ITTO970508A1 - Manufatto in materiale plastico sintetico a bassa densita' avente elev ate caratteristiche di resistenza meccanica, di resistenza alla fiamma - Google Patents

Manufatto in materiale plastico sintetico a bassa densita' avente elev ate caratteristiche di resistenza meccanica, di resistenza alla fiamma Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
di Brevetto per Invenzione Industriale,
La presente invenzione si riferisce ad un manufatto in materiale plastico sintetico a bassa densità caratterizzato da buone caratteristiche meccaniche, da elevata resistenza alla fiamma e da elevate capacità di isolamento termico ed acustico.
E noto che in numerose applicazioni, in particolare in campo idrosanitario, è necessario disporre di elementi, quali tubi, profilati, pannelli, eccetera, che, pur risultando di costo contenuto e peso ridotto, possiedano anche buone caratteristiche meccaniche (in particolare elevata resistenza meccanica ed elevato allungamento a rottura), elevate doti insonorizzanti e termoisolanti ed elevata resistenza alla fiamma (in particolare proprietà autoestinguenti e scarsa o nulla emissione di fumi).
Non è attualmente disponibile un materiale che assommi in sé tutte queste caratteristiche. Infatti, i materiali termoindurenti sono generalmente di difficile e costosa realizzazione, possono sviluppare fumi tossici e risultano spesso relativamente fragili; d’altra parte, i materiali termoplastici (lavorabili in modo semplice ed economico), hanno in generale una bassa resistenza meccanica, che tende inoltre a ridursi nel tempo per il fenomeno di “invecchiamento”, e anche il loro comportamento alla fiamma non è del tutto soddisfacente.
E noto, per esempio dalla domanda di brevetto europeo n. 761750 della stessa Richiedente, realizzare manufatti in un materiale plastico espanso e reticolato tridimensionalmente, comprendente una resina termoplastica, una carica inerte ed additivi di impiego tradizionale, tra cui agenti espandenti chimici o fisici e agenti reticolanti. I materiali illustrati in tale domanda di brevetto europeo risultano, oltre che facilmente lavorabili per stampaggio o estrusione, anche dotati di buona resistenza meccanica ed eccellenti capacità isolanti: tuttavia, tali manufatti presentano valori relativamente poco elevati di alcune caratteristiche meccaniche, in particolare l’allungamento a rottura (cioè la capacità del materiale di deformarsi prima di arrivare alla frattura), e anche il loro comportamento alla fiamma non è del tutto soddisfacente.
Sono noti inoltre dal brevetto europeo EP 254375 manufatti destinati al trasporto di fluidi (tipicamente tubazioni di scarico) realizzati per estrusione o iniezione con un materiale termoplastico, aventi peso per unità di superficie superiore a 8 kg/m2 e densità compresa tra 1,8 e 2,7 g/cm3, e contenenti come carica inerte solfato di bario. Questi manufatti, pur presentando buone caratteristiche di isolamento acustico, non risultano però soddisfacenti dal punto di vista della resistenza meccanica e della resistenza alla fiamma.
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un manufatto realizzato in un materiale termoplastico sintetico, che sia dunque di facile ed economica realizzazione, per stampaggio o estrusione, in forma di tubi, pannelli, profili e simili, e che abbia al contempo buone caratteristiche meccaniche e bassa densità, risultando inoltre dotato di buone capacità isolanti termoacustiche e di elevata resistenza alla fiamma.
In base all’invenzione viene dunque fornito un manufatto in materiale plastico sintetico costituito da una resina polimerica termoplastica comprendente almeno un polimero o copolimero termoplastico scelto nel gruppo consistente in poliolefine, policlorovinili, polistireni e loro miscele, e da una carica inerte dispersa uniformemente nella detta resina; detto materiale essendo un materiale espanso a struttura . cellulare aperta o chiusa e reticolato tridimensionalmente; caratterizzato dal fatto che la densità del detto materiale è compresa tra 1,450 e 1,750 g/cm3, ed è preferibilmente di circa 1,600 gr/cm3.
In questo modo si ottengono manufatti leggeri, poco costosi, dotati di buone caratteristiche meccaniche, tra cui in particolare un elevato valore di allungamento a rottura, e al contempo aventi elevata resistenza alla fiamma ed eccellenti capacità isolanti termoacustiche, tutte caratteristiche che, inoltre, permangono inalterate nel tempo.
La contemporanea reticolatone ed espansione della resina consente (come illustrato nella già citata domanda di brevetto europeo n. 761750 della stessa Richiedente, il cui contenuto è qui incorporato per le parti necessarie per semplice riferimento) di ottenere un buon compromesso di resistenza meccanica, leggerezza e capacità isolanti. I tecnici della Richiedente hanno però sorprendentemente scoperto che materiali termoplastici espansi e reticolati aventi valori di densità compresi in un determinato intervallo (1,450-1,750 g/cm3), fino ad ora mai utilizzato per analoghe applicazioni, hanno prestazioni superiori, sia in termini di resistenza alla fiamma, sia di caratteristiche meccaniche, a materiali simili con densità superiore o inferiore ai limiti di tale intervallo.
In definitiva, è stato sorprendentemente scoperto che è possibile ottenere, per stampaggio ad iniezione o estrusione, manufatti leggeri ed economici che possiedano una ottimale combinazione di caratteristiche meccaniche, di fonoassorbenza, di durata nel tempo e di resistènza alla fiamma, utilizzando materiali termoplastici reticolati, se questi sono espansi fino ad ottenere una densità finale compresa tra 1,450 e 1,750 g/cm<3>. In particolare, esiste un valore privilegiato di densità all’interno di tale intervallo, precisamente intorno a 1,600 g/cm<3>, per il quale si osserva un elevato e del tutto inaspettato allungamento a rottura, che si accompagna alle già citate caratteristiche meccaniche, di isolamento termoacustico e di resistenza alla fiamma migliorando il comportamento complessivo del manufatto in relazione alle specifiche esigenze. La densità quindi, non solo, come noto, influenza le prestazioni insonorizzanti, ma anche, e in misura del tutto inaspettata, le proprietà meccaniche, in particolare l’allungamento a rottura. La densità desiderata è ottenuta sottoponendo la miscela ad espansione di tipo chimico o fisico (con aggiunta di un agente di espansione), in modo da ottenere non solo la diminuzione (controllata) di densità del manufatto, ma anche una sensibile riduzione del materiale impiegato per il singolo manufatto e, quindi, una riduzione di costi, oltre a un miglioramento delle capacità isolanti termoacustiché del manufatto stesso.
In generale, le composizioni secondo l’invenzione comprendono una resina sintetica termoplastica (per esempio a base polietilenica, polipropilenica o policlorovinilica), una carica inerte (di origine naturale, come carbonato di calcio, solfato di bario, idrossido di magnesio o di alluminio, oppure sintetica, come ABS o gomma reticolata in polvere), e altri additivi (per esempio plastificanti, additivi ritardanti di fiamma, ecc.).
Secondo l’invenzione può essere efficacemente impiegata una qualsiasi resina termoplastica, per esempio costituita da un polimero o copolimero poliolefinico (come il polietilene, il polipropilene, l’etilvmil-acetato e i loro copolimeri), policlorovinilico, polistirenico, da ABS, o da miscele degli stessi; il fatto di utilizzare un materiale termoplastico consente di realizzare manufatti in modo semplice ed economico, per esempio per stampaggio ad iniezione o estrusione. In questo modo possono essere realizzati secondo l invenzione manufatti di forma qualsiasi, per i quali sono richiesti, oltre a buone caratteristiche meccaniche, anche peso contenuto, proprietà insonorizzanti e resistenza alla fiamma: Pinvenzione è dunque particolarmente indicata per realizzare tubi (per scarichi interni ed esterni di acqua piovana e acque nere, per applicazioni idrosanitarie, per aerazione e condotte di fluidi in genere, per trasporto liquidi alimentari e commestibili), profili insonorizzati e resistenti alla fiamma (pareti divisorie, profili per strati isolanti o intermedi, controsoffittature, apparecchi per illuminazione), guarnizioni rigide e flessibili con proprietà coibenti e di resistenza alla fiamma, coperture con proprietà coibenti, insonorizzanti e di resistenza alla fiamma (manti ad elevato spessore, mono e multistrato, rivestimenti, isolamenti, impermeabilizzazioni).
Non solo la determinazione dell’intervallo di densità che ottimizza le caratteristiche favorevoli, ma anche P individuatone dei componenti più idonei ad ottenere gli scopi prefissati ha richiesto ai tecnici della Richiedente un lungo lavoro sperimentale, nel quale è stato necessario valutare diverse caratteristiche chimicofisiche e meccaniche dei componenti stessi.
Al termine di questo lavoro, sono stati individuati gli inerti che contribuiscono a conferire ai manufatti secondo Pinvenzione le migliori caratteristiche meccaniche, di resistenza alla fiamma e di isolamento, tra cui carbonato di calcio, solfato di bario, idrossido di magnesio, idrossido di alluminio, ABS, gomma reticolata in polvere.
Tra questi, inoltre, un particolare tipo di solfato di bario, indicato nel seguito come “tipo 1” ed avente le particolari caratteristiche chimico-fìsiche riassunte nella tabella 3 (riportata nei successivi esempi di attuazione) si è dimostrato del tutto inaspettatamente in grado di conferire ai manufatti stessi una ancora migliore combinazione di proprietà, sia dal punto di vista fisico-meccanico, sia da quello del comportamento alla fiamma, ed è pertanto indicato come componente preferenziale delle miscele secondo l’invenzione.
Infatti, una delle principali caratteristiche dei manufatti secondo la presente invenzione è il loro eccellente comportamento alla fiamma. Come noto, i materiali termoplastici tradizionali, in presenza di fiamma, tendono normalmente a rammollire e/o fondere e cominciano a fluire, gocciolando, mentre i materiali termoindurenti, grazie alla loro struttura reticolata tridimensionalmente, tendono a reticolare ulteriormente e a formare un’intumescenza superficiale che inibisce l’accensione. Il materiale dell’invenzione ha, da questo punto di vista, un comportamento simile a un termoindurente, grazie alla sua particolare composizione e struttura, e in presenza di fiamma dà luogo a un limitato fenomeno di fusione che forma in sostanza un rigonfiamento superficiale (intumescenza) che sottrae il materiale sottostante alla sorgente di calore e previene in tal modo l’accensione vera e propria del materiale.
Prove sperimentali di comportamento alla fiamma condotte secondo normative nazionali ed intemazionali hanno rivelato che il materiale secondo il trovato può essere classificato come “resistente alla fiamma” dal punto di vista dell’accensione e come “non combustibile” (classe 0 della normativa italiana) riguardo la resistenza alla propagazione della fiamma.
A differenza dei materiali termoplastici tradizionali, inoltre, il materiale dell’invenzione emette minime quantità di fumo, grazie alla sua innovativa composizione e, in particolare, alla tendenza a dare luogo al già citato fenomeno di intumescenza superficiale. Inoltre, il materiale dell’invenzione ha rivelato un calore di combustione, che può essere assunto come indice dello sviluppo di calore del materiale stesso, sostanzialmente analogo a quello dei materiali tradizionali.
Infine, l’uso di appropriati additivi, oltre alla scelta e alla quantità del polimero rii base e dell’inerte, consentono di conseguire alcune ulteriori vantaggiose caratteristiche, tra cui la stabilità dell’espanso allo stato plastico e l’alta elasticità della massa plastica: l’alta stabilità dell’espanso permete di prevenire il “collasso” del manufato, per formazione di cavità grossolane, portando invece alla formazione di un espanso con struttura cellulare fine ed uniforme, mentre una elevata elasticità del materiale plastico influenza favorevolmente il grado di espansione e quindi il raggiungimento di basse densità.
La presente invenzione viene ora ulteriormente descritta, a solo scopo esemplificativo, nei seguenti esempi di attuazione non limitativi.
ESEMPIO 1: preparazione delle miscele Sono state preparate diverse miscele di una resina termoplastica con un inerte di origine naturale e additivi di tipo sostanzialmente noto (reticolanti, agenti di espansione, stabilizzanti, ecc.): le composizioni di tali miscele sono riportate in detaglio nelle tabelle 1 e 2.
- TABELLA :
<(1) >Moplen EPT 30R (Morteti)
<(2) >Escorena 6301 (Exxon)
<(3) >Cartxjnato di calcio, solfato di bario, idrossido di magnesio o di alluminio, ecc.
TABELLA 2
<(4) >Evi poi SH 6521 (E.V.C.)
<(5) >Evipd SH 7020 (E.V.C.)
<(6) >Carbonato di calcio, solfato di bario, idrossido di magnesio o di alluminio, ecc.
<(7) >Reofos 95 (F.M.C.)
- Sono state dunque utilizzate una resina polipropilenica (il materiale corrispondènte è indicato in tabella come RPA/PP), una polietilenica (RPA/PE) e due policloroviniliche (RPA/PVC-R e RPA/PVC-S, rispettivamente), disponibili sul mercato, ma è chiaro che potrebbero essere efficacemente impiegate altre resine termoplàstiche, differenti da quelle specificamente indicate a solo scopo esemplificativo.
Come già accennato, la carica inerte può essere di tipo diverso, di orìgine naturale, (per esempio carbonato di calcio, solfato di bario, idrossido di magnesio, idrossido di alluminio) ma anche sintetica (per esèmpio ABS con densità compresa tra 1,03' e 1,07 g/cm<3 >o gomma reticolata in polvere). In particolare, sono state preparate tre mescole a base polipropilenica aventi tutte la composizione riportata in tabella 1 (RPA/PP), ma contenenti ciascuna un diverso tipo di solfato di bario, denominati “tipo 1”, “tipo 2” e “tipo 3” e aventi le caratteristiche chimico-fisiche riportate in tabella 3.
I corrispondenti materiali sono indicati nel seguito come RPA/PP- 1, RPA/PP-2 e RPA/PP-3, a seconda del tipo di solfato di bario che contengono (rispettivamente tipo 1, 2 o 3).
TABELLA 3
Le miscele contenenti una resina base polipropilenica o polietilenica sono state preparate in un estrusore a geometria variabile in cui il materiale, attraverso trattamento termo-meccanico, è stato fuso e trasformato in granuli; le forze di taglio e di attrito e il riscaldamento fornito dall 'esterno portano la massa pastosa ad elevate temperature consentendo una completa omogeneizzazione dei componenti della mescola.
Nel caso di mescole a base policlorovinilica, i componenti sono stati dapprima miscelati in un turbomiscelatore: raggiunta una temperatura prefissata, la miscela è stata scaricata in un raffreddatore e quindi inviata a un estrusore a geometria variabile dove il materiale, per trattamento termomeccanico, è stato fuso e trasformato in granuli.
Anche in questo caso, le forze di taglio e di attrito e il riscaldamento esterno portano la massa pastosa ad elevate temperature consentendo una completa omogeneizzazione dei componenti della mescola.
ESEMPIO 2: processi di trasformazione
I materiali ottenuti secondo le modalità descritte nell’esempio 1 sono stati quindi trasformati in manufatti (tubi, profili, guarnizioni, ecc.) attraverso un ulteriore processo di fusione a caldo. Secondo l’invenzione, in questa fase avviene anche l’additivàzione di un agente espandente che permette di ridurre, in misura controllata, la densità finale del materiale, e di un agente di reticolazione.
L’espansióne è stata ottenuta nella fattispecie per mezzo di agenti chimici espandenti, come “Genitron AC4™” della Schering Polymer Additives (Gran Bretagna), in quantità variabili per ottenere manufatti aventi differenti valori di densità, compresi tra 1,450 e 1,750 gr/cm3. La reticolazione della resina è stata ottenuta con composti organo-silossanici, come Silano, oppure UCARSIL™ della Union Carbide (USA), in ragione di 1,500 parti per ogni 100 parti di mescola.. Chiaramente,- la. reticolazione potrebbe essere ottenuta con altri agenti chimici o anche per irraggiamento con fasci di elettroni.
II processo di trasformazione dei materiali plastici in manufatti è sfato condotto in modo tale da non sconvolgere l’equilibrio meccanico della mescola, limitare i tempi di permanenza del materiale all’interno delle viti di fusione ed evitare il surriscaldamento del materiale: in questo modo si sono ottenute le migliori combinazioni di caratteristiche meccaniche e tecnologiche. In particolare, per quanto riguarda le condizioni di stampaggio, il corpo estrusore è stato mantenuto a una temperatura compresa tra 180° e 210°C, mentre la massa fusa si trovava a 220÷230°C; inoltre la temperatura dello stampo è stata mantenuta intorno a 50÷60°C, vale a dire sensibilmente inferiore a quella della massa fusa, allo scopo di creare una opportuna contropressione, indicativamente di circa 15 bar, e di evitare al contempo la formazione di difetti superficiali; è stata infatti osservata la possibilità che la bassa temperatura di formatura induca la formazione di una “pelle” di relativamente alta densità e, in alcuni casi, di difetti superficiali, fenomeni che non si verificano se invece lo stampo è mantenuto alla temperatura indicata.
Per i manufatti prodotti per estrusióne, il corpo estrusore è stato mantenuto a temperatura compresa tra 120 e 155°C, la relativa testa a 190÷200°C, e la massa fusa a 180÷190°C.
Con le miscele sopra descrìtte sono stati realizzati manufatti di diverso genere: in particolare, sono stati realizzati i condotti e i raccordi necessari ad effettuare le prove di inquinamento acustico secondo le modalità descrìtte nel seguente esempio 3.
ESEMPIO 3: prove sperimentali
Per valutare le capacità di isolamento acustico di manufatti realizzati secondo l’invenzione e aventi differente densità, sono state effettuate prove comparative di inquinamento acustico, utilizzando un dispositivo sperimentale illustrato nèlla figura del disegno annesso.
Con riferimento' a tale figura, è indicato con 1 un dispositivo per l’esecuzione di prove sperimentali di inquinamento acustico. Il dispositivo 1 comprende un tronco di tubazione 2 alloggiato in una camera sperimentale 3 a pianta rettangolare, con lati di 5 m e 3 m, ed alta 3,7 m (in figura, l’altézza della camera 3 è indicata con H). Il tronco di tubazione 1 comprende un condotto cilindrico 4, disposto orizzontale, di lunghezza L, e due condotti cilindrici 5 e 6, disposti verticali e che si estendono da rispettive estremità assiali del condotto orizzontale 4, al quale sono collegati,, tramite rispettivi raccordi a gomito 7, 8: il condotto 5 si estende verticalmente verso l’alto fino ad attraversare un soffitto’ 9 della camera 3, oltre il quale è collegato a un condotto di scarico ,10 di un WC domestico, noto e non rappresentato per semplicità, mentre il tratto 6 si estende verticalmente verso il basso ed è passante, attraverso un apposito foro, in un pavimento 11 della camera 2. Il condotto orizzontale 4 si trova ad una altezza H1 prefissata dal pavimento 11, precisamente ad 1 m da esso, e ad una distanza verticale H2 dal soffitto 9 di 2,7 m: la distanza H2 e l’altezza Hi coincidono rispettivamente con le lunghezze dei tratti dei condótti 5 e 6 interi alla camera 3. All’interno della camera 3, in corrispondenza di sezioni prefissate A, B e C. della tubazione 2, sono disposti rilevatori di intensità sonora (fonometri), noti e non rappresentati in figura per semplicità.
Con il dispositivo 1 è possibile effettuare valutazioni comparative delle capacità fonoassorbenti di tubazioni uguali realizzate con materiali diversi. Dopo avere preliminarmente misurato, tramite fonometro, il rumore di fondo presente nella camera 3, viene fatto passare nel tronco di tubazione 2, proveniente dallo scarico 10, un flusso d’acqua di 30 1 con velocità media di deflusso di 2 l/s. Per ogni tubazione viene effettuata la misurazione del rumore prodotto dal flusso d’acqua nelle tre sezioni A, B, C. Sono stati utilizzati fonometri Bruel & Kjaer mod. 2235 e analizzatori Reai Time Analizer “Rion 29/E” (classe DEC) con microfoni tipo UC 12.
Sono stati sottoposti a prova di inquinamento acustico tronchi di tubazione realizzati con materiali a base polimerica polipropilenica (composizione RPA/PP di tabella 1) e aventi differente densità, come indicato in tabella 4.
I risultati sperimentali rivelano le eccellenti proprietà insonorizzanti dei manufatti realizzati secondo la presente invenzione: ovviamente, la capacità di isolamento acustico aumenta al crescere della densità del materiale utilizzato, ma è di livello più che soddisfacente anche per i più bassi valori di densità considerati, e in particolare intorno a 1,6 g/cm\
TABELLA 4
Sugli stessi materiali sono state inoltre eseguite le usuali prove tecnologiche per la determinazione delle principali caratteristiche fisico-meccaniche, in accordo con le norme intemazionali, e cioè peso specifico (ISO 1183), durezza Shore D a 30° (ISO 868), resistenza a trazione e allungamento a rottura (ISO 527), modulo elastico a trazione (ISO R 178), resistenza all’urto (IEC 614), temperatura VICAT (ISO 306). I risultati sperimentali di tali prove sono riportati in tabella 5.
TABELLA 5
A1 contrario dei tradizionali materiali espansi, che presentano normalmente caratteristiche meccaniche inferiori rispetto ai corrispondenti materiali compatti, i materiali secondo la presente invenzione possiedono, oltre alle elevate proprietà insonorizzanti precedentemente illustrate, anche buone caratteristiche meccaniche tra cui inaspettati valori di allungamento a rottura: in particolare, manufatti realizzati secondo l’invenzione e aventi densità di 1,6 g/cm<3 >presentano un eccezionale valore di allungamento a rottura, che si accompagna a valori comunque soddisfacenti di resistenza meccanica.
A titolo comparativo, inoltre, sono state eseguite analoghe prove, sia di inquinamento acustico sia meccaniche, su tubazioni realizzate con i materiali RPA/PP-1, RPA/PP-2 e RPA/PP-3 descritti nell’esempio 1, tutti a base polipropilenica e aventi eguale densità (1,60 g/cm<3>), ma contenenti un solfato di bario con caratteristiche diverse. I risultati di tali prove sono riportati nelle tabelle 6 (prove di inquinamento acustico) e 7 (prove meccaniche).
TABELLA 6
TABELLA 7
Le mescole contenenti il solfato di bario tipo 1 presentano caratteristiche meccaniche e prestazioni insonorizzanti superiori rispetto a mescole equivalenti contenenti gli altri tipi, impiegando il solfato di bario tipo 1 si ottiene quindi la combinazione ottimale di resistenza meccanica, resistenza alla fiamma e proprietà di isolamento termoacustico.
Per quanto riguarda infine il comportamento alla fiamma dei manufatti realizzati secondo l’invenzione, sono state effettuate, sempre in funzione della densità dei prodotti finali, prove tecnologiche diverse per la determinazione dell’indice di ossigeno (secondo la norma ISO 4589), della resistenza alla fiamma (norma IEC 614), della resistenza alla propagazione della fiamma (secondo la vigente normativa nazionale italiana).
I risultati sperimentali delle prove di determinazione dell’indice di ossigeno e di resistenza alla fiamma, effettuate su materiali a base polipropilenica aventi diversa densità, sono riportati in tabella 8.
TABELLA 8
A titolo comparativo, sono inoltre state effettuate prove di determinatone dell’indice di ossigeno su una serie di materiali diversi (naturali e sintetici) e su materiali secondo l invenzione a base polimerica differente (e cioè polipropilenica, polietilenica, policlorovinilica). I risultati di tali prove, sempre effettuate a norma ISO 4589 (e, per i materiali sintetici, con spessori di 3 mm), sono riportati in tabella 9. Il materiale secondo l’invenzione presenta indice di ossigeno particolarmente elevato (soprattutto se confrontato con i materiali polimerici tradizionali) e può essere classificato, in accordo con la vigente normativa italiana, come “resistente alla fiamma” dal punto di vista dell’accensione: in presenza di fiamma, infatti, il materiale dà luogo a un limitato fenomeno di fusione che origina un’intumescenza superficiale, la quale sottrae il materiale sottostante alla sorgente di calore e; previene in tal modo l’accensione vera e propria del materiale.
TABELLA 9
I materiale secondo l’invenzione ha rivelato anche un eccellente comportamento riguardo la resistenza alla propagazione della fiamma, sempre stabilita secondo la normativa italiana: i risultati di prove sperimentali condotte in accordo a tale normativa (non riportati in dettaglio) hanno qualificato il materiale secondo l invenzione come “non combustibile” (classe 0).
Lo sviluppo di calore durante la combustione del materiale (parametro del resto poco chiaramente definito come metodologia di prova) è stato valutato prendendo in consideratone il calore di combustione del materiale. Per il materiale dell’invenzione il calore di combustione è risultato sostanzialmente analogo a qiiéllo dei materiali tradizionali.
A differenza dei materiali termoplastici tradizionali, il materiale dell’invenzione emette minime quantità di fumo, come risulta da analisi di densità ottica condotta in camera NBS (risultati sperimentali non riportati).

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Manufatto in materiale plastico sintetico costituito da ima resina polimerica termoplastica comprendente almeno un polimero o copolimero termoplastico scelto nel gruppo consistente in poliolefine, policlorovinili, polistireni e loro miscele, e da una carica inerte dispersa uniformemente nella detta resina; detto materiale essendo un materiale espanso a struttura cellulare aperta o chiusa e reticolato tridimensionalmente; caratterizzato dal fatto che la densità del detto materiale è compresa tra 1,450 e 1,750 g/cm<3>.
  2. 2. Manufatto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la detta carica inerte è di origine naturale o sintetica ed è scelta nel gruppo costituito da: carbonato di calcio, solfato di bario, idrossido di magnesio, idrossido di alluminio, ABS, polimeri elastomerici reticolati e polverizzati, è miscele degli stessi.
  3. 3. Manufatto secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che la detta carica inerte è solfato di bario avente le caratteristiche chimico-fisiche riportate in tabella 3.
  4. 4. Manufatto secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta resina comprende un polimero scelto nel gruppo consistente in: polietilene, polipropilene, poli-etil-vinil acetato, polistirene, PVC, ABS, e relativi copolimeri. 5. Manufatto secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la densità del detto materiale è circa 1,600 gr/cm<3>.
  5. 5. Manufatto secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta resina presenta un tasso di reticolazione compreso tra l 80% ed il 100%.
  6. 6. Manufatto secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto materiale include additivi stabilizzanti, lubrificanti, plastificanti ed autoestinguenti non alogenati.
  7. 7. Manufatto in materiale plastico sintetico avente elevata resistenza meccanica accompagnata da bassa densità e da elevate capacità di isolamento termico ed acustico e da elevata resistenza alla fiamma sostanzialmente come descritto.
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