ITTV20120052A1 - Macchina per la calibratura di lastre di materiale lapideo naturale o agglomerato - Google Patents

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ITTV20120052A1 IT000052A ITTV20120052A ITTV20120052A1 IT TV20120052 A1 ITTV20120052 A1 IT TV20120052A1 IT 000052 A IT000052 A IT 000052A IT TV20120052 A ITTV20120052 A IT TV20120052A IT TV20120052 A1 ITTV20120052 A1 IT TV20120052A1
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Description

“Macchina per la calibratura di lastre di materiale lapideo naturale o agglomerato".
* ;;DESCRIZIONE ;La presente invenzione ha per oggetto una macchina per la calibratura di lastre di materiale lapideo naturale o agglomerato. ;In particolare la presente invenzione si riferisce a macchine per la calibratura di lastre aventi almeno una unità di calibrazione comprendente una struttura di supporto per mandrini. La struttura di supporto à ̈ adatta a ruotare attorno ad una asse di rotazione perpendicolare ad un piano di lavorazione, e i mandrini, dotati di un utensile di calibratura, sono disposti con asse di rotazione radiale rispetto all’asse di rotazione della struttura di supporto. Generalmente, il piano di lavorazione comprende un nastro trasportatore sostenuto da un bancale, adatto a movimentare e sostenere le lastre durante la lavorazione. ;Una prima forma di realizzazione di questa tipologia di macchine prevede una o più unità di calibrazione, comprendenti ciascuna una struttura fissa, disposta trasversalmente e montata a ponte rispetto al piano di lavorazione, sulla quale viene montata la struttura di supporto in modo che quest’ultima sia mobile verticalmente, ad esempio mediante attuatori elettrici lineari con vite a ricircolo di sfere. La rotazione della struttura di supporto può essere ottenuta in modo in sé noto ad esempio mediante un motore elettrico. ;Lungo il bordo circonferenziale inferiore della struttura mobile sono montati i mandrini dotati di utensili calibratori i cui assi di rotazione sono disposti in direzione radiale rispetto all’asse di rotazione della struttura di supporto, ed equidistanziati lungo la circonferenza. ;Generalmente ciascun mandrino comprende un motore mandrino dotato di un albero mandrino sul quale à ̈ montato coassialmente l’utensile calibratore. ;L’utensile calibratore può comprendere un rullo calibratore oppure un pacco di dischi calibratori. ;Macchine di questo tipo sono descritte ad esempio nelle domande di brevetto europeo EP 2255924, EP 2322320, e nel brevetto italiano IT 1314473. ;Affinché la lavorazione della lastra sia efficace, à ̈ necessario che ciascun utensile calibratore, durante il suo moto di rotazione attorno all’asse della struttura di supporto, sia sempre in contatto con la lastra e non esca mai completamente dal profilo della stessa. ;In altre parole, devono essere verificate contemporaneamente due condizioni: ;- il diametro esterno di lavorazione degli utensili calibratori, inteso come diametro della circonferenza che unisce i punti più esterni degli utensili deve essere maggiore della larghezza della lastra da calibrare; e ;- il diametro interno di lavorazione degli utensili calibratori, inteso come diametro della circonferenza che unisce i punti più interni degli utensili, deve essere minore della larghezza della lastra da calibrare. ;Ad esempio nel caso in cui la disposizione dei mandrini sia simmetrica rispetto all’asse di rotazione della struttura di supporto, la distanza esterna di due utensili calibratori opposti deve essere superiore alla larghezza della lastra in modo da poter calibrare l’intera larghezza della lastra. ;Inoltre, gli utensili calibratori non devono fuoriuscire completamente dai due bordi laterali della lastra, rimanendo sempre in appoggio sulla lastra. ;Infatti, nel caso in cui il diametro interno di lavorazione degli utensili calibratori fosse maggiore rispetto alla larghezza della lastra in lavorazione, gli utensili calibratori uscirebbero dal profilo della lastra e successivamente rientrerebbero: rientrando in contatto con la lastra dopo essere fuoriusciti, lascerebbero dei solchi ben visibili che non sono accettabili. ;Le macchine appena descritte seppur apprezzate, non sono esenti da inconvenienti. ;Infatti, qualora un produttore di lastre avesse la necessità di lavorare lastre di larghezze diverse, deve necessariamente ricorrere a macchine di dimensioni differenti, dal momento che ad una configurazione di unità di calibrazione corrisponde una larghezza ben precisa di lastre lavorabili. ;Inoltre, considerando ad esempio la lavorazione di una lastra molto stretta, usando di conseguenza un diametro esterno di lavorazione degli utensili calibratori molto contenuto, si rende necessaria una disposizione radiale dei mandrini molto compatta che non sempre à ̈ facilmente realizzabile, vista la disposizione coassiale del motore mandrino e dell’utensile calibratore. ;È quindi intuibile che un produttore di lastre deve necessariamente avere disponibili più macchine di calibratura a seconda delle dimensioni delle lastre che intende lavorare. Ciò comporta un notevole aggravio di costi, e poca flessibilità. Allo stesso modo i produttori di macchine di calibratura sono obbligati a rendere disponibile a catalogo una famiglia di macchine, comprendente macchine sostanzialmente simili, ma di dimensioni diverse. ;Nel brevetto italiano IT0000242138 viene affrontato questo problema tecnico, prevedendo una unità di calibrazione adatta a muoversi in direzione trasversale rispetto alla direzione di avanzamento della lastra, in cui il diametro esterno di lavorazione degli utensili calibratori à ̈ minore rispetto alla larghezza della lastra. Tuttavia, la macchina non consente una lavorazione completamente uniforme della lastra, in quanto in corrispondenza dei bordi laterali, dove avviene l’inversione del moto dell’unità di calibrazione, la lavorazione intermittente crea zone leggermente opache che in certi tipi di lastre non sono accettabili. ;Lo scopo dell’invenzione à ̈ quindi quello di superare gli inconvenienti della tecnica nota. ;Un primo compito della presente invenzione, à ̈ quello di rendere disponibile una macchina per la calibratura di lastre che sia compatta, attraverso una disposizione efficiente dei sui elementi. In particolare, uno scopo dell’invenzione à ̈ anche quello di ottenere mandrini di rotazione degli utensili che possano estendersi adeguatamente anche verso il centro della testa rotante. ;Un ulteriore compito della presente invenzione à ̈ quello di rendere disponibile una macchina per la calibratura di lastre che attraverso una disposizione efficiente dei sui elementi, consenta di lavorare con facilità lastre di dimensioni diverse. ;In vista di tale scopo e compiti sopra menzionati, si à ̈ pensato di realizzare una macchina secondo la rivendicazione 1. ;La macchina per la calibratura di lastre di materiale lapideo naturale o agglomerato secondo la presente invenzione comprende almeno una unità di calibratura dotata di una testa di calibratura che à ̈ rotante attorno ad un primo asse di rotazione perpendicolare ad un piano di lavorazione. La testa di calibratura comprende utensili calibratori a rullo con assi di rotazione che sono disposti radiali attorno al primo asse, per lavorare su una lastra posta sul piano di lavorazione, e scorrevole con moto relativo sotto la testa. Ciascun utensile à ̈ montato su un gruppo mandrino comprendente in combinazione: ;un corpo di mandrino, attraversato da un albero di mandrino per la rotazione dell’utensile attorno a tale proprio asse di rotazione; ;un gruppo motore con un albero motore di uscita avente un proprio asse di rotazione, e ;una trasmissione cinematica connessa fra albero motore di uscita e albero mandrino, per la rotazione motorizzata dell’utensile. ;La macchina à ̈ caratterizzata dal fatto che il gruppo motore, la trasmissione cinematica e il corpo di mandrino con l’albero mandrino portante l’utensile, sono reciprocamente disposti in modo tale che l’asse di rotazione dell’albero motore e l’asse di rotazione dell’utensile sono fra loro paralleli e distanziati in una direzione lungo il primo asse di rotazione. ;In accordo ad un ulteriore aspetto della presente invenzione, grazie alla particolare disposizione dei mezzi motori à ̈ possibile predisporre una macchina in cui i mezzi di fissaggio dell’utensile calibratore a rullo alla seconda estremità dell’albero mandrino, sono fissabili sui corrispondenti alberi di mandrino, mediante mezzi di fissaggio rilasciabile, in almeno due diverse distanze dal primo asse di rotazione della testa. ;Vantaggiosamente i mezzi di fissaggio possono comprendere una flangia adatta ad essere fissata all’albero mandrino, e un distanziale adatto ad essere fissato alla flangia, sul quale viene montato l’utensile calibratore. Sulla macchina à ̈ quindi possibile montare diversi tipi di distanziali, oppure il distanziale o il distanziale e la flangia possono essere montati in configurazioni diverse, in modo che con una sola macchina sia possibile calibrare lastre di dimensioni diverse. ;Le caratteristiche e i vantaggi di una macchina di calibratura realizzata applicando i principi della presente invenzione risulteranno più chiari dalla descrizione, fatta di seguito, di alcuni esempi di realizzazione, dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati, nei quali: ;Fig. 1 mostra una vista dal davanti di una macchina secondo la presente invenzione; ;Fig. 2 mostra un ingrandimento di un mandrino della macchina mostrata in figura 1; ;Fig. 3 mostra una vista in sezione del mandrino di figura 2 parzialmente disassemblato; ;Fig. 4 mostra una vista in sezione di mandrino assemblato in una prima configurazione; ;Fig. 5 mostra il mandrino di figura 4, assemblato in una seconda configurazione; ;Figure 6 e 7 mostrano rispettivamente una vista laterale e una vista laterale in sezione di un mandrino di una macchina secondo la presente invenzione; ;Figura 8 e 9 mostrano una particolare forma di realizzazione di un componente di una macchina secondo la presente invenzione; e ;Figura 10 mostra una vista laterale di una macchina secondo la presente invenzione. ;In figura 1 à ̈ mostrata una macchina 12 per la calibratura di lastre di materiale lapideo naturale o agglomerato comprendente almeno una unità di calibratura 15 con una struttura di supporto o testa 14 adatta a ruotare attorno ad un primo asse di rotazione 16 perpendicolare ad un piano di lavorazione 18. La macchina comprende mezzi per lo scorrimento relativo tra lastra e testa di lavorazione. La struttura di supporto 14 comprende almeno un mandrino 20. ;Come meglio si vede in figura 2, il mandrino 20 à ̈ adatto a ruotare un utensile calibratore 24 attorno ad un secondo asse di rotazione 28 disposto in direzione radiale rispetto al primo asse di rotazione 16. Il mandrino 20 à ̈ connesso ad un albero motorizzato 42 di mezzi motori 36. L’albero motorizzato à ̈ adatto a ruotare attorno ad un proprio terzo asse di rotazione 43. Il mandrino comprende un corpo mandrino 22 e un albero mandrino 30 avente una prima estremità 32 e una seconda estremità 34, in cui la prima estremità 32 à ̈ connessa all’albero motorizzato 42, e la seconda estremità 34 à ̈ connessa ad un utensile calibratore 24 attraverso mezzi di fissaggio 26. ;L’utensile calibratore 24 à ̈ un utensile a rullo. Qui con utensile a rullo si intende un utensile con superficie periferica cilindrica che opera tangenzialmente sulla superficie da lavorare. Tale superficie periferica cilindrica avrà spessore assiale adatto alla lavorazione desiderata, come facilmente immaginabile dal tecnico esperto. ;L’albero mandrino 30 ha asse di rotazione coincidente con il secondo asse di rotazione 28, dove il secondo asse di rotazione 28 à ̈ parallelo e distale rispetto a al terzo asse di rotazione 43. Una trasmissione cinematica 49 collega l’albero motore del gruppo motore con l’albero mandrino. Vantaggiosamente, la trasmissione cinematica 49 comprende una coppia di ruote e una cinghia o catena. ;Come si vede in figura 2, il mandrino 20, il gruppo motore e la trasmissione cinematica 49 realizzano un gruppo mandrino (indicato genericamente con 21). Vantaggiosamente, tale gruppo mandrino 21 à ̈ conformato ad U, con bracci della U (formati da gruppo motore e dal mandrino) che una volta montato sulla testa, sono disposti radialmente al primo asse di rotazione 16 e verso l’esterno della testa (come si vede in figura 1). ;Come si vede sempre in figura 2, vantaggiosamente il corpo di mandrino si prolunga lateralmente, in posizione prossima al detto primo asse 16 di rotazione della testa, con una piastra 23 di supporto del gruppo motore 36. Tale piastra 23 à ̈ destinata a realizzare il fissaggio del gruppo mandrino ad un albero centrale di rotazione della testa attorno al detto primo asse 16. I gruppi mandrino sono così modulari e facilmente installabili sulla testa nel numero voluto, come sarà chiaro dal seguito. ;Come si vede in figura 1, i gruppi mandrino sono vantaggiosamente una pluralità e disposti radialmente attorno al primo asse di rotazione 16 per formare un piano di utensili che à ̈ disposto affrontato al piano di lavorazione, e un sovrastante parallelo piano di gruppi motore. La disposizione di motori e utensili può essere definita stellare a piani sovrapposti. ;Come bene si vede sempre in figura 1, la distanza fra il piano di utensili e il piano dei gruppi motore può essere minima, vantaggiosamente con solo un sottile schermo di protezione 25 (ad esempio in lamiera sagomata) che separa il mandrino con l’utensile dal gruppo motore per evitare che il materiale asportato durante la levigatura venga proiettato dall’utensile verso il gruppo motore. ;In figura 3 à ̈ mostrata una prima forma di realizzazione della presente invenzione, parzialmente disassemblata. Il mandrino 20 comprende un albero 30, inserito all’interno del corpo mandrino 22, in cui la prima estremità 32 e la seconda estremità 34 sono sporgenti dal corpo mandrino 22. In uso la prima estremità 32 à ̈ rivolta verso il primo asse di rotazione 16. ;In accordo ad una possibile forma di realizzazione mostrata in figura 3, la prima estremità 32 à ̈ connessa all’albero motorizzato 42 dei mezzi motori 36 attraverso la trasmissione cinematica 49 realizzata con mezzi a cinghia. A tal scopo, la prima estremità 32 à ̈ equipaggiata con una prima ruota di puleggia 38 e l’albero motorizzato 42 à ̈ equipaggiato con una seconda ruota di puleggia 44. La prima e la seconda puleggia 38, 44 sono collegate tra loro da una cinghia 47 adatta a trasferire il moto di rotazione tra l’albero motorizzato 42 e l’albero 30. ;La cinghia 47 può essere una cinghia piana, una cinghia trapezoidale o una cinghia dentata. ;Con riferimento alle forme di realizzazione mostrate nelle figure 4-7, la prima estremità 32 à ̈ connessa all’albero motorizzato 42 dei mezzi motori 36 attraverso la trasmissione cinematica 49 realizzata con mezzi a catena. A tal scopo, la prima estremità 32 à ̈ equipaggiata con una prima ruota a corona dentata 39 e l’albero motorizzato 42 à ̈ equipaggiato con una seconda ruota a corona dentata 45. La prima e la seconda corona dentata 39, 45 sono collegate tra loro da una catena 51 adatta a trasferire il moto di rotazione tra l’albero motorizzato 42 e l’albero 30. ;In figura 4 à ̈ anche mostrato schematicamente l’albero 31 della testa che ruota attorno all’asse principale 16 e che supporta radialmente i gruppi mandrino. ;Il tecnico del ramo può facilmente immaginare altre forme di realizzazione della trasmissione cinematica (ad esempio ingranaggi, ruote di frizione, ecc). I mezzi motori 36 possono essere un motore elettrico in presa diretta sull’albero motore o un motoriduttore. ;Vantaggiosamente, il secondo asse di rotazione 28 dell’albero 30 e il terzo asse di rotazione 43 dell’albero motorizzato 42 giacciono su uno stesso piano radiale, in modo che il secondo asse di rotazione 28 sia compreso tra il piano di lavorazione 18 e il terzo asse di rotazione 43. In altre parole, i mezzi motori 36 si trovano in uso al di sopra dell’utensile calibratore 24. ;In accordo a forme di realizzazione alternative della presente invenzione, il secondo asse di rotazione 28, e il terzo asse di rotazione 43 sono paralleli, ma non giacciono sullo stesso piano radiale. ;Sulla seconda estremità 34 dell’albero 30 sono predisposti i mezzi di fissaggio 26. ;In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione i mezzi di fissaggio 26 comprendono una flangia 48 e un distanziale 50 che viene fissato o à ̈ integrale alla flangia 48. ;Come si vede bene in figura 3, i mezzi di fissaggio 26 possono comprendere inoltre: ;- una ghiera 52 fissata in modo in sé noto (ad esempio per mezzo di viti 53) sul corpo mandrino 22 in modo da circondare radialmente la seconda estremità 34 dell’albero 20 che quindi sporge dalla ghiera 52; e ;- un nasello 54 fissato (ad esempio per mezzo di viti 57) alla seconda estremità 34 dell’albero 30; tra detta ghiera 52 e detto nasello 54 può essere predisposto un anello parapolvere 56. ;Vantaggiosamente può essere predisposta una guarnizione 58 tra ghiera 52 e corpo mandrino 22. ;In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione la flangia 48 viene fissata in modo in sé noto, ad esempio per mezzo di viti 59, al nasello 54. ;La connessione tra distanziale 50 e flangia 48 può essere realizzata in modo in sé noto per mezzo di viti 63. ;In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, la flangia 48 può avere forma di corona circolare, avente una prima superficie di connessione 60 e una seconda superficie di connessione 62. ;Sulla superficie periferica della seconda superficie di connessione 62 può essere predisposta una sede 64 adatta ad accogliere un bordo di estremità del distanziale 50. ;Il distanziale 50 può avere la forma di un cilindro cavo avente una prima base o estremità 66, una seconda base o estremità 68, e una superficie esterna 70, e adatto ad accogliere al suo interno almeno parzialmente il corpo mandrino 22, come sarà chiaro dal seguito. ;In accordo ad una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, la prima base o estremità 66 del distanziale 50 à ̈ adatta ad essere fissata sulla seconda superficie di connessione 62 della flangia 48. Il fissaggio può avvenire in modo in sé noto, ad esempio per mezzo di viti. Sulla superficie esterna 70 del distanziale 50 viene fissato l’utensile calibratore 24. Vantaggiosamente, il distanziale ha una sede 71 ad una sua estremità libera per il calzamento assiale dell’utensile 24. ;L’utensile calibratore a rullo 24 può essere realizzato con un unico utensile a disco 72 di adatto spessore o oppure con una pluralità di utensili a disco 72 inseriti a pacco sul distanziale 50. Vantaggiosamente, gli utensili a disco sono realizzati in forma di sottili corone circolari, come bene si vede ad esempio in figura 4. ;L’utensile calibratore 24, può essere bloccato in posizione attraverso un fermo 74 fissato in modo noto alla seconda base o estremità 68 del distanziale 50, ad esempio per mezzo di viti 61. ;L’utensile calibratore 24 à ̈ di tipo noto, vantaggiosamente con profilo diamantato. ;In accordo alla forma di realizzazione mostrata in figura 2-4, il distanziale 50 può essere montato a sbalzo rispetto al mandrino 20. ;La struttura del mandrino 20 appena descritta, consente di poter assemblare il mandrino 20, e in particolare la flangia 48 con il distanziale 50, in modi diversi cosicché l’utensile calibratore 24 possa essere posizionato in almeno due posizioni lungo il secondo asse di rotazione 28 del mandrino 20. ;In particolare, la flangia 48 e il distanziale 50 sono fra loro assemblati a formare una tazza che può essere montata sia a sbalzo sul nasello 54 (figura 4) sia ribaltata assialmente per accogliere il nasello 54 e parte del corpo del mandrino (figura 5). ;In particolare, in tale seconda posizione la flangia 48 à ̈ stata montata sul nasello 54 con la prima superficie di connessione 60 rivolta verso l’esterno e la seconda superficie di connessione 62 rivolta verso il primo asse di rotazione 16. La sede 64 adatta ad accogliere il distanziale 50 à ̈ perciò rivolta verso il primo asse di rotazione 16. Il distanziale 50 à ̈ disposto in modo che la prima base 66 fissata alla flangia 48 sia rivolta verso l’esterno. ;Appare quindi evidente che il mandrino 20 della macchina di calibratura 12 può essere facilmente disassemblato e rimontato in almeno due modi diversi per calibrare almeno due larghezze differenti di lastre: una prima lastra (configurazione di figura 4) e una seconda lastra più stretta della prima (configurazione di figura 5). ;In accordo a forme di realizzazione alternative della presente invenzione la flangia 48 può non presentare una sede 64 adatta ad accogliere il distanziale 50. ;In questo caso non vi à ̈ necessità di capovolgere la flangia 48 per assemblare il gruppo flangia 48 distanziale 50 per lavorare lastre di larghezze diverse. ;Perciò l’utensile calibratore 24 può essere posizionato: ;- ad una distanza dal primo asse di rotazione 16 maggiore della distanza a cui à ̈ posizionata la flangia 48 (figura 4); e ;- ad una distanza da detto primo asse di rotazione 16 minore della distanza a cui à ̈ posizionata la flangia 48 (figura 5). ;Nella forma di realizzazione delle figure 6 e 7 à ̈ mostrato un mandrino 20 comprendente un distanziale 50 simile a quello descritto in precedenza (distanziale 50 figure 4-5) avente però una lunghezza maggiore. ;In accordo quindi con una possibile forma di realizzazione della presente invenzione, l’adattamento per la lavorazione di una particolare larghezza di una lastra può avvenire sostituendo il distanziale 50, con un secondo distanziale 50 più lungo. Il distanziale 50, può essere montato a sbalzo, oppure coprendo parzialmente il corpo mandrino 22 in modo che l’utensile calibratore 24 possa essere posizionato: ;- ad una distanza dal primo asse di rotazione 16 maggiore della distanza a cui à ̈ posizionata la flangia 48; e ;- ad una distanza da detto primo asse di rotazione 16 minore della distanza a cui à ̈ posizionata la flangia 48 (figura 6). ;In accordo ad una forma di realizzazione alternativa della presente invenzione, il distanziale 50 à ̈ adatto a ricevere l’utensile calibratore 24 in almeno due posizioni a distanza diversa dal primo asse verticale 16. In questo caso il distanziale 50 può essere predisposto con due sedi distinte. ;Vantaggiosamente, in accordo alla forma di realizzazione mostrata nelle figure 8 e 9, il distanziale 50 può comprendere anelli distanziatori 76, predisposti sulla superficie esterna 70, e montati a pacco tra fermi 78, 80. Ad esempio, la sede 71 sulla faccia esterna del distanziale 50 può essere realizzata con maggiore estensione assiale rispetto all’utensile e gli anelli distanziali possono essere inseriti sulla sede assieme a quest’ultimo. ;L’utensile calibratore 24 può facilmente essere assemblato in posizioni diverse sulla superficie esterna 70 del distanziale 50 spostando o sostituendo gli anelli distanziatori 76. L’utensile 24 può essere calettato sul distanziale 50 mediante chiavetta/linguetta, oppure semplicemente mediante la forza d’attrito generata serrando energicamente a pacco gli anelli distanziatori 76 e l’utensile calibratore 24. ;Da quanto appena descritto à ̈ evidente che l’utensile calibratore 24 può essere posizionato il più possibile spostato verso il centro della struttura di supporto 14 e quindi alla minima distanza possibile dal primo asse di rotazione 16 verticale della struttura mobile 14. La macchina 12 in tale configurazione può vantaggiosamente essere adatta a lavorare ad esempio lastre di larghezza limita, ad esempio 1.460 mm. ;Montando ad esempio un distanziale 50 più corto rispetto al caso precedente, l’utensile calibratore si viene a trovare ad una distanza maggiore dal primo asse di rotazione 16 verticale della struttura di supporto 14. In tale modo, la macchina può vantaggiosamente essere adattata a lavorare lastre di larghezza intermedia, ad esempio lastre larghe 1.660 mm. ;Montando un distanziale 50 a sbalzo, ossia montato dalla parte opposta, verso l’esterno della struttura mobile 14, esso non contiene più al suo interno l’albero mandrino 30 e il corpo mandrino 22, ma funge da prolungamento dell’albero mandrino 30 stesso. L’utensile calibratore 24 si viene a trovare perciò ad una distanza maggiore dal primo asse di rotazione verticale 16 della struttura di supporto 14 rispetto ai casi precedenti. La macchina viene così vantaggiosamente adattata a lavorare lastre ancora più larghe, ad esempio lastre aventi una larghezza pari a 2.160 mm. ;In figura 10 à ̈ mostrata in alzata laterale una macchina 12 composta da un piano di lavorazione sul quale à ̈ montato un nastro trasportatore 82 per la movimentazione delle lastre. Sul piano di lavorazione sono disposte in serie tre unità di calibratura 15, ciascuna delle quali comprende un’incastellatura 84 a ponte che à ̈ montata trasversalmente rispetto al piano di supporto 18 e alla quale à ̈ connessa la struttura di supporto 14. ;La struttura di supporto 14 può essere mobile verticalmente e movimentata mediante attuatori lineari con vite a ricircolo di sfere posti ai quattro angoli della struttura. ;Nella parte inferiore della struttura mobile, lungo il suo bordo periferico, sono vantaggiosamente montati sedici mandrini disposti in direzione radiale. ;In accordo ad una forma di realizzazione della presente invenzione la macchina di calibratura 12 descritta comprende ad esempio mandrini 20 adatti a lavorare lastre grezze larghe 1460 mm, 1660 mm e 2160 mm, così da ottenere poi lastre finite che dopo la rifilatura sono larghe rispettivamente 1400 mm, 1600 mm e 2100 mm. ;Un’altra configurazione alternativa di una macchina secondo la presente invenzione può prevedere invece mandrini calibratori 20 dimensionati in modo da poter lavorare una serie di lastre di larghezza inferiore e precisamente lastre larghe 1.260 mm, 1.460 mm e 1.660 mm in modo poi da ottenere lastre finite rifilate rispettivamente di 1.200 mm, 1.400 mm e 1.600 mm. I mandrini possono ad esempio essere in numero di quattordici. ;Sono quindi evidenti i vantaggi ottenibili con una macchina secondo la presente invenzione. In particolare, la struttura compatta della macchina, ottenuta con la disposizione dei mezzi motori descritta più sopra, consente di avere una disposizione efficiente degli elementi della macchina. La disposizione efficiente degli elementi della macchina consente di poter lavorare facilmente lastre aventi dimensioni differenti, nel modo che à ̈ stato descritto più sopra. ;Grazie agli innovativi principi dell’invenzione, à ̈ possibile montare un utensile radialmente riposizionabile lungo l’asse del mandrino fino ad una minima distanza rispetto all’asse principale di rotazione della testa. Inoltre, si ha vantaggiosamente un minor ingombro in direzione assiale della testa rotante, il che comporta anche minori sollecitazioni dovute alla forza centrifuga. ;La struttura descritta, consente un raffreddamento del motore mandrino più efficace essendo il motore, la trasmissione e la struttura supporto degli utensili calibratori separate tra di loro da spazi d’aria. ;Si ha anche la possibilità di un miglior isolamento acustico in quanto, grazie alla separazione fra mandrino e motore e alla loro posizione à ̈ facile segregare il gruppo motore in una struttura di insonorizzazione. ;Alle forme di realizzazione descritte sopra, la persona esperta potrà, al fine di soddisfare specifiche esigenze, apportare modifiche e/o sostituzioni di elementi descritti con elementi equivalenti, senza per questo uscire dall’ambito delle rivendicazioni allegate. ;Ad esempio, la macchina 12 può essere provvista di un numero differente di unità di calibratura, ad esempio quattro o cinque. ;I mandrini calibratori 20 potrebbero essere in numero diverso, sia minore che maggiore. Grazie alla struttura modulare del gruppo mandrino à ̈ possibile variarne il numero anche sulla stessa struttura di testa, semplicemente montandone meno del massimo previsto, mantenendoli vantaggiosamente uniformemente distribuiti attorno all’asse 16. ;Anche i distanziali 50 potrebbero avere lunghezze diverse in modo tale che con un’unica macchina sia possibile calibrare lastre di quattro o più larghezze differenti, semplicemente scegliendo dall’insieme di distanziali di lunghezza differente, il distanziale adatto alla specifica misura di lastra. ;La flangia 48 e il distanziale 50 possono anche essere realizzati di pezzo, ad esempio a formare una tazza vantaggiosamente montabile nelle due posizioni mostrate nelle figure 4 e 5 per variare la posizione del rispettivo utensile. *

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina (12) per la calibratura di lastre di materiale lapideo naturale o agglomerato comprendente almeno una unità di calibratura (15) dotata di una testa di calibratura che à ̈ rotante attorno ad un primo asse di rotazione (16) perpendicolare ad un piano di lavorazione (18), la testa di calibratura (14) comprendendo utensili calibratori a rullo (24) con assi di rotazione (28) che sono disposti radiali attorno al detto primo asse (16) per lavorare su una lastra posta su tale piano di lavorazione e scorrevole con moto relativo sotto la testa, ciascun utensile (24) essendo montato su un gruppo mandrino comprendente in combinazione: un corpo di mandrino attraversato da un albero di mandrino (30) per la rotazione dell’utensile (24) attorno a tale proprio asse di rotazione (28); un gruppo motore (36) con un albero motore di uscita (42) avente un proprio asse di rotazione (43), e una trasmissione cinematica (49) connessa fra albero motore di uscita (42) e albero mandrino (30) per la rotazione motorizzata dell’utensile, caratterizzata dal fatto che il gruppo motore (36), la trasmissione cinematica (49) e il corpo di mandrino con l’albero mandrino (30) portante l’utensile sono reciprocamente disposti in modo tale che l’asse di rotazione (43) dell’albero motore (42) e l’asse di rotazione (28) dell’utensile sono fra loro paralleli e distanziati in una direzione lungo il primo asse di rotazione (16).
  2. 2. Macchina (12) secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il gruppo mandrino ha una conformazione genericamente ad U, con bracci della U che sono disposti radialmente al primo asse di rotazione e verso l’esterno della testa.
  3. 3. Macchina (12) secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che gli utensili a rullo (24) sono fissabili sui corrispondenti alberi di mandrino (30), mediante mezzi di fissaggio rilasciabile (26), in almeno due diverse distanze dal primo asse (16) di rotazione della testa.
  4. 4. Macchina (12) secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che in ciascun gruppo mandrino, l†̃asse (28) di rotazione dell’utensile e l’asse di rotazione (43) dell’albero motore (42) giacciono su uno stesso piano radiale dal primo asse (16) di rotazione della testa, con l’asse di rotazione (28) dell’utensile che à ̈ compreso tra il piano di lavorazione (18) e l’asse di rotazione (43) dell’albero motore.
  5. 5. Macchina (12) secondo rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la trasmissione cinematica comprende una cinghia o catena (47) di trasmissione disposta fra rispettive ruote poste su estremità dell’albero motorizzato (42) e dell’albero mandrino (30) che sono rivolte verso il detto primo asse di rotazione (16).
  6. 6. Macchina (12) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’utensile calibratore (24) à ̈ montato sull’albero mandrino (30) mediante interposizione assiale di un distanziale (50) di adattamento della posizione dell’utensile lungo il detto secondo asse (28).
  7. 7. Macchina (12) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che il detto distanziale (50) à ̈ fissato sull’albero mandrino attraverso una flangia radiale (48), detto utensile calibratore (24) essendo adatto ad essere montato su detto distanziale (50).
  8. 8. Macchina (12) secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto distanziale (50) Ã ̈ un cilindro cavo, adatto a contenere almeno parzialmente il corpo mandrino (22).
  9. 9. Macchina (12) secondo rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che il distanziale (50) à ̈ adatto ad essere assemblato selettivamente: - assialmente a sbalzo sull’albero mandrino con detto utensile calibratore (24) posto ad una distanza dal primo asse di rotazione (16) maggiore della distanza alla quale il distanziale à ̈ fissato sull’albero mandrino (30); e - assialmente sull’albero mandrino in modo da accogliere parzialmente il corpo mandrino (22), detto utensile calibratore (24) essendo posto ad una distanza da detto primo asse di rotazione (16) minore della distanza alla quale il distanziale à ̈ fissato sull’albero mandrino (30).
  10. 10. Macchina (12) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 9, caratterizzata dal fatto di comprendere un insieme di distanziali (50, 501) aventi lunghezza diversa e alternativamente montabili fra detto albero di mandrino e detto utensile.
  11. 11. Macchina (12) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 6 a 10, caratterizzata dal fatto che il distanziale (50, 501) à ̈ adatto a ricevere su di sé l’utensile calibratore (24) in almeno due posizioni a distanza diversa dal primo asse verticale (16).
  12. 12. Macchina (12) secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto di comprendere anelli distanziatori (76), predisposti sulla superficie esterna (70) del distanziale, montati a pacco tra fermi (78, 80), detto utensile calibratore (24) essendo adatto ad essere assemblato in posizioni diverse sulla superficie esterna (70) del distanziale (50) riposizionando in posizioni diverse gli anelli distanziatori (76).
  13. 13. Macchina (12) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il corpo di mandrino si prolunga lateralmente, in posizione prossima al detto primo asse di rotazione della testa, con una piastra di supporto del gruppo motore (36) e destinata al fissaggio del gruppo mandrino ad un albero centrale di rotazione della testa attorno al detto primo asse (16).
  14. 14. Macchina (12) secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i gruppi mandrino sono una pluralità, disposti radialmente attorno al primo asse di rotazione (16) per formare un piano di utensili disposto affrontato al piano di lavorazione e un sovrastante parallelo piano di gruppi motore.
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