ITTO20130891A1 - Procedimento e sistema di trattamento di materiali lapidei. - Google Patents

Procedimento e sistema di trattamento di materiali lapidei.

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ITTO20130891A1
ITTO20130891A1 IT000891A ITTO20130891A ITTO20130891A1 IT TO20130891 A1 ITTO20130891 A1 IT TO20130891A1 IT 000891 A IT000891 A IT 000891A IT TO20130891 A ITTO20130891 A IT TO20130891A IT TO20130891 A1 ITTO20130891 A1 IT TO20130891A1
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resin
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stone
reinforcement
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Gabriele Tonarelli
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Gabriele Tonarelli
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    • C04CEMENTS; CONCRETE; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES
    • C04BLIME, MAGNESIA; SLAG; CEMENTS; COMPOSITIONS THEREOF, e.g. MORTARS, CONCRETE OR LIKE BUILDING MATERIALS; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES; TREATMENT OF NATURAL STONE
    • C04B41/00After-treatment of mortars, concrete, artificial stone or ceramics; Treatment of natural stone
    • C04B41/009After-treatment of mortars, concrete, artificial stone or ceramics; Treatment of natural stone characterised by the material treated
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    • C04B41/45Coating or impregnating, e.g. injection in masonry, partial coating of green or fired ceramics, organic coating compositions for adhering together two concrete elements
    • C04B41/4505Coating or impregnating, e.g. injection in masonry, partial coating of green or fired ceramics, organic coating compositions for adhering together two concrete elements characterised by the method of application
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Description

Descrizione dell’Invenzione Industriale avente per titolo:
“PROCEDIMENTO E SISTEMA DI TRATTAMENTO DI MATERIALI LAPIDEI”
a nome: TONARELLI Gabriele, di nazionalità italiana, con sede in Via Belvedere 1 - 54100 Massa (MS).
Inventore designato: TONARELLI Gabriele.
Depositata il al n.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un sistema e ad un procedimento di trattamento di materiali lapidei, in particolare sottoforma di fronti o bancate di cava, lastre, piastrelle o blocchi, per il loro consolidamento, risanamento, rinforzo e/o miglioramento estetico e/o funzionale.
Come noto, le pietre naturali, come marmi, graniti, onici e le pietre in generale, spesso utilizzate per i loro valori decorativi ed estetici, hanno una modesta resistenza a trazione e sono spesso strutturalmente difettosi. In particolare, i materiali lapidei colorati, che sono anche quelli più ricercati, risultano essere quelli che presentano i problemi strutturali maggiori.
Inoltre, i difetti strutturali delle pietre naturali, come incrinature, spaccature e/o fessure, oltre a presentarsi nei singoli blocchi estratti e quindi successivamente in tutti i semilavorati e prodotti da essi ottenuti risultando di modesto valore estetico ed economico e rendendone ardue successive lavorazioni, condizionano fortemente le attività di estrazione in cava, di movimentazione e di taglio dei blocchi stessi dai fronti o dalle bancate di cava, presentando problemi sia economici sia di sicurezza per gli addetti ai lavori. È palese infatti che se durante l’estrazione un blocco dovesse rompersi in più parti durante la sua movimentazione, il danno economico sarebbe assai rilevante, in funzione del fatto evidente che un blocco frammentato non abbia più alcun valore commerciale. Non di rado si procede alla movimentazione del blocco cingendolo con funi di acciaio che ne permettono il trasporto: le sollecitazioni meccaniche che però vengono trasmesse al materiale lapideo possono provocare rotture nel blocco nel momento stesso in cui le funi in acciaio vengono rimosse, presentando seri problemi per l’incolumità degli addetti.
Talvolta, è inoltre necessario consolidare il materiale lapideo anche se non sono presenti difetti, onde evitare problematiche dovute a difetti presenti ma non visibili o anche solo per irrigidire i prodotti derivati.
Attualmente le tecniche, i sistemi ed i procedimenti più o meno efficaci realizzati per consentire il consolidamento o il risanamento di fronti o bancate di cava, lastre, piastrelle o blocchi lapidei difettati sono numerosi: in generale, le tecniche più moderne prevedono quasi tutte il trattamento con resine, preferibilmente epossidiche, contemplando la messa sotto vuoto di tutto il blocco all’interno di una sacco in materiale impermeabile alla resina con contestuale versamento della resina stessa al suo interno, asciugatura e rottura del vuoto.
Altre tecniche prevedono, per esempio,:
- il rivestimento di tutto il blocco con uno strato di materiale permeabile o impermeabile alla resina che si applica alle superfici verticali con resina epossidica liquida, ed alle superfici verticali con mastice epossidico;
- il rivestimento delle superfici orizzontali e verticali del blocco con rete in fibra di vetro con colatura di resina e applicazione di lastre, piastrelle di marmo; e
- l’incassamento del blocco in una cassaforma formata da tavole in legno o fogli di compensato che unite tra di loro da mastice formano un involucro che viene successivamente riempito di resina.
Le tecniche note però presentano diversi problemi; in particolare essi richiedono la movimentazione del blocco lapideo, almeno il suo sollevamento, con tutti i problemi ed i rischi di trasporto di cui sopra, ed evidenti sprechi di tempo e di risorse. Esistono anche tecniche che non prevedono la movimentazione del blocco lapideo, ma esse risultano meno efficaci e performanti.
Inoltre, le tecniche note non prevedono la possibilità di un effettivo trattamento in loco del blocco anche quando i difetti strutturali da risanare siano solo locali e/o di dimensioni limitate, oppure sia necessario solo un consolidamento parziale e mirato per ricavare una lastra o una serie di lastre, piastrelle solo da una parte del blocco stesso.
Scopo quindi della presente invenzione è quello di risolvere i suddetti problemi della tecnica anteriore fornendo un sistema ed un procedimento di trattamento di materiali lapidei che permetta anche solo il consolidamento parziale o il risanamento locale ed effettivo dei difetti strutturali senza dover procedere al risanamento dell’intero materiale secondo le tecniche note sia esso sotto forma di fronte o bancata di cava, di lastre, piastrelle o blocchi singoli.
Inoltre, uno scopo della presente invenzione è quello di risolvere i suddetti problemi della tecnica anteriore fornendo un sistema ed un procedimento di trattamento di materiali lapidei che permetta il risanamento locale ed effettivo dei difetti strutturali dei blocchi stessi in modo economico e veloce.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un sistema ed un procedimento di trattamento di blocchi lapidei che permetta di incrementare la sicurezza sul lavoro degli addetti al trattamento, in termini sia di infortuni dovuti alla rottura di blocchi movimentati, sia di permanenza in ambienti caratterizzati dalla presenza di resine, indurenti e di altre sostanze dannose e/o nocive e dei loro vapori.
Inoltre, uno scopo della presente invenzione è quello di risolvere i suddetti problemi della tecnica anteriore fornendo un sistema ed un procedimento che consentano il trattamento di materiali lapidei anche di grandi dimensioni, come bancate e fronti di cava, in modo più veloce e performante rispetto a quanto proposto dalla tecnica nota.
I suddetti ed altri scopi e vantaggi dell’invenzione, quali risulteranno dal seguito della descrizione, vengono raggiunti con un procedimento di trattamento di blocchi lapidei come quello descritto nella rivendicazione 1.
Inoltre, i suddetti ed altri scopi e vantaggi dell’invenzione vengono raggiunti con un sistema di trattamento di materiali lapidei come quello descritto nella rivendicazione 7.
Forme di realizzazione preferite e varianti non banali della presente invenzione formano l’oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Resta inteso che tutte le rivendicazioni allegate formano parte integrante della presente descrizione.
Risulterà immediatamente ovvio che si potranno apportare a quanto descritto innumerevoli varianti e modifiche (per esempio relative a forma, dimensioni, disposizioni e parti con funzionalità equivalenti) senza discostarsi dal campo di protezione dell'invenzione come appare dalle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verrà meglio descritta da alcune forme preferite di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la FIG. 1a mostra una vista in prospettiva di un blocco lapideo o di un fronte di cava in una fase del procedimento secondo la presente invenzione; - la FIG. 1b mostra una vista in sezione secondo il piano Z tratteggiato del blocco lapideo o del fronte di cava della FIG. 1a; e
- la FIG. 2 mostra una fase di un’altra variante del procedimento secondo la presente invenzione.
Facendo ora riferimento alle FIGG. 1a e 1b, è possibile notare che il procedimento secondo la presente invenzione di trattamento di materiali lapidei, siano essi indifferentemente sottoforma di fronti o bancate di cava, lastre, piastrelle o singoli blocchi, per il loro consolidamento, risanamento, rinforzo e/o miglioramento estetico e/o funzionale, comprende le fasi di:
- applicare almeno uno strato di rinforzo 18 di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su almeno una porzione di una superficie di un tale materiale lapideo 10 in copertura di almeno una sua porzione da trattare, per esempio da consolidare, risanare, rinforzare o abbellire, (per esempio di almeno un suo difetto strutturale 12 da risanare), tale strato 18 avente preferibilmente una superficie desiderata almeno leggermente superiore allo sviluppo superficiale di tale porzione da trattare, in particolare di tale difetto 12 da risanare; eventualmente, applicare tale strato di rinforzo 18 di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su tale superficie del materiale lapideo 10 mediante almeno uno strato di materiale incollante (non mostrato); - eventualmente, riscaldare il materiale lapideo 10 almeno in prossimità di tale difetto strutturale 12 per disporre di una massa termica che consenta la perfetta asciugatura del blocco 10 stesso quando è in stato di vuoto, evitando quindi la formazione di ghiaccio nel difetto strutturale 12 in cui può essere presente acqua o vapore acqueo sotto forma di umidità; tale fase può avvenire come nella tecnica nota, inserendo il materiale lapideo 10 all’interno di un forno per un determinato periodo di tempo e ad una determinata temperatura, in funzione delle sue dimensioni e della sua composizione; in alternativa, è possibile riscaldare vantaggiosamente il materiale lapideo 10 almeno in prossimità del difetto strutturale 12 da risanare e/o della porzione da trattare alimentando aria calda da tali mezzi di alimentazione di aria all’interno di tale strato di copertura 14 mediante il condotto di alimentazione di resina 22;
- in particolare, nel caso in cui lo strato di rinforzo 18 sia di materiale impermeabile alla resina, fare il vuoto almeno in tale strato di rinforzo 18 che progressivamente viene schiacciato contro il blocco 10 stesso: eventualmente, tale fase prevede preliminarmente la sottofase di inserire attraverso tale strato di rinforzo 18 almeno un condotto 20 comunicante con almeno una pompa del vuoto 15 e tale fase può essere realizzata facendo il vuoto mediante tale pompa del vuoto 15 e tale condotto 20; in alternativa, è possibile prevedere che il materiale lapideo 10 sia disposto in un sacco per sottovuoto secondo la tecnica nota;
- raggiunta la pressione voluta, introdurre resina allo stato fluido almeno all’interno di tale strato di rinforzo 18: preferibilmente, tale fase prevede preliminarmente la sottofase di inserire attraverso almeno tale strato di rinforzo 18 almeno un condotto di alimentazione di resina 22 comunicante con mezzi di alimentazione di resina e/o con mezzi di alimentazione di aria (non mostrati) e tale fase prevede di introdurre tale resina proveniente dai mezzi di alimentazione di resina all'interno dello strato di rinforzo 18 incollato al materiale lapideo 10 mediante il condotto di alimentazione di resina 22;
- mantenere lo stato di vuoto almeno all’interno dello strato di rinforzo 18 fino al raggiungimento dello stato di indurimento (per esempio mediante processi di catalisi o polimerizzazione, in caso di utilizzo di resina epossidica) voluto della resina; - rompere lo stato di vuoto almeno all’interno dello strato di rinforzo 18; e
- eventualmente rimuovere almeno lo strato di rinforzo 18, altrimenti esso può essere lasciato ed assoggettato alle lavorazioni successive insieme al materiale lapideo 10.
In particolare, nel caso in cui lo strato di rinforzo 18 sia di materiale permeabile alla resina ed all’aria, tra la fase di applicare almeno uno strato di rinforzo 18 e la fase di fare il vuoto, il procedimento secondo la presente invenzione comprende inoltre le fasi di:
- applicare almeno uno strato di copertura 14 in sovrapposizione a tale strato di rinforzo 18 di materiale permeabile alla resina e/o all’aria in copertura di almeno tale difetto strutturale 12 e/o di tale porzione da trattare; preferibilmente, tale strato di copertura 14 ha una superficie desiderata almeno leggermente superiore a quella dello strato di rinforzo 18 in modo tale che i bordi perimetrali di tale strato di copertura 14 sporgano perimetralmente dai bordi perimetrali di tale strato di rinforzo 18. In aggiunta, tra lo strato di copertura 14 e/o lo strato di rinforzo 18 e/o la superficie del materiale lapideo 10 è possibile interporre almeno un secondo strato di materiale di rinforzo 13, come per esempio di plastica, legno, compensato, alluminio, marmo, pietra, fibra di vetro, ecc…, o sassi, sfere, polvere, ecc…, e/o almeno uno strato di materiale distaccante (non mostrato) che agevoli la rimozione dei suddetti strati una volta terminato il trattamento;
- connettere i bordi di tale strato di copertura 14 alla superficie di tale materiale lapideo 10 in posizione perimetralmente esterna allo strato di rinforzo 18, per esempio mediante almeno un incollante 16, in modo tale da delimitare in modo impermeabile alla resina e resistente al vuoto il difetto strutturale 12 da risanare e/o la porzione da trattare.
Ovviamente, così come insegnato nella tecnica nota, è anche possibile sfruttare le fasi del procedimento secondo la presente invenzione sopra descritte per realizzare una corona di trattamento intorno alle pareti del blocco lapideo nel verso di taglio, e parzialmente o totalmente in quelle restanti: in questo modo è possibile lasciare due facce del blocco parzialmente a vista, cosa che permette di poter visionare il blocco stesso anche durante il procedimento di trattamento garantendo il non trascurabile vantaggio commerciale di consentire ad potenziali clienti di valutare le caratteristiche delle future lastre, piastrelle che verranno ricavate dal blocco mediante eventuale successiva segagione, consentendone così il risanamento anche in cava e non dal cliente stesso, eliminando pericolose ed onerose movimentazioni del blocco lapideo intero. Ovviamente, nel caso in cui le facce del blocco parzialmente a vista dovessero presentare fratture o fori in grado di poter pregiudicare la successiva messa sotto vuoto della corona di trattamento, è ovviamente possibile procedere ad una loro stuccatura.
Nel caso in cui i difetti strutturali 12 siano disposti su facce opposte del materiale lapideo 10 e tra di essi comunicanti, così come si può apprezzare nella FIG. 2, si può vantaggiosamente applicare il procedimento secondo la presente invenzione nelle seguenti modalità:
- applicare almeno un primo strato di rinforzo 18a di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su almeno una porzione della superficie di una prima faccia del materiale lapideo 10 in copertura di almeno un primo difetto strutturale 12a da risanare, tale primo strato 18a avente preferibilmente una superficie almeno leggermente superiore allo sviluppo superficiale di tale primo difetto 12a da risanare;
- applicare almeno un secondo strato di rinforzo 18b di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su almeno una porzione della superficie di una seconda faccia del materiale lapideo 10 opposta alla prima faccia in copertura di almeno un secondo difetto strutturale 12b da risanare, tale secondo strato 18b avente preferibilmente una superficie almeno leggermente superiore allo sviluppo superficiale di tale secondo difetto 12b;
- eventualmente, applicare tale primo e secondo strato di rinforzo 18a, 18b di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su tali superfici del materiale lapideo 10 mediante almeno un rispettivo strato di materiale incollante (non mostrato);
- se tali strati di rinforzo 18a, 18b sono di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, applicare almeno un primo strato di copertura 14a in sovrapposizione a tale primo strato di rinforzo 18a in copertura di almeno tale primo difetto strutturale 12a; preferibilmente, tale primo strato di copertura 14a ha una superficie almeno leggermente superiore a quella del primo strato di rinforzo 18a in modo tale che i bordi perimetrali di tale primo strato di copertura 14a sporgano perimetralmente dai bordi perimetrali di tale primo strato di rinforzo 18a;
- se tali strati di rinforzo 18a, 18b sono di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, applicare almeno un secondo strato di copertura 14b in sovrapposizione a tale secondo strato di rinforzo 18b in copertura di almeno tale secondo difetto strutturale 12b; preferibilmente, tale secondo strato di copertura 14b ha una superficie almeno leggermente superiore a quella del secondo strato di rinforzo 18b in modo tale che i bordi perimetrali di tale secondo strato di copertura 14b sporgano perimetralmente dai bordi perimetrali di tale secondo strato di rinforzo 18b;
- se tali strati di rinforzo 18a, 18b sono di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, eventualmente, interporre almeno un primo ed un secondo strato di materiale di rinforzo 13a, 13b rispettivamente tra il primo strato di copertura 14a ed il primo strato di rinforzo 18a, e tra il secondo strato di copertura 14b ed il secondo strato di rinforzo 18b;
- se tali strati di rinforzo 18a, 18b sono di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, connettere i bordi di tale primo e secondo strato di copertura 14a, 14b alle rispettive superfici di tale materiale lapideo 10 in posizione perimetralmente esterne ai relativi primo e secondo strato di rinforzo 18a, 18b, per esempio mediante almeno un incollante 16, in modo tale da delimitare in modo impermeabile alla resina e resistente al vuoto i difetti strutturali 12a, 12b da risanare; - eventualmente riscaldare il materiale lapideo 10 almeno in prossimità di tali difetti strutturali 12a, 12b;
- fare il vuoto almeno nel primo strato di rinforzo 18a, per esempio mediante la pompa del vuoto 15 ed il condotto 20 precedentemente descritti, che progressivamente viene schiacciato contro il blocco 10 stesso così come il secondo strato di rinforzo 18b, essendo il primo difetto strutturale 12a ed il secondo difetto strutturale 12b comunicanti attraverso il materiale lapideo 10; - raggiunta la pressione voluta, introdurre la resina allo stato fluido, per esempio proveniente dai mezzi di alimentazione di resina e mediante il condotto di alimentazione di resina 22, almeno all'interno del secondo strato di rinforzo 18b; in questa fase, grazie al vuoto creato, la resina fluisce all’interno del materiale lapideo 10 fino a raggiungere il primo difetto strutturale 12a procedendo al trattamento anche di quest’ultimo; e - mantenere lo stato di vuoto almeno all’interno di tali strati di rinforzo 18a, 18b fino al raggiungimento dello stato di indurimento voluto della resina;
- rompere lo stato di vuoto almeno all’interno di tali strati di rinforzo 18a, 18b; e
- eventualmente rimuovere tali strati di rinforzo 18a, 18b, e se presenti gli strati di copertura 14a, 14b, altrimenti essi possono essere lasciati ed assoggettato alle lavorazioni successive insieme al materiale lapideo 10.
In qualsiasi variante del procedimento secondo la presente invenzione sopra descritta, il vuoto può essere eliminato nello strato di rinforzo 18, 18a, 18b, e se presente, nello strato di copertura 14, 14a, 14b, dal momento in cui la resina passa dallo stato liquido allo stato semisolido, anche se sarebbe meglio mantenere lo stato di vuoto fino al completo indurimento, o quasi, della resina stessa; nella fase di rompere lo stato di vuoto è consentita, se necessario, la conclusione della polimerizzazione della resina stessa a pressione ambiente o superiore; come noto, infatti, la polimerizzazione può avvenire sia a pressione ambiente, sia ad una pressione superiore esercitata artificialmente mediante l’inserimento di aria all’interno dello strato di rinforzo 18, 18a, 18b e/o di tale strato di copertura 14, 14a, 14b, per esempio mediante il condotto di alimentazione di resina 22 o un condotto indipendente (non mostrato) dai mezzi di alimentazione di aria. Il suddetto inserimento di aria può anche avvenire vantaggiosamente con la resina ancora allo stato liquido per farla penetrare maggiormente nei difetti.
Inoltre, prima di procedere all’esecuzione di una qualsiasi variante del procedimento secondo la presente invenzione sopra descritta, è possibile prevedere la fase di ricostruire, ove sia necessario, parti del materiale lapideo 10 utilizzando materiali di rinforzo o di ricostruzione, come per esempio plastica, legno, marmo, pietra, fibra di vetro, sassi, sfere, polvere, cubi o cocci; in un’ulteriore variante, i materiali di rinforzo o di ricostruzione possono essere gli stessi di quello da cui il blocco lapideo è composto.
Eventualmente, il procedimento secondo la presente invenzione può comprendere la fase di interporre tra tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b e tale superficie del materiale lapideo, almeno uno strato di materiale drenante (non mostrato) atto a favorire il flusso del materiale incollante attraverso lo spazio interstiziale.
La presente invenzione si riferisce inoltre ad un sistema di trattamento di materiali lapidei siano essi indifferentemente sottoforma di fronti o bancate di cava, lastre, piastrelle o singoli blocchi, per il loro consolidamento, risanamento, rinforzo e/o miglioramento estetico e/o funzionale; in particolare, tale sistema comprende:
- almeno uno strato di rinforzo 18, 18a, 18b di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria atto a rivestire almeno una porzione di almeno una superficie di un materiale lapideo 10 in copertura di almeno una sua porzione da trattare e/o di almeno un difetto strutturale 12, 12a, 12b, tale strato 18, 18a, 18b avente preferibilmente una superficie almeno leggermente superiore allo sviluppo superficiale di tale porzione da trattare e/o di tale difetto 12, 12a, 12b;
- eventualmente, nel caso in cui tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b sia di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, almeno uno strato di copertura 14, 14a, 14b atto ad essere applicato in sovrapposizione a tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b di materiale permeabile alla resina e/o all’aria in copertura di tale porzione da trattare e/o di almeno tale difetto strutturale 12, 12a, 12b;
- in aggiunta, il sistema secondo la presente invenzione può comprendere almeno un secondo strato di materiale di rinforzo 13, 13a, 13b, come per esempio di plastica, legno o alluminio, da interporre tra lo strato di copertura 14, 14a, 14b e lo strato di rinforzo 18, 18a, 18b;
- eventualmente, almeno un mezzo, per esempio un incollante 16, atto a connettere i bordi di tale strato di copertura 14, 14a, 14b alla superficie di tale materiale lapideo 10 in posizione perimetrale alla porzione da trattare e/o al difetto strutturale 12, 12a, 12b in modo tale da delimitare in modo impermeabile alla resina e resistente al vuoto la porzione da trattare e/o il difetto strutturale 12, 12a, 12b da risanare;
- almeno un mezzo di messa sottovuoto almeno parziale di tale materiale lapideo 10: preferibilmente, tale mezzo di messa sottovuoto comprende almeno un condotto 20 comunicante con una pompa del vuoto 15 atto ad essere inserito attraverso tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b e/o tale strato di copertura 14, 14a, 14b. In alternativa, tale mezzo di messa sottovuoto può comprendere almeno un sacco per sottovuoto secondo la tecnica nota;
- almeno un mezzo di introduzione di resina all’interno almeno di tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b: preferibilmente, tale mezzo di introduzione di resina comprende almeno un condotto di alimentazione di resina 22 comunicante con mezzi di alimentazione di resina e/o con mezzi di alimentazione di aria atto ad essere inserito attraverso tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b e/o strato di copertura 14, 14a, 14b.
È evidente che lo strato di copertura 14, 14a, 14b può essere in materiale plastico, come per esempio nylon, o in qualsiasi altro materiale adeguato allo scopo e resistente alle forze esercitate dalla fase di messa sotto vuoto del procedimento secondo la presente invenzione; inoltre, lo strato di copertura 14, 14a, 14b può essere in materiale flessibile, rigido, estensibile o addirittura misto; è altresì un vantaggio dell’invenzione quello che nel caso in cui durante la fase di messa sotto vuoto dovessero essere riscontrate delle perdite nello strato di copertura 14, 14a, 14b sia a causa di sue eventuali forature o lacerazioni sia a causa di un inadeguato incollaggio alla superficie del materiale lapideo 10, queste possono essere prontamente otturate mediante l’incollante o altri sigillanti idonei. In un’ulteriore variante, lo strato di copertura 14, 14a, 14b e lo strato di rinforzo 18, 18a, 18b possono coincidere nella medesima struttura, come per esempio un foglio di plastica con incavi, fori, struttura reticolare non passante, ecc….
È inoltre evidente che lo strato di copertura 14, 14a, 14b può avere o essere ritagliato in qualsiasi forma in modo tale da adeguarsi alla perfezione alla forma ed alle dimensioni della porzione da trattare e/o del difetto strutturale 12, 12a, 12b da risanare.
È altresì evidente che tale incollante 16 può essere una qualsiasi collante, mastice, nastro adesivo o altra sostanza che garantisca la tenuta dello strato di copertura 14, 14a, 14b alla superficie del materiale lapideo 10, in modo tale da non consentire il passaggio della resina introdotta e che resista alle forze esercitate dalla messa sotto vuoto.
In ulteriore variante, tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b impermeabile alla resina e/o all’aria e/o tale strato di copertura 14, 14a, 14b può essere costituito da almeno una cassaforma rigida, per esempio realizzata in un materiale metallico, che possa permettere più riutilizzi.
Tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b garantisce il passaggio dell’aria e della resina in modo uniforme e può essere sia flessibile sia rigido; in particolare è risultato essere particolarmente efficace l’utilizzo di materiale reticolare plastico, il quale permette il fluire della resina in ogni sua parte ed il suo deposito completo ed uniforme all’interno del difetto strutturale 12, 12a, 12b e/o sulla porzione da trattare. In alternativa è evidente che possa essere agevolmente utilizzato qualsiasi altro materiale noto ed adeguato, tra l’altro come quelli già utilizzati a tale scopo nei sistemi della tecnica nota.
Inoltre, il sistema secondo la presente invenzione, può comprendere almeno uno strato di materiale drenante (non mostrato) atto a favorire il flusso del materiale incollante attraverso lo spazio interstiziale, tale strato essendo atto ad essere interposto tra tale strato di rinforzo 18, 18a, 18b e tale superficie del materiale lapideo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento di trattamento di materiali lapidei (10), in particolare sottoforma di fronti o bancate di cava, lastre, piastrelle o singoli blocchi caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: - applicare almeno uno strato di rinforzo (18; 18a, 18b) di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su almeno una porzione di almeno una superficie di un detto materiale lapideo (10) in copertura di almeno una sua porzione da trattare e/o di almeno un suo difetto strutturale (12; 12a, 12b) da risanare; - fare il vuoto almeno in detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b); - raggiunta la pressione voluta, introdurre resina allo stato fluido almeno all’interno di detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b); - mantenere lo stato di vuoto almeno all’interno di detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) fino al raggiungimento di uno stato di indurimento voluto di detta resina; - rompere detto stato di vuoto almeno all’interno di detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) è di materiale permeabile alla resina e/o all’aria e dal fatto di comprendere inoltre le fasi di: - applicare almeno uno strato di copertura (14; 14a, 14b) in sovrapposizione a detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) in copertura di almeno detto difetto strutturale (12; 12a, 12b) e/o di detta porzione da trattare; - connettere i bordi di detto strato di copertura (14; 14a, 14b) a detta superficie di detto materiale lapideo (10) per delimitare in modo impermeabile alla resina e resistente al vuoto detto difetto strutturale (12; 12a, 12b) da risanare e/o detta porzione da trattare.
  3. 3. Procedimento secondo la rivendicazione 1 o 2, per il risanamento/consolidamento di difetti strutturali (12a, 12b) disposti su facce opposte di detto materiale lapideo (10) e tra di essi comunicanti, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: - applicare almeno un primo detto strato di rinforzo (18a) di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su almeno una porzione di detta superficie di una prima faccia di detto materiale lapideo (10) in copertura di almeno un primo detto difetto strutturale (12a); - applicare almeno un secondo detto strato di rinforzo (18b) di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria su almeno una porzione di detta superficie di una seconda faccia di detto materiale lapideo (10) opposta a detta prima faccia in copertura di almeno un secondo detto difetto strutturale (12b); - se detto primo strato di rinforzo (18a) è di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, applicare almeno un primo detto strato di materiale impermeabile alla resina (14a) in sovrapposizione a detto primo strato di rinforzo (18a) in copertura di almeno detto primo difetto strutturale (12a); - se detto secondo strato di rinforzo (18b) è di materiale permeabile alla resina e/o all’aria, applicare almeno un secondo detto strato di materiale impermeabile alla resina (14b) in sovrapposizione a detto secondo strato di rinforzo (18b) in copertura di almeno detto secondo difetto strutturale (12b) e connettere i bordi di detti primo e secondo strato di materiale impermeabile alla resina (14a, 14b) a dette superfici di detto materiale lapideo (10) per delimitare in modo impermeabile alla resina e resistente al vuoto detti difetti strutturali (12a, 12b); - fare il vuoto almeno in detto primo strato di rinforzo (18a); - raggiunta la pressione voluta, introdurre detta resina allo stato fluido almeno all'interno di detto secondo strato di rinforzo (18b); e - mantenere lo stato di vuoto almeno all’interno di detti strati di rinforzo (18a, 18b) fino al raggiungimento dello stato di indurimento voluto di detta resina; - rompere detto stato di vuoto almeno all’interno di detti strati di rinforzo (18a, 18b).
  4. 4. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di interporre almeno un secondo strato di materiale di rinforzo (13; 13a, 13b) e/o almeno uno strato di materiale distaccante tra detto strato di copertura (14; 14a, 14b) e/o detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) e/o detta superficie di detto materiale lapideo (10).
  5. 5. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di riscaldare detto materiale lapideo (10) almeno in prossimità di detti difetti strutturali (12; 12a, 12b) da risanare e/o di dette porzioni da trattare.
  6. 6. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere la fase di interporre almeno uno strato di materiale drenante tra detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) e detta superficie di detto materiale lapideo.
  7. 7. Sistema di trattamento di materiali lapidei, preferibilmente per implementare un procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere: - almeno uno strato di rinforzo (18; 18a, 18b) di materiale permeabile o impermeabile alla resina e/o all’aria atto a rivestire almeno una porzione di almeno una superficie di un detto materiale lapideo (10) in copertura di almeno una sua porzione da trattare e/o di almeno un difetto strutturale (12; 12a, 12b); - se detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) è in materiale permeabile alla resina e/o all’aria, almeno uno strato di copertura (14; 14a, 14b) atto ad essere applicato in sovrapposizione a detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) in copertura di detta porzione da trattare e/o di almeno detto difetto strutturale (12; 12a, 12b); - almeno un mezzo di messa sottovuoto almeno parziale di detto materiale lapideo (10); - almeno un mezzo di introduzione di resina all’interno almeno di detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b).
  8. 8. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un secondo strato di materiale di rinforzo (13; 13a, 13b) da interporre tra detto strato di copertura (14; 14a, 14b) e detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b), e dal fatto di comprendere almeno uno strato di materiale distaccante da interporre tra detto strato di copertura (14; 14a, 14b) e/o detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) e/o detta superficie di detto materiale lapideo (10).
  9. 9. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto strato di copertura (14; 14a, 14b) è in un materiale plastico come nylon, e dal fatto che detto strato di materiale di rinforzo (13; 13a, 13b) è scelto tra plastica, legno, compensato, alluminio, marmo, pietra, fibra di vetro, sassi, sfere, polvere o è un materiale reticolare plastico, o detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) impermeabile alla resina e/o all’aria e/o detto strato di copertura (14; 14a, 14b) è costituito da almeno una cassaforma rigida.
  10. 10. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno uno strato di materiale drenante atto ad essere interposto tra detto strato di rinforzo (18; 18a, 18b) e detta superficie di detto materiale lapideo.
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