ITRE960063A1 - Essiccatoio per prodotti ceramici crudi - Google Patents

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ITRE960063A1
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drying
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IT96RE000063A
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Loris Lorici
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Poppi Eurotech Spa
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Description

DESCRIZIONE
del Brevetto per Invenzione Industriale dal titolo : "ESSICCATOIO PER PRODOTTI CERAMICI CRUDI",
Il presente brevetto si riferisce in generale alla essiccazione dei prodotti ceramici crudi ad elevato contenuto di umidità, dopo la formatura e prima della cottura nel forno.
L'operazione di essiccazione si rende necessaria per ridurre l'umidità dei prodotti a livelli compatibili con la successiva cottura a temperature più elevate.
L'acqua contenuta nelle argille o nei materiali ceramici presenta diversi tipi di legami, e precisamente un legame fisico, un legame fisicochimico oppure un legame chimico, detti tipi di legame potendo coesistere.
L'acqua legata chimicamente o acqua di cristallizzazione permane dopo ogni fase di essiccamento, pertanto il suo comportamento non fa parte delle presenti considerazioni.
L'acqua legata fisicamente è invece quella che presenta il- legame più debole ed è quella normalmente citata nel comune linguaggio tecnico. Quando si dice infatti in campo industriale che un prodotto è stato essiccato si intende che, a temperature proprie vicine ai 100°C., questo prodotto ha ceduto totalmente l'acqua trattenuta fisicamente.
L'acqua detta comunemente di rigonfiamento o interlamellare, tipica delle argille a reticolo rigonfiabile come ad esempio le montmorilloniti, presenta invece un legame fisico-chimico molto più resistente del semplice legame fisico, e rimane generalmente all'interno del pezzo essiccato con le procedure normali per essere espulsa solo nelle prime fasi della susseguente cottura.
Il processo di essiccazione si realizza sottoponendo il materiale ceramico a particolari cicli termici studiati in funzione delle caratteristiche fisico-chimiche delle materie prime costituenti il materiale da essiccare, degli spessori, della forma ed infine del grado di umidità .
Il ciclo termico viene realizzato controllando le caratteristiche dell'elemento utilizzato come riscaldatore e del fluido utilizzato come mezzo di evacuazione del vapore prodotto.
Normalmente per ambedue queste funzioni viene utilizzata aria preriscaldata ed in questo caso vengono controllate le temperature e le umidità relative della stessa nelle varie sezioni della macchina, così come le velocità e le distribuzioni di quest'ultima rispetto ai prodotti ad essiccare. Si realizzano in questo modo condizioni termoigrometriche variabili in grado di essiccare correttamente i vari prodotti ceramici evitando deformazioni e tensioni interne tali da provocare e/o innescare probabili rotture.
Gli essiccatoi attualmente utilizzati per l'essiccamento dei prodotti ceramici con spessori, forma e grado di umidità diversi e disuniformi possono essere classificati, in generale, distinguendo soltanto le caratteristiche fondamentali, in essiccatoi statici, ed essiccatoi continui .
Gli essiccatoi statici sono costituiti da camere o celle completamente indipendenti.
Dette camere, in numero strettamente -legato ai volumi di produzione, vengono caricate e scaricate durante il normale orario di lavoro.
A riempimento ultimato, eseguita la chiusura, inizia il processo di essiccazione.
Il materiale resta fermo per la durata dell'intero ciclo di essiccazione all'interno della camera. Nella stessa, nel caso più generale, si realizzano circolazioni diverse, continue od intermittenti, di aria preriscaldata variandone nel tempo le proprie caratteristiche termoigrometriche ottenendo così il ciclo di essiccazione ottimale per il prodotto considerato .
L'indipendenza delle camere permette la realizzazione di cicli completamente diversi in funzione, per l'appunto, dei prodotti interessati. La realizzazione di cicli diversi è difatti prerogativa fondamentale degli essiccatoi statici. Gli essiccatoi continui sono costituiti da gallerie la cui lunghezza dipende dal tipo di essiccamento, contenenti i carri per il trasporto dei prodotti, nelle quali, ad ogni introduzione di un carro di prodotti da essiccare corrisponde l'estrazione di un carro di prodotti essiccati.
In questi tipi d'essiccatoi, l'essiccamento si realizza normalmente immettendo nella galleria l'aria preriscaldata all'estremità di uscita del materiale e estraendola all'estremità di ingresso. Si crea perciò un flusso di aria in controcorrente, longitudinalmente, al materiale da essiccare.
l' aria, che percorre la galleria in senso contrario a quello del materiale da essiccare si raffredda cedendo calore e si arricchisce di umidità con l'acqua evaporata a seguito del riscaldamento dello stesso.
Per quanto detto, le condizioni termoigrometriche dell'aria variano gradualmente lungo la galleria ma rimangono costanti nel tempo in ogni sezione trasversale della stessa.
Il flusso longitudinale dell'aria, dovuto alla geometria costruttiva dell'essiccatoio prevale comunque su eventuali flussi trasversali creati negli essiccatoi continui, con ventilatori di ricircolo, per migliorare il rendimento degli stessi .
L'ottenimento di un ciclo di essiccamento negli essiccatoi continui dipende sostanzialmente dalla costanza del carico da essiccare, non potendosi realizzare, nelle diverse zone degli stessi, condizioni termoigrometriche dell'aria molto diverse da quelle proprie del flusso d'aria longitudinale .
Per queste ragioni in condizioni di carico variabili, per materiali diversi o cambio del regime di alimentazione, non è possibile sottoporre il materiale da essiccare al ciclo di essiccamento più idoneo al materiale stesso.
Gli essiccatoi continui funzionano perfettamente solo quando sono a regime, cioè pieni di materiale in movimento, il che fa ben comprendere quali difficoltà e perdite di tempo comporti l'arresto ed il successivo riavviamento dell'essiccatoio.
Durante la fase di arresto, dopo che ovviamente è stata interrotta la alimentazione di nuovo materiale, l'essiccatoio si svuota progressivamente e durante questo tempo la mancanza di materiale fresco modifica le condizioni di temperatura ed umidità all'interno dell'essiccatoio, e rende necessario il pressoché continuo intervento dell'operatore per il ripristino delle condizioni ottimali .
Lo stesso accade durante il riavviamento dell'essiccatoio, ove la continua immissione di materiale fresco obbliga gli addetti ad intervenire continuamente nella condotta dell'essiccatoio.
Industrialmente, la costanza di alimentazione degli essiccatoi continui, è ottenibile soltanto con la realizzazione di stoccaggi di materiale da essiccare .
Occorre in sostanza disporre in prossimità dell'essiccatoio spazi di stoccaggio almeno pari alla capacità dell'essiccatoio stesso, per mettervi il materiale durante la sosta, e le fasi di arresto e di riav iamento dello stesso.
La predisposizione degli stoccaggi richiede peraltro maggiori superfici, un maggior numero di carrelli nonché il controllo delle condizioni termoigrometriche affinché il materiale entri nell'essiccatoio con caratteristiche costanti.
Scopo del presente brevetto è di rendere disponibile un essiccatoio per materiali ceramici crudi che possa operare in modo continuo, che permetta di realizzare un ciclo di essiccamento ottimale per diversi materiali in qualsiasi condizione di regime.
Secondo l'invenzione questo scopo è conseguito rendendo disponibili in ogni sezione trasversale mezzi di controllo atti a consentire di effettuare in detta sezione un determinato ciclo di essiccamento senza interferire con la condotta delle sezioni adiacenti.
Detti mezzi di controllo prevedono che l'essiccatoio sia composto da una pluralità di moduli attrezzati, ognuno dei quali è percorso da un flusso di fluido di essiccamento prevalentemente in senso trasversale.
In tal modo viene reso disponibile un essiccatoio continuo a tunnel in ogni sezione o modulo del quale è possibile effettuare o almeno portare a termine un ciclo di essiccazione completo.
Secondo il trovato ogni tratto di essiccatoio comprende mezzi di alimentazione, scarico e regolazione del fluido di essiccamento perfettamente autonomi rispetto ai mezzi dei tratti di essiccatoio adiacenti.
Ogni modulo o tratto dello essiccatoio potrà, secondo il trovato, essere regolato per il mantenimento di certe condizioni di essiccamento sempre costanti, o anche essere programmato per funzionare come un essiccatoio statico, adatto cioè a sottoporre ad un ciclo completo, di essiccazione il materiale nello stesso giacente.
Le suddette caratteristiche rendono possibile una grande flessibilità nella condotta dell'essiccatoio grazie alla quale esso in condizioni di regime può funzionare come un normale essiccatoio continuo, mentre allorché deve venire arrestato esso può portare al termine del ciclo il materiale che si trova nei vari tratti in varie condizioni di essiccazione, funzionando come una successione di essiccatoi statici o mantenere tali condizioni.
Si può quindi interrompere in qualunque momento il flusso del materiale all'interno dell'essiccatoio, ed esso verrà condotto a perfette condizioni di essiccamento senza essere estratto dallo essiccatoio, e giacere in quest'ultimo senza danni sino al riavviamento dello stesso.
O, diversamente, esso verrà mantenuto nei vari tratti, nelle stesse o simili condizioni di essiccazione sostando ugualmente all'interno dello essiccatoio sino al riavviamento
Il trovato, pur essendo adatto ad ogni tipo di materiale ceramico crudo ed umido, come ad esempio le piastrelle estruse, i forati, le tegole ed i laterizi in genere, si è rivelato particolarmente conveniente per la essiccazione di articoli sanitari, come i lavabi, i bidet, e analoghi prodotti·.
Al fine di meglio chiarire le caratteristiche costruttive e funzionali del trovato, se ne dà nel seguito una particolareggiata descrizione con l'aiuto delle allegate tavole disegni, riferita ad una prima possibile forma di attuazione adatta alle piastrelle ceramiche estruse e ai laterizi in genere, ad una seconda forma di attuazione particolarmente adatta ai prodotti sanitari, e ad una terza forma di attuazione adatta ad essiccare prodotti aventi una elevata quantità di acqua di rigonfiamento o interlamellare, le suddette forme di attuazione essendo date a titolo di esempio non limitativo .
La FIG.1 mostra una vista laterale di una prima forma di attuazione dell'essiccatoio.
La FIG.2 mostra le sezioni II-II segnate in FIG.l.
La FIG.3 mostra la sezione parziale III-III di FIG.2.
La FIG.4 mostra la vista schematica in pianta di una seconda forma di esecuzione dell'essiccatoio.
La FIG.5 mostra la vista laterale schematica della FIG.4.
La FIG.6 mostra la sezione VI-VI segnata in FIG.4.
La FIG.7 mostra la vista laterale schematica di una terza forma di attuazione dell'essiccatoio.
L'essiccatoio illustrato nelle Figure da 1 a 3 comprende un tunnel 1 avente una sola via di corsa per i carrelli 2 che portano il materiale.
Detti carrelli 2 sono costruiti come una gabbia a ripiani formati da traverse parallele ed equidistanti, o da rulli pure paralleli ed equidistanti, non illustrata in dettaglio in quanto nota .
La lunghezza del tunnel 1 è pari a quella di ventidue carrelli 2 posti uno di seguito all'altro, ed il tunnel è suddiviso in cinque zone operative A, B, C, D, E.
Le prime tre zone A, B, C sono sostanzialmente identiche, e comprendono quattro carrelli 2 ognuna. Ognuna di esse comprende una ventola 3 la cui bocca di aspirazione è collegata ad un collettore di aspirazione 31 da cui si derivano otto condotti di aspirazione 32 che entrano nel tunnel 1 in corrispondenza dello spazio occupato da un carrello 2 (vedi anche FIG.3).
La bocca di mandata della ventola 3 è collegata ad un collettore di mandata 33 da cui si derivano otto condotti di mandata 34 che entrano nel tunnel in posizioni contrapposte a quelle dei condotti 32 (vedi Fig.3).
La bocca di aspirazione della ventola 3 è collegata anche con l'esterno tramite una valvola ad apertura registrabile, attraverso la quale può aspirare aria fresca da miscelare con il fluido che viene riciclato attraverso il tunnel.
La bocca di mandata della ventola 3 è collegata, tramite una valvola comandabile 37, ad un collettore di scarico 35 che fa capo ad un camino 36.
Il collettore di scarico 35 è comune per le prime tre zone A, B, e C del tunnel.
Con particolare riferimento alla Fig.2 si nota che ogni condotto di mandata 34 comprende una valvola 38 comandabile, a valle della quale esso, all'interno del tunnel, si rivolge verso una parete laterale dello stesso.
Lo stesso avviene per i condotti di aspirazione 32, pure dotati di una valvola 39 simile alla valvola 38.
Al di sotto dei condotti 32 e 34 è prevista una parete 4, avente funzione di deflettore, la quale si estende per tutta la lunghezza del tunnel 1.
Di fronte ad ognuno dei condotti 34 è posto un dispositivo 5 distributore del fluido di essiccamento .
Detto dispositivo 5 comprende, al di sopra del tetto del tunnel, una intelaiatura 51 che sostiene un corpo tubolare verticale 52 che può compiere oscillazioni alternative ruotando attorno al proprio asse, od anche girare su se stesso nello stesso senso compiendo rotazioni complete.
Nel caso illustrato, dette oscillazioni sono provocate da una cremagliera, non illustrata, dotata di moto di va e vieni che si impegna in una ruota dentata 53 solidale al corpo tubolare.
Il corpo tubolare 52 entra all'interno del tunnel ove sostiene un diffusore sostanzialmente conico 54 avente una o più fessure opportunamente disegnate e dimensionate rivolte verso il carrello 2, verso la parete o verso qualsiasi altra direzione.
Il corpo tubolare sostiene, all'esterno del tunnel, un motore elettrico 55 il cui asse entra nel tunnel all'interno del corpo tubolare per azionare una ventola, non mostrata, collocata alla sommità del detto diffusore.
Anche le successive zone D ed E sono sostanzialmente identiche tra di loro.
Ognuna di esse comprende una ventola 6 la cui bocca di aspirazione è collegata ad un collettore di aspirazione 61 da cui si derivano dieci condotti di aspirazione 62 che entrano nel forno in modo simile ai condotti 32 (vedi Fig.3).
La bocca di mandata della ventola 6 è collegata ad un collettore di mandata 63 da cui si derivano dieci condotti di mandata 64 che entrano nel forno in modo simile ai condotti 34.
Sul collettore di aspirazione 61 confluisce la derivazione 65 di un condotto 66 che proviene dal forno posto a valle dell'essiccatoio, e che rende disponibili gas caldi di recupero dal forno.
Adatte valvole 67 e 68 comandabili dall'esterno rendono possibile la conveniente miscelazione dei vari gas aspirati dalla ventola 6.
I collettori di aspirazione 61 delle due sezioni D ed E confluiscono nel comune condotto di aspirazione di una ventola 7,il cui condotto di mandata fa capo al camino 71.
La configurazione interna di queste zone del tunnel è simile a quella illustrata in Fig. 2 ed in Fig.3 .
L'essiccatoio è provvisto di una movimentazione automatica con spintore oleodinamico e barra di traino. Lo spintore abbinato alla barra permette di avere brevi interruzioni nell'alimentazione dell'essiccatoio: in tal caso, durante il ciclo, i vuoti vengono progressivamente recuperati dando all'essiccatoio una ulteriore elasticità di funzionamento.
Le Figure da 4 a 6 illustrano una seconda forma di attuazione del trovato particolarmente adatta alla essiccazione di articoli sanitari.
Essa comprende un tunnel 101 nel quale trovano posto due vie di corsa affiancate sulle quali avanzano due file di carrelli 102 ognuno portante due articoli sanitari sovrapposti e separati 103.
La lunghezza del tunnel è pari a quella di ventiquattro carrelli posti uno di seguito all'altro .
Il tunnel 101 è diviso, nel senso della lunghezza, in zone A e B, ciascuna avente lunghezza pari a cinque carrelli, in una zona C avente lunghezza pari a undici carrelli ed in una zona D avente lunghezza pari a tre carrelli.
Le due zone A e B sono sostanzialmente uguali e comprendono ognuna una ventola 140 la cui bocca di aspirazione fa capo al collettore di aspirazione 142 da cui si derivano dieci condotti di aspirazione 143 che entrano nel tunnel 101 (vedi Fig.4) .
La bocca di aspirazione della ventola 140 è collegata anche con l'esterno tramite una valvola motorizzata 141, la quale può aspirare aria fresca da miscelare con il fluido che viene riciclato attraverso il tunnel.
La bocca di mandata della ventola 140 fa capo ad un collettore di mandata 144 da cui si derivano quindici condotti di mandata 145 che entrano nel tunnel 101.
Tra la bocca di mandata della ventola ed il collettore di mandata è posto un generatore di calore 146, a monte del quale una derivazione 147 comprendente una valvola 148 conduce al calmino 149. Il camino 149 è comune ad entrambe le zone A e B. Un unico generatore di vapore 150 alimenta, tramite due elettrovalvole 151, i collettori di aspirazione di entrambe le zone A e B.
La zona C del forno comprende una ventola 160 la cui bocca di mandata alimenta, attraverso un generatore di calore 161, un collettore di mandata 162 dal quale si derivano quindici condotti di mandata 163 (vedi Fig.4).
A monte del primo condotto di mandata 163 sono posti tre condotti affiancati di aspirazione 171 che fanno capo alla bocca di aspirazione di una ventola 170 che scarica nel camino 172 il fluido di essiccazione che non viene aspirato dalla ventola 160 attraverso il condotto 174 dotato di valvola di regolazione 164.
Alla bocca di aspirazione della ventola 160 confluiscono, oltre al condotto 174, anche i condotti 164 dell'aria ambiente il cui flusso è regolato dalla valvola -165, ed il condotto 166 dei gas di recupero del forno di cottura posto a valle, il cui flusso è regolato dalla valvola 167.
L'ultima zona D dell'essiccatoio, è la zona di raffreddamento e comprende una ventola 180, la cui bocca di aspirazione è collegata a tre condotti di aspirazione 181 sistemati trasversalmente subito a valle degli ultimi due condotti 163 di mandata, e la cui bocca di mandata è collegata a tre condotti di mandata 182.
Subito a monte e a valle della ventola 180 sono posti condotti comunicanti con l'esterno e regolati rispettivamente dalle valvole 183 e 184.
Ognuno dei condotti di mandata sfociante all'interno del tunnel è associato ad un diffusore 54 simile a quello illustrato in Fig.2 e descritto precedentemente .
Da quanto descritto appare evidente che un essiccatoio avente le caratteristiche del trovato presenta la possibilità di funzionare in modo continuo, realizzando per ogni carrello che vi transita un ciclo di essiccamento che si sviluppa lungo tutta la lunghezza dell'essiccatoio, i cui mezzi di regolazione saranno programmati per mantenere in ogni zona dell'essiccatoio le condizioni costanti di umidità e temperatura che sono dettate dal ciclo di essiccazione.
Un essiccatoio secondo il trovato presenta anche una possibilità di funzionamento discontinua, secondo la quale ogni zona dell'essiccatoio funziona come un essiccatoio statico, nel quale i mezzi di controllo sono in grado di determinare le variazioni di temperatura e umidità, che competono al ciclo totale o parziale di essiccazione del materiale sotto processo.
La modalità più interessante di funzionamento dell'essiccatoio è, come visto, quella mista, in accordo alla quale l'essiccatoio che funziona a regime con un flusso continuo di materiale, può essere improvvisamente regolato a funzionare come una successione di essiccatoi statici, allorché il flusso di materiale viene improvvisamente interrotto.
In questo caso il materiale che si trova in ogni zona dell'essiccatoio si troverà in certe condizioni di essiccamento parziale, ed a partire da queste esso verrà mantenuto nelle stesse o simili condizioni o portato al completo essiccamento senza essere mosso dal proprio posto, semplicemente intervenendo sulla regolazione della rispettiva sezione in guisa che in essa, a partire dalle condizioni nelle quali si trovava all'arresto del flusso di materiale, si realizzi quella parte del ' ciclo di essiccamento che avrebbe dovuto effettuarsi nelle zone di essiccatoio poste a valle .
E' appena il caso di precisare che sono previsti, anche se non esplicitamente menzionati in quanto usuali, mezzi per l'avanzamento a passi dei carrelli .
E' inoltre prevista una unità centrale di comando dotata di processore programmabile in funzione del ciclo di essiccazione desiderato, la quale comanda tutti i mezzi di regolazione comandabili dall'esterno anche in funzione dei dati forniti da usuali rilevatori di temperatura e di umidità collocati in ogni modulo, o gruppo di moduli, del tunnel .
La Fig.7 mostra la terza forma di esecuzione dell'essiccatoio, particolarmente adatta per togliere dal prodotto anche l'acqua interlamellare. L'essiccatoio cui fa riferimento la Fig.7 presenta le sezioni uguali a quelle dell'essiccatoio illustrato nelle Figg. da 4 a 6, in particolare la Fig.7 utilizza, nelle parti corrispondenti, gli stessi riferimenti numerici di Fig.5., e va letta assieme alle Fig.4 e Fig.6.
L'essiccatoio illustrato in Fig.7 comprende un tunnel 101 nel quale trovano posto due vie di corsa affiancate sulle quali avanzano due file di carrelli 102 caricati di ogni tipo di materiale estruso in piano, tegole, coppi, laterizi vari, articoli sanitari ed altri.
In FIG. 6, ogni carrello porta due articoli sanitari 103 sovrapposti e separati.
La lunghezza del tunnel è pari a quella di ventiquattro carrelli posti uno di seguito all'altro .
Il tunnel 101 è diviso, nel senso della lunghezza, in una zona A avente lunghezza pari a cinque carrelli, una zona C avente lunghezza pari a undici carrelli, una zona E avente una lunghezza pari a cinque carrelli ed una zona D avente lunghezza pari a tre carrelli.
La zona A comprende una ventola 140 la cui bocca di aspirazione fa capo al collettore di aspirazione 142 da cui si derivano dieci condotti di aspirazione 143 che entrano nel tunnel 101 (vedi Fig.4 e Fig.5). Anche in questo caso la bocca di aspirazione della ventola 140 è collegata con l'esterno tramite una valvola motorizzata 141, la quale può aspirare aria fresca da miscelare con il fluido che viene riciclato attraverso il tunnel. La bocca di mandata della ventola 140 fa capo ad un collettore di mandata 144 da cui si derivano quindici condotti di mandata 145 che entrano nel tunnel 101 (vedi Fig.4 e Fig.5).
Tra la bocca di mandata della ventola ed il collettore di mandata è posto un generatore di calore 146, a monte del quale una derivazione comprendente una valvola 148 conduce al camino 149. Un generatore di vapore 150 alimenta, tramite una elettrovalvola 151, i collettori di aspirazione. La zona C del forno comprende una ventola 160 la cui bocca di mandata alimenta, attraverso un generatore di calore 161, un collettore di mandata 162 da quale si deivano quindici condotti di mandata 163 (vedi Fig.4 e Fig.5).
A monte del primo condotto di mandata 163 sono posti tre condotti affiancati di aspirazione 171 che fanno capo alla bocca di aspirazione di una ventola 170 che scarica nel camino 172 il fluido di essiccazione che non viene aspirato dalla ventola 160 attraverso il condotto 174 dotato di valvola di regolazione 164.
Alla bocca di aspirazione della ventola 160 confluisce oltre al condotto 174, anche il condotto 164 dell'aria ambiente regolato dalla valvola 165. La penultima zona E è strutturata in modo sostanzialmente identico alla zona A.
La zona E comprende una ventola 240 la cui bocca di aspirazione fa capo al collettore di aspirazione 242 da cui si derivano dieci condotti di aspirazione 243 che entrano nel tunnel 101.
Inoltre, la bocca di aspirazione della ventola 240 è collegata con l'esterno attraverso una valvola motorizzata 241 che può aspirare aria fresca miscelandola con il fluido che viene riciclato attraverso il tunnel.
La bocca di mandata della ventola 240 fa capo ad un essiccatore nel vero e più generale senso del termine. Quindi, non si è più in presenza di un essiccamento parziale bensì del vero e proprio essiccamento totale dove tutta l'acqua non legata chimicamente viene asportata.
Questo graduale aumento di temperatura avviene nella penultima zona E ed è provocato dal generatore di calore 246.
Nella zona E in particolare i diffusori interni 54 illustrati in Fig.2, oltre a compiere oscillazioni alternative intorno al proprio asse, possono girare liberamente intorno ad esso sempre nello stesso senso .
L'ultima zona D dell'essiccatoio, che è una zona di raffreddamento, comprende una ventola 180, la cui bocca di aspirazione è collegata a tre condotti di aspirazione 181 sistemati trasversalmente subito a valle degli ultimi due condotti 245 di mandata, e la cui bocca di mandata è collegata a tre condotti di mandata 182.
Subito a monte e a valle della ventola 180 sono posti condotti collettore di mandata 244 da cui si derivano quindici condotti di mandata 245 che entrano nel tunnel 101.
Tra la bocca di mandata della ventola ed il collettore di mandata è posto un generatore di calore 246, a monte del quale una derivazione comprendente una valvola 248 conduce al camino 249. L'essiccatoio illustrato nella Fig.7, grazie alla presenza della zona E, è in grado di realizzare cicli di essiccazione nei quali il materiale, dopo avere restituito la cosidetta acqua fisica a temperature crescenti sino a circa 100°C, alla uscita della zona C viene assoggettato ad un graduale aumento della temperatura sino ad un massimo compreso tra 300°C e 350 °C ed ad un successivo raffreddamento nella zona D.
E ciò permette la eliminazione dell'acqua interlamellare tipica di certe argille consentendo alla macchina termica così concepita di chiamarsi comunicanti con l'esterno e regolati rispettivamente dalle valvole 183 e 184.
Ognuno dei condotti di mandata sfociante all'interno del tunnel è associato ad un diffusore 54 simile a quello illustrato in Fig.2 e descritto precedentemente .
Da quanto descritto appare evidente che un essiccatoio avente le caratteristiche del trovato presenta la possibilità di funzionare in modo continuo, realizzando per ogni carrello che vi transita un ciclo di essiccamento che si sviluppa lungo tutta la lunghezza dell'essiccatoio, i cui mezzi di regolazione saranno programmati per mantenere in ogni zona dell'essiccatoio le condizioni costanti di umidità e temperatura che sono dettate dal ciclo di essiccazione.
Un essiccatoio secondo il trovato presenta anche una possibilità di funzionamento discontinua, secondo la quale ogni zona dell'essiccatoio funziona come un essiccatoio statico nel quale i mezzi di controllo sono in grado di determinare le variazioni di temperatura e umidità che competono al ciclo totale o parziale di essiccazione del materiale sotto processo.
La modalità più interessante di funzionamento dell'essiccatoio è, come visto, quella mista, in accordo alla quale l'essiccatoio che funziona a regime con un flusso continuo di materiale, può essere improvvisamente regolato a funzionare come una successione di essiccatoi statici allorché il flusso di materiale viene improvvisamente interrotto .
In questo caso il materiale che si trova in ogni zona dell'essiccatoio si troverà in certe condizioni di essiccamento parziale, ed a partire da queste esso verrà mantenuto nelle stesse o simili condizioni o portato al completo essiccamento senza essere mosso dal proprio posto, semplicemente intervenendo sulla regolazione della rispettiva sezione in guisa che in essa, a partire dalle condizioni nelle quali si trovava all'arresto del flusso di materiale, si realizzi quella parte del ciclo di essiccamento che avrebbe dovuto effettuarsi nelle zone di essiccatoio poste a valle .
La presenza della zona E nell'essiccatoio di Fig.7 rende possibile, come già detto, la eliminazione anche dell'acqua interlamellare.
Questa caratteristica non influisce in alcun modo sulla versatilità dell'essiccatoio propria delle prime due forme di attuazione illustrate, e rende inoltre il prodotto in uscita particolarmente adatto ad essere direttamente avviato ai moderni forni rapidi di cottura.
E' appena il caso di precisare che sono previsti, anche se non esplicitamente menzionati in quanto usuali, mezzi per l'avanzamento a passi dei carrelli .
E' inoltre prevista una unità centrale di comando dotata di processore programmabile in funzione del ciclo di essiccazione desiderato, la quale comanda tutti i mezzi di regolazione comandabili dall'esterno anche in funzione dei dati forniti da usuali rilevatori di temperatura e di umidità collocati in ogni modulo, o gruppo di moduli, del tunnel .

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1.- Essiccatoio continuo per prodotti ceramici crudi comprendente un tunnel percorso da almeno una via di corsa, mezzi per fare avanzare a passi una successione di carrelli correnti lungo la via di corsa, mezzi alimentatori di un fluido di essiccazione all'interno del tunnel, mezzi di evacuazione di detto fluido umido, mezzi di regolazione delle caratteristiche di umidità e temperatura per mantenere in ogni sezione del forno le condizioni previste dal ciclo di essiccamento, caratterizzato per il fatto che il tunnel è suddiviso in zone nel senso della lunghezza ognuna delle quali è dotata di mezzi di alimentazione, regolazione ed evacuazione del fluido di essiccazione completamente autonomi rispetto ai mezzi di alimentazione, regolazione ed evacuazione del fluido di essiccazione delle zone adiacenti. 2.- Essiccatoio secondo la riv.l, caratterizzato per il fatto che i mezzi di alimentazione ed evacuazione del fluido di essiccazione sono disposti in guisa da creare in ognuna di dette zone un flusso di detto fluido in direzione trasversale all'asse del tunnel. 3.- Essiccatoio secondo la riv.l, caratterizzato per il fatto che i mezzi di alimentazione del fluido di essiccamento comprendono almeno un diffusore posto a lato della via di corsa e costituito da una incarteratura verticale a sezione decrescente dall'alto al basso. 4.- Essiccatoio secondo la riv.3, caratterizzato per il fatto che la incarteratura verticale è una incarteratura troncoconica dotata di una o più fessure verticali opportunamente disegnate e dimensionate rivolte verso il carrello, verso la parete o verso qualsiasi altra direzione, la quale è orientabile grazie a rotazioni alternative intorno al proprio asse. 5.- Essiccatoio secondo la riv.3, caratterizzato per il fatto che detto diffusore comprende una intelaiatura posta all'esterno dell'essiccatoio sopra il tetto del tunnel, che sostiene un corpo tubolare che si prolunga all'interno del tunnel, ed è azionato a ruotare alternativamente intorno al proprio asse da una cremagliera, dotata di moto di va e vieni, ingranante con una ruota dentata solidale al corpo tubolare; un diffusore solidale al corpo tubolare all'interno del tunnel; un motore elettrico all'esterno del tunnel il cui l'asse entra nel tunnel attraverso il corpo tubolare per azionare una ventola collocata alla sommità del detto diffusore. 6.- Essiccatoio secondo la riv.5, caratterizzato per il fatto che il corpo tubolare si prolunga all'interno del tunnel ed è direttamente accoppiato· ad un motoriduttore elettrico. 7.- Essiccatoio secondo la riv.3, caratterizzato per il fatto che i mezzi di alimentazione comprendono un condotto di alimentazione che entra nel tunnel in prossimità del detto diffusore, e fa capo, all'esterno del tunnel, ad un collettore di alimentazione . 8.- Essiccatoio secondo la riv.l, caratterizzato per il fatto che i mezzi di scarico comprendono un condotto fuoriuscente dal tunnel in posizione contrapposta, in senso trasversale, ai mezzi di alimentazione e confluente in un collettore di scarico . 9.- Essiccatoio secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che tra il collettore di alimentazione ed il collettore di scarico di ogni singola zona è posto un ventilatore di ricircolo, la cui mandata fa capo al collettore di alimentazione e la cui aspirazione fa capo al collettore di scarico. 10.- Essiccatoio secondo la riv.9, caratterizzato per il fatto che subito a valle del ventilatore è posta una derivazione che fa capo ad un camino. 11.- Essiccatoio secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che almeno due zone hanno il collettore di alimentazione ed il collettore di scarico in comune. 12.- Essiccatoio secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che almeno un condotto di alimentazione ed almeno un condotto di scarico sono dotati di valvole comandabili dall'esterno . 13.- Essiccatoio secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che il collettore di alimentazione di ogni singola zona comprende mezzi generatori di calore. 14.- Essiccatoio secondo la riv.13, caratterizzato per il fatto che almeno in una zona i mezzi generatori di calore portano la temperatura sino a 350 °C. 15.- Essiccatoio secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che il collettore di alimentazione di almeno una zona comprende mezzi generatori di vapore. 16.- Essiccatoio secondo la riv.l, caratterizzato dal fatto che i mezzi di regolazione comprendono valvole comandabili dall'esterno poste sui condotti di alimentazione, sui condotti di scarico, sui collettori di alimentazione, sui collettori di scarico, sul camino, nonché almeno un generatore di calore, almeno un generatore di vapore e sensori di umidità e temperatura facenti tutti capo ad un processore programmabile che comanda tutti i detti mezzi in funzione del desiderato ciclo di essiccamento.
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