ITUD20000099A1 - Dispositivo resistore con funzione di fusistore - Google Patents

Dispositivo resistore con funzione di fusistore Download PDF

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ITUD20000099A1
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO RESISTORE CON FUNZIONE DI FUSISTORE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forma oggetto del presente trovato un dispositivo resistore con funzione di fusistore, applicabile principalmente nel settore degli autoveicoli per assolvere, in un circuito elettrico, sia alla funzione di resistenza elettrica che a quella di fusistore per interrompere il circuito stesso in caso di sovracorrenti.
STATO DELLA TECNICA
E' noto nel settore automobilistico l'utilizzo di resistori atti a limitare la corrente circolante od a produrre una caduta di tensione in un circuito elettrico. Tra questi, sono noti i resistori impiegati nei circuiti che alimentano le elettroventole di raffreddamento del motore, utilizzati per limitare la tensione fornita al motore e regolare la velocità di rotazione di tali elettroventole, oppure i resistori utilizzati nei circuiti che alimentano i ventilatori di condizionamento dell'abitacolo.
I resistori più comuni sono di tipo a strato, ceramici od a filo.
L'utilizzo dei resistori a strato è limitato alle applicazioni in cui le correnti elettriche sono di bassa intensità e quindi in circuiti,elettrici di bassa potenza od in circuiti elettronici.
I resistori ceramici hanno costi contenuti e dissipano una elevata quantità di calore ma, per contro, sono fragili, in particolare nelle zone di giunzione, e quindi il loro utilizzo nel settore degli autoveicoli è molto limitato.
I resistori a filo, per contro, non hanno i problemi dei resistori ceramici ma sono più complessi e costosi e dissipano meno calore.
Inoltre, presentano il filo resistivo nudo, ciò comportando limiti di impiego soprattutto in zone a rischio di infiltrazione di acqua quali, ad esempio, il vano motore degli autoveicoli.
Un altro inconveniente dei resistori a filo è dato dal fatto che, se la corrente supera valori limite, si surriscaldano e possono dare origine ad incendi. Pertanto, i resistori noti non sono affidabili per l'uso nel settore automobilistico, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, per cui vengono generalmente associati a dispositivi termofusibili in grado di interrompere automaticamente il circuito elettrico quando il termofusibile stesso raggiunge una prestabilita temperatura massima, o temperatura di intervento.
Con questa soluzione può però accadere che i tempi di intervento del termofusibile non siano abbastanza veloci da assicurare una tempestiva interruzione della corrente elettrica. Inoltre, la posizione relativamente lontana del termofusibile dal resistore ove circola la corrente comporta che il resistore deve raggiungere temperature molto elevate e pericolose affinché sul termofusibile si arrivi alla temperatura di intervento.
I dispositivi noti presentano anche problemi di corretto montaggio del termofusibile affinché il calore propagato dal resistore determini il voluto aumento di temperatura del termofusibile stesso per ottenere lè condizioni di interruzione.
Va considerato che piccole variazioni nel montaggio del termofusibile determinano elevate dispersioni del tempo di intervento, ciò comportando una ripetitività di comportamento molto limitata e quindi scarsa affidabilità e bassa efficienza operativa. Inoltre, vi è un problema di protezione per evitare che il termofusibile sia soggetto ad un rapido degrado, con il rischio di provocare la progressiva sublimazione della lega eutettica presente al suo interno, ciò potendo determinare interruzioni non volute del circuito elettrico.
Un altro problema è dato dal fatto che negli usuali circuiti il termofusibile è elettricamente collegato all'elemento resistivo, ed è quindi soggetto ad un dannoso riscaldamento, o comunque ad una variabilità della sua temperatura, derivante dal diretto contatto con la resistenza che si surriscalda per effetto Joule al passaggio della corrente.
Allo scopo di realizzare un resistore idoneo a risolvere tutti questi inconvenienti e per ottenere ulteriori vantaggi, la proponente ha studiato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nella rivendicazione principale.
Le rivendicazioni secondarie espongono altre caratteristiche dell'idea di soluzione principale.
Scopo del trovato è quello di fornire un dispositivo resistore idoneo ad assolvere alla funzione di fusistore, in cooperazione con almeno un dispositivo termofusibile, allo scopo di interrompere la corrente elettrica del circuito in cui è inserito quando la temperatura del termofusibile raggiunge il valore di intervento a causa di un surriscaldamento dell'elemento resistivo.
Altro scopo del trovato è fornire un resistore affidabile, sicuro, economico, versatile ed idoneo a garantire una alta ripetitività dei tempi di intervento.
Il dispositivo resistore secondo il trovato può essere utilizzato in condizioni di sicurezza in circuiti elettrici che dissipano potenze elettriche maggiori rispetto alle potenze di normale utilizzo. Tale dispositivo resistore comprende almeno un elemento resistivo realizzato in materiale conduttore, sviluppantesi sostanzialmente su un piano secondo un voluto percorso, ed almeno un elemento termofusibile.
Almeno una delle estremità dell'elemento resistivo è collegata a terminali di connessione con il circuito elettrico che alimenta il voluto carico, ad esempio l'elettroventola del radiatore od il ventilatore di condizionamento di un abitacolo.
Il dispositivo resistore comprende anche almeno un elemento dissipatore, preferibilmente del tipo presentante una pluralità di elementi dissipatori di superficie quali alette, cilindretti , torrette , spilli o simili .
Secondo il trovato , la sede di alloggiamento del dispositivo termofusibile è almeno parzialmente ricavata direttamente nel corpo di tale elemento dissipatore .
Tale soluzione comporta una pluralità di vantaggi. In un primo aspetto, il dispositivo termofusibile, essendo a diretto contatto per almeno parte della sua superficie con il corpo dell'elemento dissipatore, viene riscaldato prevalentemente per conduzione diretta, senza peraltro essere a contatto diretto con l'elemento resistivo.
In questo modo, gli aumenti di temperatura dovuti a sovracorrenti che percorrono l'elemento resistivo si propagano con più efficacia ed uniformità al dispositivo termofusibile, sì che la trasmissione di calore al termofusibile risulta meno influenzata da fattori esterni dissipativi difficilmente controllabili e ripetibili. Ciò rende i tempi di intervento del termofusibile estremamente affidabili e con una dispersione temporale molto limitata.
Inoltre, la connessione elettrica fra termofusibile ed elemento resistivo non avviene per collegamento diretto, ma attraverso il corpo dell’elemento dissipatore; in questo modo l'elemento termofusibile è molto più sensibile alla temperatura complessiva di tutto l'assieme e quasi niente a quella dell'elemento resistivo.
Con il trovato, il dispositivo termofusibile presenta una posizione di montaggio centrata, sicura e costante, sia rispetto all'elemento resistivo che al dissipatore stesso, ciò riducendo i problemi di stabilità e di tenuta meccanica. Ancora, nella posizione di montaggio esso risulta almeno parzialmente protetto, sì da ridurre i rischi di usura, degrado e sublimazione della lega eutettica contenuta nel termofusibile stesso.
In una prima realizzazione del trovato, la sede del dispositivo termofusibile è ricavata sulla parte esterna dell'elemento dissipatore, intendendo come parte esterna quella su cui sono ricavati gli elementi discreti di dissipazione (alette, torrette, ecc.).
Secondo tale realizzazione, una prima soluzione prevede che la sede del termofusibile sia ricavata longitudinalmente alle alette del dissipatore e parallelamente ad esse. Una variante di tale soluzione prevede che la sede del termofusibile sia ricavata trasversalmente alle alette del dissipatore.
In un'altra realizzazione del trovato, detta sede è ricavata sul lato piatto del dissipatore, ossia il lato opposto a quello su cui sono ricavati gli elementi dissipatori, e direttamente associato all'elemento resistivo.
In una variante di tale realizzazione, in cui il dispositivo resistore comprende una coppia di elementi dissipatori accoppiati fra loro con i relativi lati piatti, ed atti a chiudere a sandwich almeno un relativo elemento resistivo, la sede per il dispositivo termofusibile è ricavata in parte sul lato piatto di un primo elemento dissipatore ed in parte sul lato piatto del secondo elemento dissipatore. Questa soluzione permette, da un lato, di avere un contenimento, una protezione ed una sicurezza di montaggio ottimali del termofusibile che si trova racchiuso fra i due dissipatori; dall'altro garantisce una efficace trasmissione sia della corrente, per contatto con la superficie del dissipatore, sia del calore, per conduzione diretta.
Tale soluzione permette di posizionare il termofusibile in modo preciso rispetto all'elemento resistivo, senza che tali due elementi siano a contatto, e garantisce così una altissima efficacia e ripetitività di intervento.
L'elemento resistivo, che si sviluppa su un piano secondo un percorso preferibilmente a greca, a spirale, a serpentina o simile, è vantaggiosamente,associato ad almeno uno strato in materiale isolante. Tale strato isolante può essere un elemento autonomo in foglio o lamina o vernice, oppure in ossido siliconico, di opportuno spessore che viene interposto tra l'elemento resistivo e la faccia dell'elemento dissipatore rivolta verso l'elemento resistivo.
Secondo una variante, l'isolamento viene ottenuto per lavorazione di tale faccia dell'elemento dissipatere, ad esempio anodizzazione o simile. Secondo un'altra variante, l'isolamento viene ottenuto per lavorazione o protezione superficiale dell’elemento resistivo.
Secondo un'ulteriore variante, lo strato isolante è realizzato in materiale almeno parzialmente deforinabile, ed è disposto in modo da rivestire almeno in parte le pareti della sede ove alloggia detto elemento termofusibile, creando un isolamento tra dissipatore e termofusibile, pur mantenendo almeno una zona di contatto diretto allo scopo di garantire la conduzione elettrica.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato saranno chiare dalla descrizione di alcune realizzazioni preferenziali fatta con riferimento ai disegni allegati.
Nelle tavole abbiamo che:
- la fig. 1 illustra parzialmente in esploso una prima forma di realizzazione di un resistore secondo il trovato;
- la fig. 2 illustra in sezione trasversale un'altra forma di realizzazione del trovato;
- la fig. 3 illustra una vista in pianta di un elemento dissipatore con associato un termofusibile in una soluzione del trovato; - la fig. 4 illustra la sezione A-A di fig. 3;
-.la fig. 5 illustra in pianta una forma realizzativa di -un elemento resistivo;
- le figg. 6a, 6b illustrano due viste prospettiche di un elemento dissipatore;
- le figg. 6c, 6d illustrano in due viste una variante delle figg . 6a, 6b;
- le figg . 7a , 7b, 7c e 7d illustrano in pianta quattro possibili varianti realizzative di un elemento dissipatore .
DESCRI Z IONE DI ALCUNE REALIZZAZIONI PREFERENZIALI Un dispositivo resistore 10 con funzione di fusistore, parzialmente illustrato in esploso in fig. 1 in una prima forma realizzativa, comprende almeno un elemento resistivo 14, realizzato in materiale conduttore e di conformazione sostanzialmente planare. Nella soluzione di fig. 1, detto elemento resistivo 14 si sviluppa secondo un percorso a greca e presenta ad una estremità 15a un terminale rivolto verso l'esterno che consente una rapida connessione ad un circuito elettrico che alimenta un carico di un'autovettura, quale la ventola di un radiatore. La variante di fig. 5 illustra una soluzione in cui l'elemento resistivo 14 presenta conformazione a spirale, in cui una prima estremità 15a funge da terminale di collegamento al circuito elettrico. L'altra estremità 15b è elettricamente collegata in serie, come si vedrà meglio in seguito, ad un dispositivo termofusibile 16 attraverso il quale si chiude il circuito.
In fig. 1, l'elemento resistivo 14 è racchiuso tra un elemento dissipatore 12 ed una basetta di supporto 11. L'elemento dissipatore 12 è del tipo comprendente su una sua faccia una pluralità di corpi dissipatori di superficie 113, che nel caso di fig.
1 sono costituiti da alette 13.
Le varianti delle figg. 7a-7d illustrano, a titolo esemplificativo, altre realizzazioni, alternative, sia per forma che per disposizione geometrica, dei corpi dissipatori di superficie 113: con cilindretti (fig. 7a), con torrette in diagonale (figg. 7b, 7c), con torrette disposte secondo una matrice (fig. 7d). Una ulteriore soluzione realizzativa prevede che i singoli elementi dissipativi abbiamo sezione sostanzialmente ovale, o simile, allo scopo di aumentare la capacità dissipativa.
Il dispositivo resistore 10 comprende almeno un elemento termofusibile 16 atto ad interrompere il circuito elettrico nel caso in cui, a causa di sovraccorrenti circolanti sull'elemento resistivo 14, si determini un surriscaldamento con conseguente aumento di temperatura del termofusibile 16 tale da portarlo a raggiungere la temperatura di intervento. L’elemento termofusibile 16 è sostanzialmente di tipo noto, ad esempio del tipo con lega eutettica e meccanismo di intervento a scatto.
Secondo la caratteristica principale del trovato, il termofusibile 16 è alloggiato in una sede 17 ricavata almeno in parte nel corpo del dissipatore 12. Nella prima soluzione di fig. 1, il termofusibile 16 è alloggiato tra due alette 13 adiacenti del dissipatore 12, le quali vengono realizzate in modo da definire uno spazio sufficiente per l’alloggiamento di detto termofusibile 16.
Secondo una variante non illustrata, il dissipatore 16 è alloggiato in una sede ricavata trasversalmente alle alette 13 del dissipatore 12.
Nella realizzazione illustrata nelle figg. 2, 3, 4 6b e 6d, la sede 17 di alloggiamento del termofusibile 16 è ricavata almeno in parte sul lato piatto 12a dell'elemento dissipatore 12 su cui viene disposto l'elemento resistivo 14.
Nel caso di specie, che prevede l’accoppiamento di due di detti dissipatori 12 uguali con i rispettivi lati piatti 12a, tra i quali viene interposto a "sandwich" almeno un elemento resistivo 14, tale sede 17 è ricavata per metà su uno dei dissipatori 12 e per metà sull'altro dissipatore 12.
A tale scopo, su tale lato piatto 12a di ogni dissipatore 12 viene ricavata una cavità semicircolare 117 (figg. 6b e 6d) di forma coniugata alla forma del relativo termofusibile 16 da alloggiare.
L'accoppiamento di due di tali dissipatori 12, nel modo illustrato in fig. 2, determina il posizionamento ed il contenimento di tale termofusibile 16 in una posizione di montaggio protetta, sicura e stabile, e quindi meno soggetta a degradi, usure e danneggiamenti.
Per realizzare tale accoppiamento, ognuno dei due dissipatori 12 presenta, sostanzialmente al centro, un foro passante 19 attraverso cui può essere inserito un rivetto o vite 20 che viene bloccato sul lato opposto tramite un dado 21. Inoltre, per facilitare l'assemblaggio ed il centraggio reciproco, ogni dissipatore 12 presenta un foro cieco 22 ed un perno 23 atti ad accoppiarsi con coniugati foro 22 e perno 23 di un altro dissipatore 12.
La vite, o rivetto, 20, essendo a contatto dell'estremità 15b dell'elemento resistivo 14, realizzata a tale scopo con forma semicircolare (fig. 5), svolge anche la funzione di chiudere il circuito elettrico.
La sede 17 per il termofusibile 16 è ricavata in posizione periferica sulla superficie del lato piatto 12a, in modo da lasciare lo spazio per il posizionamento dell'elemento resistivo in modo che elemento resistivo 14 e termofusibile 16, benché molto vicini, non siano fra loro a contatto.
Tra l'elemento resistivo 14 ed i rispettivi lati piatti 12a degli elementi dissipatori 12 tra cui è racchiuso sono presenti, nel caso di specie, rispettivi fogli isolanti 18, ad esempio realizzati in mica, in kapton.od in altro opportuno materiale.
Secondo una variante, l'isolamento tra dissipatore 12 ed elemento resistivo 14 viene ottenuto mediante opportuna lavorazione superficiale di una e/o l'altra delle superiici a contatto, ad esempio tramite anodizzazione, ricopertura od altra lavorazione idonea.
Qualunque sia la soluzione adottata per l'isolamento elettrico tra elemento resistivo 14 e dissipatore 12, lo strato isolante presenterà caratteristiche di conduzione termica note e controllabili, in modo da garantire una conoscenza precisa e ripetitiva delle condizioni di trasmissione del calore dall’elemento resistivo 14 al dissipatore 12 e da esso al termofusibile 16.
Con la configurazione illustrata in fig. 2, la corrente elettrica si trasmette attraverso il terminale 15a, l'elemento resistivo 14, la vite 20 a contatto dell'estremità 15b, il corpo conduttivo del dissipatore 12 ed il termofusibile 16 che, alloggiato nella sede 17, è a contatto diretto con tale dissipatore 12.
Tale termofusibile 16 presenta un terminale collegato ad un connettore elettrico per la chiusura del circuito.
Con tale soluzione, il collegamento in serie tra elemento resistivo 14 e termofusibile 16 avviene per contatto attraverso il corpo del dissipatore 12, evitando così la connessione diretta tra gli elementi 14 e 16, e la conseguente negativa variabilità di temperatura del termofusibile 16 in relazione alle variazioni di corrente circolante sull'elemento resistivo 14.
La trasmissione del calore derivante dal surriscaldamento dell'elemento resistivo 14 avviene per conduzione diretta attraverso il corpo del dissipatore 12, sì che l'aumento di temperatura del termofusibile 16 avviene con modalità sicure, affidabili, ripetitive e perfettamente controllabili, in quanto le cause di dispersione sono ridotte al minimo.
I tempi di intervento del termofusibile 16 possono perciò essere garantiti con una dispersione minima, in funzione dei parametri dei componenti utilizzati, garantendo una massima affidabilità ed efficienza del resistore 10.
Secondo la variante di fig. 3, la sede 17 ricavata sull'elemento dissipatore 12 occupa soltanto metà della sua lunghezza, essendo sempre idonea ad alloggiare un termofusibile 16.
In questo caso, una ulteriore variante del trovato prevede che la trasmissione elettrica fra dissipatore 12 e termofusibile 16 venga ulteriormente garantita tramite un terminale 24 solidale al termofusibile 16 ed a contatto con il corpo del dissipatore 12 in una posizione esterna alla sede 17.
Per motivi di uniformità costruttiva, ossia per realizzare per stampaggio dissipatori 12 tutti uguali, due di tali sedi 17 uguali fra loro sono ricavate su ciascun elemento dissipatore 12.
Da quanto sopra descritto, si comprende come l'utilizzo di un termofusibile 16 integrato nel corpo di un dissipatore 12 permetta da un lato di garantire un montaggio, stabile, preciso e centrato, e dall'altro di avvicinare l'elemento termofusibile stesso 16 all'elemento resistivo 14, evitando tuttavia il contatto tra di essi, garantendo una trasmissione del calore controllata e ripetitiva.
In questo modo, i tempi di intervento del termofusibile 16 possono essere più.certi e precisi e quindi il funzionamento del dispositivo resistore 10 può essere più affidabile.
E' ovvio che al presente trovato possono essere apportate modifiche o varianti senza per questo uscire dall’ambito del trovato stesso.
Ad esempio, una variante prevede di utilizzare più elementi resistivi 14, fra loro separati da strati di isolamento elettrico, disposti a "sandwich" tra due dissipatori 12 o tra un dissipatore 12 ed una base 11, ad esempio nel caso di applicazione su un ventilatore di condizionamento di un abitacolo.
Un'altra variante può prevedere l’utilizzo di due o più termofusibili 16 alloggiati in rispettive sedi 17 ricavate nel corpo del dissipatore 12.
Un'ulteriore variante può prevedere che l'elemento resistivo 14 sia suddiviso in due o più parti e che il termofusibile 16 sia elettricamente disposto in posizione intermedia tra due parti dell'elemento resistivo; ciò consente di evitare la connessione elettrica diretta fra termofusibile 16 e circuito elettrico, e rende quindi il comportamento del termofusibile 16 stesso ancora più ripetitivo e quindi ancora più affidabile e controllabile.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1 - Dispositivo resistore con funzione di fusistore comprendente almeno un elemento resistivo (14), almeno un elemento dissipatore (12) ed almeno un elemento termofusibile (16), caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) è alloggiato in una sede (17) ricavata almeno parzialmente nel corpo di detto elemento dissipatore (12). 2 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 1, in cui detto elemento dissipatore (12) è del tipo con elementi dissipatori di superficie (113) su almeno un lato, caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) è alloggiato in una sede (17) ricavata, almeno parzialmente, parallelamente tra due, o tra due file, di detti elementi (113) adiacenti di detto elemento dissipatore (12). 3 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 1, in cui detto elemento dissipatore (12) è del tipo con elementi dissipatori di superficie (113), caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) è alloggiato in una sede (17) ricavata, almeno parzialmente, trasversalmente a due, od a due file, di detti elementi (113) di detto elemento dissipatore (12). 4 - Dispositivo resistere come alla rivendicazione 1, in cui detto elemento resistivo (14) è associato ad un lato piano (12a) di almeno uno di detti elementi dissipatori (12), caratterizzato dal £atto che detto elemento termofusibile (16) è alloggiato in una sede (17) ricavata almeno parzialmente in detto lato piano (12a). 5 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 1, in cui detto elemento resistivo (14) è disposto in posizione intermedia tra i lati piani (12a) affacciati di due elementi dissipatori (12), caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) è alloggiato in una sede (17) ricavata per una parte sul lato piano (12a) di un primo elemento dissipatore (12) e per una parte sul lato piano (12a) di un secondo elemento dissipatore (12). 6 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) è disposto in una posizione periferica del lato piano (12a) del relativo elemento dissipatore (12), almeno parte della superficie residua di detto lato piano (12a) essendo occupata da detto elemento resistivo (14), in cui detto elemento termofusibile (16) e detto elemento resistivo (14) non sono a diretto contatto fra loro. 7 - Dispositivo resistore come ad una o l'altra delle rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) presenta almeno una zona di contatto diretto con detto elemento dissipatore (12) avente funzione almeno di trasmissione della corrente elettrica. 8 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto elemento termofusibile (16) presenta almeno un terminale (24) a contatto con il corpo di detto elemento dissipatore (12) per la trasmissione della corrente elettrica. 9 - Dispositivo resistore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno uno strato isolante disposto tra detto elemento resistivo (14) e detto elemento dissipatore (12) ed avente caratteristiche note di conduzione termica. 10 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto strato isolante è costituito da un foglio o lamina in materiale isolante (18) quale kapton, mica, vernice od ossido siliconico. 11 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto strato isolante è realizzato mediante lavorazione superficiale sulla superficie di contatto del dissipatore (12) e/o su quella dell'elemento resistivo (14). 12 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detto strato isolante è atto a rivestire almeno parzialmente detta sede (17) di alloggiamento di detto elemento termofusibile (16) . 13 - Dispositivo resistore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento resistivo (14) presenta conformazione a greca, con almeno un terminale di connessione (15a) connesso ad un circuito elettrico. 14 - Dispositivo resistore come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti fino a 12, caratterizzato dal fatto che detto elemento resistivo (14) presenta conformazione a spirale, con almeno un terminale di connessione (15a) connesso ad un circuito elettrico ed una estremità opposta (15b) collegata elettricamente ad un elemento conduttivo (20) posto a contatto con il corpo di detto elemento dissipatore (12). 15 - Dispositivo resistore come alla rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che detto elemento conduttivo (20) è costituito da una vite o rivetto di montaggio di detto elemento dissipatore (12). 16 - Dispositivo resistore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento resistivo (14) è realizzato in due o più parti, essendo il termofusibile (16) disposto elettricamente, senza contatto diretto, in posizione intermedia tra due di dette parti dell'elemento resistivo (14). 17 - Dispositivo resistore come ad una o l’altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende due o più elementi resistivi (14) fra loro separati da almeno uno strato di isolamento elettrico e disposti a ''sandwich" tra due elementi dissipatori (12) o tra un elemento dissipatore (12) ed una base di montaggio (11). 18 - Dispositivo resistore con funzione di fusistore, sostanzialmente come descritto, con riferimento agli annessi disegni,
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