ITTV970087A1 - Apparecchiatura complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti particolarme - Google Patents

Apparecchiatura complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti particolarme Download PDF

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Description

Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
APPARECCHIATURA COMPLESSA PER IL RAFFREDDAMENTO DI ATTREZZATURE ED IL RAFFREDDAMENTO E LA CONSERVAZIONE DI PASTI ANCHE PRECOTTI PARTICOLARMENTE NEI CICLI DI SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI PER LA COLLETTIVITÀ’, COMPRENDENTE UN SISTEMA DI STERILIZZAZIONE ED UN GENERATORE DI RISCALDAMENTO.
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una apparecchiatura compii per il raffreddamento di attrezzature ed . Il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti particolarmente nei cicli di somministrazione alimenti per la collettività, comprendente un sistema di sterilizzazione ed un generatore di riscaldamento.
L’innovazione trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore dei grandi impianti per la ristorazione collettiva, come per la quotidiana alimentazione dei pazienti negli ospedali, nelle case di cura, di riposo e nelle mense in genere.
Stato dell'arte
Sono note le tecniche utilizzate nella ristorazione collettiva. Esse sono dirette a soddisfare al meglio iì fabbisogno energetico, quotidiano, del singolo individuo, il quale si trova nella condizione, molto spesso ricorrente, di dovere consumare un pasto precotto. Ciò, in linea di massima, presuppone un determinato ciclo di lavorazione, al quale attualmente, vengono affiancate delle corrispondenti apparecchiature, finalizzate a migliorarne, per quanto possibile la qualità e soprattutto l'Igiene. Quest'ultimo, è senza dubbio uno degli obiettivi primari, sia delle imprese fornitrici degli Impianti, le quali tendono a realizzare apparecchiature sempre più complete, sia dei soggetti fruitori che gestiscono il servizio. E' altresì noto, che il ciclo più comune nella ristorazione collettiva si suddivide in tre fasi 'essenziali, rispettlvamente la cottura, la conservazione e la somministrazione o distribuzione delle pietanze, dove uno dei momenti più critici, consta nel passaggio necessario, dalla cottura alla fase di conservazione. Ciò, ha indotto necessità di considerare delle apparecchiature che consentono di ridurre i rischi derivanti dalla manipolazione di grandi quantità di alimenti con contatto di diverse superfici, ma soprattutto dei rischi che, a causa dell'esposizione all’ambiente per periodi più o meno brevi, possono particolarmente deteriorare l'alimento e renderlo quantomeno inadatto per l'alimentazione dell'essere umano, sia dal punto di vista dell'igiene che per quanto riguarda le peculiarità organolettiche.
Nascono così ed in tempi recenti, dall'esperienza degli operatori del settore deita grande ristorazione, gii abbattitori rapidi di temperatura. Questi, dovendo ricorrere sempre più di frequente ai cibi precotti, hanno potuto riscontrare che una volta effettuata la cottura, i cibi, se non consumati nell'immediato, sono soggetti ad un rapido degrado, da un lato abbiamo visto, alterando le caratteristiche organolettiche dell'alimento, ma soprattutto finendo per costituire un buon terreno per la proliferazione di masse batteriche d'ogni specie. Soprattutto nel settore della ristorazione, sino a poco tempo fa, solitamente, si attendeva che i cibi si raffreddassero lentamente aH'aria, per poi, raggiunta una temperatura accettabile, essere introdotti in comuni celle frigorifere, alternativamente congelati. Detta situazione è assai nota, poiché l'introduzione di alimenti caldi all'interno di celle frigorifere o congelatori, tende ad aumentare considerevolmente la temperatura dell'ambiente, alterando la corretta conservazione dei cibi in precedenza introdotti. Gli odierni sistemi non hanno certo risolto il problema della proliferazione batterica, poiché il lasso di tempo intercorrente dall'estrazione del cibo, ad esempio dal forno, all'introduzione in una apparecchiatura per la conservazione sino al raggiungimento di una temperatura ottimale, è ancora troppo lungo, con evidente danno per la qualità e l'igiene dei prodotti successivamente da somministrare. Non solo, ma si è potuto osservare che a causa della contaminazione intervenuta nel lasso di tempo necessario al raffreddamento naturale del prodotto, anche se i cibi vengono condizionati successivamente in frigorifero a temperature prossime allo 0°C, non rallenta la massa batterica, anzi, talvolta è possibile riscontrare un ulteriore aumento.
II ricorso ad apparecchiature complementari e sostitutive di quelle tradizionali che potessero collocarsi in una posizione intermedia, in pratica tra il ciclo di precottura dei cibi e quello di somministrazione, è stato pertanto un passo inevitabile, dando luogo negli ultimi tempi ad una radicale trasformazione delle tecniche di preparazione, conservazione e somministrazione di pasti caldi.
Tra queste, rientra sicuramente anche il carrello ad induzione. Si tratta, più in dettaglio, di un sistema di trasporto per la distribuzione dei pasti, tra i più efficaci e qualitativi, trovando riscontro in quei centri dove la qualità degli alimenti deve essere sempre ottimale. Questi carrelli si compongono in linea di massima di un telaio, atto al sostegno dei relativi vassoi e contenenti le singole porzioni, il quale Interagisce con un generatore di riscaldamento ad induzione del tipo incorporato nel medesimo carrello. Il problema più comune, di questa tipologia di carrelli, deriva dal fatto che al pari di altre soluzioni, debbono essere accuratamente lavati al termine di ogni turno di distribuzione delle pietanze. Questo accade, piu volle al giorno, poiché non è raro intaccare le superfici con del cibo, così come non è raro che sulla struttura stessa si depositi altro sporco quotidiano, pur operando in ambienti particolarmente soggetti alle pulizie. Ne consegue che il lavaggio del carrello, può essere molto pericoloso per la parte elettronica con il serio rischio di danni, a molto difficile, soprattutto nel caso del lavaggio in macchine del tipo automatiche. In secondo luogo, ogni carrello risulta particolarmente complesso e sovradimensionato, dal punto di vista strutturale questo perchè vi sono delle componenti elettriche e dei comandi, ciò che partecipa ad appesantire particolarmente la struttura, rendendone difficile la movimentazione.
Noti infine sono anche i tradizionali carrelli per il trasporto delle pietanze. Uno dei problemi che concorre a rendere i sistemi oggi presenti sul mercato non sufficientemente affidabili, è dato dal fatto che per supportare dei vassoi, ad esempio monoporzìone, vengono utilizzate per più volte delle attrezzature mobili, in particolare dei carrelli, i quali per ogni turno di somministrazione dei pasti, debbono essere dapprima accuratamente lavati con acqua calda per poi essere nuovamente predisposti ad accogliere un carico di vassoi. Tale circostanza, richiede l'esposizione dei detti carrelli a delle condizioni favorevoli per la proliferazione dei batteri, in quanto, nel lasso di tempo intercorrente 'tra il lavaggio ed il loro caricamento e comunque prima di accedere ad un ciclo di conservazione dei pasti, l'assieme potrebbe essere contaminato. Un secondo aspetto, deriva dal fatto che i vassoi con le relative porzioni, vengono adagiati al di sopra di una struttura di trasporto che oltre a non rispettare delle condizioni igieniche ottimali, presentano una temperatura elevata in seguito lavaggio, ciò che favorisce la proliferazione degli agenti contaminanti, trovando condizioni ambientali favorevoli per uno sviluppo virulento.
Sempre per quanto riguarda un tradizionale ciclo di somministrazione dei pasti per collettività, è frequente che durante la fase di raffreddamento carrelli e/o la conservazione dei pasti, si formino delle condense all’interno del vano di raffreddamento. Tali condense, al termine dell'attività di raffreddamento, e conseguentemente del naturale aumento della temperatura, costituiscono ancora un campo ideale per la proliferazione dei batteri, causando il deterioramento dell'alimento e la perdita delle caratteristiche qualitative.
In definitiva, è possibile concludere che attualmente, dal punto di vista tecnico, persiste una non sufficiente igiene e si osserva un impegno limitato esclusivamente a ridurre il lasso di tempo Intercorrente dal termine di un processo di cottura, all'introduzione in una apparecchiatura per la conservazione, mentre per quanto riguarda le apparecchiature utilizzate, esse appaiono disarticolate, non interagenti tra loro, e con una limitata flessibilità di utilizzo.
Con l'intento dì risolvere parzialmente i problemi evidenziati, è stato proposto il brevetto d'invenzione n. 2 684 281 (SOCAMEL), avente per oggetto un sistema di conservazione e di distribuzione per vassoi-pasti, con vivande calde e fredde utilizzante un carrello accoppiabile ad una unità fissa di refrigerazione e riscaldamento. Detto sistema, particolarmente indicato per gli ospedali, cliniche e simili, è costituito dalla combinazione da una parte, di un carrello-navetta, equipaggiato di un divisorio isolante e verticale, munito di spaccature per ricevere dei vassoi-pasti, con una zona per le vivande calde ed una per le vivande fredde, i detti piatti-vassoi, essendo scorrevoli sulle suddette spaccature le quali vengono richiuse, e dall'altro lato, d'una unità fissa dotata d'una sezione di refrigerazione e di una sezione di refrigerazione e riscaldamento, il carrello-navetta essendo accoppiabile alla detta unità durante i periodi di conservazione e mentre si riscalda le vivande.
Tuttavia anche la soluzione descritta, non è esente da inconvenienti, poiché essa risulta incompleta, incapace di eliminare alla radice i problemi legati all'igienizzazione dell'ambiente destinato alla conservazione dei pasti, e non sufficientemente versatile, per il fatto che si limita a prevedere ('utilizzo di tradizionali carrelli.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni risolvendo i problemi esposti mediante una apparecchiatura modulare complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti particolarmente nei cicli di somministrazione alimenti per la collettività, comprendente un sistema di sterilizzazione ed un generatore di riscaldamento ad induzione, costituita da una parte statica trasportabile, provvista almeno da un lato, di una appendice mobile atta ad accogliere per accoppiamento a tenuta un carrello-navetta per la raccolta la distribuzione di vassoi porta pietanze, comprendente:
- nella parte statica, un impianto frigorifero e relativa unità logica per la programmazione ed il coordinamento delle singole funzioni, nonché un generatore di riscaldamento ad induzione del tipo attivabile anche mediante mezzi remoti previsti sul relativo carrello-navetta per la raccolta e la distribuzione dei pasti;
- nell'appendice mobile dell'unità statica, prevedendo uno scambiatore di calore e dei mezzi ventilatori, nonché dei mezzi per l'irradiazione dei raggi ultra violetti, detti componenti essendo alimentati e coordinati nelle singole funzioni dall'unità logica prevista nella parte statica.
In tal modo, attraverso il notevole aperto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi vantaggi. In primo luogo si ottiene una sostanziale riduzione dei tempi di trattamento dei cibi, ottimizzandone il ciclo sino a raggiungere una maggiore razionalità nella fase di distribuzione. Dei vantaggi, oggettivi, si potranno avere anche nei confronti dell'igiene, il quale beneficia di un elevato standard qualitativo, giungendo ad interessare delle superfici sino ad oggi, non sufficientemente od affatto trattate con i tradizionali processi di lavaggio. Per quanto riguarda il carrello, questo può essere sottoposto ad un ciclo di raffreddamento preventivo, prim'ancora che venga caricato di vassoi, da un lato garantendo ancora l'igiene soprattutto in seguito ad una fase di lavaggio, ed una grande rapidità di lavoro con la sicurezza di inserire un pasto in un'unità di trasporto, già completamente refrigerata. L'estrema flessibilità de! sistema, consente anche di disporre di un ciclo di conservazione, offrendo la possibilità di utilizzare il modulo sino ai reparti per la distribuzione e contemporaneamente, di mantenere i pa correttamente conservati, sino al momento della rigenerazione . L'unità in oggetto, dispone inoltre di un particolare sistema di affiancamento del carrello, che contrariamente ai precedenti, i quali risultavano provvisti di complessi sistemi di rullaggio e di difficile affiancamento con risultati non soddisfacenti dal punto di vista del raffreddamento, permette un' unione più rapida ed una maggiore efficacia di tenuta.
Per quanto riguarda l'utilizzo del sistema di sterilizzazione mediante lampade U.V., esso è in grado di essere efficace sulle superfici e sui liquidi, permettendo di mantenere soprattutto la parte mobile dell'unità priva di batteri, come ad esempio le muffe ed altro. Il funzionamento del ciclo di sterilizzazione può essere attivato anche durante il raffreddamento del carrello-navetta all'uscita della fase di lavaggio, rendendo più efficace e rapido il raffreddamento dello stesso. La sterilizzazione, in questo caso, ha un effetto radiante e grazie alle superfici In acciaio inox e lucide, permette di raggiungere punti irraggiungibili per qualsiasi frigorifero, come ad esempio nella parte retrostante l'evaporatore, lungo le alette o sulle griglie.
Sotto il profilo strutturale, oltre al vantaggio della modularità potendo unire all'unità statica sino a due parti mobili per l'affiancamento dei corrispondenti carrelli-navetta, di cui uno per lato, si ottiene un lieve contenimento delle dimensioni con una discreta semplificazione della componentistica, soprattutto elettronica. Ultériori benefici, riscontrabili sotto il profilo funzionale, sono riferibili al raggiungimento di un abbattimento della temperatura decisamente più uniforme e rapido confronti dei cibi così trattati, con evidenti maggiori garanzie di sviluppo della massa batterica.
Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiìvi particolareggiata descrizione di soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sarebbero da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una vista in prospettiva di una apparecchiatura complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti, comprendente una parte statica ed una dinamica.
La Figura 2., rappresenta una vista di pianta di una apparecchiatura complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti, ed in particolare nella condizione di afflancamento di un carrello-navetta alla detta apparecchiatura comprendente una parte statica ed una dinamica.
La Figura 3., rappresenta una vista di pianta, dell'assieme apparecchiatura di cui alla Figura precedente, alla quale è stato affiancato, in corrispondenza della parte dinamica, un carrello-navetta per II supporto di vassoi portapietanze.
Infine, la Figura 4., rappresenta una vista di pianta dell'assieme apparecchiatura complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti, ed in particolare, di una possibile variante, comprendente una parte statica interposta tra due parti dinamiche dell'assieme, alle quali, in logica corrispondenza è stato affiancato un relativo carrello-navetta per il supporto di rispettivi vassoi portapietanze.
Con riferimento anche alle figure, si rileva che una apparecchiatura trasportabile (A), essendo provvista di ruote che facilitano la mobilità, per il raffreddamento di attrezzature, come almeno un carrello-navetta (B) porta vassoi (b'), ad essa affiancarle, ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti, è costituita da due parti, rispettivamente una statica (a1) ed almeno una dinamica (a"). Più in dettaglio, la parte statica (a') dell'apparecchiatura (A), comprende una scocca (1), la quale vista di pianta realizza almeno da un lato un alloggiamento a "C", finalizzato a contenere quella parte dell'apparecchiatura (A) che risulta dinamica {a"), ovvero risultando estendibile telescopicamente rispetto alla parte statica (a’). All'interno della scocca (1) della parte statica (a') dell'apparecchiatura (A), si prevede alloggiata una serie di componenti, tra di loro interagenti essendo comandati da un' unica unità logica (6) posta a lato della parte statica (a'). Di questi, è parte almeno un impianto frigorifero (3), il quale ha lo scopo di alimentare l'adiacente parte dinamica (a").
Nel caso di specie, la parte dinamica (a") comprende una scocca (2), essenzialmente rettangolare, con le pareti, costituite da un dorso (4) e due fianchi laterali (4'-4"), convenientemente coibentate. All'interno, trova alloggiamento uno scambiatore di calore (5) e dei ventilatori a grande portata d'aria (7), con particolare sistema di · ricircolo del flusso d'aria, essendo i detti ventilatori, posti di testa rispetto allo scambiatore di calore (5). In tale ipotesi, la connessione tra la parte statica (a dell’apparecchiatura (A), e la parte dinamica (a”), è assicurata da un tubo flessibile spiralato, il quale avendo lo scopo di alimentare il gruppo di scambio termico (5), consente il movimento dell’una parte rlspetto all'altra in maniera indipendente. Si rileva inoltre, che, detta apparecchiatura (A), è controllata, da un sistema elettronico che permette di regolare il ciclo di raffreddamento rapido, ma anche di avere un ciclo di conservazione a 2°C, dando così la possibilità di utilizzare tale unità come modulo di conservazione, una volta caricati i pasti, prima del trasporto dei carrelli-navetta (B) in reparto. Questi, una volta posizionati ed eventualmente associati all'apparecchiatura (A) alla quale sono stati affiancati, possono consentire una conservazione dei pasti, prima della rigenerazione ad una temperatura di ca. 2°C.
Si è osservato che all'apparecchiatura (A), dal lato della parte mobile (a"), è affiancabile un carrello di distribuzione dei pasti (B), in poliuretano senza CFC ad alta densità, il quale prevede una chiusura laterale rimovibile ed una guarnizione perimetrale (8), consentendo l'affiancamento a tenuta del detto lato alla parte mobile (a"). Tale operazione, viene svolta in maniera estremamente semplice e rapida, dapprima disponendo a contatto le due parti, e quindi a completamento dell'azione, agendo mediante la rotazione dì una maniglia (9) la quale interviene su di un sistema di movimentazione dello scorrimento della parte mobile (a"), in avanti e viceversa. Un microinterruttore, infine, permetterà l'avvio e lo spegnimento automatico solo una volta unita la parte mobile (a") dell'apparecchiatura (A) al carrello (B).
Sempre all’interno della parte mobile (a"), è previsto un impianto di sterilizzazione, costituito da una serie di lampade a raggi U.V. Dette lampade U.V. (10), vengono collocate, nella fattispecie, tra le ventole a grande portata (7) per il ricircolo del flusso d'aria e lo scambiatore di calore (5), e sono provviste di una parabola (10'), la quale essendo volta con le spalle al carrello-navetta (B) consente l'irradiazione In maniera diffusa dei raggi verso il dorso (4) della parte mobile (a”) di una apparecchiatura complessa (A).
in una soluzione preferenziale, l'apparecchiatura (A) si completa con un carrello-navetta (B) del tipo provvisto di un sistema di riscaldamento ad induzione. In questo caso, la parte elettronica ed in particolare un generatore ad induzione (11) è accentrata nella parte statica (a') dell'unità, ciò che permette di colloquiare con una componente remota (12) prevista sul carrello-navetta (B). Affiancando il carrello-navetta (B) alla parte mobile (a") dell'apparecchiatura (A), si procederà ad effettuare il dovuto collegamento tra il generatore (11) e la parte remota (12), affinchè sia reso possibile l'attivazione di tale funzione sulla base delle specifiche esigenze del programma Importato sulla parte statica (a') dell'apparecchiatura (A).

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura modulare complessa per il raffreddamento di attrezzature ed il raffreddamento e la conservazione di pasti anche precotti particolarmente nei cicli di somministrazione alimenti per la collettività, comprendente un impianto frigorifero per il raffreddamento e la conservazione di pietanze introdotte in un carrello ad essa affiancatile, caratterizzata dal fatto di prevedere un sistema di sterilizzazione ed un generatore di riscaldamento ad induzione, ed in cui detta apparecchiatura è costituita da una parte statica (a') provvista almeno da un lato, di una appendice mobile (a") atta ad accogliere per accoppiamento mediante mezzi reciproci a tenuta un carrello-navetta (B) per la raccolta e la distribuzione di vassoi (b‘) porta pietanze.
  2. 2. Apparecchiatura modulare complessa, secondo la rivendicazione caratterizzata dal fatto di prevedere: - nella parte statica (a‘), un impianto frigorifero (3) e relativa unità logica (6) per la programmazione ed il coordinamento delle singole funzioni, nonché un generatore di riscaldamento ad induzione(11) del tipo attivabile anche mediante mezzi remoti (12) previsti sul relativo carrello-navetta (B) per la raccolta e la distribuzione dei pasti; - nell'appendice mobile (a") associata alla parte statica, prevedendo uno scambiatore di calore (5) e dei mezzi ventilatori (7), nonché dei mezzi per l'irradiazione dei raggi ultra violetti (10), detti componenti essendo alimentati e coordinati nelle singole funzioni dell'unità logica prevista nella parte statica (a').
  3. 3. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dai fatto che la parte statica (a1) dell'apparecchiatura (A), comprende una scocca (1), la quale vista di pianta realizza almeno da un lato un alloggiamento a "CH, finalizzato a contenere quella parte dell'apparecchiatura (A) che risulta dinamica (a"), ovvero risultando estendibile telescopicamente rispetto alla parte statica (a').
  4. 4. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la parte dinamica (a") comprende una scocca, essenzialmente rettangolare (2), con le pareti coibentate, costituite da un dorso (4) e due fianchi laterali (4'-4"), ed in cui al suo interno, trova alloggiamento uno scambiatore di calore (5) e dei ventilatori a grande portata d'aria (7), mentre la connessione tra la par e statica (a') dell'apparecchiatura (A), e la parte dinamica (a"), è assicurata da un tubo flessibile spiralato.
  5. 5. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta apparecchiatura (A), è controllata da un sistema elettronico che permette di regolare il ciclo di raffreddamento rapido, ma anche di avere un iciclo di conservazione a 2°C, dando così la possibilità di utilizzare tale unità come modulo di conservazione, una volta caricati i pasti, prima del trasporto dei carrellinavetta (B) in reparto.
  6. 6. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che all'apparecchiatura (A), dal lato di una parte mobile (a"), è affiancarle un carrello di distribuzione dei pasti (B), in poliuretano senza CFC ad alta densità, il quale prevede una chiusura laterale rimovibile ed una guarnizione perimetrale (8), consentendo l'affiancamento a tenuta, del detto lato, alla parte mobile (a").
  7. 7. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la movimentazione della parte dinamica (a") rispetto alla parte statica (a') è ottenuta agendo mediante la rotazione di una maniglia (9) la quale interviene su di un sistema di scorrimento della parte mobile (a"), in avanti e viceversa, contestualmente, movimentando mezzi di aggancio e ritenuta (13) atti ad impegnare temporaneamente un carrello-navetta (B).
  8. 8. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la parte mobile (a") prevede dei mezzi di aggancio e ritenuta (13) atti ad impegnare un carrello-navetta (B) provvisto di corrispondenti ricettacoli; ognuno dei detti mezzi di aggancio e ritenuta (13) consistendo essenzialmente in un dente mobile ripiegato a 90°, con l'intradosso provviste di piano inclinato (13') finalizzato a determinare una progressione nella forza di tenuta corrispondente alla profondità di introduzione nei corrispondenti ricettacoli previsti a lato del carrello-navetta (B).
  9. 9. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che interposto tra la parte mobile (a") ed il carrello-navetta (B) è previsto un microinterruttore, permettendo l'avvio e lo spegnimento automatico solo una volta unita la parte mobile (a") dell'apparecchiatura (A) al carrello (B).
  10. 10. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che all'interno della parte mobile (a"), è previsto un impianto di sterilizzazione, costituito da una serie di lampade a raggi U.V. (10).
  11. 11. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che le lampade a raggi U.V. (10), sono collocate tra le ventole a grande portata (7) per il ricircolo del flusso d'aria e lo scambiatore di calore (5), e sono provviste di una parabola (10‘), la quale, essendo volta con le spalle al carrello-navetta (B), consente l'irradiazione in maniera diffusa dei raggi verso il dorso (4) della parte mobile (a") di una apparecchiatura complessa (A).
  12. 12. Apparecchiatura modulare complessa, secondo le rivendicazion precedenti, caratterizzata dal fatto che l'apparecchiatura (A) è trasportabile essendo provvista inferiormente di ruote, anche unitamente al carrello-navetta(B).
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