ITVI20080101A1 - Apparato ad interruttore di sicurezza. - Google Patents

Apparato ad interruttore di sicurezza. Download PDF

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ITVI20080101A1
ITVI20080101A1 ITVI20080101A ITVI20080101A1 IT VI20080101 A1 ITVI20080101 A1 IT VI20080101A1 IT VI20080101 A ITVI20080101 A IT VI20080101A IT VI20080101 A1 ITVI20080101 A1 IT VI20080101A1
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IT
Italy
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Bernardo Pizzato
Marco Pizzato
Simone Zonta
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Pizzato Elettrica Srl
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    • HELECTRICITY
    • H01ELECTRIC ELEMENTS
    • H01HELECTRIC SWITCHES; RELAYS; SELECTORS; EMERGENCY PROTECTIVE DEVICES
    • H01H27/00Switches operated by a removable member, e.g. key, plug or plate; Switches operated by setting members according to a single predetermined combination out of several possible settings
    • H01H27/002Switches operated by a removable member, e.g. key, plug or plate; Switches operated by setting members according to a single predetermined combination out of several possible settings wherein one single insertion movement of a key comprises an unlocking stroke and a switch actuating stroke, e.g. security switch for safety guards

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  • Computer Security & Cryptography (AREA)
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  • Control Of Combustion (AREA)
  • Mechanisms For Operating Contacts (AREA)

Description

D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione è generalmente applicabile al settore tecnico degli interruttori elettrici di sicurezza ed ha particolarmente per oggetto un apparato ad interruttore di sicurezza, atto in particolare ad essere applicato a barriere di sicurezza per la protezione di macchine o impianti industriali.
Stato della Tecnica
E’ noto l'utilizzo di apparati di sicurezza ad interruttore applicati agli accessi mobili, quali porte a battuta o ad anta, in barriere perimetrali di sicurezza per la protezione di macchine o impianti che presentano situazioni di potenziale rischio per un operatore.
Tali noti apparati hanno il compito di controllare e rendere sicuro l’ingresso a zone pericolose della macchina o impianto, arrestando gli stessi nel caso di apertura, voluta o accidentale, dell’accesso mobile della barriera.
Tipicamente, tali apparati comprendono un azionatore, solidale ad una maniglia montata sulla porta, ed un interruttore di sicurezza fissato al telaio del perimetro di sicurezza ed al cui interno è disposto il circuito di commutazione atto a provocare l'attivazione ed il blocco dell'impianto.
In condizioni di porta chiusa, l’azionatore viene ad essere alloggiato in un apposita sede prevista nel corpo dell’interruttore di sicurezza, in modo da agire sul circuito di commutazione e provocare la chiusura del circuito di alimentazione per avviare la macchina o impianto all’interno del perimetro.
Al contrario, l’apertura della porta determina la fuoriuscita deH'azionatore dal corpo dell’interruttore, provocando un cambiamento di stato di uno o più contatti elettrici interni all’interruttore, con conseguente invio di un segnale di arresto in sicurezza dell’impianto.
Per garantire il sicuro funzionamento dell’apparato, la parte ancorata alla porta, comprendente l’azionatore, e la restante parte fissata al telaio devono avere, al momento della chiusura della porta, un allineamento preciso tra loro, in modo che l'azionatore dell’interruttore di sicurezza possa entrare nella sede apposita dell'interruttore, evitando collisioni che potrebbero danneggiare le componenti più delicate dell'apparato stesso.
In alcune note soluzioni, la parte da ancorare alla porta presenta una o più staffe di montaggio provviste di asole per la regolazione della posizione di montaggio.
Tuttavia, un inconveniente di queste soluzioni è costituito dalla evidente difficoltà di ottenere il corretto allineamento tra parte fissa e parte mobile. Inoltre, la necessaria precisione richiesta nel montaggio, sia della parte mobile che di quella fissa, richiede tempi lunghi ed elevata perizia da parte del tecnico addetto, con il rischio che l’allineamento possa risultare comunque insufficiente.
Per superare questi problemi sono state proposte diverse soluzioni di apparati di sicurezza ad interruttore del tipo sopra descritto provvisti di un sistema di centraggio per l’allineamento tra l’azionatore e l’interruttore.
Dal modello di utilità tedesco DE29717313 è noto un interruttore di sicurezza in cui l’allineamento dell’azionatore con la sua sede è realizzato mediante un perno di centraggio associato alla parte mobile e destinato a passare attraverso un foro di allineamento realizzato in una lamiera montata sulla parte fissa del perimetro.
Tale soluzione, tuttavia, non è esente da alcuni svantaggi, costituiti innanzitutto dal fatto che il perno è costretto a strisciare su una superficie provvista di spigoli vivi, propria di un foro ricavato su lamiera.
Pertanto, questa configurazione è causa di elevata usura nonché di potenziale danneggiamento del perno, soprattutto quando non si provvede ad un corretto allineamento iniziale tra la parte mobile e quella fissa del dispositivo.
Inoltre, l’assenza di un adeguato invito per il perno e di un canale di guida che vada a consolidare il centraggio può comportare difficoltà di montaggio e manutenzione della struttura della porta.
Non da ultimo, il perno di centraggio lavora solo in maniera frontale rispetto al montaggio dell’interruttore, rendendone difficoltosa, se non impossibile, l’applicazione su porte scorrevoli o che non siano comunque battenti.
In altri noti apparati di sicurezza ad interruttore presenti in commercio, l’accoppiamento tra azionatore ed interruttore è realizzato mediante un primo movimento di chiusura della porta seguito da un secondo movimento di una maniglia su una slitta.
Altre soluzioni di apparati di sicurezza a maniglia, descritti, tra gli altri, in EP1013985, US2007/205089, ed in DE20315959, e JP2006/140040 presentano una slitta che scorre lateralmente, nella fase di bloccaggio, fuoriuscendo dalla sagoma della porta.
Un evidente inconveniente di queste note soluzioni è rappresentato dal fatto che, nel caso di chiusura accidentale della porta, con la maniglia che si trovi in posizione estratta, la stessa andrebbe ad urtare contro il corpo dell’interruttore di sicurezza, con serio rischio di danneggiarlo.
Inoltre, lo sporco ambientale potrebbe interporsi all’interno della slitta, andando ad impedire il corretto scorrimento delle parti mobili e rendendo difficoltoso il bloccaggio della porta mediante innesto dell'azionatore.
Alcuni noti apparati, descritti ad esempio in JP2004/353849 ed EP1013985, prevedono anche la possibilità di applicare, alla parte mobile o fissa dell’apparato, uno sportello destinato ad ostruire il foro di inserimento dell'azionatore ed atto ad essere bloccato in maniera stabile mediante uno o più lucchetti provvisti di chiave.
In questo modo si impedisce la chiusura accidentale meccanica della porta quando l’operatore è presente all’interno del perimetro di sicurezza.
Tuttavia nessuna delle soluzioni sopra illustrate prevede la possibilità di bloccare l’accesso alla sede dell’azionatore contemporaneamente al blocco meccanico della chiusura della porta, consentendo anche un adeguato centraggio dell’azionatore.
Pertanto, in tali soluzioni sarebbe comunque possibile riavviare la macchina o impianto, anche con la porta aperta, ad esempio mediante un secondo azionatore simile al primo, aggirando così la protezione offerta dalla maniglia e recando grave pregiudizio alla sicurezza di un eventuale operatore presente all’interno del perimetro.
Presentazione dell’invenzione
Scopo del presente trovato è di superare gli inconvenienti sopra riscontrati, realizzando un apparato ad interruttore di sicurezza che presenti caratteristiche di elevata efficienza e relativa economicità.
Uno scopo particolare è realizzare un apparato ad interruttore di sicurezza, applicabile ad una barriera perimetrale di sicurezza per la protezione di macchine o impianti industriali, che impedisca il riavvio della macchina o impianto quando la barriera di protezione è aperta.
Un ulteriore scopo è quello di realizzare un tale apparato che impedisca la chiusura accidentale o negligente della barriera di protezione a cui è applicato.
Altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un tale apparato che presenti elevata robustezza e protegga le parti più critiche da urti generati in seguito alla chiusura anche accidentale della parte mobile della barriera, richiedendo inoltre manutenzione relativamente ridotta.
Ancora altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un tale apparato che garantisca il centraggio semplice e rapido tra la parte mobile e la parte fissa e che permetta l’apertura/chiusura del circuito di alimentazione della macchina o impianto mediante un unico movimento.
Altro scopo del presente trovato è quello di realizzare un tale apparato che possa essere applicato a qualsiasi tipologia di porta, scorrevoli o a battente.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiari in seguito, sono raggiunti da un apparato ad interruttore di sicurezza, in accordo con la rivendicazione 1 , comprendente un corpo scatolare destinato ad essere montato sulla parte fissa di una barriera di protezione di una macchina o impianto industriale ed avente una prima feritoia, un circuito di commutazione posto all’interno di detto corpo scatolare e collegabile al circuito di alimentazione della macchina o impianto, detto circuito di commutazione essendo azionabile passando attraverso detta prima feritoia, un azionatore associabile alla porta della barriera ed inseribile in detta prima feritoia per interagire con detto circuito di commutazione per la sua apertura/chiusura, una seconda feritoia presente in detto corpo scatolare atta a ricevere un perno ancorabile a detta porta in posizione predeterminata rispetto a detto azionatore per il centraggio e guida di quest'ultimo in detta prima feritoia all’atto della chiusura della porta e mediante il solo movimento di chiusura della stessa.
Secondo una caratteristica peculiare del trovato, sono previsti mezzi per l'occlusione di detta seconda feritoia in condizioni di porta aperta, con detto azionatore non inserito in detta prima feritoia e detto circuito di alimentazione aperto.
Grazie a questa particolare configurazione, si eviteranno chiusure accidentali o negligenti della barriera, preservando inoltre l'integrità strutturale delle componenti più delicate dell’apparato.
Vantaggiosamente, i mezzi di occlusione sono configurati per la chiusura contemporanea della prima e della seconda feritoia.
Grazie a questa particolare configurazione, si eviterà che la macchina o impianto possa essere riavviato mediante l’inserimento di un ulteriore azionatore simile al primo anche in condizioni di porta aperta.
Vantaggiosamente, i mezzi di occlusione potranno comprendere un primo ed un secondo sportello imperniati sul corpo scatolare per ruotare tra una posizione inoperativa ad una posizione operativa in cui detta prima e detta seconda feritoia sono occluse mediante un unico movimento di rotazione intorno a detto asse longitudinale.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un apparato ad interruttore di sicurezza secondo il trovato, illustrato a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
la FIG. 1 è una prima vista prospettica di un apparato secondo il trovato applicato ad un barriera di protezione in posizione di barriera aperta;
la FIG. 2 è una vista ingrandita di un particolare di Fig. 1 ;
la FIG. 3 è una vista prospettica della parte mobile dell’apparato secondo il trovato;
la FIG. 4 è una seconda vista prospettica dell'apparato secondo il trovato in condizioni di barriera aperta e con i mezzi di occlusione non operativi;
la FIG. 5 è una terza vista prospettica dell’apparato secondo il trovato in condizioni di barriera chiusa e mezzi di occlusione non operativi;
la FIG. 6 raffigura un particolare dell’apparato secondo il trovato durante una sequenza di azionamento dei mezzi di occlusione;
la FIG. 7 è una vista prospettica dell'apparato secondo il trovato in condizioni di barriera aperta con i mezzi di occlusione operativi;
la FIG. 8 è una vista laterale dell’apparato secondo il trovato in condizioni di barriera aperta e mezzi di occlusione non operativi;
la FIG. 9 è una vista dall'alto dell’apparato secondo il trovato parzialmente sezionato secondo il piano di traccia l-l di Fig. 8;
le Figg. 10 a, b, c rappresentano una vista laterale in sezione dell’apparato secondo il trovato in tre diverse fasi di lavoro;
la FIG. 11 è una vista ingrandita di un particolare di Fig. 10a.
Descrizione detagliata di un esempio di realizzazione preferito
Con riferimento alle figure citate, l'apparato secondo il trovato, indicato globalmente con il numero 1, potrà essere applicato ad una barriera di protezione B atta ad essere disposta perifericamente ad una macchina o impianto industriale, non illustrati, per definire una zona di lavoro in sicurezza.
Come illustrato in FIG. 1 , la barriera B potrà avere una parte fissa F ancorabile al pavimento ed una parte mobile P definita da una porta o similare incernierata o comunque collegata alla parte fìssa F per definire un accesso alla zona di lavoro.
Sebbene la porta P illustrata in figura sia ad apertura sinistra, l'apparato potrà essere applicato a porte o accessi mobili similari anche ad apertura destra, non necessariamente a battente, oppure a porte ad anta scorrevole.
Come appare più evidente in Fig. 2, l’apparato 1 secondo il trovato comprende una porzione fissa 2 destinata ad essere montata sulla parte fissa F della barriera B per interagire con una porzione mobile 3, destinata ad essere montata sulla porta P, all'atto della chiusura e dell’apertura della stessa.
La porzione fissa 2 è definita da un corpo scatolare 4 avente una prima feritoia 5 ed un circuito di commutazione, non illustrato, posto al suo interno per essere collegato al circuito di alimentazione, anch'esso non illustrato, della macchina o impianto presente nella zona di lavoro.
Il circuito di commutazione è attivato da un azionatore 6 associabile alla porta P della barriera B ed inseribile nella prima feritoia 5 per interagire con il circuito di commutazione.
Quest’ultimo potrà essere di tipo noto e potrà comprendere, ad esempio, uno o più contatti elettrici opportunamente disposti per provocare l’apertura/chiusura del circuito di alimentazione in seguito all’estrazione/inserimento dell’azionatore 6 nella prima feritoia 5.
A sua volta, l'azionatore 6 potrà essere del tipo a chiave, come nelle figure allegate, con una porzione attiva 6’ ed una porzione di supporto 6”, oppure potrà avere altre configurazioni, in funzione delle particolari esigenze costruttive nonché del particolare circuito di commutazione installato.
Sul corpo scatolare 4 è quindi presente una seconda feritoia 7 atta a ricevere un perno 8 ancoratale alla porta P in posizione predeterminata rispetto all’azionatore 6 per il centraggio e guida di quest’ultimo nella prima feritoia 5 mediante il solo movimento di chiusura della porta P.
Secondo una caratteristica peculiare del trovato, sono previsti mezzi 9 per l'occlusione della seconda feritoia 7 in condizioni di porta P aperta, con l'azionatore 6 non inserito nella prima feritoia 5 ed il circuito di alimentazione aperto.
In questo modo, si ottiene l’indubbio vantaggio di evitare la chiusura accidentale o negligente della porta che potrebbe causare gravi danni ad un tecnico eventualmente presente all’interno della zona di lavoro.
Vantaggiosamente, i mezzi di occlusione 9 potranno essere configurati per eseguire l’occlusione contemporanea della prima 5 e della seconda feritoia 7.
Grazie a questa particolare configurazione dell’apparato 1 , non sarà possibile riattivare il circuito di commutazione mediante un ulteriore azionatore simile a quello associato alla porta P nel caso in cui quest'ultima sia aperta per consentire ad un tecnico di accedere alla zona di lavoro.
Come si osserva particolarmente dalle Figg. dalla 3 alla 5, il perno di centraggio 8 e l’azionatore 6 potranno essere solidali ad una prima staffa 10 per l'ancoraggio della porzione mobile 3 alla porta P.
Il gruppo definito da prima staffa 10, perno 8 ed azionatore 6 potrà essere montato sulla porta P mediante una seconda ed una terza staffa 11, 12, una delle quali, ad esempio la seconda 11, potrà essere anche provvista di maniglia o elemento di presa similare 13, per agevolare l’operazione di apertura/chiusura della porta P.
Le staffe 10, 11, 12 potranno essere provviste di fori o asole, rispettivamente 14, 15, 16, atte ad essere attraversate da perni o viti, indicati globalmente con 17, per il fissaggio delle staffe 10, 11, 12 e per la regolazione delle loro reciproche posizioni anche lungo tre assi distinti X, Y, Z.
In questo modo sarà possibile applicare l’apparato 1 a barriere B aventi parti mobili P e fisse F con diverse sezioni e le staffe 10, 11, 12 potranno essere inoltre opportunamente conformate per essere montate su porte P sia del tipo a cerniera che ad anta scorrevole.
Ad esempio, la terza staffa 12 potrà presentare sia asole frontali 16, poste su assi paralleli ed a distanze diverse per consentire il montaggio della terza staffa 12 su porte P aventi profili di diverse dimensioni, che asole laterali 16’ che ne consentono il fissaggio laterale al profilo della porta P, in quelle situazioni in cui non sia consentito quello frontale.
Le tre staffe 10, 11, 12 potranno essere fissate tra loro mediante perni, viti o organi meccanici similari, quali viti 17 del tipo aventi piolino di sicurezza antisvitamento, per evitare il loro disaccoppiamento negligente.
Pertanto, sarà sufficiente modificare le posizioni relative delle staffe 10, 11, 12 e/o la posizione dell'azionatore 6 e del perno 8 sulla prima staffa 10 per adattare l'apparato 1 allo specifico movimento di chiusura della porta P.
Da Fig. 4 e Fig. 5 si osserva inoltre che il corpo scatolare 4 potrà comprendere un primo elemento scatolare 18, in cui sarà ricavata la prima feritoia 5 ed alloggiale il circuito di commutazione, ed un secondo elemento scatolare 19 in cui sarà ricavata la seconda feritoia 7.
Il primo ed il secondo elemento scatolare 18, 19 potranno essere separati tra loro e montati su una piastra 20 ancorabile alla parte fissa F della barriera B in modo che la prima e la seconda feritoia 5, 7 presentino una distanza d-i predeterminata lungo un asse longitudinale L sostanzialmente verticale per allinearle rispettivamente con l’azionatore 6 ed il perno 8.
Vantaggiosamente, il secondo elemento scatolare 19 potrà essere simmetrico rispetto all’asse longitudinale L, per permetterne il montaggio su porte P scorrevoli o a battente, sia ad apertura destra che sinistra.
In Fig. 6 è illustrata una forma di realizzazione, preferita ma non esclusiva, dei mezzi di occlusione 9 in accordo al trovato, in una tipica sequenza operativa in cui i mezzi di occlusione 9 passano da una posizione inoperativa OFF, illustrata sia in Fig. 4 che nella prima immagine di Fig. 6, con le feritoie 5, 7 entrambe libere, ad una posizione operativa ON, illustrata sia in Fig. 7 che nell’ultima immagine di Fig. 6, in cui le feritoie 5, 7 sono entrambe occluse.
Dalla sequenza di Fig. 6 si osserva che i mezzi di occlusione 9 potranno comprendere un primo ed un secondo sportello, rispettivamente 21 e 22, montati girevolmente sul corpo scatolare 4 per ruotare rispetto all’asse longitudinale comune L tra la posizione inoperativa OFF e quella operativa ON.
Secondo una configurazione non illustrata, il primo ed il secondo sportello 21, 22 potranno essere disgiunti per consentire l'occlusione separata delle due feritoie 5, 7.
Vantaggiosamente, il primo ed il secondo sportello 21, 22 potranno essere solidali tra loro con rispettive porzioni longitudinali di occlusione 23, 24 della prima e della seconda feritoia 5, 7, rispettivamente, per muoversi tra le posizioni operativa ON ed inoperativa OFF con un unico movimento, che potrà essere di rototraslazione o di semplice rotazione rispetto all’asse longitudinale L.
Ad esempio, il primo ed il secondo sportello 21 , 22 potranno essere monolitici tra loro ed uniti mediante una porzione intermedia longitudinale 25 e porzioni trasversali. 26, 27, 28.
Il secondo sportello 22 potrà essere imperniato sul secondo elemento scatolare 19 ed il passaggio tra la posizione inoperativa OFF e quella operativa ON potrà avvenire mediante un primo scorrimento trasversale di estrazione, come nella seconda immagine di Fig. 6, seguito da una rotazione intorno all’asse longitudinale L, in senso orario o antiorario, e da un secondo scorrimento trasversale di posizionamento e bloccaggio.
I movimenti di scorrimento potranno essere resi possibili grazie ad una coppia di perni longitudinali 29, 29’ fissati a rispettive porzioni trasversali 26, 27 del secondo sportello 22 per scorrere su due guide, di cui una 31, 32 ricavate all'interno del secondo elemento scatolare 19.
L’occlusione della seconda feritoia 7, ottenuta portando il secondo sportello 22 in posizione operativa ON, comporta che un tentativo di chiusura della porta P abbia come conseguenza la collisione del perno di centraggio 8 sul secondo sportello 22, rendendo di fatto impossibile la chiusura della porta P e quindi l'inserimento dell’azionatore 6 nella prima feritoia 5.
Inoltre, il primo sportello 21 chiuderà contemporaneamente la prima feritoia 5, impedendo l’azionamento dell’interruttore tramite un secondo azionatore simile al primo 6 che un tecnico volesse inserire di propria volontà nella prima feritoia 5.
Gli sportelli 21, 22 potranno essere realizzati in materiale metallico o altro materiale di adeguata rigidità in modo che la forza con cui il perno 8 colpisce il secondo sportello 22 vada a scaricarsi sul secondo elemento scatolare 19, attraverso le rispettive facce di contatto, e quindi sulla struttura fissa F della barriera B, evitando così carichi su componenti non altrettanto solidi.
Opportunamente, potranno essere previsti mezzi di sicurezza 33 configurati per impedire la rotazione accidentale dei mezzi di occlusione 9 dalla posizione operativa ON alla posizione inoperativa OFF.
Ad esempio, i mezzi di sicurezza 33 potranno comprendere uno o più fori passanti, indicati globalmente con 34, realizzati nella porzione trasversale superiore 26 del secondo sportello 22 e destinati ad allinearsi con corrispondenti passaggi 35 presenti nel secondo elemento scatolare 19.
In questo modo, quando i mezzi di occlusione 9 si troveranno in posizione operativa ON, sarà possibile bloccarli stabilmente mediante l'inserimento di uno o più dispositivo a serratura S, ad esempio uno o più lucchetti provvisti di chiave, come illustrato in Fig. 7.
Grazie a questa ulteriore caratteristica si impedirà che i mezzi di occlusione 9 possano essere sbloccati e riportati in posizione inoperativa OFF in maniera accidentale o negligente, con un tecnico presente nella zona di lavoro.
Vantaggiosamente, i mezzi di occlusione 9 potranno essere associati a mezzi elastici di contrasto 36 agenti su almeno uno tra il primo ed il secondo sportello 21 , 22 per trattenerli in una tra le posizioni operativa ON ed inoperativa OFF, ed evitare un indesiderato movimento degli stessi anche in seguito ad urti accidentali di lieve entità.
Nella configurazione illustrata, e più chiaramente visibile in Fig. 10 e Fig. 11 , i mezzi elastici di contrasto 36 potranno comprendere un sistema a scatto composto da due sfere, 37 premute da due molle 38 in due opportune concavità 39 realizzate nel secondo elemento scatolare 19.
Le molle 38 potranno essere caricate dalle stesse viti 40, 40’ che fissano i due perni longitudinali 29, 29’ al secondo sportello 22. Nella porzione trasversale 28 del primo sportello 21 potrà essere praticato un foro 41 per facilitare l’avvitatura della vite di sicurezza inferiore 40’.
Da Fig. 8 si osserva che il perno di centraggio e guida 8 e l’azionatore 6 potranno sporgere dalla prima staffa 10 lungo rispettive direzioni trasversali T, T sostanzialmente parallele e longitudinalmente sfalsate con distanza d2predeterminata che sarà preferibilmente pari alla distanza longitudinale d-ι tra la prima e la seconda feritoia 5, 7.
La seconda feritoia 7 potrà essere sostanzialmente cilindrica con una superficie laterale trasversale 42 sostanzialmente cilindrica ed avente un’estremità aperta 43 per l'ingresso del perno di centraggio 8 e l’estremità opposta 44 chiusa per definire una battuta per lo stesso perno 8, il quale potrà essere sostanzialmente cilindrico con estremità trasversale libera 45 arrotondata.
Inoltre, la superficie laterale cilindrica 42 della seconda feritoia 7 potrà presentare una porzione di ingresso 46 avente diametro interno φι sensibilmente maggiore rispetto a quello φ2della restante parte della superficie laterale 42 e divergente verso l’estremità chiusa 44 di quest'ultima per definire una porzione di invito per il perno 8 relativamente ampia.
In questo modo sarà possibile garantire un corretto centraggio ed allineamento tra azionatore 6 e rispettiva feritoia 5 anche nel caso in cui in fase di montaggio l’asse T del perno 8 presenti disallineamento longitudinale relativamente alto rispetto alla rispettiva feritoia cilindrica 7, come esemplificato nella sequenza di Fig. 10.
Secondo un ulteriore aspetto vantaggioso del trovato, il perno di centraggio 8 potrà avere estensione trasversale li superiore a quella l2dell'azionatore 6, mentre la seconda feritoia 7 potrà avere estensione trasversale massima I3opportunamente dimensionata per consentire la battuta del perno 8 sull’estremità chiusa 44 della seconda feritoia 7 prima che l’azionatore 6 venga a contatto con il fondo della prima feritoia 5.
In questo modo si eviteranno danni all’azionatore 6 ed all’interruttore in seguito a collisioni od interferenze. Inoltre, l’azionatore 6 e la prima feritoia 5 potranno essere dimensionati in modo che la parte attiva 6’ dell’azionatore 6 non giunga a battuta sul fondo della prima feritoia 5.
Inoltre, come si osserva da Fig. 10c, tra la parte di supporto 6” dell’azionatore 6 ed il primo elemento scatolare 18 vi sarà una luce di ampiezza predeterminata p al fine di impedire urti tra azionatore 6 e corpo scatolare 4 che potrebbero danneggiare le parti sensibili del primo.
Da quanto sopra descritto appare evidente che il trovato realizza gli scopi prefissati ed in particolare quello di mettere a disposizione un apparato ad interruttore di sicurezza che impedisca il riavvio della macchina o impianto presente nella zona di sicurezza delimitata dalla barriera a cui l'apparato è applicato quando la barriera stessa è aperta.
L’apparato secondo il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire daN'ambito del trovato.
Anche se l’apparato è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione aN'ambito di tutela rivendicato.

Claims (15)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un apparato ad interruttore di sicurezza per barriera di protezione di zone di lavoro, in cui la barriera (B) comprende una parte fissa (F) delimitante una zona di lavoro di una macchina o impianto industriale ed almeno una porta (P) o similare per l’accesso a detta zona di lavoro, in cui l’apparato comprende: - un corpo scatolare (4) destinato ad essere montato sulla parte fissa (F) della barriera di protezione (B) ed avente una prima feritoia (5); - un circuito di commutazione posto all’interno di detto corpo scatolare (4) e collegabile al circuito di alimentazione della macchina o impianto presente in detta zona di lavoro, detto circuito di commutazione essendo azionabile passando attraverso detta prima feritoia (5); - un azionatore (6) associabile alla porta (P) della barriera (B) ed inseribile in detta prima feritoia (5) per interagire con detto circuito di commutazione per la sua apertura/chiusura; - una seconda feritoia (7) presente in detto corpo scatolare (4) ed atta a ricevere un perno (8) ancorabile a detta porta (P) in posizione predeterminata rispetto a detto azionatore (6) per il centraggio e guida di quest'ultimo in detta prima feritoia (5) mediante un unico movimento di chiusura della porta (P); caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (9) per l'occlusione di detta seconda feritoia (7) in condizioni di porta (P) aperta, con detto azionatore (6) non inserito in detta prima feritoia (5) e detto circuito di alimentazione aperto.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (9) sono configurati per occludere contemporaneamente detta prima (5) e detta seconda feritoia (6).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (9) comprendono un primo ed un secondo sportello (21 , 22) associati a detto corpo scatolare (4) per passare da una posizione inoperativa (OFF) con dette prima e detta seconda feritoia (5, 7) libere ad una posizione operativa (ON) in cui detto primo e detto secondo sportello (21, 22) occludono rispettivamente detta prima e detta seconda feritoia (5, 7).
  4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto primo e detto secondo sportello (21, 22) sono imperniati su detto corpo scatolare (4) per ruotare tra detta posizione inoperativa (OFF) e detta posizione operativa (ON) intorno ad un asse longitudinale comune (L).
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto primo e detto secondo sportello (21 , 22) sono solidali tra loro per consentire l’occlusione di detta prima e detta seconda feritoia (5, 7) con un unico movimento di rotazione intorno a detto asse longitudinale comune (L).
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di sicurezza (33) configurati per impedire la rotazione accidentale di detti primo e detto secondo sportello (21, 22) da detta posizione operativa (ON) a detta posizione inoperativa (OFF).
  7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto secondo sportello (22) comprende una porzione longitudinale di occlusione (24) ed almeno una porzione sostanzialmente trasversale (26) imperniata su detto corpo scatolare (4) per consentire detto movimento di rotazione rispetto a detto asse longitudinale (L).
  8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sicurezza (33) comprendono almeno un foro passante (34) realizzato in detta almeno una porzione trasversale (26) di detto secondo sportello (22) ed almeno un passaggio (35) realizzato in detto corpo scatolare (4), detto almeno un foro (34) e detto almeno un passaggio essendo longitudinalmente allineabili tra loro con detti mezzi di occlusione (9) in detta posizione operativa (ON), per consentire il bloccaggio di questi ultimi mediante inserimento di un dispositivo a serratura (S).
  9. 9. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di occlusione (9) comprendono mezzi elastici di contrasto (36) agenti su almeno uno tra detto primo e detto secondo sportello (21, 22) per trattenerli in una tra dette posizioni operativa (ON) ed inoperativa (OFF).
  10. 10. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto perno di centraggio e guida (8) e detto azionatore (6) sono solidali ad una prima staffa di fissaggio (10) a detta porte mobile (P) per sporgere lungo rispettive direzioni trasversali (T, T) sostanzialmente parallele e longitudinalmente sfalsate con distanza (d2) predeterminata.
  11. 11. Apparato secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detta prima e detta seconda feritoia (5, 7) sono longitudinalmente sfalsate tra loro con distanza (di) sostanzialmente pari alla distanza longitudinale (d2) tra detto perno (8) e detto azionatore (6).
  12. 12. Apparato secondo la rivendicazione 10 o 11 , caratterizzato dal fatto che detta seconda feritoia (7) è sostanzialmente trasversale con una superficie laterale cilindrica (42) avente un’estremità aperta (43) per l’ingresso di detto perno di centraggio (8) e l'estremità opposta (44) chiusa per definire una battuta per detto perno (8).
  13. 13. Apparato secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detto perno di centraggio (8) è sostanzialmente cilindrico con estremità trasversale libera (45) arrotondata, detta superficie laterale cilindrica (42) di detta seconda feritoia (7) avendo una porzione di ingresso (46) divergente verso detta estremità chiusa (44) per definire una superficie di invito per detto perno (8).
  14. 14. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto perno di centraggio (8) ha estensione trasversale (li) superiore a quella (I2) di detto azionatore (6), detta seconda feritoia (7) avendo estensione trasversale massima (13) opportunamente dimensionata per consentire la battuta di detto perno (8) su detta estremità chiusa (44) prima che detto azionatore (6) venga a contatto con il fondo di detta prima feritoia (5).
  15. 15. Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo scatolare (4) presenta un primo elemento (18) in cui è ricavato detta prima feritoia (5) ed un secondo elemento (19) in cui è ricavata detta seconda feritoia (6), detto secondo elemento scatolare (19) essendo simmetrico rispetto a detto asse longitudinale (L).
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