ITUA20164531A1 - Processo di lavaggio di container - Google Patents

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ITUA20164531A1
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Lucio Castrataro
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Ad Tech S R L
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Description

La presente invenzione riguarda un processo di lavaggio di container, in particolare un processo di lavaggio delle loro parti interne, la presente invenzione può contemplare opzionalmente anche il lavaggio esterno dei container.
E’ ben noto nell’arte che i container vengono utilizzati per trasportare merci delle più diverse tipologie, ad es. prodotti chimici, prodotti alimentari, ecc. I container trasportano merci che possono essere dello stesso tipo o diverso; generalmente l’ultimo caso è il più frequente. Da ciò deriva la necessità del lavaggio dei container in funzione del tipo di merce che è stata trasportata. L’operazione è necessaria anche se il container è adibito al trasporto di merci dello stesso tipo, soprattutto quando vengono trasportati prodotti deperibili come generi alimentari.
Le operazioni di pulizia dei container vengono generalmente effettuate in prossimità di porti, aeroporti, interporti e centri di smistamento di container, ecc. Il numero di container in circolazione è elevatissimo; si pensi che nel solo canale di Suez sono transitati nel 2010 circa 40 milioni di container. Quindi nelle località di arrivo/partenza dei container se ne trova un gran numero che devono essere puliti prima di essere spediti alla loro nuova destinazione. Allo stesso tempo è necessario garantire la sicurezza del personale ed evitare incidenti durante le operazioni di lavaggio interno dei container.
Era sentita l’esigenza di avere a disposizione una tecnologia di lavaggio dell’interno dei container tale da presentare la seguente combinazione di proprietà:
- ridurre al minimo il personale addetto, mantenendo l’efficienza e l’efficacia del lavaggio a un livello confrontabile o superiore a quello ottenuto impiegando personale
- utilizzo limitato di acqua per il ciclo di lavaggio
- possibilità effettuare il lavaggio in tempi anche ridotti, preferibilmente minori di 5 minuti
- le condizioni utilizzate per il lavaggio non devono compromettere l’integrità delle pareti interne dei container particolarmente nel caso di container con impianti di refrigerazione, che hanno pareti interne non particolarmente resistenti;
- opzionale lavaggio delle parti esterne del container per rimuovere ad esempio lo strato di polvere, smog e lo sporco in genere che si deposita sul container durante il trasporto e in particolare durante le soste, che solitamente avvengono in ambienti ove il livello di inquinamento è elevato.
La Richiedente ha trovato inaspettatamente e sorprendentemente un processo di lavaggio dei container che permette di risolvere il problema tecnico sopra indicato. Costituisce un oggetto della presente invenzione un processo di lavaggio delle pareti o superfici interne di container comprendente i seguenti step:
2) lavaggio separato con le seguenti soluzioni:
2I) lavaggio con una soluzione acquosa avente pH compreso tra >7 e 9 contenente almeno un tensioattivo, e
2II) lavaggio con una soluzione acquosa avente pH compreso tra 5 e 7 contenente almeno un tensioattivo 2a) lavaggio con acqua
3) asciugatura mediante aria compressa
4) opzionale disinfezione (disinfecting inside) con un liquido disinfettante
4a) opzionale erogazione di un fluido scelto tra aria compressa e/o soluzioni deodoranti e/o che conferiscono idrorepellenza
5) riciclo delle acque di lavaggio
in cui gli step sono effettuati utilizzando un apparato comprendente un braccio orizzontale 1 su cui sono collocati i dispositivi per l’erogazione (delivery) dei fluidi degli step del processo, il braccio orizzontale 1 essendo statico o mobile e non a contatto con le pareti interne del container 0, il container essendo mobile o statico.
Per asse longitudinale del container si intende l’asse parallelo ed equidistante dalle pareti laterali del container come qui sotto definite.
Il container ha generalmente la forma di un parallelepipedo ed ha una sezione verticale, trasversale rispetto all’asse longitudinale del container, che può essere rettangolare o quadrata. Per interno del container si intendono le sue pareti interne, composte dalla parete di fondo verticale, opposta alla porta di carico e dalle pareti laterali adiacenti alla porta di carico, che sono le due pareti verticali, la parete inferiore orizzontale e quella superiore orizzontale.
Il perimetro della parete inferiore orizzontale ha in comune con quello della porta di carico un lato qui chiamato bordo inferiore della porta di carico.
Per favorire l’allontanamento delle acque reflue dal suo interno il container ha una inclinazione preferibilmente compresa tra 1% e 2% rispetto a un piano orizzontale passante per il bordo inferiore della porta di carico.
Nello step 2) l’ordine con cui si utilizzano le soluzioni 2I) e 2II) può essere invertito.
Gli step 2), 2a) e 4) vengono effettuati a una temperatura preferibilmente compresa tra 5° e 30°C e i liquidi erogati preferibilmente hanno una temperatura compresa nello stesso intervallo, più preferibilmente 15-30°C.
Quando il processo della presente invenzione viene effettuato a una temperatura ambientale inferiore a 5°C i liquidi che si utilizzano devono essere preferibilmente preriscaldati a temperature superiori a 5°C.
Nello step 2) le soluzioni 2I) e 2II) vengono erogate a una pressione compresa tra 2 e 6 bar, preferibilmente 4-6 bar. Le soluzioni acquose di tensioattivi 2I) e 2II) sono reperibili in commercio.
Preferibilmente la soluzione acquosa 2I) ha pH compreso tra >7-8, più preferibilmente da 7,2 a 8; la soluzione acquosa 2II) preferibilmente ha pH compreso tra 5,5 e 6.
Nelle soluzioni acquose 2I) e 2II) preferibilmente si utilizza un tensioattivo non ionico, opzionalmente in combinazione con uno o più tensioattivi scelti tra anionici, anfoteri e cationici.
Nella soluzione acquosa 2I), oltre al tensioattivo non ionico, preferibilmente viene aggiunto almeno un tensioattivo scelto tra i tensioattivi anionici.
Nella soluzione acquosa 2II), oltre al tensioattivo non ionico, preferibilmente viene aggiunto almeno un tensioattivo scelto tra i tensioattivi anionici e/o anfoteri.
La concentrazione totale di tensioattivi in ognuna delle due soluzioni preferibilmente varia da 0,1 e 5%, più preferibilmente da 0,1 e 4%, ancor più preferibilmente da 0,1 a 1%.
I tensioattivi che si possono utilizzare sono scelti tra i seguenti:
- tensioattivi non ionici scelti tra i alchilarilfenoli, preferibilmente etossilati come per esempio tristirilfenoli etossilati in cui il numero di etossilazione varia da 15 a 40, preferibilmente da 16 a 25; distirilfenoli etossilati in cui il numero di etossile varia da 12 a 25, preferibilmente da 15 a 20; alcoli grassi etossilati aventi catena alifatica C10-C18in cui preferibilmente il numero di etossilazione varia da 3 a 10, olio di ricino etossilato con numero di etossilazione variabile da 15 a 40, preferibilmente 25-35; sorbitan oleato etossilato in cui il numero di etossilazione varia da 1 a 60, preferibilmente da 5 a 40;
- tensioattivi anionici scelti tra i sali di acidi solfonici aromatici aventi l’anello aromatico sostituito con una o più catene alifatiche C8-C14, essendo l’anello aromatico preferibilmente sostituito con una catena alifatica C8-C14, si possono menzionare ad esempio i sali dei metalli alcalini e alcalino terrosi degli acidi dodecilbenzensolfonici, i sali dell’acido sulfosuccinico in cui i due gruppi carbossilici sono esterificati con alcoli alifatici C6-C10e il gruppo solfonico è salificato con cationi di metalli alcalini o alcalino-terrosi, come ad esempio sodio diottilsulfosuccinato; i sali di alchilsolfati C10-C14; in cui il catione è scelto tra i cationi dei metalli alcalini o alcalino terrosi, preferibilmente calcio, sodio, oppure i corrispondenti sali ammonici con ammine primarie, secondarie e terziarie; i sali di C10-C14alchilsolfati in cui il catione preferibilmente è scelto tra calcio o sodio;
- tensioattivi anfoteri scelti ad esempio tra i seguenti: amidopropil betaina, imidazolinio betaina, alchilamido propilbetaina, 2-alchil-N-carbossimetilyl-N-idrossietil imidazolinio betaina, laurilamidepropildimetil glicina, acido N-coco-3-amminopropionico sale sodico, N-carbossimetil-N-dimetil-N-9-ottadecenilammonio idrossido, 3-[(3-cholamido propil)dimetilammonio]-1-propansolfonato, N-coco amidoetil-N-idrossietilglicina sale sodico.
-tensioattivi cationici scelti ad esempio tra i seguenti: N,N–bis (2-idrossietil)-alchilammina, noto come Alacstat C-2; N-(C8-C18)alchil-trimetilammonio cloruro, in cui alchile opzionalmente contiene da una a due insaturazioni etileniche, di-coco-dimetilammonio cloruro e di-stearil-dimetilammonio cloruro, cetil-dimetilbenzilammonio cloruro, lauril-dimetil-benzilammonio cloruro, N(lauroil-colaminoformilmetil)piridinio cloruro, cetilpiridinio bromuro, trimetil-lanolilammonio cloruro, stearil-dimetil-benzilammonio cloruro.
Le soluzioni acquose 2I) e 2II) comprendono anche additivi preferibilmente scelti tra uno o più dei seguenti: agenti sequestranti, correttori di pH, sali inorganici, solventi organici idrosolubili.
Gli agenti sequestranti sono scelti tra quelli inorganici e organici. Tra gli agenti sequestranti inorganici si possono citare i polifosfati, ad esempio esametafosfato di sodio, pirofosfato di potassio e tripolifosfato di sodio. Tra quelli organici si possono citare gli acidi amminopolicabossilici, ad esempio EDTA e l’acido nitrilotriacetico; gli acidi poliidrossi-monocarbossilici, ad esempio l’acido gluconico; i fosfonati, ad esempio l’acido 1-idrossietiliden-1,1-difosfonico, l’acido amminotrimetilenfosfonico, l’acido etilen diamminotetrametilenfosforico, l’acido dietilentriamminopenta metilenfosfonico, l’acido esametilendiamminotetrametilen fosfonico.
I correttori di pH possono essere composti acidi, ad esempio acidi inorganici come acido fosforico e acido cloridrico. I composti acidi vengono preferibilmente utilizzati come additivi nelle soluzioni acquose 2II); i corettori di pH possono essere anche composti basici, come gli idrossidi alcalini, ad esempio l’idrossido di potassio o di sodio, e i carbonati alcalini, ad esempio carbonato di sodio e carbonato di potassio. I composti basici vengono preferibilmente utilizzati come additivi nelle soluzioni acquose 2I).
I sali che si possono utilizzare sono generalmente sali inorganici; si può ad esempio menzionare il cloruro di sodio.
Come solventi organici idrosolubili si possono ad esempio citare i glicoli: propilen glicole, propilen diglicole, butilen glicole, butilen diglicole.
La quantità totale degli additivi delle soluzioni acquose 2I) e 2II) è preferibilmente compresa tra 4% e 0,1% più preferibilmente da 2% a 0,2%.
Nello step 2a) l’acqua viene erogata preferibilmente ad una pressione compresa tra 20 e 80 bar, più preferibilmente tra 20 e 40 bar.
Nello step 3) l’aria compressa è utilizzata preferibilmente a temperature comprese tra 40° e 70°C e pressioni da 4 a 7 bar.
Nello step 4) opzionale le soluzioni disinfettanti che si utilizzano sono quelle previste dalle normative dei vari paesi per la disinfezione delle pareti interne dei container. In questo step il liquido è erogato preferibilmente a una pressione compresa tra 2 e 6 bar.
Nello step 4a) opzionale viene erogato un fluido scelto tra aria compressa e/o soluzioni deodoranti e/o che conferiscono idrorepellenza alle pareti del container. L’aria compressa si utilizza per rimuovere eventuali quantità residue di soluzione disinfettante dello step 4) dall’interno del container. La pressione e temperatura a cui si utilizza il fluido sono preferibilmente comprese nei limiti indicati per l’aria compressa che si impiega nello step 3). Può essere anche eseguita la deodorizzazione dell’interno del container mediante l’impiego di formulazioni deodoranti note in commercio, o il trattamento delle pareti interne del container con soluzioni che conferiscono idrorepellenza, anch’esse ben note in commercio. Quest’ultimo trattamento viene in particolare utilizzato per container refrigerati. Queste soluzioni preferibilmente vengono erogate alla stessa pressione utilizzata per le soluzioni disinfettanti nello step 4).
Quando in uno step del processo della presente invenzione il fluido utilizzato è un liquido, esso viene preferibilmente distribuito a spruzzo sulle superfici o pareti del container.
Nel processo di lavaggio della presente invenzione sono comprese anche le pareti interne delle due ante della porta di carico. La porta di carico durante il lavaggio é aperta e le ante vengono bloccate in questa posizione mediante dispositivi noti, ad esempio un asse in acciaio munito di due forcelle per accavallare le ante.
Operando come descritto negli step 2) e 2a) si ottiene la pulizia completa delle pareti interne dei container.
Secondo le normative vigenti le acque reflue provenienti dagli step del processo di lavaggio di container non possono essere scaricate direttamente nell’ambiente. Inoltre esse hanno generalmente cattivo odore e il loro volume è tale da essere difficilmente trattabile nei luoghi in cui vengono effettuati i lavaggi. Quindi le acque reflue dovrebbero venire trasferite in zone appositamente predisposte per il loro smaltimento. Questo comporta un aggravio dei costi di gestione dell’impianto di lavaggio. Inoltre è sempre più richiesto alle industrie di limitare il consumo di acqua. Pertanto nel processo della presente invenzione viene effettuato lo step 5) di riciclo delle acque, separando la parte solida sospesa dal liquido, che opzionalmente viene trattato con aria anche per eliminare eventuali cattivi odori residui. A questo punto le acque che si ottengono sono chiare e non emettono più cattivi odori e pertanto possono essere riutilizzate. Dopo aver misurato il pH, l’acqua recuperata viene acidifica o alcalinizzata in base al pH richiesto per preparare le soluzioni che si utilizzano negli step del processo. Come detto sopra, nello step 2) l’ordine di aggiunta delle soluzioni 2I) e 2II) può essere invertito. Preferibilmente nello step 5) i liquidi che sono stati utilizzati negli step precedenti del processo vengono riuniti, ad esempio mediante una pompa, e scaricati in una vasca di decantazione in cui avviene la separazione dei solidi sospesi come corpo di fondo e dell’acqua dalle sostanze oleose e grassi mediante sfioramento (skimming). Successivamente la fase liquida viene filtrata, preferibilmente su filtri di carbone attivo e/o sabbia. Le acque vengono quindi trasferite in un reattore nel quale vengono ulteriormente purificate, preferibilmente tramite insufflazione di ossigeno e/o aria. Alla fine di questo step l’acqua ha una purezza accettabile per venire riciclata nel processo della presente invenzione.
La Richiedente ha sorprendentemente ed inaspettatamente trovato che nello step 5) è possibile recuperare una quantità di acqua pari a circa 80-90% di quella impiegata nel processo della presente invenzione. La percentuale di acqua che non si recupera viene persa in parte per evaporazione durante il processo di lavaggio, in parte per dispersione nell’aria come gocce di acqua liquida, e in parte nello step 5). E’ stato calcolato che in questo step 5) viene persa una percentuale di acqua compresa tra il 2 e 5% del volume di acqua totale impiegato. In pratica per quanto riguarda il consumo di acqua il processo di lavaggio dei container secondo il procedimento della presente invenzione può essere considerato un lavaggio a circuito chiuso, essendo la quantità di acqua da aggiungere compresa tra il 10% e 20%, preferibilmente inferiore al 10%.
Come detto, gli step sono effettuati utilizzando un apparato comprendente un braccio orizzontale su cui sono collocati i dispositivi muniti di uno o più ugelli per l’erogazione (delivery) dei fluidi degli step del processo, il braccio essendo statico o mobile e non a contatto con le pareti interne del container, il container essendo mobile o statico.
L’apparato viene descritto nelle Figure qui elencate.
La Fig. 1 rappresenta la vista in pianta dall’alto del sistema di lavaggio della presente invenzione e del container.
La Fig. 2 rappresenta la vista laterale della realizzazione di Fig. 1.
La Fig. 3 rappresenta una sezione longitudinale del braccio. Costituisce un oggetto della presente invenzione un apparato che si utilizza per effettuate il lavaggio delle pareti interne del container comprendente (si vedano le Figg. 1 e 2):
- un container 0
- un braccio 1 orizzontale, statico o mobile, sulla cui superficie sono collocati dispositivi per l’erogazione dei fluidi degli step 2)–4a) del processo
- un vano 10 da cui fuoriesce il braccio 1; il vano 10 contiene anche i serbatoi da cui vengono alimentati al braccio le soluzioni 2I) e 2II), l’acqua di lavaggio, le soluzioni per gli step 4) e 4a), le pompe per erogare i fluidi in pressione e per lo step 5), il sistema di compressione dell’aria e di depurazione dell’acqua; i serbatoi, le pompe, il sistema di compressione dell’aria e depurazione delle acque reflue non sono mostrati nelle Figg 1 e 2
- un supporto 12 che sostiene il braccio 1, avente una superficie interna 12b a contatto con il vano 10 ed una superficie esterna 12a
- dispositivi 2 per muovere il container 0,
- vasca di raccolta 3 delle acque reflue.
I dispositivi per l’erogazione dei fluidi utilizzati nel processo della presente invenzione, che come detto sono collocati sulla superficie del braccio orizzontale 1, sono di due tipi: dispositivi di erogazione statici, provvisti di almeno un ugello, nei quali non vi sono parti in movimento durante l’erogazione del fluido e dispositivi non statici che comprendono parti che durante l’erogazione del liquido sono in movimento rotatorio, preferibilmente attorno all’asse di simmetria del dispositivo il quale generalmente ha forma cilindrica. Questi dispositivi sono provvisti di almeno due ugelli.
Preferibilmente questi dispositivi sono costituiti da testine rotanti (rotary heads) multijet. In generale si tratta di dispositivi aventi un corpo cilindrico che all’estremità superiore portano preferibilmente almeno due, più preferibilmente tre/quattro ugelli da cui esce l’acqua in pressione. Gli ugelli sono solidali con il corpo cilindrico e sono disposti in modo che l’acqua esca tangenzialmente rispetto al corpo cilindrico. In questo modo il corpo cilindrico e gli ugelli sono posti in rotazione durante l’erogazione del liquido. Le testine rotanti possono essere di vari tipi; uno di questi è ad esempio descritto nella domanda di brevetto italiano No. MI92A/01844.
Nelle Figura 1 il braccio orizzontale 1 è statico ed ha una forma prismatica. Il vano 10 può anche essere costituito da più moduli, ciascuno dedicato a una singola funzione, ad esempio uno per la pressione dell’acqua, uno per la depurazione delle acque reflue, ecc.
Nelle Figg. 1 e 2 il container 0 è rappresentato con le ante della porta di carico aperte. Le Figure mostrano che la porta di carico è sul lato sinistro del container.
La Fig. 2, come detto, rappresenta la vista laterale della realizzazione di Fig. 1.
La Fig. 3 rappresenta una sezione longitudinale del braccio 1, che può essere sia statico che mobile. Nella Figura sono rappresentati dispositivi di erogazione statici 4 distribuiti in modo non uniforme lungo il braccio orizzontale 1.
Nelle Figure non è stata rappresentata l’inclinazione del container verso la porta di carico.
Per sezione trasversale, o sezione minima, del braccio orizzontale 1 si intende la sezione perpendicolare al braccio 1 che può avere la forma di una superficie regolare (ad es. quadrata, rettangolare, circolare) o irregolare. Preferibilmente il braccio orizzontale 1 ha una sezione trasversale regolare. In questo caso il braccio orizzontale 1 ha un asse di simmetria longitudinale. Le dimensioni della sezione trasversale non sono critiche, ma devono essere tali che la distanza tra la superficie esterna del braccio 1 e le pareti laterali interne e dalla parete di fondo del container 0 sia preferibilmente compresa tra ca 60 e ca 90 cm.
All’inizio del processo di lavaggio il braccio 1 ha l’estremità anteriore è rivolta verso la porta di carico del container. Ad esempio nel caso il braccio abbia la forma di un prisma l’estremità anteriore è la superficie del prisma che è rivolta verso la porta di carico.
Quando il braccio 1 è mobile esso è costituito da due parti mobili coassiali S1 e S2, non rappresentate in Figura, in cui S1 ha sezione trasversale maggiore rispetto a S2. S2 è scorrevole su S1 ed S1 è scorrevole sul supporto 12. Il braccio 1 viene esteso o retratto facendo scorrere S2 all’interno di S1 e/o S1 sul supporto 12. In alternativa, se la lunghezza del braccio 1 richiesta per effettuare gli step del processo lo consente, S2 può scorrere all’interno di S1 che è statico, o immobile (motionless), sul supporto 12. La parte S1 del braccio viene movimentata preferibilmente mediante dispositivi meccanici. Ad esempio si può utilizzare un pattino scorrevole su una rotaia. La parte S2 viene preferibilmente movimentata mediante dispositivi pneumatici, ad esempio mediante un braccio a pistone all’interno del braccio 1.
Il braccio 1 può fungere anche da braccio statico posizionando S1 e/o S2 in modo che il braccio prima del processo di lavaggio abbia la lunghezza richiesta per effettuare gli step del processo. In questa realizzazione il container 0 può essere sia mobile che statico.
La lunghezza del braccio 1 è funzione della lunghezza del container 0. Generalmente i container che sono attualmente utilizzati hanno lunghezza di 6 o 12 metri.
Preferibilmente nell’apparato della presente invenzione si utilizza il braccio orizzontale 1 mobile.
La posizione dei dispositivi di erogazione sulla superficie del braccio 1 deve essere tale da erogare in modo uniforme le superfici interne del container 0 ognuno dei fluidi utilizzati negli step del processo. Nel caso la sezione trasversale del braccio orizzontale 1 sia una superficie regolare, i dispositivi di erogazione possono essere distribuiti equidistanti e simmetrici rispetto all’asse longitudinale del braccio orizzontale 1. In alternativa si possono utilizzare dispositivi con ugelli in cui il flusso in uscita del fluido sia regolabile, in modo che il cono di erogazione del fluido dall’ugello possa essere allargato o ristretto a seconda delle esigenze. Utilizzando negli step del processo di lavaggio dispositivi di erogazione dei fluidi aventi ugelli a flusso regolabile è possibile ottenere una distribuzione uniforme dei fluidi sulle pareti interne del container.
I dispositivi di erogazione statici come sopra definiti vengono preferibilmente utilizzati per erogare i fluidi del processo negli step 2), 3), 4) e 4a) .
In particolare i dispositivi per l’aria compressa dello step 3) sono del tipo bocca di erogazione.
I dispositivi di erogazione non statici come sopra definiti vengono preferibilmente utilizzati per erogare l’acqua utilizzata nello step 2a).
I dispositivi statici e non statici per erogare ciascuno dei fluidi degli step 2), 2a) 3), 4) e 4a), come detto, sono collocati sulla superficie del braccio orizzontale 1. Preferibilmente essi sono disposti a gruppi comprendenti un dispositivo per erogare il fluido per ciascuno degli step sopra indicati. Preferibilmente i dispositivi statici per l’erogazione dell’aria compressa (step 3)) possono essere collocati in qualsiasi posizione sulla superficie del braccio 1. Più preferibilmente sono posizionati all’estremità anteriore del braccio 1, o vicino ad essa.
In generale sul braccio orizzontale 1 vi sono da 4 a 10 dispositivi di erogazione statici per ognuno dei fluidi utilizzati negli step 2), 3) 4) e 4a) rispettivamente e da 4 a 10 dispositivi non statici per l’erogazione dell’acqua dello step 2a).
Nel processo di lavaggio della presente invenzione delle pareti interne del container il braccio 1 dell’apparato può preferibilmente essere utilizzato secondo uno dei modi seguenti:
A) Il braccio orizzontale 1 è statico e il container 0 è mobile
B) Il braccio orizzontale 1 è mobile e il container 0 è statico
C) Il braccio orizzontale 1 è statico e il container 0 è statico in cui:
- nelle modalità A) e B) all’inizio del processo di lavaggio il braccio orizzontale 1 è nella posizione iniziale rispetto al container 0, in cui l’estremità anteriore del braccio orizzontale 1 è collocata davanti al container 0, il braccio orizzontale 1 essendo nella direzione dell’asse longitudinale del container 0, la porta di carico avendo le due ante spalancate, si vedano le Figg. 1 e 2,
- nella modalità C) il braccio orizzontale 1 è nella posizione finale rispetto al container 0, in cui il braccio orizzontale 1 è all’interno del container e la distanza tra l’estremità anteriore del braccio orizzontale 1 e la parete di fondo del container 0 è compresa tra ca 60 e ca 90 cm. La posizione iniziale e finale del braccio orizzontale 1 rispetto al container 0 è chiamata posizione iniziale e rispettivamente finale del braccio orizzontale 1.
Nella modalità A) e nella modalità B) il fluido di uno step del processo viene erogato durante il movimento del container 0 nella modalità A), o del braccio mobile 1 nella modalità B),
nella corsa 1 tra la posizione iniziale e finale del braccio orizzontale 1 e/o nella corsa 2 tra la posizione finale e iniziale del braccio orizzontale 1.
Nelle tre modalità il container viene messo in posizione per il lavaggio mediante apparati meccanici noti, ad esempio mediante una gru mobile munita di dispositivi per il sollevamento, trasporto e posizionamento dei container nella posizione richiesta per l‘inizio del processo di lavaggio.
Nella modalità A) il container 0 viene mosso utilizzando dispositivi meccanici, ad esempio mediante catene collegate a cilindri rotanti attorno ad assi, posizionati ad intervalli lungo il percorso del container. Preferibilmente in questa modalità di esecuzione del processo della presente invenzione la posizione iniziale del braccio orizzontale 1 è tale che l’estremità anteriore del braccio 1 si trova a una distanza di � 10 cm dalla porta di carico del container.
Nella modalità A) e B) quando il braccio orizzontale 1 nella corsa 1 è nella posizione finale, o nella corsa 2 quando il braccio orizzontale 1 è nella posizione iniziale, il container 0 o il braccio orizzontale 1, come detto, vengono bloccati e l’erogazione del fluido interrotta. Per fermare il container 0 o il braccio orizzontale 1 in corrispondenza della posizione finale del braccio 1 al termine della corsa 1, e della posizione iniziale del braccio 1 al termine della corsa 2, si possono utilizzare sensori elettronici collocati sul braccio e tarati in modo che il dispositivo meccanico che muove il container 0 blocchi il container 0 in corrispondenza di queste due posizioni.
Preferibilmente la posizione finale del braccio 1 al termine della corsa 1 viene mantenuta per un periodo di tempo preferibilmente compreso tra 4 e 10 secondi. Preferibilmente la posizione iniziale del braccio 1 al termine della corsa 2 viene mantenuta per 4-10 secondi.
Gli step 2), 2a), 3), 4) e 4a) del processo di lavaggio nella modalità A) vengono effettuati come segue.
Nello step 2) nella corsa 1 le pareti interne del container 0 vengono lavate con una delle soluzioni 2I) o 2II), nella corsa 2 viene erogata l’altra soluzione 2II) o 2I) non utilizzata nella corsa 1.
La velocità del container 0 in entrambe le corse dello step 2) è preferibilmente compresa tra 1 m/s e 2 m/s.
Nello step 2a) il lavaggio con acqua viene effettuato nella corsa 1 e nella corsa 2. La velocità del container 0 in entrambe le corse dello step 2) é preferibilmente compresa tra 0,5 m/s e 1 m/s.
Come detto, secondo una realizzazione preferita al termine della corsa 2 il braccio 1 rimane nella posizione iniziale per il periodo di tempo come sopra definito.
E’ stato trovato sorprendentemente ed inaspettatamente dalla Richiedente che mantenendo nello step 2a) al termine della corsa 2 la posizione iniziale del braccio 1 per il periodo di tempo sopra indicato, viene migliorato il deflusso dell’acqua di lavaggio dall’interno del container 0.
Nello step 3) l’asciugatura con aria compressa dell’interno del container viene effettuato nella corsa 1 e nella corsa 2. La velocità del container 0 in entrambe le corse dello step 3) è preferibilmente compresa tra 0,2 m/s e 0,4 m/s. Nello step 4) l’erogazione (delivery) della soluzione disinfettante viene effettuata nella corsa 1.
Nello step 4a) l’erogazione di uno dei fluidi sopra indicati viene effettuata nella corsa 2.
Sia nello step 4) che 4a) la velocità del container 0 è preferibilmente compresa tra 0,3 m/s e 1 m/s.
Nel processo di lavaggio della presente invenzione secondo la modalità di utilizzazione B) gli step del processo di lavaggio vengono realizzati utilizzando il movimento del braccio orizzontale mobile. Prima dell’inizio del processo il braccio mobile 1 viene fatto avanzare o arretrare in modo che esso assuma la posizione iniziale come sopra definita rispetto al container 0.
Preferibilmente all’inizio del processo l’estremità anteriore del braccio mobile 1 sporge rispetto alla superficie 12a (Fig. 1) per una lunghezza che preferibilmente varia da 80 a 120 cm. Preferibilmente il container 0 viene collocato in modo che la porta di carico si trovi ad una distanza compresa tra 180 e 220 cm dalla superfice 12a.
Nella modalità B) il braccio mobile 1 effettua la corsa 1 estendendosi, passando dalla posizione iniziale alla posizione finale del braccio orizzontale 1. Nella corsa 2 si ritrae dalla posizione finale tornando alla posizione iniziale del braccio orizzontale 1.
Gli step 2), 2a), 3), 4) e 4a) del processo della presente invenzione nella modalità B) vengono effettuati come nella modalità A). Le realizzazioni preferite di ogni step sono le stesse sopra indicate per lo step corrispondente della modalità A). Al termine della corsa 1 e della corsa 2 il braccio mobile 1 mantiene la posizione finale e rispettivamente iniziale del braccio orizzontale 1 per il periodo di tempo sopra indicato.
La velocità con cui si estende/ritrae il braccio mobile 1 in ogni step é compresa nell’intervallo di velocità del container 0 nello stesso step della modalità A).
Nello step 2) della modalità B) il braccio mobile 1 effettua sia la corsa 1 che la corsa 2. La velocità con cui nello step 2) il braccio mobile 1 si estende/ritrae passando dalla posizione iniziale a quella finale del braccio orizzontale 1 e viceversa, è preferibilmente compresa tra 1 m/s e 2 m/s. Come detto, l’erogazione delle soluzioni 2I) e 2II) in ciascuna corsa viene effettuato come è stato descritto nello step 2) di A). Quindi nella corsa 1 viene erogata una delle due soluzioni dello step 2); quando il braccio mobile 1 raggiunge la posizione finale del braccio orizzontale 1 come sopra definita, termina la corsa 1 e contemporaneamente l’erogazione della soluzione.
Nella corsa 2 dello step 2) di B) il braccio mobile si ritrae e contemporaneamente viene erogata la soluzione 2I) o 2II) non erogata nella corsa 1 dello step 2) fino a quando il braccio mobile 1 raggiunge la posizione iniziale.
In ciascuno degli step 2a) di lavaggio e 3) di asciugatura il braccio mobile 1 effettua la corsa 1 e la corsa 2, estendosi dalla posizione iniziale alla posizione finale e poi ritraendosi alla posizione iniziale del braccio orizzontale 1. La velocità con cui il braccio si estende/ritrae nello step 2a) è preferibilmente compresa tra 0,5 m/s e 1 m/s e nello step 3) è preferibilmente compresa tra 0,2 m/s e 0,4 m/s.
Lo step di disinfezione 4) viene effettuato nella prima corsa. Lo step 4a) viene effettuato nella seconda corsa.
La velocità con cui il braccio si estende nello step 4) e si ritrae nello step 4a) è preferibilmente compresa tra 0,3 m/s e 1 m/s.
Nel processo di lavaggio della presente invenzione secondo la modalità C) sia il braccio orizzontale 1 che il container 0 sono fissi, essendo il braccio orizzontale 1 all’inizio del lavaggio inserito all’interno del container 0 e posizionato in corrispondenza della posizione finale del braccio orizzontale 1, come sopra definita.
In questa realizzazione i fluidi degli step 2)-4a) vengono erogati in successione all’interno del container.
Preferibilmente tra il termine di ogni step e l’inizio del successivo è posto un intervallo di 4-10 secondi.
La durata dei vari step preferibilmente è la seguente: step 2) da 3 a 10 secondi, più preferibilmente da 4 a 8 secondi;
step 2a) da 5 secondi a 60 secondi, più preferibilmente tra 6 e 30 secondi;
step 3) da 10 secondi a 60 secondi, più preferibilmente tra 15 e 30 secondi;
step 4) da 5 secondi a 20 secondi, più preferibilmente tra 6 secondi e 18 secondi;
step 4a) da 5 secondi a 15 secondi, più preferibilmente tra 8 secondi e 12 secondi.
Nella modalità C) si preferisce che i dispositivi che erogano i fluidi sulle pareti interne del container 0 siano distribuiti in modo uniforme sulla superficie del braccio orizzontale 1. Quando il braccio orizzontale 1 ha una sezione trasversale regolare questi dispositivi possono essere posizionati equidistanti e simmetrici rispetto all’asse longitudinale del braccio orizzontale 1. In alternativa la distribuzione dei dispositivi può anche non essere come sopra descritto. In q uesto caso si usano dispositivi di erogazione dei fluidi aventi ugelli a flusso regolabile, val a dire che i coni del fluido diffuso da questi ugelli siano regolabili in ampiezza, in modo che anche utilizzando dispositivi avente una disposizione sulla superficie del braccio diversa dalla precedente, quindi non uniforme, si ottenga una distribusione uniforme dei fluidi sulle pareti interne del container 0
Preferibilmente l’apparato viene utilizzato nel processo secondo la presente invenzione nella modalità B).
E’ stato inaspettatamente e sorprendentemente trovato dalla Richiedente che con il processo di lavaggio della presente invenzione vengono rimosse dalle pareti interne del container anche le macchie e residui di sostanze come grassi, oli, derrate alimentari ecc. e le pareti trattate non vengono danneggiate o mostrano corrosioni, anche nel caso del lavaggio delle pareti interne di container refrigerati.
Utilizzando nel lavaggio delle pareti interne del container il processo della presente invenzione, oltre ad ottenere un livello di pulizia dell’interno del container di qualità uguale e preferibilmente superiore a quello ottenuto con i processi che impiegano manodopera (manpower), viene garantito un elevato livello di sicurezza in quanto non viene impiegato personale.
Inoltre è stato inaspettatamente e sorprendentemente trovato dalla Richiedente che gli step 2), 2a), 3), 4) e 4a) del processo della presente invenzione possono essere complessivamente effettuati in tempi molti ridotti, preferibilmente compresi tra 1 e 10 minuti, ma se necessario anche in tempi minori, dell’ordine di 1-5 minuti.
In aggiunta, come detto, il consumo di acqua è molto ridotto in quanto al termine del processo di lavaggio si può riciclare anche fino a 80% dell’acqua utilizzata.
Gli step del processo dell’invenzione possono essere automatizzati o semiautomatizzati. Ad esempio è possibile utilizzare una scheda in cui sono indicate le variabili di processo dei singoli step, in modo che se non si desidera eseguire l’intero processo di lavaggio, l’utilizzatore possa scegliere quali fasi effettuare.
Il processo di lavaggio della presente invenzione può opzionalmente comprendere il lavaggio delle pareti esterne di container (external cleaning) comprendente i seguenti step:
2’) lavaggio separato con le soluzioni 2I) e 2II) come definite per il lavaggio interno,
2a’) lavaggio con acqua
3’) opzionale erogazione di un liquido o soluzione disinfettante, o idrorepellente, o ad attività antifungina 4’) opzionale lavaggio con acqua
5’) riciclo delle acque di lavaggio,
in cui
- il lavaggio delle pareti esterne laterali verticali e superiore orizzontale del container viene effettuato con un apparato costituito da una struttura (multiframe) mobile nella direzione dell’asse longitudinale del container e avente una sezione trasversale maggiore della sezione trasversale del container, la struttura essendo composta da almeno 5 telai (frame), rigidamente connessi tra di loro, ogni telaio comprendente dispositivi statici e non statici, come sopra definiti, per erogare un fluido, preferibilmente un liquido, in ciascuno degli step del processo, (Fig. 4),
- il lavaggio della parete esterna inferiore del container viene effettuato utilizzando dispositivi statici e non statici di erogazione di fluidi, preferibilmente liquidi, installati su dispositivi meccanici fissi o mobili, essendo il movimento sincronizzato con quello della struttura mobile (Fig. 5).
Per sezione trasversale della struttura mobile come sopra definita si intende la sezione parallela al lato più lungo della struttura.
Opzionalmente, se desiderato si può effettuare uno step opzionale di asciugatura con aria compressa preferibilmente a temperature comprese tra 40° e 70°C e pressioni da 4 a 7 bar.
Gli step del processo, ove non diversamente indicato, vengono effettuati a una temperatura preferibilmente compresa tra 5° e 30°C. I liquidi che si utilizzano negli step del processo del lavaggio esterno di container vengono impiegati nello stesso intervallo di temperatura e preferibilmente tra 15°C e 30°C. Quando il processo della presente invenzione viene effettuato a una temperatura inferiore a 5°C i liquidi che si utilizzano devono essere preferibilmente preriscaldati a temperature superiori a 5°C. Nello step 2’) le soluzioni 2I) e 2II) vengono erogate preferibilmente a una pressione compresa tra 2 e 6 bar, più preferibilmente 4-6 bar e l’ordine con cui si utilizzano le soluzioni 2I) e 2II) può essere invertito.
Nello step 2a’) l’acqua viene erogata ad una pressione compresa preferibilmente tra 20 e 80 bar, più preferibilmente tra 20 e 40 bar.
Nello step 3’) la soluzione è erogata a una pressione compresa preferibilmente tra 2 e 6 bar.
Nello step 4’) l’acqua viene erogata ad una pressione compresa tra 2 e 6 bar.
Lo step 5’) viene eseguito come lo step 5) del processo di lavaggio interno del container.
Il liquido che si utilizza in ciascuno degli step di questo processo viene distribuito a spruzzo sulle superfici o pareti esterne del container.
Come detto, il lavaggio delle pareti esterne laterali verticali e superiore orizzontale del container viene effettuato con un apparato costituito da una struttura (multiframe), avente le caratteristiche sopra indicate e mobile (si veda Fig. 5) nella direzione dell’asse longitudinale del container.
La Figura 4 è una vista assonometrica della struttura mobile 126 (multiframe) che viene utilizzata per il lavaggio delle pareti esterne laterali verticali e superiore orizzontale del container.
La Fig. 5 è una vista laterale verticale che comprende
- l’apparato per il lavaggio delle pareti interne del container, comprendente il braccio 1, il supporto 12, il vano 10 e la vasca di raccolta delle acque reflue 3, e
- la struttura mobile 126 e per il lavaggio delle superfici esterne del container.
Costituisce un ulteriore oggetto della presente invenzione un apparato per effettuare il lavaggio delle pareti laterali verticali e superiore orizzontale del container secondo il processo della presente invenzione comprendente una struttura 126 mobile nella direzione dell’asse longitudinale del container e avente una sezione trasversale maggiore della sezione trasversale del container, la struttura composta da almeno 5 telai, si veda la Fig. 4, in cui ognuno di essi eroga un liquido di ciascuno degli step del processo. I telai per effettuare gli step 2’), 3’ e 4’) sono provvisti di dispositivi statici di erogazione di erogazione di liquidi e il telaio per effettuare lo step 2a’) é provvisto di dispositivi non statici di ergazione, come sopra descritti. Più in dettaglio la Figura mostra che quattro di questi telai, 101, 102, 105 e 106 sono provvisti di dispositivi di erogazione statici 4 ed il telaio 104 è provvisto di dispositivi non statici 5 per erogare l’acqua di lavaggio dello step 2a’).
Per effettuare lo step 2’) vengono utilizzati due telai e ciascuno di essi comprende dispositivi statici per l’erogazione, rispettivamente, della soluzione 2I) e 2II). Nella Fig. 5 la struttura mobile 126 e il braccio 1 sono posizionati di fronte alla porta di carico del container 0, non rappresentata in Figura, che si trova sul lato sinistro del container 0. Questa posizione della struttura mobile 126 viene chiamata posizione di partenza della struttura mobile 126. I dispositivi 4 e 5 di erogazione dei fluidi, situati in corrispondenza della vasca di raccolta 3 delle acque reflue, vengono utilizzati per lavare la superficie esterna inferiore del container (rivolta verso il terreno). Le linee tratteggiate indicano la sezione verticale longitudinale di due container, lunghi rispettivamente 12 metri e 6 metri. Durante il processo di lavaggio delle pareti laterali verticali e superiore orizzontale del container la struttura 126 si muove lungo la direzione dell’asse longitudinale del container effettuando la corsa A da una posizione di partenza come sopra definita fino ad una posizione finale nella quale la struttura 126 si trova oltre la parete verticale destra del container, opposta alla porta di carico. La struttura mobile 126 effettua poi la corsa B, dalla posizione finale alla posizione di partenza.
Il liquido di ciascuno step viene erogato durante la corsa 1 e/o la corsa 2.
Nello step 2’) la struttura 126 effettua la corsa A e la corsa B. Durante la corsa A i dispositivi di erogazione statici di liquidi collocati su uno dei telai 101, 102, 105 e 106 erogano la soluzione 2I) o la soluzione 2II). Durante la corsa B della struttura mobile 126 i dispositivi di erogazione statici di liquidi collocati su un telaio diverso dal precedente erogano la soluzione tra 2I) e 2II) non utilizzata nella corsa A. L’ordine di erogazione delle due soluzioni, come detto, può essere invertito. La velocità della struttura 126 nello step 2’) è preferibilmente compresa tra 1 m/s e 2 m/s.
Lo step 2a’) viene effettuato nella corsa A della struttura mobile 126 e contemporaneamente i dispositivi non statici per l’erogazione dei liquidi come sopra definiti, In Fig, 4 indicati con 5, collocati su un telaio diverso da quello utilizzato nello step 2’), in Fig. 4 il telaio 104, erogano acqua. La velocità della struttura 126 in questo step è preferibilmente compresa tra 0,5 e 1 m/s.
Lo step 3’) viene effettuato dalla struttura mobile 126 nella corsa B e dispositivi di erogazione statici collocati su un telaio diverso da quelli utilizzati nello step 2’) e 2a’) erogano una delle soluzioni previste in questo step. In questo step la velocità della struttura 126 è preferibilmente compresa tra 0,1 m/s e 0,3 m/s.
Nello step 3’) si utilizzano le soluzioni indicate nello step 4a) del processo di lavaggio dell’interno del container, oppure soluzioni ad attività antifungina in commercio.
Nello step 4’) la struttura mobile 126 effettua la corsa A e l’erogazione di acqua viene realizzata utilizzando dispositivi statici di erogazione posizionati su un telaio diverso da quelli utilizzati negli step 2’), 2a’) e 3’). In questo step la velocità della struttura 126 è compresa tra 1 m/s e 2 m/s.
Alla struttura 126 possono essere aggiunti altri telai se si desidera effettuare altri trattamenti opzionali sulle superfici esterne del container.
Il movimento della struttura 126 viene realizzato mediante dispositivi meccanici preferibilmente motori elettrici. La struttura ad esempio può muoversi su rotaie, ad esempio mediante ruote o pattini o una loro combinazione, o mediante catene. In questo caso il motore elettrico è su un supporto statico.
Come detto, il lavaggio della parete esterna inferiore del container viene effettuato mediante dispositivi di erogazione statici e dispositivi di erogazione non statici di fluidi come sopra definiti, che possono essere installati su dispositivi meccanici mobili il cui movimento è sincronizzato con quello della struttura 126. In alternativa i dispositivi di erogazione dei fluidi possono essere installati su dispositivi meccanici fissi. Il dispositivo meccanico mobile comprende almeno due dispositivi statici di erogazione di fluidi per ciascuno degli step 2’), 3’) e 4’) e almeno due dispositivi non statici per l’erogazione dei fluidi, come sopra definiti, per lo step 2a’).
I dispositivi meccanici fissi sono costituiti da barre poste trasversalmente, rispetto alla lunghezza del container, sulla vasca di raccolta 3 delle acque reflue. Su ciascuna barra sono collocati almeno due dispositivi statici di erogazione di fluidi indicati con 4 in Fig. 5 per ognuno degli step 2’), 3’) e 4’) e almeno due dispositivi non statici per l’erogazione di fluidi indicati con 5 in Fig. 5. Preferibilmente questi dispositivi sono sincronizzati con gli step del processo sopra descritti e quindi in ognuno degli step erogano le medesime soluzioni negli stessi tempi. Lo step 5’) viene effettuato utilizzando lo stesso apparato descritto nello step 5) del processo di lavaggio delle pareti interne del container.
Il processo di lavaggio secondo la presente invenzione delle pareti esterne del container può essere realizzato in tempi ridotti, inferiori a 10 minuti, preferibilmente inferiori a 5 minuti, più preferibilmente inferiori a 2 minuti.
Naturalmente possono essere utilizzati tempi maggiori di 10 minuti ma questo non porta a vantaggi sostanziali, tranne nel caso che lo sporco sia rimasto sulle pareti interne ed esterne del contaner per un tempo abbastanza lungo, ad esempio maggiore di un mese fino a un anno o più.
Inoltre nel processo di lavaggio dell’invenzione non vi sono dispositivi meccanici (spazzole ecc.) che vengono a contatto con le pareti interne o esterne del container. Questo è vantaggioso in quanto si evitano inconvenienti dovuti, ad esempio, al blocco delle spazzole nelle discontinuità delle superfici del container. Ciò causerebbe l’interruzione del processo di lavaggio. Inoltre questi dispositivi meccanici devono essere riparati frequentemente e devono essere anche sostituiti in quanto sono soggetti ad usura. Questo porta ad una scarsa efficienza del processo di lavaggio.
Pertanto la produttività del processo della presente invenzione é alquanto superiore rispetto a quelli dell’arte nota.
In aggiunta, come detto, non è richiesta la presenza di operatori.
Come detto, le acque di lavaggio vengono purificate con il processo di lavaggio sopra descritto (step 5)). Il ricambio d’acqua è totale dopo ca 1.800 lavaggi. Con il processo di lavaggio della presente invenzione viene quindi ridotto l’impatto ambientale dovuto allo scarico delle acque reflue e allo stesso tempo vengono economizzate le risorse idriche. In conclusione il processo della presente invenzione consente di ridurre notevolmente i costi di gestione rispetto agli impianti di lavaggio dell’arte nota.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Processo di lavaggio delle pareti interne di un container comprendente i seguenti step: 2) lavaggio separato con le seguenti soluzioni: 2I) lavaggio con una soluzione acquosa avente pH compreso tra >7 e 9 contenente almeno un tensioattivo, e 2II) lavaggio con una soluzione acquosa avente pH compreso tra 5 e 7 contenente almeno un tensioattivo 2a) lavaggio con acqua 3) asciugatura mediante aria compressa 4) opzionale disinfezione con un liquido disinfettante 4a) opzionale erogazione di un fluido scelto tra aria compressa e/o soluzioni deodoranti e/o che conferiscono idrorepellenza 5) riciclo delle acque di lavaggio, in cui gli step sono effettuati utilizzando un apparato comprendente un braccio orizzontale 1 su cui sono collocati dispositivi per l’erogazione dei fluidi degli step del processo, il braccio orizzontale 1 essendo statico o mobile e non a contatto con le pareti interne del container, quest’ultimo essendo mobile o statico.
  2. 2. Processo secondo la riv. 1 in cui nello step 2) le soluzioni 2I) e 2II) vengono erogate a una pressione compresa tra 2 e 6 bar, essendo opzionalmente invertito l’ordine di utilizzo delle soluzioni.
  3. 3. Procedimento secondo la riv. 1-2 in cui nello step 2) la soluzione acquosa 2I) ha pH compreso tra >7-8 e la soluzione acquosa 2II) ha pH compreso tra 5,5 e 6, dette soluzioni comprendono: - un tensioattivo non ionico, opzionalmente in combinazione con uno più tensioattivi scelti tra anionici, anfoteri e cationici, la concentrazione totale di tensioattivi in ognuna delle due soluzioni essendo compresa tra 0,1 e 5%; - opzionali additivi scelti tra uno o più dei seguenti: agenti sequestranti, correttori di pH, sali inorganici, solventi organici idrosolubili, la quantità totale degli additivi essendo compresa tra 4% e 0,1%.
  4. 4. Procedimento secondo le rivv. 1-3 in cui nello step 2a) l’acqua viene erogata ad una pressione compresa tra 20 e 80 bar.
  5. 5. Procedimento secondo le rivv. 1-4 in cui nello step 3) l’aria compressa è utilizzata a una temperatura compresa tra 40° e 70°C a una pressione da 4 a 7 bar,
  6. 6. Procedimento secondo le rivv. 1-5 in cui nello step 4) il liquido è erogato a una pressione compresa tra 2 e 6 bar.
  7. 7. Procedimento secondo le rivv. 1-6 in cui nello step 4a) l’aria compressa viene erogata a pressioni e temperature comprese nei range sopra indicati nello step 3) e le soluzioni deodoranti o che conferiscono idrorepellenza vengono utilizzate alle pressioni indicate nello step 4).
  8. 8. Procedimento secondo le rivv. 1-7 in cui nello step 5) i liquidi utilizzati negli step precedenti del processo vengono riuniti e scaricati in una vasca di decantazione in cui vengono separati i solidi sospesi come corpo di fondo e per sfioramento si separa l’acqua dalle sostanze oleose e dai grassi; la fase liquida viene filtrata e le acque trasferite in un reattore nel quale vengono trattate con ossigeno.
  9. 9. Processo secondo le rivv. 1-8 in cui i dispositivi di erogazione dei fluidi sul braccio orizzontale 1 sono dispositivi statici di erogazione di fluidi aventi almeno un ugello e che non hanno parti in movimento durante l’erogazione dei fluidi, e dispositivi non statici di erogazione di fluidi aventi almeno due ugelli e che comprendono parti che durante l’erogazione dell’acqua sono in movimento rotatorio attorno all’asse di simmetria del dispositivo avente forma cilindrica.
  10. 10. Processo secondo la riv. 9 in cui vengono utilizzati dispositivi di erogazione statici per erogare i fluidi del processo negli step 2), 3), 4) e 4a), e vengono utilizzati dispositivi di erogazione non statici come per erogare l’acqua utilizzata nello step 2a)
  11. 11. Procedimento secondo le rivv. 1-10 in cui il braccio 1 dell’apparato é utilizzato secondo uno dei modi seguenti: A) il braccio orizzontale 1 è statico e il container 0 è mobile B) il braccio orizzontale 1 è mobile e il container 0 è statico C) il braccio orizzontale 1 è statico e il container 0 è statico in cui - nelle modalità A) e B) all’inizio del processo di lavaggio il braccio orizzontale 1 è nella posizione iniziale rispetto al container 0, in cui l’estremità anteriore del braccio è collocata davanti al container 0, il braccio essendo nella direzione dell’asse longitudinale del container 0, la porta di carico avendo le due ante spalancate, - nella modalità C) il braccio è nella posizione finale rispetto al container 0, in cui il braccio è all’interno del container e la distanza tra l’estremità anteriore del braccio orizzontale 1 e la parete di fondo del container 0 è compresa tra 60 e 90 cm.
  12. 12. Procedimento secondo la riv. 11 in cui nella modalità A) e nella modalità B) il fluido di uno step del processo viene erogato durante il movimento del container 0 nella modalità A), o del braccio mobile 1 nella modalità B), nella corsa 1 tra la posizione iniziale e finale del braccio orizzontale 1 e/o nella corsa 2 tra la posizione finale e iniziale del braccio orizzontale 1.
  13. 13. Procedimento secondo le rivv. 11-12 in cui nella modalità A): nello step 2) corsa 1 le pareti interne del container 0 vengono lavate con una delle soluzioni 2I) o 2II) e nella corsa 2 viene erogata l’altra soluzione tra 2II) o 2I), non utilizzata nella corsa 1, La velocità del container 0 essendo compresa tra 1 m/s e 2 m/s; Nello step 2a) il lavaggio con acqua viene effettuato nella corsa 1 e nella corsa 2, la velocità del container 0 essendo preferibilmente compresa tra 0,5 m/s e 1 m/s; nello step 3) l’asciugatura con aria compressa viene effettuata nella corsa 1 e nella corsa 2, la velocità in entrambe le corse dello step 3) essendo compresa tra 0,2 m/s e 0,4 m/s; nello step 4) l’erogazione della soluzione disinfettante viene effettuata nella corsa 1, nello step 4a) l’erogazione di uno o più fluidi indicati nella riv. 1 viene effettuata nella corsa 2, essendo la velocità nello step 4) e 4a) compresa tra 0,3 m/s e 1 m/s.
  14. 14. Processo secondo le rivv. 11-12 in cui nella modalità B) il braccio mobile 1 effettua la corsa 1 estendendosi, passando dalla posizione iniziale alla posizione finale del braccio orizzontale 1 e nella corsa 2 si ritrae dalla posizione finale alla posizione iniziale del braccio orizzontale 1, gli step 2), 2a), 3), 4) e 4a) nella modalità B) essendo effettuati come nella modalità A), la velocità con cui si estende/ritrae il braccio mobile 1 in ogni step é compresa nell’intervallo di velocità del container 0 nello stesso step della modalità A).
  15. 15. Processo secondo la riv. 11 in cui nella modalità C) il braccio orizzontale 1 all’inizio del lavaggio è inserito all’interno del container 0 e posizionato in corrispondenza della posizione finale del braccio 1 rispetto al container 0 ed i fluidi degli step 2)-4a) vengono erogati in successione all’interno del container, essendo la durata degli step la seguente: step 2) da 3 a 10 secondi step 2a) da 5 secondi a 60 secondi step 3) da 10 secondi a 60 secondi step 4) da 5 secondi a 20 secondi step 4a) da 5 secondi a 15 secondi.
  16. 16. Processo di lavaggio secondo le rivv. 1-15 in cui opzionalmente si effettua il lavaggio delle pareti esterne di container con un processo comprendente i seguenti step: 2’) lavaggio separato con le soluzioni 2I) e 2II) come sopra definite 2a’) lavaggio con acqua 3’) opzionale erogazione di un liquido disinfettante o idrorepellente o di un liquido ad attività antifungina 4’) opzionale lavaggio finale con acqua 5’) riciclo delle acque di lavaggio, in cui - il lavaggio delle pareti laterali verticali e superiore orizzontale del container viene effettuato con un apparato costituito da un portale (multiframe) mobile nella direzione dell’asse longitudinale del container avente una sezione trasversale maggiore della sezione trasversale del container, il portale comprendente almeno 5 telai (frame), ogni telaio comprendente dispositivi statici e non statici, di erogazione di fluidi come definiti nella riv. 9 - il lavaggio della parete esterna inferiore del container viene effettuato mediante dispositivi statici e non statici di erogazione di fluidi, come definiti nella riv. 9, installati su dispositivi meccanici statici o mobili, essendo il movimento sincronizzato con quello della struttura mobile.
  17. 17. Apparato per il lavaggio delle pareti interne di un container comprendente: - un container 0 - un braccio orizzontale 1, statico o mobile, sulla cui superficie sono collocati dispositivi per l’erogazione dei fluidi degli step del processo delle rivv. 1-10 - un vano 10 da cui fuoriesce il braccio 1 - un supporto o struttura 12 che sostiene il braccio, - dispositivi 2 per muovere il container 0; - vasca di raccolta 3 delle acque reflue del processo.
  18. 18. Apparato secondo la riv. 17 in cui il braccio orizzontale 1 è mobile ed è costituito dalle parti mobili S1 e S2 in cui S1 ha sezione trasversale maggiore rispetto a S2, S2 essendo scorrevole su S1 ed S1 essendo scorrevole sul supporto 12.
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