ITTO20090018A1

ITTO20090018A1 - Metodo per la codifica di una lastra di vetro stratificata e lastra di vetro stratificata ottenuta con tale metodo

Info

Publication number: ITTO20090018A1
Application number: IT000018A
Authority: IT
Inventors: Alberto Staurenghi; Roch Andrea Tonda; Giovanni Vidotto
Original assignee: Bottero Spa
Priority date: 2009-01-13
Filing date: 2009-01-13
Publication date: 2010-07-14
Also published as: IT1394940B1

Description

DESCRIZIONE

â€œMETODO PER LA CODIFICA DI UNA LASTRA DI VETRO STRATIFICATA E LASTRA DI VETRO STRATIFICATA OTTENUTA CON TALE METODOâ€

La presente invenzione Ã ̈ relativa ad un metodo per la codifica di una lastra di vetro stratificata.

Come per le lastre di vetro monolitiche, anche per le lastre di vetro stratificate, ossia del tipo comprendenti due lastre di vetro esterne ed uno strato di intermedio di materiale sintetico Ã ̈ nota lâ€™esigenza di apporre sulla lastra uno o piÃ¹ segni di codifica o di identificazione o di marchiatura lastra in grado di permettere lâ€™immediato riconoscimento della lastra e/o del prodotto da essa derivato.

Qui e nel seguito con i termini â€œsegno di codifica o di identificazione o di marchiaturaâ€ viene inteso un assieme di numeri e/o lettere di qualsiasi dimensione e grafia abbinati o meno a segni grafici, simboli o figure qualsiasi, loghi nonchÃ© codici binari o a barre.

Ad oggi esistono modalitÃ diverse di codificazione delle lastre di vetro stratificate che consistono nellâ€™applicare etichette o bande adesive sulle superfici esterne delle lastre di vetro, oppure nellâ€™incidere o serigrafare il segno di codifica o di identificazione direttamente sulla stessa superficie esterna della lastra di vetro.

Entrambe le modalitÃ di codifica prima descritte risultano essere scarsamente soddisfacenti: la prima per il fatto che Ã ̈ sensibile a fattori esterni quali umiditÃ , esposizione a gradienti termici e sfregamenti con sistemi di presa e/o supporto lastra che portano spesso lâ€™etichetta o la banda adesiva a distaccarsi parzialmente o totalmente.

La seconda modalitÃ di codifica, sebbene risolva almeno in parte i problemi prima esposti, risulta essere, da un lato, costosa e, dallâ€™altro, comunque di difficile ed imprecisa realizzazione e, quindi, di incerta lettura in presenza di polveri e/o contaminanti esterni che vanno ad alloggiarsi nelle incisioni superficiali realizzate sulla lastra.

Scopo della presente invenzione Ã ̈ quello di fornire un metodo per la codifica di una lastra di vetro stratificata, il quale permetta di risolvere in maniera semplice ed economica i problemi sopra esposti.

Secondo la presente invenzione viene fornito un metodo per la codifica di una lastra di vetro stratificata comprendente una prima ed una seconda lastra di vetro esterna ed uno strato di materiale termoplastico interposto tra la detta prima e seconda lastra di vetro; il metodo comprendendo la fase di apporre sulla detta lastra un segno di identificazione, ed essendo caratterizzato dal fatto che il detto segno di identificazione viene apposto variando la struttura fisico/molecolare di una porzione dello strato intermedio; la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio venendo effettuata dirigendo almeno un fascio radiante verso la detta porzione dello strato intermedio attraverso almeno una delle dette lastre di vetro.

Preferibilmente, nel metodo sopra definito, la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata senza sostanzialmente modificare la struttura fisico/molecolare e/o la superficie esterna della lastra di vetro attraversata dal detto fascio radiante.

L'invenzione verrÃ ora descritta con riferimento alla figure allegate, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica schematica di una preferita forma di attuazione di una macchina per la marchiatura di una lastra di vetro stratificata secondo la presente invenzione;

la figura 2 Ã ̈ una figura analoga alla figura 1 ed illustra un particolare della figura 1 con parti asportate per chiarezza;

la figura 3 illustra una variante di un particolare delle figure 1 e 2; e

la figura 4 Ã ̈ una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, di una variante di una lastra realizzata con la macchina di figura 1.

Nella figura 1, con 1 Ã ̈ indicata, nel suo complesso, una macchina, schematicamente illustrata, per la codifica o la marchiatura di una lastra 2 di vetro stratificata. La lastra 2 di vetro comprende due lastre di vetro esterne, indicate con 3 e 4, ed uno strato intermedio 5 di materiale termoplastico interposto tra le lastre di vetro 3 e 4 e realizzato, convenientemente, di polivinilbutirrale o di polimeri in genere.

La macchina 1 comprende una struttura o telaio 6 di supporto della lastra 2 ed un dispositivo 7 di codifica o di marchiatura, a sua volta, comprendente una testa 8 di codifica o di marchiatura ed un braccio articolato 9 di supporto e movimentazione della testa 8, di per sÃ© noto e non descritto in dettaglio. Alternativamente secondo una variante non illustrata, la testa 8 Ã ̈ portata da un carrello mobile su di un ponte di movimentazione, il quale Ã ̈ accoppiato in maniera scorrevole alla struttura 6 e presenta una traversa che si estende parallelamente ad, ed in posizione distanziata da, un piano di appoggio della lastra 2 disposto orizzontalmente o verticalmente o, ancora, in posizione inclinata.

La testa 8 Ã ̈ controllata da una propria unitÃ 10 e comprende un dispositivo 15 di emissione di un fascio radiante 16 presentante un asse ottico 16a e le cui caratteristiche ottiche e dimensionali sono, di volta in volta, regolate in funzione delle caratteristiche realizzative chimico-fisiche e dimensionali della lastra 2 da codificare.

Il funzionamento della macchina 1 illustrata nella figura 1 e la codifica della lastra stratificata 2 verranno ora descritti a partire dalla condizione in cui lâ€™asse ottico 16a del fascio radiante 16 si estende in posizione sostanzialmente ortogonale alla lastra 2 ed il dispositivo 15 Ã ̈ regolato in altezza tramite il braccio 9 in modo tale per cui il punto di focalizzazione del fascio radiante 16 giace sullo strato intermedio 5.

A partire da tale condizione, in funzione dello spessore e della qualitÃ delle lastre di vetro 3 e 4 esterne, dello spessore e del tipo di materiale costituente lo strato intermedio 5 vengono definite le caratteristiche ottiche del fascio radiante 16. In particolare, il fascio radiante 16 puÃ² essere di diversa tipologia e, preferibilmente, di tipo laser ultravioletto, oppure del tipo ultravioletto a radiazione non coerente, ad esempio una lampada mercurio-ferro. In alcuni casi puÃ² essere necessario lâ€™utilizzo di una maschera che riproduce il codice.

In entrambi i casi, il fascio radiante 16 emesso presenta una lunghezza dâ€™onda variabile, convenientemente, tra 300 e 532 nm. Sperimentalmente si Ã ̈ potuto constatare che con valori di lunghezza dâ€™onda elevati e prossimi al sopra citato limite superiore la traccia presente sulla lastra stratificata 2 Ã ̈ molto definita e di colore nero e quindi facilmente visibile. In generale, il fascio radiante emesso deve essere tale da avere una interferenza minima o nulla con le lastre 3 e 4 di vetro, cosÃ¬ da non subire sostanziali modifiche durante lâ€™attraversamento della lastra 3 e consentire una arbitraria focalizzazione del fascio radiante 16 cosÃ¬ da essere il piÃ¹ possibile assorbita dallo strato intermedio 5 stesso. Prove sperimentali effettuate su lastre stratificate 2 aventi lastre di vetro 3,4 di spessore tre millimetri e strato intermedio 5 di PVB dello spessore di 0.4 millimetri hanno evidenziato come risultati eccellenti si ottengono mediante sorgenti laser e/o di tipo non coerente aventi una potenza limitata riscontrabile nelle normali apparecchiature di marcatura UV ed una lunghezza dâ€™onda di circa 355 nm.

A partire dalle condizioni sopra definite, la testa 8 e, conseguente, il dispositivo 15 vengono spostati lungo un percorso prestabilito controllato dallâ€™unitÃ 10 per realizzare su una porzione 5a dello strato intermedio 5 un segno di codifica o di identificazione lastra, indicato genericamente con 20. Il segno 20 viene, di volta in volta, creato sulla base di specifiche esigenze di codifica e/o di marchiatura e puÃ² comprendere un assieme di numeri e/o di lettere di qualsiasi dimensione e grafia abbinati o meno a segni grafici, simboli o figure qualsiasi, loghi nonchÃ© codici binari o a barre. Inoltre, il segno 20 puÃ² essere costituito da una serie di punti o bolle sferiche aventi diametri fra loro uguali o diversi e convenientemente variabili tra 0.1 e 0.3 millimetri.

Per la realizzazione del segno 20, il fascio radiante 16 viene, preferibilmente, focalizzato sullo strato intermedio 5, come detto in precedenza. Alternativamente, il fascio radiante 16 viene focalizzato nella zona di interfaccia lastra di vetro esterna-strato intermedio oppure in punti interni alle lastre 3 e 4 di vetro stesse.

Per quanto esposto in precedenza, il fascio radiante 16 attraversa la lastra 3 di vetro senza generare o indurre modifiche apprezzabili della struttura della lastra 3 di vetro, mentre provoca una piÃ¹ o meno accentuata modifica della struttura fisico/molecolare della porzione 5a dello strato intermedio 5. A seconda delle caratteristiche del fascio radiante 16 e del tempo di incidenza del fascio radiante stesso, la struttura fisico/molecolare della porzione 5a subisce un â€œinvecchiamento precoceâ€ variando, conseguentemente, la sua rifrazione, colorazione/tonalitÃ di colore rispetto alla restante parte dello strato intermedio ed originando, in tal modo, il codice 20 (fig. 1 e 2). Per quanto concerne la variazione di rifrazione, questa viene ottenuta rifondendo la porzione 5a in modo da creare una traccia persistente appena percettibile e trasparente ma giÃ visibile allâ€™interno di uno strato giÃ di per sÃ© trasparente. Preferibilmente, la variazione di colore/tonalitÃ di colore viene ottenuta mediante un processo di carbonizzazione della porzione 5a e quindi facendo assumere alla porzione 5a una colorazione scura facilmente visibile dallâ€™esterno, come visibile nella figura 1.

Secondo una diversa modalitÃ operativa, il fascio radiante 16 viene modulato in modo tale per cui la variazione della struttura della porzione 5a e quindi il segno 20 risulti visivamente percepibile unicamente osservando la lastra 2 in una direzione di osservazione diversa da quella ortogonale alle superfici estese della lastra 2 stessa e inclinata in modo da formare un angolo maggiore di zero e minore di 90°, preferibilmente tra 60°e 20° con le superfici estese delle lastre di vetro. In questo modo, il segno 20 realizzato risulta praticamente invisibile quando la lastra 2 Ã ̈ osservata frontalmente, ossia in una direzione sostanzialmente ortogonale alle superfici laterali estese delle lastre 3 e 4 di vetro, mentre risulta visibile osservando la lastra 2 da una angolazione predefinita. Questo aspetto risulta vantaggioso da un punto di vista estetico in quanto, a prima vista, non vengono percepite disomogeneitÃ o zone a diversa trasparenza nelle lastre codificate o marchiate rispetto ad altre lastre stratificate non codificate. Inoltre, tale particolaritÃ consente di evitare sfridi di materiale o lavorazioni aggiuntive qualora, per ragioni diverse, la zona marchiata non deve essere visibile e deve, pertanto, essere rimossa o mascherata.

Secondo una ulteriore modalitÃ esecutiva, la variazione della struttura della porzione 5a dello strato intermedio 5 viene effettuata in modo da sublimare, termoretrarre o gasificare la porzione stessa e, quindi, da realizzare fori, feritoie e, in generale, aperture passanti di diversa forma e/o geometria attraverso lo strato intermedio 5, come illustrato nella figura 3.

Secondo, invece, unâ€™ultima modalitÃ esecutiva, la realizzazione del segno 20 comprende la realizzazione, sempre tramite il fascio radiante 16, di una incisione 22 sulla superficie interna, nel caso specifico, della lastra 3 disposta a contatto dello strato intermedio 5, come visibile dalla figura 4. Tale incisione 22, che puÃ² essere realizzata simultaneamente alla modifica fisico/molecolare della porzione 5a o in tempi diversi, rende indelebile o permanente il segno.

Da quanto precede appare evidente che tutte le modalitÃ esecutive descritte portano alla realizzazione o allâ€™apposizione di un segno di codifica, di identificazione o di marchiatura lastra che Ã ̈ disposto allâ€™interno della lastra stratificata 2 stessa e, quindi, totalmente e permanentemente protetto dallâ€™esterno dalle lastre di vetro 3 e 4. In altre parole, i segni 20, proprio per il fatto di essere realizzati sullo strato intermedio 5 o sulle superfici interne delle lastre di vetro esterne 3,4, sono insensibili a fattori esterni quali umiditÃ , esposizione a gradienti termici, raggi solari e sfregamenti di qualsiasi genere, ma soprattutto sono insensibili alle polveri e/o altri contaminanti esterni normalmente sempre presenti in zone di immagazzinamento e/o stoccaggio o in alcune stazioni di lavorazione lastra e non indebolisce meccanicamente il manufatto.

Inoltre, il segno 20, sempre per il fatto di essere realizzato allâ€™interno della lastra 2, non limita o inibisce le lavorazioni di molatura, lucidatura, incisione o altra lavorazione superficiale normalmente effettuata sulle superfici estese esterne della lastre di vetro 3 e 4, ma soprattutto non pone limiti alle operazioni di lavaggio e pulizia della lastra 2.

Non solo, ma la particolare modalitÃ realizzativa del segno 20 non comporta modifiche fisico/molecolari della lastra di vetro attraversata dal fascio radiante 16 e tanto meno modifiche superficiali e quindi le lastre di vetro esterne mantengono invariate le loro caratteristiche originarie.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la codifica di una lastra di vetro stratificata comprendente una prima ed una seconda lastra di vetro esterna ed uno strato di materiale termoplastico interposto tra la detta prima e seconda lastra di vetro; il metodo comprendendo la fase di apporre sulla detta lastra un segno di identificazione, ed essendo caratterizzato dal fatto che il detto segno di identificazione viene apposto variando la struttura fisico/molecolare di una porzione dello strato intermedio; la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio venendo effettuata dirigendo almeno un fascio radiante verso la detta porzione dello strato intermedio attraverso almeno una delle dette lastre di vetro.
2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata senza sostanzialmente modificare la struttura fisico/molecolare e/o la superficie esterna della lastra di vetro attraversata dal detto fascio radiante.
3. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della porzione dello strato intermedio viene effettuata focalizzando il detto fascio radiante su un piano interno ad uno tra il detto strato intermedio ed una delle dette lastre di vetro o delimitante il detto strato intermedio e la detta lastra di vetro.
4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata in modo da provocare almeno una variazione di colore/tonalitÃ di colore della detta porzione dello strato intermedio rispetto alla restante parte dello strato intermedio.
5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata in modo da carbonizzare la detta porzione dello strato intermedio.
6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata in modo da sublimare, termoretrarre, gasificare la detta porzione dello strato intermedio.
7. metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata in modo da variare lâ€™indice di rifrazione della detta porzione rispetto alla restante parte dello strato intermedio.
8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata in modo tale per cui la variazione della struttura risulti nettamente percepibile osservando la lastra in una direzione di osservazione diversa da quella ortogonale ad una superficie estesa della detta lastra stratificata.
9. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che lâ€™apposizione del detto segno di identificazione comprende la realizzazione, tramite il detto fascio radiante, di una incisione sulla superficie interna di almeno una delle dette lastre di vetro esterne disposta a contatto del detto strato intermedio.
10. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata utilizzando un fascio laser ultravioletto.
11. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene effettuata utilizzando una sorgente di radiazione non coerente.
12. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la variazione della struttura della detta porzione dello strato intermedio viene ottenuta utilizzando almeno un fascio radiante avente una lunghezza dâ€™onda variabile tra 300 e 532 nm.
13. Lastra di vetro stratificata comprendente una prima ed una seconda lastra di vetro esterna ed uno strato di materiale termoplastico interposto tra la detta prima e seconda lastra di vetro e mezzi di identificazione della lastra stratificata, caratterizzato dal fatto che almeno parte dei detti mezzi di identificazione sono portati dal detto strato intermedio.
14. Lastra secondo la rivendicazione 13, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di identificazione comprendono una porzione del detto strato intermedio; la detta porzione presentando una struttura fisico/molecolare modificata rispetto alla restante parte del detto strato intermedio.
15. Lastra secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che la detta porzione dello strato intermedio presenta un colore/tonalitÃ di colore diverso da quella della restante parte dello strato intermedio.
16. Lastra secondo una la rivendicazione 14 o 15, caratterizzata dal fatto che la detta porzione presenta una rifrazione diversa da quella della restante parte dello strato intermedio.
17. Lastra secondo la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che il detto colore/tonalitÃ di colore della detta porzione dello strato intermedio risulta nettamente percepibile osservando la lastra stratificata in una direzione di osservazione diversa da quella ortogonale ad una superficie estesa della lastra stratificata stessa.
18. Lastra secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che la detta porzione Ã ̈ carbonizzata.
19. Lastra secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 14 a 18, caratterizzata dal fatto che la detta porzione dello strato intermedio presenta aperture passanti.
20. Lastra secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 18, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di identificazione comprendono, inoltre, almeno una incisione sulla superficie interna di almeno una delle dette lastre di vetro esterne disposta a contatto del detto strato intermedio.