ITTO20100892A1 - Dispositivo bloccoporta per elettrodomestici e meccanismo bistabile - Google Patents

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ITTO20100892A1
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condition
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Renato Gaj
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Eltek Spa
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Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO BLOCCOPORTA PER ELETTRODOMESTICI E MECCANISMO BISTABILEâ€
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo blocco-porta per elettrodomestici o simili.
Determinati elettrodomestici sono provvisti di sportelli o porte che permettono l'accesso ad una cavità interna in cui vengono tipicamente svolte le funzioni tipiche dell'elettrodomestico.
Esempi di tali elettrodomestici sono le lavabiancheria, le lavastoviglie, i forni e simili.
Durante il funzionamento dell'elettrodomestico à ̈ spesso necessario impedire l'accesso alla cavità, onde prevenire che un utente possa restare offeso dalle funzioni svolte dall'elettrodomestico stesso; ciò viene ottenuto preferibilmente bloccando lo sportello o la porta in posizione chiusa.
A tal fine sono nati dei dispositivi denominati comunemente “blocco-porta†, che eseguono almeno tale funzione.
Vi sono diverse tipologie di dispositivi di blocco-porta, ognuna relativa ad un diverso principio di funzionamento.
Una di queste tipologie riguarda i dispositivi in cui un gancio viene mosso in chiusura della porta o sportello dell'elettrodomestico a seguito dell'avvicinamento di quest'ultimo alla condizione chiusa, per mezzo di una leva azionata dallo sportello stesso.
Un esempio di tali tipologie di dispositivi à ̈ mostrato nel brevetto EP2175200 a nome ELETTROTECNICA ROLD.
In questo esempio la leva di azionamento, spostata dallo sportello, aziona un motore elettrico che a sua volta muove il gancio in condizione di chiusura.
La presenza del motore elettrico e dei necessari cinematismi, tuttavia, rendono questa soluzione piuttosto complessa e sconsigliabile dal punto di vista dei costi e di eventuali malfunzionamenti che potrebbero comprometterne la funzionalità e che sono maggiormente probabili in una soluzione complessa come questa.
Per ovviare a questo inconveniente sono nate delle soluzioni in cui il gancio à ̈ azionato in condizione di chiusura dalla stessa leva di azionamento che viene spostata dallo sportello quando quest'ultimo si avvicina alla chiusura dell'imboccatura della cavità.
In una di tali soluzioni sia la leva di azionamento mossa dallo sportello che il gancio sono associati a dei piani inclinati posti sulla estremità del gancio opposta a quella destinata ad essere impegnata con lo sportello e su di una slitta collegata alla leva di azionamento.
In breve quando lo sportello si avvicina la leva viene mossa da quest'ultimo e la slitta ad essa collegata agisce sul gancio facendolo ruotare in condizione di chiusura dello sportello.
Il bloccaggio in condizione chiusa à ̈ ottenuto grazie ad un perno che impegna un foro realizzato sulla slitta, impedendone lo scorrimento; in questo modo la slitta, una volta bloccata in posizione, non consente al gancio di ruotare e lo blocca in condizione di chiusura della porta.
Benchà ̈ funzionale questa soluzione presenta tuttavia alcuni inconvenienti.
Un primo problema à ̈ legato al fatto che essa non à ̈ in grado di compensare eventuali extra-corse e/o elevate tolleranze di posizionamento della porta, con rischi di mancato o anomalo aggancio o bloccaggio.
Si consideri che tipicamente negli elettrodomestici le porte e gli sportelli sono realizzati in plastica stampata, con tolleranze di lavorazione o dimensionali anche piuttosto ampie; a ciò si aggiungono le tolleranze di montaggio e quelle che derivano da un non corretto utilizzo (ad esempio dall'applicazione di una forza superiore a quella prevista o da urti accidentali durante la vita operativa dell'elettrodomestico).
In tal caso si riscontra spesso che, durante il movimento di chiusura, la porta non raggiunge oppure oltrepassa il punto di arresto prestabilito durante la progettazione.
Questa situazione ha una minima rilevanza nel caso in cui non si abbia una leva di azionamento o nel caso in cui questa agisca come un pulsante di un interruttore per azionare un motore elettrico.
Tuttavia nel caso in cui la leva azioni direttamente il gancio questa situazione presenta invece notevoli problemi.
È infatti intuitivo che una corsa della porta inferiore o oltre un punto di arresto prefissato, causa uno spostamento anomalo della slitta e conseguentemente un disallineamento del foro di quest'ultima rispetto al perno di bloccaggio, con la pericolosa conseguenza di impedire il bloccaggio del gancio.
Un altro inconveniente di questa soluzione à ̈ relativo alla lavorazione molto precisa che devono avere le superfici inclinate, per poter garantire il corretto spostamento del gancio, che incide sui costi di produzione.
Ancora un altro inconveniente à ̈ legato all'usura, infatti dopo un certo numero di cicli di funzionamento à ̈ possibile che le superfici inclinate si consumino, con un sostanziale peggioramento delle condizioni di funzionamento, esponendo quindi il dispositivo ad eventuali grippaggi.
Ancora un altro problema deriva dal fatto che tipicamente questi dispositivi sono alloggiati in gusci chiusi e non apribili per manutenzione da un utente; da ciò ne consegue che la sporcizia che si accumuli eventualmente sulla interfaccia di contatto dei piani inclinati non possa essere facilmente rimossa, causando un potenziale malfunzionamento del dispositivo stesso.
Un ulteriore problema deriva dal fatto che in altri dispositivi blocco-porta, una corsa della porta oltre un punto di arresto prefissato, ad esempio a causa di dette tolleranze dimensionali o di montaggio, potrebbe anche comportare la rottura di parti del dispositivo blocco-porta.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di blocco-porta per elettrodomestici che sia in grado di superare questi ed altri inconvenienti.
Questo scopo viene raggiunto da un dispositivo secondo la rivendicazione 1 allegata.
Una idea alla base della presente invenzione à ̈ quella di realizzare un dispositivo blocco porta per un elettrodomestico atto ad impegnare in posizione chiusa uno sportello di una cavità operativa di detto elettrodomestico, comprendente un gancio spostabile in almeno una condizione di impegno di detto sportello, e dei mezzi di bloccaggio che cooperano con il gancio per mantenerlo in detta condizione di impegno, in cui i mezzi di bloccaggio comprendono almeno un cursore e dei mezzi di fermo bistabile atti a consentire al cursore l’assunzione di almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile in conseguenza della ripetizione di una stessa forza di azionamento di detto cursore.
A tal fine, vantaggiosamente, il cursore comprende almeno un corpo provvisto di una sede in cui sono alloggiate delle guide di rotazione e/o agganci; detti mezzi di fermo bistabile comprendono un perno di aggancio provvisto di una testa sagomata, preferibilmente alloggiata o delimitata almeno in parte da detta sede e girevole rispetto a detto cursore, cooperante con dette guide di rotazione e/o agganci per garantire l’assunzione di dette almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile di detto cursore, preferibilmente in conseguenza di un suo spostamento lineare.
In una forma esecutiva preferita e di seguito descritta, poi, il gancio à ̈ bloccabile in condizione di impegno dello sportello mediante una slitta separata dalla detta leva, così che uno spostamento di quest'ultima derivante da una extra-corsa dello sportello non infici la corretta operazione di bloccaggio del gancio.
L’invenzione comprende altresì un meccanismo bistabile utilizzabile nel dispositivo blocco porta e/o in mezzi di attuazione ed in altre applicazioni.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose della presente invenzione sono oggetto delle allegate rivendicazioni.
Queste caratteristiche ed ulteriori vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente chiari dalla descrizione di un suo esempio di realizzazione mostrato nei disegni annessi, forniti a puro titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
la fig. 1 mostra una vista in prospettiva dall'esterno di un dispositivo secondo la presente invenzione;
la fig. 2 illustra una vista in prospettiva del dispositivo di fig. 1 senza parte del guscio di contenimento;
la fig. 3 mostra una vista in prospettiva frontale del dispositivo di fig.2;
le figg. 4 e 5 mostrano una vista in prospettiva di parti funzionali del dispositivo delle figure precedenti rispettivamente in una prima ed una seconda condizione di funzionamento;
le figg. 6 e 7 mostrano una vista secondo una diversa prospettiva delle parti funzionali del dispositivo delle figg.4 e 5 nelle due condizioni di funzionamento;
le fig. 8 e 9 mostrano un particolare del dispositivo delle figure precedenti rispettivamente in una prima ed una seconda condizione di funzionamento;
le fig. 10 e 11 mostrano il particolare delle figure 8 e 9 assieme ad un diverso particolare rispettivamente in una prima ed una seconda condizione di funzionamento;
la fig.12 mostra un esploso del dispositivo delle figure precedenti;
le figg. da 13 a 15 mostrano una vista dall'alto del dispositivo delle figure precedenti in tre diverse condizioni operative;
le figg. da 16 a 18 mostrano una vista in prospettiva del dispositivo delle figure da 13 a 15 nelle tre diverse condizioni operative;
le figg. 19 e 20 mostrano due diverse prospettive di una variante del dispositivo delle figg.4 e 5;
la fig. 21 mostra un esploso della variante delle figg.19 e 20;
la fig. 22 mostra un particolare di un elemento scorrevole di bloccaggio comune alle due varianti delle figure precedenti;
la fig. 23 mostra l'elemento scorrevole di bloccaggio della figura precedente; le figg. da 24 a 28 mostrano l'elemento scorrevole di bloccaggio della fig. 22 in diverse posizioni operative,
la fig. 29 mostra un dettaglio ingrandito della fig.23.
Con riferimento all'esempio mostrato nelle figure allegate, in esse con il riferimento 1 Ã ̈ indicato un dispositivo di blocco-porta secondo una prima forma esecutiva della presente invenzione.
Nei suoi caratteri generali il dispositivo oggetto della presente invenzione à ̈ utilizzabile come un blocco-porta per un elettrodomestico, essendo atto ad impegnare in posizione chiusa uno sportello di una cavità operativa dell'elettrodomestico.
A tal fine il dispositivo comprende, nell'esempio mostrato nelle figg.1 e 2:
- dei mezzi di azionamento del gancio 4 spostabili dallo sportello dell'elettrodomestico
- un gancio 5, spostabile in almeno una condizione di impegno, preferibilmente bloccabile, dello sportello,
- dei mezzi di bloccaggio 6 che effettuano almeno il bloccaggio del gancio 5 nella condizione di impegno.
I mezzi di azionamento del gancio 4 sono atti a comandare lo spostamento del gancio 5 nella condizione di impegno dello sportello; a tal fine essi sono spostabili dallo sportello tra almeno una prima posizione in cui il gancio 5 non à ̈ in condizione di impegno con lo sportello ed una seconda posizione in cui il gancio 5 à ̈ in condizione di impegno con lo sportello.
In tale seconda posizione il gancio 5 Ã ̈ bloccabile nella condizione di impegno, nel senso che in tale posizione i mezzi di bloccaggio 6 sono azionabili al fine di bloccare l'impegno del gancio con lo sportello.
Vantaggiosamente il dispositivo 1 comprende un mezzo di compensazione 8 di uno spostamento dei mezzi di azionamento 4 per prevenire o compensare l'azionamento di detto gancio 5 in presenza di uno spostamento ulteriore di detti mezzi di azionamento del gancio 4, detto spostamento “ulteriore†essendo diverso dallo spostamento tra la prima e la seconda posizione.
In questo modo eventuali spostamenti anomali dello sportello o extra corse dei mezzi di azionamento 4 del gancio possono essere compensati, nel senso che essi non causano uno spostamento o dislocazione del gancio che potrebbe compromettere l'impegno con lo sportello o inficiare il bloccaggio di quest'ultimo, che avviene in tale seconda posizione per effetto dei mezzi di bloccaggio, e/o causare dei danni.
Più in particolare si può notare come il movimento seguito dai mezzi di azionamento del gancio 4 tra la prima e la seconda posizione di cui sopra segue sostanzialmente una unica direzione di movimentazione, sostanzialmente rettilinea.
In questo caso eventuali extra-corse dei mezzi di azionamento 4 coincidono sostanzialmente a movimenti ulteriori dei detti mezzi di azionamento del gancio 4 oltre alla seconda posizione, nella direzione di spostamento dalla prima alla seconda posizione.
Nell'esempio illustrato i mezzi di azionamento del gancio comprendono almeno una leva 4 spostabile linearmente tra le dette due posizioni ed accoppiata al gancio 5 tramite i detti mezzi di compensazione 8, in modo che il gancio 5 sia indirettamente azionato dalla leva tramite l’interposizione di detti mezzi di compensazione 8 e preferibilmente in modo meccanico, vantaggiosamente semplificando la realizzazione del dispositivo 1 e rendendola più efficace.
In tale soluzione il mezzo di compensazione 8 à ̈ interposto tra la leva 4 ed il gancio 5 ed à ̈ accoppiato ad entrambi.
Al fine effettuare la compensazione di ulteriori movimenti della leva 4 il mezzo di compensazione 8 Ã ̈ un mezzo elastico, e preferibilmente esso comprende una molla elicoidale 8 interposta tra il gancio 5 e la leva 4 per trascinare in rotazione il gancio 5 in conseguenza di uno spostamento lineare della leva 4 tra le due (prima e seconda) posizioni di cui sopra.
La molla elicoidale infatti si comprime o si estende in presenza di uno spostamento di detta leva diverso da quello tra detta prima e detta seconda posizione, evitando che tali movimenti azionino in modo anomalo il gancio 5.
Tali movimenti della leva diversi da quello tra detta prima e detta seconda posizione possono ad esempio essere generati sia da piccole tolleranze della porta, sia da una extracorsa della leva.
Ovviamente si fa notare sin d’ora che in alternativa o in combinazione alla molla elicoidale i mezzi di compensazione 8 possono comprendere anche ruote dentate e/o profili a camma e/o un elastomero plastico o simili.
Sempre nei suoi caratteri generali, il dispositivo 1 comprende anche dei mezzi di bloccaggio 6 per bloccare il gancio nella condizione di impegno.
Vantaggiosamente tali mezzi di bloccaggio 6 sono separati dai mezzi di azionamento 4 del gancio 5, per i motivi che verranno discussi più oltre.
I mezzi di bloccaggio 6, nella loro generalità, sono atti a bloccare il gancio in posizione di impegno assumendo una posizione in cui interferiscono con il gancio stesso, proibendogli eventuali movimenti.
Preferibilmente, tali mezzi di bloccaggio 6 comprendono ulteriori mezzi di recupero 63; in particolare al fine di prevenire condizioni anomale di funzionamento e/o di attuazione.
Detti mezzi di recupero 63 sono preferibilmente di tipo elastico, ad esempio molle o elastomeri o simili.
Nell'esempio illustrato i mezzi di bloccaggio 6 comprendono un cursore 60 spostabile in condizione di interferenza con il gancio 5 così da bloccarlo in condizione di impegno con detto sportello.
In tale condizione la testa 61 del cursore 60, infatti, impedisce al gancio di 5 di disimpegnare lo sportello, come verrà meglio descritto tra poco.
É interessante notare come i mezzi di bloccaggio 6 siano spostabili in condizione di interferenza con detto gancio 5 in modo sostanzialmente indipendente dalla posizione della leva 4, in particolare anche in presenza di uno spostamento ulteriore di quest'ultima diverso dallo spostamento tra detta prima e detta seconda posizione.
Scendendo più nel dettaglio, nell'esempio mostrato il dispositivo 1 comprende due semigusci 2 e 3 tra loro accoppiabili per alloggiare le componenti funzionali del dispositivo 1.
In fig. 2 e seguenti il dispositivo 1 Ã ̈ mostrato privo del semiguscio superiore 2 per poter meglio illustrarne le componenti ed il funzionamento.
I due semigusci 2 e 3 sono preferibilmente realizzati in plastica, ad esempio per stampaggio, e sono provvisti di mezzi di accoppiamento e/o aggancio, quali linguette elastiche e/o ganci, per permettere un montaggio a scatto.
In questa descrizione giova dapprima descrivere le componenti del dispositivo 1 con riferimento alla loro funzionalità di impegno con uno sportello di un elettrodomestico, per descrivere poi, più oltre, le componenti atte ad effettuare l'operazione di bloccaggio in condizione di impegno e di conseguente sbloccaggio.
Facendo riferimento, tra le altre, alle figg. 2, 3 e 12, 13, il dispositivo 1 in questo esempio comprende: la leva di azionamento 4, il gancio 5, i mezzi di bloccaggio 6 ed un attuatore 7 per detti mezzi di bloccaggio 6.
Quest'ultimo può essere di vario tipo, ma preferibilmente à ̈ del tipo comprendente un elettromagnete; potrebbe tuttavia comprendere un termoattuatore a cera o un motore.
Nell’esempio illustrato l’attuatore 7 à ̈ un elettromagnete, di tipo noto in sé, e provvisto di una bobina, di un giogo magnetico 72 e di un nucleo mobile 73; il funzionamento e le eventuali varianti di tale tipo di elettromagnete sono ben note al tecnico del ramo: brevemente quando esso à ̈ alimentato il suo nucleo mobile o pistone viene estratto, così da agire spingendo i mezzi di bloccaggio 6 in direzione del gancio 5. Preferibilmente nel dispositivo blocco porta 1 l’attuatore 7 comprende un avvolgimento elettromagnetico 75 associato al rispettivo giogo magnetico 72 attraverso cui può passare lo stelo o nucleo mobile 73 che agisce sui mezzi di bloccaggio 6; il giogo magnetico 72 ha forma sostanzialmente a “C†e dal suo lato aperto sporge un connettore elettrico 74, destinato in particolare per il collegamento elettrico dell’attuatore 7 al sistema di controllo dell’elettrodomestico in cui à ̈ incorporato o montato il dispositivo blocco porta 1.
Preferibilmente detto giogo 72 determina anche dei mezzi di fissaggio o posizionamento in una rispettiva sede del dispositivo blocco porta 1.
Il connettore 74 Ã ̈ preferibilmente di tipo RAST, quale un Rast 2,5, comprendente mezzi di aggancio per un connettore elettrico esterno e/o mezzi di codifica (non visibili) atti a definire una connessione solo con un rispettivo connettore esterno, evitando rischi di connessioni errate e/o inserimenti del connettore in posizione errata, ad esempio invertita.
Come detto sopra l’attuatore potrà anche essere di tipo diverso da quello elettromagnetico, ad esempio termico o termo-elettrico; in particolare, detto attuatore termico o termo-elettrico à ̈ del tipo comprendente almeno un elemento attuatore di tipo termico, ovvero un elemento atto a deformarsi o dilatarsi o contrarsi in funzione della sua temperatura, e preferibilmente comprendente anche un elemento riscaldante di tipo elettrico, quale un resistore.
In una simile variante il corpo dell’attuatore potrà comunque essere dotato di un connettore per il suo controllo, di tipo RAST o altro genere appropriato.
Preferibilmente detto attuatore termico (o termo-attuatore o attuatore termo-elettrico) comprende un materiale espandibile, quale una cera o similare, che si dilata in seguito al suo riscaldamento, favorendo il movimento di un elemento di comando, quale il movimento assiale di uno stelo o pistone, che può assumere almeno due posizioni: una estratta ed una rientrata rispetto all’attuatore.
Il riscaldamento del materiale espandibile viene comandato elettricamente e per questo il termo attuatore à ̈ dotato di connettori elettrici che, come già detto, possono essere RAST o di altro genere.
Un esempio di termo attuatore che à ̈ possibile utilizzare in questo caso à ̈ descritto nelle domande di brevetto europeo EP 781920 ed EP 953198, di cui à ̈ titolare la medesima richiedente della presente domanda.
Una ulteriore tipologia di termo-attuatore potrebbe comprendere un elemento a memoria di forma, in particolare del tipo atto ad espandersi o contrarsi all’aumento della temperatura, quale una lega metallica od un materiale termoplastico o polimerico.
Tra la leva 4 ed il gancio 5 Ã ̈ previsto il mezzo di compensazione 8 di una extracorsa della leva 4, che in questo esempio comprende almeno la molla elicoidale 8, accoppiata al gancio 5 ed alla leva 4.
La leva 4 Ã ̈ di pezzo (o equivalentemente accoppiata) con una slitta 9 capace di scorrere all'interno del dispositivo 1.
Il gancio 5 Ã ̈ ruotabile attorno ad un fulcro 10 disposto sostanzialmente perpendicolare alla direzione di scorrimento della slitta 9 e visibile nel dettaglio delle figg. da 6 a 11.
Il dispositivo 1 à ̈, in questo esempio, montato sulla cornice o telaio dell'elettrodomestico, in modo che la leva 4 pervenga in contatto con uno sportello dell'elettrodomestico quando questo viene ruotato o spostato in condizione di chiusura di una cavità operativa dell'elettrodomestico.
Lo sportello dell'elettrodomestico à ̈ provvisto di una sede per permettere l'impegno con il gancio 5 mediante l'inserimento di quest'ultimo nella sede stessa.
Il funzionamento del dispositivo, durante l'operazione di impegno dello sportello, già accennato nei suoi caratteri generali più sopra, viene descritto qui di seguito più in dettaglio.
Quando un utente sposta o ruota lo sportello in modo da chiudere la cavità dell'elettrodomestico, lo sportello stesso si avvicina alla leva 4 fino ad entrare in contatto con quest'ultima.
Lo sportello, proseguendo nel suo movimento, aziona la leva 4, la quale scorre all'interno del dispositivo grazie alla slitta 9 ed aziona a sua volta la molla 8 che porta in rotazione il gancio 5, il quale si impegna nella sede prevista sullo sportello.
L'azionamento in rotazione del gancio 5 avviene quindi tramite la molla 8, la quale ha le due opposte estremità libere in presa l'una sul gancio 5 e l'altra sulla leva 4.
Alternativamente la molla 8 potrebbe avere una delle estremità in presa sulla slitta 9, anziché sulla leva 4, senza per questo che il funzionamento ed il principio di funzionamento differisca da quanto descritto.
La molla 8 agisce quale mezzo di compensazione di movimenti anomali della leva 4, come ad esempio una sua extra-corsa: infatti nel caso in cui la corsa dello sportello sia tale da dislocare la leva 4 oltre il punto in cui il gancio 5 à ̈ in impegno con lo sportello, questo movimento ulteriore (appunto, extra-corsa) non provoca ulteriori movimenti o danneggiamenti del gancio, perchà ̈ la molla 8 si comprime e permette alla leva 4 di spostarsi oltre alla posizione anzidetta, senza che il gancio sia ulteriormente ruotato.
Vantaggiosamente questo permette di risolvere gli inconvenienti delle soluzioni note allo stato dell'arte, infatti la presenza del mezzo di compensazione 8, in questo caso la molla, permette il corretto funzionamento del dispositivo anche in condizione di non corretto montaggio o di tolleranze di funzionamento o di fabbricazione che dovessero riscontrarsi.
In sostanza con questo accorgimento anche in presenza di uno spostamento dello sportello (e quindi della leva 4) oltre le quote progettuali (che corrispondono al raggiungimento della condizione di impegno del gancio), il gancio viene correttamente spostato in una condizione di impegno bloccabile dello sportello, in una posizione in cui tale impegno à ̈ bloccabile.
Si consideri poi che con tale accorgimento il gancio 5 può essere correttamente bloccato indipendentemente da detti spostamenti anomali o extracorsa della leva 4.
Le due condizioni, di non impegno e di impegno bloccabile del gancio, sono mostrate rispettivamente nelle coppie di figg.4,5 e 6,7 e 8,9 e 10,11.
In particolare nelle fig. 4,6,8,10 il gancio à ̈ in condizione di non impegno con lo sportello: esso à ̈ infatti ruotato in modo che la sua estremità anteriore 5a sia sollevata.
Quando lo sportello sposta linearmente la leva 4 all'indietro (verso il fulcro 10 del gancio 5), la molla 8 agisce sul gancio 5 in un punto eccentrico rispetto al fulcro 10, così da provocarne la rotazione, fino a che la estremità anteriore 5a scende in condizione di impegno dello sportello, come mostrato nelle figg.5,7,9,11.
Si ricorda che in luogo della molla 8, in altre alternative, i mezzi di compensazione comprendono equivalentemente un diverso mezzo elastico, ad esempio in grado di operare in modo diverso o in punti differenti tra leva 4 e gancio 5, oppure in grado di assorbire dette extracorse dei mezzi di azionamento 4, come un'asta in gomma o simili, purché atta a deformarsi elasticamente per compensare dette extracorse.
La slitta 9 Ã ̈ associata ad una ulteriore molla 14 in presa sulla slitta 9 e sul guscio inferiore 3, in modo tale per cui la slitta 9 (e conseguentemente la leva 4) risultano soggette ad una reazione elastica e quindi spinte nella stessa direzione ed in verso opposto a quello dello scorrimento della slitta 9 durante la manovra di impegno (quando lo sportello va in battuta sulla leva 4).
La presenza della molla 14 assolve alla funzione di permettere lo spostamento o ripristino della leva 4 nella posizione di non impegno del gancio 5 quando lo sportello viene aperto.
La slitta 9 comprende anche un prolungamento longitudinale 15, che in questo esempio costituisce l'estremità libera della slitta 9 opposta alla estremità accoppiata alla leva 4.
Il prolungamento longitudinale 15, in questo esempio, serve per comandare dei mezzi di segnalazione e/o comando 16, quale un interruttore elettrico 16, anch'esso alloggiato nel guscio 3, ad esempio un interruttore a pulsante, in modo tale per cui quando lo sportello à ̈ chiuso il pulsante aziona un circuito elettrico o elettronico di segnalazione e/o comando, facendo, ad esempio, accendere una spia sul fronte dell'elettrodomestico e/o abilitando il funzionamento di quest'ultimo e/o abilitando l'alimentazione dell'attuatore 7 per bloccare la condizione di impegno, come verrà descritto in dettaglio più oltre.
Ciò comporta un ulteriore vantaggio: infatti la combinazione della leva 4 e della slitta 15 e dell'interruttore 16 consente di ottenere nella stessa operazione di chiusura dello sportello una pluralità di azioni: l'impegno dello sportello tramite la rotazione del gancio 5 e la segnalazione di avvenuta chiusura dello sportello stesso e/o altre operazioni utili al funzionamento in sicurezza dell'elettrodomestico.
Per quanto riguarda invece il bloccaggio del gancio in condizione di impegno dello sportello, a tale scopo il dispositivo 1 comprende i mezzi di bloccaggio 6 che nel presente esempio comprendono il cursore 60 provvisto almeno della testa 61 che à ̈ spostabile dall'attuatore 7 in condizione di interferenza con il gancio 5 quando quest'ultimo à ̈ in condizione di impegno con lo sportello.
A tal fine il gancio 5 à ̈ provvisto di una estremità libera posteriore 5b posta dal lato opposto del fulcro 10 rispetto all'estremità anteriore 5a, in modo che quando quest'ultima si alza rispetto al guscio inferiore 3, la prima si abbassa e viceversa.
In questo modo quando il gancio 5 à ̈ in condizione di impegno con lo sportello, l'estremità 5b risulta sollevata rispetto al sottostante guscio inferiore 3, liberando uno spazio in cui può insediarsi la testa 61 del cursore 60, a guisa di chiavistello, come visibile nelle figg. da 13 a 15 e più in dettaglio nelle figg. da 24 a 28.
Si può pertanto osservare come in tale posizione il gancio 5 sia una posizione di impegno (con lo sportello) che può essere definita come “bloccabile†nel senso che il gancio 5 in tale posizione può essere stabilmente fermato in impegno con lo sportello.
In fig. 13 lo sportello non à ̈ ancora entrato in contatto con la leva 4, la quale permane nella posizione raffigurata grazie alla molla 14, come descritto più sopra.
La testa 61 del cursore 60 à ̈ avvicinata alla estremità posteriore 5b del gancio, ma non risulta interferire con esso, ed il gancio 5 in tale posizione risulta sollevato.
In fig. 14 lo sportello dell'elettrodomestico ha azionato la leva 4 la quale grazie alla molla 8 ha spostato il gancio 5 in condizione di impegno con lo sportello, come sopra descritto.
In questa situazione l'estremità anteriore 5a del gancio 5 à ̈ ruotata verso il basso e conseguentemente la sua estremità posteriore 5b si à ̈ sollevata, liberando lo spazio sottostante, compreso tra questa ed il guscio 3, ovvero liberando la sede in cui può insediarsi la testa 61 del cursore 60 dei mezzi di blocco 6.
A partire dalla condizione di fig.14 si perviene a quella di fig.15, in cui l'attuatore 7 ha mosso il cursore 60 grazie alla presenza di mezzi di fermo bistabile 65 su cui si tornerà più oltre.
L'inserzione della testa 61 del cursore 60 al di sotto della estremità posteriore 5b del gancio 5 lo blocca in impegno con lo sportello, impedendo al gancio 5 di essere ruotato in senso di disimpegno dello sportello, con la conseguenza di bloccare l'impegno tra il gancio 5 e lo sportello sino a quando l'estremità anteriore 61 si trova in tale posizione.
Il bloccaggio in posizione di impegno, con questa soluzione, risulta quindi indipendente dalla posizione della leva 4 o della slitta 9, così che uno spostamento di questi ultimi in seguito ad uno spostamento anomalo dello sportello o una extracorsa generata dalla leva per problemi di tolleranze dimensionali, non si ripercuote negativamente sulla operazione di bloccaggio.
In sostanza la predisposizione di mezzi di bloccaggio della condizione di impegno del gancio separati o distinti dai mezzi di azionamento del gancio in posizione di impegno permettono di assorbire eventuali spostamenti anomali dello sportello e di bloccare lo stesso in posizione chiusa.
Tornando sui detti mezzi di fermo bistabile, 65 questi sono mostrati nel dettaglio delle figg.22 e 23 e nelle figg. da 24 a 28 in diverse posizioni di funzionamento.
Con riferimento alla fig. 22 il cursore 60 comprende, oltre alla testa 61 già descritta, anche un corpo 62 connesso elasticamente alla testa 61 mediante l'interposizione delle molle 63 per i motivi che verranno discussi tra poco.
L'estremità del corpo 62 opposta a quella connessa alla testa 61 à ̈ provvista di un profilo di battuta 64 per il pistone dell'attuatore 7.
Il cursore 60 comprende poi dei mezzi di fermo bistabile 65 atti a consentire a detto cursore 60 l’assunzione di almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile in conseguenza della ripetizione di una stessa forza di azionamento, ad esempio della ripetizione di un azionamento derivante dall’azione dell’attuatore 7.
Detti mezzi di fermo bistabile 65 comprendono un perno di aggancio 66 con testa opportunamente sagomata, quale una testa sostanzialmente a forma di farfalla 66A associata ad un corpo cilindrico 66B, mostrata anche nell’esploso di fig.12.
L’estremità libera del corpo 66B del perno di aggancio 66 à ̈ impegnata in una apposita sede circolare dell’involucro 3; la detta testa sagomata 66A à ̈ libera di ruotare muovendosi all'interno di una sede 67 del corpo 62.
In accordo con questa forma realizzativa preferita dell’invenzione, la sede 67 à ̈ e interna al corpo 62 e chiusa sui suoi lati come visibile in fig. 29, oltre che sulle facce superiore ed inferiore ad opera dei semi-gusci 2 e 3; questa configurazione permette di proteggere i componenti del meccanismo bistabile 65 alloggiati al suo interno. La sede 67 potrebbe tuttavia anche essere aperta, almeno parzialmente lungo almeno uno dei lati, comunque rimanendo sostanzialmente interna al corpo 62.
Nella sede 67 sono almeno in parte previste delle guide di rotazione e/o agganci 68,69 cooperanti con il detto perno con testa a farfalla 66.
Preferibilmente la testa 66A del perno di aggancio 66 à ̈ di pezzo con il corpo 66B che à ̈ libero di ruotare sul suo asse.
La testa 66A del perno di aggancio 66 Ã ̈ alloggiata nella sede 67 e durante il funzionamento viene in contatto con le guide di rotazione e/o aggancio 68,69 con cui coopera: durante lo scorrimento del cursore 6 generato dall'attuatore 7, infatti, la sede 67 si sposta solidale al corpo 62 rispetto al perno 66.
Più nel dettaglio, la versione preferenziale della testa 66A del perno 66 comprende due estremità opposte, aggettanti esternamente dalla zona di impegno con il corpo 66B del perno e provviste di due intagli o sedi, ad esempio due intagli a forma di “V†.
Le guide di rotazione 68,69 comprendono porzioni di accoppiamento con detti intagli del perno 66, atte a permettere il mutuo impegno delle parti per causare una rotazione o un arresto della rotazione del perno 66, come verrà descritto meglio in dettaglio in seguito.
In tale configurazione almeno uno tra i mezzi di aggancio 66 e le guide di rotazione e/o agganci 68,69 sono almeno in parte ubicate in una posizione sostanzialmente interna alla sede 67.
Il corpo 62 comprende anche una sede 70 per l'alloggiamento della molla di richiamo 71 che agisce tra il corpo 62 stesso ed il sottostante guscio 3; la molla di richiamo 71 Ã ̈ agganciata in modo tale da mantenere spinto il corpo 62 in direzione del profilo 64, ovvero in direzione dell'attuatore 7.
In questo modo il corpo 62 può essere soggetto a due forze distinte: la forza della molla di richiamo 71 e quella dell'attuatore 7, che agiscono in direzioni opposte, in particolare l'attuatore 7 agisce contrastando la forza della molla di richiamo 71.
Osservando le figg. da 24 a 28 si può osservare e comprendere meglio il funzionamento dei mezzi di fermo bistabile 65.
Ogni qualvolta si rende necessario bloccare o sbloccare l'impegno del gancio con lo sportello dell'elettrodomestico, l'attuatore 7 viene alimentato; ciò provoca una conseguente fuoriuscita del suo pistone, che, accoppiato al profilo di battuta 64, spinge in direzione del gancio 5 il cursore 60, contrastando la forza esercitata dalla molla di richiamo 71.
Partendo dalla posizione di fig. 24, in essa la testa 61 del cursore 60 à ̈ arretrata; essa non interferisce con l'estremità posteriore 5b del gancio 5, il quale à ̈ pertanto libero di muoversi.
La posizione di fig. 24 à ̈ da considerarsi stabile perché il cursore 60 à ̈ soggetto alle forze opposte dell’attuatore 7 e della molla di richiamo 71.
Nel caso in cui il pistone dell’attuatore dovesse rientrare, per un malfunzionamento e/o con attuatore non alimentato , la testa del perno 66 andrebbe in battuta contro alla parete anteriore (superiore in figura) della sede 67, in modo da mantenere stabilmente questa condizione vantaggiosamente anche in condizione di attuatore 7 non alimentato.
In seguito alla chiusura dello sportello, l'estremità posteriore 5b del gancio 5 si solleva.
Ad un istante di tempo prefissato (ad esempio quando l'operazione dell'elettrodomestico sta per cominciare) l'attuatore 7 viene alimentato ed il cursore 60 viene così spinto in avanti (ovvero verso l'alto nella fig. 24), in direzione del gancio 5, vincendo la forza opposta della molla di richiamo 71.
Il cursore 60 passa quindi per la posizione di fig. 25, che non à ̈ stabile (ovvero non può essere mantenuta senza mantenere estratto il pistone dell'attuatore e pertanto senza mantenere alimentato l'attuatore stesso).
In questa posizione il cursore 60, sotto l'azione dell'attuatore 7, à ̈ avanzato sino a che la sua testa 61 si à ̈ posta al di sotto della estremità posteriore 5b del gancio 5, con un corrispondente spostamento della sede 67 (mobile con il corpo 62) rispetto al perno 66 (fisso rispetto al corpo 62).
La testa del perno 66, in corrispondenza del termine dell'avanzamento, entra in contatto con la guida di rotazione 69, che si impegna nel perno 66 e ne causa una rotazione di un certo numero prestabilito di gradi.
Quando viene interrotta l'alimentazione all'attuatore 7, il suo pistone arretra e la molla di richiamo 71 spinge il corpo 62 in direzione dell'attuatore 7 stesso (verso il basso in fig. 25,26).
L'arretramento del cursore 60 viene arrestato per effetto dell'interferenza tra la testa del perno 66 con l'altra guida di rotazione ed aggancio 68, nella posizione stabile di fig.26.
Il dettaglio della fig.29 può servire a comprendere meglio tale funzionamento: la testa 66A del perno 66 à ̈ provvista di due opposte estremità 66C e 66D disposte sostanzialmente a 180° l’una rispetto all’altra e provviste ciascuna di una sede o intaglio concavo, ad esempio a forma di “V†, 66E e 66F.
Ogni guida di rotazione ed aggancio 68, 69 comprende un rilievo o angolo di impegno 68A,69A destinato ad impegnarsi con l’intaglio concavo 66E e 66F, ed una porzione di guida 68B,69B orientata in modo tale da generare o indurre una rotazione del perno 66 quando l’intaglio concavo 66E e 66F si impegna con l’angolo di impegno 68A,69A, determinando quindi una rotazione del perno 66 stesso.
Tornando alla fig. 26, in questa posizione la testa 61 risulta avanzata verso il gancio 5, ed in particolare à ̈ posizionata sotto all'estremità posteriore 5b del gancio 5, bloccando quindi l'impegno di quest'ultimo con lo sportello, anche in condizione di attuatore 7 non alimentato: il gancio non può infatti ruotare in condizione di disimpegno dello sportello.
Quando l'operazione dell'elettrodomestico à ̈ terminata e si vuole sbloccare lo sportello, viene nuovamente alimentato l'attuatore 7.
Il suo pistone avanza nuovamente e vince la forza della molla di richiamo 71, spostando conseguentemente il cursore 60, che avanza nella posizione di fig. 27, da considerarsi non stabile (nel senso discusso poco sopra).
In questa posizione lo spostamento della sede 67 ha portato la testa del perno 66 a ruotare a seguito dell'impegno con la guida 69, rimuovendo quindi la condizione di interferenza tra la testa del perno 66 con la guida di rotazione 68 e lasciando pertanto il cursore 60 libero di arretrare sino alla posizione stabile di fig.28, coincidente con quella di fig.24, in cui la testa 61 non interferisce con la rotazione del gancio 5.
Infatti, alla rimozione dell'alimentazione dell'attuatore 7, il suo pistone arretra, e la molla di richiamo 71 spinge il cursore 60 in direzione opposta a quella del gancio 5, come mostrato in fig.28.
In questa posizione, stabile, il cursore 60 arretra fino a che la testa del perno 66 non entra in contatto con la parete della sede 67.
L'arretramento rimuove così la testa 61 del cursore 60 da sotto l'estremità posteriore 5b del gancio 5, sbloccando quindi l'impegno di quest'ultimo con lo sportello.
In definitiva, in questo modo, il dispositivo 1 Ã ̈ in grado di bloccare l'impegno del gancio 5 con lo sportello dell'elettrodomestico vantaggiosamente senza mantenere alimentato l'attuatore 7.
Questo garantisce un doppio vantaggio: in primo luogo si ha un risparmio di energia, perché à ̈ sufficiente alimentare l'attuatore 7 solo per il cambiamento di stato (tra bloccaggio e sbloccaggio), ed in secondo luogo perché (nel caso in cui l'attuatore sia elettrico) anche in caso di interruzione dell'alimentazione (ad esempio per un guasto o simili) lo sportello resta in condizione bloccata, impedendo che un utente possa aprirlo.
Ciò si dimostra estremamente vantaggioso nel caso in cui l'elettrodomestico sia un forno, dove tipicamente possono essere effettuate delle fasi di pulizia tramite pirolisi ad alta temperatura, in quanto se durante il suo funzionamento dovesse mancare l'alimentazione elettrica sarebbe in ogni caso impossibile aprire lo sportello per accedere alla cavità ad alta temperatura.
Ritornando al cursore 60, si ricorda che la testa 61 Ã ̈ connessa al corpo 62 mediante l'interposizione delle molle 63.
Queste ultime permettono vantaggiosamente di evitare problemi che dovessero verificarsi durante l'utilizzo del dispositivo 1.
Le molle 63, infatti, sono disposte in modo tale da poter permettere un movimento elastico relativo tra la testa 61 ed il corpo 62: si supponga che, durante il funzionamento, il gancio 5 si trovi in condizione di impegno e bloccato (per qualsiasi ragione) con la sua estremità 5b che preme sulla testa 61 del cursore 60; in questa condizione, se la testa 61 fosse rigidamente connessa con il corpo 62, un azionamento dell'attuatore potrebbe facilmente portare a rottura una o più delle varie parti o comunque non consentire la fase di sblocco, poiché il cursore 60 non potrebbe muoversi.
Grazie al fatto che la testa 61 del cursore 60 à ̈ collegata elasticamente al corpo 62, invece, anche in un tale caso di bloccaggio, il corpo 62 potrebbe muoversi permettendo così la rotazione del perno 66.
Al venire meno delle cause che hanno portato l'estremità posteriore del gancio in compressione sulla testa 61, poi, le molle 63 richiamerebbero quest'ultima in avvicinamento al corpo 62, ripristinando quindi il corretto funzionamento ed evitando l'eventuale rottura delle parti o un malfunzionamento ulteriore.
In virtù di dette caratteristiche, almeno la fase descritta in occasione della fig.27 può avvenire anche con l’estremità 61 eventualmente bloccata dal gancio 5, ad esempio nel caso di un intervento dell’attuatore 7 concomitante ad una trazione dell’utente sulla porta, dove quindi il gancio 5 risulterebbe sollecitato in modo tale che la relativa porzione 5B spinge eccessivamente sulla porzione 61 dei mezzi di blocco 6; in tal caso i mezzi di blocco 6 si possono comunque sganciare dal perno 66, potendo poi arretrare non appena cessa la detta forza anomala sulla porta e quindi sul gancio.
La presenza del collegamento elastico tra la testa 61 del cursore 60 e del suo corpo 62, poi, garantisce anche un ulteriore vantaggio: infatti in caso di bloccaggio anomalo della testa 61 al di sotto del gancio 5, come prima descritto, Ã ̈ possibile spostare manualmente la testa 61 da sotto al gancio 5, senza che in tale azione si debba spostare anche il corpo 62, ed evitando quindi danneggiamenti del dispositivo 1.
Questo può servire nel caso di anomalia dell’attuatore, prevedendo nel dispositivo 1 un’apposita apertura per inserire dall’esterno un opportuno attrezzo di sblocco, quale un attrezzo che opera direttamente in spinta e/o trazione sui mezzi di blocco 6 e/o sulla testa 61 del cursore 60.
Sono ovviamente possibili numerose varianti a quanto sino ad ora descritto.
Ad esempio in luogo delle molle 63, 71, 8 à ̈ possibile utilizzare mezzi elastici alternativi, purché in grado di compiere le funzioni sopra descritte; ad esempio dei mezzi elastici in elastomero o in materiale termoplastico.
Una forma esecutiva alternativa del mezzo di compensazione 8 per un dispositivo 11 analogo al dispositivo 1 Ã ̈ poi mostrata nelle figure da 19 a 21.
In questa variante con gli stessi numeri sono indicate le stesse parti dell'esempio precedente, su cui pertanto non si torna oltre.
Questa variante 11 differisce per il fatto che il mezzo di compensazione non comprende la molla 8 dell'esempio precedente; al suo posto la leva 40 Ã ̈ provvista di una estensione laterale 41 che presenta almeno una faccia inclinata 40A rispetto alla direzione di scorrimento della slitta 90 solidale alla leva 40 stessa e mostrata in fig. 20.
Il gancio 50, in questa variante, comprende una superficie esterna provvista di segmenti 50A, 50B, 50C, 50D progressivamente inclinati o incurvati rispetto all'estensione laterale 41, in modo da generare una serie di piani inclinati contigui o un unico piano curvo; il gancio 50 comprende poi una porzione piana superiore 50E visibile in fig. 20, ad andamento rettilineo e parallelo alla direzione di scorrimento della leva 40.
Detti segmenti 50A,50B,50C,50D cooperano con la faccia inclinata 40A in modo da portare in rotazione il gancio 50 quando la leva 40 arretra in conseguenza del movimento di chiusura di uno sportello.
Lo spostamento della leva 40, a seguito della chiusura dello sportello, infatti, porta la sua faccia inclinata 40A in contatto con i segmenti 50A,50B,50C,50D inclinati del gancio 50, così che la leva 40 aziona preferibilmente progressivamente il gancio 50 in rotazione, spostandolo in condizione di impegno con lo sportello dell'elettrodomestico.
L'effetto di recupero delle extra-corse della leva 40 à ̈ quindi immediatamente apparente: dopo aver portato il gancio in condizione di impegno dello sportello, la leva 40 à ̈ libera di essere spostata ulteriormente in direzione opposta a quella dello sportello (ad esempio per un movimento anomalo di quest'ultimo) senza che tale spostamento provochi una dislocazione errata del gancio o che possa generare forze eccessive o ancora malfunzionamenti durante l'operazione di bloccaggio del gancio 50 in condizione di impegno: si noti infatti che dopo che il gancio 50 à ̈ stato spostato per effetto della cooperazione tra detti segmenti 50A,50B,50C,50D e la faccia inclinata 40A della leva, quest’ultima à ̈ libera di scorrere in appoggio sulla porzione piana superiore 50E del gancio 50, evitando quindi di muovere o sollecitare ulteriormente quest’ultimo.
Per quanto riguarda l’operazione di bloccaggio del gancio 50 in condizione di impegno, essa viene effettuato analogamente a quanto descritto poco sopra, ovvero utilizzando il cursore 60 che impegna a rotazione a guisa di chiavistello il gancio 50, e pertanto non vi si torna oltre.
Sono poi possibili altre varianti ancora, non illustrate, tutte alla portata del tecnico del ramo alla luce degli insegnamenti sin qui forniti.
Una di queste varianti, ad esempio prevede una combinazione delle caratteristiche vantaggiose delle due forme varianti di cui sopra: in questo caso ad esempio l’estensione laterale 41 à ̈ realizzata almeno in parte in un materiale elastico (ad esempio un elastomero o una gomma), così sommare i vantaggi sopra menzionati.
In tal senso l’estensione laterale, o almeno parte della leva, à ̈ provvista di un dispositivo di compensazione delle tolleranze che non soltanto agisce su piani inclinati cooperanti del gancio e della leva, ma che comprende inoltre un inserto elastico che assorbe eventuali tolleranze o extra-corse.
Come ulteriore variante si segnala anche che almeno parte del cursore 60 può essere connessa o associata direttamente al gancio 5, preferibilmente per spostarlo in condizione di impegno bloccabile con lo sportello a seguito di un azionamento dell’attuatore che coopera con il cursore.
In questo caso l’attuatore 7 viene alimentato quando si desidera chiudere o bloccare lo sportello, così che il cursore 60 si sposta interferendo sul gancio 5 e spostandolo in condizione di chiusura e/o blocco dello sportello stesso.
Ulteriormente, anche per quanto riguarda i mezzi di fermo bistabile 65 si potranno prevedere varianti; per esempio, le guide di rotazione 68 e/o i mezzi di aggancio 69 che nella forma realizzativa mostrata nei disegni sono associati al corpo 62 del cursore 60, potrebbero invece essere associati almeno in parte al semiguscio inferiore 3 del inferiore 3 del dispositivo.
Alla stessa stregua si deve segnalare che la traiettoria del cursore potrebbe anche essere curvilinea; si pensi ad esempio al caso in cui il corpo 62 sia guidato da un profilo a camma predisposto sul fianco del semiguscio inferiore 3.
Il dispositivo secondo l’invenzione potrebbe anche prevedere un attuatore 7 che eserciti una forza di trazione sul cursore 60, anziché applicare una spinta su di esso come nell’esempio precedente.
Una tale soluzione potrebbe essere conseguita modificando opportunamente i mezzi di azionamento e/o bloccaggio 6 del gancio 5, ad esempio variando la configurazione del cursore 60 in modo che quando esso à ̈ in condizione ritratta verso l’attuatore 7, la molla 71 al suo interno risulti compressa; ad esempio, il cursore 60 potrebbe essere simile a quello raffigurato nei vari esempi precedenti ma sostanzialmente ruotato di 180° rispetto all’asse del perno di aggancio 66. Ovviamente in questo caso la testa 61 del cursore sarà comunque disposta all’estremità del cursore 60 rivolta verso il gancio 5; per questo motivo la forma del cursore sarà quindi leggermente diversa rispetto a quello mostrato nei disegni.
In una simile variante l’attuatore 7 muove e trattiene, almeno momentaneamente, il cursore 60, contrastando la forza della molla 71 che opera in modo inverso rispetto all’esempio precedente; il cursore 60 viene poi trattenuto dai mezzi di aggancio bistabile 65.
In pratica questi ultimi consentono di bloccare il cursore 60 in condizione allontanata dal gancio 5, dopo una prima fase operativa dell’attuatore 7 nella quale esso tira a sé il cursore vincendo la forza di contrasto elastica della molla 71.
Successivamente, ad esempio quando il gancio 5 impegna in chiusura la porta dell’elettrodomestico, in una seconda fase operativa l’attuatore 7 tira nuovamente a sé il cursore 60 così da disimpegnare i mezzi di blocco bistabile 65 e lasciarlo quindi libero di muoversi, sotto la spinta della molla 71.
In questo modo il cursore 60 può essere comandato in sgancio dall’attuatore e può scattare in avanti, tramite la molla 71, per bloccarlo, analogamente a quanto avviene nell’esempio considerato nei disegni.
E’ solo il caso di precisare che in questa variante il nucleo mobile 73 dell’attuatore à ̈ collegato al cursore 60 (es. con una soluzione gancio-asola o similari) in modo da poter esercitare su di esso la forza necessaria per movimentarlo nella condizione ritratta verso l’attuatore 7, in contrasto alla forza della molla 71.
Infine, secondo una caratteristica inventiva del presente trovato, il meccanismo bistabile comprendente almeno il cursore 60, con il perno 66, la testa 66A, le guide 68 ed i mezzi di aggancio 69, Ã ̈ comunque utilizzabile anche in altri dispositivi dove sono richiesti dei meccanismi a funzionamento bistabile.
Tali dispositivi non sono necessariamente dei blocco-porta come quello qui considerato; si pensi per esempio a dei dispositivi di arresto di componenti mobili in elettrodomestici quali lavatrici, lavastoviglie o altre macchine.
Secondo un’ulteriore caratteristica inventiva, detto meccanismo bistabile, comprendente almeno due tra il cursore 60 e il perno 66 e la testa 66a e le guide 68 e i mezzi di aggancio 69, potrebbe inoltre essere associato ad un attuatore, ad esempio del tipo elettromagnetico o termo-elettrico descritto sopra, per realizzare un attuatore bistabile, quale un attuatore elettrico atto ad assumere due posizioni stabili di lavoro. Tutte queste varianti rientrano comunque nelle rivendicazioni che seguono.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1,11) blocco porta per un elettrodomestico atto ad impegnare in posizione chiusa uno sportello di una cavità operativa di detto elettrodomestico, comprendente - un gancio (5,50) spostabile in almeno una condizione di impegno di detto sportello, - dei mezzi di bloccaggio (6) che cooperano con il gancio per mantenerlo in detta condizione di impegno, detti mezzi di bloccaggio (6) comprendono almeno un cursore (60) e dei mezzi di fermo bistabile (65) atti a consentire a detto cursore (60) l’assunzione di almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile, in conseguenza della ripetizione di una forza di azionamento di detto cursore (60), caratterizzato dal fatto che detto cursore (60) comprende almeno un corpo (62) provvisto di una sede (67) sostanzialmente interna in cui sono almeno in parte alloggiate delle guide di rotazione e/o aggancio (68,69), e dal fatto che i detti mezzi di fermo bistabile (65) cooperano con dette guide di rotazione e/o agganci (68, 69) per garantire l’assunzione di dette almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile di detto cursore (60) in conseguenza di un suo spostamento (60).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione, in cui detti mezzi di fermo bistabile (65) comprendono un perno di aggancio (66) provvisto di una testa sagomata (66A) alloggiata almeno in parte in detta sede (67) e girevole rispetto a detto cursore (60
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui il cursore (60) si muove rispetto al perno di aggancio (66) durante i movimenti tra le dette posizioni di equilibrio stabile.
  4. 4. Dispositivo (1,11) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detta testa sagomata (66A) del detto perno (66) comprende due opposte estremità (66C,66D) provviste di intagli o sedi concavi (66E,66F), in particolare cooperanti con corrispondenti porzioni di accoppiamento (68A,68B,69A,69B) di dette guide di rotazione (68) e aggancio (69), per il mutuo impegno delle parti per causare una rotazione o un arresto della rotazione del detto perno (66).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui le porzioni di accoppiamento (68A, 68B; 69A, 69B) delle guide di rotazione (68) comprendono un rilievo di impegno (68A, 69A) destinato ad impegnarsi con l’intaglio concavo (66E, 66F) della testa (66A) del perno (66), ed una porzione di guida (68B, 69B) orientata in modo tale da indurre una rotazione della testa (66A) del perno (66) quando l’intaglio concavo (66E, 66F) si impegna con il rilevo di impegno (68A, 69A).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cursore (60) comprende almeno una testa (61) distinta da detto corpo (62) e ad esso accoppiata mediante mezzi di recupero (63).
  7. 7. Dispositivo (1,11) secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi di recupero (63) sono elastici, e comprendono preferibilmente molle, in particolare accoppiati a detta testa (61) e a detto corpo (62).
  8. 8. Dispositivo (1,11) secondo le rivendicazioni 6 o 7, in cui detta testa (61) di detto cursore (60) Ã ̈ spostabile in condizione di interferenza con detto gancio (5,50) per bloccarlo in condizione di impegno con detto sportello.
  9. 9. Dispositivo (1,11) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto gancio (5,50) à ̈ ruotabile attorno ad un fulcro (10) per assumere detta condizione di impegno con detto sportello mediante una sua estremità anteriore (5A), detto gancio (5,50) essendo provvisto inoltre almeno di una estremità libera posteriore (5B) posta dal lato opposto del detto fulcro (10) rispetto a detta estremità anteriore (5A), detta testa (61) di detto cursore (60) essendo atta ad interferire con detta estremità posteriore (5B) di detto gancio (5) per bloccarlo in condizione di impegno con detto sportello.
  10. 10. Dispositivo (1,11) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre mezzi di azionamento (4,40) del gancio (5,50) azionabili da detto sportello dell'elettrodomestico per comandare uno spostamento di detto gancio (5,50) in detta condizione di impegno dello sportello, detti mezzi di azionamento (4,40) essendo spostabili da detto sportello tra almeno una prima posizione in cui detto gancio (5,50) non à ̈ in condizione di impegno con detto sportello ed una seconda posizione in cui detto gancio (5,50) à ̈ in condizione di impegno bloccabile con detto sportello.
  11. 11. Dispositivo (1,11) secondo una delle rivendicazioni 9 o 10, in cui detti mezzi di bloccaggio (6) sono spostabili in condizione di blocco con detto gancio (5,50) in modo sostanzialmente indipendente dalla posizione di detti mezzi di azionamento del gancio (4,40) in presenza di uno spostamento ulteriore di questi ultimi (4,40) diverso da detto spostamento tra detta prima e detta seconda posizione, detto spostamento di detti mezzi di azionamento del gancio (4,40) tra la prima e la seconda posizione essendo realizzato preferibilmente lungo una prima direzione di movimentazione, ed essendo detto spostamento ulteriore sostanzialmente corrispondente ad un movimento di detti mezzi di azionamento del gancio (4,40) oltre detta seconda posizione nella prima direzione di spostamento dalla prima alla seconda posizione.
  12. 12. Dispositivo (1,11) secondo una o più delle rivendicazioni da 9 a 11, comprendente un mezzo di compensazione (8) di uno spostamento di mezzi di azionamento del gancio (4,40) per prevenire l'azionamento di detto gancio (5,50) in presenza di uno spostamento ulteriore di detti mezzi di azionamento del gancio (4,40) diverso da detto spostamento tra detta prima e detta seconda posizione.
  13. 13. Meccanismo bistabile (65) di fermo di un cursore (60), atto a consentire al cursore l’assunzione di almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile in conseguenza della ripetizione di una forza di azionamento, caratterizzato dal fatto che detto cursore (60) comprende almeno un corpo (62) provvisto di una sede (67) in cui sono almeno in parte alloggiate delle guide di rotazione e/o aggancio (68,69) ed in cui il meccanismo di fermo bistabile (65) comprende un perno di aggancio (66) provvisto di una testa sagomata (66A) alloggiata almeno in parte in detta sede (67) e girevole rispetto a detto cursore (60) e cooperante con dette guide di rotazione e/o agganci (68,69), per garantire l’assunzione di dette almeno due distinte posizioni di equilibrio stabile di detto cursore (60) in conseguenza di un suo spostamento (60).
  14. 14. Meccanismo bistabile secondo la rivendicazione 13, comprendente inoltre un attuatore (7), preferibilmente elettromagnetico o termico o elettro-termico, atto ad applicare una forza sul cursore (60) per fare assumere le dette almeno due posizioni di equilibrio stabile.
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