ITRM20110356A1 - "sistema modulare indipendente di controllo della navigazione" - Google Patents

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ITRM20110356A1
ITRM20110356A1 IT000356A ITRM20110356A ITRM20110356A1 IT RM20110356 A1 ITRM20110356 A1 IT RM20110356A1 IT 000356 A IT000356 A IT 000356A IT RM20110356 A ITRM20110356 A IT RM20110356A IT RM20110356 A1 ITRM20110356 A1 IT RM20110356A1
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IT
Italy
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boat
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cells
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Application number
IT000356A
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English (en)
Inventor
Fabrizio Sabbatini
Original Assignee
Icarus Internat S R L
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63CLAUNCHING, HAULING-OUT, OR DRY-DOCKING OF VESSELS; LIFE-SAVING IN WATER; EQUIPMENT FOR DWELLING OR WORKING UNDER WATER; MEANS FOR SALVAGING OR SEARCHING FOR UNDERWATER OBJECTS
    • B63C9/00Life-saving in water
    • B63C9/06Floatable closed containers with accommodation for one or more persons inside
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B63SHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; RELATED EQUIPMENT
    • B63BSHIPS OR OTHER WATERBORNE VESSELS; EQUIPMENT FOR SHIPPING 
    • B63B1/00Hydrodynamic or hydrostatic features of hulls or of hydrofoils
    • B63B1/02Hydrodynamic or hydrostatic features of hulls or of hydrofoils deriving lift mainly from water displacement
    • B63B1/10Hydrodynamic or hydrostatic features of hulls or of hydrofoils deriving lift mainly from water displacement with multiple hulls

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  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Combustion & Propulsion (AREA)
  • Navigation (AREA)

Description

“SISTEMA MODULARE INDIPENDENTE DI CONTROLLO DELLA NAVI-GAZIONEâ€
Arte nota
La presente invenzione insiste sul settore della nautica in generale e segnatamente sul settore della nautica da diporto. Al fine di ottenere un quadro sufficientemente ampio dello stato della tecnica del settore del diporto nautico in questo momento, si à ̈ condotto un approfondito studio delle caratteristiche relative ad imbarcazioni che possono essere considerate affini, per tipologia, dimensioni e fascia di mercato, al progetto sviluppato alla voce realizzazione preferita. Detto progetto esplicativo vede il confronto tra numerosi modelli di cantieri italiani ed esteri tra cui: FERRETTI 660 RIVA ego, PERSHING, SAN LORENZO 62, SAN LORENZO 72. Si evince da questa analisi che: se a livello di design e tipologie di arredi, le varie aziende riescono a differenziare e caratterizzare le singole imbarcazioni, non si può dire altrettanto quando si confrontano le planimetrie, le funzioni assegnate ai singoli ambienti, le soluzioni tecniche adottate e i dispositivi di sicurezza predisposti alla sicurezza in mare. La presente invenzione intende risolvere queste problematiche e la parallela uniformazione funzionale dilagante che prevedere al massimo due sole possibilità di posizionare le stazioni di comando dell’imbarcazione stessa. Queste oggi sono individuabili nella classica postazione di comando interna, solitamente ubicata in posizione avanzata sul lato destro o centrale del ponte principale, oppure l’altrettanto tradizionale postazione esterna ubicata nel flying bridge, in posizione rialzata posta sopra la copertura del ponte principale. Tra le dirette conseguenze di queste tradizionali ubicazioni, deriva la subordinazione della distribuzione degli ambienti, sia interni che esterni, alle necessità tecniche annesse alle ingombranti plance, ai relativi accessori di comando ed alle sedute riservate al timoniere ed al navigatore. Le postazioni di comando attuali, possiedono inoltre una serie consistente di ulteriori svantaggi:
1) Essendo collocate anche in posizione non elevata, soprattutto se poste sullo stesso piano del ponte principale, necessitano di un’ampia serie di vincoli costruttivi al fine di garantire un adeguato angolo di visuale in tutte le direzioni.
2) Le stazioni di comando interne, sono poste a diretto contatto con ambienti destinati al soggiorno degli ospiti durante le normali attività diurne, richiedendo, per una buona integrazione architettonica ed estetica, un adeguato livello di compatibilità e uniformità d’arredo, utilizzando anche su dette stazioni di comando materiali spesso inadatti per funzionalità e sicurezza.
3) Le stazioni di comando occupano spesso una superficie molto estesa, sottratta ad altre funzioni sia tecniche che ludiche. Inoltre la plancia della stazione di comando deve essere bassa per non limitare la visuale e le strumentazioni che devono essere integrate in elementi d’arredo, avendo un notevole sviluppo orizzontale al fine di garantirne un corretto uso.
4) Le attuali stazioni di comando mancano di qualsiasi tipo di filtro sia visivo che acustico dagli ambienti destinati ad attività completamente differenti dalla navigazione. Una pecca che nei momenti più impegnativi sia della navigazione che di manovra, non garantisce al timoniere la concentrazione e l’indipendenza necessaria dagli ospiti imbarcati, venendo talvolta distratto da conversazioni, consigli, presenze o da suoni indesiderati.
5) Le attuali stazioni di comando, non essendo in alcun modo protette, sono inoltre potenzialmente vulnerabili a qualsiasi maldestro gesto compiuto inavvertitamente o inconsapevolmente da un qualsiasi ospite, causando anche serie conseguenze ed ingenti danni.
L’attuale ubicazione della console di guida all’interno di una qualsiasi imbarcazione da diporto, deve pertanto essere vista come un autentica limitazione della sicurezza di navigazione oltre che una grossa limitazione dal punto di vista dell’ottimizzazione degli spazi di bordo risultano inoltre carente dal punto di vista del confort. Un altro aspetto preso in considerazione dalla presente domanda di brevetto, à ̈ inerente alla sicurezza e ai relativi dispositivi. Da un punto di vista tecnico, progettuale e legislativo, le procedure ed i dispositivi di sicurezza seguono un’evoluzione continua, dettata da una crescente attenzione verso la salvaguardia della vita umana in mare. Attualmente le dotazioni di sicurezza sono considerate un fastidioso problema risolvibile principalmente nascondendole in gavoni predisposti o in particolari aree preposte ma con il rischio di renderle difficilmente accessibili, specie in situazioni di emergenza o pericolo.
Scopo dell’invenzione
La presente invenzione intende reinterpretare interamente quanto fino ad oggi realizzato dalle aziende del leader del settore, risolvendo le problematiche suddette, inserendo nuove funzioni e nuove condizioni di sicurezza sulle imbarcazioni, in maniera tale da poter realizzare imbarcazioni dotate di una distribuzione degli spazi concettualmente nuova ma valorizzando anche quelle usate, offrendo ottime alternative su piano economico, tecnologico e funzionale nei processi di refitting. La presente invenzione intende descrivere in un nuovo ed originale apparato di pilotaggio indipendente che grazie alla sua peculiare configurazione, unisce in un'unica cellula o unità di comando, una pluralità di funzioni che spaziano dall’ ottimizzazione degli spazi, alla sicurezza di bordo, velocizzando contemporaneamente anche il processo costruttivo dell’imbarcazione stessa consentendo un sostanziale risparmio economico.
La presente domanda di brevetto industriale intende pertanto perseguire i seguenti scopi:
1. Miglioramento della sicurezza nella navigazione.
2. Aumento della concentrazione del timoniere in condizioni meteomarine difficoltose e in manovra.
3. Aumento della flessibilità nell’organizzazione degli spazi interni di una imbarcazione.
4. Aumento degli spazi disponibili sull’imbarcazione.
5. Rapido ammodernamento delle vecchie imbarcazioni in maniera economica.
6. Modularità dell’unità di comandi che prospetta ampie opportunità di industrializzazione.
7. Ottimizzazioni nella programmazione delle attività di cantiere.
8. Incremento del comfort di bordo.
Descrizione dell’invenzione
L’unità di comando realizzata secondo la tecnica introdotta dalla presente invenzione ha le seguenti caratteristiche tecniche:
1. essere preclusa a chi non espressamente autorizzato ad accedervi;
2. essere riservata ad un numero ben definito di persone;
3. essere collocata in una posizione dell’imbarcazione che permetta il più ampio angolo di visione del mare compatibilmente alle caratteristiche dimensionali e tecniche dell’imbarcazione sulla quale à ̈ installata;
4. prevedere l’uso di materiali dagli alti standard di resistenza e durevolezza per garantire ampie superfici vetrate e dal peso contenuto al fine di non condizionare negativamente l’assetto di navigazione dell’imbarcazione; 5. permettere un rapido e sicuro accesso alle persone autorizzate ad entrarvi; 6. essere allestita in modo da svolgere oltre alla funzione di comando anche la funzione di elemento di salvataggio indipendente dall’imbarcazione; 7. essere integrabile in varie posizioni dello scafo o della sovrastruttura in base alle differenti finalità d’uso o esigenze dell’armatore/committente; 8. essere facilmente removibile al fine di facilitare la manutenzione, riparazione o la sua sostituzione integrale;
9. essere un elemento caratterizzante ben identificabile e allo stesso tempo compatibile con l’estetica dell’imbarcazione sulla quale viene installata; 10. deve inoltre permettere l’istallazione di piccoli impianti di produzione di energia solare al fine di garantire funzioni di base in caso di avarie o distacco dall’imbarcazione principale;
11. prevedere adeguate soluzioni per contenere i dispositivi d’emergenza e di sicurezza necessari a soddisfare i requisiti previsti di legge
12. consentire l’installazione e l’utilizzo al suo interno di strumentazioni dall’elevato contenuto tecnologico, capaci di interfacciarsi con tutti i sistemi di bordo e garantire anche funzioni di segnalazione e comunicazione autonome.
Considerata la vasta possibilità di dimensionamento e collocazione delle cellule o unità di comando all’interno di una qualsiasi imbarcazione, viene preso come esempio per le illustrazioni lo schema planimetrico e prospettico di alcune soluzioni preferite dell’invenzione. La funzione fondamentale della cellula o unità di comando della presente invenzione à ̈ di racchiudere in un unico ambiente separato, protetto e galleggiante, tutte le funzioni necessarie alla navigazione ed alla gestione di ogni apparato dell’imbarcazione sulla quale detta unità o cellula di comando viene installata. La possibilità di utilizzare sistemi di connessione senza fili, permetterà di facilitare ulteriormente l’installazione di detta cellula su di una qualsiasi imbarcazione, riducendo le connessioni esclusivamente a quelle elettriche che saranno dotate di connessioni a sgancio rapido. Preferibilmente all’interno di detta cellula o unità di comando, sono utilizzati schermi sensibili al tocco, variabili in dimensioni e numero in base alle esigenze dell’imbarcazione stessa, limitando i comandi ad un solo joystick, una trackball per interagire con maggiore precisione con i monitor, ed un numero variabile di interruttori in base alle esigenze. Apparati puntualmente connessi all’imbarcazione, tramite connessioni elettriche rapidamente disconnettibili per garantire il rapido sgancio di detta cellula o unità di comando dall’imbarcazione stessa.
Le tipologie di cellule o unità di comando secondo la presente invenzione, sono sostanzialmente raggruppabili di tre tipi distinti tutti però indistintamente capaci di galleggiare autonomamente e capaci di garantire una tenuta ermetica della o delle vie di accesso:
Cellula o unità di comando H.B. (High Bridge) come rappresentata nelle Figure 4, 5, 6
Cellula o unità di comando M.B. (Main Bridge) come rappresentata nella Figura 7
Cellula o unità di comando L.B. (Lower Bridge) come rappresentata nelle Figure 9, 10.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL’INVENZIONE
Verranno ora descritte le singole tipologie iniziando dalla cellula o unità di comando denominata H.B.
La cellula o unità di comando H.B. à ̈ un’unità di comando, strutturalmente indipendente dalla carena e/o dalla sovrastruttura dell’imbarcazione sulla quale à ̈ installata, sovrastrutture alle quali può viene fissata in modalità differenti in base alle necessità specifiche di ogni imbarcazione. L’accesso a detta cellula o unità di comando può essere sia interna che esterna all’imbarcazione stessa, ma la rapida rimozione dall’imbarcazione sulla quale à ̈ installata, non influisce in maniera sensibile sulle prestazioni e assetto di navigazione dell’imbarcazione anche se si può prevedere sull’imbarcazione una seconda plancia di comando. La cellula o unità di comando oggetto della presente invenzione à ̈ ermeticamente chiudibile e dotata di ampie superfici trasparenti. Naturalmente anche la porta d’entrata deve essere ermeticamente chiudibile. La cellula o unità di comando denominata H.B. à ̈ stata ideata come postazione di comando monoposto, ed in questa configurazione rispecchia al meglio l’idea originale dell’inventore che prevede l’elevazione e la separazione della postazione di comando dal resto dell’imbarcazione. Senza comunque uscire dalla portata della presente invenzione, à ̈ possibile prevedere una seconda seduta allineata alla prima. È comunque facilmente realizzabile una cellula o unità di comando dotata di dimensioni maggiori ed in grado di ospitare un numero superiore di passeggeri, soluzione utile in cui si decidesse di utilizzare la cellula oggetto della presente invenzione anche come unico o principale mezzo di salvataggio. In quest’ultima configurazione possono essere previste delle sedute a scomparsa o degli strapuntini da utilizzare solo in caso di emergenza. Infatti, la cellula di comando H.B. essendo completamente svincolata sul piano strutturale dall’imbarcazione sulla quale à ̈ installata, grazie alla presenza di almeno un comune sistema di sgancio rapido, può liberarsi facilmente dall’imbarcazione e galleggiare indipendentemente come mezzo di salvataggio autonomo. Inoltre, essendo svincolata dal punto di vista strutturale dall’imbarcazione, può assumere qualsiasi forma, anche la forma più adatta alla navigazione autonoma, trasformandosi in una piccola imbarcazione totalmente indipendente eventualmente dotata di un adeguato sistema di propulsione autonomo, eventualmente alimentato elettricamente da pannelli fotovoltaici posti sulla porzione superiore. Le dimensioni della cellula o unità di comando denominata H.B. sono indicativamente da 1,5 a 8 metri di lunghezza, da 1,3 a 6 metri di larghezza e da 1,5 a 3 metri di altezza.
Cellula o unità di comando denominata M.B.
È una cellula strutturalmente integrata nella carena oppure nella sovrastruttura di un’imbarcazione. In normali condizioni di navigazione e utilizzo detta cellula à ̈ parte integrante dell’imbarcazione stessa anche a livello funzionale. Tramite apposite chiusure stagne à ̈ però perfettamente e rapidamente isolabile dal resto dell’imbarcazione stessa. Al fine di consentire la navigazione dell’imbarcazione principale anche in assenza di detta cellula, sarà necessario prevede in fase progettuale opportune soluzioni tecniche che garantiscano il corretto assetto e l’impermeabilizzazione della porzione di imbarcazione che ospita detta unità o cellula di comando. Questa tipologia di cellula, pur essendo rapidamente isolabile dal resto dell’imbarcazione su cui à ̈ installata, quando connessa con gli ambienti circostanti appare analoga alle comuni postazioni di comando interne che prevedono una totale integrazione dell’area interna di detta cellula, con l’ambiente circostante dell’imbarcazione. Il tutto naturalmente quando non si richiede l’isolamento della postazione di comando. Anche in questo caso à ̈ possibile prevedere in fase progettuale almeno una seconda seduta. In base alle esigenze dettate dalla forma e dimensione dell’imbarcazione sulla quale detta cellula o unità di comando à ̈ installata, à ̈ comunque facilmente configurabile una cellula atta ad ospitare solo un pilota, o viceversa ad accogliere un numero maggiore di persone oltre a tutti gli apparati necessari alla navigazione.
Le sue caratteristiche la rendono idonea ad isolare rapidamente porzioni strategiche per la conduzione di qualsiasi imbarcazione più o meno ampia. La forma à ̈ fortemente condizionata dalle caratteristiche dell’imbarcazione stessa su cui viene installata, aspetto che fa prevedere un suo impiego come semplice mezzo di galleggiamento di sicurezza, piuttosto che come scialuppa di salvataggio autonoma dotata di propulsione propria. Anche questa cellula o unità di comando à ̈ dotata di mezzi di sgancio rapido che ne agevolano il varo in caso di affondamento dell’imbarcazione sulla quale à ̈ installata. Le dimensioni della cellula o unità di comando M.B. sono indicativamente da 1,5 a 6 metri di lunghezza, da 1,3 a 5 metri di larghezza e da 1,5 a 2,5 metri di altezza.
Cellula o unità di comando denominata L.B.
È una cellula strutturalmente integrata nella carena dell’imbarcazione sulla quale à ̈ installata. L’accesso a questa cellula o unità di comando può essere interno o esterno all’imbarcazione stessa ma funzionalmente non interagisce con altri ambienti. Al fine di consentire la navigazione dell’imbarcazione principale anche in assenza di detta cellula, à ̈ necessario prevede in fase progettuale opportune soluzioni che garantiscano il galleggiamento dell’imbarcazione anche quando detta unità di comando à ̈ separata dall’imbarcazione stessa. Soluzioni che garantiscano il corretto assetto dell’imbarcazione ed il suo perfetto isolamento. L’unità di comando L.B. può essere posta ad estrema prua di un imbarcazione. Gestire ogni aspetto della navigazione stando a pochi centimetri dall’acqua, con una visuale perfetta sul mare, à ̈ sicuramente l’idea che ha generato questa terza tipologia di cellula di pilotaggio. Inoltre la posizione avanzata in manovra permette di avere una panoramica su rocce affioranti ed altri oggetti galleggianti e sullo specchio d’acqua antistante all’imbarcazione stessa. Il posizionamento di questa tipologia di realizzazione della presente invenzione, si presta quindi ad essere ubicata ad estrema prua o sul mascone di una qualsiasi imbarcazione. Anche in questo caso à ̈ possibile prevedere in fase progettuale almeno una seconda seduta. In base alle esigenze dettate dalla forma e dimensione dell’imbarcazione sulla quale detta cellula o unità di comando à ̈ installata, à ̈ comunque facilmente configurabile una cellula atta ad ospitare solo un pilota, o viceversa di accogliere un numero maggiore di persone. Queste persone possono essere poste anche su sedute a scomparsa o starpuntini. Come le altre tipologie di cellula anche la cellula o l’unità di comando L.B. si presta ad essere rapidamente removibile ed allestibile come mezzo di salvataggio galleggiante autonomo. Le dimensioni della cellula o unità di comando L.B. sono indicativamente da 1,5 a 6 metri di lunghezza, da 1,3 a 5 metri di larghezza e da 1,5 a 2,5 metri di altezza. Indipendentemente da quale tipologia di cellula o unità di comando si intenda installare su di un imbarcazione, ogni boccaporto, pannello apribile, porta o altra forma di apertura di detta cellula verso l’esterno, deve necessariamente prevedere la chiusura stagna della stessa per garantire l’isolamento in caso di urti e avverse condizioni meteorologiche della cellula stessa. Caratteristica comune a tutte le tipologie di cellule descritte nella presente invenzione, à ̈ la possibilità di ottenerne il distacco dall’imbarcazione principale in modo rapido, sicuro ed affidabile tramite almeno un sistema di sgancio rapido. Per soddisfare questa caratteristica à ̈ necessario approntare un sistema di fissaggio al fine di garantirne la stabilità la resistenza in normali condizioni di navigazione. La cellula o l’unità di comando oggetto della presente invenzione, deve però essere facilmente rimovibile anche in situazioni di emergenza ed in condizioni atmosferiche avverse.
In riferimento alle tre tipologie di cellule o unità di comando oggetto della presente invenzione, à ̈ possibile prevedere sistemi automatici motorizzati di sgancio. Però, vista l’impossibilità di garantirne il funzionamento in mancanza di energia elettrica, à ̈ comunque necessario prevedere un sistema manuale di distacco di assoluta affidabilità. Un ulteriore soluzione, à ̈ l’utilizzo di un sistema di sgancio a microcariche esplosive; Detto sistema di sgancio può risultare molto efficace ed affidabile in condizioni meteo estreme, missioni militari impegnative, grazie alla rapidità d’azione o per cellule di grandi dimensioni. La forma delle cellule o unità di comando descritte nella presente domanda di brevetto, non sempre può essere adatta a mantenere un adeguato assetto di galleggiamento, ciò porta a prevedere soluzioni tecniche al fine di garantirne un’adeguata stabilità e condizione di comfort. La più semplice ed efficace soluzione per ovviare a questo inconveniente, à ̈ quella di dotare la cellula o l’unità di comando oggetto della presente invenzione di sistemi pneumatici autogonfiabili, disposti intorno alla prevista linea di galleggiamento della cellula stessa, e nascosti all’interno degli elementi strutturali di maggiori dimensioni o nelle cavità di pavimenti e paratie. Accorgimenti ulteriori al fine di garantire maggiore stabilità possono essere adottati installando piccole appendici simili a derive mobili o stabilizzatori installandoli sul fondo della cellula. In quanto destinata a diventare un mezzo di salvataggio indipendente, la capsula o l’unità di comando oggetto della presente invenzione, ospiterà tutti i dispositivi e alimenti richiesti dalle normative di legge vigenti, oltre a garantire una produzione di energia elettrica tramite piccoli sistemi fotovoltaici ed accumulatori sufficienti a permettere l’illuminazione notturna a led e il funzionamento del sistema gps e di comunicazione radio/ satellitare. Quanto descritto finora delinea la cellula o l’unità di comando oggetto della presente invenzione, come un dispositivo completamente autonomo, indipendente e isolato. L'utilizzo, nella sua struttura e rivestimento, di materiali resistenti agli urti o antiproiettili utilizzando anche composti carboniosi, permettono la creazione di un luogo sicuro, stagno e autonomo. Il problema della pirateria à ̈ una questione sconosciuta a molti ma in continuo aumento e diffuso in molte aree del pianeta sia in aree costiere che in mare aperto. Prevedere una o più celle di sicurezza con queste caratteristiche può rappresentare un valido ausilio alla navigazione specialmente per le imbarcazioni destinate al trasporto merci e/o passeggeri su lunghe rotte, o luoghi a rischio. L’originalità della cellula o unità dell’unità di controllo della presente domanda di brevetto, risiede nella possibilità di realizzare dette cellule separatamente rispetto al resto dell’ imbarcazione, posizionandole quindi in maniera totalmente indipendente rispetto alla struttura della barca. Ciò permette la creazione di una linea produttiva nuova ed indipendente, in grado di semplificare e velocizzare il lavoro nel cantiere principale indipendentemente che si tratti di nuove imbarcazioni o lavori di refitting. In fase progettuale gli accorgimenti tecnici necessari da adottare sull’imbarcazione, si limiteranno a prevedere gli elementi strutturali per l’alloggiamento e fissaggio della cellula o unità di comando ed una semplice connessione per l’alimentazione dell’energia elettrica. Opzionali saranno invece le connessioni per le trasmissioni dati che potranno normalmente avvenire con sistemi privi di cavi comunemente reperibili in commercio. Nel caso in cui si preveda di allestire ed utilizzare una cellula o unità di comando anche come tender, sarà necessario predisporre un sistema di elevazione e posizionamento meccanico associato sempre ad un sistema di aggancio e sgancio rapido e reversibile. Un ulteriore utilizzo della cellula o unità di comando secondo la presente invenzione riguarda le competizioni nautiche. Le competizioni di velocità per imbarcazioni a motore hanno sempre attirato l’interesse di molti per la loro spettacolarità ed intrinseca pericolosità. Quest’ultimo aspetto, direttamente proporzionale alla velocità ed alle condizioni meteo marine che rendono le condizioni di gara impegnative, non devono però andare a scapito della sicurezza dei piloti. Indipendentemente che si tratti di competizioni in acque interne o in mare aperto, la possibilità di avere un elemento sicuro che all’occorrenza si possa distaccare ed allontanare dall’imbarcazione madre, rappresenterebbe una valida soluzione in situazioni di pericolo come l’incendio, il rovesciamento o l’affondamento dell’imbarcazione. Data la grande versatilità della cellula oggetto della presente invenzione, à ̈ possibile la sua applicazione anche nell’ambito militare. Disporre di moduli indipendenti, liberamente configurabili e posizionabili all’esterno o all’interno dell’unità militare, permette infatti di poter disporre di imbarcazioni da guerra mono o polifunzionali facilmente allestibili in base alle differenti esigenze tattiche. Infatti adottando le cellule o unità di comando come descritte nella presente domanda si ottiene un’alta capacità di carico anche in imbarcazioni di piccole dimensioni: l’adeguato posizionamento delle cellule permette di avere la coperta completamente sgombra, consentendo il trasporto, in maniera rapida e discreta, di uomini, rifornimenti e mezzi di terra o d’aria come elicotteri di piccole e medie dimensioni. Elevata sicurezza dell’equipaggio nel caso di ingaggio: le cellule stagne ed autosufficienti, sia sotto il punto di vista della mobilità che sotto quello della loro individuazione in mare, consentono di poter abbandonare l’imbarcazione velocemente e con il massimo della sicurezza. Inoltre suddividere il carico in un numero maggiore di cellule all’interno della stessa imbarcazione, ridurrebbe notevolmente danni e perdite in caso di impatto. Inoltre il concentrare tutti gli strumenti in un sistema compatto ed efficiente come una cellula di pilotaggio, permette di governare l’imbarcazione e gestire tutte le sue funzioni, con un equipaggio molto contenuto. La riduzione notevole delle sovrastrutture, impianti e personale facilità notevolmente, attraverso la riduzione di peso e delle superfici esposte all’aria e all’acqua, la possibilità di raggiungere alte velocità di navigazione, facilitando così inseguimenti, ricognizioni o in caso di necessità la fuga. Inoltre il sistema descritto nella presente domanda di brevetto consente la riduzione dei costi di produzione e manutenzione: à ̈ facilmente intuibile il vantaggio economico che si trarre avendo a disposizione una o più imbarcazioni standard su cui installare in base alle necessità moduli contenenti allestimenti e strumentazioni differenti. Avere una cellula sostitutiva permetterebbe di non perdere l’uso di un’intera imbarcazione per il tempo necessario alle riparazioni. Ciò vale anche per le normali operazioni di manutenzione che possono essere eseguiti sulla cellula staccata dall’imbarcazione non impedendole l’utilizzo. Anche nella fase produttiva e di ammodernamento sarebbero notevoli i vantaggi economici in quando lo scafo rimarrebbe lo stesso per lungo tempo, sostituendo solo la cellula o unità di comando in base alle evoluzioni tecnologiche del momento. La possibilità di poter allestire una imbarcazione base per più tipi di funzione, permette quindi di concentrare su una sola imbarcazione più possibilità d’uso, riducendo così il numero di tipi specifici per ogni utilizzo. Fin qui si à ̈ sempre applicato il sistema di cellula o unità di comando della presente invenzione, ad imbarcazioni dotate di propulsione a motore perché sicuramente più adatte ad ospitare queste strutture indipendenti. La costruzione e l’allestimento della coperta, strettamente legate alle necessità della superfici velica, riducono notevolmente la flessibilità nell’uso delle superfici e dei volumi disponibili. Ciò non impedisce di prevedere la realizzazione di cellule con le stesse caratteristiche su questo tipo di imbarcazione ma ciò sarà inevitabilmente legato alle peculiarità di ogni singola imbarcazione.
Descrizione dei disegni
Al fine di illustrare in modo esaustivo le caratteristiche funzionali e strutturali delle cellule o unità di comando secondo la presente domanda di brevetto, à ̈ stato necessario inserirle all’interno di uno schema progettuale preciso. Questo però non vuole costituire alcun vincolo o riduzione della portata della presente invenzione ma piuttosto le sottostanti rappresentazioni grafiche devono essere intese solo una rappresentazione di alcune delle possibili applicazioni.
FIGURA 1: à ̈ una rappresentazione laterale schematica delle varie tipologie di cellula o unità di comando secondo la presente invenzione in cui si possono identificare, con l’area tratteggiata, sia le sagome di massima che l’ubicazione di dette cellule o unità di comando su di una classica imbarcazione da diporto.
FIGURA 2: à ̈ una rappresentazione schematica in pianta delle varie tipologie di cellula o unità di comando secondo la presente invenzione in cui si possono identificare, con l’area tratteggiata, sia le sagome di massima che l’ubicazione di dette cellule o unità di comando su di una classica imbarcazione da diporto.
FIGURA 3: à ̈ una vista laterale di tre distinte sagome che la cellula o unità di controllo può assumere secondo la presente invenzione.
FIGURA 4: à ̈ una vista della cellula o unità di comando denominata H.B. in cui si notano due soluzioni differenti; una con due cellule distinte poste sul ponte superiore dell’imbarcazione ed una in cui si nota un'unica cellula o unità di comando di dimensioni maggiori. Nella figura si nota anche una vista laterale di dette cellule o unità di comando.
FIGURA 5: à ̈ una vista laterale del varo della cellula o unità di comando H.B. secondo la presente invenzione. Si nota come la sagoma della cellula garantisca una buona galleggiabilità e stabilità.
FIGURA 6: mostra tre differenti disposizioni della cellula o unità di comando denominata H.B. disposte sul piano superiore di una qualsiasi imbarcazione. Si notano le differenti disposizioni delle sedute interne e le vie di accesso dotate di scale e porte stagne.
FIGURA 7: mostra l’ubicazione e la disposizione interna della cellula o unità di comando denominata M.B.
FIGURA 8: mostra la superficie superiore di una cellula o unità di comando secondo la presente invenzione coperta di pannelli fotovoltaici per alimentare le batterie poste all’interno della cellula o unità di comando stessa. I pannelli fotovoltaici possono alimentare anche un motore elettrico che renda autonoma l’intera cellula o unità di comando.
FIGURA 9: mostra una pluralità di soluzioni interne della cellula o unità di comando denominata L.B. Nella figura si nota l’ubicazione nell’area prodiere dell’imbarcazione di detta cellula o unità di comando e la distribuzione interna delle sedute di comando e delle consolle di controllo. Si notano inoltre le scale di accesso dotate di porte stagne.
FIGURA 10: à ̈ una rappresentazione schematica del distacco della cellula o unità di comando denominata M.B. secondo la presente invenzione in caso di affondamento dell’imbarcazione sulla quale era installata. Si notano due galleggianti che stabilizzano l’assetto di detta unità galleggia in acque libere.
Per quanto concerne i materiali l’utilizzo dell’alluminio, come materiale per la realizzazione delle cellule o unità di comando secondo la presente invenzione, permette di ottimizzare notevolmente sia il processo progettuale che costruttivo. Partendo dai disegni in formati elettronici (C.A.D.) di progetto à ̈ infatti possibile ricavare tutte le informazioni necessarie a tagliare, tramite tecnologie laser, da grandi fogli d’alluminio, tutte le lastre che a quel punto dovranno solo venir portate e saldate. Il cantiere potrà quindi risparmiare su costi di magazzino e sprechi di materiale affidando la fornitura e il taglio a società che già da tempo operano nel settore. Anche la sicurezza sarà garantita potendo fornire le misure e le forme dei singoli pezzi ma non dell’intero progetto. In fase di cantiere sarà quindi richiesta forza lavoro specializzata nella saldatura, per altro già presente, riducendo la manodopera generica o con differenti specializzazioni. Specificamente alla struttura delle cellule sarà invece possibile prevedere l’utilizzo di profilati, sia standard che speciali vista la grande varietà di soluzioni disponibili nel settore delle estrusioni del metallo. Inoltre à ̈ possibile realizzare le cellule in materiali compositi carboniosi in modo da esaltarne la leggerezza e la sicurezza anche se l’alluminio, a differenza della vetroresina o altri materiali compositi plastici, può essere interamente riciclato un numero indefinito di volte senza per questo perdere di qualità. Il riciclo di tale materiale ha un costo energetico pari ad un decimo di quello impiegato per l’estrazione di nuovo metallo, questo fa sì che al termine del suo ciclo vitale l’alluminio rappresenti ancora un valore economico e non un onere per chi deve smaltirlo. Per quanto riguarda tutti gli arredi delle cellule o unità di comando, gli impianti e le strumentazioni saranno a libera scelta con l’accortezza di non vadano ad alterare le caratteristiche funzionali delle cellule stesse, ovvero, la capacità di distaccarsi rapidamente dall’imbarcazione che le ospita. Le superfici vetrate, ed in particolar modo quelle anteriori delle cellule, meritano qualche considerazione specie se molto estese. Sarà infatti preferibile utilizzare vetri stratificati ad alta resistenza per garantire la sicurezza che la cellula deve offrire. L’altro aspetto da considerare à ̈ l’irraggiamento solare che potrebbe causare un notevole aumento della temperatura nelle cellule. Tale problema verrà notevolmente mitigato dall’uso dei pannelli solari semitrasparenti in copertura, oltre alla possibilità di prevedere vetri fotocromici, capaci di scurirsi all’aumentare della radiazione ultravioletta. L’applicazione sul vetro di filtri selettivi limiterà la trasmissione del calore per irraggiamento controllando così l’effetto serra che naturalmente si creerebbe nella cellula stessa. Naturalmente anche l’acciaio, la vetroresina ed i compositi avanzati come carbonio e kevlar sono utilizzabili per realizzare le cellule o unità di comando secondo la presente invenzione, consentendo in quest’ultimo caso una sostanziale riduzione dei pesi. Descrizione della realizzazione preferita dell’invenzione
Prima di entrare nella descrizione pratica di un’applicazione specifica dei concetti fin qui esposti, à ̈ necessario fare una breve introduzione. Il tipo, o la realizzazione preferita che si andrà a descrivere à ̈ da intendersi tale solo per un ben definito e circoscritto campo di applicazione e non à ̈ da intendersi in alcun caso limitativa della portata dell’invenzione. Attraverso le descrizioni generali si à ̈ infatti dimostrato quanto la cellula o l’unità di comando della presente invenzione sia un sistema versatile, universalmente valido sia in applicazioni civili come il diporto nautico oppure in applicazioni mercantili e militari. Dovendo effettuare una scelta su di una tipologia specifica di applicazione, questa à ̈ ricaduta sul campo di studio originario, la nautica da diporto, da cui sono stati mossi i primi passi per la definizione delle cellule e delle varie tipologie di applicazione. Unendo i risultati dello studio sullo stato dell’arte delle soluzioni fin qui proposte à ̈ stato sviluppato un esempio capace di esprimere le potenzialità delle cellule o unità di comando con un occhio particolare alla nautica da diporto. L’ambito privilegiato in questo esempio à ̈ quello dei motoryachts di circa 20 metri e segnatamente di quelli tra 50 e 80 piedi di lunghezza. Al fine di garantire una maggior coerenza tra l’ideazione e l’applicazione pratica della presente invenzione, le tipologie di cellule sono state sviluppate parallelamente ad una tipologia preferita di imbarcazione in grado di ospitarle e di trarne il maggior vantaggio possibile. Se finora nella descrizione del brevetto sono state proposte ed illustrate tre differenti tipologie di cellula di comando, nella descrizione della tipologia preferita ne sono state previste solo due (H.B. e L.B.). Questa scelta comporta che tutta la superficie utilizzabile del ponte principale sarà destinata completamente ed unicamente alle funzioni sociali e conviviali. Per ciò che concerne il design dell’imbarcazione, l’architettura degli esterni ed interni, così come per le dotazioni motoristiche e le caratteristiche nautiche della carena, si trae ispirazione da quella classe di imbarcazioni che seppur generosa in dimensioni e spazi vivibili, non rinuncia ad un indole sportivo. Lo scopo di questa scelta à ̈ di dimostrare quanto l’utilizzo delle soluzioni introdotte nella presente invenzione siano efficaci nell’ottimizzare gli spazi di un’imbarcazione, cosa che condiziona fortemente l’estetica e le prestazioni. L’integrazione in imbarcazioni di dimensioni superiori o comunque dai volumi esterni maggiori, risulterebbe di più semplice gestione e minor impatto visivo. Le innovazioni tecnologiche e di sicurezza fin qui descritte portano a riconsiderare anche altri aspetti prestazionali dell’imbarcazione come il comportamento in acqua, aspetto non direttamente connesso alle cellule o postazioni di pilotaggio, ma fondamentale della descrizione del tipo preferito di realizzazione. La classe di barche a cui il tipo preferito appartiene à ̈ affollata da una grande quantità di modelli destinati ad un uso limitato a condizioni meteorologiche e di moto ondoso favorevoli, principalmente per problemi di comfort ma anche di sicurezza. Il mercato della nautica si sta però muovendo per soddisfare la richiesta di imbarcazioni con caratteristiche differenti. Gli obiettivi sono: ridurre in maniera sensibile i consumi di carburante, garantire un assetto ottimale e alti standard di comfort anche in condizioni meteorologiche avverse e consentire la navigazione per lunghi tratti senza frequenti rifornimenti. La possibilità di viaggiare su lunghe distanze e su rotte poco solcate non deve più essere appannaggio delle imbarcazioni a vela o mezzi a motore dall’enorme dislocamento e grande lentezza. Tutto questo si riassume in un progetto che riesca ad unire le caratteristiche di una carena dislocante e di una planante. La prua sarà affilata al fine di fendere efficacemente le onde e garantire, alle basse velocità, un buon assetto dislocante e una grande autonomia. Nel proseguire verso poppa la carena assumerà la forma adatta alla planata per consentire velocità di navigazione maggiore e l’ottimizzazione dei flussi d’acqua verso le eliche. L’architettura degli esterni ed interni così come la qualità e organizzazione degli arredi à ̈ necessaria a dimostrare la flessibilità della disposizione, la capacità di caratterizzazione di un progetto e praticità d’utilizzo delle cellule o unità di comando secondo la presente invenzione. Per questo segmento di imbarcazioni i materiali abitualmente usati per scafo e sovrastruttura sono vari, il più comune resta sicuramente la vetroresina che permette la facile riproduzione mediante stampo. Nuovi materiali e il miglioramento delle tecniche di lavorazione sta rimettendo in discussione i criteri di scelta. Differenti materiali compositi carboniosi e nuove modalità di utilizzo dell’acciaio ed in particolar modo dell’alluminio si prestano però ad essere alternative sempre più valide. In particolar modo l’alluminio promette di soddisfare tutte le specifiche necessarie ad esprimere al meglio tutte le caratteristiche e le potenzialità della cellula o unità di controllo dell’invenzione. Le caratteristiche fisiche di leggerezza resistenza e durevolezza di detta cellula, permettono di ottenere prestazioni migliori in fatto di velocità, consumi e comportamento in condizioni atmosferiche avverse. Poter gestire meglio la distribuzione dei pesi permette un assetto migliore e, unitamente agli altri vantaggi, consente il dimensionamento corretto, efficiente e meno dispendioso, dei sistemi propulsivi che possono essere di potenza ridotta o comunque inferiore a quella standard.
DESCRIZIONE DELLA REALIZZAZIONE CON CELLULA O UNITA’ DI PILOTAGGIO H.B
Questa realizzazione prevede la configurazione con due cellule speculari, poste entrambe sopra al ponte principale e sono preferibilmente formate da una struttura in profilati di alluminio chiusa su tutti i lati laterali da superfici vetrate, tranne che sul pavimento per il quale à ̈ prevista una superficie doppia di allumino che contiene l’intercapedine necessaria ad ospitare alcuni vani e le dotazioni di sicurezza. Nella configurazione preferita à ̈ predisposto il solo posto di pilotaggio, ma posto in entrambe le cellule. Questo al fine di garantire al comandante la visibilità e la riservatezza che, come descritto all’inizio, rischia di perdersi nel caos delle altre attività che si svolgono a bordo. L’accesso all’unità o cellula, à ̈ previsto dal lato attraverso un pannello scorrevole, all’occorrenza sigillabile e a tenuta stagna. Tale accesso à ̈ servito da una scala, fissa ed integrata nell’arredo per la sola cellula di destra, mentre all’altra cellula si accede tramite una scala estraibile e normalmente nascosta all’interno del fondo della cellula. Per entrambe à ̈ previsto che almeno uno degli elementi vetrati rivolti verso l’esterno dell’imbarcazione, sia apribile e sufficientemente grande e accessibile da consentire l’uscita di una persona per operazioni di manutenzione o salvataggio. L’allestimento interno prevede, come elementi fondamentali, la poltrona di pilotaggio e la relativa plancia. Plancia, che in questa versione, à ̈ prevista in due elementi: uno fisso, composto dalla struttura di fissaggio alla cellula e dal monitor principale di grandi dimensioni dedicato alla visione, e da uno mobile da avvicinare o allontanare dal sedile in base alle necessità e con apposito sistema di blocco e composto da joystick, trackball e 1 o 2 display touch-screen di dimensioni minori attraverso i quali interagire con tutti i sistemi di bordo. Come detto anche nella descrizione generale, la cellula o unità di comando oggetto della presente invenzione à ̈ dotata di un piccolo impianto fotovoltaico istallato superiormente, sulla copertura. L’impianto, se pur di piccole dimensioni, à ̈ sufficiente ad alimentare i sistemi di comunicazione, localizzazione e gps autonomi. Così da fornire l’energia sufficiente per comunicare con l’esterno e segnalare la propria posizione. Tra le dotazioni sin qui non elencate vi sono tutte le strumentazioni tecnologiche necessarie a garantire il funzionamento della plancia e dello scambio dati senza fili con l’imbarcazione principale, Il kit di sopravvivenza come previsto dalle normative di legge (acqua, alimenti, salvagente, segnalazioni pirotecniche e fumogene, kit pronto soccorso etc.) e i sistemi pneumatici autogonfiabili, nascosti all’interno del pavimento e dei profilati, per la stabilizzazione della cellula in fase di galleggiamento. La cellula o unità di pilotaggio denominata H.B. ha preferibilmente una lunghezza complessiva di circa 5 metri e nella configurazione singola ha una larghezza di 2 metri ed un altezza di circa 1,5 metri ma le sue dimensioni possono ridursi ad una lunghezza massima di soli 2 metri per una largezza di 1,3 metri ed un altezza di 1,5 metri. POSTAZIONE DI COMANDO: CELLULA L.B.
La cellula di pilotaggio L.B. posta a prua, à ̈ composta da una struttura realizzata in alluminio che va ad integrarsi con lo scafo in modo da avere con questo un comportamento solidale, aspetto fondamentale questo a garantire le migliori condizioni di navigazione e sicurezza. I lati della cellula o unità di comando rivolti verso l’esterno, sono formati da superfici vetrate ad alta resistenza all’impatto e come in precedenza descritto, adeguatamente protette dall’eccessivo irraggiamento solare. Il fondo e la parete di interna saranno in doppio strato d’alluminio con all’interno uno strato di isolante termico e intercapedine. L’accesso à ̈ garantito da 2 osteriggi sufficientemente ampi da consentire il rapido accesso da entrambi i lati della cellula. L’allestimento interno preferibile prevede una coppia di poltrone affiancate al centro della cellula, ciascuna con accesso indipendente. La plancia, come per le cellule H.B. à ̈ composta da due elementi: uno fisso, composto dalla struttura di fissaggio alla cellula e dal monitor principale di grandi dimensioni dedicato alla visione, e da uno mobile (per poter essere ugualmente utilizzato con comodità da entrambe le poltrone) composto da joystick, trackball e 1 o 2 display touch-screen di dimensioni minori attraverso i quali interagire con tutti i sistemi di bordo. Come detto anche nella descrizione generale, la cellula sarà dotata di un piccolo impianto fotovoltaico istallato sulla copertura che in questo caso dovrà essere calpestabile o protetto da una pavimentazione removibile in caso di distacco dall’imbarcazione. L’impianto, se pur di piccole dimensioni, sarà sufficiente ad alimentare i sistemi di comunicazione, localizzazione e gps autonomi. Tra le dotazioni sin qui non elencate vi sono tutte le strumentazioni tecnologiche necessarie a garantire il funzionamento della plancia e dello scambio dati senza fili con l’imbarcazione principale, Il kit di sopravvivenza come previsto dalle normative di legge (acqua, alimenti, salvagente, segnalazioni pirotecniche e fumogene, kit pronto soccorso ecc.) e i sistemi pneumatici autogonfiabili (nascosti all’interno del pavimento e dei profilati) per la stabilizzazione della cellula in fase di galleggiamento. Le dimensioni preferite della cellula o unità di comando denominata L.B. sono lunghezza 3,5 metri, larghezza 4 metri, altezza 2 metri.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Cellula o unità di comando per imbarcazioni caratterizzata dal fatto di essere autonomamente galleggiante e connessa all’imbarcazione sulla quale à ̈ installata tramite almeno un sistema di sgancio rapido ed essendo detta cellula o unità di comando dotata di almeno una seduta di guida, strumentazioni ed apparati elettronici atti a condurre l’imbarcazione quando detta cellula o unità di comando à ̈ connessa ad essa ed essendo inoltre dotata delle dotazioni di sicurezza e di almeno un pannello fotovoltaico atto ad alimentare gli apparati di bordo quando disconnessa.
  2. 2. Cellula o unità di comando secondo la rivendicazione 1 in cui il pannello o i pannelli fotovoltaici presenti alimentano una pluralità di batterie atte ad alimentare almeno un motore elettrico posto all’interno di detta cellula o unità di comando.
  3. 3. Cellula o unità di comando secondo le precedenti rivendicazioni in cui il boccaporto o la porta di accesso a detta cellula o unità di comando à ̈ stagno ed ermetico.
  4. 4. Cellula o unità di comando secondo le precedenti rivendicazioni in cui detta cellula à ̈ dotata di almeno una coppia di elementi gonfiabili atti a stabilizzarne l’asseto quando galleggia in acque libere.
  5. 5. Cellula o unità di comando secondo le precedenti rivendicazioni in cui detta cellula à ̈ reversibilmente agganciabile e sganciabile dall’imbarcazione sulla quale à ̈ installata in modo da funzionare anche da mezzo di servizio indipendente.
  6. 6. Cellula o unità di comando secondo tutte le precedenti rivendicazioni in cui detta cellula à ̈ sganciabile dall’imbarcazione tramite un comune sistema di sgancio rapido.
  7. 7. Cellula o unità di comando secondo le precedenti rivendicazioni in cui detta cellula à ̈ sganciabile dall’imbarcazione grazie ad almeno una micro carica esplosiva che ne facilita il distacco dall’imbarcazione sulla quale à ̈ installata.
  8. 8. Cellula o unità di comando secondo le precedenti rivendicazioni in cui l’accesso a detta cellula à ̈ limitato e controllato da comuni apparati elettronici di accesso al fine di evitare intrusioni di non autorizzati.
  9. 9. Cellula o unità di comando secondo le precedenti rivendicazioni caratterizzata dal fatto di poter essere posizionata sul ponte superiore di una qualsiasi imbarcazione, sul ponte mediano di una qualsiasi imbarcazione o nell’area prodiera del ponte inferiore di una qualsiasi imbarcazione o in qualsiasi loro combinazioni.
  10. 10. Cellula o unità di comando secondo tutte le precedenti rivendicazioni caratterizzata dal fatto di essere realizzata in allumino, leghe di alluminio, ferro, acciaio o loro leghe, fibra di vetro oppure in qualsiasi composto carbonioso di sintesi o naturale.
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