ITTO940938A1 - Dispositivo di accoppiamento fra un elemento femmina ed un elemento ma schio, in particolare per l'accoppiamento di una ghiera ad un elemento - Google Patents

Dispositivo di accoppiamento fra un elemento femmina ed un elemento ma schio, in particolare per l'accoppiamento di una ghiera ad un elemento Download PDF

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Abstract

Il dispositivo consente l'accoppiamento fra un elemento femmina (12, 40) ed un elemento maschio (13, 41) infilabile nell'elemento femmina. L'elemento femmina (12, 40) e l'elemento maschio (13, 41) presentano ciascuno una gola anulare (22, 23; 48, 49), rispettivamente interna ed esterna, fra loro affacciate e nelle quali è disposto un organo anulare di ritegno (25; 50) elasticamente deformabile, presentante un diametro interno inferiore al diametro esterno delle porzioni dell'elemento maschio (13, 41) adiacenti alla sua gola (23; 49) ed un diametro esterno maggiore del diametro interno delle porzioni dell'elemento femmina (12, 40) adiacenti alla sua gola (22; 48).(Figura 1).

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo: "Dispositivo di accoppiamento fra un elemento femmina ed un elemento maschio, in particolare per l’accoppiamento di una ghiera ad un elemento tubolare"
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo di accoppiamento fra un elemento femmina ed 'un elemento maschio infilabile nell'elemento femmina, utilizzabile in particolare (ma non esclusivamente) per l’accoppiamento di una ghiera ad un elemento tubolare, quale una tubazione, o il bocchettone di un’elettrovalvola di controllo dell’alimentazione di acqua ad una macchina lavabiancheria o lavastoviglie.
Lo scopo dell’invenzione è di realizzare un di--spositivo che consenta l’accoppiamento fra un elemento maschio ed un elemento femmina in modo agevole, rapido e sicuro e che sia strutturalmente semplice e di realizzazione economica.
Tale scopo viene realizzato mediante un dispositivo di accoppiamento, le cui caratteristiche principali sono definite nelle annesse rivendicazioni .
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno dalla descrizione seguente, fatta a titolo esemplificativo, ma non limitativo, con riferimento agli annessi disegni, in cui:
la fig.l rappresenta una sezione schematica di un dispositivo di accoppiamento secondo l’invenzione specificamente per l’accoppiamento di una ghiera ad un elemento tubolare,
la fig.2 rappresenta il dispositivo della fig.l nella condizione montata di impiego,
la fig.3 è una vista laterale esplosa e parzialmente sezionata del dispositivo della fig.l, la fig.4 rappresenta una sezione parziale del dispositivo della fig.l, in una fase iniziale dell ’accoppiamento,
la fig.5 rappresenta una sezione parziale del dispositivo della fig.l, in una fase successiva dell ’accoppiamento,
la fig.6 rappresenta una sezione schematica di una variante del dispositivo della fig.l,
la fig.7 rappresenta il dispositivo della fig.6 nella configurazione operativa, e
la fig.8 rappresenta una sezione parziale del dispositivo delle figg.6 e 7, in una fase iniziale dell’ accoppiamento .
Con riferimento alle figg.l e 3, un dispositivo di accoppiamento fra una ghiera 12 ed un elemento tubolare 13 è stato designato complessivamente con 11 .
Nell’esempio qui descritto, la tubazione 13 può rappresentare il bocchettone di ingresso di una valvola idraulica di sicurezza, nota come "acquastop", non mostrata nei disegni. Tale valvola è impiegata in elettrodomestici quali lavabiancheria e lavastoviglie. La ghiera 12 accoppiata alla tubazione 13 è a sua volta accoppiabile ad una presa d'acqua di rete 14.
La tubazione 13 è cilindrica ed ha una sezione terminale 15, anch’essa cilindrica, di diametro maggiorato, avente un bordo smussato 16 di estremità ed un risalto anulare esterno 17. La ghiera 12 ha una superficie cilindrica interna 18 con un'estremità 19 che si può accoppiare con limitato gioco radiale alla sezione 15. Una guarnizione 20 è inseribile fra l’estremità della tubazione 13 e la presa d'acqua 14, per una tenuta stagna fra tale tubazione 13 e la presa 14, in condizione di serraggio della ghiera.
Da parte opppsta rispetto all’estremità 19, la ghiera 12 presenta un'estremità 21 di diametro interno ridotto, che è filettata internamente per l’accoppiamento con la presa 14, anch’essa corrispondentemente filettata. L'accoppiamento della ghiera 12 alla tubazione 13 prevede una possibilità di gioco assiale della ghiera 12 rispetto alla sezione terminale 15 di tale tubazione, per una sua maggiore o minore sporgenza rispetto al bordo 16. Ciò consente alla ghiera 12 di trattenere stabilmente la guarnizione 20 e di essere avvitata agevolmente alla presa 14.
in accordo con l'invenzione, nella ghiera 12 e nella sezione terminale 15 della tubazione 13 sono definite rispettivamente una sede anulare interna 22 ed una sede anulare interna 23. La sede 22 della ghiera 12 presenta una porzione anulare 24a di maggiore profondità nella parte più vicina all’estremità filettata 21 ed una porzione 24b relativamente meno profonda, rivolta all'estremità 19. A ghiera montata, le sedi 22 e 23 sono sostanzialmente una di fronte all'altra ed alloggiano, con gioco limitato, un anello di ritegno 25. La loro profondità è tale per cui, con l’eccezione della porzione 24a della sede 22, né l'una né l’altra sede da sole possono accogliere interamente l’anello 25. L'anello 25 risulta pertanto confinato fra le sedi 22 e 23.
La sede 22 è limitata superiormente da uno spallamento 26 e nella parte rivolta verso l’estremità 19 della ghiera da un ulteriore spallamento 27. La sede 23 è limitata da uno spallamento 28, formato dal risalto 17 della tubazione 13, e da una superficie 29 sostanzialmente tronco-conica, nella parte rivolta verso il bordo 16. Uno scorrimento della ghiera 12 rispetto alla sezione 15 della tubazione 13 dà luogo ad uno spostamento dell'anello 25 fra le sedi 22 e 23.
La posizione di massima sporgenza della ghiera 12 è determinata dal contrasto dell’anello 25 con la superficie 29 della sede 23 e con lo spallamento 27 della sede 22.
Quando la tubazione 13 è collegata alla presa 14, l'anello 25, lo spallamento 27 della sede 22 e la superficie 29 della sede 23 definiscono delle superfici di contrasto sulle quali si trasmettono le forze di serraggio della ghiera 12 sulla presa 14.
L’anello di interposizione 25 è in materiale deformabile elasticamente, ad esempio acciaio od opportuno materiale plastico, ed ha un taglio trasversale 31 con una luce tale da consentirgli di restringersi e di allargarsi. L’anello 25 ha preferibilinente sezione generatrice circolare, con diametri interni ed esterni che, a riposo, sono rispettivamente minore e maggiore del diametro della sezione terminale 15 della tubazione 13. La porzione 24a della sede della ghiera consente a sua volta di accogliere interamente l’anello 25 radialmente dilatato .
L’anello 25 viene pre-montato nella ghiera 12, stringendolo leggermente come consentito dalla luce del taglio 31 ed inserendolo quindi all’interno della ghiera e facendolo scorrere lungo la superficie 18, fino all’impegno nella sede 22. Qui l'anello 25 assume una condizione indeformata di riposo in cui una sua parte radialmente più interna sporge rispetto alla superficie interna 18 della ghiera.
Per il montaggio della ghiera 12 sulla tubazione 13, si accoppia la sua superficie 18 alla sezione terminale 15 come indicato nella fig.4. Si fa poi scorrere la ghiera rispetto alla sezione 15, fino a quando l’anello 25 impegna lo smusso del bordo 16. Esercitando un'azione di compressione sulla ghiera 12, lo smusso del bordo 16 della tubazione 13 preme sulla parte interna dell’anello 25, che è contrastato dallo spallamènto 26 e ne provoca l’allargamento. L'anello 25 viene allora interamente accolto nell'incavo 24a, consentendo alla sezione 15 di forzare l’allargamento dell'anello 25 e di inserirsi totalmente all'interno di esso, come indicato nella fig.
5.
L’ulteriore scorrimento dell’anello 25 prosegue poi fino a quando esso incontra la superficie tronco-conica 29 e la sede 23. Qui l'anello 25 non più radialmente contrastato, si ricontrae elasticamente, tendendo a riassumere la sua configurazione di riposo fra le sedi 22 e 23, come indicato nella fig.l.
La ghiera 12 è ora definitivamente accoppiata alla sezione terminale 15 della tubazione 13. Un'azione diretta a sfilarla dalla tubazione 13 sarà impedita dal fatto che lo spallamento 27 della sede 22 può trascinare al più l’anello 25 lungo la sede 23 fino a quando esso incontra la superficie 29. L’ulteriore movimento della ghiera viene poi bloccato, per l'impegno in battuta dell’anello 25 sulla superficie 29 della sede 22.
Un’azione diretta invece a far scorrere la ghiera 12 dalla sezione terminale 15 lungo la tubazione 13 dà luogo ad un trascinamento dell’anello 25 nella sede 23 ad opera dello spallamento 26 della sede 22, senza deformazione dello stesso anello, sino a che l'anello si porta in battuta contro il risalto 17 della tubazione.
Risulta pertanto chiaro che, dopo il montaggio, l'anello 25 rimane prigioniero fra le sedi 22 e 23, .senza che sia più possibile il disaccoppiamento della ghiera 12 dalla tubazione 13.
Nella variante mostrata nelle figg.6 a 8, la ghiera è designata con 40, la tubazione con 41 e la sezione terminale con 42. Esse hanno le 3tesse dimensioni di quelle dell’esempio della fig.l e impiegano la stessa guarnizione 20. La ghiera 40 ha una superficie cilindrica interna 43, un risalto interno filettato 44 e un bordo 45 con uno smusso conico interno 45a svasato verso l’esterno. La sezione terminale 42 della tubazione 41 ha un bordo di estremità 46 ed un risalto anulare esterno 47.
Nella ghiera 40 e nella sezione 42 della tubazione sono definite rispettivamente una sede anulare interna 48 ed una 3ede anulare esterna 49. Un anello di ritegno 50 in materiale elastico, presentante un taglio trasversale similmente all’anello 25, è alloggiato fra le sedi 48 e 49 con possibilità di gioco assiale. Le profondità radiali delle sedi 48 e 49 sono tali per cui né l’una né l'altra sede da sola può contenere radialmente l'intero anello 50, quando questo è a riposo.
In questa variante, è la sede 49 della sezione terminale 42 della tubazione che presenta una porzione 51 di maggiore profondità, nella parte più vicina al risalto 47.
La sede 48 della ghiera è limitata da uno spallamene 52 nella sua parte più vicina al risalto 44 e da una superficie tronco-conica 53 convergente verso il bordo 45 della ghiera. La sede 49 è limitata da uno spallamene 54 nella sua parte più vicina al bordo 46 e da uno spallamene 55 nella parte vicina al risalto 47. Uno scorrimento della ghiera 40 rispetto alla sezione 42 dà luogo ad uno spostamento dell’anello 50 fra le sedi 48 e 49.
La posizione di massima sporgenza della ghiera 40 è determinata dall’impegno della superficie conica 53 contro l’anello 50 e dalla battuta di tale anello contro lo spallamento 54 della ghiera.
Anche l'anello 50 ha sezione preferibilmente circolare, con un diametro interno e un diametro esterno rispettivamente minore e maggiore del diametro della sezione terminale 42 della tubazione. Qui, la porzione 51 radialmente più profonda della sede 49 consente di accogliere l'anello 50.
L'anello 50 viene pre-montato sulla sezione 42 della tubazione, allargandolo leggermente, in modo che possa scorrere lungo la stessa sezione 42, fino all’impegno nella sede 49. L’anello 50 assume così una posizione di riposo in cui la sua parte radialmente più esterna sporge rispetto alla superficie della sezione 42 della tubazione.
La ghiera 40 viene infilata quindi sulla tubazione 41. Il bordo smussato 45 della ghiera trascina eventualmente l’anello 50 lungo la sede 49, fino a disporlo nella porzione più profonda 51 di tale sede, come indicato nella fig.8. Un’azione di compressione sulla ghiera 40 verso la tubazione 41 dà allora luogo ad una pressione del bordo 45 sull’esterno dell’anello, provocandone il restringimento all’interno della porzione 51 della sede 49. Quando la sede 48 della ghiera risulta affacciata alla porzione 54 della tubazione, l'anello 50 non è più vincolato e si riespande radialmente e si dispone a cavallo delle sedi 48 e 49, come indicato nella fig.6.
La ghiera 40 è definitivamente accoppiata alla tubazione 41. Un'azione diretta a sfilarla dalla tubazione 41 sarà impedita dal fatto che la superficie 53 della sede 48 può trascinare l'anello 50 lungo la sede 49 soltanto fino a quando esso incontra lo spallamento 54.
L’anello 50 rimane pertanto prigioniero fra le sedi 48 e 49, senza che ne sia possibile lo smontaggio.
il dispositivo di accoppiamento secondo l’invenzione non è limitato ad applicazioni specifiche nel settore degli elettrodomestici. Esso è infatti applicabile per l'interconnessione di tubazioni o anche per il collegamento di altri dispositivi, anche pieni, di tipo diverso.
E' chiaro che possono essere apportate ulteriori varianti e modificazioni al sistema di montaggio sopra descritto, senza uscire dall’ambito dell’invenz ione.
In particolare è possibile realizzare il dispositivo in modo tale da consentire, se desiderato, il disaccoppiamento degli elementi maschio e femmina dopo il loro accoppiamento. Nel modo di realizzazione delle figure 1 a 5 ciò può essere ottenuto ad esempio realizzando aperture nella ghiera 12 nella zona di tale ghiera in cui è ricavata la gola 22, onde consentire la dilatazione radiale dell’anello 25 a mezzo di un opportuno attrezzo, in misura sufficiente a consentire lo sfilamento della ghiera. Nel modo di realizzazione secondo le figure 6 a 8 la ghiera 40 potrebbe essere provvista di aperture atte a consentire la compressione radiale dell'anello 50.
Naturalmente, altre soluzioni possono essere previste per consentire la risoluzione dell’accoppiamento fra l’elemento maschio e l’elemento femmina .

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di accoppiamento fra un elemento femmina (12, 40) ed un elemento maschio (13, 41) infilabile nell'elemento femmina, caratterizzato dal fatto che l’elemento femmina (12, 40) e l’elemento maschio (13, 41) presentano ciascuno una gola anulare (22, 23; 48, 49), rispettivamente interna ed esterna, fra loro affacciate e nelle quali è disposto un organo anulare di ritegno (25; 50) elasticamente deformabile, presentante un diametro interno inferiore al diametro esterno delle porzioni dell’elemento maschio (13, 41) adiacenti alla sua gola (23; 49) ed un diametro esterno maggiore del diametro interno delle porzioni dell'elemento femmina {12, 40) adiacenti alla sua gola (22; 48).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto organo anulare di ritegno (25) è atto ad essere introdotto e ritenuto con gioco radiale nella gola interna (22) dell'elemento femmina (12) e ad essere elasticamente dilatato quando l'elemento-maschio (13) viene introdotto nell'elemento femmina (12) ed a scorrere nel montaggio lungo l’elemento maschio (13) ed a ricontrarsi elasticamente disponendosi in parte nella gola (23) dell 'elemento maschio (13) quando le gole (22, 23) degli elementi maschio e femmina (12, 13) risultano tra loro affacciate, in modo tale da ostacolare il successivo disaccoppiamento di detti elementi (12, 13) .
  3. 3. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’estremità (15) dell’elemento maschio (13) destinata ad essere introdotta nell'elemento femmina (12) presenta una rastremazione (16) essenzialmente tronco-conica, atta ad agevolare nel montaggio la dilatazione dell’organo anulare di ritegno (25).
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la parete laterale della gola (22) dell’elemento maschio (13) che è rivolta all'elemento femmina (12) presenta un profilo (29) inclinato verso l’esterno in direzione dell'elemento femmina (12).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la gola (22) dell'elemento femmina (12) presenta una porzione (24b) di sezione ristretta che è rivolta all'elemento maschio (13) e che si raccorda attraverso una superficie inclinata con una porzione radialmente pii! ampia (24a) di tale gola (22); l’organo anulare di ritegno (25) essendo nel montaggio inizialmente disposto con gioco radiale nella porzione radialmente più ampia (24a) della gola (22) dell’elemento femmina (12).
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2 a 5, caratterizzato dal fatto che almeno la gola (22) dell'elemento femmina (12) ha un’estensione longitudinale tale per cui, a montaggio avvenuto, tale elemento femmina (12) è suscettibile di scorrere con gioco assiale limitato lungo l'estremità (15) dell’elemento maschio (13).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’organo anulare di ritegno (50, fig.6) è atto ad essere disposto e ritenuto con gioco radiale nella gola (49) dell'elemento maschio (41) e ad essere elasticamente compresso in senso radiale per interferenza con l'elemento femmina (40) quando quest’ultimo (40) viene infilato dell'elemento maschio (41) ed a riespandersi elasticamente disponendosi in parte nella gola (48) dell’elemento femmina (40) quando le gole (48, 49) di detti elementi maschio e femmina (41, 40) risultano affacciate, in modo tale ’da ostacolare il successivo disaccoppiamento di detti elementi (40, 41).
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto'che l’estremità (43) dell’elemento femmina (40) rivolta all'elemento maschio (41) presenta un bordo smussato (45), essenzialmente tronco-conico, atto ad agevolare nel montaggio la compressione radiale dell’organo anulare di ritegno (50).
  9. 9. Dispositivo secondo le rivendicazioni 7 o 8, caratterizzato dal fatto che la parete laterale della gola (49) dell’elemento maschio (41) che è rivolta all’elemento femmina (40) presenta un profilo inclinato verso l.’esterno in direzione dell'elemento femmina (40 ).
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 a 9, caratterizzato dal fatto che la gola (49) dell’elemento maschio (41) presenta una porzione di profondità radiale ridotta, che è rivolta all'elemento femmina (40) e che si raccorda attraverso una superficie inclinata con una porzione radialmente più profonda (51); l'organo anulare di ritegno (50) essendo nel montaggio inizialmente disposto in detta porzione radialmente più profonda (51) della gola (49) dell'elemento maschio (41).
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 a 10, caratterizzato dal fatto che almeno la gola (49) dell'elemento maschio (41) ha un'estensione longitudinale tale per cui, a montaggio avvenuto, tale elemento maschio (41) è suscettibile di scorrere con gioco assiale limitato relativamente all'elemento femmina (40).
  12. 12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elemento femmina (12; 40) presenta un risalto radiale interno (21; 44) che nella condizione montata del dispositivo risulta affacciato e distanziato dall’estremità del l’elemento maschio (13; 41) introdotta nell’elemento femmina (12; 40); fra l’elemento maschio (13; 41) e detto risalto (21; 44) dell’elemento femmina (12; 40) essendo interposta una guarnizione elastica di tenuta (20).
  13. 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'elemento maschio (13; 41) è un elemento tubolare e l’elemento femmina (12; 40) è una ghiera filettata atta a consentire l'accoppiamento di detto elemento tubolare (13; 41) ad un altro elemento tubolare (14) .
  14. 14. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’organo anulare di ritegno (25; 50) è un anello presentante un’interruzione.
  15. 15. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’organo anulare di ritegno (25; 50) è di metallo.
  16. 16. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’organo anulare di ritegno (25; 50) è di materia plastica . Il tutto sostanzialmente secondo quanto descritto ed illustrato e per gli scopi specificati.
IT94TO000938A 1994-11-22 1994-11-22 Dispositivo di accoppiamento fra un elemento femmina ed un elemento maschio, in particolare per l'accoppiamento di una ghiera ad un IT1267160B1 (it)

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