ITTO940802A1 - Dispositivo igienico assorbente. - Google Patents

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ITTO940802A1
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IT
Italy
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topsheet
user
barriers
upper side
facing
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IT94TO000802A
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Giovanni Carlucci
Gennaro Giorgini
Antonello Colaianni
Maurizio Tamburro
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P & G Spa
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Abstract

Si provvede un dispositivo igienico assorbente, per esempio un dispositivo per incontinenza destinato all'impiego da parte di donne adulte, il dispositivo avente un lato superiore che, all'impiego, è rivolto verso l'utilizzatore ed un lato posteriore rivolto verso la parte opposta a quella dell'utilizzatore. Il dispositivo è di forma allungata ed ha una zona centrale e zone terminali che si congiungono nella parte centrale e che sono inclinate verso l'alto dalla zona centrale, quando si osservano dal lato superiore. Il dispositivo è dotato di barriere distanziate ed elasticizzate, rivolte verso l'alto, che si estendono in direzione longitudinale del dispositivo adiacenti i suoi bordi laterali opposti e che, in cooperazione con le zone terminali, definiscono una superficie a contatto con l'utilizzatore, le barriere essendo fornite da parti rivolte verso l'alto del topsheet.(Figura 1).

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Dispositivo igienico assorbente",
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo igienico assorbente, per esempio sotto forma di un assorbente o un materassino igienico. Tuttavia, essa si riferisce in particolare a dispositivi per l'incontinenza e, più particolarmente, ad un dispositivo per controllare l'incontinenza leggera o moderata in donne adulte.
Una caratteristica particolarmente importante in un dispositivo per l'incontinenza è la sua capacità ad adattarsi alla parte adiacente al corpo dell 'utilizzatore, in modo che 1'urina e altri fluidi corporei vengano diretti all'interno del dispositivo senza aggirarlo. Uno scopo della presente invenzione consiste nel provvedere un dispositivo in cui ciò viene ottenuto in modo particolarmente efficiente. Questo viene ottenuto impiegando un vantaggioso sistema di elasticizzazione.
Secondo un aspetto della presente invenzione, si provvede un dispositivo igienico assorbente avente un lato superiore che, nell'uso, è rivolto verso l'utilizzatore ed un lato posteriore rivolto dalla parte opposta a quella dell'utilizzatore, il dispositivo essendo di forma allungata ed avente le sue zone terminali, quando viene osservato dal lato superiore, dirette generalmente verso l'alto, il dispositivo comprendente, considerandolo dal lato superiore verso il lato posteriore, un topsheet che è permeabile al liquido, un nucleo di contenimento del fluido, ed un backsheet impermeabile al liquido e collegato a tenuta al topsheet almeno lungo una coppia di linee di connessione distanziate lateralmente ed estendentesi longitudinalmente, il dispositivo essendo dotato di barriere distanziate ed elasticizzate, rivolte verso l'alto, che si estendono nella direzione longitudinale del dispositivo lungo almeno parte della sua lunghezza, presso i suoi bordi laterali opposti, all'interno di dette linee di connessione a tenuta, le quali barriere, in cooperazione con dette zone terminali, definiscono una superficie a contatto con 1'utilizzatore, le barriere essendo formate da parti elasticizzate e rivolte verso l'alto del topsheet.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, si provvede un dispositivo igienico assorbente avente un lato superiore che, all'uso, è rivolto verso l 'utilizzatore, ed un lato posteriore rivolto dalla parte opposta a quella dell 'utilizzatore, il dispositivo essendo di forma allungata ed avente le sue zone terminali dirette generalmente verso l'alto, quando viene osservato dal lato superiore, il dispositivo comprendente, considerandolo dal lato superiore verso il lato posteriore, un topsheet che è permeabile al liquido, un nucleo di contenimento del fluido, ed un backsheet impermeabile al liquido collegato a tenuta al topsheet almeno lungo una coppia di linee di connessione a tenuta distanziate lateralmente ed estendentesi longitudinalmente, il dispositivo essendo dotato di barriere distanziate ed elasticizzate, rivolte verso l'alto, che si estendono nella direzione longitudinale del dispositivo per almeno parte della sua lunghezza, presso i suoi bordi laterali opposti, le quali barriere, in cooperazione con dette zone terminali, definiscono una superficie a contatto con l'utilizzatore, le barriere essendo formate da parti elasticizzate e rivolte verso l'alto del topsheet, il materiale del topsheet essendo di larghezza maggiore del materiale del backsheet.
Secondo ancora un altro aspetto, si provvede un dispositivo igienico assorbente avente un lato superiore che, all'uso, è rivolto verso l'utilizzatore ed un lato posteriore rivolto dalla parte opposta a quella dell'utilizzatore, il dispositivo essendo allungato ed avente le sue zone terminali dirette generalmente verso l'alto, quando viene osservato dal lato superiore, il dispositivo comprendente, considerandolo dal lato superiore al lato posteriore, un topsheet permeabile al liquido, un nucleo di contenimento del fluido, ed un backsheet impermeabile al liquido collegato a tenuta al topsheet almeno lungo una coppia di linee di connessione a tenuta distanziate lateralmente ed estendentesi longitudinalmente, il dispositivo essendo dotato di barriere distanziate ed elasticizzate rivolte verso l'alto, che si estendono nella direzione longitudinale del dispositivo per almeno parte della sua lunghezza, presso i suoi bordi laterali opposti, le quali barriere, in cooperazione con dette zone terminali, definiscono una superficie di impegno dell'utilizzatore, le barriere essendo formate da parti elasticizzate e rivolte verso l'alto del topsheet, l'elasticizzazione di dette parti elasticizzate estendentesi per almeno il 35% della lunghezza del dispositivo.
Ciascuna di dette barriere può essere elasticizzata per mezzo di una striscia di materiale adesivo hot melt, e detto materiale deve essere disattivato in almeno una zona, in modo che in detta zona sia anelastico, per influenzare la forma del dispositivo e/oppure aumentare l'adesione di detto materiale.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni allegati, in cui:
la Figura 1 è una vista prospettica di una prima realizzazione che illustra il lato dell'utilizzatore (cioè il lato che, all'uso, è rivolto verso il corpo dell 'utilizzatore);
la Figura 2 è una vista in pianta dall'alto del dispositivo della Figura 1 in condizioni tese, cioè con la parte elasticizzata stirata in modo che il dispositivo assuma una configurazione planare;
la Figura 3 è una sezione trasversale schematica attraverso il centro del dispositivo di Figura 1, che illustra gli strati dai quali è formato;
la Figura 4 illustra gli schemi di disposizione dell'adesivo ai vari strati del dispositivo della Figura 1;
la Figura 5 è una vista simile a quella della Figura 3, ma che illustra una seconda realizzazione; e
la Figura 6 è una vista simile a quella della Figura 3, ma che illustra una terza realizzazione. Facendo ora riferimento alla Figura 3, si può vedere che, partendo dal lato dell'utilizzatore, il dispositivo comprende i seguenti strati:
(a) Topsheet
Lo strato superiore (lato utilizzatore) è un topsheet 20 che deve essere confortevole al tatto, assicurare una sensazione di asciutto sopra un nucleo assorbente ripieno di liquido, e lasciar passare rapidamente il fluido verso l'interno del nucleo. Esso è permeabile al liquido nella zona longitudinale centrale 22 ed è impermeabile al liquido in almeno le due zone laterali 24. Come si può vedere nella Figura 3, il perimetro tra la zona centrale e ciascuna delle zone laterali coincide con una linea di colla elastica, che è descritta più dettagliatamente nel seguito, sebbene questo tipo di soluzione non sia essenziale.
Il topsheet può essere fabbricato con una varietà di materiali noti, purché abbia una zona centrale permeabile al fluido e una zona periferica impermeabile al fluido, per esempio: (a) un topsheet in film perforato quale quello descritto nel brevetto U.S.
3929135, oppure in una qualsiasi di EP-A-0018020, EP-A-0018684 ed EP-A-0059506, (b) una fibra/pellicola parzialmente perforata composita, descritta in EP-A207904, la cui superficie perforata costituisce una zona permeabile al liquido, e la cui superficie non perforata costituisce una zona impermeabile al liquido, (c) una pellicola non tessuta prodotta mediante connessione per filatura oppure con un procedimento di fissaggio termico a carda, trattata con agenti per la finitura idrofoba adeguati, per formare rispettivamente aree permeabili al liquido ed aree impermeabili al liquido, oppure (d) un foglio prodotto con vari altri procedimenti di uso corrente.
(b) Topsheet secondario
Questo elemento 26 ha le caratteristiche di accettare una elevata velocità di introduzione di fluido, in modo da servire come serbatoio temporaneo per il fluido, e quindi scaricarsi praticamente del tutto nel nucleo di contenimento, per restare vuoto per successivi carichi di fluido. Inoltre, questo elemento deve resistere al collasso quando è umido, in modo da mantenere le sue caratteristiche per una serie multipla di carichi. Questo elemento deve svolgere tutti questi compiti pur rimanendo estremamente sottile. Per questo scopo si può usare un nastro di fibre sintetiche aerodepositato. Lo strato secondario deve preferibilmente avere proprietà idrofile.
Questo materiale ha preferibilmente le seguenti caratteristiche :
(a) Uno spessore compreso tra 1 e 10 mm, più preferibilmente tra 1,5 e 10 mm, ancora più preferibilmente tra 1,8 e 7,5 mm, e anche più preferibilmente tra 2 e 6 mm, lo spessore essendo misurato con lo strato sottoposto ad una pressione di 2 kPa.
(b) Una grammatura compresa tra 35 e 300 g/m^, più preferibilmente tra oltre 40 fino a 200 g/m^, ed ancora più preferibilmente tra 42 o 43 e 200 g/m^.
(c) Lo strato ha una voluminosità dì almeno 15 crn^/g, quando lo strato è sottoposto ad una pressione dì 2 kPa. Più preferibilmente, la voluminosità è compresa tra 15 e 65 crn^/g, ancora più preferibilmente tra 30 e 50 cm^/g. Ancora più preferibilmente, il valore minimo della voluminosità è di 32, 33, 34 o 35 cm-Vg.
(d) La capacità di scaricare al nucleo di contenimento almeno il 95%, e più preferibilmente almeno il 99%, del fluido che ha ricevuto in un carico.
(e) Un collasso ad umido sotto pressione di 2,7 kPa non superiore al 45%, e più preferibilmente non superiore al 40%.
(f) Una resilienza ad umido, sotto pressione di 0,1 kPa, non superiore al 40%, più preferibilmente non superiore al 30% ed ancora più preferibilmente non superiore al 25%.
(g) Un tempo di bagnatura non superiore a 5 secondi e preferibilmente non superiore a 2 secondi.
(h) E' formato da fibre aventi un diametro non superiore a circa 20 μπι, più preferibilmente tra circa 15 e circa 20 μιη ed una lunghezza, almeno quando lo strato è una falda aerodepositata, non superiore a 20 mm, preferibilmente non superiore a 12 irai e più preferibilmente di circa 6 mm.
Una forma adatta di topsheet secondario è descritta nella nostra domanda di brevetto italiano n° TO 93A 000402. Nella realizzazione illustrata nella Figura 3 vi sono due strati secondari 28 e 30, ciascuno dei quali ha le caratteristiche summenzionate.
I due strati del topsheet secondario vengono fatti aderire l'uno all'altro mediante, p.es., uno spiro adesivo hot melt, il termine "spiro" indicante che l'adesivo è applicato secondo una disposizione a spirale. L'impiego di una traccia, anziché uno strato continuo, contribuisce ad assicurare che la permeabilità al fluido non viene peggiorata in modo significativo .
(c) Nucleo di contenimento
II nucleo di contenimento 32 è un nucleo sottile con elevata capacità di assorbimento. Mentre a secco è sottile, questo elemento della struttura preferibilmente si espande quando viene bagnato, assicurando una capacità elevata e tenace di trattenimento del fluido, e deve evitare il collasso quando è bagnato. Il nucleo di contenimento è preferibilmente formato, come illustrato, da una pluralità di strati. Per esempio, come si vede nella Figura 3, esso può essere costituito da una struttura a tre strati in cui gli strati superiore ed inferiore sono di tessuto di cellulosa (che può essere uguale o diverso da uno strato all'altro). Lo strato superiore 34 è un non tessuto aerodepositato e termofissato di fibre di cellulosa corte, lo strato inferiore 36 è un non tessuto aerodepositato pure di fibre dì cellulosa corte, e lo strato intermedio 38 è un idrogel insolubile in acqua. Questo è un materiale polimerico in forma particolata, in grado di assorbire una grande quantità di liquido e trattenerlo anche sotto moderate pressioni. Esso è comunemente noto con l'abbreviazione "AGM".
E' importante che lo strato secondario ed il nucleo di contenimento lavorino insieme. In particolare, vista la forma dello strato secondario precedentemente descritto, è possibile in questa struttura evitare il problema tipico del bloccaggio del gel nel nucleo di contenimento, poiché lo strato secondario assicura la totale distribuzione del fluido, e quindi si scarica nel nucleo dì contenimento ogni volta che il nucleo di contenimento non ha ancora ricevuto fluido .
Come alternativa alla forma del nucleo di contenimento precedentemente descrìtto, esso può essere costituito da un certo numero di materiali sottili di elevata capacità. Per esempio, il nucleo di contenimento può essere uno strato di particelle AGM fuse, come descritto nelle domande di brevetto internazionali n° W091/14733, W091/14734, W091/15352 e W091/15368 oppure un espanso ad alta capacità come descritto, p.es., nelle pubblicazioni di brevetto internazionale n° W093/04092, W093/03699, W093/04093, W093/04113 e W093/04115.
Un'altra possibilità consiste nell'impiego di un nucleo che è una miscela di fluff di cellulosa e AGM.
Ancora più preferibilmente, il nucleo di contenimento può essere un nucleo comprendente AGM come descritto nella domanda di brevetto internazionale n° PCT/US93/06128, oppure come descritto nella domanda di brevetto italiano n°TO 93 A 01028 depositata il 31 dicembre 1993. TO 93A01028 descrive una struttura assorbente stratificata, caratterizzata dal fatto che comprende, in combinazione, un primo ed un secondo strato di materiale fibroso ed uno strato intermedio costituito da un materiale idrogelificante ed assorbente, in una quantità superiore a 120 g/m^, distribuito tra il primo ed il secondo strato fibroso, almeno uno tra il primo ed il secondo strato fibroso essendo permeabile ai liquidi, e lo strato intermedio comprendente pure un materiale termoplastico, con lo strato intermedio che lega tra di loro il primo ed il secondo strato fibroso, ed è disposto tra i due strati .
(d) Backsheet impermeabile
IL backsheet 40 è impermeabile ai liquidi e, quindi, impedisce che il fluido che può essere espresso dal nucleo assorbente sporchi il corpo o i vestiti dell'utilizzatore. Materiali adatti sono ben noti nella tecnica, compresi tessuti e tessuti non tessuti, che sono stati trattati per renderli repellenti al liquido. Si possono pure usare materiali traspiranti o permeabili dal vapore, materiali resistenti al liquido e quei materiali descritti in US-A-3.881.489 e US-A-3.989.867. I materiali preferiti sono quei materiali impervi al fluido ed al vapore, poiché assicurano una ulteriore protezione alle perdite di fluido da schiacciamento. Materiali particolarmente preferiti comprendono pellicole termoplastiche formate.
(e) Adesivo di fissaggio allo slip
Sul lato inverso del backsheet è disposto uno strato di adesivo 42 sensibile a pressione, per poterlo fissare adesivamente agli indumenti dell 'utilizzatore.
(f) Carta di protezione
Una carta di protezione siliconata 44 ricopre in modo rimuovibile l'adesivo 42 di fissaggio allo slip, per permettere la confezione del dispositivo per incontinenza, e la sua manipolazione dall'utilizzatore prima dell'impiego, senza il rischio che venga fatto inintenzionalmente aderire su se stesso o altro. La carta di protezione 44 viene rimossa dall 'utilizzatore prima dell'impiego. Tali carte di protezione sono ben note nella tecnica.
I vari strati vengono fatti aderire l'uno all'altro per mezzo di adesivi disposti secondo tracce opportune, e queste sono rappresentate nella Figura 4. Questa figura illustra:
(i) La carta di protezione 44 ed il suo strato adiacente di adesivo 42 di fissaggio allo slip (la carta 44 si estende oltre l'adesivo 42 sia alle sue estremità che sui suoi bordi laterali).
(ii) Il backsheet 40 ed uno strato di adesivo spiro hot melt 46 si estendono per l'intera sua lunghezza, per cui viene fatto aderire al nucleo 32.
(iii) Gli strati di topsheet secondario 28 e 30, ciascuno con un rispettivo strato 48 e 50 di spiro adesivo hot melt estendentesi per la sua intera lunghezza per cui, rispettivamente, lo strato 28 viene attaccato allo strato 30 e lo strato 30 attaccato al nucleo 32. {Nel disegno dello 'strato 30 nella Figura 4, l'estensione laterale del nucleo assorbente è indicata da linee tratteggiate).
(iv) Una pluralità di linee distanziate ed estendentesi longitudinalmente di adesivo hot melt 52, mediante il quale il topsheet 20 viene attaccato allo strato di topsheet secondario 28, e tracce laterali più esterne 53 mediante le quali il topsheet è attaccato al backsheet 40.
Il dispositivo 10 come descritto con riferimento ai disegni, si troverebbe disposto in un piano piatto. Come illustrato nella Figura 1, il dispositivo ha in effetti una zona centrale generalmente piatta 12 e zone inclinate verso l'alto 14 e 16 a ciascuna estremità. Tuttavia, l'esigenza fondamentale è quella di un dispositivo generalmente curvo quando viene osservato in sezione longitudinale, e questo può assumere la forma di una curva morbida estendentesi da una estremità del dispositivo all'altra, anziché distinguersi in una zona centrale piatta e zone terminali distinte ripiegate verso l'alto. La forma generalmente incurvata, comunque sia ottenuta, permette al dispositivo di conformarsi adeguatamente al corpo dell 'utilizzatore, con vantaggiose conseguenze per quanto si riferisce alla capacità di raccogliere l 'urina e gli altri fluidi corporei.
L'effetto appena descritto viene ottenuto da due strisce di elasticizzazione 54 e 56 che vengono applicate dal lato sottostante del topsheet 30. L'elasticizzazione assume preferibilmente la forma di due strisce di colla hot melt, che può essere disattivata, un fenomeno descritto più dettagliatamente nel seguito. Composizioni adatte per lo scopo della presente invenzione sono descritte nella nostra domanda di brevetto italiano da noi depositata in pari data e intitolata: "Procedimento per elasticizzare articoli, quali ad esempio articoli igienico sanitari, e relativo articolo".
Allo scopo di fornire un certo fondamento teorico, si fa notare che per ogni composizione adesiva elastica, è possibile misurare il modulo elastico G' in funzione della temperatura. A temperatura ambiente, G'>G", in cui G" è il modulo viscoso. Ad una certa temperatura, che coincide con il punto di rammollimento del materiale, G' e G" si incrociano l'una con l'altra. A temperature ancora più alte, G">G', ed il materiale è lìquido, mentre quando G'>G" il materiale è solido.
Ad ogni temperatura al di sotto del punto di rammollimento, il valore di G' è correlato con la conservazione della tensione elastica. Quindi, se si sottopone il materiale ad una certa temperatura ad una pressione almeno uguale o superiore al valore di G' a quella temperatura, il materiale stesso, anche se è ancora solido, fluisce, e le tensioni interne vengono rilasciate. Quando questo si verifica il materiale cessa di essere elastico, e viene definito "disattivato”. La pressione necessaria è zero al punto di rammollimento (a questa temperatura il materiale inizia a trasformarsi in un liquido ed ogni tensione interna scompare spontaneamente), mentre a temperature più basse G' aumenta con la diminuzione della temperatura.
Questi fatti vengono sfruttati nel provvedere le linee di elasticizzazione 54 e 56. Un adesivo hot melt, avente preferibilmente una composizione quale quella descritta nella suddetta domanda di brevetto italiano, viene estrusa per formare pezzi di adesivo allungati, p.es. fili. Questi vengono raffreddati, stirati fino ad una tensione ed allungamento desiderati ed applicati sulla superficie inferiore del topsheet. Un procedimento per realizzare questa applicazione è descritto nella nostra domanda di brevetto italiano depositata in pari data e intitolata: "Composizione adesiva, relativo procedimento e apparecchiatura". L'adesione tra i fili ed il topsheet può essere migliorata esercitando pressione, p.es. con un rullo. Questo rullo può essere riscaldato ad una temperatura moderata, per migliorare l'adesione tra i fili ed il topsheet. La combinazione di temperatura e pressione non deve essere tanto grande da causare la disattivazione, almeno non per l'intera lunghezza dei fili. Come descritto nella domanda di brevetto italiano da noi depositata in pari data, il rullo può avere una superficie liscia, oppure può avere una superficie dentata, in modo da comprimere i fili a contatto con il topsheet soltanto in zone prescelte.
Sebbene, come già si è detto, i fili di adesivo non debbano essere disattivati per la loro intera lunghezza, essi possono venire, e preferibilmente vengono, disattivati in certe zone. In una pluralità di punti distanziati lungo la loro parte centrale, ove scorrono nel senso della lunghezza della zona centrale 12, i fili di adesivo possono essere sottoposti ad una temperatura, o ad una pressione o, preferibilmente, ad una combinazione di temperatura e pressione che, sebbene sia sufficiente a migliorare l'adesione dei fili al topsheet in questi punti, non è sufficiente a provocare la disattivazione. Tuttavia, ciascun filo viene disattivato per le intere sue parti terminali, ove è disposto nel senso della lunghezza delle zone inclinate verso l'alto 14 e 16. Questo viene fatto in modo che i fili non si trovino in tensione in queste parti, e le sezioni 14 e 16 non siano curve quando vengono osservate in proiezione laterale.
Per migliorare l'adesione nei punti prestabiliti, e la disattivazione nelle zone 14 e 16, si può applicare calore e/oppure pressione per mezzo dello stesso elemento, cioè un singolo rullo, o mediante elementi diversi, p.es. rulli. Quando si impiega un singolo elemento per realizzare ambedue le funzioni, il singolo elemento deve avere una prima zona nella quale la temperatura e/oppure la pressione applicata sono sufficienti per provocare l'adesione ma insuffid enti per provocare la disattivazione, ed una seconda zona nella quale la temperatura e/oppure la pressione sono sufficienti per provocare la disattivazione. Tipicamente, la disattivazione viene realizzata con una combinazione di temperature e pressione, in modo che la temperatura necessaria sia inferiore o uguale al punto di rammollimento.
In un esempio, l'articolo ha zone terminali ciascuna della lunghezza di 45 min, nelle quali i fili sono completamente disattivati, ed una zona centrale della lunghezza di 156 mm nella quale i fili vengono fatti aderire al topsheet su una pluralità di corti elementi ciascuno della lunghezza di 3 mm, le distanze da centro a centro di questi elementi essendo di 7,8 mm. Si comprenderà che questi valori sono indicati a semplice titolo di esempio. Le misure valgono per l'articolo allo stato disteso, cioè prima che i fili di adesivo abbiano provocato la contrazione della zona centrale. Non è necessario che i fili si estendano per l'intera lunghezza dell'articolo, e si possono estendere soltanto per una parte della sua lunghezza. Di preferenza, tuttavia, i fili, siano essi a lunghezza totale o no, hanno una parte elasticizzata che si estende su almeno il 35% della lunghezza dell'articolo, e si possono estendere per il 40%, 45%, 50% o anche più. Nell'esempio appena indicato, il valore è superiore al 60%.
Quando le linee di elasticizzazione 54 e 56 sono state applicate al topsheet 20, questo viene raggrinzito termicamente sul backsheet 40, contribuendo all'adesione nella zona di inforcatura per mezzo di strisce di adesivo 53. A questo punto, le linee di elasticizzazione 54 e 56 sono in tensione. Quando questa tensione viene allentata, l'elasticità fa sì che le parti adiacenti del topsheet (che non hanno aderito al topsheet secondario situato al di sotto) si sollevino, producendo così barriere laterali 60 e 62 (vedi Figura 3), per cui il dispositivo per incontinenza, nel suo complesso, assume la forma curva rappresentata nella Figura 1. Tipicamente, la larghezza del topsheet, prima del montaggio, supera quella del backsheet di circa 45 miti, permettendo così la formazione di due barriere aventi ciascuna l'altezza di circa 10 mm. Queste barriere 60 e 62, insieme alle zone terminali ripiegate verso l'alto 14 e 16 definiscono, per così dire, una specie di cesto che impegna il corpo dell'utilizzatore e contribuisce ad impedire perdite di fluido dai bordi del dispositivo prima che questo abbia il tempo di assorbirlo. Si può vedere che ciascuna barriera ha una sezione trasversale triangolare, con le pareti generalmente volte verso l'alto di ciascun triangolo che non aderiscono l'una all'altra. Tutta o parte la parete interna deve essere permeabile al fluido, ma l'altra di queste pareti deve essere impermeabile al fluido.
Si descriverà ora più dettagliatamente un esempio di dispositivo per incontinenza secondo l 'invenzione.
Esempio
Il presente è un dispositivo per incontinenza leggera, destinato all'impiego da parte di una donna adulta. Il dispositivo ha la forma a clessidra come indicato nei disegni, ed ha una lunghezza di 246 mm, una larghezza nel suo punto più largo di 98 mm, una larghezza nel suo punto più stretto di 76 mm, ed un peso di 10,58 g. I dettagli dei componenti impiegati nella costruzione sono riportati nella tabella seguente. Nei disegni compaiono misurazioni corrispondenti, tutte espresse in mm.
Tabella
Con riferimento alla tabella precedente, il topsheet è un composito laminato di fibra/pellicola parzialmente perforato come già menzionato con riferimento a EP-A-207904; il composto può essere trattato mediante "ring rolling", e la zona perforata ha una larghezza di 65 mm. Il procedimento noto come "ring rolling" viene utilizzato per conferire ad uno strato un certo grado di estensibilità. Adatti procedimenti per il ring rolling sono descritti nei brevetti statunitensi US 4107364, 4834741, 5143679, 5156793 e 5167897.
Il nucleo assorbente è una struttura stratificata del tipo precedentemente descritto. Lo strato fibroso superiore è un aerodepositato fissato termicamente (circa il 76% di fibre di cellulosa e circa 24% di fibre bicomponente PE-PP) della lunghezza di 219 mm e 56 mm di larghezza, e con una grammatura di 75 g/m2; lo strato intermedio, della lunghezza di 219 mm e larghezza 48 mm, comprende particelle di AGM (XZ 91002.01 della Dow Chemical) con una grammatura di 385 g/m2; lo strato fibroso inferiore è un aerodepositato fissato con lattice (100% fibre di cellulosa) della lunghezza di 219 mm, larghezza 56 mm e con una grammatura di 55 g/m2.
Il topsheet secondario è un bicomponente aerodepositato costituito da 100% di fibre PE-PP fissate termicamente .
Il backsheet è una pellicola termoplastica dello spessore di 40 \m .
La colla elastica è del tipo precedentemente descritto .
La realizzazione rappresentata nella Figura 5 è simile, sotto molti aspetti, a quella della Figura 3, e per elementi corrispondenti si impiegano gli stessi riferimenti numerici, aumentati di 100. Le due realizzazioni differiscono per il fatto che, nella Figura 5, il topsheet 20 si avvolge attorno ai bordi del backsheet 40, evitando così le flange estendentesi lateralmente del topsheet e del backsheet, che si vedono nella Figura 3 nella zona in cui i due sono fissati tra di loro.
La realizzazione rappresentata nella Figura 6 è simile alle due realizzazioni precedenti, e si impiegano gli stessi riferimenti numerici adottati nella Figura 3, ma aumentati di 200. La principale differenza tra le realizzazioni precedenti è che il topsheet è ripiegato sopra i suoi bordi laterali esterni e sigillato su se stesso, racchiudendo le linee di elasticizzazione.
Nella precedente descrizione si fa riferimento ad un certo numero di prove, e di seguito vengono forniti dettagli su come queste prove sono state condotte.
Cedimento in condizioni di bagnatura
I campioni di 38 x 50 irai sono realizzati sotto forma di strati di materiale sovrapposti in numero corrispondente a quello richiesto per ottenere una grammatura complessiva di 500 g/m2. I campioni vengono completamente immersi in urina sintetica (la cui composizione è data nel seguito) e lasciati in essa per un minuto. Essi vengono poi disposti su una piastra di plexiglas perforata e sottoposti a tre cicli dinamici di compressione e decompressione (velocità della testa di pressione 10 mm/minuto, carico massimo per ciascun ciclo 2,7 kPa). Lo spessore minimo del campione sotto compressione viene quindi misurato.
II cedimento in condizioni di bagnatura è:
((spessore iniziale - spessore minimo)/spessore iniziale del campione) x 100 (%).
Resilienza in condizioni di bagnatura
Nella prova descritta in precedenza viene misurato lo spessore finale del campione dopo l'ultima decompressione.
La resilienza in condizioni di bagnatura viene quindi ottenuta come:
((spessore iniziale - spessore finale)/spessore iniziale) x 100 (%).
Tempo di bagnatura
In questa prova, campioni del foglio secondario secondo la presente invenzione e campioni del secondo foglio di un Poise Pad R.A. avente lo stesso volume di circa 5 cc vengono messi a confronto. Gli spessori considerati corrispondono agli spessori sotto la pressione di 2 kPa. I campioni vengono disposti orizzontalmente sulla superficie dell'acqua tramite una rete metallica. Il tempo di bagnatura è il tempo necessario per ciascun campione finché esso risulti totalmente intriso.
Composizione dell'urina sintetica utilizzata nelle prove
L'urina sintetica è una soluzione di acqua distillata contenente i seguenti sali (% in peso):
urea 2%, cloruro di sodio 0,9%, solfato di magnesio (eptaidrato) 0,11%, cloruro di calcio (anidro) 0,06%.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo igienico assorbente avente un lato superiore che, all'uso, è rivolto verso l 'utilizzatore ed un lato posteriore che è rivolto dalla parte opposta a quella dell 'utilizzatore, il dispositivo essendo di forma allungata ed avente le sue zone terminali dirette generalmente verso l'alto, quando viene osservato dal lato superiore, il dispositivo comprendente, considerandolo dal lato superiore verso il lato posteriore, un topsheet che è permeabile al liquido, un nucleo di contenimento del fluido, ed un backsheet impermeabile al liquido collegato a tenuta almeno lungo una coppia di linee di connessione a tenuta distanziate lateralmente ed estendentesi longitudinalmente, il dispositivo essendo dotato di barriere distanziate ed elasticizzate, rivolte verso l'alto, che'si estendono nella direzione longitudinale del dispositivo per almeno parte della sua lunghezza, adiacenti i suoi bordi laterali opposti, all'interno di dette linee di connessione a tenuta, le quali barriere, in cooperazione con dette zone terminali, definiscono una superficie a contatto con l'utilizzatore, le barriere essendo formate da parti elasticizzate rivolte verso l'alto del topsheet .
  2. 2. Dispositivo igienico assorbente avente un lato superiore che, all'uso, è rivolto verso l'utilizzatore, ed un lato posteriore rivolto in direzione opposta a quella dell'utilizzatore, il dispositivo essendo di forma allungata ed avente le sue zone terminali generalmente rivolte verso l'alto quando viene osservato dal lato superiore, il dispositivo comprendente, considerandolo dal lato superiore verso il lato posteriore, un topsheet che è permeabile al liquido, un nucleo di contenimento del fluido, ed un backsheet impermeabile al liquido collegato a tenuta al topsheet almeno lungo una coppia di linee di giunzione a tenuta distanziate lateralmente ed estendentesi longitudinalmente, il dispositivo essendo dotato di barriere distanziate ed elasticizzate, rivolte verso l'alto, che si estendono in direzione longitudinale del dispositivo per almeno parte della sua lunghezza, adiacenti ai bordi laterali opposti, le quali barriere, in cooperazione con dette zone terminali, definiscono una superficie a contatto con l'utilizzatore, le barriere essendo formate da parti elasticizzate e rivolte verso l'alto del topsheet, il materiale del topsheet avente una larghezza maggiore di quella del materiale del backsheet.
  3. 3. Dispositivo igienico assorbente avente un lato superiore che, all'uso, è rivolto verso l 'utilizzatore ed un lato posteriore rivolto in direzione opposta a quella dell'utilizzatore, il dispositivo essendo di forma allungata ed avente le sue zone terminali generalmente orientate verso l'alto quando viene osservato dal lato superiore, il dispositivo comprendente, considerandolo dal lato,superiore verso il lato inferiore, un topsheet che è permeabile al liquido, un nucleo di contenimento del fluido, ed un backsheet impermeabile al liquido collegato a tenuta al topsheet almeno lungo una coppia di linee di giunzione a tenuta distanziate lateralmente ed estendentesi longitudinalmente, il dispositivo essendo dotato di barriere distanziate ed elasticizzate rivolte verso l'alto, che si estendono in direzione longitudinale del dispositivo per almeno parte della sua lunghezza, adiacenti ai bordi laterali opposti, le quali barriere, in cooperazione con dette zone terminali, definiscono una superficie a contatto con l'utilizzatore, le barriere essendo formate da parti elasticizzate e rivolte verso l'alto del topsheet, l'elasticizzazione di dette parti elasticizzate estendentesi per almeno il 35% della lunghezza del dispositivo .
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre almeno un topsheet secondario disposto tra il primo topsheet menzionato ed il nucleo di contenimento del fluido, per agire come serbatoio temporaneo del fluido.
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il backsheet ha uno strato di adesivo sul suo lato rivolto dalla parte opposta del nucleo di contenimento del fluido, detto adesivo essendo atto a permettere al dispositivo di essere fissato su un indumento dell'utilizzatore.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna di dette barriere viene elasticizzata per mezzo di una linea di materiale adesivo hot melt.
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui detta linea di adesivo hot melt viene applicato al lato del topsheet che, all'uso, è rivolto nella direzione opposta a quella dell'utilizzatore.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui detto materiale adesivo viene disattivato in almeno una zona, per renderlo anelastico in detta zona, in modo da influenzare la forma del dispositivo e/oppure aumentare l'adesione di detto materiale.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui il materiale viene disattivato lungo le sezioni terminali a ciascuna delle sue estremità che si trova nel senso della lunghezza di detta zona terminale del dispositivo .
  10. 10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9, in cui ciascuna linea di adesivo hot melt viene fatta aderire allo strato superiore, oppure viene fatta aderire a questo più strettamente, in una pluralità di punti distanziati lungo una sua parte centrale, detta aderenza o aderenza maggiore, essendo ottenuta mediante temperatura o pressione oppure una' loro combinazione.
  11. 11. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in forma di un dispositivo per incontinenza destinato all'impiego su donne adulte.
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