ITRE960071A1 - Dispositico automatico di bloccaggio delle ruote di automezzi in genere sugli alberi delle macchine equilibratrici - Google Patents

Dispositico automatico di bloccaggio delle ruote di automezzi in genere sugli alberi delle macchine equilibratrici Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo: '"DISPOSITIVO AUTOMATICO DI BLOCCAGGIO DELLE RUOTE DI AUTOMEZZI IN GENERE SUGLI ALBERI DELLE MACCHINE EQUILIBRATRICI
Il presente trovato si riferisce, in modo del tutto generale, alle macchine per la equilibratura delle ruote di automezzi in genere, e, più in particolare, esso concerne un dispositivo per il bloccaggio automatico di dette ruote sull'albero di equilibratura di simili macchine.
In modo più specifico il trovato attiene ad un dispositivo per il bloccaggio di ruote il cui cerchio è centralmente forato .
Dette equilibratrici, che non è il caso di descrivere in modo dettagliato in questa sede, sono provviste di un albero orizzontale girevole di equilibratura che è solitamente corredato di un alberino amovibile di testa il quale costituisce un prolungamento di detto albero, ed è preposto a sostenere le ruote da equilibrare.
Secondo la tecnica nota, per bloccare il cerchio delle ruote il detto albero è dotato di una superficie di riscontro contro cui trova appoggio il detto cerchio, mentre il detto alberino è corredato di una filetttatura terminale con cui è atta ad impegnarsi una ghiera a bloccaggio rapido.
Quest'ultima consiste in un corpo anulare che presenta un foro centrale liscio atto ad essere infilato a misura su detta filettatura terminale, ed avente almeno una apertura laterale' che accoglie un blocchetto scorrevole dotato di una porzione filettata. Lo stesso corpo anulare è provvisto di mezzi atti a far scorrere detto blocchetto onde disporre la porzione filettata all'interno e all'esterno del foro centrale, e di mezzi, come due impugnature diametralmente contrapposte, tramite i quali la ghiera può essere serrata In particolare tra la ghiera e il cerchio è interposto un cono di centraggio e bloccaggio di detto cerchio, il quale cono può essere solidale o no alla ghiera.
Un problema che si presenta con la su delineata tecnica di bloccaggio risiede nel fatto che all'operatore sono richiesti sforzi relativamente
saldamente bloccare il cerchio contro la detta superficie di riscontro, vale a dire in modo che non si abbiano rotazioni reciproche tra cerchio e albero di equilibratura quando quest'ultimo riceve il consenso per ruotare all'inizio di una fase di equilibratura.
In caso contrario occorre arrestare la macchina, stringere più a fondo la ghiera, e far ripartire la macchina, il che ovviamente comporta anche sconvenienti perdite di tempo.
Ora, visto che dette operazioni di serraggio di norma vengono effettuate parecchie volte nell'arco di un turno di lavoro, nel settore specifico è profondamente sentita l'esigenza di mezzi atti ad ovviare a quanto sopra esposto. Nel tentativo di ottemperare a detta esigenza, da alcune parti è stato proposto di demandare il serraggio del cerchio alla rispettiva superficie di riscontro, la quale a tale scopo è atta a scorrere rispetto all'albero di equilibratura in modo da occupare una posizione arretrata o di riposo in cui è spostata verso il basamento della macchina, ed una posizione avanzata o di lavoro in cui la stessa è spostata verso la ghiera contro cui blocca il cerchio.
In particolare almeno la corsa di avanzamento è demandata ad un mezzo fluido in pressione, ad esempio aria compressa.
La detta soluzione nota, a parte la complessità costruttiva che essa comporta al livello dei collegamenti a tenuta che sono necessari per alimentare il detto fluido in pressione, si è dimostrata insoddisfacente per il fatto che l'avanzamento di detta superficie di riscontro introduce nel sistema degli squilibrii che rendono poco precise o attendibili le letture o rilevamenti della macchina.
Infatti la macchina risulta tarata quando la superficie di riscontro è in posizione arretrata, ma non lo è più quando la stessa superficie è in posizione avanzata, e ciò a causa degli intrinseci giochi e/o tolleranze esistenti tra gl organi reciprocamente scorrevoli.
Lo scopo principale del presente trovato è quello di ovviar ai problemi su esposti nel contesto di una soluzione che si semplice e razionale sotto il profilo costruttivo, e affidabile sotto il profilo funzionale.
Conformemente al trovato detto scopo viene conseguito grazi ad un dispositivo comprendente un corpo sagomato cavo che destinato ad essere coassialmente bloccato sulla estremit anteriore dell'albero di equilibratura di una macchin equilibratrice, che è dotato di un organo anteriore pe l'appoggio del cerchio delle ruote da equilibrare, e ch funge da alloggiamento per un cursore che è post coassialmente a detto albero di equilibrarura, e ch sopravanza il detto organo di appoggio dove presenta un porzione filettata atta ad accogliere una ghiera per i bloccaggio di detto cerchio, e dove detto alloggiamento destinato ad essere collegato ad una fonte di fluido in pressione in guisa che detto cursore può scorrere tra un posizione arretrata di blocco in cui la ghiera spinge i cerchio contro detto organo di appoggio, ed una posizion avanzata di sblocco in cui la stessa ghiera è disimpegnat dal cerchio.
In particolare detto corpo sagomato è conformato alla stregua di un bicchiere la cui zona prossima al proprio fondo rende disponibile il detto alloggiamento, mentre la sua imboccatura è corredata di una flangia perimetrale esterna che rende disponibile il detto organo di appoggio del cerchio.
Inoltre il detto cursore è preferibilmente costituito da uno stantuffo che è scorrevole a tenuta entro detto alloggiamento, ed il cui stelo presenta la detta porzione filettata .
La detta posizione avanzata di sblocco del cursore è preferibilmente demandata ad un organo elastico, come una molla compressa compresa tra il fondo del corpo conformato a bicchiere e detto stantuffo, e la detta posizione arretrata di blocco è demandata ad un fluido in pressione, tipicamente aria compressa, il quale è atto a scorrere lungo una canalizzazione longitudinale che si sviluppa secondo l'asse dell'albero di equilibratura, e che da una parte sfocia nella camera operativa dello stantuffo prevista nella parte anteriore del corpo conformato a bicchiere, e dall'altra presenta mezzi valvolari atti a permettere il passaggio in ingresso e in uscita di detto fluido in pressione.
Lo stelo dello stantuffo può essere cavo o no, cosicché nel primo caso esso è scorrevole a tenuta sulla estremità anteriore dell'albero di equilibratura, mentre nel secondo caso lo stesso costituisce il diretto prolungamento di questo ultimo ed è accolto entro un corpo avvolgente di guida e sostegno.
Secondo una prima forma di realizzazione detti mezzi valvolari comprendono due valvole che sono previste sulla estremità libera o anteriore dello stelo (cavo o no) dello stantuffo, di cui una è preposta all'immissione dell'aria compressa, e l'altra provvede allo scarico della stessa.
In alternativa l'immissione e lo scarico dell'aria compressa possono essere demandati ad un unico gruppo valvolare.
Secondo un'altra forma di attuazione, la detta canalizzazione longitudinale comprende un foro passante coassiale ricavato sull'albero di equilibratura, la cui estremità posteriore è collegata alla fonte di aria compressa tramite un condotto di mandata intercettato da una valvola di immissione, e la cui estremità anteriore comunica con la corrispondente estremità dello stelo cavo dove è prevista una valvola di scarico centrale.
Secondo una variante a detta altra forma di attuazione, le estremità anteriori di detto foro passante e di detto stelo cavo possono essere chiuse, e le dette valvole di immissione e di scarico possono essere entrambe associate alla estremità posteriore di detto foro passante.
Inoltre, conformemente ad una vantaggiosa caratteristica del trovato al detto organo di appoggio è associato un elemento di spinta il quale è preposto ad effettuare l'automatico distacco del cerchio dal detto organo di appoggio quando la ghiera si dispone in posizione di sblocco.
Le caratteristiche e i pregi sia costruttivi che funzionali del trovato risulteranno evidenti dalla particolareggiata descrizione che segue, fatta con riferimento alle figure delle allegate tavole disegni che ne illustrano, a titolo puramente esemplificativo e non limitativo, alcune particolari e preferite forme di attuazione.
La FIG. 1 mostra il trovato secondo una vista in elevazione laterale sezionata, e secondo una prima forma di attuazione. La FIG. 2 è una vista del tutto simile alla precedente, e mostra il trovato conformemente ad una seconda forma di attuazione .
La FIG. 3 mostra, in scala ingrandita, la parte terminale destra delle FIGG. 1 e 2.
La FIG. 4 mostra una variante dei mezzi valvolari mostrati in FIG. 3.
Innanzitutto si precisa che il dispositivo secondo il trovato si presta ad essere associato a macchine equilibratrici di tipo diverso, di cui si tralasciano rappresentazione e descrizione in quanto le stesse sono note ai tecnici del settore specifico.
Con particolare riferimento a FIG. 1 si rileva un alberino 1 a sezioni trasversali differenziate il quale è destinato ad essere vincolato in testa all'albero di equilibratura (non mostrato) di una macchina equilibratrice.
Su detto alberino 1, che costituisce il diretto prolungamento di detto albero di equilibratura, è infilato un corpo 2 che è conformato come un bicchiere con fondo forato, e che ha una lunghezza inferiore a quella dell 'alberino 1.
In particolare il detto fondo forato è vincolato al detto alberino mediante le viti indicate con 3, e sulla
circonferenziale esterna che è atta a fungere da appoggio per il cerchio della ruota da equilibrare (non mostrata) Lome e neri m usuraio, la cavita interna aei corpo z presenta due zone di diametro diverso, dove quella di diametro minore è situata dalla parte di detto fondo forato, e quella di diametro maggiore si trova dalla parte di detta flangia 4.
In detta prima zona è scorrevolmente montato, a tenuta, uno stantuffo 5 anulare che è corredato di un anello 110 di guida, e da cui si deriva uno stelo 6 cavo che a sua volta è scorrevole a tenuta sull'alberino 1, e che sopravanza l'estremità libera o anteriore di questo ultimo dove presenta un tratto 7 terminale filettato.
Con detto tratto 7 filettato è atta ad una impegnarsi una ghiera a bloccaggio rapido, non illustrata in quanto di per sè usuale, la quale è preposta a bloccare il cerchio della ruota contro la flangia 4 con interposizione di un altrettanto usuale cono che può essere solidale o no con detta ghiera.
Le dette due zone interne del corpo 2 sono separate da un disco 9 centralmente forato che all'esterno è posto a tenuta rispetto al detto corpo 2, che all'interno è posto a tenuta rispetto allo stelo 6, e che è assialmente bloccato tra una spallatura del corpo 2 ed un anello Seeger 8.
Tra il disco 9 e lo stantuffo 5 viene definita una camera 10 operativa che può essere collegata ad una fonte di aria compressa come si dirà più avanti, e tra lo stesso stantuffo 5 e il detto fondo forato del corpo 2 è compresa una molla 11 compressa di riposizionamento.
Inoltre, dalla parte del disco 9 che è contrapposta a quella occupata dallo stantuffo 5 si trova una molla 12 compressa di riposizionamento che provvede a mantenere costantemente elasticamente spinto l'anello 13 verso un rispettivo riscontro 14 di fine avanzamento.
Detto anello 13 è scorrevolmente montato, secondo un accoppiamento preciso di libero scorrimento, sia rispetto alla corrispondente zona di contenimento del corpo 2 che rispetto allo stelo 6 cavo. In particolare il detto anello 13 è dotato di una formella centrale la cui faccia anteriore sopravanza la faccia attiva della flangia 4 quando l'anello 13 è appoggiato contro il detto riscontro 14.
Secondo la forma di attuazione illustrata, il collegamento della camera operativa 10 con la fonte di aria compressa è attuato tramite una serie di fori 15 radiali angolarmente equidistanziati che sono ricavati su una spallatura dello stantuffo 5, e che sfociano entro una camera anulare 150 la quale è compresa tra lo stelo 6 e l'alberino 1, ed è posta in comunicazione con un foro 152 cieco coassiale di detto alberino 1 mediante una serie di fori 151 radiali angolarmente equidistanziati.
Dalla parte opposta il foro 152 sfocia all'interno dello stelo 6, la cui estremità libera è chiusa a tenuta da un tappo 16 che è bloccato in posizione tramite un distanziale 160 e un anello Seeger 161 (v. FIG. 3).
Secondo una variante, il collegamento tra la detta camera 150 anulare e la zona cava anteriore dello stelo 6 può essere ottenuta tramite almeno due piccole scanalature longitudinali diametralmente contrapposte che possono essere ricavate o sulla superficie interna dello stelo 6, o sulla superficie esterna dell 'alberino 1. Detta variante non è stata illustrata in quanto di facile attuazione per un tecnico del ramo.
A detto tappo 16 sono associate, vedi meglio la FIG. 3, due valvole rispettivamente di immissione 17 e di scarico 18 dell'aria compressa, le quali sono situate da una parte e dall'altra dell'asse longitudinale dello stelo cavo 6.
La valvola 17 di immissione comprende un corpo 170 cilindrico cavo che è immaschiato nel detto tappo 16, e la cui bocca che è rivolta verso l'estremità libera dello stelo 6 presenta una guarnizione anulare interna 171 che è atta a rendere disponibile la necessaria tenuta per un beccuccio erogatore di aria compressa, come l'estremità sagomata di una usuale pistola ad aria compressa.
Alla estremità opposta, il passaggio di detto corpo 170 comunica con un rispettivo foro 172 passante del tappo 16, e ciò con interposizione di una sfera 173 che è compresa tra una molla 174 compressa di chiusura ed una guarnizione 175. Similmente alla valvola 17 di immissione, la valvola 18 di scarico comprende un corpo 180 cilindrico cavo immaschiato nel tappo 16; una sfera 183 che è posta ad intercettare un foro 182 passante di detto tappo 16; una molla 184 compressa atta ad assicurare la chiusura della sfera 183; ed una guarnizione 185 che realizza la sede di tenuta per la stessa sfera 183.
Per l'apertura di quest'ultima è previsto uno spillo 186 che è scorrevolmente ricevuto, con un certo gioco radiale, nel passaggio centrale del corpo 180, e in un foro coassiale che è ricavato su un tappo 187 immaschiato sulla estremità esterna del corpo 180. Lo spillo 186 è mantenuto distanziato dalla sfera 183 grazie ad una molla 189 compressa che è compresa tra una spallatura rientrante del corpo 180 e una porzione 188 appiattita antisfilamento di detto spillo, e che provvede a mantenere costantemente elasticamente spinta detta porzione 188 contro il detto tappo 187.
Infine, detto spillo 186 si prolunga fino a raggiungere l'estremità libera dello stelo 6 cavo dove presenta una testina 181 di spinta per l'apertura manuale della sfera 183 .
A questo punto si precisa che gli elementi componenti le dette valvole 17 e 18 sono dimensionati e conformati in modo tale che queste ultime presentano lo stesso peso, e ciò per ovvie ragioni.
Secondo una forma di realizzazione alternativa, la camera 150 anulare (v. FIG. 1) comunica con un foro coassiale passante (non illustrato) che è ricavato sull'alberino 1, e che è collegato con un foro coassiale passante (indicato con linee a tratto e punto e richiamato con 100 in figura) il quale è ricavato sull'albero di equilibratura.
L'estremità posteriore di detto foro coassiale passante di detto albero è collegata, ad esempio mediante un contatto frontale di strisciamento con anello di tenuta interposto, ad un condotto facente capo ad una fonte di aria compressa. Detto condotto sarà intercettato da una opportuna valvola di immissione, ad esempio azionabile a distanza mediante un pedale, mentre una valvola di scarico come quella indicata con 18 sarà impostata al centro del tappo 16.
Infine, secondo una variante le estremità anteriori dell 'alberino 1 e dello stelo 6 possono essere cieche, e le dette due valvole di immissione e di scarico possono essere associate alla estremità posteriore dell'albero di equilibratura .
Detta forma di attuazione alternativa, così come detta variante, non sono state illustrate in quanto facilmente comprensibili e attuabili da un tecnico del settore.
Per quanto riguarda la soluzione alternativa di cui a FIG.
2, essa presenta sostanzialmente gli stessi elementi della soluzione di FIG. 1, per i quali sono stati pertanto usati gli stessi riferimenti numerici.
Come è ben illustrato, secondo detta soluzione alternativa non è previsto l'alberino 1 precedentemente descritto, e lo stantuffo 5 assume la forma di un corpo discoidale.
Dallo stantuffo 5 si deriva uno stelo 66 dotato di un foro cieco coassiale 152 che da una parte comunica con la camera 10 operativa tramite una serie di fori 151 radiali angolarmente equidistanziati, e dall'altra è chiuso a tenuta dal tappo 16.
Quest'ultimo è corredato delle valvole di immissione 17 e di scarico 18 descritte in precedenza con riferimento a FIG. 3.
Sempre con riferimento a FIG. 2 si nota che lo stelo 66 comprende un tratto iniziale 77 cilindrico e liscio, ed un tratto 7 terminale filettato. Il tratto liscio 77 presenta un diametro esterno inferiore a quello del tratto 7 filettato, e con questo ultimo è atta ad impegnarsi una usuale ghiera a bloccaggio rapido.
Inoltre detto tratto 77 liscio è scorrevolmente ricevuto, a tenuta, entro un cannotto 99 che si deriva dal disco forato 9. Detto cannotto 99 sopravanza l'anello 13, presenta un diametro esterno praticamente uguale a quello del tratto filettato 7, ed ha una lunghezza inferiore a quella del detto tratto liscio 77.
Infine, secondo la variante mostrata in FIG. 4 i mezzi valvolari 17 e 18 che sono preposti, rispettivamente, all'immissione e allo scarico dell'aria compressa, possono essere inglobati in unico gruppo valvolare che può essere adottato per entrambe le forme di attuazione di cui alle FIGG . 1 e 2.
Detto gruppo valvolare unico, indicato globalmente con 55 in detta FIG. 4, è sostanzialmente costituito come la valvola di scarico mostrata nelle FIGG. da 1 a 3. Per svolgere la doppia funzione di immissione e scarico dell'aria compressa, il tappo 187 è posto in prossimità della estremità libera o anteriore dello stelo 6 o 66, dove presenta una bocca svasata che è atta ad accoppiarsi con un beccucci o erogatore di aria compressa di forma coniugata, e che presenta una guarnizione anulare 56 preposta ad assicurare la necessaria tenuta.
Inoltre lo spillo 186 presenta una piccola asta 57 terminale che sopravanza sia il detto corpo 187 che la estremità libera dello stelo 6, 66 in guisa da rendere disponibile un organo di spinta ad azionamento manuale per l'apertura della valvola a sfera 183.
I pregi e i vantaggi del trovato, così come il suo funzionamento, sono chiaramente comprensibili da quanto precede e dall'esame delle figure allegate.
S'intende che l'invenzione non è limitata a quanto illustrato e descritto, ma la stessa ricomprende tutti gli equivalenti tecnici dei mezzi nominati, così come le loro combinazioni, se attuate nel contesto delle rivendicazioni che seguono.

Claims (17)

  1. -RIVENDICAZIONI - 1. Dispositivo per il bloccaggio automatico delle ruote di automezzi in genere sull'albero di equilibratura delle macchine equilibratrici, caratterizzato per il fatto di comprendere un corpo (2) sagomato cavo che è destinato ad essere coassialmente bloccato sulla estremità anteriore dell'albero di equilibratura, che è dotato di un organo (4) anteriore per l'appoggio del cerchio della ruota da equilibrare, e che funge da alloggiamento per un cursore che è posto coassialmente a detto albero, e che sopravanza il detto organo di appoggio dove presenta una porzione (7) filettata atta ad acccogliere una ghiera per il bloccaggio di detto cerchio, e dove detto alloggiamento è destinato ad essere collegato ad una fonte di fluido in pressione in guisa che detto cursore è atto a scorrere tra una posizione arretrata di blocco in cui la' ghiera spinge il cerchio contro detto organo di appoggio, ed una posizione avanzata di sblocco in cui la stessa ghiera è disimpegnata dal cerchio.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che detto corpo (2) sagomato è conformato come un bicchiere la cui zona prossima al proprio fondo rende disponibile il detto alloggiamento mentre la sua imboccatura presenta una flangia circonferenziale esterna che rende disponibile il detto organo (4) di appoggio del cerchio.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che detto alloggiamento è chiuso a tenuta da un disco (9) centralmente forato che rende disponibile con detto corpo (2) la camera (10) operativa di detto cursore, e dove tra questo ultimo e il fondo di detto corpo conformato a bicchiere è interposta una molla (14) compressa per il riposizionamento del detto cursore.
  4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che detto cursore consiste in uno stantuffo (5) che è scorrevole a tenuta entro detto alloggiamento, e che è dotato di uno stelo (6; 66) presentante la detta porzione (7) filettata.
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato per il fatto che detto stelo (6) è di forma cava ed è scorrevolmente montato su un alberino (1) fissato in testa all'albero di equilibratura.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato per il fatto che detto stelo (66) è posto sulla diretta prosecuzione di detto albero di equilibratura, ed è scorrevole a tenuta entro un cannotto (99) derivantesi da detto disco forato (9).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il collegamento tra la camera operativa di detto stantuffo e la detta fonte di un fluido in pressione, come aria compressa, è demandato ad una canalizzazione (150, 152) che si sviluppa secondo l'asse longitudinale dell'albero di equilibratura, e che da una parte è dotata di connessioni (15) sfocianti nella detta camera operativa, e dall'altra presenta mezzi valvolari per il passaggio del fluido in pressione.
  8. 8. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 4 a 7, caratterizzato per il fatto che detti mezzi valvolari comprendono due valvole (17), (18) che sono impostate sulla estremità libera dello stelo (6; 66) dello stantuffo, di cui una è preposta alla immissione dell'aria compressa, e l'altra al suo scarico.
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che detta valvola (17) di immissione comprende una sfera (173) elasticamente caricata verso la propria sede di tenuta, e la cui apertura è demandata alla pressione dell'aria in ingresso.
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che detta valvola (18) di scarico comprende una sfera elasticamente caricata verso la propria sede di tenuta, e la cui apertura è demandata ad uno spillo (186) a ritorno elastico che sopravanza 1'etremità libera di detto stelo (6; 66).
  11. 11. Dispositivo secondo le rivendicazioni 5 e 7, caratterizzato per il fatto che detta canalizzazione longitudinale comprende un foro (100) passante coassiale ricavato sull'albero di equilibratura, la cui estremità posteriore è collegata ad una fonte di aria compressa con interposizione di una valvola di immisssione, e la cui estremità anteriore comunica con la corrispondente estremità dello stelo con interposizione di una valvola (18) di scarico .
  12. 12. Dispositivo secondo le rivendicazioni 5 e 7, caratterizzato per il fatto che detta canalizzazione comprende un foro coassiale ricavato sull'albero di equilibratura , e alla cui estremità posteriore sono associate una valvola di immissione dell'aria compressa ed una valvola di scarico della stessa.
  13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, caratterizzato per il fatto che detti mezzi valvolari consistono in un unico gruppo (55) valvolare atto a permettere l'immissione e lo scarico dell'aria compressa.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato per il fatto che detto gruppo valvolare comprende un corpo (180, 187) che è bloccato a tenuta entro l'estremità anteriore di detto stelo (6; 66), e che presenta una sfera (183) elasticamente caricata verso una rispettiva sede di tenuta la cui apertura è demandata o all'aria compressa in ingresso, o ad uno spillo (186) che sopravanza l'estremità anteriore dello stelo (6; 66) ove presenta un organo (57) manuale di spinta a ritorno elastico.
  15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che nella zona anteriore di detto corpo sagomato cavo è impostato un elemento di spinta che è atto ad allontanare il cerchio della ruota da detto organo di appoggio quando la ghiera si dispone in posizione di sblocco .
  16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato per il fatto che detto elemento di spinta comprende un corpo (13) anulare che è scorrevolmente accolto entro l'imboccatura di detto corpo (2) sagomato cavo, che è elasticamente caricato da una retrostante molla {12) contro un riscontro di fine avanzamento, e che presenta una parte sporgente che sopravanza la faccia attiva di detto organo di appoggio.
  17. 17. Macchina equilibratrice di ruote di automezzi in genere, caratterizzata per il fatto di essere corredata di un dispositivo secondo le rivendicazioni da 1 a 16.
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