associabile al vano di ricevimento (V) di detto serramento (1).
  15. 15) Serramento (1) comprendente un dispositivo di chiusura (10; 70; 90; 130), caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di chiusura (10; 70; 90; 130) è un dispositivo di chiusura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
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