ITUD20110051A1 - Dispositivo e procedimento per applicare con precisione un attacco ortodontico su un dente - Google Patents

Dispositivo e procedimento per applicare con precisione un attacco ortodontico su un dente Download PDF

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    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61CDENTISTRY; APPARATUS OR METHODS FOR ORAL OR DENTAL HYGIENE
    • A61C7/00Orthodontics, i.e. obtaining or maintaining the desired position of teeth, e.g. by straightening, evening, regulating, separating, or by correcting malocclusions
    • A61C7/12Brackets; Arch wires; Combinations thereof; Accessories therefor
    • A61C7/14Brackets; Fixing brackets to teeth
    • A61C7/146Positioning or placement of brackets; Tools therefor

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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO E PROCEDIMENTO PER APPLICARE CON PRECISIONE UN ATTACCO ORTODONTICO SU UN DENTE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo e ad un procedimento per applicare su un dente, con precisione, un attacco ortodontico, o linguale, o vestibolare, detto anche "bracket", e trova quindi applicazione nel settore della ortodonzia, per correggere la posizione dei denti che presentano anomalie di posizionamento rispetto alle gengive.
STATO DELLA TECNICA
In ortodonzia è noto fissare, mediante collanti dentistici, singoli attacchi ortodontici sia sulla parete linguale, ossia quella rivolta verso l'interno della bocca (attacchi linguali), sia sulla parete vestibolare, ossia quella rivolta verso l'esterno (attacchi vestibolari), di ciascun dente che presenta anomalie di posizionamento rispetto alle gengive, per realizzare un apparecchio dentale. Ciascun attacco ortodontico è provvisto di una o più scanalature, dette anche "slot", in ognuna delle quali è atto ad essere disposto un filo, normalmente di titanio, nickel-titanio, o di altro materiale idoneo, per realizzare l'apparecchio dentale, atto a correggere le suddette anomalie.
E' anche noto dal brevetto italiano N°1.381.221, concesso al Richiedente, un dispositivo ed un procedimento che permettono di posizionare un attacco ortodontico linguale, con una certa precisione e con un'inclinazione voluta. Il suddetto dispositivo noto comprende essenzialmente una lamina di appoggio atta ad essere appoggiata sulla parete vestibolare del dente da trattare, ossia quella rivolta verso l'esterno, ed una piastra di supporto su cui viene montato temporaneamente l'attacco ortodontico da applicare e la quale è posizionabile rispetto alla parete linguale del medesimo dente. La lamina di appoggio e la piastra di supporto sono fra loro collegate da un cursore che permette il loro scorrimento reciproco, come se fossero le due ganasce di una piccola morsa. In questo modo, l'odontoiatra è agevolato nell'operazione di posizionamento e di fissaggio dell'attacco ortodontico, perché prima posiziona la lamina di appoggio sulla parete vestibolare del dente da trattare e poi posiziona la piastra di supporto, facendola scorrere sul cursore, fino a che l'attacco ortodontico va contro la parete linguale del dente. Nell 'utilizzo pratico del suddetto dispositivo noto si è però riscontrato che, a volte, nonostante la precisione del dispositivo, l'odontoiatra trova qualche difficoltà a mantenerlo in una determinata posizione spaziale, ossia a orientarlo sia rispetto ai piani orizzontale e verticale, sia ad inclinarlo di un determinato angolo.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo, e di mettere a punto un associato procedimento, per applicare con precisione, su un dente, un attacco ortodontico, di tipo sia linguale, sia vestibolare, ad una predeterminata distanza dal margine superiore, occlusale o incisale, del dente stesso, che siano ancora più semplici da utilizzare e che garantiscano un perfetto allineamento e posizionamento dello stesso attacco ortodontico, senza che l'odontoiatra debba eseguire particolari e complicate operazioni di posizionamento del dispositivo stesso rispetto al dente da trattare. Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
II presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti.
Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con il suddetto scopo, un dispositivo per applicare con precisione un attacco ortodontico su una parete linguale, o vestibolare, di un dente, ad una predeterminata distanza lineare e verticale dal margine superiore dello stesso dente, secondo il presente trovato, comprende mezzi di supporto adatti a supportare temporaneamente l'attacco ortodontico da applicare e mezzi di appoggio adatti ad essere appoggiati sul dente da trattare per definire una posizione di riferimento per il suddetto attacco ortodontico.
In accordo con una caratteristica del presente trovato, i suddetti mezzi di appoggio comprendono una coppia di elementi di posizionamento adatti ad essere appoggiati contro la parete del dente e i suddetti mezzi di supporto sono mobili rispetto ai suddetti mezzi di appoggio lungo un asse longitudinale per portarsi da una posizione di riposo, in cui sono distanti dai suddetti mezzi di appoggio, ad una posizione operativa, in cui sono disposti in prossimità di detti mezzi di appoggio.
Nella suddetta posizione operativa, l'attacco ortodontico è vantaggiosamente disposto in prossimità di, o contro, la suddetta parete linguale, fra la suddetta coppia di elementi di posizionamento.
La posizione trasversale dell'attacco ortodontico rispetto al suddetto asse longitudinale è predeterminabile grazie alla scorrevolezza di quest'ultimo rispetto ad una barra rigida che supporta i mezzi di supporto. La superficie inferiore della barra rigida funge da superficie di riferimento per posizionare l'attacco ortodontico ad una predeterminata distanza lineare e verticale dal margine superiore del dente da trattare. La coppia di elementi di posizionamento è infatti disposta sostanzialmente perpendicolare alla suddetta superficie inferiore della barra rigida.
In questo modo, l'odontoiatra può posizionare i mezzi di appoggio direttamente sulla superficie della parete, linguale o vestibolare, del dente, sulla quale deve applicare l'attacco ortodontico, dopo aver appoggiato la suddetta superficie inferiore della barra rigida sul margine superiore, occlusale o incisale, del dente da trattare. Poi sarà sufficiente eseguire un semplice movimento di avvicinamento dei mezzi di supporto, su cui è montato temporaneamente l'attacco ortodontico da installare, ai mezzi di appoggio già posizionati, per portare l'attacco stesso verso la parete, fra la coppia di elementi di elementi di posizionamento, che fungono anche da elementi di guida e di centraggio.
L'attacco ortodontico risulterà così posizionato alla distanza verticale voluta e predeterminata, rispetto al margine superiore del dente, in modo semplice ed automatico.
In accordo con un'altra caratteristica del presente trovato, mezzi elastici sono previsti per tenere normalmente i suddetti mezzi di appoggio nella suddetta posizione di riposo.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista laterale di una prima forma di realizzazione di un dispositivo secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista dall'alto del dispositivo di fig. 1;
- la fig. 3 è una sezione secondo la linea III-III di fig. 2;
- la fig. 4 è una sezione, in scala ingrandita, secondo la linea IV-IV di fig. 3;
- la fig. 5 è una sezione, in scala ingrandita, secondo la linea V-V di fig. 3;
- la fig. 6 è una vista laterale del dispositivo di fig. 1 in una prima fase del procedimento di utilizzo ;
- la fig. 7 è una vista laterale del dispositivo di fig. 1 in una seconda fase del procedimento di utilizzo ;
- la fig. 8 è una vista laterale di una seconda forma di realizzazione di un dispositivo secondo il presente trovato, in una prima fase operativa;
- la fig. 9 è una vista laterale del dispositivo di fig. 8 in una seconda fase operativa.
Per facilitare la comprensione dei disegni, nelle diverse figure e forme di realizzazione sono stati utilizzati numeri di riferimento identici per identificare elementi comuni, o aventi la medesima funzione. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in un'altra forma di realizzazione, senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI DUE FORME PREFERENZIALI DI REALIZZA¬
ZIONE
Con riferimento alla fig. 1, un dispositivo 10 secondo il presente trovato, è atto a posizionare un attacco ortodontico 11 su una parete linguale 12 (figure 6, 7, 8 e 9) di un dente 13, avente anche un margine superiore 14, occlusale o incisale, ed una parete vestibolare 15. L'attacco ortodontico 11 può essere di qualunque tipo noto, per esempio del tipo provvisto di una o più scanalature (slot).
In accordo con una prima forma di realizzazione (figure da 1 a 7), il dispositivo 10 comprende un corpo 16 metallico, di forma sostanzialmente rettilinea e lungo circa 40 mm. Nella fattispecie il corpo 16 è costituito da una barra 17, con sezione trasversale rettangolare, e da un primo cannotto 18, sostanzialmente cilindrico, soprapposti e solidali fra loro. Il primo cannotto 18 ha internamente una cavità cilindrica 19 ed è provvisto, nella sua parte superiore, di una feritoia 20 parallela ad un primo asse longitudinale XI.
Ad un'estremità del corpo 16 è fissato un secondo cannotto 22, disposto lungo un asse trasversale Y, perpendicolare all'asse longitudinale XI. All'interno del secondo cannotto 22 è inserito con precisione uno stelo cilindrico 23, all'estremità inferiore del quale è fissata una piastrina di supporto 25, detta anche piedino, provvista ad una estremità di due intagli 26 (fig. 5), nei quali è atto ad essere disposto un attacco ortodontico 11. L'angolo a (fig. 1) formato fra la piastrina di supporto 25 e l'asse trasversale Y è variabile fra circa 45° e 90°, in funzione delle specifiche esigenze dell'odontoiatra .
Lo stelo cilindrico 23 è provvisto perifericamente di una scanalatura longitudinale 29 (fig. 2), con sezione trasversale a forma di V, che coopera con una corrispondente sporgenza 30 del secondo cannotto 22, in modo che lo stesso stelo 23 possa solamente scorrere assialmente, ma non ruotare, rispetto al canotto 22. Mezzi di tipo noto e non rappresentati nei disegni, ad esempio come quelli descritti nel sopra menzionato brevetto italiano N°1.381.221, possono essere previsti per permettere spostamenti assiali incrementali, o a scatto, dello stelo 23 rispetto al canotto 22 lungo l'asse trasversale Y (fig. 1).
La distanza Q fra un asse longitudinale X2, parallelo all'asse longitudinale XI e passante per la mezzeria dell'attacco ortodontico 11, e la superfieie inferiore della barra 17 è predeterminabile dall'odontoiatra e definisce la distanza lineare e verticale dal margine superiore 14 (figure 6 e 7) del dente 13 da trattare, alla quale sarà applicato l'attacco ortodontico 11.
Un cursore 32 è inserito nella cavità cilindrica 19 del primo cannotto 18, in modo da poter scorrere assialmente lungo l'asse longitudinale XI. Nella fattispecie, il cursore 32 comprende una piastra trasversale 33 avente sostanzialmente la forma di un trapezio, la quale è inserita di taglio nella feritoia 20 ed è fissata ad un'asta cilindrica 35, che sporge lateralmente dalla cavità cilindrica 19, dal lato opposto al secondo cannotto 22. Una molla elicoidale 36 è disposta all'interno della cavità cilindrica 19, fra il secondo cannotto 22 e la piastra trasversale 33 e spinge costantemente quest 'ultima contro un arresto 38, fissato al corpo 16.
Alla piastra trasversale 33 è fissato un elemento di appoggio 39, avente la forma di una U rovesciata che definisce due bracci 40 e 41 rivolti verso il basso e sostanzialmente paralleli fra loro. Come verrà meglio spiegato più avanti, i due bracci 40 e 41 sono adatti a svolgere la funzione di elementi di posizionamento per l'applicazione dell'attacco ortodontico 11. La distanza D (fig. 5) fra l'interno dei bracci 40 e 41 è leggermente superiore alla larghezza L dell'attacco ortodontico 11. Inoltre, i due bracci 40 e 41 sono equidistanti dal secondo asse longitudinale X2.
II funzionamento del dispositivo 10 fin qui descritto, che definisce il procedimento secondo il presente trovato, è il seguente.
Innanzitutto, con il dispositivo 10 in una posizione di riposo, rappresentata nelle figure da 1 a 5, ossia con la piastrina di supporto 25 distante dai bracci 40 e 41, si inserisce temporaneamente un attacco ortodontico 11, di tipo linguale, negli intagli 26 (fig. 5) della piastrina di supporto 25, in modo che possa anche oscillare leggermente rispetto al punto di inserimento. La distanza lineare Q dell'attacco ortodontico 11 rispetto al margine superiore 14 del dente 13 da trattare (fig. 6), viene regolata facendo scorrere assialmente lo stelo 23 lungo l'asse trasversale Y, rispetto al secondo cannotto 22.
Quindi, il dispositivo 10, munito di attacco ortodontico 11, viene introdotto parzialmente ali'interno della bocca del paziente, in modo da fare appoggiare i due bracci 40 e 41 dell'elemento di appoggio 39 contro la parete linguale 12 del dente 13 da trattare, e facendo appoggiare la superficie inferiore della barra 17 sul margine superiore 14 dello stesso dente 13. La posizione in cui viene collocato l'elemento di appoggio 39 rispetto al dente 13 da trattare definisce anche la posizione nella quale verrà applicato l'attacco ortodontico 11 nella parete linguale 12. L'odontoiatra non sarà quindi costretto a regolare l'inclinazione del dispositivo 10 rispetto ad un piano verticale passante per il dente 13, in quanto l'attacco ortodontico 11 sarà automaticamente posizionato alla predeterminata distanza lineare Q.
Successivamente, mantenendo fermo in questa posizione il cursore 32, ed in particolare l'elemento di appoggio 39, si sposta poi assialmente, lungo l'asse longitudinale XI, il corpo 16 (verso destra nelle figure 6 e 7), contro l'azione della molla elicoidale 36, fino a che lo stesso attacco ortodontico 11 arriva a contatto della parete linguale 12 del dente 13, fra i bracci 40 e 41 dell'elemento di appoggio 39, portando così il dispositivo 10 in una posizione operativa .
Il centraggio dell'attacco ortodontico 11 rispetto alla parete linguale 12 avviene quindi con precisione ed in modo automatico, perché è conseguenza diretta del precedente posizionamento dell'elemento di appoggio 39; infatti, i due bracci 40 e 41 di quest'ultimo definiscono in modo univoco la posizione di applicazione dell'attacco ortodontico 11.
Poi, l'attacco ortodontico 11 viene fissato alla parete linguale 12, mediante un qualunque collante dentistico di tipo noto.
Si lascia quindi che il dispositivo 10 venga riportato dalla molla elicoidale 36 nella sua condizione di partenza, o posizione di riposo, dopo di che il dispositivo 10 viene rimosso dalla bocca del paziente .
In accordo con una seconda forma di realizzazione, rappresentata nelle figure 8 e 9, un dispositivo 100, secondo il presente trovato, comprende sostanzialmente tutti gli elementi del dispositivo 10 sopra descritto ed è particolarmente adatto ad applicare un attacco ortodontico 11, di tipo vestibolare, sulla parete vestibolare 15 di un dente 13. La differenza sostanziale fra il dispositivo 10 ed il dispositivo 100, che hanno sostanzialmente la medesima lunghezza complessiva, sta nel fatto che in quest'ultimo le posizioni dell'elemento di appoggio 39 e della piastra di supporto 25 sono previste per rimanere entrambe all'esterno della bocca del paziente. In particolare, per facilitare la manegevolezza del dispositivo 100 da parte dell'odontoiatra, il corpo 16, oltre alla barra 17 e ai due cannotti 18 e 22, comprende anche un'impugnatura 101 fissata al secondo cannotto 22, dalla parte opposta rispetto al cursore 32.
Il funzionamento del dispositivo 100 è analogo a quello del dispositivo 10. Infatti, per posizionare con precisione un attacco ortodontico 11 sulla parete vestibolare 15 di un dente 13, ad una predeterminata distanza verticale Q dal margine superiore 14 dello stesso dente 13, innanzitutto si monta temporaneamente un attacco ortodontico 11 sulla piastrina di supporto 25.
Quindi gli elementi di posizionamento 40 e 41 vengono appoggiati contro la parete vestibolare 15 del dente 13 (fig. 8) e la superficie inferiore della barra 17 viene fatta appoggiare sul margine superiore 14 dello stesso dente 13.
Spingendo l'impugatura 101 verso l'interno della bocca del paziente si avvicina quindi l'attacco ortodontico 11 agli elementi di posizionamento 40 e 41 lungo l'asse longitudinale X2 per portare l'attacco ortodontico 11 dalla posizione di riposo alla posizione operativa (fig. 9), in cui è in prossimità di, o a contatto con la parete vestibolare 15 del dente 13.
È chiaro che al dispositivo e al procedimento per posizionare un attacco ortodontico fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, o di fasi, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento a due esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivi, o mettere a punto altri procedimenti, per posizionare con precisione un attacco ortodontico, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni che seguono e quindi tutte rientranti nell'ambito dì protezione da esse definito.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per applicare con precisione un attacco ortodontico (11) su una parete, linguale (12), o vestibolare (15), di un dente (13), ad una predeterminata distanza verticale (Q) dal margine superiore (14) di detto dente (13), comprendente mezzi di supporto (25) adatti a supportare temporaneamente detto attacco ortodontico (11) e mezzi di appoggio (39) adatti ad essere appoggiati su detto dente (13) per definire una posizione di riferimento per detto attacco ortodontico (11), caratterizzato dal fatto che detti mezzi di appoggio (39) comprendono una coppia di elementi di posizionamento (40, 41) adatti ad essere appoggiati contro detta parete (12, 15) e che detti mezzi di supporto (25) sono mobili rispetto a detti mezzi di appoggio (39) lungo un asse longitudinale (X2) per portarsi da una posizione di riposo, in cui sono distanti da detti mezzi di appoggio (39), ad una posizione operativa, in cui sono in prossimità di detti mezzi di appoggio (39).
  2. 2. Dispositivo come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti elementi di posizionamento comprendono due bracci (40, 41) sostanzialmente paralleli fra loro e rivolti verso il basso.
  3. 3. Dispositivo come nella rivendicazione 2, caratte rizzato dal fatto che la distanza (D) fra detti due bracci (40, 41) è di poco maggiore della larghezza (L) di detto attacco ortodontico (11).
  4. 4. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto asse longitudinale (X2) passa sostanzialmente nella mezzeria di detto attacco ortodontico (11) e che detti due elementi di posizionamento (40, 41) sono sostanzialmente equidistanti da detto asse Iongitudinale (X2).
  5. 5. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta posizione operativa detto attacco ortodontico (11) è disposto almeno parzialmente fra detti elementi di posizionamento (40, 41).
  6. 6. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di appoggio (39) sono fissati ad un cursore (32) scorrevole assialmente rispetto ad un corpo (16), parallelamente a detto asse longitudinale (X2).
  7. 7. Dispositivo come nella rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto corpo (16) comprende una barra (17) il cui bordo inferiore è atto ad essere appoggiato su detto margine superiore (14) di detto dente (13) per definire un riferimento per detta predeterminata distanza lineare (Q) rispetto a detto attacco ortodontico (11).
  8. 8. Dispositivo come nella rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detto corpo (16) comprende un primo cannotto (18) avente internamente una cavità (19) e provvisto di una feritoia (20), parallela a detto asse longitudinale (X2) e nella quale è inserito scorrevolmente detto cursore (32).
  9. 9. Dispositivo come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che in detta cavità (19) sono disposti mezzi elastici (36) adatti a condizionare detto cursore (32) e detti mezzi di appoggio (39) verso detta posizione di riposo.
  10. 10. Dispositivo come in una qualsiasi delle rivendicazione da 6 a 9, caratterizzato dal fatto che ad un'estremità di detto corpo (16) è fissato un secondo cannotto (22), disposto lungo un asse trasversale (Y), perpendicolare a detto asse longitudinale (X2) e all'interno del quale è inserito uno stelo cilindrico (23) su cui sono montati detti mezzi di supporto (25) per detto attacco ortodontico (11).
  11. 11. Procedimento per posizionare con precisione un attacco ortodontico (11) su una parete, linguale (12), o vestibolare (15), di un dente (13), ad una predeterminata distanza verticale (Q) dal margine superiore (14) di detto dente (13), comprendente una prima fase in cui detto attacco ortodontico (11) viene montato temporaneamente su mezzi di supporto (25) adatti a supportare detto attacco ortodontico (11), caratterizzato dal fatto che comprende una seconda fase in cui mezzi di appoggio (39), comprendenti una coppia di elementi di posizionamento (40, 41), vengono appoggiati contro detta parete (12, 15) di detto dente (13), e una terza fase in cui detto attacco ortodontico (11), montato su detti mezzi di supporto (25), viene avvicinato insieme a questi ultimi a detti mezzi di appoggio (39) lungo un asse longitudinale (X2), disposto a detta predeterminata distanza verticale (Q) da detto margine superiore (14) di detto dente (13), per portare detto attacco ortodontico (11) da una posizione di riposo, in cui è distante da detti mezzi di appoggio (39), ad una posizione operativa, in cui è in prossimità di detti mezzi di appoggio (39).
  12. 12. Procedimento come nella rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che in detta posizione operativa detto attacco ortodontico (11) è disposto in prossimità di, o contro, detta parete (12, 15), fra detta coppia di elementi di posizionamento (40, 41).
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