ITUD20100008A1 - Dispositivo elevatore - Google Patents

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ITUD20100008A1
ITUD20100008A1 IT000008A ITUD20100008A ITUD20100008A1 IT UD20100008 A1 ITUD20100008 A1 IT UD20100008A1 IT 000008 A IT000008 A IT 000008A IT UD20100008 A ITUD20100008 A IT UD20100008A IT UD20100008 A1 ITUD20100008 A1 IT UD20100008A1
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IT
Italy
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lifting
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screw element
support frame
movement
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IT000008A
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Inventor
Stalis Stefano De
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Stalis S R L De
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66BELEVATORS; ESCALATORS OR MOVING WALKWAYS
    • B66B9/00Kinds or types of lifts in, or associated with, buildings or other structures
    • B66B9/02Kinds or types of lifts in, or associated with, buildings or other structures actuated mechanically otherwise than by rope or cable
    • B66B9/025Kinds or types of lifts in, or associated with, buildings or other structures actuated mechanically otherwise than by rope or cable by screw-nut drives

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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO ELEVATORE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo elevatore per persone o cose, utilizzabile in edifici residenziali, commerciali od altri, di pochi piani, o in unità abitative, o imbarcazioni, aerei a più livelli o altri mezzi di trasporto.
In particolare, l’elevatore secondo il presente trovato è di tipo premontato ed è installabile sia durante la realizzazione dell’ edificio, dell’abitazione, dell’aereo o della nave in cui viene utilizzato che successivamente alla loro costruzione.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti i dispositivi elevatori, quali ascensori, sollevatori, montacarichi od altro, realizzati in edifici, ad esempio residenziali o commerciali, in navi ed aerei. I dispositivi elevatori noti sono provvisti di almeno una sede di movimentazione, o pozzo di scorrimento, nel quale viene movimentata verticalmente, fra due o più distinti piani, una cabina per il trasporto di persone o cose mediante associati organi di sollevamento. Tali organi di sollevamento possono comprendere dispositivi idraulici comandati da un associato motore disposto, ad esempio, in un vano tecnico sulla sommità del pozzo di scorrimento.
La realizzazione e T installazione di tali dispositivi elevatori noti viene, di norma, definita durante la progettazione della struttura portante degli edifici. L’installazione di un dispositivo elevatore può, altresì, essere effettuata in una fase successiva alla costruzione dell’ edificio stesso, aumentando però i costi complessivi, realizzando il pozzo di scorrimento in una zona idonea a sostenere il peso di tutti i suoi componenti, ed apportando le modifiche strutturali alla struttura portante in modo da assicurarne tenuta e stabilità.
Un inconveniente dei dispositivi elevatori noti è che comportano solitamente elevati tempi e costi di installazione, dovuti sostanzialmente a complesse e costose fasi di montaggio e di collaudo del pozzo, della cabina e degli organi di sollevamento, cioè dei motori e dei cavi di sollevamento, degli impianti frenanti e degli impianti di emergenza.
Inoltre, nel caso di installazione successiva alla costruzione dell’edifìcio, non è detto che vi sia uno spazio adeguato alla realizzazione di un dispositivo elevatore noto.
Un ulteriore inconveniente dei dispositivi elevatori noti è che il loro peso, dovuto sostanzialmente al peso degli organi di sollevamento, al peso della cabina associata ad eventuali contrappesi ed al peso della struttura a pozzo, costringe a sovradimensionare le strutture portanti o ad effettuare sostanziali e costose modifiche strutturali.
Un ulteriore dispositivo elevatore noto è descritto nel brevetto statunitense n. US 4.768.621, il quale prevede un pozzo di scorrimento per la movimentazione di una cabina fra differenti piani. Tale dispositivo noto comprende, inoltre, un elemento a vite, disposto verticalmente per tutto lo sviluppo verticale del pozzo di scorrimento stesso, predisposto a fungere sia da guida che da organo di sollevamento per la cabina stessa. Infatti, la cabina è provvista di un organo motore, disposto esternamente ad essa, predisposto a movimentare, secondo due contrapposti versi di rotazione, una ruota dentata che a sua volta ingrana l’elemento a vite detenninando la movimentazione verticale della cabina nel pozzo stesso.
Un inconveniente di tale dispositivo elevatore noto è che le operazioni di installazione delTelemento a vite, della cabina e degli elementi accessori nel pozzo di scorrimento sono piuttosto complesse. Inoltre, l’elemento a vite e gli organi di movimentazione, essendo associati alla parte inferiore della cabina stessa, rendono complesse e difficoltose le operazioni di controllo e di periodica manutenzione. Ancora, la disposizione degli organi di movimentazione, parzialmente sporgenti rispetto alTingombro definito dalla cabina stessa, comporta la realizzazione di un pozzo di scorrimento avente maggiori dimensioni trasversali, o viceversa, a diminuire le dimensioni della cabina di trasporto.
Un ulteriore inconveniente di questo tipo di dispositivi elevatori noti è che spesso sono poco integrabili nella struttura architettonica in cui si collocano e creano problemi di impatto estetico.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo elevatore che sia semplice da installare senza apportare modifiche sostanziali alla struttura di un edificio, un’unità abitativa, o di un mezzo di trasporto, quale un’imbarcazione o un aereo o altro, in cui viene installato.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo elevatore che sia economico e che consenta una riduzione dei suoi costi di esercizio, manutenzione e collaudo.
Altro scopo del presente trovato, è quello di realizzare un dispositivo elevatore perfettamente integrabile nel contesto in cui viene installato ed anzi in grado di conferire pregio estetico allo stesso.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente.
Le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato, o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un dispositivo elevatore secondo il presente trovato è installabile in un edificio, un’unità abitativa, o un mezzo di trasporto, quale un’imbarcazione, un aereo o altro, per la movimentazione di persone e/o cose fra differenti piani o livelli.
Il dispositivo elevatore comprende una piattaforma di sollevamento mobile e mezzi di sollevamento atti a cooperare con la piattaforma per movimentarla fra i suddetti piani. I mezzi di sollevamento comprendono un elemento a vite, disposto fra i piani ed una chiocciola di movimentazione, associata alla piattaforma e atta a cooperare per rotazione reciproca con l’elemento a vite per la movimentazione della piattaforma di sollevamento.
La piattaforma di sollevamento comprende una porzione di stazionamento, atta a definire in uso una sede di trasporto per persone e/o cose.
Secondo un aspetto del presente trovato la porzione di stazionamento della piattaforma è sagomata in maniera da definire una sede periferica, compresa nell’ingombro della piattaforma di sollevamento, per i mezzi di sollevamento. Inoltre, il dispositivo elevatore comprende un primo telaio di supporto per l’elemento a vite e per la piattaforma di sollevamento ed un secondo telaio di supporto, stabilmente associato a detta sede periferica ed avente altezza correlata alla sede di trasporto. Il secondo telaio di supporto è provvisto di mezzi di scorrimento atti a cooperare con corrispondenti mezzi di guida di detto primo telaio di supporto per mantenere la piattaforma di sollevamento in una predeterminata e voluta posizione durante la sua movimentazione.
In questo modo, il dispositivo elevatore secondo il presente trovato costituisce sostanzialmente struttura autonoma, completa nelle sue parti strutturali e funzionali, integrabile in un qualsiasi contesto idoneo senza richiedere ingenti lavori preparatori. Inoltre il dispositivo elevatore può essere installato agevolmente, non necessariamente in un pozzo di scorrimento, agevolando le operazioni di installazione e riducendone i tempi ed i costi di installazione e manutenzione. Inoltre, poiché parte dei mezzi di sollevamento sono compresi nell’ ingombro della piattaforma stessa è possibile ottimizzare lo spazio destinato al trasporto delle persone e/o cose, anche nel caso di installazione del dispositivo elevatore in un pozzo di scorrimento.
Infine, la cooperazione fra i mezzi di guida e i mezzi di scorrimento dei telai di supporto, consente di migliorare la stabilità della piattafonna di sollevamento durante la sua movimentazione.
Secondo una ulteriore variante il primo telaio di supporto è conformato in maniera da definire una sede in cui è, almeno parzialmente, disposto l’elemento a vite e contrapposte sedi laterali in cui sono disposti i mezzi di guida.
Secondo un’ulteriore variante, il primo telaio di supporto comprende elementi modulari disposti sovrapposti sì da ottenere un’altezza desiderata.
Costituisce variante del presente trovato il prevedere che la chiocciola di movimentazione sia del tipo a ricircolo di sfere. Questo consente di diminuire ulteriormente gli attriti durante la movimentazione della piattafonna di sollevamento.
Secondo una variante del presente trovato, l’elemento a vite è parzialmente filettato lungo un’altezza corrispondente all’effettiva altezza utile dei piani da collegare mediante il dispositivo elevatore. Rientra nel presente trovato anche la variante in cui l’elemento a vite presenta almeno due porzioni distinte e, in uso, meccanicamente accoppiate, della quali almeno una prima porzione di comando è provvista di filettatura per cooperare con la chiocciola, ed una seconda porzione ad albero è associata ad un gruppo motore per consentire la rotazione della porzione di comando. Questo consente di ridurre i costi del dispositivo elevatore, potendo utilizzare un elemento a vite realizzato in più segmenti, fino ad una altezza utile corrispondente all’altezza raggiunta effettivamente dalla piattaforma di sollevamento.
Secondo un’ulteriore variante il dispositivo elevatore secondo il presente trovato comprende una unità di controllo carico, associata alla piattaforma di sollevamento, e atta a rilevare il peso di persone e/o cose presenti sulla piattaforma stessa. In questo modo è, ad esempio, possibile impedire l’attivazione dell’elemento a vite e, quindi, la movimentazione della piattaforma nel caso in cui il peso da sollevare sia maggiore del carico massimo ammesso.
Secondo un’ulteriore variante del presente trovato, il dispositivo elevatore comprende un elemento tubolare di contenimento avente forma coniugata alla piattafonna e sviluppo verticale pari all’altezza dell’elemento a vite.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista schematica assonometrica di un dispositivo elevatore secondo il presente trovato installato in un’abitazione;
- la fig. 2 è una vista laterale del dispositivo elevatore di fig. 1; - la fìg. 3 è una vista frontale del dispositivo elevatore di fig.
i;
- la fìg. 4 è una vista in sezione secondo la linea di sezione IV-IV di fig. 3;
- la fìg. 5 è una vista in sezione secondo la linea V-V di fìg. 2; - la fig. 6 è una vista in sezione secondo la linea di sezione VI-VI di fig. 5;
- la fìg. 7 è una vista in sezione secondo la linea VII- VII di fig.
3;
- la fìg. 8 è una vista in sezione secondo la linea Vili- Vili di fig. 3;
- la fig. 9 è una vista ingrandita di un primo particolare di fig.
4;
- la fig. 10 è una vista ingrandita di un secondo particolare di fig- 4;
- la fig. 1 1 è una vista ingrandita di un terzo particolare di fig.
4;
- la fìg. 12 è una vista ingrandita di un particolare di fig. 12. Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI
REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure allegate, un elevatore 10 secondo il presente trovato è utilizzabile per il sollevamento di persone o cose fra differenti piani 12 di un’unità abitativa a più livelli. Nella fattispecie (fig. 1) l’elevatore 10 è predisposto a collegare due piani 12.
L’elevatore 10 comprende una piattaforma inferiore 25, una piattaforma superiore 26, o di copertura, una parete di supporto 27 ed una porta 34, le quali definiscono nel loro insieme una cabina, o vano, 24 di sollevamento per il trasporto di persone e/o cose. L’elevatore 10 comprende, inoltre, una vite 20 di movimentazione, un telaio di supporto 21, una chiocciola 22 associata alla piattaforma inferiore 25 e atta a cooperare con la vite 20 per sollevare e far abbassare 24, ed un gruppo motore 40, meccanicamente accoppiato alla vite 20. L’elevatore 10 comprende, inoltre, un elemento tubolare 32, con funzione di tunnel verticale di contenimento e di protezione per lo scorrimento della cabina 24 durante la sua movimentazione.
La piattaforma inferiore 25, nel caso di specie di forma quasi circolare, è provvista di una porzione di stazionamento 25a e di una porzione di fissaggio 25b. La porzione di stazionamento 25a, piana, definisce una sede per il trasporto di persone e/o cose ed è sagomata in maniera da definire una sede periferica, posteriore alla porzione di fissaggio 25b, destinata all’alloggiamento della chiocciola 22 e di una corrispondente porzione della vite di movimentazione 20. La porzione di fissaggio 25b, realizzata ad esempio di pezzo, fuoriesce perpendicolarmente rispetto alla porzione di stazionamento 25a secondo un profilo rettilineo definito da una corda che taglia il contorno circolare ideale della porzione di stazionamento 25 a. La porzione di fissaggio 25b è provvista di fori 28 di fissaggio in cui vengono inserite corrispondenti viti 29 per il fissaggio stabile della piattaforma inferiore 25 alla parete 27 della cabina 24.
La parete 27, realizzata ad esempio per estrusione in materiale plastico, è definita da una struttura provvista di cavità tubolari che si estendono verticalmente per la sua altezza. Tale struttura tubolare conferisce resistenza e leggerezza alla cabina 24 stessa, fungendo da elemento di separazione fra la cabina 24 e gli organi di movimentazione dell’elevatore 10 e da elemento di contenimento per il passaggio dei cavi di alimentazione elettrica.
Il profilo trasversale della parete 27 è provvisto di una parte centrale spessa avente una sede 27a, o scanalatura, semicilindrica di alloggiamento per la chiocciola 22. Vantaggiosamente la sede 27a è provvista di scanalature realizzate radialmente che si sviluppano secondo una altezza correlata alle dimensioni della chiocciola 22. Tali sedi 27a sono predisposte all’accoppiamento, ad esempio per incastro, con corrispondenti protuberanze longitudinali della chiocciola 22 in maniera da evitarne la rotazione durante la movimentazione verticale. La parete di supporto 27 è inoltre provvista di sporgenze 27b laterali sulle quali sono montati pattini di scorrimento 30 predisposti a cooperare con corrispondenti guide 21a del telaio 21, durante la movimentazione della cabina 24, migliorando la stabilità delle piattaforme 25, 26.
La piattaforma superiore 26, di forma quasi circolare, è provvista di una porzione di copertura 26a e di una porzione di fissaggio 26b. La porzione di copertura 26a, piana, è inoltre predisposta a definire una sede superiore per il supporto di un gruppo apri porta 52. La porzione di fissaggio 26b, realizzata ad esempio di pezzo, fuoriesce perpendicolarmente rispetto alla porzione di copertura 26a secondo un profilo rettilineo definito da una corda che taglia il contorno circolare ideale della porzione di copertura 26a. La porzione di fissaggio 26b viene fissata alla parete 27 in maniera analoga a quanto già descritto per il fissaggio della piattaforma inferiore 25, e quindi, qui non ripetuto.
La porta 34 (figg. 7 e 8), realizzata, ad esempio, in materiale trasparente, ha forma parzialmente cilindrica di dimensione coniugata a quella delfelemento tubolare 32. La porta 34 è mobile per rotazione su un bordo delle piattaforme 25 e 26, mediante il gruppo apri porta 52 come descritto meglio nel seguito.
Il telaio 21, realizzato, ad esempio, in alluminio, è definito da una struttura provvista di cavità tubolari che si estendono verticalmente per tutta l’altezza dell’elevatore 10. Tale struttura tubolare conferisce resistenza e leggerezza all’elevatore 10 stesso e funge sia da elemento di supporto per la vite 20, sia da elemento di guida per la cabina 24 che da elemento di contenimento per il passaggio dei cavi di alimentazione elettrica.
La struttura tubolare del telaio 21 ha un profilo trasversale posteriore circolare coniugato alla forala del profilo dell’elemento tubolare 32, ed un profilo trasversale anteriore coniugato alla forma della parete 27. Infatti, il telaio 21 presenta una porzione centrale avente una sede 2 la semicilindrica, sostanzialmente di contenimento, che si sviluppa per tutta l’altezza dell’involucro ed associata in uso alla vite 20.
Le guide 21b di scorrimento sono realizzate in corrispondenza di porzioni laterali del telaio di supporto 21 e si sviluppano lungo tutta la sua altezza. Tali guide 2 lb hanno forma coniugata ai pattini 30 di scorrimento della parete 27 in maniera da determinare una movimentazione controllata della cabina 24 evitando eventuali sue rotazioni. Vantaggiosamente le guide 21b e i pattini 30 sono dimensionati in maniera da consentire un recupero dei giochi di accoppiamento reciproco.
II telaio 21 comprende elementi modulari 23 uno sovrapposto all’altro ed accoppiati meccanicamente in corrispondenti estremità 23a mediante incastro od altro. In questo modo è possibile realizzare in maniera rapida la struttura portante dell’elevatore 10, potendo raggiungere un’altezza desiderata, ad esempio maggiore dei due piani illustrati nelle figure allegate.
La vite 20 di movimentazione (figg. 4, 9, 10 e 11), di tipo noto, ad esempio, una vite trapezia in acciaio o altro materiale, è disposta verticalmente fra il pavimento 13 ed il soffitto 14 del secondo piano 12 in modo da ruotare in due contrapposti versi di rotazione, per mezzo del gruppo motore 40, attorno ad un asse longitudinale.
La vite 20 di movimentazione comprende una porzione di comando 20a ed una porzione ad albero 20b, accoppiate meccanicamente (fig.
10) in corrispondenza di rispettive estremità. La porzione di comando 20a è provvista di filettatura per Γ accoppiamento meccanico con la chiocciola 22 di movimentazione. La porzione ad albero 20a è priva della filettatura ed è accoppiata ad una sua estremità superiore al gruppo motore 40 come verrà descritto meglio in seguito.
Lo sviluppo longitudinale della porzione di comando 20a è correlato all’altezza utile fra il pavimento 13 ed il primo piano 12, cioè alla dimensione longitudinale di porzione filettata che consente la corretta movimentazione verticale della chiocciola 22 e, quindi, il sollevamento della piattaforma inferiore 25 fino al primo piano 12 ed il suo corretto posizionamento a livello con il piano 12 stesso.
In questo modo, la scomponibilità della vite 20 in due, o eventualmente più, porzioni distinte, in base alla effettiva altezza dei piani da collegare, permette di contenerne i costi di realizzazione e di agevolare le operazioni di installazione dell’elevatore 10 stesso.
In particolare, un’estremità superiore della porzione ad albero 20b della vite 20 è collegata meccanicamente, in modo di per sé noto, al gruppo motore 40, nella fattispecie ad un riduttore 44, a sua volta associato ad un motore 43. Tale estremità superiore è inserita in un primo foro passante di un supporto 45 del riduttore 44 ed è meccanicamente accoppiata al supporto stesso mediante cuscinetti a sfera 47 radiali predisposti a minimizzare gli attriti di rotazione. Il supporto motore 45 è inoltre associato ad una ghiera 46 auto bloccante di guida disposta coassiale al suddetto primo foro passante. Il gruppo motore 40 può anche essere disposto in corrispondenza della base dell’elevatore 10, qualora ci sia un adeguato spazio.
Un’estremità inferiore della porzione di comando 20a è imperniata in un secondo foro passante di un supporto 48 inferiore, o di base, ed accoppiata meccanicamente mediante cuscinetti a sfera 46 radiali al supporto 48. Il supporto di base 48 è a sua volta appoggiato e fissato, direttamente o indirettamente, al pavimento 13. L’estremità della porzione di comando 20b che fuoriesce dal supporto 48 è accoppiata meccanicamente ad una ghiera auto bloccante 46 atta a cooperare con una molla a tazza 49 disposta in una cavità interna del supporto 48. La molla 49 e la ghiera 46 consentono di determinare e mantenere in uso una condizione di tensionamento costante della vite 20.
La chiocciola 2 di movimentazione è del tipo a ricircolo di sfere, consentendo di ottimizzare la movimentazione reciproca con la vite 20 e di diminuire gli attriti durante il sollevamento della cabina 24.
L’elemento tubolare 32, nel caso illustrato di sezione circolare coniugata alla forma delle piattaforme 25 e 26, è realizzato in materiale trasparente o semitrasparente, ad esempio, in vetro, plexiglas o in policarbonato, anche eventualmente colorato in uno o più colori e aventi fonne differenti, o altro materiale avente equivalenti proprietà di resistenza. L’elemento tubolare 32 può comprendere due semigusci accoppiati in uso per realizzare la suddetta sede di contenimento. Ciascun semiguscio può essere vantaggiosamente realizzato in più porzioni per consentire un agevole assemblaggio dell’elemento tubolare 32.
In alternativa l’elemento tubolare 32 può essere realizzato con distinti sottoelementi tubolari, a forma cilindrica, verticalmente sovrapposti e accoppiati, ad esempio, mediante carter 36, nel caso di specie cilindrici, in alluminio o altro materiale. Questo consente di aumentare la resistenza dell’elemento tubolare 32, anche se realizzato in maniera modulare, e di agevolare il montaggio e l’installazione dell’elevatore 10 stesso. Resta inteso che i sottoelementi tubolari possano, ad esempio, essere reciprocamente accoppiati ad incastro in corrispondenza delle rispettive estremità. Ad esempio, una estremità inferiore di ciascun sottoelemento tubolare può essere provvista di una porzione circolare inferiore avente un profilo trasversale ad “H”, il quale si accoppia con l’estremità superiore di un sottolem ento tubolare inferiore.
L’elemento tubolare 32 è vantaggiosamente fissato al soffitto 14, al pavimento 13 e in corrispondenza del piano 12 intermedio mediante anelli di fissaggio 35, i quali consentono di migliorarne la stabilità evitando vibrazioni indesiderate durante la movimentazione della cabina 24.
L’elemento tubolare 32 è, inoltre, vantaggiosamente fissato ad incastro anche al telaio di supporto 21, aumentando la stabilità dell’elevatore 10 stesso.
L’elemento tubolare 32 comprende, inoltre, aperture 33, disposte in corrispondenza dei piani 12, per l’accesso alla cabina 24. L’elemento tubolare 32 può essere inoltre realizzato in uno strato doppio in modo da definire un’intercapedine interna in cui realizzare decorazioni o altro.
Il gruppo apri porta 52, disposto sulla piattaforma superiore 26, è provvisto di un attuatore 53 di apertura e chiusura, una ruota 55 di movimentazione e una staffa 57 collegata alla porta 34 stessa. L’ attuatore 53, ad esempio un organo motore provvisto di motoriduttore, è disposto in una posizione periferica della piattaforma superiore 26 ed è meccanicamente collegato mediante una cinghia 56 alla ruota 55 di movimentazione. La staffa 57 è fissata ad una sua estremità su una porzione periferica della ruota 56 ed è collegata ad una porzione superiore della porta 34, in maniera da trasmettere ad essa un moto di rotazione per l’apertura della porta 34.
L’elevatore 10 comprende, inoltre, un’unità di controllo carico 37, associata alla piattaforma di sollevamento 25, e atta a rilevare il peso di persone e/o cose presenti sulla piattaforma 25 stessa. L’unità di controllo carico 37 comprende un sensore di tipo noto, come ad esempio una comune cella di carico, ed è collegato in modo noto ad una unità di controllo e comando non illustrata. In questo modo è, ad esempio, possibile impedire l’attivazione della vite 20 e, quindi, dell’elevatore 10 nel caso in cui il peso da sollevare sia maggiore del carico massimo ammesso.
Il funzionamento dell’elevatore 10 fin qui descritto è il seguente. Quando un utilizzatore sale sulla piattaforma 19 e seleziona mediante un pannello comandi, non illustrato, il piano 12 a cui salire o scendere, la cabina 24 viene movimentata verticalmente mettendo in rotazione, mediante il gruppo motore 40, la vite 20 in un predeterminato verso di rotazione, il quale a sua volta, determina il verso di movimentazione della cabina 24. La chiocciola 22, infatti, essendo solidale alla piattaforma 19 per effetto della rotazione della vite 20, viene fatta salire o scendere lungo la vite stessa 20, a seconda del suo verso di rotazione, trasportando con sé la piattaforma inferiore 25 e quindi la cabina 24. La vite 20 viene fatta ruotare per un tempo necessario allo spostamento verticale della cabina 24 fra un piano 12 e l’altro.
Durante la movimentazione della cabina 24, la parete 27 scorre rispetto al telaio 21 mediante i pattini 30 impegnati nelle corrispondenti guide di scorrimento 21b. Tale scorrimento garantisce una movimentazione fluida e controllata evitando la possibile rotazione della cabina 24.
È chiaro che all’elevatore 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ ambito del presente trovato.
Rientra nel presente trovato il prevedere che le piattaforme 25, 26 e l’elemento tubolare 32 abbiano una forma differente da quella circolare illustrata nelle presenti figure, ma che possa essere, ad esempio, ma non limitata a, quadrata, triangolare, ellittica o altra, consentendo di installare l’elevatore 10 anche in spazi molto ristretti. Rientra anche nel presente trovato il prevedere che l’elevatore 10 possa essere installato obliquamente fra i differenti piani 12, in cui l’elemento tubolare 32, le piattaforme 25, 26, la vite 20 siano conformati in maniera da consentire detta installazione obliqua.
E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di elevatore 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo elevatore comprendente una piattaforma (25) di sollevamento, provvista di una porzione di stazionamento (25a) atta a definire, in uso, una sede di trasporto per persone e/o cose, e mezzi di sollevamento atti a movimentare detta piattaforma (25) fra differenti piani (12), detti mezzi di sollevamento comprendendo un elemento a vite (20), disposto fra i piani (12), ed una chiocciola (22) di movimentazione, associata alla piattaforma (25), e atta a cooperare per rotazione reciproca con l’elemento a vite (20) per la movimentazione della piattaforma di sollevamento (25), caratterizzato dal fatto che la porzione di stazionamento (25a) è sagomata in maniera da definire una sede periferica, compresa nell’ingombro della piattaforma di sollevamento (25), per Γ alloggiamento, almeno parziale, dei mezzi di sollevamento, e che il dispositivo comprende un primo telaio di supporto (21) di detto elemento a vite (20) e di detta piattaforma (25) di sollevamento ed un secondo telaio di supporto (27), stabilmente associato a detta sede periferica avente altezza correlata alla sede di trasporto, detto secondo telaio di supporto (27) essendo provvisto di mezzi di scorrimento (30) atta a cooperare con corrispondenti mezzi di guida di detto primo telaio di supporto (21) per mantenere la piattaforma (25) di sollevamento in una predeterminata e voluta posizione durante la sua movimentazione.
  2. 2. Dispositivo elevatore come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo telaio di supporto (21) è conformato in maniera da definire una sede (2 la) in cui è, almeno parzialmente, disposto Γ elemento a vite (20) e contrapposte sedi laterali (2 lb) in cui sono disposti i mezzi di guida.
  3. 3. Dispositivo elevatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che primo telaio di supporto (21) comprende elementi modulari (23) disposti sovrapposti.
  4. 4. Dispositivo elevatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la chiocciola di movimentazione (22) è del tipo a ricircolo di sfere.
  5. 5. Dispositivo elevatore come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’elemento a vite (20) è parzialmente filettato per un’altezza corrispondente all’effettiva altezza utile dei piani (12) da collegare.
  6. 6. Dispositivo elevatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento a vite (20) presenta almeno due porzioni distinte, e, in uso, meccanicamente accoppiate, della quali almeno una prima porzione di comando (20a) è provvista di filettatura, ed una seconda porzione ad albero (20b) è associata ad un gruppo motore (40) per trasmettere la rotazione della porzione di comando (20a).
  7. 7. Dispositivo elevatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una piattaforma di copertura (26), associata alla parete (27) di separazione e di forma coniugata alla piattaforma (25) di sollevamento, e una porta (34) di accesso, associata a detta piattaforma (25) di sollevamento e a detta piattaforma di copertura (26) per definire una cabina (24), o vano, di sollevamento.
  8. 8. Dispositivo elevatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un elemento tubolare (32) di contenimento avente forma coniugata alla piattaforma (25) e sviluppo verticale pari all’altezza dell’elemento a vite (20).
  9. 9. Dispositivo elevatore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende un’unità di controllo carico (37), associata alla piattaforma (25) di sollevamento, e atta a rilevare il peso di persone e/o cose presenti su di essa
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