ITTO20060903A1 - Macchina lavabiancheria a caricamento frontale con respingitore di biancheria - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo:
“Macchina lavabiancheria a caricamento frontale con respingitore di biancheria”
di Indesit Company S.p.A., nazionalità italiana, con sede in Viale Aristide Merloni, 47 - 60044 Fabriano (AN).
Inventori designati:
- Nicola COLUCCI, Via Regina Margherita 34, 74020 Leporano (TA) - Roberto VOTA, Via Lorazzo Inferiore 25, 13811 Andomo Micca (BI) - Marco ANGELINI, Via Cagliari 2, 63040 Folignano (AP)
- Angelo FORMENTI, Via Manzoni 8, 24030 Ambivera (BG).
Depositata il: 19 dicembre 2006
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda una macchina lavabiancheria a caricamento frontale.
Le macchine del tipo indicato comprendono un cesto portabiancheria montato in una vasca di lavaggio, a sua volta alloggiata in un mobile. Il mobile ha un’apertura frontale di caricamento, in corrispondenza della quale è montato uno sportello, e questa apertura è sostanzialmente allineata ad un’apertura frontale della vasca, a sua volta sostanzialmente allineata ad un’apertura frontale del cesto. Il cesto è montato girevole attorno ad un asse, sostanzialmente orizzontale o leggermente inclinato, che è in posizione fissa rispetto alla vasca. La vasca è sospesa elasticamente nel mobile, per poter compiere oscillazioni determinate dai carichi agenti sul cesto durante la sua rotazione, tali carichi essendo dovuti al peso della biancheria in trattamento.
Tra la parete frontale della vasca e la parete frontale del mobile si estende una guarnizione sostanzialmente tubolare, definente un passaggio a tenuta. Ad una prima estremità di tale passaggio si affaccia Γ apertura del mobile, mentre all’altra estremità si affacciano Fapertura della vasca e quella del cesto. La presenza della suddetta guarnizione (comunemente denominata “diaframma”) evita che parte del liquido di lavaggio o del carico di biancheria possano uscire da vasca e cesto, ed insinuarsi nell’intercapedine esistente tra vasca e mobile. La guarnizione deve consentire un certo movimento relativo tra mobile e vasca, atteso che - come detto - quest’ultima è soggetta ad oscillazione durante la rotazione del cesto: per questa ragione la guarnizione, e quindi il passaggio tubolare da essa definito, deve avere una certa lunghezza assiale ed essere elastica, preferibilmente conformata almeno in parte a soffietto.
Nel passaggio tubolare definito dalla guarnizione si estende solitamente anche una porzione interna o posteriore dello sportello, che è sagomata in modo di per sé noto per realizzare una sorta di barriera all’uscita della biancheria almeno dalla parte inferiore della bocca del cesto, durante la rotazione di quest’ultimo. Tra la suddetta porzione interna dello sportello, la guarnizione e la bocca del cesto deve comunque sussistere uno spazio o interstizio anulare, onde consentire sia le oscillazioni della vasca che la rotazione del cesto.
Durante la rotazione del cesto può avvenire che un lembo di un capo di biancheria si insinui in una zona del suddetto interstizio. Questo non è considerato generalmente un problema nel corso delle fasi di pre-lavaggio, di lavaggio in senso stretto e di risciacquo, durante le quali il cesto ruota ad una velocità relativamente ridotta (indicativamente 50-60 giri/minuto o rpm) ed il liquido presente in vasca funge - per così dire - da lubrificante, permettendo al capo di biancheria trascinato dal cesto di liberarsi o comunque di scorrere sulla guarnizione senza subire danni.
Tuttavia, quando la velocità di rotazione del cesto viene elevata ai fini dell 'effettuazione di fasi di centrifugazione del carico di biancheria (velocità indicativamente compresa tra 300 ed oltre 1800 rpm), nelle quali non vi è un bagno di liquido in vasca, T attrito della guarnizione può far si che il lembo del capo di biancheria rimanga intrappolato nell’interstizio, ed in questo caso la rotazione del cesto può causare abrasioni del capo stesso. L’attrito di sfregamento può anche determinare l’evaporazione dell’acqua presente nel lembo imprigionato del capo di biancheria e causare di conseguenza anche un danneggiamento della guarnizione.
Il problema sopra evidenziato è particolarmente sentito nel caso di macchine dotate di cesti aventi un’ampia apertura frontale, che si stanno attualmente affermando sul mercato in quanto atte a facilitare notevolmente il carico e lo scarico dei capi di biancheria.
Al fine di risolvere il suddetto problema sono state proposte macchine lavabiancheria dotate di un apposito dispositivo, detto “stacca-panni” o “respingi tore di biancheria” ( laundry rejector), costituito essenzialmente da un organo deflettore, ricavato sulla guarnizione e realizzato solitamente in materiale resiliente, ed avente in alcuni casi un’anima rigida fissata ad una flangia frontale della vasca. L’organo deflettore attraversa una zona limitata del suddetto interstizio, tipicamente nella regione del punto morto superiore del cesto, ed è conformato per sporgere verso Γ interno dell’ apertura frontale del cesto stesso, in prossimità del suo bordo.
In questo modo, a seguito della rotazione del cesto, il capo di biancheria rimasto parzialmente imprigionato nell’interstizio raggiunge ad un certo punto l’organo deflettore, che spinge fisicamente il capo di biancheria verso l’interno del cesto, liberandolo daU’interstizio. Una macchina di questo tipo è nota ad esempio da EP-A-1 389642, sul quale si basa il preambolo della rivendicazione 1 allegata.
La Richiedente ha avuto modo di riscontrare che la realizzazione dei dispositivi respingi tori noti, per quanto mediamente efficaci, può essa stessa comunque determinare, in alcune condizioni di funzionamento della macchina lavabiancheria, danneggiamenti dei capi di biancheria. Scopo della presente invenzione è pertanto quello di indicare una macchina lavabiancheria a caricamento frontale dotata di un dispositivo respingitore che consenta di ridurre i rischi di danneggiamento dei capi di biancheria rispetto alle soluzioni note.
Questo ed altri scopi, che risulteranno maggiormente chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da una macchina lavabiancheria a caricamento frontale avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1 allegata. Caratteristiche preferite della macchina oggetto dell’invenzione sono indicate nelle sotto-rivendicazioni. Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’ insegnamento tecnico qui fornito in relazione all’invenzione.
Gli scopi, le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno chiari dalla descrizione che segue effettuata con riferimento ai disegni annessi, fomiti a puro titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- la figura 1 è vista frontale schematica di una lavabiancheria secondo la presente invenzione,
- la figura 2 è una rappresentazione schematica in sezione della macchina di figura 1, con illustrazione dei soli componenti utili ai fini della comprensione della presente invenzione;
- la figura 3 è una sezione schematica secondo la linea III-III di figura 1 ; - la figura 4 è una rappresentazione schematica, simile a quella di figura 2, di una macchina secondo ima variante dell’ invenzione;
- la figura 5 è una sezione schematica secondo la linea V-V di figura 4; - la figura 6 è un diagramma che rappresenta alcuni passi di un ciclo operativo di una macchina secondo l’invenzione;
- la figura 7 è un dettaglio in maggior scala di figura 6.
Con riferimento alle figure da 1 a 3, con 1 è indicata nel complesso una macchina lavabiancheria a carica frontale secondo l’invenzione. La macchina 1 comprende una struttura portante o mobile 2, all’ interno del quale è supportata elasticamente in modo noto una vasca 3. Entro la vasca 3 è montato girevole un cesto traforato 4 per la biancheria, azionabile in rotazione attorno ad un asse A, tramite un motore elettrico 5. La vasca 3 ed il cesto 4 presentano rispettive aperture frontali, indicate con 3 A e 4 A, rispettivamente, ed il cesto 4 è accessibile all’utilizzatore per mezzo di un’apertura indicata con 2A in figura 3, ricavata nella parete frontale del mobile 2. Le aperture 2A, 3A e 4A sono tra loro sostanzialmente coassiali o comunque allineate, preferibilmente secondo l’asse A.
In corrispondenza dell’apertura 2 A è previsto uno sportello 6 che presenta una cornice 6 A, incernierata in modo noto al mobile 2, alla quale è associato un corpo di contenimento 6B, preferibilmente trasparente, ad esempio formato in vetro. Preferibilmente, come visibile in figura 3, il corpo di contenimento 6B è conformato in modo da sporgere verso Pintemo del mobile 2, sino in prossimità della bocca di caricamento del cesto 4, ovvero la sua parte frontale leggermente sporgente che delimita Γ apertura 4 A.
Si noti che la parte interna del corpo 6B potrebbe eventualmente estendersi sino nell’ambito dell’apertura 4A, fermo restando che tra il bordo che delimita tale apertura ed il corpo 6B deve comunque essere previsto un certo interstizio, atteso che - durante il funzionamento della macchina - il gruppo comprensivo di vasca e cesto è suscettibile di oscillare all’interno del mobile 2, mentre lo sportello 6 è in posizione fissa.
Sempre dalla figura 3 si evince come tra il mobile 2 e la vasca 3 sia montata una guarnizione 7, di forma complessivamente tubolare. La guarnizione 7, preferibilmente in materiale elastomero resiliente e conformata almeno in parte a soffietto, ha una prima estremità collegata a tenuta alla parte frontale del mobile 2, in modo da circoscrivere rapertura 2A. L’estremità opposta della guarnizione 7 è invece collegata a tenuta ad una parte frontale a flangia 3B della vasca 3, in modo da circoscriverne la relativa apertura 3A, con rapertura 4A del cesto che si affaccia nel condotto generalmente tubolare definito dalla guarnizione 7.
Come in precedenza chiarito, onde consentire le oscillazioni del gruppo vasca-cesto e la rotazione del cesto, la guarnizione 7 deve avere una certa estensione assiale e tra il corpo 6B, la bocca del cesto 4 e la stessa guarnizione deve essere previsto un certo spazio libero o interstizio anulare, indicato con G in figura 3.
Nelle figure 1 e 2, con 8 è indicato nel suo complesso un dispensatore di agenti di lavaggio, di tipo in sé noto, ad esempio avente un cassetto definente tre scompartì monodose per il contenimento di rispettivi agenti di lavaggio. Il suddetto cassetto è ospitato scorrevolmente in un contenitore a tramoggia, avente un’uscita inferiore che è collegata, tramite un tubo 9, alla vasca 3.
Con 10 sono indicati mezzi valvolari, aventi un ingresso destinato al collegamento con una rete domestica 11 di alimentazione di acqua. Il dispensatore 8 ed i mezzi valvolari 10 sono predisposti per far transitare, selettivamente ed in modo controllato, un flusso di acqua proveniente dalla rete 11 attraverso uno dei suddetti scompartì, a seconda della fase di funzionamento della macchina 1; l’acqua, dopo aver attraversato lo scomparto di interesse trascinando con sé l’eventuale agente di lavaggio, passa nel suddetto contenitore a tramoggia per poi raggiungere la vasca 3 tramite il tubo 9.
Con 12 è indicato un condotto di scarico, avente una prima estremità collegata ad una apertura presente nella regione inferiore della vasca 3 ed una seconda estremità destinata al collegamento con una rete fognaria 13. Lungo il condotto 12 è prevista una pompa di scarico 14.
Con 15 sono indicati nel loro complesso i mezzi di programmazione manuale della macchina 1, ovvero la sua interfaccia utente. Nel caso esemplificato, tale interfaccia comprende cinque tasti, e segnatamente un tasto di accensione/spegnimento, indicato con 15A e quattro tasti 15B per la selezione dei cicli di trattamento eseguibili dalla macchina 1.
Con 16 è indicata nel complesso un’unità di controllo della macchina 1, comprendente un microcontrollore 16 A. Il micro controllore 16A comprende a sua volta, o ad esso sono operativamente collegati, mezzi di memoria non volatile 16B, ad esempio comprendenti una o più memorie ROM e/o EPROM e/o EEPROM e/o Flash. Nei mezzi di memoria 16B sono memorizzati i programmi di funzionamento o gestione, che sovrintendono all’esecuzione dei cicli di trattamento eseguibili dalla macchina e selezionabili tramite i tasti 15B. In tali mezzi di memoria 16B sono ovviamente codificate anche le istruzioni relative alle funzionalità generali della macchina 1, nonché quelle per il controllo delle particolari funzionalità previste secondo la presente invenzione, in seguito descritte.
Naturalmente la macchina 1 comprende anche tutti gli ulteriori componenti necessari per il suo normale funzionamento (sensori di livello, resistenza di riscaldamento dell’acqua, filtri, sicurezze, sospensioni, eccetera), che non vengono qui rappresentati e descritti in quanto di non immediato interesse ai fini della presente invenzione.
La macchina 1 è ulteriormente dotata di mezzi respingitori di biancheria, volti a prevenire i rischi derivanti da eventuali imprigionamenti di lembi di biancheria nell’interstizio G.
Secondo l’invenzione, i suddetti mezzi respingitori comprendono un dispositivo eiettore di liquido. Come visibile particolarmente in figura 3, tale dispositivo comprende un ugello 20 posizionato almeno parzialmente - o comunque affacciantesi - nell’ambito del passaggio a tenuta definito dalla guarnizione 7. A tale scopo, preferibilmente, nella guarnizione 7 è prevista un’apposita sede 21 per il fissaggio a tenuta dell’ugello 20, che può essere ad esempio formato in materia termoplastica stampata. Nella forma di attuazione illustrata l’ugello 20 è montato in posizione relativamente distanziata rispetto all’apertura 4A, e comunque in modo da non sporgere aH’intemo del cesto, evitando cosi di essere urtato dai capi di biancheria.
L’ugello 20 è orientato per indirizzare un getto di liquido 22 verso una regione sostanzialmente predeterminata dell’apertura 4A, nella quale possono transitare i capi di biancheria tendenti ad uscire dal cesto 4 per passare nell’interstizio G . A tale scopo, in questa realizzazione, il getto 22 è indirizzato sostanzialmente trasversalmente al passaggio a tenuta definito dalla guarnizione 7, per transitare almeno in parte nell’interstizio G e poi raggiungere l’interno dell 'apertura 4 A del cesto 4, in prossimità del suo bordo. Dalle figura 3 si evince come, in questa realizzazione, l’ugello 20 sia orientato per indirizzare il getto di liquido 22 sostanzialmente trasversalmente anche all’asse dell’ apertura frontale 4 A, verso l’interno del cesto 4.
Secondo l’invenzione, pertanto, in luogo di un organo deflettore che giunge fisicamente a contatto con i capi di biancheria che possono rimanere parzialmente intrappolati nell’interstizio, viene previsto un getto di fluido 22 che spinge i capi stessi verso l’intemo del cesto. Grazie a tale caratteristica, i rischi di danneggiamento dei capi di biancheria tipici delle macchine dotate di un organo deflettore risultano virtualmente eliminati.
Va precisato che sono note macchine lavabiancheria dotate di un ugello operativo nell 'ambito della guarnizione anulare che collega il mobile e la vasca, tale ugello non essendo tuttavia previsto ed idoneo per svolgere le funzionalità di cui alla presente invenzione. In tali macchine note, infatti, l’ugello è previsto allo scopo di realizzare un ricircolo del liquido di lavaggio o di risciacquo, e possibilmente migliorare la bagnatura del carico di biancheria presente nel cesto. In tali macchine note l’ugello può trovarsi generalmente in una zona sostanzialmente allineata al punto morto superiore dell’apertura del cesto ed è conformato per indirizzare un getto di liquido in una direzione sostanzialmente parallela all’asse dell’apertura. In tali macchine note l’ugello viene azionato tipicamente nel corso delle fasi di lavaggio in senso stretto o di risciacquo della biancheria, la pressione del getto di liquido è relativamente modesta (tale pressione è determinata in particolare dalla portata della pompa di ricircolo della macchina lavabiancheria) e Γ ugello è conformato per generare un getto ampio e/o diffuso.
H getto 22 prodotto dall’ugello 20 deve avere una potenza tale da opporsi all’uscita di lembi del carico di biancheria dall 'apertura 4A, verso l’interstizio G. Per tale ragione, nella forma di attuazione preferita dell’invenzione il dispositivo eiettore è configurato per generare il getto 22 con una pressione non inferiore a circa 1 bar, preferibilmente compresa tra 1 e 4 bar.
In una possibile forma di attuazione dell’invenzione, i mezzi valvolari 10 comprendono una elettro-valvola con almeno due uscite, una delle quali in comunicazione di fluido con un ugello mobile del dispensatore 8, tale ugello essendo controllabile per indirizzare selettivamente il flusso ammesso ad una prima uscita dall’ elettro- valvola verso uno degli scomparti degli agenti di lavaggio. La seconda uscita della suddetta elettro- vai vola è invece connessa ad un condotto di sezione ristretta, indicato con 23, destinato ad alimentare l’ugello 20. Le sezioni del condotto 23 e dell’orifizio di uscita dell’ugello 22 sono opportunamente calibrate, in modo di per sé noto, per ottenere all’ugello 20 la desiderata pressione a partire dalla pressione di rete (tipicamente circa 2,5 bar). Va notato che il getto 22 generato dall’ugello 20 è preferibilmente sottile o concentrato, atteso che la sua finizione primaria è quella di spingere i capi verso l’interno del cesto.
Nelle figure 4 e 5 è rappresentata una seconda forma di attuazione dell’invenzione. In tali figure sono utilizzati i medesimi numeri di riferimento delle figure 1-3, per indicare elementi tecnicamente equivalenti a quelli in precedenza descritti.
In questa realizzazione l’ugello 20 è posizionato in modo tale per cui la direzione principale del getto 22 sia sostanzialmente parallela all’asse A, ovvero sostanzialmente perpendicolare al diametro dell’apertura 4a del cesto 4. Anche in questo caso nella guarnizione 7 è prevista un’apposita sede 21 per il fissaggio a tenuta delPugello 20. Anche in questa realizzazione l’ugello 20 è preferibilmente montato in modo da non sporgere all 'interno del cesto, evitando così di essere urtato dai capi di biancheria, ed il getto 22 è indirizzato verso una regione sostanzialmente predeterminata dell’apertura 4A, nella quale possono transitare i capi di biancheria tendenti ad uscire dal cesto 4. Con questa disposizione l’ugello è più prossimo alla bocca del cesto e la potenza del getto può essere inferiroe rispetto alla forma di attuazione delle figure 1-3. Il funzionamento generale dei mezzi respingitori previsti secondo la variante delle figure 3 e 4 è in ogni caso simile a quello della prima forma di attuazione descritta.
Nella realizzazione preferita dell’invenzione il dispositivo eiettore viene attivato, per le finalità sopra indicate, nel corso di una o più fasi operative di un ciclo di trattamento diverse da quelle di pre-lavaggio (se previste), di lavaggio in senso stretto e di risciacquo; le fasi di pre-lavaggio (se previste), di lavaggio e di risciacquo sono tipicamente effettuate - anche nella macchina secondo l’invenzione - con velocità di rotazione del cesto 4 indicativamente comprese tra 30 e 60 rpm ed in presenza di un bagno di liquido in vasca.
Più particolarmente, il getto 22 viene attivato nel corso di fasi in cui il cesto 4 viene portato a raggiungere una velocità angolare uguale o superiore alla velocità minima (detta di “satellizzazione”) che consente di mantenere il carico di biancheria aderente alla parete circonferenziale del cesto stesso. La velocità impiegata nelle fasi suddette può variare in funzione del raggio del cesto 4 ed è indicativamente compresa tra 80 e 95 rpm, per un cesto con diametro di circa 470 miri.
Preferibilmente le fasi operative nel corso delle quali il getto 22 viene attivato sono fasi che precedono immediatamente una rispettiva fase di centrifugazione del carico di biancheria. Più specificatamente, il sistema di controllo 16 è predisposto per attivare remissione del getto 22 nel corso di una fase di distribuzione del carico di biancheria presente nel cesto 4, ossia una fase di rotazione del cesto che determina il posizionamento uniforme del carico in vista della successiva centrifugazione, quest’ultima comportando velocità indicativamente comprese da 300 ed oltre 1800 rpm. Si noti che nell’ambito delle fasi di distribuzione dei programmi di trattamento secondo la tecnica anteriore non è tradizionalmente previsto alcun caricamento di liquido, essendo queste fasi in cui si cerca invece di rimuovere l’acqua dalla vasca.
In figura 4 è rappresentato in forma di diagramma un esempio di ima fase di distribuzione del carico di biancheria, con relativa successiva centrifugazione, mentre in figura 5 è rappresentato un dettaglio ingrandito di tale diagramma, con l’indicazione dei periodi di attivazione del getto 22. La fase di distribuzione avviene dopo un risciacquo ed è seguita da una centrifugazione.
In figura 4, con D è indicato un primo passo della fase di distribuzione del carico di biancheria, che prevede una rampa iniziale di accelerazione della velocità del cesto 4, da una velocità nulla o prossima allo zero sino ad una velocità di distribuzione o satellizzazione, qui pari a circa 90 rpm. Nel corso della salita in velocità, i capi di biancheria si “rimescolano” continuamente nel cesto 4, sino a disporsi poi, al raggiungimento della velocità minima di satellizzazione, sostanzialmente aderenti alla parete circonferenziale del cesto. Al termine della rampa suddetta la velocità raggiunta viene mantenuta per un certo tempo onde verificare, con modalità in sé note e che prescindono dalle finalità della presente invenzione, se il carico di biancheria sia correttamente disposto o bilanciato ai fini dell’esecuzione della successiva centrifugazione ad alta velocità. In caso positivo, il motore 5 della macchina 1 viene azionato per portare il cesto 4, senza interruzioni della rotazione, dalla velocità di distribuzione alla velocità di centrifugazione. Nel caso in cui, invece, il sistema di controllo 16 rilevi uno sbilanciamento del carico di biancheria, la velocità di rotazione del cesto viene ridotta da quella di distribuzione ad una velocità relativamente bassa di rotazione. A ciò segue un passo di bilanciamento B, che comporta una nuova accelerazione alla velocità di distribuzione ed un nuovo mantenimento di tale velocità ai fini della verifica delle condizioni di bilanciamento del carico. Nel caso in cui il carico sia ora bilanciato viene avviata la centrifugazione, mentre in caso contrario si effettua un nuovo passo di bilanciamento B, e così via sino all’ ottenimento di una condizione di bilanciamento ritenuta accettabile. In figura 4 è appunto illustrato il caso di una fase di distribuzione comprendente un passo iniziale D, sette passi di bilanciamento B con esito negativo ed un ottavo passo di balanciamento Bn efficace, al termine del quale viene lanciata la centrifugazione, indicata con S.
Nel dettaglio di figura 5, ON e OFF indicano rispettivamente i periodi di attivazione e disattivazione dell’ugello 20, limitatamente al caso del passo D ed al primo passo B di figura 4. Come si evince, il getto 22 viene attivato:
- almeno durante la rampa di accelerazione (da circa 30 rpm alla velocità di distribuzione di circa 90 rpm, nell’esempio raffigurato) del passo iniziale D e, qualora sia necessario ridistribuire il carico,
- almeno durante la rampa di risalita alla velocità di distribuzione (da circa 25 rpm a circa 90 rpm, nell’ esempio raffigurato) del passo di bilanciamento B (e, in generale, durante la rampa di accelerazione di ciascun passo B che si renda necessario per bilanciare il carico).
Durante le suddette rampe i panni non sono ancora perfettamente satellizzati e rimangono sostanzialmente “a mezz’aria” durante la rotazione del cesto: in tali momenti risulta quindi più efficace l’azione di spinta verso Γ interno del cesto 4 esercitata dal getto 22 emesso dall 'ugello. Al raggiungimento delia velocità di satellizzazione il carico è invece sostanzialmente stabilizzato, ossia aderente alla parete circonferenziale del cesto, senza rischi di spostamento dei panni fuori dall’ apertura 4A.
Come detto, nelle macchine di tipo noto la fase di distribuzione, con gli eventuali passi di bilanciamento del carico, è tradizionalmente effettuata in assenza di un bagno di liquido in vasca. L’attivazione del getto 22 previsto secondo l’invenzione aumenta l’imbibimento dei panni, ma in modo del tutto trascurabile, atteso che i panni sono comunque già intrisi di liquido a seguito del precedente risciacquo. Le fasi di attivazione del getto 22 hanno inoltre durata limitata (da 1 a 5 secondi ognuna) e comunque il volume di liquido spruzzato è modesto (come detto, lo scopo precipuo del getto 22 non è quello di aspergere il liquido sui panni, ma concentrare un getto sottile e di portata ridotta in una zona predefinita, con pressione sufficiente per spostare i capi di biancheria). Il liquido che impregna i panni viene poi espulso dai panni tramite la o le successive fasi di centrifugazione, nel corso delle quali la pompa di scarico 14 viene attivata, in modo continuo o ad impulsi dal sistema di controllo 16.
Il funzionamento del dispositivo eiettore previsto secondo l’invenzione è gestito dal sistema di controllo 16, che è predisposto per comandare la rotazione del cesto 4 alle varie velocità operative, controllare i mezzi valvolari 10 (o gli altri mezzi previsti in alternativa per alimentare l’ugello 20), verificare le condizioni di bilanciamento del carico, il tutto con modalità chiare per il tecnico del settore.
Va ancora precisato che, nel caso dell’invenzione, l’ugello 20, o la regione predeterminata di destinazione del getto 22, sono in posizione angolare distanziata rispetto alle regioni di punto morto superiore ed inferiore del cesto (intese come punto morto /- 15°). Preferibilmente la posizione angolare è intermedia a dette regioni di punto morto e, molto preferibilmente, è compresa tra /- 30° rispetto alla mezzeria orizzontale dell’ apertura frontale della vasca e/o del cesto, e quindi più prossima a tale mezzeria orizzontale, che non ai suddetti punti morti. Nella forma di attuazione al momento ritenuta preferenziale l’ugello 20 - ovvero il punto in cui viene originato il getto 22 - si trova ad un angolo “C” di circa 10° rispetto alla mezzeria orizzontale dell’ apertura 4a verso il punto morto superiore, con riferimento alla direzione di rotazione del cesto, indicata dalla freccia F di figura 1 e 2.
In termini generali, la zona di posizionamento dell’ugello 20 sarà funzione del senso di rotazione del cesto 4. In particolare, per macchine in cui, durante la centrifugazione, il cesto 4 ruota in senso antiorario, il posizionamento sarà quello rappresentato nelle figure (ossia nella parte sinistra della macchina); viceversa, per macchine in cui il cesto 4 ruota, in senso orario nel corso della centrifugazione, il posizionamento sarà simmetrico a quello rappresentato nelle figure (ossia nella parte destra della macchina).
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche dell’invenzione. Un vantaggio sostanziale è rappresentato dal fatto che i mezzi respingitori di biancheria previsti secondo l’invenzione consentono di evitare il contatto fisico di parti meccaniche con i capi di biancheria, eliminando così i rischi di danneggiamenti ed abrasioni di queste ultime.
Naturalmente, fermo restando il principio del trovato, i particolari di costruzione e le forme di attuazione potranno ampiamente variare rispetto a quanto descritto ed illustrato a puro titolo di esempio, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione così come definita nelle rivendicazioni allegate.
In una possibile variante l’ugello 20 può essere alimentato alla necessaria pressione tramite un condotto collegato all’uscita di una pompa. L’ingresso di tale pompa può essere in comunicazione - con interposizione di una elettro -valvola - con la rete idrica 11, oppure con la regione inferiore della vasca 3 (nella quale verrà allo scopo mantenuta una modesta quantità dell’acqua di risciacquo, oppure verrà caricata dell’acqua pulita dalla rete 11).
In accordo ad una ulteriore variante, al sistema di controllo della macchina possono essere interfacciati mezzi sensori, predisposti per rilevare la presenza di lembi di biancheria sporgenti esternamente all’apertura frontale 4 A del cesto 4. Tali mezzi sensori, comprendenti un emettitore ed un ricevitore di radiazione elettromagnetica, possono essere ad esempio della tipologia descritta in US 6,784,997.
E’ infine chiaro che, qualora desiderato, il sistema di controllo 16 della macchina 1 può essere predisposto per attivare il getto 22 anche nel corso delle normali fasi di prelavaggio, lavaggio o risciacquo, ad esempio al fine di migliorare l’imbibimento della biancheria, favorire il ricircolo del liquido e/o dei relativi agenti di lavaggio.
I mezzi valvolari 10 possono comprendere, in luogo di una elettrovalvola a doppia uscita, una elettro-valvola ON/OFF ad uscita singola. In tal caso, a valle di tale elettro-valvola ON/OFF è prevista una elettro-valvola deviatrice o di by-pass, per indirizzare alternativamente il flusso d’acqua al dispensatore 8 oppure al condotto 23. Naturalmente anche il funzionamento di tali elettro-valvole sarà gestito dal sistema di controllo 16 per realizzare alternativamente l’asportazione degli agenti di lavaggio dal dispensatore 8 oppure l’alimentazione dell’ugello 20.
In altre varianti l’ugello 20 è realizzato almeno in parte in un pezzo unico con la guarnizione 7 e/o la guarnizione è sovrastampata al corpo dell’ugello.
* * * * * * * * *
Claims (17)
- 4c Jc "k RIVENDICAZIONI 1. Una macchina lavabiancheria a caricamento frontale, comprendente: - un mobile (2) alloggiente una vasca di lavaggio (3) nella quale è montato un cesto (4) per un carico di biancheria, il cesto (4) essendo azionabile in rotazione tramite mezzi motori (5), il mobile (2), la vasca (3) ed il cesto (4) avendo rispettive aperture frontali (2 A, 3 A, 4 A) sostanzialmente allineate tra loro, - una guarnizione (7) individuante un passaggio a tenuta per collegare Γ apertura frontale (2A) del mobile (2) aH’apertura frontale (3A) della vasca (3), nel passaggio a tenuta affacciandosi l’apertura frontale (4 A) del cesto (4), - mezzi di caricamento (9, 10) per addurre un liquido nella vasca (3), - mezzi di scarico (12, 14) per evacuare il liquido dalla vasca (3), - un sistema di controllo (16) comprendente almeno un’unità di controllo (16A) configurata per gestire una pluralità di cicli di trattamento eseguibili dalla macchina (1), - mezzi respingitori di biancheria, destinati a spingere o comunque sollecitare verso l’interno del cesto (4) parti del carico di biancheria che, durante la rotazione del cesto (4), eventualmente fuoriescono o tendono a fuoriuscire dall’apertura frontale (4 A) del cesto stesso per insinuarsi nel passaggio a tenuta, caratterizzata dal fatto che i mezzi respingiteli sono costituiti da un dispositivo eiettore di liquido (10, 20, 23) avente un ugello (20) posizionato almeno parzialmente nell’ambito del passaggio a tenuta e configurato per indirizzare un getto di liquido (22) verso una regione sostanzialmente predeterminata dell’apertura frontale (4A) del cesto (4), il getto di liquido (22) essendo operativo per spingere dette parti del carico di biancheria verso l’interno del cesto (4).
- 2. La macchina secondo la rivendicazione 1, in cui il sistema di controllo (16) è predisposto per attivare una emissione del getto di liquido (22) dall’ugello (20) nel corso di una fase operativa in cui il cesto (4) viene portato ad una velocità angolare uguale o superiore alla velocità minima che consente di mantenere il carico di biancheria premuto contro una parete circonferenziale del cesto stesso, tale velocità essendo preferibilmente non inferiore a 80 giri/minuto, e molto preferibilmente compresa tra 85 e 95 giri/minuto.
- 3. La macchina secondo la rivendicazione 1 e/o 2, in cui il dispositivo eiettore comprende mezzi (10, 20, 23) per generare detto getto di liquido (22) ad una pressione non inferiore a circa 1 bar, preferibilmente compresa tra 1 e 4 bar.
- 4. La macchina secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui l’ugello (20) è orientato per indirizzare il getto di liquido (22) sostanzialmente trasversalmente rispetto all’asse del passaggio a tenuta e/o rispetto all’asse (A) deH’apertura frontale (4A) del cesto (4), verso l’interno dell’apertura stessa.
- 5. La macchina secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui l’ugello (20) è orientato per indirizzare il getto di liquido (22) sostanzialmente parallelamente rispetto all’asse del passaggio a tenuta e/o rispetto all’asse (A) dell’apertura frontale (4 A) del cesto (4), verso l’interno dell’ apertura stessa.
- 6. La macchina secondo la rivendicazione 1 e/o 2, in cui il sistema di controllo (16) è predisposto per attivare remissione del getto di liquido (22) dall’ugello (20) nel corso di una fase operativa (D, B, Bn) che precede immediatamente una fase di centrifugazione (S) del carico di biancheria.
- 7. La macchina secondo la rivendicazione 6, in cui detta fase operativa è una fase di distribuzione (D, B, Bn) del carico di biancheria, comprendente in particolare almeno un passo di distribuzione (D) ed eventualmente uno o più passi di bilanciamento (B, Bn), remissione del getto di liquido (22) dall’ugello (20) essendo attivata in una pluralità dei passi previsti dalla fase di distribuzione.
- 8. La macchina secondo la rivendicazione 7, in cui il sistema di controllo (16) è predisposto per attivare remissione del getto di liquido (22) dall’ugello (20) almeno durante una rampa di accelerazione della velocità del cesto (4) compresa in un rispettivo passo (D, B, Bn) della fase di distribuzione del carico di biancheria.
- 9. La macchina secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta regione predefinita si estende almeno in parte in prossimità di un bordo periferico dell’apertura frontale (4A) del cesto (4), verso l’interno di quest’ultima.
- 10. La macchina secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi (10, 23) comprendono un tubo di alimentazione (23) dell’ugello (20), avente sezione calibrata e collegato all’uscita di una elettro-valvola (10) controllabile dal sistema di controllo (16).
- 11. La macchina secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi comprendono una pompa controllabile dal sistema di controllo (16).
- 12. La macchina secondo la rivendicazione 1, in cui l’ugello (20) è in posizione distanziata rispetto all’apertura frontale (4 A) del cesto (4) e/o non sporgente all’ interno di tale apertura.
- 13. La macchina secondo la rivendicazione 1, in cui almeno uno tra l’ugello (20) e detta regione predeterminata si trova in posizione distanziata angolarmente da una regione di punto morto superiore del cesto (4), preferibilmente una posizione intermedia tra una regione di punto morto superiore ed un regione di punto morto inferiore del cesto (4).
- 14. La macchina secondo la rivendicazione 13, in cui almeno uno tra l’ugello (20) e detta regione predeterminata è sostanzialmente più prossima alla mezzeria orizzontale dell’ apertura frontale (3 A, 4 A) della vasca e/o del cesto (3, 4) che non a detti punto morto superiore ed inferiore.
- 15. La macchina secondo la rivendicazione 14, in cui almeno uno tra l’ugello (20) e detta regione predeterminata è in una posizione compresa tra /-30° rispetto a detta mezzeria orizzontale, e preferibilmente compresa tra detta mezzeria e 15° dalla mezzeria stessa verso il punto morto superiore, con riferimento alla direzione di rotazione del cesto.
- 16. La macchina secondo la rivendicazione 1, comprendente inoltre mezzi sensori, predisposti per rilevare l’eventuale presenza di dette parti del carico di biancheria sporgenti esternamente all’apertura (4A) del cesto (4), detti mezzi sensori comprendendo preferibilmente un emettitore ed un ricevitore di radiazione elettromagnetica.
- 17. Una macchina lavabiancheria, sostanzialmente come descritta ed illustrata, e per gli scopi specificati.
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