ITUD20110064A1 - Dispositivo per l'avvolgimento di un filo tessile - Google Patents

Dispositivo per l'avvolgimento di un filo tessile Download PDF

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ITUD20110064A1
ITUD20110064A1 IT000064A ITUD20110064A ITUD20110064A1 IT UD20110064 A1 ITUD20110064 A1 IT UD20110064A1 IT 000064 A IT000064 A IT 000064A IT UD20110064 A ITUD20110064 A IT UD20110064A IT UD20110064 A1 ITUD20110064 A1 IT UD20110064A1
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wire
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plane
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Feliciano Gabbana
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO PER L’AVVOLGIMENTO DI UN FILO TESSILE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce a un dispositivo per l’avvolgimento di un filo tessile su una rocca mediante una guida a denti, o pioli e cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione rotanti.
Il dispositivo del presente trovato è utilizzabile per l’avvolgimento di filo tessile su rocche destinate sia per operazioni a filo semplice, sia per operazioni di binatura, ovvero accoppiamento di due o più fili per la torcitura.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti i dispositivi per l’avvolgimento di un filo tessile su tubetti cilindrici o conici, chiamati rocche, anche detta operazione di zettatura, come ad esempio descritto nel brevetto italiano IT-B- 1.056.631, oppure nelle domanda EP-A-0834462 ed EP-A-0979792.
E’ noto che tali dispositivi prevedono sia la rotazione della rocca attorno ad un proprio asse longitudinale, per determinare l’avvolgimento del filo, sia la corsa alternata dello stesso filo alimentato a detta rocca, la quale corsa avviene lungo una direzione parallela a tale asse longitudinale, per distribuire uniformemente il filo lungo detto asse della rocca.
A tale scopo, i dispositivi noti utilizzano una guida per movimentare alternativamente il filo parallelamente all’asse longitudinale della rocca, tra i relativi due estremi della stessa, lungo una corsa, o tratto rettilineo, che prevede due punti di inversione del moto in corrispondenza dei quali il filo coopera di volta in volta con uno o l’altro di denti, o pioli, di presa.
Tali denti, o pioli, di presa sono montati su cinghie avvolte attorno a pulegge rotanti che, opportunamente posizionate e azionate, movimentano linearmente detti denti, permettendo di coprire in modo alternato detta corsa.
La combinazione del moto rotazionale della rocca e del moto di traslazione alternato dei denti che spingono il filo, lungo la suddetta corsa, permette al filo di avvolgersi sulla rocca con una certa angolazione rispetto all’asse longitudinale della stessa, in modo che la matassa di filo sia uniformemente distribuita sulla rocca stessa. Tuttavia, il progressivo rallentamento e, istantaneamente l’arresto, del filo verso l’uno o l’altro punto di inversione del moto fa sì che, durante la rotazione della rocca, si determini un accumulo di filo in corrispondenza degli estremi della rocca, la quale, al termine delToperazione, può presentare un diametro non uniforme lungo l’asse longitudinale, in particolare maggiore agli estremi rispetto alla parte centrale.
Tale inconveniente può provocare uno scadimento della qualità del filato, problemi legati alle operazioni di colorazione dello stesso, stress meccanici sulla rocca, problematiche a magazzino.
Scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo per l’avvolgimento di un filo tessile che superi gli inconvenienti di cui sopra ed in particolare che permetta un avvolgimento sulla rocca con un diametro della matassa più uniforme riducendo o eliminando gli indesiderati ingrossamenti di diametro agli estremi.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente, mentre le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con il suddetto scopo, un dispositivo per l’avvolgimento di un filo tessile comprende:
- una rocca, montata girevole attorno a un proprio asse longitudinale che giace su un determinato primo piano sostanzialmente verticale, tipicamente posta in rotazione mediante un rullo di trascinamento motorizzato;
- denti di presa cursori per spostare il filo lungo una direzione parallela a detto asse longitudinale;
- una o più cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione rotanti, a cui sono collegati detti denti di presa, le quali cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione sono rotanti attorno a relativi assi di rotazione, disposte in modo da avere coordinati tratti rettilinei affiancati e paralleli a detto asse longitudinale, lungo cui i denti di presa spostano con moto alterno il filo, e tratti curvilinei di raccordo tra detti tratti rettilinei, nel passaggio tra un tratto rettilineo ed un tratto curvilineo venendo definito un punto di inversione del moto del filo.
Secondo il presente trovato, i suddetti assi di rotazione sono ortogonali al suddetto primo piano verticale e ciascuno di detti denti di presa comprende:
- un primo tratto lineare di base con una determinata lunghezza ed avente una prima estremità di fissaggio ad una corrispondente cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione ed una seconda estremità, disposta in posizione opposta ad una voluta distanza dalla prima estremità, detto primo tratto lineare giacendo, lungo detti tratti rettilinei, su un piano parallelo ad una superficie superiore della corrispondente cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione;
- un secondo tratto lineare con una determinata altezza, preferibilmente minore od uguale alla lunghezza del primo tratto, per la cooperazione di spinta con detto filo disposto in corrispondenza di detta seconda estremità di detto primo tratto, opposto e distanziato dalla prima estremità di fissaggio, per spostare il filo lungo un determinato piano di scorrimento ortogonale al suddetto primo piano verticale parallelamente a detto asse longitudinale della rocca.
Il suddetto secondo tratto lineare di cooperazione si estende trasversalmente, vantaggiosamente perpendicolarmente, verso l’alto da detto primo tratto, nel normale uso in detto tratto rettilineo verso l’alto rispetto al piano di giacitura della superficie superiore di dette cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione.
Tale secondo tratto risulta, nel passaggio di detta cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione tra detto tratto rettilineo e detto tratto curvilineo di raccordo, in posizione ruotata e traslata, avanzata nel caso in cui sia a valle, arretrata nel caso in cui sia a monte del primo tratto, di una quantità definita sostanzialmente dalla lunghezza del primo tratto, rispetto al punto di fissaggio alla cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione della prima estremità del dente di presa, in modo da ridurre l’ampiezza del percorso angolare lungo il quale determinare lo svincolo rapido del filo dal dente di presa.
Ciò consente di ridurre, se non eliminare, l’inconveniente di cui discusso della disuniformità del diametro finale della rocca lungo Tasse longitudinale, in particolare agli estremi.
Di conseguenza, lo svincolo, o sganciamento, rapido del filo viene ottenuto non appena il dente di presa inizia a ruotare, grazie alla voluta distanza tra la prima estremità di fissaggio del primo tratto di base del dente di presa ed il punto di cooperazione del filo sul secondo tratto lineare del dente di presa lungo il piano di scorrimento del filo stesso.
Grazie a ciò, la lunghezza del secondo tratto lineare di cooperazione si annulla in uno spazio molto ridotto, liberando così il filo che, non cooperando più con il dente di presa che l’ha spostato, può venire preso, in modo sostanzialmente istantaneo, dal dente di presa che si muove nel verso opposto, invertendo anche la movimentazione del filo.
Il filo, grazie alla speciale configurazione dei denti di presa, viene così movimentato lungo un piano sempre lineare, e non lungo tratti curvi, senza l’ausilio di sistemi di estrazione, tipo settori conici, eccentrici, leve e simili, che possono aggredire la fibra o trascinare il filo a causa del mancato scambio.
Il presente trovato è utilizzabile vantaggiosamente nella produzione di rocche cilindriche con due o più fili destinati alla ritorcitura, in quanto è estremamente economico, non complesso da realizzare, con un numero ridotto di componenti e che assicura una buona qualità, una velocità di confezionamento delle rocche molto elevata, un elevato numero di battute doppie al secondo, senza aggredire il filo.
Il trovato è agevolmente reso flessibile con poca spesa aggiuntiva, per produrre rocche coniche con avvolgimenti casuali o di precisione.
Con il presente trovato è possibile realizzare rocche con velocità ben oltre i 1500 m/min nel caso di rocche a singolo filo, oppure con velocità anche maggiore di 1100 m/min per rocche binate, per una corsa di del filo tra 110 mm e 250 mm, mantenendo elevata qualità della rocca e senza danneggiare il filo.
In accordo con forme di realizzazione, i suddetti assi di rotazione sono disposti su un secondo piano perpendicolare a detto primo piano, in corrispondenza di entrambe le estremità della rocca e ad una voluta distanza uno dall’altro.
Secondo alcune forme realizzative, il dispositivo comprende pulegge attorno a cui sono avvolte le cinghie, adatte a consentire la rotazione di dette cinghie attorno ai corrispondenti assi di rotazione, disposte ad un’estremità ed all’altra della rocca.
Nel caso di catene, potrebbero essere previste ruote dentate con analoga funzione. In alcune varianti, il primo tratto di base di ciascuno di detti denti, previsto per l’accoppiamento ad una corrispondente di dette cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione, è sostanzialmente ortogonale al relativo secondo tratto lineare di cooperazione con il filo che sporge trasversalmente, vantaggiosamente perpendicolarmente, dalla superficie superiore della corrispondente cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione.
Vantaggiosamente, il primo tratto di base ed il secondo tratto lineare di cooperazione di ciascuno di detti denti di presa definiscono una sagoma complessiva del dente sostanzialmente a forma di “L” rovescia, in cui il primo tratto di base ha un lunghezza maggiore od uguale, vantaggiosamente almeno il doppio, della lunghezza del secondo tratto lineare di cooperazione.
Secondo varianti di soluzione, le suddette cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione sono configurate per ruotare l’una rispetto all’altra, con verso di rotazione discorde in modo che i relativi denti di presa coprano, in modo alternato, la lunghezza di ciascun tratto rettilineo di ciascuna cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione parallelamente all’asse longitudinale della rocca.
Secondo varianti del presente trovato, i denti di presa sono configurati per movimentare, in un verso e nel verso opposto, il filo con moto alternato tra gli estremi della rocca, dove il movimento di traslazione viene alternativamente invertito in corrispondenti punti di inversione del moto, prendendo e svincolando di volta in volta il filo che viene così, in uso, continuamente spostato lungo l’asse longitudinale della rocca.
Vantaggiosamente, in forme di realizzazione del presente trovato, i suddetti denti di presa sono configurati in modo da determinare lo svincolo del filo in corrispondenza dei relativi punti di inversione del moto, sostanzialmente giacendo su un piano parallelo al secondo piano di giacitura degli assi di rotazione delle cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione. In questo modo la velocità del filo si mantiene il più possibile invariata anche in prossimità dei punti di inversione, eliminando, o quantomeno limitando, l’effetto di diametro maggiorato della matassa agli estremi della rocca.
In alcune varianti, il primo tratto di ciascun dente di presa è disposto a monte del secondo tratto, rispetto alla direzione di avanzamento del corrispondente dente di presa, risultando negativo l’angolo di svincolo del filo.
In altre varianti, il primo tratto di ciascun dente di presa è disposto a valle del secondo tratto, rispetto alla direzione di avanzamento del corrispondente dente di presa, risultando positivo l’angolo di svincolo del filo.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista laterale di un dispositivo per l’avvolgimento di un filo secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista frontale parziale e ingrandita del dispositivo di fig. 1;
- la fig. 3 è un particolare che illustra un dettaglio del dispositivo di fig. 1.
- le figg. 4 - 7 mostrano una sequenza temporale del dispositivo di fig. 1 in differenti posizioni operative;
- la fig. 8 rappresenta schematicamente un confronto tra un dente di presa del dispositivo del presente trovato ed un dente di presa formato da un singolo tratto rettilineo trasversale alla cinghia di trascinamento; - la fig. 9 è una variante di un dispositivo per l’avvolgimento di un filo secondo il presente trovato.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
Nei disegni, per facilitare la comprensione, le dimensioni reciproche dei vari componenti del presente trovato possono non essere in scala rispetto alle reciproche dimensioni reali.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI REALIZZAZIONE
Con riferimento ai disegni allegati, un dispositivo 10 secondo il presente trovato è utilizzabile per l’avvolgimento di un filo 11, avente diametro K nominale (fig. 3), su una rocca 12, montata girevole attorno ad un proprio asse longitudinale X che giace su un determinato primo piano PI verticale (figg. 1 e 2) e messa in rotazione mediante un rullo di trascinamento 13 motorizzato.
Nei disegni allegati, per agevolare la comprensione il diametro K del filo 11 è volutamente rappresentato molto maggiore delle sue reali dimensioni, e quindi fuori scala rispetto alle dimensioni delle altre parti del dispositivo 10.
Il dispositivo 10 comprende denti di presa 19, 20 cursori per spostare con moto alterno il filo 11 lungo una direzione parallela a detto asse longitudinale X, man mano che la rocca 12, ruotando, realizza una relativa matassa 12a. Il filo 11 è a valle dei denti di presa 19, 20 rispetto alla direzione e verso di avanzamento, indicata ad esempio dalla freccia L di fig. 3 per ciò che riguarda il dente di presa 19 e simmetrica per il dente di presa 20, in modo che questi ultimi lo spingano alternativamente lungo la voluta corsa.
Inoltre, il dispositivo 10 comprende cinghie 14, 16 di trascinamento rotanti attorno a relativi assi di rotazione Y e Z, i quali sono ortogonali al suddetto primo piano PI verticale, su cui giace l’asse longitudinale X della rocca 12, e contenuti in un secondo piano P2, trasversale, vantaggiosamente perpendicolare, al suddetto primo piano PI. In alternativa alle cinghie si possono utilizzare catene od altri mezzi di movimentazione rotanti.
Le cinghie 14, 16 sono avvolte attorno a corrispondenti pulegge 15, 17 ruotanti attorno ai suddetti assi di rotazione Y e Z, aventi un determinato raggio R, e disposte ad un determinato interasse I l’una dall’altra (fig. 2). Le pulegge 15, 17 possono essere motrici, oppure condotte, ricevendo il moto da ulteriori pulegge motrici non rappresentate.
Nei disegni allegati si descrive solamente il lato destro del dispositivo 10, valendo la medesima descrizione per il lato sinistro che risulta simmetrico, sì che, in corrispondenza dei due punti di inversione del moto del filo 11, quest’ultimo abbia alternativamente il medesimo comportamento dinamico.
Ovviamente, a seconda della configurazione geometrica delle cinghie 14, 16, possono essere previste ulteriori pulegge di rinvio, o folli, in cooperazione con le pulegge 15, 17 disposte in corrispondenza dei punti di inversione. Ad esempio si può determinare una configurazione quadrangolare per le due cinghie 14, 16, con due coppie di tratti rettilinei paralleli ed affiancati, tali coppie essendo trasversali e consecutive le une alle altre, e raccordate da tratti curvilinei, come meglio spiegato di seguito.
In particolare, le cinghie 14, 16 si avvolgono sulle rispettive pulegge 15, 17 in modo tale da avere coordinati e specifici tratti rettilinei 14a, 16a, affiancati e paralleli a detto asse longitudinale X della rocca 12 e tratti curvilinei 14b, 16b di raccordo tra detti tratti rettilinei 14a, 16a. I punti di inizio e fine dei suddetti tratti rettilinei 14a, 16a sono spazialmente associati agli estremi della rocca 12 e lungo tali tratti rettilinei 14a, 16a i denti di presa 19, 20 spostano con moto alterno il filo 11. Nel passaggio tra un tratto rettilineo Ma, 16a ed un tratto curvilineo 14b, 16b viene definito un punto di inversione del moto del filo 11.
Man mano che la rocca 12 ruota ed il filo 11 viene movimentato, si forma la matassa 12a di filo che aumenta progressivamente di diametro e, per assecondare tale aumento di diametro, la rocca 12 è anche mobile verticalmente lungo il primo piano PI , in modo noto e, in questo modo, il filo 11 viene movimentato sempre lungo una voluta direzione che risulta tangenziale alla matassa in formazione.
Su ciascuna delle cinghie 14, 16 sono montati i relativi denti 19, 20 di presa, mediante i quali spingere il filo 11 lungo detti tratti rettilinei 14a, 16a in una direzione parallela a detto asse longitudinale X, man mano che il filo 11 stesso viene avvolto sulla rocca 12 grazie alla rotazione indotta di quest’ultima.
Le cinghie 14, 16 ruotano l’una rispetto all’altra, con verso di rotazione discorde in modo che i relativi denti 19, 20 coprano, in modo alternato, la lunghezza, o corsa, del suddetto tratto rettilineo 14a, 16a di ciascuna cinghia 14, 16 parallelo all’asse longitudinale X della rocca 12.
Ciò fa sì che i denti 19, 20 spingano, l’uno in un verso e l’altro nel verso opposto, il filo 11 con moto alternato tra gli estremi della rocca 12, dove il movimento di traslazione viene alternativamente invertito in corrispondenti punti di inversione del moto, prendendo e svincolando di volta in volta il filo 11 che viene così continuamente spostato lungo l’asse longitudinale X della rocca 12.
Tale moto alterno, in combinazione con la rotazione della rocca 12, determina l’avvolgimento del filo 11 lungo tutta la rocca 12.
I denti 19, 20 si estendono perpendicolarmente dalla superficie superiore F delle relative cinghie 14, 16 e tale disposizione, in combinazione con la reciproca disposizione tra primo piano PI ed assi di rotazione Y e Z delle pulegge 15, 17, fa sì che lo svincolo del filo 11 dall’uno o l’altro dei denti 19, 20 in corrispondenza del punto d’inversione avvenga sostanzialmente giacendo su un piano parallelo al secondo piano P2, e non nel tratto di curva delle pulegge 15, 17, in modo che si mantenga il più possibile invariata la velocità del filo 11 anche in prossimità dei punti d’inversione, eliminando, o quantomeno limitando, la disuniformità del diametro della matassa che si viene a creare agli estremi della rocca 12. Più in particolare, il dispositivo 10 illustrato nei disegni allegati comprende una prima cinghia 14 piatta e ruotante attorno a una pluralità di pulegge di cui una prima puleggia 15, rappresentata nelle figg. 1, 2, 4 - 7, è motrice ed una seconda cinghia 16, anch’essa piatta e ruotante attorno a una pluralità di pulegge di cui una seconda puleggia 17, rappresentata anch’essa nelle figg.
1, 2, 4 - 7, è motrice.
Inoltre, sono previste una pluralità, nel caso di specie in numero di due, di primi denti 19 collegati alla prima cinghia 14 ed una pluralità, nel caso di specie anche in numero di due, di secondi denti 20 collegati alla seconda cinghia 16.
Un piano di guida 18 sagomato è previsto in cooperazione con il filo 11 che viene man mano avvolto. Tale piano di guida 18 è disposto frontalmente alla rocca 12, tra il filo 11 e le cinghie 14, 16 e, oltre a fungere da deviatore, con una sua prima porzione curvilinea 18a, determina una direzione, comunque sempre costante, lungo la quale viene avvolto il filo 11, sostanzialmente tangente alla matassa 12a che via via aumenta di diametro.
Il piano di guida 18 presenta almeno una fessura, finestra o scanalatura, longitudinale 18b, che si estende parallelamente all’asse longitudinale X, e quindi anche ai tratti rettilinei 14a, 16a delle cinghie 14, 16 affiancati alla rocca 12. Tale fessura longitudinale 18b è di lunghezza almeno pari alla lunghezza dei tratti rettilinei 14a, 16a, includendo anche i punti di inversione del moto del filo 1 1, vantaggiosamente per una lunghezza leggermente maggiore della rocca 12, ed è configurata per consentire il passaggio trasversale dei denti di presa 19, 20 che sporgono oltre la superficie superiore F delle citate cinghie 14, 16.
I primi denti 19 sono collegati, sporgenti verticalmente, sul fianco della prima cinghia 14 che è affacciato al fianco della seconda cinghia 16, mediante due rivetti 21 (figg. 1 e 3) ed i secondi denti 20 sono collegati alla seconda cinghia 16 in maniera analoga.
Secondo il presente trovato ciascun dente di presa 19, 20 comprende, con riferimento alla fig. 3 dove per comodità di rappresentazione è raffigurato solamente il primo dente 19 valendo la medesima trattazione anche per il secondo dente 20:
- un primo tratto 22 lineare di base, di lunghezza D, avente una prima estremità 22a di fissaggio ad una corrispondente cinghia 14, 16 ed una seconda estremità 22b in posizione opposta rispetto alla prima estremità 22a, detto primo tratto 22 giacendo, lungo detti tratti rettilinei 14a, 16a, su un piano parallelo alla superficie superiore F della corrispondente cinghia 14, 16;
- un secondo tratto 23 lineare per la cooperazione di spinta con detto filo 11, avente altezza H (fig. 3) e disposto in corrispondenza di detta seconda estremità 22b di detto primo tratto 22 per spostare il filo lungo un determinato piano di scorrimento ortogonale al suddetto primo piano PI verticale.
Tale secondo tratto 23 è nel caso di specie disposto a valle del primo tratto 22 rispetto al verso di movimentazione delle cinghie.
II suddetto secondo tratto 23 lineare di cooperazione si estende trasversalmente verso l’alto da detto primo tratto 22, in questo caso ortogonalmente, nel normale uso in detto tratto rettilineo Ma, 16a, verso l’alto rispetto al piano di giacitura della superfìcie superiore F di dette cinghie 14, 16.
Quindi il secondo tratto 23 risulta, nel passaggio di rotazione di detta cinghia 14, 16 tra detto tratto rettilineo 14a, 16a e detto tratto curvilineo 14b, 16b di raccordo, in posizione ruotata e traslata, in questo caso avanzata lungo il verso di movimentazione delle cinghie 14, 16, di una quantità sostanzialmente pari alla lunghezza D del primo tratto 22 rispetto al punto di fissaggio alla cinghia 14, 16 definito dalla prima estremità 22a del dente di presa 19, 20, in modo da ridurre l’ampiezza del percorso angolare lungo il quale determinare lo svincolo rapido del filo dal dente di presa 19, 20.
Nella rotazione sopra descritta, poiché i denti di presa 19, 20 sono vincolati alle cinghie 14, 16, nel caso di specie mediante rivetti 21, in corrispondenza della seconda estremità 22b, risulta che la prima estremità 22a del primo tratto 22 di ciascun dente di presa 19, 20, pur continuando a ruotare solidalmente alla cinghia 14, 16, nel passaggio di rotazione tra detto tratto rettilineo 14a, 16a e detto tratto curvilineo 14b, 16b di raccordo si solleva, inclinandosi, rispetto alla superficie F della cinghia 14, 16 che continua a ruotare cambiando direzione di movimentazione, come si vede bene nelle figg. 2, 4 - 7.
Nella fattispecie, la configurazione di ciascun dente di presa 19, 20 risulta sostanzialmente ad “L” rovescia, in cui il primo tratto 22 ha un lunghezza D maggiore od uguale, vantaggiosamente almeno il doppio, dell’altezza H del secondo tratto 23. In particolare, secondo il presente trovato è vantaggioso, per la corretta cooperazione con il filo 11, che l’altezza H del secondo tratto 23 sia almeno maggiore od uguale al diametro K del filo 11.
Ulteriormente, secondo il presente trovato maggiore è la lunghezza D del primo tratto22, più rapidamente si libera il filo 11 dal dente di presa 19, 20.
Allo stesso modo, minore è il raggio R della relativa puleggia 15, 17, più rapidamente si svincola il filo 11 dal dente di presa 19, 20.
Inoltre, affinché il filo 11 non sia libero, ma sia sempre in presa su uno o l’altro dei denti di presa 19, 20, è importante determinare opportunamente la posizione reciproca delle pulegge 15, 17. In particolare, in alcune soluzioni è preferibile che l’interasse I tra le due pulegge 15, 17 sia circa pari al doppio della lunghezza D del primo tratto 22. In questo modo, si ha la garanzia che, nel momento che il dente di presa 19 libera il filo 11, l’altro dente di presa 20 è già in posizione pronta e coordinata, all’incirca tra le due pulegge 15, 17, per prendere il filo 11 e movimentarlo in senso opposto, evitando che il filo 11 sia, in qualche istante temporale, non in presa con uno o l’altro dei denti di presa 19, 20.
La suddetta forma ad “L” rovescia dei primi 19 e secondi 20 denti permette, inoltre, di collegare saldamente il relativo primo tratto 22 al fianco della rispettiva cinghia 14, 16 conferendo al secondo tratto 23, sporgente dallo spessore della cinghia 14, 16, e che coopera con il filo 11, stabilità di posizione.
La disposizione dei primi 19 e secondi 20 denti sulle rispettive cinghie 14, 16 e la lunghezza di queste sono tali per cui quando un primo dente 19 si trova interamente appena sotto il piano di guida 18 , un secondo dente 20 si trova allineato con il raggio perpendicolare al secondo piano P2, contenente gli assi di rotazione Y e Z della prima 15 e seconda 17 puleggia. Tale situazione si ritrova specularmente quando il secondo dente 20, di cui sopra, ha percorso il tratto rettilineo 14a, 16a parallelo all’asse longitudinale X, completando un ciclo che si ripete in continuo con la rotazione delle cinghie 14, 16.
Infatti, durante la rotazione delle cinghie 14, 16, un primo dente 19 indenta il filo 11 per traslarlo secondo il suo verso di avanzamento lungo il tratto rettilineo 14a, 16a parallelo all’asse X della rocca 12. Il filo 11 attraversa trasversalmente i percorsi rettilinei di entrambe le cinghie 14, 16 strisciando sul piano di guida 18 (fig. 1). Quando il primo dente 19 che indenta il filo 11 si trova allineato con il raggio perpendicolare al piano P2 della prima rocca 14, inizia a ruotare attorno alla prima puleggia 14 (fig. 4). Mentre il primo dente 19 ruota attorno alla prima puleggia 15, il filo 11, vincolato dalla superficie F della seconda cinghia 16 e spinto dal primo dente 19, mantiene una traiettoria rettilinea (fig. 5).
Quando il primo dente 19, seguendo la rotazione della prima cinghia 14, si trova sotto il piano di guida 18, il filo 11 si svincola da esso (fig. 6).
Contemporaneamente, il secondo dente 20 collegato alla seconda cinghia 16 si trova allineato al raggio della seconda puleggia 17 perpendicolare al secondo piano P2 e indenta il filo 11.
Il filo 11 inverte così il suo moto di traslazione lungo il tratto rettilineo 14a, 16a (fig. 7). Analoga situazione si ripete all’altro capo del tratto rettilineo 14a, 16a delle cinghie 14, 16 in modo che il filo 11 assuma un moto rettilineo alternato.
In questo modo, il filo 11, in corrispondenza del tratto di estremità della rocca 12, non segue il primo dente 19, che lo indenta, nella rotazione lungo la puleggia 15, ma mantiene un moto rettilineo con velocità sostanzialmente invariata fino a che non viene indentato dal secondo dente 20.
La velocità del filo 11 mantenuta sostanzialmente costante nel tratto tra i due assi Y e Z, indicato dall’interasse I di fig. 2, permette di ottenere un diametro della matassa in avvolgimento sulla rocca 12 più uniforme agli estremi della stessa.
Per evidenziare il vantaggio tecnico derivante dalla configurazione sopra descritta dei denti di presa 19, 20, che si esemplifica nella suddetta forma a “L” rovescia, la fig.
8 rappresenta un confronto tra l’ampiezza angolare che un dente di presa del dispositivo del presente trovato, indicato nel caso di specie con il riferimento numerico 19, deve percorrere per svincolare il filo 11, rispetto ad un dente, indicato dalla lettera T, formato da un singolo tratto rettilineo ortogonale alla cinghia.
Come si vede in fig. 8, il dente di presa 19, per passare dalla quota Q1 corrispondente al piano di scorrimento del filo 11, alla quota Q2, corrispondente al piano relativo alla sommità del dente di presa quando il filo 11 si disaccoppia dal dente di presa stesso, ruotando in senso antiorario come indicato dalla freccia B si sposta anche linearmente del tratto AQ atto a consentire lo svincolo del filo 11, il cui diametro K è uguale od inferiore a tale distanza AQ, percorrendo un tratto angolare al, nel caso di specie pari a 10°. Invece, il dente T di confronto, per percorrere il medesimo tratto AQ e svincolare il filo 11, percorre un tratto angolare a2 maggiore del tratto angolare al, nel caso di specie pari a 33°, e quindi svincola il filo 11 con ritardo, mentre il presente trovato determina uno svincolo sostanzialmente istantaneo del filo 1 1
In pratica, la lunghezza del tratto AQ si auto-annulla con pochi millimetri di corsa della cinghia 14, 16, percorrendo una distanza angolare al di pochi gradi, in confronto al tratto angolare a2 che deve percorrere il dente T.
Come si vede nella fig. 8, l’angolo di svincolo al della soluzione descritta è sempre negativo considerando il punto di inversione della cinghia con moto sia verso sinistra, sia verso destra.
E chiaro che al dispositivo di avvolgimento di un filo tessile fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire daH’ambito del presente trovato.
Una variante realizzativa (fig. 9) del presente trovato prevede che l’angolo di svincolo al sia sempre positivo considerando il punto di inversione della cinghia con moto sia verso sinistra, sia verso destra. In tale soluzione, il dente di presa, nel caso rappresentato dal numero di riferimento 19, tira il filo 11, a differenza della soluzione precedente in cui il filo 11 viene spinto dal dente di presa, e ruota in senso orario, come indicato dalla freccia G, per realizzare lo svincolo. Ciò è vantaggioso perché elimina l’interferenza, seppur già minima, tra la sommità del dente di presa ed il filo nella fase di svincolo, in quanto il dente scompare subito all’indietro mentre il filo avanza come indicato dalla freccia M di fig. 9. Per realizzare tale variante, si montano sulla cinghia i denti di presa ruotati su sé stessi di 180°, ovvero speculari, rispetto a quanto rappresentato nei disegni allegati, ovvero con il secondo tratto non più a valle, bensì a monte del primo tratto 22 rispetto al verso di movimentazione della corrispondente cinghia. A tal fine, potrà essere prevista una puleggia intermedia deviatrice 17a per realizzare la voluta rotazione all’indietro del dente di presa.
Il presente trovato, essendo formato da componenti costruttivi semplici, può essere agevolmente adattato alle esigenze applicative ed economiche richieste.
In particolare, il presente trovato può essere applicato a tutti i dispositivi noti di formazione delle rocche, per realizzare rocche binate, coniche o superconiche, casuali o di precisione, con possibilità di corsa variabile, potendo essere associato a mezzi di movimentazione a pista magnetica ad alte prestazioni.
E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo di avvolgimento di un filo tessile, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per Ravvolgimento di un filo (11) comprendente: - una rocca (12), montata girevole attorno a un proprio asse longitudinale (X) che giace su un determinato primo piano (PI) verticale, - denti di presa (19, 20) cursori mediante i quali spostare il filo (11) lungo una direzione parallela a detto asse longitudinale (X); - cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione (14, 16) rotanti, a cui sono collegati i denti di presa (19, 20), le quali cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione (14, 16) sono atte ad essere ruotate attorno a relativi assi di rotazione (Y, Z) e sono disposte in modo da avere coordinati tratti rettilinei (14a, 16a) affiancati e paralleli a detto asse longitudinale (X) lungo cui i denti di presa (19, 20) spostano con moto alterno il filo (11), e tratti curvilinei (14b, 16b) di raccordo tra detti tratti rettilinei (14a, 16a), nel passaggio tra un tratto rettilineo (14a, 16a) ed un tratto curvilineo (14b, 16b) venendo definito un punto di inversione del moto del filo (11), caratterizzato dal fatto che detti assi di rotazione (Y, Z) sono ortogonali a detto primo piano (PI) verticale e che ciascuno di detti denti di presa (19, 20) comprende: - un primo tratto (22) lineare di base di lunghezza (D) avente una prima estremità (22a) di fissaggio ad una porzione di una corrispondente cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16) ed una seconda estremità (22b) in posizione opposta alla prima estremità (22a), detto primo tratto (22) giacendo, lungo detto tratto rettilineo (14a, 16a), su un piano parallelo ad una superficie superiore (F) della corrispondente cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16); - un secondo tratto (23) lineare di altezza (H) per la cooperazione con detto filo (11) disposto in corrispondenza di detta seconda estremità (22b) di detto primo tratto (22), opposto e distanziato dalla prima estremità (22a) di fissaggio, per spostare il filo (11) lungo un determinato piano di scorrimento ortogonale a detto primo piano (PI) parallelamente a detto asse longitudinale (X), detto secondo tratto (23) estendendosi trasversalmente verso l’alto da detto primo tratto (22) e risultando, nel passaggio di detta cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16) tra detto tratto rettilineo (14a, 16a) e detto tratto curvilineo (14b, 16b) di raccordo, in posizione ruotata e traslata di una quantità definita sostanzialmente dalla lunghezza (D) del primo tratto (22) rispetto al punto di fissaggio alla cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16) definito dalla prima estremità (22a) del primo tratto (22) del dente di presa (19, 20).
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti assi di rotazione (Y, Z) sono disposti su un secondo piano (P2) perpendicolare a detto primo piano (PI), in corrispondenza di entrambe le estremità della rocca (12) e ad un voluto interasse (I) uno dall’altro.
  3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che comprende pulegge (15, 17) attorno a cui sono avvolte le cinghie (14, 16) ed adatte a consentire la rotazione di dette cinghie (14, 16) attorno ai corrispondenti assi di rotazione (Y, Z), disposte ad un’estremità ed all’altra della rocca (12).
  4. 4. Dispositivo come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che l’interasse (I) tra le due pulegge (15, 17) è circa pari al doppio della lunghezza (D) del primo tratto (22).
  5. 5. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il primo tratto (22) di ciascuno di detti denti (19, 20), per l’accoppiamento ad una corrispondente di dette cinghie, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16), è sostanzialmente ortogonale al relativo secondo tratto (23) lineare di cooperazione con il filo (11) che sporge trasversalmente dalla superficie superiore (F) della corrispondente cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16), detto primo tratto (22) essendo disposto a monte, od a valle, del secondo tratto (23) rispetto alla direzione di avanzamento del relativo dente di presa (19, 20), risultando rispettivamente negativo o positivo il relativo angolo di svincolo (al) del filo (11) che percorre il dente di presa (19, 20).
  6. 6. Dispositivo come nella rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il primo tratto (22) ed il secondo tratto (23) di ciascuno di detti denti di presa (19, 20) definiscono una sagoma complessiva del dente sostanzialmente a forma di “L” rovescia, in cui il primo tratto (22) ha una lunghezza (D) maggiore od uguale dell’altezza (H) del secondo tratto (23).
  7. 7. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le cinghie, catene od altri mezzi di movimentazione (14, 16) sono configurate per ruotare l’una rispetto all’altra, con verso di rotazione discorde sì che i relativi denti (19, 20) coprano, in modo alternato, la lunghezza di ciascun tratto rettilineo (14a, 16a) di ciascuna cinghia, catena od altri mezzi di movimentazione (14, 16) parallelamente all’asse longitudinale (X) della rocca (12).
  8. 8. Dispositivo come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i denti (19, 20) sono configurati per movimentare, in un verso e nel verso opposto, il filo (11) con moto alternato tra gli estremi della rocca (12), dove il movimento di traslazione viene alternativamente invertito in corrispondenti punti di inversione del moto, prendendo e svincolando di volta in volta il filo (11) che viene così, in uso, continuamente spostato lungo l’asse longitudinale (X) della rocca (12).
  9. 9. Dispositivo come nelle rivendicazioni 2 e 8, caratterizzato dal fatto che i denti (19, 20) sono configurati in modo da determinare lo svincolo del filo (11) in corrispondenza dei relativi punti di inversione del moto, sostanzialmente giacendo su un piano parallelo al secondo piano (P2).
  10. 10. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’altezza (H) del secondo tratto (23) è almeno maggiore od uguale al diametro (K) del filo (11).
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