ITTO20110894A1 - Metodo per posizionare analoghi di impianti dentali in un modello, e dima radiologica per attuare tale metodo - Google Patents

Metodo per posizionare analoghi di impianti dentali in un modello, e dima radiologica per attuare tale metodo Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“METODO PER POSIZIONARE ANALOGHI DI IMPIANTI DENTALI IN UN MODELLO, E DIMA RADIOLOGICA PER ATTUARE TALE METODOâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad un metodo per posizionare analoghi di impianti dentali in un modello.
Per migliorare la precisione dell’intervento chirurgico con cui si applicano uno o più impianti dentali nella mascella di un paziente, da alcuni anni sono in uso metodi computerizzati atti a realizzare una dima chirurgica, ossia un apparecchio che, per ciascun impianto, à ̈ provvisto di una relativa boccola avente un foro di guida. Attraverso tale foro vengono fatte passare le frese dentistiche, per formare, in posizioni e con profondità predefinite, le sedi in cui dovranno essere fissati gli impianti.
È essenziale posizionare in modo preciso le boccole nella dima chirurgica. Per raggiungere tale obiettivo, normalmente si procede a partire da immagini di una tomografia computerizzata, indicata dall’acronimo TC, eseguita sul paziente mentre quest’ultimo porta, nel cavo orale, una cosiddetta dima radiologica. La dima radiologica ha una parte che rappresenta la protesi dentale da accoppiare agli impianti e che, durante l’esecuzione della TC, occupa il posto previsto per la protesi dentale.
La dima radiologica à ̈ realizzata in materiale radioopaco, in modo da essere identificabile nelle immagini della TC. Di conseguenza, la TC mostra il risultato finale da ottenere, ossia la sagoma delle parti ossee della mascella, delle gengive e della protesi dentale.
Tramite opportuni software su computer, le immagini della TC vengono elaborate in modo da sovrapporre immagini degli impianti da fissare. Così, lavorando in ambiente virtuale, si regola la posizione degli impianti da fissare in funzione dei risultati della TC (forma e dimensioni delle parti ossee della mascella, posizione e dimensioni della protesi, spazi a disposizione, ecc…). Da questa elaborazione à ̈ possibile ricavare i dati sulla posizione desiderata per gli impianti.
In genere, le informazioni elaborate in ambiente virtuale vengono poi inviate a laboratori specializzati, i quali costruiscono direttamente la dima chirurgica (ad esempio in materiale plastico) utilizzando sistemi di stereolitografia. Questa soluzione à ̈ relativamente costosa e fa perdere al medico dentista il controllo diretto sul procedimento di realizzazione della dima chirurgica.
In altri casi, le informazioni elaborate in ambiente virtuale vengono utilizzate per posizionare analoghi degli impianti dentali su un modello in gesso, che rappresenta la mascella del paziente. Gli analoghi vengono disposti nel modello in posizioni che corrispondono esattamente a quelle impostate in ambiente virtuale. In particolare, gli analoghi vengono inseriti in rispettive sedi, le quali devono essere realizzate tramite macchine specifiche o tramite macchine a controllo numerico.
Il modello, con gli analoghi, viene poi utilizzato come negativo e/o come riferimento per costruire la dima chirurgica.
È sentita l’esigenza di semplificare la modalità con cui si posizionano e fissano gli analoghi nel modello in gesso, per evitare l’impiego di macchine specifiche o macchine a controllo numerico.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di prevedere un metodo per posizionare analoghi di impianti dentali in un modello, il quale consenta di assolvere in maniera semplice ed economica all’esigenza sopra esposta.
Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per posizionare analoghi di impianti dentali in un modello, come definito nella rivendicazione 1.
La presente invenzione à ̈ inoltre relativa ad una dima radiologica come definita nella rivendicazione 10.
L'invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 mostra schematicamente una sequenza di fasi di una preferita forma di attuazione del metodo per posizionare analoghi di impianti dentali in un modello, secondo la presente invenzione;
- la figura 2 illustra, in prospettiva, una dima radiologica per attuare il metodo di figura 1; - le figure 3 e 4 illustrano, in modo semplificato due immagini di una tomografia computerizzata, che sono state elaborate per attuare il metodo di figura 1; - le figure 5 e 6 illustrano, in prospettiva, la dima radiologica di figura 2 con un blocchetto di guida per attuare il metodo di figura 1.
In figura 6, con 1 à ̈ indicato, nel suo complesso, un modello (parzialmente illustrato), il quale à ̈ realizzato in gesso o in materiale plastico e ha una parte superiore, non visibile, che riproduce fedelmente la mascella di un paziente (non illustrata). Tale paziente dovrà subire un intervento chirurgico di implantologia guidata con il quale uno o più impianti dentali (non illustrati) verranno fissati alla mascella, al fine infine di applicare poi una protesi dentale (non illustrata).
Le figure mostrano come possano essere posizionati e fissati al modello 1 due analoghi 2 (parzialmente illustrati), ossia elementi comprendenti porzioni a vite (non illustrate) identiche all’impianto dentale ed atte ad essere inserite in rispettive sedi del modello 1. Gli analoghi 2 comprendono, inoltre, rispettivi steli 3, i quali sono coassiali alle porzioni a vite e si estendono al di fuori del modello 1. La posizione delle porzioni a vite devono essere identiche a quelle che si desidera ottenere per gli impianti dentali nella mascella del paziente.
Il metodo per posizionare e fissare gli analoghi 2 nel modello 1 Ã ̈ rappresentato in figura 1 tramite uno schema a blocchi. Innanzi tutto, il metodo prevede, in un blocco 100, la realizzazione di una dima 4 radiologica, illustrata in figura 2.
La dima 4 à ̈ realizzata, almeno in parte, in un materiale radio-opaco, ossia un materiale riconoscibile nelle immagini di radiografie e tomografie computerizzate, e ha una superficie 6 di base, la quale à ̈ complementare alla forma della gengiva del paziente per poter essere appoggiata stabilmente sia sulla gengiva, sia sul modello 1. La dima 4 comprende una dentatura 5 frontale, la quale riproduce la protesi dentale da applicare al paziente. Preferibilmente, per ciascun analogo 2 da posizionare, la dentatura 5 ha un relativo passaggio 7 sostanzialmente verticale. Collocando la dima 4 sul modello 1, il passaggio à ̈ sostanzialmente allineato con la posizione in cui si prevede di posizionare la porzione a vite dell’analogo 2.
La dima 4 comprende, inoltre, una porzione 8, la quale à ̈ disposta dietro alla dentatura 5, à ̈ fissa rispetto alla dentatura 5, e ha una superficie 9 di riferimento ed una pluralità di sedi 11 realizzate parallelamente tra loro a partire dalla superficie 9. In particolare, la superficie 9 si estende in un piano sostanzialmente orizzontale, trasversale alla dentatura 5, e le sedi 11 sono ortogonali alla superficie 9. La superficie 9 e le sedi 11 definiscono un dispositivo 10 di attacco che servirà a fissare un blocchetto 20 di guida, come meglio verrà descritto nel seguito.
Tornando alla figura 1, la dima 4 viene indossata nel cavo orale durante l’esecuzione di una tomografia computerizzata (blocco 110), indicata nel seguito dall’acronimo TC. In particolare, la dima 4 viene appoggiata temporaneamente ed in posizione fissa sulla gengiva e, preferibilmente, ai denti esistenti, che fungono così da stabilizzatori, in modo da collocare la dentatura 5 nello spazio destinato alla protesi dentale. La porzione 8 rimane collocata sostanzialmente sul palato, senza pregiudicare la chiusura della bocca del paziente quando la dima 4 occupa il cavo orale.
Grazie al materiale radio-opaco, la dentatura 5 e la porzione 8 rimangono visibili nelle immagini fornite dalla TC. Tali immagini mostrano quindi come sarà il cavo orale del paziente dopo l’applicazione della protesi dentale, in quanto mostrano le posizioni, la forma e le dimensioni delle parti ossee e molli della mascella e quelle della dentatura 5.
I dati della TC vengono inseriti in un elaboratore elettronico o personal computer 13 (figura 1), nella cui memoria à ̈ caricato un programma informatico, o software, il quale “costruisce†un ambiente virtuale tridimensionale che rappresenta la mascella e la dima 4 e consente ad un utente di vedere le loro immagini e di operare su tali immagini. Ciascun componente in ambiente virtuale rappresenta, in scala, un relativo componente “reale†per quanto riguarda forma, dimensioni, posizione, ecc… Con il termine “posizione†si intendono, qui e nel seguito, sia le coordinate, o le distanze rispetto ad un sistema di riferimento, sia gli angoli di inclinazione.
Le figure 3 e 4 mostrano, in modo semplificato, due immagini in ambiente virtuale, le cui parti sono indicate dai medesimi numeri di riferimento delle corrispondenti parti reali, ma seguiti dalla lettera di riferimento “a†. Inoltre, l’immagine della mascella, ossia la mascella virtuale, à ̈ stata indicata dal numero di riferimento 14. Come mostrato in figura 3 ed indicato dal blocco 120 in figura 1, le immagini vengono elaborate in modo da aggiungere, per ciascun impianto dentale, un relativo impianto virtuale 15 sulla mascella virtuale 14. In altre parole, si sovrappone una immagine che rappresenta, in scala, l’impianto dentale reale da fissare alla mascella. Ad esempio, l’impianto virtuale 15 può essere scelto tra una gamma di esemplari che sono disponibili in una libreria del software e rappresentano la forma e le dimensioni di vari impianti dentali disponibili in commercio.
Lavorando in ambiente virtuale, ossia lavorando con il software sull’elaboratore elettronico 13, à ̈ possibile variare la posizione degli impianti virtuali 15 fino ad impostare la posizione ottimale (blocco 130), in funzione di quanto visibile nelle immagini, ossia in funzione della dimensione e forma della mascella virtuale 14, degli spazi a disposizione, della sagoma della dentatura virtuale 5a che rappresenta la protesi, ecc…
Per quanto riguarda il software di elaborazione, sul mercato à ̈ disponibile un’ampia gamma di prodotti, per cui per semplicità non ci si sofferma in dettaglio sulle loro caratteristiche. Tali software sono in grado di fornire dati indicativi della posizione di ciascun componente virtuale che à ̈ visibile nelle immagini.
Data la corrispondenza tra l’ambiente virtuale ed i componenti reali, le posizioni impostate per gli impianti virtuali 15 corrispondono alle posizioni desiderate per gli impianti dentali reali da fissare alla mascella.
A questo punto, uno stelo virtuale 16 viene aggiunto nelle immagini come prolungamento assiale di ciascun impianto virtuale 15 (figura 4), in modo che lo stelo virtuale 16 si estenda attraverso uno dei passaggi virtuali 7a e al di fuori della dentatura virtuale 5a (blocco 140).
Nel contempo, le sedi virtuali 11a possono essere facilmente identificate eseguendo opportune sezioni: due perni virtuali 17 vengono aggiunti alle immagini (figura 3), in modo che sporgano come prolungamento assiale delle sedi virtuali 11a oltre la superficie virtuale 9a (blocco 150).
Sempre in ambiente virtuale, vengono poi determinate le posizioni degli steli virtuali 16, dei perni virtuali 17, e della superficie virtuale 9a (blocco 160 in figura 1). In base ai dati di queste posizioni, si realizza un blocchetto 20 di guida (figura 4) atto ad essere montato sulla dima 4 in posizione fissa (blocco 160 in figura 1).
In particolare, la realizzazione del blocchetto 20 viene eseguita definendo un modello matematico tridimensionale del blocchetto 20 in ambiente virtuale, su un software CAD di tipo dedicato oppure sul medesimo software con cui si elaborano le suddette immagini. Tale modello matematico viene rappresentato in un file che sia utilizzabile da sistemi di produzione assistita da computer, ad esempio in un file in formato STL. Il blocchetto 20 viene poi prodotto sulla base di tale modello matematico, ad esempio tramite tecniche di prototipazione rapida.
Il blocchetto 20 comprende una porzione 21 posteriore avente una superficie 23, la quale viene definita in base ai dati di posizione della superficie virtuale 9a in modo da essere complementare alla superficie 9 e poter essere poi appoggiata contro la superficie 9. In altre parole, la superficie virtuale 9a rappresenta anche la posizione e la forma della superficie 23.
Inoltre, la porzione 21 ha almeno due sedi 25, le quali vengono definite in base ai dati di posizione dei perni virtuali 17: se il blocchetto 20 fosse rappresentato in ambiente virtuale, le sedi 25 sarebbero impegnate dai perni virtuali 17 e quindi allineate con rispettive sedi virtuali 11a. In altre parole, in ambiente reale le sedi 25 risultano allineate con rispettive sedi 11.
Di conseguenza, le sedi 25 e la superficie 23 definiscono un dispositivo 24 di collegamento atto ad essere fissato in modo rilasciabile ed in una data posizione al dispositivo 10. In particolare, il fissaggio tra i dispositivi 10 e 24 avviene tramite almeno due perni 26 (figura 6), aventi diametro uguale a quello delle sedi 11 e 25.
Il blocchetto 20 comprende una porzione 27 anteriore avente due fori 28, che vengono definiti in base ai dati di posizione degli steli virtuali 16: se il dispositivo 24 fosse fissato al dispositivo 10 ed il blocchetto 20 fosse rappresentato in ambiente virtuale, le immagini dei fori 28 sarebbero impegnate dagli steli virtuali 16 e, quindi, sarebbero allineate con gli impianti virtuali 15. Di conseguenza, in ambiente reale i fori 28 risultano allineati con le posizioni stabilite per gli impianti dentali reali.
Preferibilmente, il diametro dei fori 28 Ã ̈ uguale a quello degli steli 3.
Secondo una variante preferita della presente invenzione, le posizioni del dispositivo 24 e dei fori 28 e/o il modello matematico tridimensionale del blocchetto 20 vengono forniti in modo automatico dal software sulla base della posizione degli impianti virtuali 15 e sulla base della posizione delle sedi virtuali 11a, eventualmente senza aggiungere dei prolungamenti (ossia senza gli steli virtuali 16 e i perni virtuali 17).
Come mostrato in figura 5 ed indicato dal blocco 170 in figura 1, dopo aver realizzato il blocchetto 20, il dispositivo 24 viene fissato al dispositivo 10, allineando le sedi 25 alle corrispondenti sedi 11, appoggiando la superficie 23 contro la superficie 9, ed inserendo un perno 26 in ciascuna coppia di sedi 11,25.
Come mostrato in figura 6, la dima 4 viene poi collocata sul modello 1 in posizione fissa (blocco 180 in figura 1), con la dentatura 5 disposta in una posizione corrispondente a quella destinata alla protesi sulla mascella del paziente.
A questo punto, il modello 1 viene lavorato (blocco 190 in figura 1) utilizzando i fori 28 come guida per realizzare le sedi (non illustrate) in cui devono essere inserite e fissate le porzioni a vite degli analoghi 2.
In particolare, i fori 28 vengono utilizzati come guida indiretta, per posizionare il modello 1 rispetto al mandrino di una macchina utensile, o viceversa, e non per guidare direttamente un utensile di foratura.
Infatti, il modello 1 viene dapprima appoggiato su una tavola porta-pezzo di tipo mobile, al di sotto del mandrino. Dopo aver posizionato lo stelo 3 dell’analogo 2 nel foro 28, la tavola porta-pezzo viene spostata fino a portare lo stelo 3 in posizione verticale ed a inserire, poi, l’estremità dello stelo 3 nel mandrino.
A questo punto, la tavola porta-pezzo viene bloccata, in modo da mantenere il modello 1 nella posizione impostata, nella quale il mandrino, grazie al foro 28 ed allo stelo 3, à ̈ allineato con la posizione desiderata. Infatti, come accennato sopra, i fori 28 sono progettati in modo da avere posizioni che corrispondono a quelle degli steli virtuali 16: c’à ̈ quindi un allineamento virtuale tra i fori 28 e gli impianti virtuali 15, per cui le sedi nel modello 1 vengono realizzate in posizioni che corrispondono esattamente a quelle desiderate.
Dopo questo posizionamento relativo tra il mandrino ed il modello 1, lo stelo 3 ed il blocchetto 20 vengono rimossi. Preferibilmente, viene rimossa anche la dima 4. Nel mandrino si monta quindi una fresa avente diametro uguale o maggiore a quello della porzione a vite dell’analogo 2, ed il modello 1 viene forato in modo da realizzare la sede per l’analogo 2.
In particolare, l’affondamento della fresa, ossia la profondità di foratura, vengono impostate in modo da essere relativamente abbondanti. Dopo aver collocato nuovamente la dima 4 sul modello 1 e aver fissato il blocchetto 20 sulla dima 4, facendo scorrere lo stelo 3 nel foro 28 l’analogo 2 viene posizionato nella sua sede alla stessa profondità che era stata impostata in ambiente virtuale per l’impianto virtuale 15 (blocco 200 in figura 1). Questo posizionamento viene eseguito, ad esempio, sulla base della distanza assiale tra la superficie virtuale 6a e l’impianto virtuale 15. Per eseguirlo correttamente, preferibilmente lo stelo 3 ha una serie di tacche di riferimento distanziate tra loro.
Infine, la porzione a vite dell’analogo 2 viene fissata al modello 1, ad esempio tramite materiale collante (blocco 210 in figura 1).
In questa configurazione, il modello 1 potrà essere utilizzato con tecniche note come riferimento o negativo per costruire una cosiddetta dima chirurgica. In particolare, la dima chirurgica potrà essere ottenuta modificando la dima 4 tramite opportune lavorazioni.
Infine, la dima chirurgica sarà impiegata per eseguire l’intervento chirurgico di implantologia guidata.
Secondo una variante non illustrata, invece di realizzare un blocchetto 20 di volta in volta diverso, si prevede un blocchetto di guida che à ̈ realizzato in più pezzi e comprende un corpo di supporto provvisto del dispositivo 24, ed una boccola provvista del foro 28. Il dispositivo 24 à ̈ standardizzato, mentre la boccola à ̈ accoppiata al corpo di supporto tramite dispositivi di accoppiamento mobile che consentono di regolare in maniera fine la posizione della boccola rispetto al corpo di supporto, sia in traslazione che in inclinazione. La posizione della boccola viene impostata sulla base delle posizioni della superficie virtuale 9a, delle sedi virtuali 11a e dell’impianto virtuale 15a. La posizione viene fissata in modo rilasciabile, per utilizzare lo stesso blocchetto di guida per posizionare di volta in volta vari analoghi 2.
Da quanto descritto sopra risulta evidente che il metodo della presente invenzione consente di realizzare un blocchetto 20 che viene fissato alla dima 4 e viene utilizzato come guida per realizzare, nel modello 1, le sedi per le porzioni a vite degli analoghi 2. La realizzazione di tali sedi viene effettuata con precisione, nelle posizioni desiderate stabilite in ambiente virtuale, e senza la necessità di macchine utensili o attrezzature di lavorazione complesse e costose. Il metodo della presente invenzione consente, inoltre, di controllare passo dopo passo le varie operazioni che portano alla realizzazione della dima chirurgica, senza avere necessità di affidarsi a laboratori specializzati per la lavorazione del modello 1 e per la costruzione finale della dima chirurgica.
I dispositivi 10 e 24 sono relativamente semplici da progettare e da fissare l’uno all’altro, dal momento che comprendono rispettive sedi allineate tra loro.
Gli steli virtuali 16 ed i perni virtuali 17, indicando indirettamente le posizioni degli impianti virtuali 15 e delle sedi virtuali 11a, sono strumenti estremamente semplici per progettare i fori 28 ed le sedi 23, in particolare per quanto riguarda la loro posizione relativa.
Da quanto precede appare, infine, evidente che al metodo descritto possono essere apportate modifiche e varianti che non esulano dal campo di protezione della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate.
In particolare, i dispositivi 10,24 potrebbero essere diversi o disposti in posizioni diverse da quanto indicato: ad esempio, il dispositivo 24 potrebbe comprendere perni realizzati di pezzo con il blocchetto 20 e sporgenti dalla superficie 23, invece di dover prevedere perni 26 separati.
Inoltre, il numero di analoghi 2 ed il numero di fori 28 nel blocchetto 20 potrebbero essere diversi da quanto descritto ed illustrato.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.- Metodo per posizionare analoghi (2) di impianti dentali in un modello (1), il quale rappresenta una mascella di un paziente; il metodo comprendendo le fasi di: - prevedere una dima radiologica (4), la quale à ̈ almeno parzialmente radio-opaca e comprende una dentatura (5) definente una copia di una protesi dentale; - elaborare, con l’assistenza di un elaboratore elettronico (13), i dati di una tomografia computerizzata, che à ̈ stata eseguita mentre la detta dentatura (5) à ̈ collocata sulla detta mascella al posto destinato alla protesi dentale; l’elaborazione comprendendo le operazioni di: a) visualizzare immagini della mascella e della dima radiologica; b) aggiungere almeno un impianto virtuale (15) su dette immagini; - realizzare almeno una sede in detto modello (1), in una posizione corrispondente a quella del detto impianto virtuale (15) in ambiente virtuale; caratterizzato dal fatto di: - prevedere primi mezzi di attacco (10) su detta dima radiologica (4); detti primi mezzi di attacco essendo separati da detta dentatura (5) ed essendo individuabili su dette immagini come primi mezzi di attacco virtuali; - prevedere un blocchetto di guida (20) comprendente: a) secondi mezzi di attacco (24) atti ad essere fissati a detti primi mezzi di attacco (10), ed b) almeno un foro (28); - impostare la posizione di detto foro (28) sulla base di dati indicativi delle posizioni dei primi mezzi di attacco virtuali e del detto impianto virtuale (15), in modo da essere allineato in ambiente virtuale con detto impianto virtuale (15); la realizzazione di detta sede comprendendo le operazioni di: - fissare detti secondi mezzi di attacco (24) a detti primi mezzi di attacco (10); - accoppiare detta dima radiologica (4) su detto modello (1); e - utilizzare detto foro (28) come guida. 2.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di impostare la posizione dei detti secondi mezzi di guida (24) sulla base di dati indicativi della posizione dei primi mezzi di attacco virtuali. 3.- Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di definire un modello matematico tridimensionale del detto blocchetto di guida (20) in funzione di detti dati; detto blocchetto di guida (20) essendo prodotto sulla base di detto modello matematico tridimensionale. 4.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di attacco (10) comprendono una pluralità di sedi di attacco (11); l’elaborazione comprendendo le operazioni di aggiungere un prolungamento virtuale (17) allineato alle sedi di attacco virtuali (11a), di determinare la posizione di detto prolungamento virtuale (17), e di determinare la posizione di detti secondi mezzi di attacco (24) sulla base della posizione di detto prolungamento virtuale (17). 5.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’elaborazione comprende le operazioni di aggiungere uno stelo virtuale (16) allineato al detto impianto virtuale (15), di determinare la posizione di detto stelo virtuale (16), e di determinare la posizione di detto foro (28) sulla base della posizione di detto stelo virtuale (16). 6.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti secondi mezzi di attacco (24) comprendono almeno due sedi (25) parallele tra loro. 7.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto foro (28) viene utilizzato come guida indiretta per posizionare il detto modello (1) rispetto ad un mandrino, o viceversa, allineando detto foro (28) con detto mandrino. 8.- Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere l’ulteriore fase di regolare la profondità di detto analogo (2) in detta sede facendo scorrere detto analogo (2) lungo detto foro (28), mentre detti secondi mezzi di attacco (24) sono fissati a detti primi mezzi di attacco (10) e detta dima radiologica (4) à ̈ accoppiata su detto modello (1). 9.- Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto blocchetto di guida (20) comprende un corpo di supporto, provvisto dei detti secondi mezzi di attacco (24), ed una boccola, provvista del detto foro (28) ed accoppiata a detto corpo di supporto tramite mezzi di mobilità relativa; la posizione di detto foro (28) essendo impostata regolando la posizione di detta boccola rispetto a detto corpo di supporto sulla base di detti dati. 10.- Dima radiologica (4) per attuare il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, la dima radiologica essendo almeno parzialmente radio-opaca e comprendendo una dentatura (5) definente una copia di una protesi dentale; caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di attacco (10) separati dalla detta dentatura (5). 11.- Dima radiologica (4) secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di attacco (10) sono disposti dietro alla detta dentatura (5). 12.- Dima radiologica secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di attacco (10) comprendono: - una superficie di riferimento (9), la quale si estende in un piano sostanzialmente orizzontale e trasversale alla detta dentatura (5); - una coppia di sedi di attacco (11) parallele, realizzate a partire da detta superficie di riferimento (9). 13.- Programma software caricabile nella memoria di un elaboratore elettronico e suscettibile, quando eseguito, di - visualizzare immagini di una mascella e di una dima radiologica (4) a partire da dati di una tomografia computerizzata; - consentire l’aggiunta da parte di un utente di almeno un impianto virtuale (15) a dette immagini; caratterizzato dal fatto di essere, inoltre, suscettibile, quando eseguito, di fornire un modello matematico tridimensionale di un blocchetto di guida (20) comprendente: - secondi mezzi di attacco (24) atti ad essere fissati a primi mezzi di attacco facenti parte della detta dima radiologica (4); - almeno un foro (28) allineato in ambiente virtuale con detto impianto virtuale (15).
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