ITTV20070156A1 - Mobile con dispositivo di chiusura/apertura per ante. - Google Patents
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Description
Brevetto per Invenzione Industriale dal titolo “Mobile con dispositivo di chiusura/apertura per ante”.
La presente invenzione riguarda un mobile dotato di un dispositivo chiusura/apertura per le proprie ante, come ad esempio Tarmadio con una o più ante qui di seguito descritto. L’invenzione si può estendere anche ad altre tipologie di parti d’arredo (mobiletti, comodini, scaffalature, ecc.).
E’ noto che il mercato esige mobili sempre più complessi e pieni di comodità. Un requisito assai richiesto è che l’anta mobile di un armadio possa scorrere lateralmente per sovrapporsi a quella adiacente, scoprendo la luce del vano appena dietro. Ecco perché sono state inventate una miriade di soluzioni e meccanismi atti a questo scopo. Una nota soluzione comune è disporre in alto e in basso sul telaio dell’armadio due guide o rotaie sulle quali far scorrere due carrelli solidali all’anta. Questi carrelli hanno un meccanismo estensore che permette all’utente di tirare in fuori l’anta per poi spostarla sopra quella adiacente. Si consegue lo scopo, ma al costo di una meccanica assai complicata, difficile da calibrare e costosa da produrre.
Scopo principale dell’invenzione è realizzare un mobile dotato di un dispositivo di chiusura e/o apertura per componenti scorrevoli di mobili del tipo suddetto molto semplice da costruire e molto affidabile. Tale scopo è ottenuto da un mobile con un telaio su cui sono lateralmente guidate una o più ante affinché scorrendo possano scoprire la luce del relativo vano, caratterizzato dal fatto di comprendere:
un cavo tirato tra due punti fissi piazzati uno in alto e uno in basso rispetto al vano, almeno due vincoli, solidali all’anta mentre il cavo è solidale al telaio o viceversa, che sono disposti per impegnare il cavo su due suoi (del cavo) lati apposti in modo che dalla reciproca interazione tra il cavo e i vincoli derivi una reazione vincolare che bilancia il momento generato dal peso delanta. Preferibilmente si realizza , l’invenzione secondo queste varianti (da sole o in combinazione):
(i) i vincoli comprendono mezzi di rinvio per il cavo che sono ruotabili attorno ad un asse. Ciò facilita lo scorrimento del cavo e dell’anta;
(ii) i mezzi di rinvio hanno assi di rotazione non complanari, per rinviare al meglio il cavo senza crearvi tensioni interne e/o torsioni (v. oltre);
(iii) secondo una costruzione preferita, di massima stabilità, i mezzi di rinvio comprendono quattro pulegge, due inferiori e due superiori, montate per rinviare il cavo e disposte spazialmente come descritto in (i) e/o (ii);
(iv) due pulegge hanno l’asse di rotazione verticale, circa parallelo al piano dell’anta, e due pulegge hanno l’asse di rotazione orizzontale, che forma con la perpendicolare al piano dell’anta un angolo non retto, preferibilmente compreso tra 15 e 50°;
(v) nei casi (iii) e/o (iv) le pulegge possono essere portate rispettivamente da due meccanismi scorrevoli, superiore e inferiore, accoppiabili all’interno dell’anta; vantaggiosamente tali meccanismi scorrevoli possono avere uguale costruzione con notevole risparmio nella fabbricazione;
(vi) i meccanismi scorrevoli comprendono una staffa di fissaggio all’anta e un elemento di supporto sulla quale si imperniano rotabilmente le pulegge;
(vii) la staffa di fissaggio e l’elemento di supporto sono tra loro incernierati o articolati, potendo la seconda oscillare rispetto al primo;
(viii) efficaci e semplici realizzazioni si hanno: se la piastra comprende una porzione piana allungata, sulla quale, al centro circa, è imperniata verticalmente una puleggia, e sul lato vicino all’anta è imperniata un’altra puleggia; s la puleggia sul lato vicino all’anta è supportata rotabilmente da un elemento rigido che si estende verticalmente dalla porzione piana ed è preferibilmente regolabile/orientabile per modificare la posizione dell’asse di rotazione della puleggia; se opzionalmente sulla parte tenninale della porzione piana opposta all’anta è montata una ruotina che si impegna scorrevolmente in una guida. In quest’ultimo caso si raggiunge un eccellente grado di integrazione e si limita il massimo numero di componenti sparsi.
E’ una opzione vantaggiosa piazzare i punti fissi uno sopra sopra e uno sotto il telaio, all’esterno del vano. Cosi non lo si invade sottraendo spazio utile. E’ un’altra opzione vantaggiosa, combinabile con la precedente, piazzare i punti fissi circa diagonalmente opposti rispetto al vano. Così si massimizza l’effetto portante dell’interazione cavovincoli e/o lo spostamento laterale dell’anta.
L’invenzione è illustrata schematicamente in fig. 1 e 2. Un’anta 20 può scorrere lateralmente (direzione L) su guide inferiori e superiori 25, 27 rispetto al telaio 19 di un mobile 21. Sull’anta 20 sono posti due vincoli fissi RI, R2, ad es. perni o rotelle, posti a quote diverse e sui quali si impegna un cavo 26, tirato tra due punti fissi P1, P2 posti in diagonale rispetto al vano coperto dall’anta 20 quando è chiusa. Come sarà evidente a breve, la posizione dei punti P1, P2 può essere diversa da quella mostrata, e scelta convenientemente adattata all’applicazione.
Il cavo 26 presenta un tratto verticale (o quasi) 26 V e un tratto orizzontale 26H. I due vincoli R1, R2 sono disposti su due lati opposti del tratto 26H e in modo che esso impegnandoli bilanci il momento P generato dal peso dell’anta 20. Infatti l’anta 20 tenderebbe sotto il suo peso ad inclinarsi o ribaltarsi mentre il cavo 26 ne vince il momento e evita che essa vibri o si ribalti. Il peso dell’anta 20 grava anche sulla guida superiore 25 che la sostiene. Per semplificare la costruzione del mobile preferibilmente la guida inferiore 27 non è ralizzata portante, e ciò ha immediati vantaggi in termini di risparmio componenti e tempo di montaggio/manutenzione. Inoltre, un’accurata costruzione del mobile può permettere di adoperare solo le guide inferiori (o superiori), purché con la restante guida e il cavo mantengano l’anta ben salda e incapace di oscillare. Il cavo 26 si può disporre in molti modi: a “Z” (come in fig. 2), a “L” (come in fig. 1) oppure può anche attraversare più luci per accoppiarsi con piu ante. Quando si deve spostare l’anta (o le ante) è sufficiente spingerla lateralmente. L’anta scorrerà sulle guide e contemporaneamente i vincoli 22, 24 scorreranno sul cavo 26. A tratteggio in fig. 1 e 2 è mostrata una posizione spostata dell’anta 20 e del cavo 26. Il percorso del cavo 26 si adatta alla configurazione imposta dai vincoli RI, R2; nella posizione spostata si noti come si formano due tratti orizzontali, uno superiore e uno inferiore. Equivalentemente i vincoli 22, 24 possono essere solidali al telaio e il cavo all’anta 20, mutatis mutandis, I vantaggi dell’invenzione saranno ancora più evidenti dalla seguente descrizione di una preferita ed esemplificativa forma di realizzazione di un armadio, corredata dall’allegato disegno in cui:
fig. 1 e 2 mostrano una illustrazione schematica del’invenzione;
fig. 3 mostra un armadio dotato dell’invenzione;
fig. 4 mostra una vista interna di un’anta dell’armadio di fig. 3;
fig. 5 e 6 mostrano una vista assonometria ingrandita dal basso e dall’alto di un dettaglio di fig. 3.
fig. 7 mostra una vista in pianta di un meccanismo secondo l’invenzione.
In fig. 3 è mostrato un modulo di armadio 110 con un’anta 122 sostenuta scorrevolmente da una guida superiore 124 e una guida inferiore 126, entrambe rettilinee, che cooperano con un meccanismo di scorrimento 121, 127, rispettivamente superiore e inferiore. Vi è anche una guida curva 128, posta sotto il fondo dell’armadio 110, che in combinazione con una staffa distanziatrice 150 serve ad imporre all’anta 122 un determinato movimento verso l’esterno. Vari moduli possono essere affiancati per costituire un mobile di capienza maggiore.
Fig. 4 mostra isolatamente l’interno dell’anta 122, senza riportare il telaio del mobile 110 ed altri componenti allo scopo di illustrare al meglio dei dettagli interni. Tale interno è uguale per ogni eventuale anta. Su due angoli dell’anta 122 sono disposti i meccanismi 121, 327 tra i quali è presente un cavetto 120. Il meccanismo inferiore 127 è uguale a quello 121, solo montato sull'anta 322 capovolto di 180°. Pertanto se ne descriverà in dettaglio uno solo, il 123, riferendoci ove necessario ai componenti omologhi dell’altro usando lo stesso numero seguito da un apice.
Il meccanismo 121 (v. fig. 5 e 6) comprende una piastrina di fissaggio 134 con due ali 136A, 136B distanziate tra loro e ortogonali alla prima. Un elemento di supporto 138 comprende una piastra piana orizzontale 139 alla quale sono rotabilmente imperniate, ad un’estemità, una ruotina 140, che scorre nella guida 124, e, circa al centro, una prima puleggia di rinvio 142. La dimensione maggiore della piastra 139 si sviluppa lungo un asse D ortogonale alla superficie dell’anta 122. La piastra 139 si accoppia solidalmente alle ali 136A, 136B tramite due suoi ripiegamenti verso il basso 137A, 137B, ma potrebbe anche esservi incernierata per oscillare verticalmente. Una seconda puleggia di rinvio 144 è rotabilmente imperniata su una linguetta metallica verticale 146 (v. anche fig. 7) che si estende dal fondo della piastra 139. Si noti che la linguetta 146 è inclinata rispetto all’asse D di un angolo a tale da allineare il cavo 120 verso la gola della puleggia opposta. L’angolo a dipende dalle dimensioni delle staffe; valori preferiti stanno tra 15° e 50°. La linguetta 146 vantaggiosamente è orientabile per variare all’ occorrenza l' angolo α con facilità.
il cavetto 120 sale fino alla seconda puleggia 144, viene da essa rinviato all’altra puleggia 142 per esserne di nuovo rinviato ortogonalmente all’asse D verso una parete verticale di battuta 132 di una staffa di arresto 130. Il cavetto ha un percorso analogo tra le pulegge 142’, 144’ ed è fissato tramite una staffetta 165 al telaio del mobile 110 in un punto circa diagonalmente opposto al punto di ancoraggio ottenuto con la staffa 130. La staffa 130 fissa sul telaio del mobile 110 la guida 124 e con la parete 132 stabilisce un punto di partenza insuperabile della ruotina 140,
Il cavetto 120 termina in un barilotto pressato 162 infilato nella parete 132 dalla quale emerge con una porzione filettata su cui è avvitato un dado regolatore 160. Col dado 160 si può regolare la tensione del cavetto 160. La puleggia 144 è vantaggiosamente inclinata per dirigere il cavetto 120 in modo ottimale verso la puleggia 142. Si evita così di generare forze di attrito dovute allo sbandamento del cavetto 120 rispetto alle pulegge 142, 144. Infatti è bene che le gole della puleggia superiore 144 e l’omologa inferiore 144’ siano allineate lungo la verticale. Questo garantisce che il cavetto 120 scorrendo sulle pulegge 144, 144’ cambi sempre direzione seguendo un arco di cerchio e non un’elica. Allo stesso scopo sono predisposte le pulegge 142, 142’, Questa soluzione permette anche di contenere la larghezza della piastra 139, da cui il peso, l’ingombro e il costo. L’elemento di supporto 138 può essere accoppiato anche rotabilmente con una cerniera alle ali 136A, 136B in modo da oscillare leggermente e adattarsi al percorso imposto dalle guide. Nonostante la forma preferita descritta consenta di portare il cavo 120 e i meccanismi 121, 127 sopra il tetto e sotto il fondo del mobile 110, col vantaggio di occultare il tutto durante l’apertura dell’anta 122, come variante è possibile fissare sull’anta 122 due ruotine con asse di rotazione ortogonale alla stessa (v. fig. 1). In tal caso il cavetto rimarrebbe all’ interno del vano del mobile.
Claims (14)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Mobile (21; 121) con un telaio su cui sono lateralmente guidate una o più ante (22; 122) affinché scorrendo possano scoprire la luce del relativo vano, caratterizzato dal fatto di comprendere: un cavo (26; 120) tirato tra due punti fìssi (PI, P2) piazzati uno in alto e uno basso rispetto al vano, almeno due vincoli (R1, R2), solidali all’anta mentre il cavo è solidale al telaio viceversa, che sono disposti per impegnare il cavo su due suoi lati opposti in modo che dalla reciproca interazione tra il cavo e i vincoli derivi una reazione vincolare che bilancia il momento (P) generato dal peso dell’anta.
- 2. Mobile secondo la rivendicazione 1, in cui i vincoli comprendono mezzi di rinvio (142, 142’, 144, 144’) per il cavo che sono ruotabili attorno ad un asse.
- 3. Mobile secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di rinvio hanno assi di rotazione non complanari.
- 4. Mobile secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detti mezzi di rinvio comprendono quattro pulegge (142, 142’, 144, 144’), due inferiori e due superiori, montate per rinviare il cavo.
- 5. Mobile secondo la rivendicazione 4, in cui due pulegge hanno l’asse di rotazione verticale, circa parallelo al piano dell’anta, e due pulegge hanno l’asse di rotazione orizzontale, che forma con la perpendicolare al piano dell’anta un angolo (a) non retto, preferibilmente compreso tra 15 e 50°.
- 6. Mobile secondo rivendicazioni 4 o 5, in cui le pulegge sono portate rispettivamente da due meccanismi scorrevoli (121, 127), superiore e inferiore, accoppiabili all' interno dell’anta.
- 7. Mobile secondo la rivendicazione 6, in cui i meccanismi scorrevoli inferiore e superiore sono di uguale costruzione.
- 8. Mobile secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui i meccanismi scorrevoli comprendono una staffa di fissaggio (130) all’anta e un elemento di supporto sulla quale si imperniano rotabilmente le pulegge.
- 9. Mobile secondo la rivendicazione 8, in cui la staffa di fissaggio e l’elemento di supporto sono incernierati o articolati, potendo la seconda oscillare rispetto al primo.
- 10. Mobile secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui la piastra comprende una porzione piana allungata (139), sulla quale, al centro circa, è imperniata verticalmente una puleggia, e sul lato vicino all’anta è imperniata un’altra puleggia.
- 11. Mobile secondo la rivendicazione 10, in cui la puleggia sul lato vicino all’anta è supportata rotabilmente da un elemento rigido (146) che si estende verticalmente dalla porzione piana ed è preferibilmente regol abile/orientabile per modificare la posizione dell’asse di rotazione della puleggia.
- 12. Mobile secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui sulla parte terminale della porzione piana opposta all’ anta è montata una ruotina (140) che si impegna scorrevolmente in una guida (124).
- 13. Mobile secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui i punti fissi sono piazzati uno sopra e uno sotto il telaio.
- 14. Mobile secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui i punti fissi sono piazzati circa diagonalmente opposti rispetto al vano.
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