ITTO20090388A1 - Impianto di profilatura trasportabile - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“IMPIANTO DI PROFILATURA TRASPORTABILE”

La presente invenzione è relativa ad un impianto di profilatura trasportabile per la realizzazione di lastre per coperture modulari di edifici civili o industriali.

Come è noto, in luogo delle coperture tradizioni vengono sempre più frequentemente utilizzate, soprattutto in campo industriale, coperture modulari costituite da lastre metalliche affiancate tra loro e fissate ad una struttura portante sottostante.

I bordi longitudinali delle lastre sono opportunamente sagomati in modo da sovrapporsi ai bordi delle lastre adiacenti formando un sistema di ancoraggio e di tenuta per l’acqua.

Le lastre suddette, cosiddette “grecate”, vengono realizzate in impianti di profilatura comprendenti un aspo svolgitore sul quale viene caricato il nastro metallico sotto forma di bobina, una successione di stazioni di profilatura a rulli in cui il nastro viene sottoposto a passate successive di deformazione plastica per realizzare il profilo desiderato, ed una stazione di taglio per tagliare la lastra profilata a misura.

Il documento IT 1319099 descrive un impianto di profilatura trasportabili, ossia realizzato all’interno di un container o semirimorchio che può essere trasportato mediante autocarro sul luogo del cantiere per produrre le lastre in loco. In questo modo viene evitato il trasporto delle lastre finite dal luogo di fabbricazione al cantiere, ove è sufficiente fornire il nastro in bobine. Vengono così minimizzati i costi di trasporto ed i rischi di danneggiamento delle lastre finite durante il trasporto stesso.

Nell’impianto descritto nel documento sopra richiamato, il nastro avanza lungo un piano orizzontale fra coppie di rulli ad asse orizzontale disposti rispettivamente al di sopra ed al di sotto del piano di avanzamento del nastro. Al termine della linea il nastro profilato viene tagliato in lastre di lunghezza desiderata ed estratto dal container attraverso un’apertura posta nella parete posteriore dello stesso.

Qualora la copertura preveda l’impiego di lastre curve, l’operazione di curvatura viene eseguita all’esterno del container, attraverso apposite unità separate dalla linea di profilatura.

Scopo della presente invenzione è la realizzazione di un impianto trasportabile di profilatura il quale consenta di eseguire in linea la curvatura delle lastre, senza richiedere operazioni di ripresa.

Il suddetto scopo è raggiunto da un impianto secondo la rivendicazione 1.

Per una migliore comprensione della presente invenzione, viene descritta nel seguito una forma preferita di attuazione, a titolo di esempio non limitativo e con riferimento ai disegni allegati, nei quali:

la figura 1 è una vista in elevazione laterale di un impianto di profilatura secondo l’invenzione montato su un semirimorchio di un autocarro;

la figura 2 è una vista in elevazione laterale di un’unità di profilatura dell’impianto di figura 1;

la figura 3 è una vista in pianta dell’unità di figura 2;

la figura 4 è una vista in elevazione frontale di un aspo dell’impianto di figura 1;

la figura 5 è una vista laterale ed in parziale sezione dell’aspo di figura 3;

la figura 6 è una vista in elevazione frontale di una stazione di tacchettatura dell’unità di profilatura di figura 2;

la figura 7 è una vista in elevazione laterale di una stazione di calandratura dell’unità di profilatura di figura 2;

la figura 8 è una vista in elevazione frontale ed in parziale sezione della stazione di figura 7;

la figura 9 è una vista in elevazione frontale ed in parziale sezione di una stazione di taglio dell’impianto di figura 1;

la figura 10 è una vista in pianta dall’alto della stazione di figura 9; e

La figura 11 è una vista in elevazione laterale, in parziale sezione ed in scala ingrandita di un dettaglio della stazione di figura 9.

Con riferimento alla figura 1, è indicato nel suo complesso con 1 un impianto di profilatura trasportabile per la realizzazione di lastre grecate a partire da una bobina 2 di nastro metallico 3.

L’impianto 1 è realizzato all’interno di un container 4 di dimensioni unificate adatto al trasporto mediante un autocarro 5 e comprende essenzialmente:

- un aspo 6 atto a supportare in modo girevole la bobina 2 ed atto a consentire lo svolgimento del nastro 3 lungo un piano P verticale di avanzamento (figura 3);

- una linea di profilatura 7 costituita da una successione di stazioni 8 di profilatura comprendenti, ciascuna, una coppia di rulli 9 disposti da parti opposte del piano P (figure 2, 3);

- una stazione di tacchettatura 10 disposta in uscita alla linea di profilatura 7 (figura 6);

- una stazione di calandratura 11 (figure 7, 8); e

- una stazione di taglio 12 (figure 9, 10, 11).

Con riferimento alle figure 4 e 5, l’aspo 6 comprende una struttura di supporto 15 ed un mandrino 16 espandibile montato su un albero 17 folle di asse A. L’albero 17 è supportato a sbalzo da una scatola 18, la quale è montata girevole intorno ad un asse B orizzontale ed ortogonale all’asse A tramite un albero 19 di asse B rigidamente fissato alla scatola 18 ed incernierato alla struttura di supporto 15 tramite due cuscinetti 20. La scatola 18, e con essa il mandrino 16, può ruotare fra una prima posizione d’uso (figura 3, linea piena, e figura 4) in cui l’asse A del mandrino 16 è verticale, ed una seconda posizione di carico della bobina 2 (figura 3, linea tratteggiata) in cui l’asse A è orizzontale e si estende trasversalmente rispetto al container 4. La rotazione della scatola 18, e quindi del mandrino 16, è comandata da un cilindro idraulico 21, la cui canna 22 ha un’estremità vincolata alla struttura di supporto 15, ed il cui stelo 23 è vincolato ad una manovella 24 rigidamente fissata all’albero 19.

L’espansione/contrazione del mandrino 16, di tipo convenzionale, è comandata da un meccanismo 25 a parallelogramma articolato interposto fra l’albero 17 ed il mandrino stesso, ed azionato da un pistone idraulico 26 (figura 5).

Le stazioni di profilatura 8 (figure 2 e 3) sono definite da coppie di rulli 9 ad asse verticale disposti da parti opposte del piano P di avanzamento del nastro 3. I rulli 9 delle varie stazioni 8 sono conformati in modo da impartire al nastro 3 deformazioni progressive, fino a raggiungere la configurazione finale (visibile in sezione in figura 8 e 9) in cui il nastro 3 stesso presenta una porzione centrale 3a piana ed una coppia di flange 3b, 3c laterali sagomate (greche).

Con riferimento alla figura 6, la stazione 10 di tacchettatura è posta all’uscita della linea di formatura 7 ed è costituita da una coppia di alberi 30 aventi assi C, D verticali disposti simmetricamente da parti opposte del piano P ad una distanza regolabile tramite un volantino 31 ed un meccanismo 32 di tipo convenzionale. Uno degli alberi 30 è motorizzato, l’altro è folle e collegato ad esso tramite una coppia di ingranaggi 33. Gli alberi 30 sono atti a supportare rispettivi rulli 34 di tacchettatura, i quali sono sagomati per produrre sul nastro un’ondulazione definita da una fitta serie di risalti e recessi estendentisi trasversalmente al nastro 3 nella sola porzione piana 3a di quest’ultimo. La stazione 10 di tacchettatura è attiva soltanto nel caso in cui il nastro debba essere incurvato longitudinalmente per produrre lastre curve.

Le figure 7 e 8 illustrano la successiva stazione 11 di calandratura, provvista di un supporto 35 verticale fisso al quale sono fissate, in modo regolabile, due staffe 36, 37 rispettivamente superiore ed inferiore. Le staffe 36, 37 sono conformate sostanzialmente a C e presentano cavità 38 circolari rivolte l’una verso l’altra. All’interno delle suddette cavità sono alloggiate con possibilità di rotazione rispettive piastre 40 che portano rispettivi gruppi di rulli 39a, 39b atti a cooperare con le flange 3b, 3c del nastro 3. La rotazione delle piastre 40, controllata da rispettivi dispositivi 41, consente di correggere eventuali distorsioni della geometria del nastro 3 prodotte dall’unità di profilatura 7.

La posizione delle ganasce 36, 37 è registrabile sia in altezza, tramite rispettivi meccanismi 44, che lateralmente, tramite rispettivi dispositivi 45 a vitemadrevite. La registrazione verticale serve ad adattare la stazione 11 a nastri di diverse larghezze; la registrazione orizzontale serve invece ad assistere la curvatura del nastro 3, prodotta per l’effetto combinato della tacchettatura nella stazione 10 e della calandratura nella stazione 11. Per la curvatura del nastro 3, infatti, si sfrutta il differenziale di lunghezza tra la porzione centrale 3a (provvista di tacchettatura e quindi “accorciata a fisarmonica”) e le porzioni laterali 3a, 3b sprovviste di tacchettatura e quindi indeformate in senso longitudinale. Tale differenziale di lunghezza induce nel nastro 3 una curvatura con la concavità rivolta dalla parte della porzione piana 3a opposta a quella in cui si estendono le flange 3b, 3c.

La curvatura è favorita e controllata mediante la calandratura nella stazione 11, calibrando la posizione laterale delle staffe 36, 37 in modo tale da portare la porzione piana 3a del nastro 3 fuori dal piano P.

Nelle figure da 9 a 11 è illustrata la stazione di taglio, comprendente essenzialmente una cesoia 50 a ghigliottina montata su una tavola di supporto 51 mobile in una direzione orizzontale perpendicolare al piano P per regolare la posizione della cesoia 50 in senso trasversale rispetto al piano P, e girevole intorno ad un asse verticale E per mantenere il piano di taglio della cesoia 50 normale al nastro 3 al variare della curvatura del nastro stesso.

Con riferimento alle figure 9 e 10, la tavola 51 è montata su una tavola intermedia 52, alla quale è accoppiata rotazionalmente mediante una ralla 53 di asse E.

La tavola intermedia 52, a sua volta, è montata su una base 54, rispetto alla quale è mobile in direzione trasversale rispetto al piano P.

La traslazione della tavola intermedia 52 rispetto alla base 54 è comandata da una manovella 55, la rotazione della tavola superiore 51 rispetto alla tavola intermedia 52 è comandata da un’ulteriore manovella (non illustrata), che agisce su un meccanismo 56 di regolazione(figura 10).

Il funzionamento dell’impianto 1 è il seguente.

La bobina 2 viene caricata in posizione orizzontale sul mandrino 16 attraverso un’apertura laterale 57 del container 4. Il mandrino 16 viene quindi disposto in posizione verticale.

Il nastro 3 si svolge dalla bobina 2 ed avanza lungo il piano verticale P attraverso l’unità di profilatura 7 nella quale viene progressivamente portato alla sua geometria finale ed, in particolare, vengono formate le flange sagomate 3b e 3c. All’uscita dell’unità di profilatura 7, il nastro 3 perviene alla stazione di tacchettatura 10 e quindi alla stazione di calandratura 11, nelle quali viene incurvato come sopra descritto, se richiesto. All’uscita della stazione di calandratura 11, pertanto, il nastro 3 può assumere una configurazione curvilinea fuori dal piano P, estendendosi lungo un cilindro G come indicato in figura 3.

Regolando opportunamente la posizione della tavola intermedia 52 e la rotazione della tavola superiore 51 della stazione di taglio 12, è possibile mantenere il piano di taglio della cesoia 50 sempre perpendicolare al nastro 3.

Le lastre tagliate vengono scaricate dall’impianto 1 attraverso un’apertura posteriore 58 del container 4.

Grazie al fatto che il nastro 3 viene fatto avanzare lungo un piano verticale, e pertanto la curvatura determina una deviazione laterale del nastro 3 dal piano di avanzamento P, è possibile eseguire la curvatura del nastro 3 in linea, senza rendere difficile ed onerosa la movimentazione del nastro stesso una volta incurvato, ed è inoltre possibile eseguire in linea anche il taglio del nastro in lastre, le quali possono essere facilmente estratte da un’apertura posteriore del container 4. E’ quindi possibile produrre lastre curve in modo semplice ed economico, senza alcuna operazione di ripresa successiva.

Risulta infine chiaro che all’impianto 1 descritto possano essere apportate modifiche o varianti che non escono dall’ambito di tutela dell’invenzione definito dalle rivendicazioni.

Ad esempio, il gruppo di curvatura può essere diverso; l’impianto può comprendere stazioni addizionali non descritte, come ad esempio una stazione di dogatura per la formatura di risalti longitudinali o trasversali sul nastro 3, una o più stazioni per l’applicazione di materiali di rivestimento. La regolazione della posizione della stazione di taglio può essere effettuata ruotando la tavola intermedia rispetto alla base e traslando la tavola di supporto rispetto alla tavola intermedia.

Claims (13)

1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto di profilatura trasportabile comprendente un aspo (6) atto a supportare una bobina (2) di nastro metallico (3) ed a consentire lo svolgimento di tale nastro (3) lungo un piano di avanzamento (P), una linea di profilatura (7) comprendente una pluralità di stazioni di profilatura (8) provviste, ciascuna, di una coppia di rulli (9) agenti sul detto nastro (3) da parti opposte del detto piano di avanzamento (P), ed una stazione di taglio (12) posta a valle della detta unità di profilatura (7) per tagliare il nastro (3) in lastre discrete, caratterizzato dal fatto che il detto piano di avanzamento (P) del detto nastro (3) è verticale e dal fatto di comprendere un gruppo di curvatura (10, 11) in linea posto fra la detta unità di profilatura (7) e la detta stazione di taglio (12) ed atto ad incurvare il nastro lateralmente, fuori dal piano di avanzamento (P), la detta stazione di taglio (12) essendo regolabile per mantenere un piano di taglio perpendicolare al detto nastro (3).
2. 2. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto aspo (6) comprende un mandrino (16) mobile fra una posizione di carico delle bobine (2) ad asse orizzontale ed una posizione d’uso ad asse verticale e mezzi di azionamento (21) per spostare il detto mandrino (16) tra la detta posizione di caricamento e la detta posizione d’uso.
3. 3. Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto mandrino (16) è espandibile.
4. 4. Impianto secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto gruppo di curvatura (10, 11) comprende una stazione di tacchettatura (10) ed una stazione di calandratura (11), la detta stazione di tacchettatura (10) essendo atta a produrre una pluralità di ondulazioni su una porzione centrale (3a) piana del detto nastro (3), la detta stazione di calandratura (11) comprendendo due gruppi di rulli (39a, 39b) supportati da staffe (36, 37) regolabili ed atti a cooperare con porzioni laterali sagomate (3b, 3c) del detto nastro (3) per portare il nastro stesso fuori dal detto piano di avanzamento (P).
5. 5. Impianto secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che le dette staffe (36, 37) sono regolabili in altezza ed in direzione perpendicolare ad detto piano di avanzamento (P).
6. 6. Impianto secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che i detti gruppi di rulli (39a, 39b) sono portati da rispettive piastre (40) girevoli rispetto alle dette staffe (36, 37) intorno a rispettivi assi orizzontali.
7. 7. Impianto secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la detta stazione di taglio (12) comprende un dispositivo di taglio (50) e mezzi di movimentazione per spostare il detto dispositivo di taglio (50) in una direzione orizzontale perpendicolare al detto piano di avanzamento (P) e per ruotare il detto dispositivo di taglio (50) intorno ad un asse verticale (E).
8. 8. Impianto secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di movimentazione comprendono una tavola superiore (51) portante il detto dispositivo di taglio (50), una tavola intermedia (52) ed una base (54), primi mezzi di azionamento per determinare uno spostamento relativo della tavola intermedia (51) rispetto ad una fra la detta tavola superiore (51) e la detta base (54), e secondi mezzi di azionamento per determinare una rotazione relativa tra la detta tavola intermedia e l’altra fra la detta tavola superiore (51) e la detta base (54).
9. 9. Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere montato in un container (4).
10. 10. Impianto secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il detto container (4) presenta una prima apertura laterale (57) in prossimità del detto aspo (6).
11. 11. Impianto secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che il detto container (4) presenta una seconda apertura posteriore (58).
12. 12. Metodo per la produzione di lastre grecate curve, comprendente le fasi di: avanzare un nastro metallico (3) lungo un piano verticale; sottoporre il detto nastro (3) ad una pluralità di operazioni di formatura per produrre una coppia di porzioni laterali sagomate (3b, 3c) del detto nastro (3); curvare il detto nastro (3); tagliare il detto nastro (3) dopo la detta fase di curvatura, le dette fasi essendo eseguite in linea in un impianto trasportabile (1).
13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che la detta fase di curvatura comprende le operazioni di: produrre su una porzione centrale piana (3a) del detto nastro (3) una successione di ondulazioni, e guidare il detto nastro (3) fuori dal detto piano di avanzamento (P) mediante un’operazione di calandratura.