ITUD20110186A1 - Dispositivo per il collegamento di un endoscopio ad un circuito di lavaggio - Google Patents

Description

Descrizione

"DISPOSITIVO PER IL COLLEGAMENTO DI UN ENDOSCOPIO AD UN CIRCUITO DI LAVAGGIO"

CAMPO DI APPLICAZIONE

II presente trovato si riferisce ad un dispositivo per il collegamento fluidico e meccanico di un endoscopio da lavare, in particolare, ma non esclusivamente, un endoscopio di un sistema chirurgico robotizzato da Vinci, ad un circuito di alimentazione di un liquido di lavaggio, sterilizzazione o disinfezione, ed eventualmente di aria per l’asciugatura, di una macchina di lavaggio.

STATO DELLA TECNICA

E’ noto il sistema chirurgico robotizzato da Vinci fornito da Intuitive Surgical ®, il quale à ̈ usato da chirurghi professionisti nelle sale operatorie ed à ̈ destinato al controllo degli strumenti chirurgici endoscopici durante interventi chirurgici, ad esempio di toracoscopia e laparoscopia.

Il sistema da Vinci à ̈ composto da una "consolle" del chirurgo, con due comandi “master†e un visore video con display 3D integrato, ed un carrello chirurgico con un braccio della telecamera e normalmente fino a tre bracci porta-strumenti endoscopici. Il sistema da Vinci à ̈ costituito da una struttura cinematica (o movimento articolato) che permette al chirurgo di usare, presso la consolle, tecniche di chirurgia a cielo aperto.

Queste tecniche di chirurgia a cielo aperto vengono convertite all’istante in movimenti di chirurgia mininvasiva (MIS) sul sito chirurgico.

Con il sistema chirurgico da Vinci i chirurghi hanno il vantaggio di accedere all’anatomia su cui intervenire attraverso piccole incisioni senza rinunciare alla destrezza, alla precisione ed ai movimenti istintivi della chirurgia a cielo aperto.

Normalmente un endoscopio rigido del sistema da Vinci, come rappresentato in fig.

3, comprende un corpo oblungo 18 di tipo rigido, per l’inserzione nel corpo umano od animale, una prima estremità 20 distale operativa, provvista di strumento chirurgico, dispositivo di acquisizione video e fori di aspirazione od insufflazione, una seconda estremità prossimale che reca un corpo di attacco 22, utilizzato normalmente per la connessione ad un braccio robotizzato del sistema da Vinci.

Tale corpo di attacco 22 ha, solitamente, una forma scatolare a parallelepipedo con una parte frontale a sezione trasversale convergente 23 verso il corpo oblungo 18 cui si connette meccanicamente.

Il corpo oblungo 18 prevede longitudinalmente vie di passaggio per cavi di trasmissione segnali video e segnali elettrici di controllo degli strumenti chirurgici. Inoltre, il corpo oblungo 18 à ̈ provvisto di due canali longitudinali passanti indipendenti per assolvere distintamente alla funzione di insufflazione od aspirazione, dei quali in fig. 3 si rappresentano relative aperture 24 e 26 esterne ricavate posteriormente attraverso il corpo di attacco 22 ed adatte a realizzare un accoppiamento con coniugati connettori maschio previsti sul braccio di supporto del sistema da Vinci. Nella fig. 3 si rappresenta la possibilità di due aperture 24, 26, potendo, tuttavia, variare il loro numero, nonché la loro disposizione, secondo le esigenze del costruttore.

E’ noto che gli strumenti endoscopici del sistema da Vinci, cosi come gli endoscopi in generale, al termine dell’intervento chirurgico devono essere puliti e sterilizzati o disinfettati, per potere essere successivamente riutilizzati.

L’endoscopio à ̈ pulito esternamente, ad esempio mediante una macchina di lavaggio adatta allo scopo che tratta la superficie esterna, ed anche internamente, ove in particolare à ̈ necessario lavare e sterilizzare o disinfettare almeno i suddetti due canali longitudinali di aspirazione ed insufflazione, al cui interno può essere presente, ad esempio, materiale biologico residuo.

Normalmente, la pulizia dei due canali longitudinali avviene manualmente accoppiando, di volta in volta, una delle due aperture 24 e 26 previste sul corpo di attacco 22 con un condotto tubolare, provvisto di elemento connettore terminale, all’interno del quale cui un operatore dedicato fa fluire un liquido di lavaggio ad una voluta pressione, solitamente circa 2 - 3 bar, con un eventuale detergente chimico od enzimatico, ed eventualmente aria di asciugatura.

Tale procedura, oltre che essere manuale, lenta e laboriosa, non garantisce Taffidabilità della pulizia e sterilizzazione o disinfezione secondo normativa, per via dell’ intervento manuale dell’operatore, che intrinsecamente costituisce elemento di variabilità.

Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per il collegamento di un endoscopio ad un circuito di lavaggio che consente di realizzare il lavaggio, pulizia e sterilizzazione o disinfezione ed eventuale asciugatura, in modo rapido, ripetibile ed affidabile, dando la garanzia che sia avvenuto il trattamento richiesto secondo normativa.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questo ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.

In accordo con il suddetto scopo, un dispositivo secondo il presente trovato à ̈ utilizzabile per il collegamento di aperture di passaggio di un fluido ricavate in un corpo di attacco di un endoscopio, quale ad esempio di un sistema da Vinci, ad un circuito di lavaggio, pulizia e sterilizzazione o disinfezione, ed eventuale asciugatura, avente una pluralità di condotti di adduzione.

Il dispositivo del presente trovato comprende mezzi di alloggiamento del corpo di attacco dell' endoscopio, mezzi di collegamento fluidico del corpo di attacco ai condotti di adduzione e mezzi di collegamento meccanico del corpo di attacco ai mezzi di alloggiamento.

I suddetti mezzi di collegamento fluidico sono distinti dai mezzi di collegamento meccanico e sono configurati per agire su parti distinte del corpo di attacco rispetto ai mezzi di collegamento meccanico.

Secondo il presente trovato, i suddetti mezzi di collegamento fluidico sono formati da componenti di connessione distinti ed autonomi l’uno dall’altro, cooperando ciascuno in modo esclusivo ed univoco con una corrispondente delle aperture del corpo di attacco.

Secondo il presente trovato, inoltre, ciascuno dei componenti di connessione à ̈ associato od accoppiato ad un corrispondente mezzo di adattamento. Ciascun mezzo di adattamento consente di adattare la posizione di cooperazione di ciascuno dei componenti di connessione con una corrispondente delle aperture del corpo di attacco dell’endoscopio, in maniera indipendente rispetto alla posizione di un altro di detti componenti di connessione.

Il dispositivo del presente trovato consente di realizzare il collegamento del corpo di attacco in modo rapido e ripetibile, grazie all’univocità di connessione alle aperture di passaggio.

Inoltre, grazie ai mezzi di adattamento, la connessione fluidica del corpo di attacco avviene nella posizione ottimale per i componenti di connessione fluidica, in modo indipendente fra loro, ovvero senza che la condizione di posizionamento di uno influenzi la condizione di posizionamento deH’altro.

Ulteriormente, grazie ai mezzi di collegamento meccanico distinti dai mezzi di collegamento fluidico, vi à ̈ garanzia di bloccaggio meccanico, anche quando il circuito di alimentazione viene attivato e vi à ̈ un flusso ad alta pressione nei condotti di adduzione e nell’endoscopio.

In questo modo, assicurando tenuta idraulica e bloccaggio meccanico, si fornisce la garanzia che sia avvenuto completamente il trattamento richiesto secondo normativa.

Secondo una forma di realizzazione, i componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento fluidico comprendono connettori conici.

Secondo una forma di realizzazione, ciascuno dei suddetti mezzi di adattamento comprende un mezzo elastico associato posteriormente a ciascun componente di connessione.

Secondo una forma di realizzazione, i suddetti mezzi di collegamento meccanico comprendono pioli di bloccaggio mobili per cooperare selettivamente con il corpo di attacco.

In una variante, i suddetti pioli di bloccaggio sono mobili tra una posizione retratta nella quale non sporgono verso l’interno dei mezzi di alloggiamento ed una posizione sporgente all’interno dei mezzi di alloggiamento.

In accordo con una forma di realizzazione, il dispositivo del presente trovato comprende mezzi di azionamento per movimentare i pioli di bloccaggio.

In una variante, i mezzi di azionamento comprendono una o più leve imperniate esternamente ai mezzi di alloggiamento.

In accordo con una variante di realizzazione, ciascuna leva presenta una prima estremità di azionamento ed una seconda estremità di ingaggio con una relativa estremità di accoppiamento del corrispondente piolo di bloccaggio.

In una variante realizzativa, ciascuna leva à ̈ associata ad un elemento elastico. Rientra nello spirito del presente trovato anche un carrello porta oggetti da lavare, comprendente almeno un dispositivo di collegamento come sopra espresso.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 à ̈ una vista in pianta dall’alto di un dispositivo secondo il presente trovato; - la fig. 2 à ̈ una vista frontale di fig. 1 ;

- la fig. 3 à ̈ una vista in pianta dall’alto di un endoscopio dello stato della tecnica che può essere collegato mediante il dispositivo di fig. 1;

- la fig. 4 à ̈ una vista in pianta dall’altro di parte dell’endoscopio di fig. 3 collegato al dispositivo di fig. 1.

Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure.

DESCRIZIONE DI UNA FORMA DI REALIZZAZIONE

Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo 10 secondo il presente trovato à ̈ utilizzabile per il collegamento, fluidico e meccanico, di un endoscopio 12, nel caso di specie di un sistema chirurgico robotizzato da Vinci come esemplificativamente rappresentato in fig. 3 e di cui sopra discusso, ad un circuito di lavaggio, pulizia e sterilizzazione o disinfezione, ed eventuale asciugatura, di cui nelle figg. 1 e 4 sono rappresentati in tratteggio due condotti 14, 16 di adduzione di fluido, liquido detergente o di risciacquo, od aria.

Tali condotti 14, 16 sono alimentati, nel caso del liquido, mediante una pompa, non rappresentata e nel caso dell’aria a mezzo di organi di insufflaizone, anch’essi non rappresentati.

Normalmente, per il trattamento dei canali interni degli endoscopi di cui si discute à ̈ richiesto che il liquido di lavaggio sia immesso al loro interno con una pressione di circa 2 - 3 bar. Vantaggiosamente, come meglio spiegato nel prosieguo, il dispositivo 10 à ̈ configurato in modo da resistere ai picchi di pressione dovuti all’avvio della pompa ed alla ciclicità del pompaggio, fenomeno noto come “colpo d’ariete†, senza avere, quindi, l’indesiderato scollegamento del corpo di attacco 22 dal dispositivo 10. Il dispositivo 10 può essere associato a supporti meccanici di un cesto, o carrello porta-oggetti da lavare che à ̈ collocato all’interno di una camera di lavaggio di una macchina di lavaggio apposita, a porta singola o doppia, provvista di circuito di alimentazione del liquido di lavaggio, mediante pompa, e/o aria di asciugatura mediante mezzi di insufflazione e mezzi di riscaldamento dell’aria e del liquido di lavaggio.

Il dispositivo 10 del rpesente trovato comprende mezzi di alloggiamento, nel caso di specie una sede 32 di alloggiamento, del corpo di attacco 22 dell’endoscopio 12. Nel caso di specie, tale sede 32 à ̈, nel caso esemplificativo rappresentato nei disegni, ricavata in un corpo di base 30, avente esemplificativamente forma di parallelepipedo a base rettangolare o quadrata.

La sede 32 à ̈, nella fattispecie, delimitata lateralmente da due pareti laterali 34 e da una parete di fondo 36 del corpo di base 30, mentre frontalmente e superiormente la sede 32 à ̈ aperta per consentire l’inserimento del corpo di attacco 22.

La sede 32 presenta, nel caso in esempio, una superficie di base con una corsia 35 di guida incassata, coniugata ad un’eventuale nervatura in rilievo prevista sulla superficie inferiore del corpo di attacco 22 destinata ad essere appoggiata al fondo nella sede 32, ciò per agevolare e rendere facilmente rapido e ripetibile l’inserimento del corpo di attacco 22.

Esternamente alla sede 32 di alloggiamento ed al corpo di base 30, sulla parete di fondo 36, Ã ̈ montata una scatola collettrice 38, cui afferiscono i suddetti due condotti di adduzione 14, 16.

Il dispositivo 10 comprende mezzi di collegamento fluidico 42 per connettere il corpo di attacco 22 dell 'endoscopio 12 al circuito di alimentazione, nel caso di specie rappresentato dai condotti di adduzione 14, 16 e mezzi di collegamento meccanico 53 per collegare il corpo di attacco 22 alla sede 32.

Secondo il presente trovato, i mezzi di collegamento fluidico 42 sono distinti dai mezzi di collegamento meccanico 53, ed agiscono su parti distinte del corpo di attacco 22 dell’endoscopio 12, rispetto ai mezzi di collegamento meccanico 53. La previsione dei mezzi di collegamento meccanico 53 distinti dai mezzi di collegamento fluidico 42 consente di resistere allo sbalzo di pressione iniziale, ed alla pressione del liquido a regime, durante il lavaggio dell’endoscopio 12, in quanto i mezzi di collegamento meccanico 53 sono appositamente configurati e dedicati per resistere meccanicamente alle sollecitazioni di pressione.

Secondo il presente trovato, i mezzi di collegamento fluidico 42 da un lato sono in comunicazione fluidica con i condotti 14, 16 e dall’altro lato cooperano con le aperture 24 e 26 del corpo di attacco 22 dell’endoscopio 12 (fig. 4), per realizzare con esse un una connessione fluidica che permette il passaggio del liquido di lavaggio e/o dell’aria di asciugatura dai condotti 14, 16 verso i due canali longitudinali, attraverso le aperture 24 e 26 posteriori del corpo di attacco 22.

Inoltre, secondo il presente trovato, i mezzi di collegamento meccanico 53 cooperano in interferenza meccanica con una specifica parte del corpo di attacco 22, nel caso di specie agiscono sulla parte frontale a sezione trasversale convergente 23. Ulteriormente, secondo il presente trovato i mezzi di collegamento 42 sono formati da componenti di connessione distinti ed autonomi l’uno dall’altro, cooperando ciascuno di detti componenti di connessione in modo esclusivo ed univoco con una corrispondente delle aperture 24 e 26.

In particolare, secondo il trovato à ̈ previsto che ciascuno di detti componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42 sia accoppiato od associato ad un corrispondente mezzo di adattamento 48 della posizione di cooperazione di ciascuno di detti componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42 con la corrispondente apertura 24 e 26 in maniera indipendente rispetto alla posizione di un altro di detti componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42. In particolare, i mezzi di adattamento 48 consentono, per ciascuno dei componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42, una corsa di posizionamento differente all’interno delle relative aperture 24 e 26. In questo modo, la posizione di tenuta fluidica dei mezzi di collegamento 42 può essere adattata alle eventuali differenze dimensionali e di posizione delle aperture 24 e 26 che, seppur di tipo standard, non sono indipendenti da presentare variazioni dimensionali dovute a tolleranze meccaniche derivanti alla loro realizzazione, ad esempio mediante stampaggio, che possono seppur di poco cambiare la loro geometria.

Tale variabilità, se non compensata dai mezzi di adattamento 48 che agiscono in modo autonomo, potrebbe portare uno dei componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42 in battuta contro la superficie interna di una delle due aperture 24 e 26, mentre l’altro dei componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42 potrebbe rimanere distanziato, quindi non correttamente accoppiato fluidicamente, e pertanto rappresentare una zona di indesiderata perdita di fluido.

Secondo il trovato, invece, ciascuno di detti componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42 viene svincolato, nella sua collocazione in cooperazione con la relativa di dette aperture 24 e 26, da possibili impedimenti od interferenze derivanti dal posizionamento dell’altro di detti componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42. Si ottiene, così, per tutti, ed in modo indipendente, i componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42, la corretta collocazione nelle aperture 24 e 26, si da garantire l’ottimale tenuta fluidica.

Secondo una forma di realizzazione del presente trovato, i componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento 42 comprendono connettori conici 44, 46 di tipo maschio provvisti internamente di fori passanti 50 per la comunicazione fluidica con i corrispondenti condotti 14 e 16 (figg. 1 e 2).

Tali connettori conici 44, 46, nel caso di specie, sono associati alla parete di fondo 36, in modo da sporgere trasversalmente verso l’interno della sede 32.

Vantaggiosamente, la posizione e forma dei connettori conici 44, 46 di tipomaschio à ̈ coniugata e coordinata in modo univoco a quella delle aperture 24, 26 di tipo femmina del corpo di attacco 22 dell’endoscopio 12, in modo che, inserendo il corpo di attacco 22 nella sede 32, vi sia automaticamente e rapidamente l’accoppiamento maschio-femmina.

Inoltre, Ã ̈ da notare che i suddetti connettori conici 44, 46 sono di forma e dimensione coniugata a quella delle aperture 24 e 26 per realizzare con esse un affidabile accoppiamento conico maschio-femmina che garantisce la voluta tenuta fluidica, quando il corpo di attacco 22 viene alloggiato nella sede 52.

In una forma realizzativa particolare, la posizione reciproca dei due connettori conici 44, 46 sulla parete di fondo 36 à ̈ lungo una direzione inclinata rispetto al piano di giacitura del corpo di base 30, in modo coniugato alla conformazione standard inclinata delle aperture 24 e 26 prevista nell 'endoscopio 12 di un sistema da Vinci delle fìgg. 3 e 4. Tuttavia, sia il numero, sia la disposizione, inclinata o meno, delle aperture 24, 26 del corpo di attacco 22 può variare, a seconda delle esigenze del costruttore dell’endoscopio. Di conseguenza, anche per il dispositivo 10 del presente trovato à ̈ possibile, in fase di progettazione e realizzazione, prevedere, in maniera coordinata un numero differente di connettori 44, 46 rispetto all’esemplificazione di due connettori 44, 46 delle figg. 1, 2 e 4, nonché una loro diversa disposizione che può essere realizzata in funzione del tipo di endoscopio che viene proposto dal costruttore. Nella fattispecie, i connettori conici 44, 46 sono collocati passanti attraverso fori 43 realizzati nella parete di fondo 36, sporgendo, con una relativa porzione di collegamento 45 e 47, all’interno della scatola collettrice 38, dove, mediante corrispondenti attacchi 49 e 51 (figg. 1 e 2), nel caso di specie disposti con una conformazione angolata od a gomito, vantaggiosamente per ridurre gli ingombri, sono collegati ai suddetti due condotti 14 e 16. Nella fattispecie, i fori passanti 50 sono sagomati anch’essi inclinati, od a gomito, per collegare i connettori conici 44, 46 con i condotti 14, 16.

In una forma di realizzazione, ciascuno di detti mezzi di adattamento 48 comprende, nella fattispecie, un mezzo elastico 56, quale una molla, associato posteriormente a ciascun connettore conico 44, 46. Ciascun connettore conico 44, 46, essendo inserito scorrevole nei fori 43 della parete di fondo 36, può essere elasticamente spostato in modo lineare di un voluto tratto. Le proprietà elastiche del mezzo elastico 56 consentono, infatti, di adattare la posizione di ciascun connettore conico 44, 46 alle relative aperture 24 e 26, indipendentemente dall’altro connettore conico 44, 46, realizzando una corsa di posizionamento, avanti ed indietro lungo l’asse delle aperture 24, 26, che viene selettivamente coperta in modo elastico dai connettori conici 44, 46, come rappresentato dalle frecce F, F’ di fig. 4, quando cooperano con le aperture 24, 26 in fase di connessione al corpo di attacco 22 dell 'endoscopio 12.

Nel caso di specie, ciascun mezzo elastico 56 à ̈ collocato in una sede di posizionamento 58 realizzata nelle porzioni di collegamento 45, 47 dei connettori conici 44, 46 previste nella scatola collettrice 38, essendo in battuta da un lato sul fondo della sede di posizionamento 58 e dall’altro su una parete posteriore 39 della scatola collettrice 38.

In questo modo, grazie al mezzo elastico 56, ciascun connettore conico 44, 46, quando interagisce con la relativa apertura 24, 26, può cedere elasticamente in maniera voluta, a prescindere dal comportamento dell’altro connettore conico 44, 46, adattandosi, nella sua posizione assiale di inserimento, alla specifica apertura 24, 26 in cui viene inserito. Ciò garantisce che entrambi i connettori 44, 46 raggiungano, in maniera indipendente, la loro posizione di accoppiamento ottimale con le aperture 24, 26 per garantire la tenuta fluidica.

Con riferimento ai mezzi di collegamento meccanico 53, in una forma di realizzazione essi comprendono pioli di bloccaggio 63, posizionati lungo fori 64 (fig.

1) ricavati passanti attraverso le pareti laterali 34 del corpo di base 30 e mobili selettivamente all’interno di detti fori 64.

In particolare, detti pioli di bloccaggio 63 sono mobili tra una posizione retratta, ovvero a scomparsa, nella quale non sporgono da dette pareti laterali 34 verso l’interno della sede 32 e, quindi, consentono, senza interferenza, l’inserimento e disinserimento del corpo di attacco 22 dell 'endoscopio 12 dalla sede 32, ed una posizione sporgente all’interno della sede 32, nella quale, una volta collocato il corpo di attacco 22 in detta sede 32, cooperano con il corpo di attacco 22 stesso, in particolare andando in battuta nella fattispecie sulla parte frontale a sezione convergente 23, ed impedendo il disinserimento del corpo di attacco 22, vantaggiosamente resistendo quindi alla pressione, che può essere di circa 2 - 3 bar, del liquido circolante.

La direzione di movimentazione dei pioli di bloccaggio 63 può essere lineare, come rappresentato nei disegni allegati, trasversalmente alla direzione di inserimento e disinserimento del corpo di attacco 22 nella sede 32. Oppure, in varianti non rappresentate, i pioli di bloccaggio 63 possono essere azionati in rotazione, tra la posizione retratta, od a scomparsa, nella relativa parete laterale 34, e la posizione sporgente dalla parete laterale 34.

In forme di realizzazione, per agevolare la movimentazione dei pioli di bloccaggio 63, à ̈ prevista, per ciascuno di essi, un mezzo di azionamento quale nel caso di specie una leva 65 imperniata esternamente alla sede 32, ad una relativa parete laterale 34, potendo ruotare di una voluta corsa angolare parallelamente al piano di giacitura del corpo di base 30, come indicato dalle frecce G, G’ di fig. 4.

Ciascuna leva 65 presenta una prima estremità 67 di azionamento, attuabile da un operatore, ed una seconda estremità 69 di ingaggio con una relativa estremità di accoppiamento 71 del corrispondente piolo di bloccaggio 63.

Per realizzare l’imperniamento, ciascuna leva 65 presenta una parte centrale 66 sagomata curvilinea ed accoppiata ad una coniugata sede di imperniamento 68 realizzata esternamente alla sede 32, in ciascuna parete laterale 34, un perno 70 ad asse trasversale al piano di giacitura del corpo di base 30 essendo previsto in ciascuna sede di imperniamento 68 per incernierare la parte centrale 66 della leva 65 alla parete laterale 34.

Agendo sulla prima estremità 67, la leva 65 à ̈, quindi, ruotabile nel relativo piano parallelo al piano di giacitura del corpo di base 30 tra una posizione in cui la leva 65 à ̈ in posizione di riposo, giacendo parallelamente alla parete laterale 34, ed una posizione ruotata in cui la seconda estremità 69 à ̈ ruotata e distanziata dalla parete laterale 34. In questo modo, la seconda estremità 69 trascina con sé l’estremità di accoppiamento 71 del piolo di bloccaggio 63 che viene, così, movimentato tra detta posizione retratta e detta posizione sporgente.

Nella fattispecie illustrata esemplificativamente, la seconda estremità 69 di ingaggio à ̈ sagomata a forcella e l’estremità di accoppiamento 71 à ̈ una testa piatta trasversale al corpo oblungo del piolo di bloccaggio 63 che, quindi presenta sezione trasversale a “T†.

Vantaggiosamente, per consentire un’agevole e comoda attuazione di ciascuna leva 65, à ̈ previsto un ritorno elastico dalla posizione ruotata alla posizione parallela alla parete laterale 34, collocando un elemento elastico 73, nel caso esemplificativo una molla, in cooperazione tra ciascuna leva 65 e la relativa parete laterale 34.

In particolare, nel caso illustrato ad esempio, à ̈ prevista una sede di alloggiamento 75 in ciascuna parete laterale 34, in cui à ̈ disposto l’elemento elastico 73.

Inoltre, ciascuna leva 65 presenta, sul lato rivolto verso la parete laterale, una porzione 77 a cui à ̈ accoppiato l’elemento elastico 73, nel caso della molla la porzione 77 essendo sporgente e su di essa essendo calzata detta molla.

In generale, il funzionamento del dispositivo 10 prevede di agire sui mezzi di collegamento meccanico 53 per consentire l’inserimento del corpo di attacco 22 dell’endoscopio 12 nella sede 32. Tale inserimento determina, in modo univoco, anche l’accoppiamento dei mezzi di collegamento fluidico 42 ad entrambi i condotti 14, 16. A questo punto, l’operatore, o la macchina di lavaggio cui à ̈ associato il dispositivo 10 può attivare il ciclo di lavaggio ed eventuale asciugatura, con la garanzia della tenuta fluidica, nonché meccanica.

In particolare, nella soluzione illustrata, l’operatore agisce sulle prime estremità 67 delle leve 65, ruotando queste ultime, in modo da portare i pioli di bloccaggio 63 nella loro posizione retratta.

E’ possibile, così inserire, il corpo di attacco 22 nella sede 32, accoppiando in modo univoco i connettori conici 44, 46 alle aperture 24, 26, realizzando la tenuta fluidica (fig. 4).

A questo punto, l’operatore rilascia le leve 65, che ritornano elasticamente in posizione, determinando lo spostamento dei pioli di bloccaggio 63 in posizione sporgente, di interferenza con la parte frontale a sezione convergente 23 del corpo di attacco, assicurando, così, anche il bloccaggio meccanico.

Quindi, à ̈ possibile avviare in sicurezza, sia di tenuta fluidica, sia di connessione meccanica, il ciclo di trattamento dell’endoscopio 12 al cui termine, in modo analogo, si può agire sulle leve 65, per spostare i pioli di bloccaggio 63 nuovamente in posizione retratta e scollegare il corpo di attacco 22 dai connettori conici 44, 46.

Claims (14)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il collegamento di aperture (24, 26) di passaggio di un fluido ricavate in un corpo di attacco (22) di un endoscopio (12) ad un circuito di lavaggio, pulizia e sterilizzazione o disinfezione, ed eventuale asciugatura, avente una pluralità di condotti (14, 16) di adduzione, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di alloggiamento (32) del corpo di attacco (22) dell’endoscopio (12), mezzi di collegamento fluidico (42) per connettere il corpo di attacco (22) ai condotti (14, 16), mezzi di collegamento meccanico (53) per bloccare il corpo di attacco (22) ai mezzi di alloggiamento (32), detti mezzi di collegamento fluidico (42) essendo distinti, ed essendo configurati per agire su parti distinte, del corpo di attacco (22) rispetto ai mezzi di collegamento meccanico (53), detti mezzi di collegamento fluidico (42) essendo formati da componenti di connessione (44, 46) distinti ed autonomi l’uno dall’altro, cooperando ciascuno in modo esclusivo ed univoco con una corrispondente delle aperture (24, 26), ciascuno dei componenti di connessione (44, 46) essendo accoppiato ad un corrispondente mezzo di adattamento (48) della posizione di cooperazione di ciascuno di detti componenti di connessione (44, 46) con una corrispondente delle aperture (24, 26), in maniera indipendente rispetto alla posizione di un altro di detti componenti di connessione (44, 46).
2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i componenti di connessione autonomi dei mezzi di collegamento fluidico (42) comprendono connettori conici (44, 46).
3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti mezzi di adattamento (48) comprende un mezzo elastico (56) associato posteriormente a ciascun componente di connessione (44, 46).
4. 4. Dispositivo come nella rivendicazione 1, 2 o 3, caratterizzato dal fatto che, in associazione ai mezzi di alloggiamento (32), Ã ̈ prevista una scatola collettrice (38), cui afferiscono i suddetti condotti di adduzione (14, 16).
5. 5. Dispositivo come nelle rivendicazioni 3 e 4, caratterizzato dal fatto che ciascun mezzo elastico (56) à ̈ collocato in una sede di posizionamento (58) realizzata in porzioni di collegamento (45, 47) dei componenti di connessione (44, 46) previsti nella scatola collettrice (38), essendo ciascun mezzo elastico (56) in battuta da un lato sul fondo della sede di posizionamento (58) e dall’altro su una parete posteriore (39) della scatola collettrice (38).
6. 6. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di collegamento meccanico (53) comprendono pioli di bloccaggio (63) mobili per cooperare selettivamente con il corpo di attacco (22).
7. 7. Dispositivo come nella rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti pioli di bloccaggio (63) sono mobili tra una posizione retratta nella quale non sporgono verso l’interno dei mezzi di alloggiamento (32) ed una posizione sporgente all’ interno dei mezzi di alloggiamento (32).
8. 8. Dispositivo come nella rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di azionamento (65) per movimentare i pioli di bloccaggio (63).
9. 9. Dispositivo come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che i mezzi di azionamento comprendono una o più leve (65) imperniate esternamente ai mezzi di alloggiamento (32).
10. 10. Dispositivo come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che ciascuna leva (65) presenta una prima estremità (67) di azionamento ed una seconda estremità (69) di ingaggio con una relativa estremità di accoppiamento (71) del corrispondente piolo di bloccaggio (63).
11. 11. Dispositivo come nella rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che ciascuna leva (65) presenta una parte centrale (66) accoppiata ad una coniugata sede di imperniamento (68) associata esternamente ai mezzi di alloggiamento (32), un perno (64) essendo previsto per incernierare ciascuna parte centrale (66) alla relativa sede di imperniamento (68).
12. 12. Dispositivo come nella rivendicazione 9, 10 o 11, caratterizzato dal fatto che ciascuna leva (65) Ã ̈ associata ad un elemento elastico (73).
13. 13. Dispositivo come nella rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che comprende sedi di alloggiamento (75) in cui disporre gli elementi elastici (73) e ciascuna leva (65) presenta una porzione (77) a cui à ̈ accoppiato l’elemento elastico (73).
14. 14. Carrello porta oggetti da lavare, comprendente almeno un dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti,