ITTV990018A1 - Dispositivo per il controllo delle sollecitazioni in calzature ed attrezzi sportivi. - Google Patents

Dispositivo per il controllo delle sollecitazioni in calzature ed attrezzi sportivi.

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ITTV990018A1
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IT
Italy
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per
frame
wings
actuator
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Daniele Fuser
Nicola Belli
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Benetton Spa
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Description

"DISPOSITIVO PER IL CONTROLLO DELLE SOLLECITAZIONI IN CALZATURE ED ATTREZZI SPORTIVI"
DESCRIZIONE
La presente domanda ha per oggetto un dispositivo per il controllo delle sollecitazioni in calzature, quali ad esempio scarponi da sci, da snowboard, calzature per pattini a rotelle o da ghiaccio ed attrezzi sportivi, quali pattini a rotelle o da ghiaccio, sci, snowboard, skiroll, sci da fondo.
Oggigiorno le calzature in genere e gli attrezzi utilizzati nelle varie pratiche sportive sono soggetti a diverse sollecitazioni, a causa delle asperità presenti sulla superficie del terreno o sul manto nevoso.
Queste asperità sono causa di vibrazioni fastidiose che impediscono o limitano l'effettuazione di una corretta pratica sportiva.
Nell'ambito del settore calzaturiero sono oggi note soluzio-ni atte a diminuire la trasmissione delle sollecitazioni al piede dovute alle vibrazioni trasmesse dalla superficie di sciata, da quella di appoggio, o dovute alla pattinata ed altre: tali soluzioni si estrinsecano nella realizzazione di ..determinati inserti, fissi, realizzati in un singolo materiale, più o meno morbido, che viene posizionato ad esempio in più parti dello scarpone, o della calzatura, o del pattino o dell'attrezzo sportivo secondo volute dimensioni.
Come detto, però, tali inserti sono generalmente realizzati in un materiale più o meno morbido secondo specifiche esigenze della singola pratica sportiva e, per motivi di gestione, di ricambi e di costi, tali inserti vengono offerti generalmente in un unico materiale con determinate caratteristiche tecniche che non possono quindi tenere conto delle varie caratteristiche fisiche degli utilizzatori o di specifiche esigenze dei medesimi.
Ad esempio, a parità di dimensione del piede, la variazione del peso corporeo dell'utilizzatore incide notevolmente sul risultato tecnico ottenibile con un inserto di dimensioni e caratteristiche standardizzate;queste ultime vengono quindi stabilite e decise in fase di progettazione dall’azienda produttrice, impedendo di fatto che l'utilizzatore ne possa modificare le caratteristiche secondo la propria volontà, o secondo ad esempio le caratteristiche della superficie utilizzata durante la pratica sportiva.
L'utilizzatore, quindi, deve subire le scelte tecnicostrutturali decise dall'azienda produttrice che potrebbero essere non concordi con le varie esigenze dell'utilizzatore stesso.
Il medesimo problema si riscontra nella realizzazione e progettazione di attrezzi sportivi quali pattini, sci o snowboard, attacchi da sci, ecc.: gli inserti utilizzati per diminuire la quantità di sollecitazioni e vibrazioni trasmesse al piede presentano comunque caratteristiche prestabilite e dimensioni studiate in fase di progettazione,per cui l'utilizzatore non può in alcun modo adattare l'attrezzo sportivo in funzione delle proprie esigenze, subendo anche in questo caso le scelte dell'azienda in fase di progettazione.
Riprendendo le problematiche esposte per le calzature si ha, ad esempio, che negli scarponi da sci si presenta il problema di ottenere una struttura rigida, necessaria per assicurare un adeguato controllo dell’attrezzo sportivo e quindi una trasmissione degli sforzi dal piede ad esempio allo sci, che si scontra con un'altra esigenza che è quella di poter deambulare ad esempio nella fase di avvicinamento agli impianti di risalita: a parziale soluzione di tale inconveniente sono note soluzioni che ad esempio prevedono una articolazione meccanica delle suole e di alcuni componenti gli scarponi mediante l’utilizzo di cerniere meccaniche o con la realizzazione di scarichi che lavorano come delle cerniere o con l'utilizzo di materiali morbidi posizionati nella zona di flessione.
Tutte tali soluzioni però risultano di difficile applicazione, in particolare per le difficoltà realizzative, per possibili eventuali infiltrazioni di acqua o per cedimenti strutturali dovuti all'affaticamento del materiale nel tempo.
Un altro problema riscontrabile ad esempio negli scarponi consiste nella ammortizzazione o blocco del movimento del gambale rispetto allo scafo: sono quindi note soluzioni che sono generalmente di tipo meccanico e quindi composte da molti pezzi diversi che comportano, in funzione dell'aumento delle caratteristiche che si vogliono modificare o comandare,una elevata complicazione strutturale e quindi un costo elevato del meccanismo, nonché un processo molto lungo di affinamento del medesimo ed un appesantimento dello scarpone e possibili problemi di inceppamenti dovuti all'alto numero di componenti.
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problema tecnici, eliminando gli inconvenienti di cui alla tecnica nota citata e quindi escogitando un dispositivo che permetta di conseguire un ottimale e selezionabile controllo delle sollecitazioni impresse al piede in calzature od attrezzi sportivi.
Nell 'ambito del compito sopra esposto un altro importante scopo è quello di realizzare un dispositivo che permetta, in modo rapido ed agevole, al singolo utilizzatore di modificare il controllo delle sollecitazioni in funzione di proprie esigenze od in funzione della particolare attività sportiva od in funzione del terreno su cui questa viene effettuata.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un dispositivo che risulti strutturalmente semplice e che non alteri sostanzialmente gli ingombri ed i pesi vuoi delle calzature che degli attrezzi sportivi a cui viene applicato.
Ancora un importante scopo è quello di realizzare un dispositivo che sia esente da malfunzionamenti dovuti ad inceppamenti meccanici e che risulti strutturalmente semplice.
Non ultimo scopo è quello di realizzare un dispositivo che alle caratteristiche precedenti accomuni quella di presentare una semplice industrializzazione ed un elevato contenimento dei costi, vuoi di realizzazione, vuoi di stoccaggio a magazzino e di gestione dei ricambi in funzione delle varie taglie o dimensioni delle calzature od attrezzi sportivi.
Il compito e gli scopi sopra accennati, nonché altri che più chiaramente appariranno in seguito, vengono raggiunti da un dispositivo per il controllo delle sollecitazioni in calzature ed attrezzi sportivi che si caratterizza per il fatto di essere applicato in almeno una zona soggetta a sollecitazioni e di essere costituito da almeno un inserto o cavità contenente un materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico attivabile da almeno un attuatore magneto-elettrico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune particolari, ma non esclusive, forme di realizzazione, illustrate a titolo indicativo e non limitativo nelle allegate tavole di disegni in cui:
la fig. 1 illustra uno scarpone da sci in una vista laterale;
le figg. 2 e 3 illustrano, in viste di tre quarti laterale, una scarpetta del tipo utilizzabile internamente ad uno scarpone; la fig. 4 illustra, in una vista laterale, un attacco per uno sci
la fig. 5 illustra l'attacco di cui alla figura precedente con associato uno scarpone;
la fig. 6 illustra uno scarpone da sci in una vista laterale;
la fig.7 illustra lo scarpone di cui alla figura precedente in una vista parzialmente sezionata;
le figg. 8 e 9 illustrano, in viste analoghe a quelle di figg. 6 e 7, una ulteriore forma realizzativa;
la fig.10 illustra, in una vista laterale,una calzatura; le figg. 11 e 12 illustrano la soluzione di cui alla fig. in due viste laterali parzialmente sezionate;
La fig.13 illustra, in una vista laterale, una calzatura. le figg. 14 e 15 illustrano, in viste laterali parzialmente sezionate, due calzature applicate in corrispondenza di un attacco da sci;
le figg.16 e 17 illustrano, in una vista dall'alto, le zone della punta e della coda di uno sci con applicato il dispositivo;
la fig. 18 illustra, in una vista laterale, la soluzione di cui alle due figure precedenti;
la fig. 19 illustra, in una vista analoga alla precedente, una ulteriore forma realizzativa;
la fig.20 illustra, in un esploso, un pattino a rotelle; la fig. 21 illustra, in una vista laterale, un ulteriore pattino a rotelle;
la fig. 22 è una vista operata secondo il piano di sezione ΧΧΙΙ-ΧΧΠ di fig.21;
la fig. 23 illustra, in una vista laterale, un ulteriore pattino;
la fig. 24 è una vista operata secondo il piano di sezione XIV-XIV di fig.23;
la fig. 25 illustra, in una vista analoga alla precedente, una ulteriore forma realizzativa;
la fig. 26 illustra, in una vista laterale, un ulteriore pattino;
la fig. 27 è una vista operata secondo il piano di sezione XVII-XVII di fig.26;
la fig. 28 illustra, in una vista laterale, un altro pattino
la fig. 29 illustra, in una vista laterale sezionata, un componente il pattino di cui alla figura precedente;
la fig. 30 illustra, in una vista laterale,un pattino; la fig. 31 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata, un altro pattino;
la fig. 32 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata un altro pattino;
la fig. 33 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata,un particolare di cui alla figura precedente;
la fig. 34 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata,un altro pattino;
la fig. 35 illustra, in un particolare, il pattino di cui alla figura precedente;
la fig. 36 illustra, in una vista laterale parzialmente sezionata, un altro pattino;
la fig. 37 illustra un particolare di cui alla figura precedente.
Con riferimento alle figure precedentemente citate si è indicato con il numero 1 uno scarpone da sci del tipo costituito da uno scafo 2 articolato ad un gambale 3 e presentante una punta 4 ed un tacco 5 utilizzabile per la connessione ad un attacco 6 per uno sci o snowboard 7.
A costituire il dispositivo per il controllo delle sollecitazioni, indicato genericamente con il numero 8, concorre un inserto 9 applicato in corrispondenza del puntale 4 e della talloniera, tale inserto contenendo un materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico ed attivabile da almeno un attuatore magneto-elettrico quale un magnete 10.
Quest'ultimo va posto in una zona attigua l'inserto 9 e quindi ad esempio associato in corrispondenza dello scafo 2.
Tali magneti 10 possono essere associati in modo rimovibile allo scafo, per poter quindi essere sostituiti con altri presentanti maggiori o minori campi magnetici atti a modificare lo stato fisico del materiale costituente l'inserto.
Tale materiale può essere ad esempio costituito da un prodotto noto con il nome RHEONETIC
: trattasi essenzialmente di un fluido che può passare dallo stato liquido a quello solido anche in breve tempo se sottoposto ad un campo magnetico per la presenza di particelle metalliche, le quali si ordinano secondo la posizione del polo positivo e del polo negativo, determinando un cambiamento di stato fisico del materiale stesso.
Nella particolare utilizzazione illustrata il dispositivo consente di ammortizzare le vibrazioni trasmesse durante la pratica sportiva al piede dell'utilizzatore, il quale potrà modificare le caratteristiche di detto materiale, in funzione delle proprie esigenze, semplicemente sostituendo i magneti con altri definenti un campo magnetico superiore od inferiore rispetto al precedente.
Nelle figure 2 e 3 è illustrata l'applicazione del dispositivo in corrispondenza di una scarpetta 11 di tipo morbido inseribile entro uno scarpone da sci o entro lo scafo ad esempio di un pattino a rotelle o da ghiaccio; in particolare il sottopiede 12 utilizzato nella scarpetta 11 potrà costituire esso stesso l'inserto 9 sia nel caso il sottopiede venga associato inferior-mente alla scarpetta, come illustrato in figura 2, oppure internamente alloggiato nella medesima, come illustrato in figura 3.
In questo caso i magneti potranno essere posti in corrispondenza ancora dello scafo in una zona attigua il sottopiede stesso.
Nelle figure 4 e 5 è illustrato l’impiego del dispositivo in corrispondenza dell'attacco 6 per uno sci 7, attacco del tipo costituito da un puntale 13 anteriore ed un talloniera 14 posteriore.
In questo caso l'inserto 9 può essere interposto tra la superficie superiore 15 dello sci 7 e la placca 16 di interconnessione tra il puntale 13 e la talloniera 14.
Viene quindi a crearsi una sorta di strato isolante tra lo sci e l'attacco, nel mentre i magneti 10 potranno, ad esempio, essere associati in corrispondenza del corpo 17 della talloniera 14, e/o del puntale 13 e/o della placca 16.
Anche in questo caso si può quindi personalizzare il grado di sollecitazioni che possono essere impresse dallo sci al piede dell‘utilizzatore, intervenendo non solo sulla calzatura, ma anche sullo sci.
Naturalmente i magneti 10 potranno essere posti in un voluto numero in un qualunque punto dell’attacco della calzatura o dello sci.
Nelle figure 6 e 7 è illustrata un'altra applicazione del dispositivo, il quale viene utilizzato con la funzione di limitare o ammortizzare il movimento del gambale 3 all'indietro.
In questo caso l'inserto 9 risulta posizionato esternamente e posteriormente allo scafo 2 in prossimità del bordo perimetrale superiore 18 del medesimo.
Vantaggiosamente l'inserto 9 risulta far battuta inferior-mente con una prima appendice 19 sporgente esternamente allo scafo 2 e con una seconda appendice 20 sporgente internamente al gambale 3 in una zona soprastante l'inserto 9 stesso.
Vantaggiosamente potranno essere applicati dei magneti 10 esternamente allo scafo 3 in una zona attigua il sottostante inserto 9.
Tali inserti possono presentare vantaggiosamente una confor-mazione triangolare.
Alternativamente, come illustrato nella figura 9, il dispo-sitivo potrà essere costituito da una cavità 21 ottenuta in cor-rispondenza di un predisposto risalto 22 sporgente posteriormente allo scafo 2 in prossimità del bordo perimetrale superiore 18, entro detta cavità 21 essendo posizionabile il materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico.
Internamente alla cavità 21 risulta poter inoltre scorrere un pistoncino 23 sporgente esternamente e superiormente al risal-to 22 e connesso alla seconda appendice 20 e sporgente interna-mente al gambale 3.
Il o i magneti 10 potranno essere ancora posti in corrispondenza della superficie laterale esterna del gambale 3 attigua il risalto 22.
Nella figura 10 è illustrata genericamente una calzatura 24 dotata di una tomaia 25, morbida o rigida, a cui risulta inferiormente associata una suola 26 del tipo morbido. Internamente alla suola 26 risulta associato o annegato un inserto 9, interessante ad esempio la zona che va dall'arco plan-tare alla punta dei piedi e di larghezza pari o inferiore a quella del piede stesso.
Inferiormente all'inserto 9 risultano posizionatili, eventualmente a contatto con l'inserto stesso, ancora annegati o associati entro la suola, una pluralità di attuatori costituiti da dei magneti 10 tra loro interconnessi mediante un predisposto cavo 27 a sua volta interconnesso in corrispondenza di un predisposto attivatore 28 posizionato in corrispondenza del tacco 5 della suola e dotato di un alimentatore elettrico, quale una batteria.
Vantaggiosamente l'attivatore 28 può presentare una terza appendice 29 sporgente superiormente ed esternamente al tacco 5 avente funzione di interruttore per l'alimentazione dei magneti 10.
Sarà cosi possibile che l'utilizzatore decida di mantenere una suola morbida o di incrementarne la durezza in funzione di specifiche esigenze.
Cosi, ad esempio, tale soluzione può trovare applicazione nella pratica dello sci dove con la stessa calzatura a seconda che la stessa venga utilizzata per deambulare o per sciare, ne-cessita di caratteristiche completamente diverse quali deformabilità e rigidezza.
L'attivatore 28 potrà essere attivato ad esempio a pressione, come illustrato in figura 12, e quindi essere ad esempio utilizzato in tal senso in abbinamento con un attacco 6 per uno sci o uno snowboard: in tale condizione, illustrata nella figura 14, si avrà che all'interconnessione della calzatura all'attacco, ed in particolare con l'interazione del tacco con la ganascia 30 della talloniera 14, conseguirà una sollecitazione ai magneti 10 tali da imporre un cambiamento di stato al materiale presente nell'inserto 9 che potrà quindi così assumere rigidità totale.
Alternativamente alla suola 26 potrà essere associato il solo inserto 9, nel mentre il o i magneti 10 potranno essere associati in corrispondenza della placca 50 che interconnette puntale 3 e talloniera 14 di un attacco per uno sci 7, come illustrato in figura 15.
Nelle figure da 16 a 19 è illustrata un’altra applicazione per il dispositivo 8, il quale risulta applicabile m prossimità della punta 31 e/o della coda 32 di uno sci 7 con funzione di ammortizzatore delle vibrazioni.
In tale soluzione si utilizza un ammortizzatore costituito da uno stelo 33 disposto superiormente allo sci 7 e all'estremità associato o vincolato in corrispondenza di un primo guscio 34 e di un secondo guscio 35 a loro volta vincolati allo sci.
Il dispositivo 18 può ad esempio essere posizionato in corrispondenza del primo o del secondo guscio: in quest'ultimo caso l'inserto 9 viene associato all'estremità dello stelo 33 interna al secondo guscio 35 e sopra ad esso risulta posizionato almeno un magnete 10.
Cosi facendo si ha che durante la fase della sciata le vibrazioni impresse allo sci a causa delle asperità presenti nel manto nevoso vengono trasmesse allo stelo 33 e quindi trasmesse ed assorbite dall'inserto 9.
Anche in questo caso lo sciatore potrà quindi modificare le caratteristiche del materiale contenuto nell'inserto 9 e quindi modificare le capacità di assorbimento delle vibrazioni.
Nella figura 20 è illustrato un pattino 36 composto da una calzatura 24 del tipo inferiormente associabile in corrispondenza di un predisposto supporto 37, il quale poggia su una predisposta prima base 38 e seconda base 39 di un telaio 40 tra le cui ali 41 risultano fulcrate folli una serie di ruote 42.
Il dispositivo in questo caso risulta essere costituito da un inserto 9 contenente il materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico che assume la conformazione ad esempio di uno scafetto 43 avvolgente la zona 44 del tallone ed interessante la pianta del piede dell'utilizzatore, tale inserto venendo in-terposto tra la calzatura 24 ed il supporto 37.
A costituire il dispositivo concorrono inoltre dei magneti 10 ad esempio posizionabili in corrispondenza della prima base 38, della seconda base 39 e del supporto 37.
Alternativamente, come illustrato nelle figure 21 e 22 potranno essere utilizzati due inserti, indicati entrambi con il mimerò 9, posizionati nell'interspazio presente tra la prima base 38 e la seconda base 39 del supporto 37 e la superficie inferiore dello scafetto 43.
Potranno quindi essere previste coppie di magneti 10 associabili esternamente, ed in modo rimovibile, alle ali 41 del telaio 40 di fulcraggio per le ruote 42.
Nelle figure 23 e 24 è illustrata una ulteriore soluzione in cui l’inserto 9 risulta interposto tra la superficie esterna della prima base 38 e della seconda base del telaio 40 di fulcraggio per le ruote 42 e una terza base 45 di un telaietto 46 ancora conformato a C tra le cui ali 47 risulta scorrevolmente associato in modo oscillante il telaio 40.
Naturalmente la terza base 45 potrà risultare vincolata in corrispondenza della superficie inferiore dello scafetto 43.
Vantaggiosamente potranno essere previste coppie di magneti.
10 associate lateralmente ed in modo rimovibile alle ali 47 del telaio 46.
In tale soluzione l'inserto 9 sarà realizzato mediante un materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico in modo da fungere sia da elemento ammortizzatore, che da elemento di connessione tra telaio e telaietto.
Nella figura 23 è illustrata una ulteriore variante in cui vengono utilizzate coppie di inserti 9, i quali risultano essere interposti tra le superfici laterali esterne delle ali 47 del telaietto 46 e della superficie laterale interna delle ali 41 e del telaio 40.
Anche in questo caso-si utilizzeranno coppie di magneti 10 associati in modo rimovibile esternamente alle ali 47 del telaietto 46 in una zona attigua gli inserti 9.
Nelle figure 26 e 27 è illustrata una ulteriore forma realizzativa in cui il telaio 40 tra cui sono fulcrat.e le ruote 42 risulta essere suddiviso in più elementi mediante l'interposizione tra gli stessi, con fini di ammortizzazione e connessione, di più inserti 9 i quali, ad esempio, potranno o circoscrivere, parzialmente o totalmente, le zone attigue quella di fulcraggio dei perni 48 di ogni ruota 42 o raccordare in vario modo i bordi perimetrali delle ali 41.
Naturalmente in questo caso potranno essere previsti più magneti 10 posizionati comunque in zone attigue gli inserti 9 quindi, ad esempio, in varie zone delle ali 41 e quindi ad esem pio in prossimità di una o più zone presentanti gli inserti 9 stessi.
Nelle figure 28, 29 e 30 è illustrata l'applicazione del dispositivo in corrispondenza del freno 49 associato in modo oscillante posteriormente al telaio 40, ed eventualmente comandato dall'oscillazione all'indietro del gambale 3 mediante una predisposta asta 51.
Il freno 49 è ad esempio costituito da un guscio 52 a cui risulta fulcrata, in corrispondenza di una estremità rivolta verso il suolo, una rotella 53 atta ad interagire con il suolo stesso.
La rotella 53 risulta essere costituita da un battistrada 54 associato ad una gabbia interna 55 dotata dì un mozzo 56 per il fulcraggio al guscio 52.
Tale gabbia interna 55 definisce una cavità sede per l 'inserto 9 o direttamente per il materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico.
A questo punto potranno essere utilizzati uno o più magneti 10 posti lateralmente, ed in modo rimovibile, al guscio 52.
In questo caso la fase di frenata si avrà quando l'utilizzatore porterà la rotella 53 ad interagire con il suolo: il battistrada 54 trasmetterà quindi il moto di rotazione alla gabbia interna 55 attraverso l'inserto 9, la cui elevata viscosità ad esempio opporrà una elevata resistenza alla rotazione che ripercuoterà sul pattino come azione frenante.
Tale capacità frenante sarà naturalmente determinata dalla viscosità del materiale costituente l'inserto 9 e quindi anche dalle capacità del magnete 10, oltre che essere legata alla velocità del pattino ed alla massa dell'utilizzatore.
Nella figura 31 è illustrata una ulteriore soluzione applicata ad un pattino 1 in cui il freno 49 è ancora del tipo comprendente una rotella 53, realizzata come nella soluzione precedente, la quale risulta associata scorrevolmente alle ali 41 del telaio 40 di fulcraggio per le ruote 42 in una zona intermedia tra due di esse, preferibilmente nella zona sottostante il talIone dell'utilizzatore.
La rotella 53 risulta quindi attivabile, nel suo spostamento, tramite almeno una astina 57 articolata all'estremità di una barretta 58 centralmente fulcrata tra le ali 41 del telaio 40 e all'altra estremità vincolata ad esempio ad un cavetto 59 passante internamente allo scafo 2, quindi rinviata in corrispondenza del bordo perimetrale superiore 18 dello scafo stesso e vincolato al gambale 3.
Ad una rotazione del gambale corrisponde quindi l'attivazione della barretta 58 con conseguente spinta della rotella 53 a contatto delle due ruote 42 adiacenti tra loro.
In questo caso il magnete 10 potrà essere posto in una zona attigua il mozzo della rotella.
Nelle figure 32 e 33 è illustrata una ulteriore soluzione in cui una o più delle ruote 42 del pattino risultano realizzate secondo la tecnologia illustrata nellle figure 28 e 29 per la rotella 53 e quindi ancora dotate di un battistrada collegato aduna gabbia interna definente, unitamente al mozzo, una sede per l'inserto 9 o il materiale presentante capacità di modificare il proprio stato fisico: in questo caso potranno essere utilizzati dei magneti 10 i quali vengono posti ad esempio coassialmente al mozzo, cosi da permettere l 'ottenimento di una azione frenante uniforme su tutte le ruote; questo consente d i diminuire il consumo della singola ruota .
Per variare l’effetto frenante è prevista la presenza di un attivatore 28, dotato di un alimentatore elettrico quale una batteria il quale, tramite una connessione ad esempio mediante un cavo 27, alimenta i singoli magneti 10 fornendo loro energia elettrica tale da modificare la viscosità dell'inserto 9 posto in corrispondenza di ogni ruota 42.
L'attivatore 28 può risultare comandato da un predisposto elemento di interconnessione al gambale 3 quale un cavetto 59 preferibilmente fatto passare internamente allo scafo 2, fatto fuoriuscire dal medesimo in corrispondenza del bordo perimetrale superiore 18 dello scafo stessa ed interconnesso al gambale 3, cosi che ad una rotazione di quest ' ultimo corrispondenza l ' azionamento o meno dell 'attivatore 28.
Nelle figure 34 e 35 è ancora illustrato un pattino 36 cui l ' inserto comprendente i l material e con capaci tà d modificare il proprio stato fisico risulta ancora associato i corrispondenza delle ultime due ruote posteriori 42 fulcrate tra le ali 41 e del telaio 40 al pari delle soluzioni illustrate nelle figure da 28 a 33: in questo caso però l'attuatore risulta costituito da almeno una coppia di magneti 10 scorrevolmente associati in corrispondenza di predisposte asole 60a, 60b ricavate su una ala 41 e del telalo 40 in una zona compresa tra i perni di fulcraggio delle due ultime ruote 42.
Tali magneti possono quindi essere fatti scorrere in senso opposto tra loro, e quindi per riavvicinarli od allontanarli contemporaneamente rispetto al mozzo della rispettiva ruota adiacente, per mezzo di una coppia di astine 57a, 57b ad essi fulcrate e all'altra estremità fulcrate alla base di un elemento di raccordo 61 presentante preferibilmente conformazione triangolare, il cui vertice risulta associato, mediante un elemento di collegamento 62, all'estremità di una barretta 58 fulcrata tra le ali 41 e del telaio 40 e all'altra estremità associata ad un cavetto 59 t.ensionabile ad una rotazione del gambale 3.
In questo caso quindi la rotazione del gambale comporta lo spostamento dei due magneti 10 dalla condizione illustrata in figura 34 di massima distanza dai mozzi delle due ultime ruote 42 alla condizione di minima distanza, illustrata in figura 35 in cui si ha la condizione di massimo azionamento della frenata dovuto alla modifica della viscosità del materiale presente due ruote 42.
Nelle figure 36 e 37 è illustrata una ulteriore soluzione per un pattino 36: in questo caso viene ancora utilizzata una rotella 53 la quale risulta posta in una zona intermedia tra le due ultime ruote 42 fulcrate tra le ali 41 e del telaio 40, tale rotella 53 presentando un perno 48 di fulcraggio tra le ali 41, il quale insiste anche in corrispondenza di una coppia di asole 60 ricavate circa verticalmente su dette ali stesse e tali da portare la rotella 53 a posizionarsi o a contatto con il suolo o sollevata rispetto al medesimo in una zona libera tra le superiici volventi delle due ultime ruote·42.
Il sollevamento della rotella 53 avviene ancora mediante l'imposizione di una rotazione al gambale 3 che permette ad esempio il tensionamento di un cavetto 59 che interconnetta il gambale 3 all'estremità di una barretta 58 fulcrata tra le ali 41 del telaio 40 in una zona soprastante l'ultima ruota 42 e all'altra estremità in corrispondenza di una astina 57 all'altra estremità fulcrata al perno 48 della rotella 53.
In questo caso il magnete 10 o la coppia di magneti 10 sono posti sulla superficie laterale esterna delle ali 41 e del telaio 40 in una zona tale da disporli coassialmente alla rotella 53 nella condizione di interazione con il suolo, e quindi di attivazione della frenata, illustrata in figura 37.
Tutte tali soluzioni consentono quindi di risolvere il compito e gli scopi accennati, in quanto si è escogitato un dispositivo, applicabile vuoi a calzature che ad attrezzi sportivi, che permette di conseguire un ottimale e selezionabile controllo delle sollecitazioni impresse al piede durante la pratica sportiva, tale controllo essendo personalizzabile dall'utilizzatore iinn funzione vuoi di proprie esigenze, vuoi ad esempio del terreno o manto nevoso su cui avviene l'attività sportiva.
Il dispositivo inoltre risulta strutturalmente semplice, presenta inoltre dimensioni contenute e non altera sostanzialmente nè l'ingombro, nè il peso vuoi delle calzature che degli attrezzi sportivi a cui viene applicato.
La possibilità di intercambiare-gli att.uatori magnetoelett.rico permette infatti una elevata personalizzazione dell'effetto ammortizzante o frenante ad esempio nei pattini. L'uso inoltre di inserti o cavità contenenti il materiale presentante capacità di modificare il proprio stato fisico mediante l'attuatore magneto-elettrico permette di semplificare notevolmente' i meccanismi altrimenti utilizzati nella tecnica nota citata contenendo quindi notevolmente i costi a parità di prestazioni.
Naturalmente il dispositivo è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo.
Naturalmente anche i materiali nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti del dispositivo potranno essere i più pertinenti a seconda delle specifiche esigenze.

Claims (34)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per il controllo delle sollecitazioni in calzature ed attrezzi sportivi che si caratterizza per il fatto di essere applicato in almeno una zona soggetta a sollecitazioni e di essere costituito da almeno un inserto o cavità contenente un materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico attivabile da almeno un attuatore magneto-elettrico.
  2. 2) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è rimovibile da detta calzatura od attrezzo sportivo.
  3. 3) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore risulta attivabile dall'utilizzatore.
  4. 4) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è attivabile nella condizione di utilizzo di detto attrezzo sportivo.
  5. 5) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è attivabile all'interconnessione di detta calzatura a detto attrezzo sportivo.
  6. 6) Dispositivo come alla rivendicazione 1 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è attivabile con lo spostamento all'indietro di un gambale di un pattino.
  7. 7) Dispositivo come ad una o pitidelle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di comprendere almeno un inserto o cavità applicato in corrispondenza del puntale e della talloniera di uno scafo o tomaia di una calzatura.
  8. 8) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 7 che si caratterizza per il fatto che detto inserto o cavità contiene un materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico ed attivabile da almeno un attuatore magneto-elettrico, quale un magnete, posto in una zona attigua detto almeno un inserto.
  9. 9) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 8 che si caratterizza per il fatto che detto attuatore é associato in corrispondenza di detto scafo o tomaia.
  10. 10) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un magnete é associabile in modo rimovibile a detta calzatura o a detto attrezzo sportivo.
  11. 11) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni prece denti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto è costituito dal sottopiede inferiormente associato o contenuto entro una scarpetta interna ad una calzatura sportiva quale uno scarpone od un pattino.
  12. 12) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto è associato in corrispondenza di un puntale o di una talloniera costituenti un attacco per uno sci od uno snowboard.
  13. 13) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 12 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto è interposto tra la superficie superiore di detto sci ed una placca di interconnessione tra detti puntale e talloniera.
  14. 14) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 13 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore é associato in corrispondenza del corpo costituente detta talloniera e/o di detto puntale e/o di detta placca.
  15. 15) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di essere utilizzato con funzione di limitare o ammortizzare il movimento all'indietro di un gambale di una calzatura sportiva quale uno scarpone od un pattino.
  16. 16) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 15 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto é posizionato esternamente e posteriormente a detto scafo in prossimità del bordo perimetrale superiore del medesimo, detto almeno un inserto facendo battuta inferiormente con una prima appendice sporgente esternamente a detto scafo e con una seconda appendice sporgente internamente a detto gambale in una zona soprastante detto almeno un inserto stesso.
  17. 17) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 16 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è applicato esternamente a detto scafo in una zona attigua detto almeno un inserto.
  18. 18) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il f atto che detto almeno un inserto è costituito da una cavità ottenuta in corrispondenza di un predisposto risalto sporgente posteriormente a detto scafo in prossimità del bordo perimetrale superiore del medesimo, entro detta cavità essendo posizionabile il materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico.
  19. 19) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 18 che si caratterizza per il fatto che entro detta cavità é scorrevolmente posizionato un pistoncino sporgente esternamente e superiormente a detto risalto e connesso a detta seconda appendice e sporgente internamente a detto gambale.
  20. 20) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 19 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un at.tuatore é posto in corrispondenza della superficie laterale esterna di detto gambale attigua detto almeno un risalto.
  21. 21) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni prece denti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto è associato od annegato internamente ad una suola morbida di una calzatura.
  22. 22) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 21 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto interessa la zona che va dall’arco plantare alla punta dei piedi e presenta una larghezza pari o inferiore a quella del piede.
  23. 23) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 22 che si caratterizza per il fatto che inferiormente a detto almeno un inserto sono associati od annegati entro detta suola, eventualmente a contatto con detto almeno un inserto stesso, uno o più attuatori costituiti da dei magneti tra loro interconnessi mediante un predisposto cavo a sua volta interconnesso in corrispondenza di un predisposto attivatore posizionato in corrispondenza del tacco di detta suola e dotato di un alimentatore elettrico, quale una batteria.
  24. 24) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 23 che si caratterizza per il fatto che detto attivatore presenta una terza appendice sporgente superiormente ed esternamente a detto tacco ed avente funzione di interruttore per l'alimentazione di detti magneti.
  25. 25) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 24 che si caratterizza per il fatto che detto attivatore é attivabile a pressione.
  26. 26) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 24 che si caratterizza per il fatto che detto attivatore è attivabile dalla pressione esercitata su di esso da una ganascia di interconnessione di detta talloniera al tacco di detta calzatura.
  27. 27) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto è applicabile in prossimità della punta e/o della coda di uno sci con funzione di ammortizzatore delle vibrazioni.
  28. 28) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 27 che si caratterizza per il fatto -che detto almeno un inserto è applicato in corrispondenza di un primo e/o di un secondo guscio vincolati a detto sci e raccordati da un ammortizzatore costituito da uno stelo disposto superiormente a detto sci.
  29. 29) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 28 che si carat-terizza per il fatto che detto almeno un inserto è associato all'estremità di detto stelo interna ad uno o entrambi detti primo o secondo guscio e sopra ad esso é posizionato almeno un attuatore.
  30. 30) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni prece-denti che si caratterizza per il fatto di essere costituito da un inserto, contenente detto materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico, che presenta la conformazione di uno scafett.o avvolgente la zona del tallone di detta calzatura ed interessa la pianta del piede dell'utilizzatore.
  31. 31) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 30 che si caratterizza per il fatto che detto inserto é interposto tra detta calzatura ed un supporto associato ad un telaio, a cui sono fulcrate delle ruote, presentante una prima ed una seconda base su cui sono associati in modo rimovibile uno o più attuatori quali dei magneti.
  32. 32) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 31 che si caratterizza per il fatto che detto inserto é posto nell'interspazio presente tra dette prima e seconda base e la superficie inferiore di uno scafetto costituente detta calzatura.
  33. 33) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 32 che si caratterizza per il fatto di comprendere uno o più attuatori associabili esternamente, ed in modo rimovibile, alle ali di un telaio di fulcraggio per delle ruote.
  34. 34) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto é interposto tra la superficie esterna di dette prima e seconda base di detto telaio ed una terza base di un telaietto conformato a C tra le cui ali risulta scorrevolmente associato, in modo oscillante,detto telaio. 35).Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 34 che si caratterizza per il fatto che detta terza base é vincolata in corrispondenza della superficie inferiore di detto scafetto, a dette ali di detto telaio essendo associabili lateralmente ed esternamente uno o pili attuatori. 36) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 35 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto é realizzato mediante un materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico in modo da fungere sia da elemento ammortizzatore, che da elemento di connessione tra detti telaio e telaietto. 37) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto è interposto tra le superfici laterali esterne delle ali di detto telaietto e della superficie laterale interna delle ali di detto telaio. 38) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto telaio é suddiviso in pii) elementi mediante l'interposizione tra gli stessi, con fini di ammortizzazione e connessione, di uno o più inserti i quali circoscrivono, parzialmente o totalmente, le zone attigue quella di fulcraggio dei perni di ognuna di dette ruote o raccordare in vario modo i bordi perimetrali di dette ali di detto telaio. 39) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 38 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è posizionato in zone attigue detti inserti, preferibilmente in varie zone di dette ali. 40) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto di essere utilizzato in un pattino in corrispondenza del freno associato in modo oscillante posteriormente a detto telaio 41) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 40 che si caratterizza per il fatto che a detto freno é costituito da un guscio a cui risu.t.a fulcrata, in corrispondenza di una estremità rivolta verso il suolo, una rotella atta ad interagire con il suolo stesso, detta rotella essendo costituita da un battistrada associato ad una gabbia interna dotata di un mozzo per il fulcraggio a detto guscio, detta gabbia interna definendo una cavità sede per detto almeno un inserto o direttamente per detto materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico, detto almeno un attuatore essendo associabile in modo rimovibile a detto guscio. 42) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto detta rotella è associata scorrevolmente a dette ali di detto telaio di fulcraggio per dette ruote in una zona intermedia tra due di esse, preferibilmente nella zona sottostante il tallone dell'utilizzatore, detta rotella essendo attivabile, nel suo spostamento, tramite almeno una astina articolata all'estremità di una barretta centralmente fulcrat.a tra dette ali di detto telaio e all'altra estremità vincolata ad un cavetto passante internamente a detto scafo, quindi rinviata in corrispondenza del bordo perimetrale superiore di detto scafo stesso e vincolato a detto gambale cosi che ad una rotazione di quest'ultimo corrisponda l'attivazione di detta barretta con conseguente spinta di detta rotella a contatto con due di dette ruote adiacenti tra loro. 43) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 42 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è posto in una zona attigua detto mozzo di detta rotella. 44) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 43 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è posizionabile in modo rimovibile coassialmente a detto mozzo, cosi da permettere l'ottenimento di una azione frenante uniforme su tutte dette ruote. 45) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che al fine di variare l'effetto frenante è prevista la presenza di un attivatore, dotato di nn alimentatore elettrico quale una batteria il quale, tramite una connessione preferibilmente mediante un cavo, alimenta i singoli magneti costituenti detto attuatore fornendo loro energia elettrica tale da modificare la viscosità di detto almeno un inserto posto in corrispondenza di ognuna di dette ruote. 46) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 45 che si caratterizza per il fatto che detto attivatore è preferibilmente comandato da un predisposto elemento di interconnessione a detto gambale, quale un cavetto preferibilmente fatto passare internamente a detto scafo, quindi fatto fuoriuscire dal medesimo in corrispondenza del bordo perimetrale superiore di detto scafo stesso ed interconnesso a detto gambale cosi che ad una rotazione di quest'ultimo corrispondenza l'azionamento o meno di detta attivatore. 47) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto che detto almeno un inserto comprendente detto materiale con capacità di modificare il proprio stato fisico è associato in corrispondenza delle ultime due ruote posteriori fulcrat.e tra dette ali di detto telaio, detto attuatore essendo costituito da almeno una coppia di magneti scorrevolmente associati in corrispondenza di predisposte asole ricavate su una di dette ali di detto telaio in una zona compresa tra i perni di fulcraggio di dette due ultime ruote. 48) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 47 che si caratterizza per il fatto che detti magneti sono fatti scorrere in senso opposto tra loro, e quindi per riavvicinarli od allontanarli contemporaneamente rispetto al mozzo della rispettiva ruota adiacente, per mezzo di una coppia di astine ad essi fulcrate e all'altra estremità fulcrate alla base di un elemento di raccordo, presentante preferibilmente conformazione triangolare ed il cui vertice risulta associato,mediante un elemento di collegamento, all'estremità di una barretta fulcrata tra dette ali di detto telaio e all'altra estremità associata ad un cavetto tensionabile ad una rotazione di detto gambale. 49) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per il fatto detta rotella è posta una zona intermedia tra le due ultime ruote fulcrate tra dette ali di detto telaio, detta rotella presentando un perno di fulcraggio tra dette ali il quale insiste anche in corrispondenza di una coppia di asole ricavate circa verticalmente su dette ali stesse e tali da portare detta rotella a posizionarsi o a contatto con il suolo o sollevata rispetto al medesimo in una zona libera tra le superfici volventi di dette due ultime ruote, detta rotella essendo sollevatile tramite l'imposizione di una rotazione a detto gambale che permette il tensionamento di un cavetto che interconnetta detto gambale all'estremità di una barretta fulcrata tra dette ali di detto telaio in una zona soprastante l'ultima ruota e all'altra estremità in corrispondenza di una astina all’altra estremità fulcrata a detto perno di detta rotella. 50) Dispositivo come alle rivendicazioni 1 e 49 che si caratterizza per il fatto che detto almeno un attuatore è posto sulla superficie laterale esterna di dette ali di detto telaio in una zona tale da disporlo coassialmente a detta rotella nella condizione di interazione con il suolo, e quindi di attivazione della frenata. 51) Dispositivo come ad una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustra-to nelle allegate tavole di disegni.
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