ITRM20110384A1 - Valvola di disconnessione a membrana flessibile, in particolare per la prevenzione del riflusso. - Google Patents

Description

VALVOLA DI DISCONNESSIONE A MEMBRANA FLESSIBILE, IN PARTICOLARE PER LA PREVENZIONE DEL RIFLUSSO

La presente invenzione riguarda una valvola di disconnessione a membrana flessibile, in particolare per la prevenzione del riflusso, che consente in modo affidabile, versatile, efficiente ed economico di ridurre gli effetti della discontinuità del flusso di liquido, preferibilmente acqua, assicurando una elevata tenuta della valvola e permettendo di incrementare la portata.

Nel seguito della presente descrizione si farà principalmente riferimento ad una applicazione della valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione ad un apparato di miscelazione. Si deve tuttavia tenere presente che la valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione può essere applicata a qualsiasi apparato, dispositivo, apparecchiatura, sistema in cui sia necessario realizzare una disconnessione o separazione di due porzioni di un circuito idraulico, rimanendo sempre neN’ambito di protezione della presente invenzione.

E’ noto che gli apparati di miscelazione sono molto diffusi. In particolare, nel settore della pulizia e disinfezione di superfici, tali apparati consentono sia il trattamento esclusivamente con acqua, che l’additivazione di prodotti chimici concentrati, come ad esempio disinfettanti, saponi, schiume umide (wet foam) e schiume secche (dry foam). L’apparato descritto nel documento US 7017 621 B2 e l’apparato denominato KP1 H disponibile dall’azienda statunitense Knight sono due esempi di tali apparati di miscelazione.

Con riferimento alla Figura 1 , si può osservare che il circuito idraulico di tali apparati preleva l’acqua dalla rete idrica tramite una croce idraulica 1 , in grado di operare con valori di pressione dell’acqua fino a 10 bar (i.e. 10<6>Pascal), controllata da una valvola 2 ad attivazione magnetica. La croce idraulica 1 , la cui scatola di alloggiamento (non mostrata in Figura 1) viene montata a parete (direttamente o tramite una staffa) in modo che la valvola 2 ad attivazione magnetica sia accessibile frontalmente da un operatore, comprende a monte della valvola 2 un condotto 70 di ingresso, per il collegamento alla rete idrica tramite un raccordo 74, ed un condotto 71 di uscita che consente il collegamento ad una croce idraulica di un altro apparato di miscelazione (o ad un qualsiasi altro condotto) collegato a valle di quello mostrato in Figura 1 tramite un analogo raccordo (non mostrato in Figura 1). Nel caso in cui il condotto 71 di uscita non venga collegato ad alcuna croce idraulica (o qualsiasi altro condotto) a valle, esso viene chiuso mediante un tappo 72. Il raccordo 74 ed il tappo 72 sono fissati al condotto 70 di ingresso ed al condotto 71 di uscita, rispettivamente, mediante corrispondenti ganci rimovibili 73 a fissaggio rapido applicati frontalmente (ovvero dallo stesso lato della valvola 2 ad attivazione magnetica) da un operatore.

La croce idraulica 1 , a valle della valvola 2 ad attivazione magnetica, comprende un gomito 10 (formato da un condotto 21 a monte e da un condotto 22 a valle) a valle del quale è presente un complesso 3 di valvole di disconnessione, per prevenire il riflusso verso la rete idrica dei prodotti chimici, e, a valle di queste, un dispositivo miscelatore 4 basato sull’effetto Venturi, che miscela l’acqua con il prodotto chimico. In particolare, il dispositivo miscelatore 4 comprende un tubicino 5 in cui, al passaggio dell’acqua, viene generata una depressione e quindi un’aspirazione del prodotto chimico da un tubo 6 di aspirazione (collegato ad un serbatoio esterno tramite una bocca 82) e la sua diluizione in acqua. Il dosaggio dipende dalla portata e dalla pressione dell’acqua, ed è possibile gestire la diluizione tramite appositi ugelli 7 che inseriti in tubi esterni (non mostrati) di aspirazione del prodotto chimico, che ne calibrano la percentuale. Tali apparati sono completamente automatici e, poiché sono costituiti solo da un sistema idraulico, non necessitano di alimentazione elettrica.

La presenza del complesso 3 di valvole di disconnessione è necessario in quanto i serbatoi dei prodotti chimici sono collegati alla rete idrica dell’acqua potabile, e deve essere dunque garantita la prevenzione del riflusso dei prodotti chimici verso la rete idrica, ad esempio nel caso si verifichi una bassa pressione transitoria nella rete idrica. Alcune valvole di disconnessione della tecnica anteriore sono descritte, ad esempio, dai documenti EP 1 522 353 A1 , US 6 478 047 e US 6 021 805.

Le normative di molti paesi richiedono la presenza di valvole di disconnessione che garantiscano la non contaminazione delle rete idrica con i prodotti chimici. In Europa, i tipi di valvole vengono descritti dalla normativa DIN EN 1717, ed i complessi di valvole di disconnessione comprendono generalmente, come per l’apparato mostrato in Figura 1 , due valvole in cascata: una valvola 8 di disconnessione a membrana flessibile, ed una valvola 9 a disconnessione fisica (in cui il flusso del liquido proveniente dalla rete idrica effettua un salto fisico per immettersi nel circuito comprendente il dispositivo miscelatore 4). Esempi di tali due valvole sono le valvole Flex-Gap™ e Aire-Gap™ disponibili dall’azienda statunitense Knight.

Con riferimento alla Figura 2, si può osservare che la valvola di disconnessione a membrana flessibile comprende un contenitore 120 a simmetria cilindrica, le cui superfici laterali sono provviste di fessure 121 , all’interno del quale contenitore 120 è alloggiata una membrana flessibile 122 a simmetria cilindrica, all’interno della quale è a sua volta alloggiato un inserto 123 a simmetria sostanzialmente cilindrica. Le fessure 121 del contenitore 120 fanno operare la valvola come un sistema aperto in aria, impedendo in caso di una depressione nella rete idrica una possibile risalita del liquido miscelato che potrebbe contaminare la rete idrica stessa. Quando l’acqua fluisce nell’apparato di miscelazione dalla rete idrica al dispositivo miscelatore 4, essa passa tra l’inserto 123 e la membrana flessibile 122, facendo si che quest’ultima si allarghi a causa della pressione e vada a chiudere i passaggi delle fessure 121 del contenitore 120 verso l’esterno, modificando il funzionamento della valvola che così opera come un sistema chiuso.

Tuttavia, le la valvole di disconnessione a membrana flessibile della tecnica anteriore soffrono di alcuni inconvenienti, dovuti principalmente al fatto che esse introducono una significativa discontinuità nel flusso dell’acqua (e.g. nel caso di un apparato di miscelazione, dalla rete idrica al dispositivo miscelatore 4).

Innanzitutto, la tenuta della valvola non è perfetta, soprattutto quando l’acqua inizia a fluire od a basse pressioni di funzionamento.

Inoltre, la portata effettiva della valvola è inferiore rispetto al suo valore nominale.

Infine, nel caso di un apparato di miscelazione, il successivo dispositivo miscelatore 4 ha significativi problemi di innesco soprattutto a basse pressioni di funzionamento.

Inoltre, nel caso possano essere miscelati più prodotti chimici, c’è il rischio che questi entrino in contatto tra loro prima di essere diluiti in acqua.

Lo scopo della presente invenzione è, pertanto, quello di consentire in modo affidabile, versatile, efficiente ed economico di ridurre gli effetti della discontinuità del flusso di liquido in una valvola di disconnessione a membrana flessibile, assicurando una elevata tenuta della valvola e permettendo di incrementare la portata in tutte le condizioni di funzionamento.

Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di regolarizzare il flusso di liquido nella disconnessione a distanza di separazione di un apparato di miscelazione, riducendo drasticamente la necessità di manutenzione ed assicurando una corretta miscelazione in tutte le condizioni di funzionamento.

Un altro scopo della presente invenzione è quello di attivare il dispositivo miscelatore ad effetto venturi in tutte le condizioni di funzionamento, assicurando una corretta miscelazione e permettendo di incrementare la portata del dispositivo miscelatore.

Ancora un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di consentire in modo più semplice, affidabile, efficiente, economico, e sicuro per gli operatori di attivare la valvola ad attivazione magnetica.

Ancora un altro scopo della presente invenzione è quello di consentire in modo affidabile, efficiente, economico, rapido e sicuro per gli operatori il fissaggio di tappi e/o raccordi alla croce idraulica.

Forma oggetto specifico della presente invenzione una valvola di disconnessione a membrana flessibile, comprendente un contenitore, le cui superfici laterali sono provviste di fessure, all’interno del quale contenitore è alloggiata una membrana flessibile a simmetria cilindrica, all’interno della quale è a sua volta alloggiato un inserto avente un corpo a simmetria cilindrica, caratterizzata dal fatto che l’inserto comprende una estremità prossimale avente un vertice prossimale distanziato lungo l’asse longitudinale dell’inserto da una base a simmetria cilindrica, tramite la quale l’estremità prossimale si raccorda al corpo, il vertice prossimale essendo raccordato alla base tramite una superficie continua.

Sempre secondo l’invenzione, la superficie continua dell’inserto, tramite la quale il vertice prossimale è raccordato alla base, può essere una superficie ad ogiva.

Ancora secondo l’invenzione, la superficie continua dell’inserto, tramite la quale il vertice prossimale è raccordato alla base, può essere una superficie conica.

Ulteriormente secondo l’invenzione, la superficie continua dell’inserto, tramite la quale il vertice prossimale è raccordato alla base, può essere una superficie a simmetria assiale.

Sempre secondo l’invenzione, il vertice prossimale dell’inserto può essere disassato rispetto ad un asse longitudinale del corpo dell’inserto.

Forma altresì oggetto specifico della presente invenzione un apparato di miscelazione di un liquido, preferibilmente acqua, prelevata da una rete idrica con uno o più prodotti chimici concentrati, comprendente un dispositivo miscelatore a valle di una valvola di disconnessione, caratterizzato dal fatto che detta valvola di disconnessione è una valvola di disconnessione a membrana flessibile come precedentemente descritta.

Ulteriori forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione sono definite nelle rivendicazioni dipendenti 7-10.

L’inserto utilizzato nella valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione è sagomato in modo da regolarizzare il flusso di liquido, preferibilmente acqua, che attraversa la valvola, ovvero riducendone drasticamente la discontinuità, superando tutti i problemi sopra menzionati con riferimento alle valvole di disconnessione a membrana flessibile della tecnica anteriore. Ciò consente di aumentare le prestazioni della valvola, diminuendo le perdite di carico e favorendo l’allagamento della membrana flessibile.

L’apparato di miscelazione comprendente la valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione consente di raggiungere tutti gli scopi menzionati sopra.

La presente invenzione verrà ora descritta, a titolo illustrativo, ma non limitativo, secondo sue preferite forme di realizzazione, con particolare riferimento alle Figure dei disegni allegati, in cui:

la Figura 1 mostra schematicamente una vista prospettica (Fig. 1 a) ed una vista in sezione longitudinale (Fig. 1 b) del circuito idraulico di un apparato di miscelazione secondo la tecnica anteriore;

la Figura 2 mostra schematicamente una vista prospettica esplosa (Fig. 2a) ed una vista in sezione longitudinale (Fig. 2b) di una valvola di disconnessione a membrana flessibile del circuito idraulico di Figura 1 ; la Figura 3 mostra schematicamente una vista prospettica esplosa (Fig. 3a) ed una vista in sezione longitudinale (Fig. 3b) di una preferita forma di realizzazione della valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione;

la Figura 4 mostra schematicamente i risultati grafici di simulazioni fluidodinamiche della valvola di Figura 2 (Fig. 4a) e della valvola di Figura 3 (Fig. 4b);

la Figura 5 mostra schematicamente una vista in sezione longitudinale di una seconda forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione;

la Figura 6 mostra una vista prospettica di un primo componente dell’apparato di miscelazione di Figura 5;

la Figura 7 mostra una prima vista prospettica esplosa (Fig. 7a) ed una seconda vista prospettica in elevazione (Fig. 7b) di un secondo componente dell’apparato di miscelazione di Figura 5;

la Figura 8 mostra schematicamente i risultati grafici di simulazioni fluidodinamiche dell’apparato di miscelazione di Figura 5;

la Figura 9 mostra una vista prospettica del primo componente, differente da quello mostrato in Figura 6, di una ulteriore forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione;

la Figura 10 mostra schematicamente una vista in sezione longitudinale di una terza forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione;

la Figura 11 mostra una vista prospettica esplosa (Fig. 11 a) ed una vista prospettica (Fig. 11 b) di un primo componente ingrandito dell’apparato di Figura 10;

la Figura 12 mostra schematicamente una vista prospettica esplosa (Fig. 12a) della valvola ad attivazione magnetica dell’apparato di miscelazione di Figura 5 ed una vista prospettica dall’alto con gli elementi nascosti dalla membrana parzialmente visibili (Fig. 12b) ed una vista prospettica dal basso con gli elementi nascosti dalla membrana parzialmente visibili (Fig. 12c) di un assieme membrana-inserto di tale valvola ad attivazione magnetica;

la Figura 13 mostra schematicamente una vista prospettica di una sezione longitudinale di una porzione dell’apparato di miscelazione di Figura 5 comprendente la valvola ad attivazione magnetica di Figura 12 in una configurazione di chiusura (Fig. 13a) ed in una configurazione di apertura (Fig. 13b);

la Figura 14 mostra schematicamente una vista prospettica in sezione di una porzione di una quarta forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprendente una differente valvola ad attivazione magnetica in una configurazione di chiusura (Fig. 14a) ed in una configurazione di apertura (Fig. 14b);

la Figura 15 mostra schematicamente una vista prospettica dell’apparato di miscelazione di Figura 14 nella configurazione di chiusura (Fig. 15a) e nella configurazione di apertura (Fig. 15b);

la Figura 16 mostra schematicamente una vista prospettica della croce idraulica di una quinta forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione;

la Figura 17 mostra schematicamente una sezione di un particolare della croce idraulica di Figura 16 in una configurazione di fissaggio (Fig. 17a) ed in una configurazione di apertura (Fig. 17b); e

la Figura 18 mostra schematicamente una vista laterale di una porzione di una sesta forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione in una configurazione di apertura (Fig. 18a) ed in una configurazione di fissaggio (Fig. 18b).

Nelle Figure numeri di riferimento identici saranno utilizzati per elementi analoghi.

Con riferimento alla Figura 3, si può osservare che una preferita forma di realizzazione della valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione comprende, analogamente alla valvola della tecnica anteriore mostrata in Figura 2, un contenitore 120 a simmetria sostanzialmente cilindrica, le cui superfici laterali sono provviste di fessure 121 , all’interno del quale contenitore 120 è alloggiata una membrana flessibile 122 a simmetria sostanzialmente cilindrica, all’interno della quale è a sua volta alloggiato un inserto 130. Le modalità di funzionamento della valvola di Figura 3 sono simili a quelle della valvola di Figura 2; tuttavia, la innovativa geometria dell’inserto 130 consente alla valvola di Figura 3 di avere prestazioni molto migliori.

Infatti, l’inserto 130 è sagomato in modo da comprendere un corpo 131 a simmetria sostanzialmente cilindrica ed una estremità prossimale conica 132, con il vertice 133 in posizione prossimale (ovvero orientato verso l’ingresso della valvola). Tale sagoma dell’estremità prossimale 132 dell’inserto 130, che si raccorda al corpo 131 a simmetria sostanzialmente cilindrica in corrispondenza di una base 134 a simmetria cilindrica dell’estremità prossimale 132, consente di regolarizzare il flusso di liquido, preferibilmente acqua, che attraversa la valvola. Infatti, la superficie conica in ingresso separa l’acqua spingendola in modo equo su tutto il diametro del passaggio della valvola interposto tra la superficie esterna del corpo 131 dell’inserto 130 e superficie interna della membrana flessibile 122, aumentando le prestazioni della valvola, diminuendo le perdite di carico e favorendo l’allagamento della membrana flessibile 122.

La particolarmente efficiente regolarizzazione del flusso effettuata dalla valvola di Figura 3 rispetto alla valvola della tecnica anteriore di Figura 2 è evidente dalle simulazioni fluidodinamiche mostrate in Figura 4.

Altre forme di realizzazione della valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo l’invenzione possono avere sagome dell’inserto differenti rispetto a quella dell’inserto 130 di Figura 3.

A titolo esemplificativo, la superficie laterale dell’estremità prossimale può essere, anziché conica, una superficie ad ogiva, in modo da offrire una bassa resistenza fluidodinamica. A titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, l’estremità prossimale dell’inserto può avere sezione assiale simmetrica curvilinea (anziché triangolare come nel caso dell’inserto 130 di Figura 3). Altre forme di realizzazione della valvola secondo l’invenzione possono anche includere un inserto avente l’estremità prossimale la cui sezione assiale non è simmetrica, ad esempio perché il vertice è disassato rispetto all’asse longitudinale del corpo 131 a simmetria cilindrica dell’inserto. In termini generali, la sagoma dell’estremità prossimale 132 comprende un vertice prossimale 133 distanziato lungo l’asse longitudinale dell’inserto 130 da una base 134 a simmetria cilindrica, raccordata al corpo 131 a simmetria cilindrica dell’inserto, in cui il vertice (eventualmente disassato) è raccordato alla base 134 tramite una superficie continua, e.g. conica o ad ogiva, i.e. la cui sezione ha un profilo continuo, e.g. triangolare o più in generale curvilineo.

Con riferimento alla Figura 5, si può osservare che una seconda forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione comprende una croce idraulica 220 controllata da una valvola 2 ad attivazione magnetica. A valle della valvola 2 ad attivazione magnetica, la croce idraulica 220 comprende un gomito 10 formato da un condotto 21 a monte e da un condotto 22 a valle, quest’ultimo avente un diametro D; a titolo esemplificativo, ma non limitativo, il diametro D del condotto 22 a valle può essere pari a 8 mm. Il condotto 22 a valle è connesso ad una valvola 223 di disconnessione a distanza di separazione comprendente un ugello 224 la cui uscita, indicata con il numero di riferimento 225, è separata per una distanza 226 di separazione, ricavata all’interno di una porzione distale 233 della valvola 223, da un condotto 227 di raccolta. Quest’ultimo costituisce l’ingresso del successivo dispositivo miscelatore 4 basato sull’effetto Venturi (alternativamente, il condotto 227 di raccolta potrebbe appartenere alla valvola 223 ed essere collegato al dispositivo miscelatore 4). In particolare, l’ugello 224 è alloggiato in una porzione prossimale 234 della valvola 223 accoppiata alla porzione distale 233 mediante un accoppiamento maschio-femmina in cui la porzione prossimale 234 è provvista del connettore maschio e la porzione distale 233 è provvista del corrispondente connettore femmina. La lunghezza L del canale lineare che va dalla bocca 235 di ingresso del condotto 22 a valle (coincidente con la bocca d’uscita del gomito 10) aN’uscita 225 deN’ugello 224 della valvola 223 è non minore del diametro D del condotto 22 a valle e non maggiore di 20D (i.e. D < L < 20D); ciò consente al fluido di uniformare le velocità nella sezione mentre procede lungo il canale dal gomito 10 aN’uscita 225 deN’ugello 224, riducendo le turbolenze del fluido che fuoriesce daN’ugello 224. Per ridurre la lunghezza L, ottenendo in ogni caso una appropriata uniformità delle velocità del fluido tale da raddrizzare i vettori turbolenti e trasformare il moto del fluido definitivamente in laminare aN’uscita 225 deN’ugello, il condotto 22 a valle è provvisto, preferibilmente in corrispondenza della connessione alla valvola 223 (i.e. in corrispondenza dell’estremità distale del condotto 22 a valle), di un raddrizzatore 228 di flusso (chiamato anche raddrizzatore di filetti fluidi). Anche la specifica configurazione dell’accoppiamento maschio-femmina tra porzione prossimale 234 e porzione distale 233 della valvola 223 contribuisce, anche se non in maniera essenziale, alla uniformità delle velocità del fluido, poiché regolarizza la sezione della valvola 223.

Come mostrato in Figura 9, il raddrizzatore 228 di flusso, avente una forma a simmetria cilindrica atta ad essere alloggiata all’interno del condotto 22 a valle, ha preferibilmente una estremità prossimale 31 (i.e. che viene rivolta in direzione opposta al flusso del fluido) sagomata ad ogiva ed una pluralità di alette longitudinali coassiali 32 angolarmente equispaziate. In particolare, nell’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione di Figura 5, l’estremità prossimale 31 del raddrizzatore 228 di flusso è posizionata ad una distanza pari a 4,31 D dalla bocca 235 di ingresso del condotto 22 a valle.

Come mostrato in Figura 7, il condotto 227 di raccolta è integrato in un dispositivo paraschizzi 229 sostanzialmente cilindrico internamente provvisto di alette longitudinali 230 sagomate secondo un profilo fluidodinamico. Preferibilmente, ogni aletta longitudinale 230 è sagomata in modo tale che il suo bordo ha una distanza variabile dalla parete cilindrica del dispositivo paraschizzi 229 e non decrescente dall’estremità di ingresso all’estremità di uscita del dispositivo paraschizzi 229 secondo un profilo curvilineo che preferibilmente parte, all’estremità prossimale, dalla parete cilindrica del dispositivo paraschizzi 229.

Le simulazioni fluidodinamiche rappresentate in Figura 8 (effettuate con riferimento all’apparato di miscelazione di Figura 5 senza il raddrizzatore 228 di flusso) dimostrano che l’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione di Figura 5 consente di ottenere una appropriata uniformità delle velocità del fluido, tale da raddrizzare i vettori turbolenti creati dal gomito 10, e trasformare il moto del fluido definitivamente in laminare all’uscita 225 dell’ugello 224. Poiché il fluido arriva all’uscita 225 dell’ugello 224 con un moto laminare, il getto generato che attraversa la distanza 226 è compatto e privo di turbolenze. Ciò consente di evitare l'uso delle retine, come avviene negli apparati di miscelazione della tecnica anteriore.

Altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione secondo l’invenzione possono prevedere una lunghezza L del canale lineare che precede l’uscita 225 dell’ugello 224 della valvola 223 di disconnessione a distanza di separazione, in particolare, del canale lineare che va dalla bocca 235 di ingresso del condotto 22 dal gomito 10 all’uscita 225 dell’ugello 224, differente dal valore mostrato con riferimento alla seconda forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione mostrata in Figura 5. In maggiore dettaglio, la lunghezza L di tale canale lineare è non minore di D e non maggiore di 20D (i.e. D < L < 20D), preferibilmente non minore di 3D (i.e. 3D < L < 20D), più preferibilmente non maggiore di 15D (i.e. 3D < L < 15D), ancora più preferibilmente non maggiore di 10D (i.e. 3D < L < 10D), persiOno più preferibilmente non minore di 5D (i.e. 5D < L < 10D).

Inoltre, ulteriori forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione secondo l’invenzione possono comprendere un raddrizzatore di flusso differente da quello mostrato in Figura 6, ad esempio un raddrizzatore di flusso convenzionale come, ad esempio, il raddrizzatore 260 di flusso mostrato in Figura 9 formato da una pluralità di tubi longitudinali paralleli 261 .

Ulteriormente, altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione secondo l’invenzione possono avere raddrizzatore di flusso posizionato ovunque all’interno del canale lineare che va dalla bocca 235 di ingresso del condotto 22 a valle all’uscita 225 dell’ugello 224 della valvola 223, e.g. il raddrizzatore di flusso può essere posizionato almeno parzialmente anche all’interno dell’ugello 224 della valvola 223.

Ancora, ulteriori forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione con disconnessione a distanza di separazione secondo l’invenzione possono comprendere un condotto di raccolta che è separato dal (ed eventualmente anche non provvisto del) dispositivo paraschizzi.

Facendo riferimento alle Figure 10 e 11 , una terza forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprende un dispositivo miscelatore 40 a effetto venturi comprendente un corpo 41 avente un ingresso 42 ed un ugello 321 di uscita. Internamente al corpo 41 , il dispositivo miscelatore 40 comprende un tubicino 5 di flusso principale in cui, al passaggio dell’acqua proveniente dall’ingresso 42, viene generata una depressione e quindi un’aspirazione del prodotto chimico da un tubo 6 di aspirazione (collegato ad un serbatoio esterno tramite una bocca 82) e la sua diluizione in acqua che avviene nel canale 325 di uscita, che parte dalla camera 322 di aspirazione e termina con l’ugello 321 .

Il canale 325 di uscita, preferibilmente in corrispondenza deN’ugello 321 , è provvisto di un dispositivo meccanico 43 per rompere il flusso del fluido miscelato nello stesso canale 325 di uscita. Nella forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione di Figure 10 e 11 , il dispositivo meccanico 43 consiste di un anello 44 prowisto internamente di diaframmi longitudinali diametrali 45 angolarmente equispaziati sagomati in modo fluidodinamico, preferibilmente in modo che siano rastremati all’estremità prossimale (i.e. lo spessore all’estremità prossimale di ogni diaframma 45 è minore dello spessore all’estremità distale).

Altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione possono avere, in alternativa od in combinazione al dispositivo meccanico 43 del dispositivo miscelatore 40 di Figure 10 e 11 , almeno un raddrizzatore di flusso che pure opera per rompere il flusso del fluido nel canale 325 di uscita.

A titolo esemplificativo, ma non a titolo limitativo, altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione possono avere il canale 325 di uscita provvisto, preferibilmente in corrispondenza deN’ugello 321 , del raddrizzatore 228 di flusso di Figura 6 o del raddrizzatore 260 di flusso di Figura 9.

Con riferimento alle Figure 12 e 13, si può osservare che la valvola 2 ad attivazione magnetica delle precedenti tre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione (visibile solo per la seconda forma di realizzazione di Figura 5) comprende una membrana forata 50, un inserto sagomato 51 , un perno metallico ferromagnetico 52 ed un magnete permanente 57 di attivazione. La membrana forata 50 è provvista di un foro passante centrale 48 e di una pluralità di fori passanti laterali 49, i fori laterali 49 essendo preferibilmente distribuiti lungo una circonferenza di diametro maggiore del diametro della bocca di ingresso del condotto 21 a valle, ed è fissata all’inserto sagomato 51 , preferibilmente in plastica, che si inserisce nel foro centrale 48 della membrana. In particolare, l’inserto sagomato 51 è formato da una porzione superiore 46 sostanzialmente planare, provvista di un foro passante laterale 56 (non mostrato in Figura 13), e da un elemento sagomato inferiore 47 (che, nelle Figure 12 e 13, è sagomato secondo una forma cilindrica provvista di alette longitudinali esterne alla stessa parete cilindrica); un foro passante centrale 53 attraversa l’intero inserto sagomato 51 , i.e. sia la porzione superiore 46 che l’elemento inferiore 47. Il perno 52, alloggiato in un rispettivo alloggiamento 62, è atto ad interagire con il foro passante centrale 53 a seguito di una interazione magnetica con il magnete permanente 57 di attivazione, sagomato come un disco forato, atto a spostarsi longitudinalmente attorno all’alloggiamento 62.

Quando il magnete 57 è in una posizione distante dalla bocca di ingresso del condotto 21 (come mostrato in Fig. 13a), il perno 52 è nella posizione di riposo (i.e. di chiusura della valvola 2) ed occlude il foro centrale 53 dell’inserto 51 , per cui l'acqua, che proviene dalla rete idrica, riempie la camera principale 54 della croce idraulica 1 , passa attraverso i fori laterali 49 della membrana 50 ed attraverso il foro laterale 56 della porzione superiore 46 dell’inserto 51 , e riempie anche la camera secondaria 55 dove si trova il perno 52. In tal caso, poiché le due camere 54 e 55 hanno la medesima pressione, la membrana 50, spinta anche dal perno 52 (a sua volta spinto da una molla interna 59 alloggiata nell’alloggiamento 62), poggia sulle pareti laterali del condotto 21 (situato a monte del gomito 10 che comunica con il complesso 3 di valvole di disconnessione ed il successivo dispositivo miscelatore 4), per cui la bocca di ingresso del condotto 21 rimane chiusa (cfr. Fig. 13a).

Quando il magnete 57 di attivazione viene azionato (ad esempio spostando un pulsante a pressione in cui è alloggiato) spostandosi in una posizione più vicina alla bocca di ingresso del condotto 21 (come mostrato in Fig. 13b) vincendo la resistenza di una molla esterna 58, esso interagisce magneticamente con il perno 51 che viene tirato verso l'alto, vincendo la resistenza della molla interna 59, ed assumendo così una posizione operativa in cui libera il foro centrale 53 dell'inserto 51 ; di conseguenza, l'acqua dalla camera secondaria 55 viene scaricata nel condotto 21 , generando una differenza di pressione tra la camera principale 54 e la camera secondaria 55 che spinge la membrana 50 verso l'alto, liberando la bocca di ingresso del condotto 21 e lasciando passare l’acqua dalla camera principale 54 al condotto 21 (cfr. Fig. 13b). In proposito, il perno 52 si sposta lungo il proprio asse longitudinale per assumere la posizione di riposo o la posizione operativa. Quando dalla posizione operativa il perno torna alla posizione di riposo, la bocca di ingresso del condotto 21 viene nuovamente chiusa e si torna alla situazione mostrata in Figura 13a.

Con riferimento alle Figure 14 e 15, si può osservare che una quarta forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprende una valvola 60 ad attivazione magnetica comprendente, in modo analogo alla valvola delle Figure 12 e 13:

- una membrana forata 50, provvista di un foro passante centrale e di una pluralità di fori passanti laterali 49,

- un inserto sagomato 51 che si inserisce nel foro centrale della membrana 50 e che è formato da una porzione superiore 46, provvista di un foro passante laterale (non mostrato nelle Figure 14 e 15), e da un elemento sagomato inferiore 47 e provvisto di un foro passante centrale 53,

- un perno metallico ferromagnetico 52 alloggiato in un rispettivo alloggiamento 62, ed

- un magnete 61 di attivazione alloggiato in un corrispondente alloggiamento 69 (parzialmente rimosso nella Figura 14).

L’interazione tra il perno 52, il foro passante centrale 53 dell’inserto 51 e la bocca di ingresso del condotto 21 è analoga al caso della valvola delle Figure 12 e 13. In particolare, il perno 52 può assumere due posizioni: una posizione di riposo in cui chiude la valvola 60, ed una posizione operativa, in cui apre la valvola 60. In particolare, il perno 52 si sposta lungo il proprio asse longitudinale per assumere la posizione di riposo o la posizione operativa. Più in dettaglio, nella posizione di riposo il perno 52 occlude il foro centrale 53 dell’inserto 51 e l'acqua, che proviene dalla rete idrica, riempie la camera principale 54 della croce idraulica 1 , passa tra i fori laterali 49 della membrana 50 e della porzione superiore 46 dell’inserto 51 , e riempie anche la camera secondaria 55 dove si trova il perno 52; poiché le due camere hanno la medesima pressione, la membrana 50, spinta anche dal perno 52 (a sua volta spinto da una molla interna 59 alloggiata nell’alloggiamento 62), poggia sulle pareti laterali del condotto 21 che comunica con il circuito idraulico a valle della valvola 60 di attivazione, per cui la bocca di ingresso del condotto 21 rimane chiusa (cfr. Fig. 14a).

Nella posizione operativa, il perno 52 è spostato verso l'alto, vincendo la resistenza della molla interna 59, e libera il foro centrale 53 dell'inserto 51 della membrana 50; di conseguenza (analogamente a quanto avviene per la valvola ad attivazione magnetica delle Figure 12 e 13), l'acqua dalla camera secondaria 55 viene scaricata nel condotto 21 , generando una differenza di pressione tra la camera principale 54 e la camera secondaria 55 che spinge la membrana 50 verso l'alto, liberando la bocca di ingresso del condotto 21 e lasciando passare l’acqua dalla camera principale 54 al condotto 21 (cfr. Fig. 14b).

Il perno 52 viene spostato tra la posizione di riposo e la posizione operativa mediante l’interazione con un magnete 61 di attivazione sagomato come un disco provvisto di un’asola che è atta a scorrere intorno all’alloggiamento 62 in cui è alloggiato il perno 52. In altre parole, il magnete 61 di attivazione è sagomato sostanzialmente a forma di U, in modo tale da essere in grado di scorrere tra due posizioni: una prima posizione corrispondente alla posizione di riposo del perno 52, in cui (l’alloggiamento 62 di) quest’ultimo di trova ad una estremità periferica dell’asola (o, alternativamente, all’esterno dell’asola) in cui l’interazione del magnete 61 non è sufficiente a spostare il perno 52 dalla posizione di riposo, vincendo la resistenza della molla interna 59, (cfr. Fig. 14a e Fig. 15a); ed una seconda posizione corrispondente alla posizione operativa del perno 52, in cui (l’alloggiamento 62 di) quest’ultimo di trova ad una estremità centrale dell’asola (o, alternativamente, in una posizione interna all’asola), ovvero al centro del disco del magnete 61 , in cui l’interazione del magnete 61 è sufficiente a spostare il perno 52 per fargli assumere la posizione operativa (cfr. Fig. 14b e Fig. 15b).

Il magnete 61 assume la prima e la seconda posizione scorrendo su un piano ortogonale all’asse longitudinale del perno 52. A tale scopo, come meglio mostrato in Figura 15, la valvola 60 ad attivazione magnetica è provvista di un meccanismo a slitta solidalmente accoppiato al magnete 61 azionabile da un operatore in modo tale che ad uno scorrimento del meccanismo a slitta corrisponda uno scorrimento del magnete 61. In particolare, il meccanismo a slitta mostrato in Figura 15 comprende una slitta 63 solidalmente accoppiata a due perni laterali (di cui in Figura 15 è visibile solo il perno sinistro 64) atti a scorrere entro due rispettive camicie 65 vincendo la resistenza di rispettive molle (di cui in Figura 15 è visibile solo la molla sinistra 66). Le due gambe laterali 67 di una struttura 68 a forcella sono solidalmente accoppiate ai due perni laterali 64, rispettivamente; la struttura 68 a forcella è solidalmente accoppiata al magnete 61. Pertanto, quando la slitta 63 si trova in una posizione sporgente verso il basso dal contenitore di alloggiamento dell’apparato di miscelazione, il magnete 61 si trova nella prima posizione, corrispondente alla posizione di riposo del perno 52 (cfr. Fig. 15a), mentre quando la slitta 63 si trova in una posizione più interna al contenitore di alloggiamento dell’apparato di miscelazione, il magnete 61 si trova nella seconda posizione, corrispondente alla posizione operativa del perno 52 (cfr. Fig. 15b).

Altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione possono avere una valvola di attivazione in cui il magnete 61 è scorrevole su un piano non strettamente ortogonale all’asse del perno 52; a titolo esemplificativo, ma non limitativo, lo scorrimento del magnete 61 potrebbe essere tale da consentire un avvicinamento del magnete 61 alla bocca del condotto 21 quando passa dalla prima alla seconda posizione, per incrementare l’interazione magnetica dello stesso magnete 61 con il perno 52.

Ulteriori forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione possono avere una valvola di attivazione in cui il magnete 61 ha una sagoma differente dal disco (ad esempio potrebbe essere quadrato o rettangolare), pur mantenendo la presenza di un asola.

Altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione possono avere una valvola di attivazione che può comprendere mezzi meccanici per l’apertura e la chiusura della valvola 60 differenti dalla membrana 50 forata e dall’inserto 51 provvisto di foro centrale 53, sebbene tali differenti mezzi meccanici debbano sempre interagire con un perno metallico ferromagnetico che interagisce con un magnete avente un asola atta a scorrere attorno a (l’alloggiamento de) il perno quando il magnete è spostato da una slitta. In particolare, tali mezzi meccanici possono anche consistere di un elemento solidalmente accoppiato al perno metallico ferromagnetico, come ad esempio una estremità di tale perno metallico, per cui l’interazione tra mezzi meccanici e perno può anche consistere in uno spostamento dei mezzi meccanici solidale con uno spostamento del perno.

Ulteriori forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione possono avere una valvola di attivazione che può avere una inversione delle posizioni di riposo ed operativa del perno, per cui nella posizione di riposo quest’ultimo apre la valvola e nella posizione operativa esso chiude la valvola.

Con riferimento alla Figura 16, si può osservare che una quinta forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprende una croce idraulica 90 comprendente a monte della valvola 2 un condotto 70 di ingresso, per il collegamento alla rete idrica tramite un raccordo 105 (preferibilmente a monte del quale il collegamento con la rete idrica comprende un rubinetto per aprire o chiudere la comunicazione tra condotto 70 di ingresso e rete idrica), ed un condotto 71 di uscita chiuso mediante un tappo 106. Si deve tenere presente che il condotto 71 di uscita potrebbe anche essere collegato ad una croce idraulica di un altro apparato di miscelazione (o ad un qualsiasi altro condotto).

Il raccordo 105 ed il tappo 106 sono fissati al condotto 70 di ingresso ed al condotto 71 di uscita, rispettivamente, mediante corrispondenti ganci rimovibili 91 a fissaggio rapido applicati posteriormente, ovvero dal lato della croce idraulica 90 rivolto verso la scatola di alloggiamento (non mostrata in Figura 16) che viene montata direttamente o tramite staffa alla parete. Il tappo 106 comprende un tubo longitudinale 109, atto ad essere inserito nel condotto 71 di uscita, che è provvisto di due guarnizioni 107 di tenuta ed ha un incavo circolare 108 atto ad interagire con il gancio 91, come verrà meglio illustrato nel seguito; analogamente, il raccordo 105 comprende un tubo longitudinale atto ad essere inserito nel condotto 70 di ingresso, che è provvisto di una o più guarnizioni di tenuta ed ha un incavo circolare, simile all’incavo 108 del tappo 106, atto ad interagire con il rispettivo gancio 91.

Facendo riferimento anche alla Figura 17, ognuno dei ganci rimovibili 91 a fissaggio rapido è inseribile in una sede 100 ricavata sulla parete esterna del condotto 71 di uscita (una identica sede è presente sulla parete esterna del condotto 70 di ingresso); ogni gancio rimovibile 91 a fissaggio rapido comprende due coppie tra loro simmetriche di bracci elastici frontali, ognuna comprendente un braccio elastico frontale interno 93 ed un braccio elastico frontale esterno 94, ogni coppia essendo atta ad inserirsi in una di due corrispondenti asole laterali 92 della sede 100.

Un dente 96 presente su ognuno dei bracci elastici frontali esterni 94, interagendo a battuta con un bordo laterale 97 della rispettiva asola laterale 92 della sede 100, è atto ad impedire uno scorrimento non forzato del gancio 91 al di fuori della sede (i.e. a meno che un operatore non comprima i bracci elastici frontali esterni 94 verso i bracci elastici frontali interni 93), mentre un elemento aggettante frontale 103 della sede 100 è provvisto di due elementi laterali 101 di battuta interagenti con le estremità 111 dei due bracci elastici frontali interni 93 mantenendo il corretto orientamento angolare del gancio 91 rispetto all’asse del condotto 71 di uscita; inoltre, la sede 100 comprende altresì due nervature sagomate 102 aggettanti dalla parete esterna del condotto 71 , che contribuiscono (assieme al bordo laterale 97 che le unisce) a formare le asole laterali 92, e che mantengono il posizionamento longitudinale del gancio 91. Un profilo sagomato del bordo esterno di ognuno dei bracci elastici frontali esterni 94, terminante con un risalto 104, interagisce vantaggiosamente con il bordo laterale 97 della rispettiva asola laterale 92 della sede 100 per favorire il corretto posizionamento radiale del gancio 91, i.e. il suo posizionamento alla distanza corretta dall’asse longitudinale del condotto 71 di uscita.

Il gancio rimovibile 91 comprende altresì due bracci posteriori 95, tra loro simmetrici, che interagiscono a battuta con la staffa 98, montata ad una parete, sulla quale è montata la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica 90; in particolare, il numero di riferimento 98 di Figura 17 potrebbe anche indicare la parete alla quale può essere direttamente montata la scatola 99.

Come mostrato in Figura 17a, quando il gancio rimovibile 91 è chiuso correttamente, esso è fissato nella sede 100 in modo tale che le due coppie di bracci elastici frontali, 93 e 94, sono inserite nelle rispettive due asole 92, i due bracci elastici frontali interni 93 interagiscono a battuta con i due elementi laterali 101 dell’elemento aggettante frontale 103, ed i due bracci posteriori 95 interagiscono a battuta con la staffa 98 di montaggio (o la parete), dato che la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica è sagomata in modo tale che, quando montata sulla staffa 98 di montaggio (o sulla parete), la distanza che separa la sede 100 dalla staffa 98 di montaggio (o dalla parete) è la minima distanza sufficiente per alloggiare (la porzione posteriore del gancio 91 ed) i due bracci posteriori 95 del gancio 91. In tale configurazione di fissaggio, un bordo interno 110 di ognuno dei due bracci elastici frontali interni 93 si inserisce nell’incavo 108 del tappo 106 ed interagisce a battuta con le estremità delle porzioni adiacenti del tubo 109 che delimitano l’incavo 108 (solo l’estremità 112 della porzione prossimale è visibile in Figura 17), mantenendo il tappo 106 bloccato.

In particolare, nella presente descrizione e nelle rivendicazioni si deve intendere che la distanza che separa la sede 100 dalla staffa 98 di montaggio o dalla parete è pari alla lunghezza della minima linea retta che separa la base dell’incavo 108 dalla staffa o dalla parete 98.

Affinché il tappo 106 possa essere sganciato dal condotto 71 di uscita, sarebbe necessario che il gancio rimovibile 91 si sposti posteriormente alla croce idraulica 90, come mostrato in Figura 17b, finché il bordo interno 110 di ognuno dei due bracci elastici frontali interni 93 fuoriesca dall’incavo 108 del tappo 106 consentendone uno spostamento longitudinale. Tuttavia, affinché ciò sia possibile, è altresì necessario che vi sia lo spazio richiesto dallo spostamento posteriore dei due bracci posteriori 95, e tale condizioni si verifica solo quando la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica 90 non è montata sulla staffa 98 di montaggio (o sulla parete), ovvero in una condizione in cui la croce idraulica è disconnessa dalla rete idrica. In altre parole, il tappo 106 può uscire dal condotto 71 di uscita solo se la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica 90 non è montata sulla staffa 98 di montaggio (o sulla parete), in quanto altrimenti la staffa 98 di montaggio (o la parete) impedisce l'apertura del gancio 91 .

Con riferimento alla Figura 18, si può osservare che una sesta forma di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprende una croce idraulica che differisce da quella illustrata con riferimento alle Figure 16 e 17 per il fatto che la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica 90 è sagomata in modo tale che, quando montata sulla parete (o sulla staffa di montaggio) 98, la distanza che separa la sede 100 dalla parete (o dalla staffa di montaggio) 98 è maggiore della minima distanza sufficiente per alloggiare i due bracci posteriori 95 del gancio 91 ; in particolare, tale distanza è pari alla somma tra la minima distanza sufficiente per alloggiare i due bracci posteriori 95 del gancio 91 ed una seconda distanza inferiore alla profondità dell’incavo 108 del tappo 106. In tal caso, quando la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica 90 è montata sulla parete (o sulla staffa di montaggio) 98, il gancio 91 non può comunque spostarsi posteriormente alla croce idraulica 90 per una distanza sufficiente affinché il bordo interno 110 di ognuno dei due bracci elastici frontali interni 93 fuoriesca dall’incavo 108 del tappo 106, impedendo così uno spostamento longitudinale di quest’ultimo.

In generale, la scatola 99 di alloggiamento della croce idraulica 90 è sagomata in modo tale che, quando montata sulla parete (o sulla staffa di montaggio) 98, la distanza che separa la sede 100 dalla parete (o dalla staffa di montaggio) 98 è compresa tra un valore minimo pari alla minima distanza sufficiente per alloggiare i due bracci posteriori 95 del gancio 91 , incluso tale valore minimo, ed un valore massimo pari alla somma della minima distanza sufficiente per alloggiare i due bracci posteriori 95 del gancio 91 con la profondità dell’incavo 108 del tappo 106, escluso tale valore massimo.

Quanto descritto sopra con riferimento al tappo 106 è valido anche con riferimento al raccordo 105.

Altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprendono una croce idraulica che può avere il gancio comprendente, invece di due coppie tra loro simmetriche di bracci elastici frontali, due bracci elastici frontali tra loro simmetrici, ognuno dei quali può essere sagomato in modo tale da comprendere il dente 96 e/o le estremità 111 e/o un bordo esterno avente un profilo sagomato terminante con il risalto 104 e/o ed il bordo interno 110.

Ulteriori forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprendono una croce idraulica che può avere il gancio comprendente, invece di due bracci posteriori 95, un unico braccio posteriore.

Ancora, altre forme di realizzazione dell’apparato di miscelazione secondo l’invenzione comprendono una croce idraulica che può avere mezzi meccanici di posizionamento del gancio differenti dalle due asole laterali 92 comprendenti il bordo laterale 97 della sede 100, e/o dall’elemento aggettante frontale 103 della sede 100 provvisto di due elementi laterali 101 di battuta, e/o dalle estremità delle porzioni del tubo 109 che delimitano l’incavo 108.

In quel che precede sono state descritte le preferite forme di realizzazione e sono state suggerite delle varianti della presente invenzione, ma è da intendersi che gli esperti del ramo potranno apportare modificazioni e cambiamenti senza con ciò uscire dal relativo ambito di protezione, come definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Valvola di disconnessione a membrana flessibile, comprendente un contenitore (120), le cui superfici laterali sono provviste di fessure (121 ), all’interno del quale contenitore (120) è alloggiata una membrana flessibile (122) a simmetria cilindrica, all’interno della quale è a sua volta alloggiato un inserto (130) avente un corpo (131 ) a simmetria cilindrica, caratterizzata dal fatto che l’inserto (130) comprende una estremità prossimale (132) avente un vertice prossimale (133) distanziato lungo l’asse longitudinale dell’inserto (130) da una base (134) a simmetria cilindrica, tramite la quale l’estremità prossimale (132) si raccorda al corpo (131 ), il vertice prossimale (133) essendo raccordato alla base (134) tramite una superficie continua.
2. 2. Valvola secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che la superficie continua dell’inserto (130), tramite la quale il vertice prossimale (133) è raccordato alla base (134), è una superficie ad ogiva.
3. 3. Valvola secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che la superficie continua dell’inserto (130), tramite la quale il vertice prossimale (133) è raccordato alla base (134), è una superficie conica.
4. 4. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la superficie continua dell’inserto (130), tramite la quale il vertice prossimale (133) è raccordato alla base (134), è una superficie a simmetria assiale.
5. 5. Valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che il vertice prossimale (133) dell’inserto (130) è disassato rispetto ad un asse longitudinale del corpo (131 ) dell’inserto (130).
6. 6. Apparato di miscelazione di un liquido, preferibilmente acqua, prelevata da una rete idrica con uno o più prodotti chimici concentrati, comprendente un dispositivo miscelatore (4) a valle di una valvola di disconnessione, caratterizzato dal fatto che detta valvola di disconnessione è una valvola di disconnessione a membrana flessibile secondo una qual siasi delle rivendicazioni da 1 a 5.
7. 7. Apparato di miscelazione secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di comprendere altresì un primo condotto (22), avente una bocca (235) di ingresso ed un diametro D, connesso ad una valvola (223) di disconnessione a distanza di separazione comprendente un ugello (224) avente un’uscita (225) separata per una distanza (226) di separazione da un condotto (227) di raccolta, il primo condotto (22) e la valvola (223) di disconnessione formando un canale lineare a monte deN’uscita (225) deN’ugello (224), che va dalla bocca (235) di ingresso del primo condotto (22) aN’uscita (225) deN’ugello (224) ed avente una lunghezza L, la lunghezza L essendo non minore di D e non maggiore di 20D, i.e. D < L < 20D, preferibilmente non minore di 3D, i.e. 3D < L < 20D, più preferibilmente non maggiore di 15D, i.e. 3D < L < 15D, ancora più preferibilmente non maggiore di 10D, i.e. 3D < L < 10D, persino più preferibilmente non minore di 5D, i.e. 5D < L < 10D, e dal fatto che detto canale lineare è provvisto di un raddrizzatore (228) di flusso, preferibilmente alloggiato nel primo condotto (22), più preferibilmente in corrispondenza di una estremità distale di esso, in cui preferibilmente l’ugello (224) è alloggiato in una porzione prossimale (234) della valvola (223) di disconnessione, la distanza (226) di separazione è ricavata all’interno di una porzione distale (233) della valvola (223), e la porzione prossimale (234) è accoppiata alla porzione distale (233) mediante un accoppiamento maschio-femmina in cui la porzione prossimale (234) è provvista di connettore maschio e la porzione distale (233) è provvista di corrispondente connettore femmina, in cui preferibilmente il raddrizzatore (228) di flusso ha una forma a simmetria cilindrica atta ad essere alloggiata all’interno del primo condotto (22), comprendente una estremità prossimale (31 ) rivolta in direzione opposta alla direzione del flusso del fluido sagomata ad ogiva ed una pluralità di alette longitudinali coassiali (32) angolarmente equispaziate, in cui preferibilmente il condotto (227) di raccolta è integrato in un dispositivo paraschizzi (229), in cui più preferibilmente il condotto (227) di raccolta appartiene alla valvola (223) di disconnessione o costituisce un ingresso di un dispositivo miscelatore (4) a valle, il dispositivo paraschizzi (229) avendo più preferibilmente una parete cilindrica internamente provvista di alette longitudinali (230) sagomate secondo un profilo fluidodinamico, ancora più preferibilmente ogni aletta longitudinale (230) essendo sagomata in modo tale che un suo bordo ha una distanza variabile da detta parete cilindrica e non decrescente da una estremità di ingresso ad una estremità di uscita del dispositivo paraschizzi (229) secondo un profilo curvilineo che persino più preferibilmente parte, all’estremità prossimale, da detta parete cilindrica parete cilindrica del dispositivo paraschizzi (229), in cui preferibilmente il primo condotto (22) è posizionato a valle di un gomito (10) formato da un secondo condotto (21 ) a monte del gomito (10) e dal primo condotto (22), per cui detto canale lineare va dal gomito (10) all’uscita (225) deN’ugello (224) della valvola (223) di disconnessione, in cui preferibilmente il primo condotto (22) fa parte di una croce idraulica (220), posizionata a monte della valvola (223) di disconnessione, controllata da una valvola (2) ad attivazione magnetica.
8. 8. Apparato di miscelazione secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto di comprendere altresì un dispositivo miscelatore (40) a effetto venturi comprendente un corpo (41 ) avente un ingresso (42) ed un ugello (321 ) di uscita, e, internamente al corpo (41 ), un tubicino (5) di flusso principale che comunica con l’ingresso (42) e con una camera (322) di aspirazione, un tubo (6) essendo in comunicazione con la camera (322) di aspirazione e con una bocca (82) di comunicazione con l’esterno, un canale (325) di uscita essendo in comunicazione con la camera (322) di aspirazione e terminando con l’ugello (321) di uscita, il canale (325) di uscita essendo provvisto di mezzi meccanici (43; 228; 260), preferibilmente posizionati in corrispondenza deN’ugello (321) di uscita, atti a rompere un flusso di un fluido miscelato proveniente dalla camera (322) di aspirazione, in cui preferibilmente detti mezzi meccanici comprendono un dispositivo meccanico (43) consistente di un anello (44) provvisto internamente di diaframmi longitudinali diametrali (45) angolarmente equispaziati, più preferibilmente rastremati ad una estremità prossimale, in cui preferibilmente detti mezzi meccanici comprendono un raddrizzatore (228) di flusso avente una forma a simmetria cilindrica, comprendente una estremità prossimale (31) rivolta in direzione opposta alla direzione del flusso del fluido sagomata ad ogiva ed una pluralità di alette longitudinali coassiali (32) angolarmente equispaziate, in cui preferibilmente detti mezzi meccanici comprendono un raddrizzatore (260) di flusso formato da una pluralità di tubi longitudinali paralleli (261).
9. 9. Apparato di miscelazione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 6 a 8, caratterizzato dal fatto di comprendere altresì una valvola (60) ad attivazione magnetica comprendente: - mezzi meccanici (46, 47, 48, 49, 50, 51 , 53, 56, 59, 62) per aprire e chiudere la valvola (60), in modo tale da essere atta ad occludere e liberare, rispettivamente, una bocca di un condotto (21) montato a valle della valvola (60), - almeno un perno metallico ferromagnetico (52) mobile tra una posizione di riposo ed una posiziona operativa, ed - almeno un magnete (61) di attivazione mobile tra una prima posizione ed una seconda posizione, detti mezzi meccanici (46, 47, 48, 49, 50, 51 , 53, 56, 59, 62) essendo atti ad interagire con detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) in modo tale che quando detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) è in una posizione primaria, selezionata tra detta posizione di riposo e detta posizione operativa, detti mezzi meccanici (46, 47, 48, 49, 50, 51 , 53, 56, 59, 62) chiudono la valvola (60), e quando detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) è in una posizione secondaria, selezionata tra detta posizione di riposo e detta posizione operativa e differente da detta posizione primaria, detti mezzi meccanici (46, 47, 48, 49, 50, 51 , 53, 56, 59, 62) aprono la valvola (60), detto almeno un magnete (61) di attivazione essendo atto ad interagire magneticamente con detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) in modo tale che quando detto almeno un magnete (61) di attivazione è in detta prima posizione detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) è in detta posizione primaria, e quando detto almeno un magnete (61) di attivazione è in detta seconda posizione detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) è in detta posizione secondaria, la valvola (60) essendo caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento comprendenti una slitta (63) solidalmente accoppiati a detto almeno un magnete (61) di attivazione e mobili tra una posizione iniziale ed una posizione finale, per cui detto almeno un magnete (61) di attivazione è scorrevole tra dette prima e seconda posizione in modo tale che quando detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento sono in dette posizioni iniziale e finale detto almeno un magnete (61) di attivazione è, rispettivamente, in dette prima e seconda posizione, detto almeno un magnete (61) di attivazione essendo sagomato in modo tale da comprendere un’asola atta a scorrere intorno a detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) in modo tale che quando detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento sono in una posizione non interagente, selezionata tra dette posizioni iniziale e finale, detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) è in detta posizione di riposo in cui detto almeno un magnete (61) di attivazione non interagisce con esso, e quando detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento sono in una posizione interagente, selezionata tra dette posizioni iniziale e finale differente dalla posizione non interagente, detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) viene spostato in detta posizione operativa da una interazione con detto almeno un magnete (61) di attivazione. in cui preferibilmente detta posizione primaria consiste in detta posizione di riposo di detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52), e detta posizione secondaria consiste in detta posizione operativa di detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52), in cui preferibilmente detta posizione non interagente consiste in detta posizione iniziale di detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento, e detta posizione interagente consiste in detta posizione finale di detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento, in cui preferibilmente, quando detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento sono in detta posizione non interagente, detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) si trova in corrispondenza di una estremità periferica dell’asola o all’esterno dell’asola, e quando detti mezzi meccanici (63, 64, 65, 66, 67, 68) a scorrimento sono in detta posizione interagente, detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) si trova in corrispondenza dell’interno dell’asola, più preferibilmente ad una estremità dell’asola interna a detto almeno un magnete (61 ) di attivazione, in cui preferibilmente detto almeno un magnete (61) di attivazione è sagomato come un disco provvisto di un’asola, in cui preferibilmente detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) è mobile tra detta posizione di riposo e detta posiziona operativa lungo un proprio asse longitudinale, detto almeno un magnete (61) di attivazione essendo scorrevole tra dette prima e seconda posizione su un piano più preferibilmente ortogonale a detto asse longitudinale di detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52), in cui preferibilmente detti mezzi meccanici a scorrimento comprendono altresì due perni laterali (64), solidalmente accoppiati alla slitta (63), atti a scorrere entro due rispettive camicie (65), più preferibilmente contrastati da rispettive molle (66), una struttura (68) a forcella avendo due gambe laterali (67) solidalmente accoppiate ai due perni laterali (64), rispettivamente, la struttura (68) a forcella essendo solidalmente accoppiata a detto almeno un magnete (61) di attivazione. in cui preferibilmente detti mezzi meccanici per aprire e chiudere la valvola (60) comprendono una membrana (50) forata fissata ad un inserto (51), più preferibilmente in plastica, provvisto di almeno un foro, più preferibilmente centrale, (53) atto a comunicare con detta bocca del condotto (21) montato a valle della valvola (60), detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) interagendo con almeno una corrispondente molla interna (59) di contrasto che tende a far assumere a detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) detta posizione di riposo, detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) essendo atto ad interagire con detto almeno un foro (53) dell'inserto (51) in modo tale che in detta posizione primaria detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) occlude detto almeno un foro (53) dell’inserto (51), ed in detta posizione secondaria detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) libera detto almeno un foro (53) dell’inserto (51), detto almeno un perno metallico ferromagnetico (52) e detta almeno una corrispondente molla interna (59) di contrasto essendo più preferibilmente alloggiati in almeno un rispettivo alloggiamento (62) intorno al quale l’asola di detto almeno un magnete (61) di attivazione è atta a scorrere.
10. 10. Apparato di miscelazione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 6 a 9, caratterizzato dal fatto di comprendere altresì: - una croce idraulica (90), alloggiata in una scatola (99) di alloggiamento atta ad essere montata su un supporto planare posteriore (98), la croce idraulica (90) comprendendo almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita, - almeno un elemento tubolare (105, 106) avente un tubo longitudinale (109) amovibilmente inseribile in ognuno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita, il tubo longitudinale (109) comprendendo esternamente un incavo circolare (108), avente una profondità, delimitato da estremità (112) di due porzioni del tubo longitudinale (109) adiacenti all’incavo circolare (108), - almeno un gancio rimovibile (91) a fissaggio rapido, atto ad essere inserito in una sede (100) ricavata su una parete esterna di ognuno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita, detto almeno un gancio rimovibile (91) comprendendo almeno un primo braccio elastico frontale (93, 94) ed almeno un secondo braccio elastico frontale (93, 94) atti ad interagire con la sede (100) e con le estremità (112) delle due porzioni del tubo longitudinale (109) che delimitano l’incavo circolare (108) del tubo longitudinale (109) quando inserito in uno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita cui appartiene la sede (100) per bloccare il tubo longitudinale (109), detto almeno un gancio rimovibile (91) a fissaggio rapido essendo atto ad essere inserito posteriormente nella sede (100) e comprendendo almeno un braccio posteriore (95), la scatola (99) di alloggiamento essendo sagomata in modo tale che, quando montata su un supporto planare posteriore (98), una distanza che separa la sede (100) di ognuno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita dal supporto planare posteriore (98) essendo compresa tra un valore minimo pari alla minima distanza sufficiente per alloggiare detto almeno un braccio posteriore (95) quando detto almeno un gancio rimovibile (91) è inserito nella sede (100), incluso tale valore minimo, ed un valore massimo pari alla somma della minima distanza sufficiente per alloggiare detto almeno un braccio posteriore (95) quando detto almeno un gancio rimovibile (91) è inserito nella sede (100) con detta profondità dell’incavo (108) del tubo longitudinale (109) quando inserito in uno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita cui appartiene la sede (100), escluso tale valore massimo, per cui detto almeno un gancio rimovibile (91) è rimovibile dalla sede (100) ed il tubo longitudinale (109) è disinseribile dal condotto (70; 71) di ingresso o di uscita cui appartiene la sede (100) solo quando la scatola (99) di alloggiamento non è montata sul supporto planare posteriore (98), in cui preferibilmente detta distanza che separa la sede (100) di ognuno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita dal supporto planare posteriore (98) è pari alla minima distanza sufficiente per alloggiare detto almeno un braccio posteriore (95) quando detto almeno un gancio rimovibile (91) è inserito nella sede (100), in cui preferibilmente detto almeno un gancio rimovibile (91) a fissaggio rapido comprende un primo braccio elastico frontale interno (93), un primo braccio elastico frontale esterno (94), un secondo braccio elastico frontale interno (93), ed un secondo braccio elastico frontale esterno (94), il primo ed il secondo bracci frontali interni (93) essendo atti ad interagire con le estremità (112) delle due porzioni del tubo longitudinale (109) che delimitano l’incavo circolare (108) del tubo longitudinale (109) quando inserito in uno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita cui appartiene la sede (100) per bloccare il tubo longitudinale (109), il primo braccio elastico frontale interno (93) ed il primo braccio elastico frontale esterno (94) essendo più preferibilmente simmetrici, rispettivamente, al secondo braccio elastico frontale interno (93) ed al secondo braccio elastico frontale esterno (94), in cui preferibilmente detto almeno un gancio rimovibile (91) a fissaggio rapido comprende due bracci posteriori (95), più preferibilmente simmetrici tra loro, in cui preferibilmente la sede (100) di ognuno di detti almeno un condotto (70) di ingresso e/o almeno un condotto (71) di uscita comprende mezzi meccanici di posizionamento (92, 97, 101 , 103) atti ad interagire con detti almeno un primo braccio elastico frontale (93, 94) ed almeno un secondo braccio elastico frontale (93, 94) per posizionare detto almeno un gancio rimovibile (91) nella sede (100), detti mezzi meccanici di posizionamento comprendendo più preferibilmente due asole laterali (92) formate da due nervature (102) sagomate aggettanti dalla parete esterna del condotto (70; 71) di ingresso o di uscita cui appartiene la sede (100) e da due rispettivi bordi laterali (97) che uniscono dette due nervature (102), detti almeno un primo braccio elastico frontale (93, 94) ed almeno un secondo braccio elastico frontale (93, 94) essendo atti ad inserirsi nelle due asole laterali (92) le quali mantengono un posizionamento longitudinale di detto almeno un gancio rimovibile (91) rispetto ad un asse del condotto (70; 71) di ingresso o di uscita cui appartiene la sede (100), detti mezzi meccanici di posizionamento comprendendo ancora più preferibilmente un elemento aggettante frontale (103) provvisto di due elementi laterali (101) di battuta atti ad interagire con due corrispondenti estremità (111) di detti almeno un primo braccio elastico frontale (93, 94) ed almeno un secondo braccio elastico frontale (93, 94) per orientare angolarmente detto almeno un gancio rimovibile (91) rispetto all’asse del condotto (70; 71) di ingresso o di uscita cui appartiene la sede (100), i due bordi laterali (97) essendo persino più preferibilmente atti ad interagire con rispettivi bordi esterni di detti almeno un primo braccio elastico frontale (93, 94) ed almeno un secondo braccio elastico frontale (93, 94), ognuno dei quali bordi esterni avendo un profilo sagomato terminante con un risalto (104), per posizionare radialmente detto almeno un gancio rimovibile (91) rispetto all’asse del condotto (70; 71) di ingresso o di uscita cui appartiene la sede (100), i due bordi laterali (97) essendo persino ancora più preferibilmente atti ad interagire a battuta con rispettivi denti (96) di detti almeno un primo braccio elastico frontale (93, 94) ed almeno un secondo braccio elastico frontale (93, 94) per impedire uno scorrimento non forzato di detto almeno un gancio rimovibile (91) al di fuori della sede (100), in cui preferibilmente detto almeno un elemento tubolare è selezionato dal gruppo comprendente un raccordo (105) ed un tappo (106) di chiusura.