ITRE20110035A1 - Sistema per l'applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete di un apparato sanitario - Google Patents

Sistema per l'applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete di un apparato sanitario Download PDF

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ITRE20110035A1
ITRE20110035A1 IT000035A ITRE20110035A ITRE20110035A1 IT RE20110035 A1 ITRE20110035 A1 IT RE20110035A1 IT 000035 A IT000035 A IT 000035A IT RE20110035 A ITRE20110035 A IT RE20110035A IT RE20110035 A1 ITRE20110035 A1 IT RE20110035A1
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IT
Italy
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wall
opposite
gripping
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IT000035A
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English (en)
Inventor
Fabio Pagani
Original Assignee
Re Le Vi Spa
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Publication date
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    • E03WATER SUPPLY; SEWERAGE
    • E03DWATER-CLOSETS OR URINALS WITH FLUSHING DEVICES; FLUSHING VALVES THEREFOR
    • E03D9/00Sanitary or other accessories for lavatories ; Devices for cleaning or disinfecting the toilet room or the toilet bowl; Devices for eliminating smells
    • E03D9/02Devices adding a disinfecting, deodorising, or cleaning agent to the water while flushing
    • E03D9/022Devices adding a disinfecting, deodorising, or cleaning agent to the water while flushing consisting of solid substances introduced in the bowl or the supply line
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E03WATER SUPPLY; SEWERAGE
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Description

DESCRIZIONE
“SISTEMA PER L’APPLICAZIONE DI UN AGENTE SANITARIO ADESIVO
AD UNA PARETE DI UN APPARATO SANITARIOâ€
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda un sistema per l’applicazione di un agente sanitario capace di aderire ad una parete di un apparato sanitario, utilizzato per detergere / disinfettare / profumare/sanificare, ecc., l’apparato sanitario stesso.
TECNICA PREESISTENTE
Gli apparati sanitari, per esempio tazze igieniche od urinali fissati al muro, devono essere sottoposti a ripetute operazioni di pulizia e disinfezione per poter mantenere condizioni igienico sanitarie adeguate.
In tale contesto, à ̈ noto l’impiego di agenti sanitari, in particolare saponi solidi o semi-solidi, che sono capaci di aderire in modo stabile alla parete interna di una tazza di WC o di un urinale per essere sottoposti a regolari scarichi d’acqua di flussaggio e rilasciare così una dose di agente detergente, disinfettante e/o deodorante consumandosi man mano, nell’arco di numerosi scarichi d’acqua.
In particolare, la domanda di brevetto EP 2.141.221 a nome Manitoba descrive una pastiglia detergente avente una superficie sostanzialmente piana adesiva per ancorarsi ad una parete della tazza del WC ed una superficie a forma di guscio da essere sottoposta all'azione di scarico delle acque.
Inoltre, in tale domanda di brevetto à ̈ descritto un sistema applicativo per l’applicazione di tali pastiglie detergenti adesive, che permette di evitare il contatto diretto con le mani della superficie interna della tazza del WC e della pastiglia durante le operazioni di applicazione della pastiglia stessa, il quale sistema comprende un dispositivo contenitore ed applicatore; tale dispositivo à ̈ atto a contenere, tramite una porzione di contenimento a guscio flessibile, dotata di una flangia perimetrale di afferraggio, la pastiglia detergente. In una forma di realizzazione mostrata nella suddetta domanda di brevetto la flangia perimetrale può essere afferrata da un utensile applicatore dotato di un’impugnatura e una superficie di pressione; quest’ultima à ̈ tale da entrare in contatto con il guscio flessibile del contenitore ed esercitare una pressione su esso al fine di rilasciare la pastiglia adesiva sulla parete della tazza del WC.
L’utensile applicatore, nella fattispecie, comprende, in corrispondenza di due estremità opposte della superficie di pressione, due scanalature atte ad accogliere per scorrimento le estremità della flangia perimetrale e ad andare a battuta contro un risalto perimetrale della flangia stessa, in modo da trattenere amovibilmente il contenitore della pastiglia.
Questi sistemi applicatori di tipo noto portano, tuttavia, ad alcuni inconvenienti che sono dovuti in via principale al fatto che le operazioni di afferraggio del contenitore da parte dell’utensile applicatore risultano particolarmente laboriose e complicate.
Si ha infatti che l’aggancio e lo sgancio del contenitore con e da l’utensile applicatore devono essere eseguiti con entrambe le mani e deve essere ben assicurato, in modo da evitare il rischio di distacco tra i due durante le operazioni di adesione della pastiglia alla superficie della tazza del WC.
Uno scopo dell’invenzione à ̈ quello di eliminare gli inconvenienti sopra lamentati mediante un sistema per l’applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete di un apparato sanitario che consenta di facilitare e velocizzare le operazioni di presa, applicazione e rilascio e della pastiglia da applicare.
Un ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di evitare il rischio di cadute accidentali del contenitore della pastiglia nella tazza del WC, nonché prevenire qualsiasi tipo di guasto che potesse derivare dall’uso di una pastiglia adesiva di agente sanitario nella tazza del WC stessa.
Un altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di evitare qualsiasi contatto tra le mani dell’utilizzatore e la parete dell’apparato sanitario, nonché con la pastiglia di agente sanitario prima, durante e dopo la fase di applicazione della stessa alla parete dell’apparato sanitario.
Nell’ambito di tale compito tecnico, altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di presentare una struttura semplice, di relativamente facile attuazione pratica, di sicuro impiego ed efficace funzionamento, nonché di costo relativamente contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
<ESPOSIZIONE DELL>’<INVENZIONE>
L’invenzione, particolarmente, rende disponibile un sistema per l’applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete di un apparato sanitario, il quale sistema comprende un agente sanitario e un dispositivo applicatore per applicare tale agente sanitario alla detta parete, in cui l’agente sanitario comprende:
un corpo attivo preformato solido o semisolido,
almeno una superficie adesiva atta ad aderire alla parete di un apparato sanitario,
una seconda superficie opposta alla superficie adesiva del corpo attivo ed
una coppia di superfici tra loro contrapposte,
e in cui il dispositivo applicatore à ̈ dotato di:
almeno una superficie di pressione atta a venire a contatto con detta seconda superficie per premere la superficie adesiva contro la parete dell’apparato sanitario e
mezzi di afferraggio comprendenti una coppia di ganasce atte a chiudersi rispettivamente su dette superfici contrapposte, in cui ciascuna ganascia comprende una porzione estesa di presa, le porzioni estese di presa essendo mobili in avvicinamento e allontanamento reciproco rispettivamente per l’afferraggio ed il rilascio di dette superfici contrapposte.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla dettagliate descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 à ̈ una vista laterale in esploso di una prima forma di realizzazione del sistema, secondo l’invenzione.
La figura 2 Ã ̈ una vista laterale del sistema di figura 1 con le ganasce del dispositivo applicatore chiuse sul lembo della pellicola.
La figura 3 à ̈ una sezione trasversale del corpo attivo e della pellicola del sistema, secondo l’invenzione.
La figura 4 Ã ̈ la vista assonometrica di figura 1.
La figura 5 Ã ̈ la vista laterale del dispositivo applicatore di figura 1.
La figura 6 à ̈ una vista laterale di una seconda forma di realizzazione del sistema, secondo l’invenzione, con le ganasce del dispositivo applicatore in posizione chiusa.
La figura 7 Ã ̈ una vista frontale di figura 6.
La figura 8 à ̈ una vista laterale di una terza forma di realizzazione del sistema, secondo l’invenzione, con le ganasce del dispositivo applicatore in posizione aperta.
La figura 9 Ã ̈ la vista di figura 8 con le ganasce del dispositivo applicatore in posizione chiusa.
La figura 10 Ã ̈ la vista frontale di figura 9.
<MODO MIGLIORE PER ATTUARE L>’<INVENZIONE>
Con particolare riferimento a tali figure, si à ̈ indicato globalmente con 1 un sistema per l’applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete 2 di un apparato sanitario 3 (di cui in figura 2 se ne raffigura solo una porzione in sezione), ovvero una tazza per water, un orinatoio, un urinale, od un qualunque altro apparato simile che viene solitamente sottoposto a scarichi d’acqua per mantenerne la pulizia e l’igiene.
In particolare, il sistema 1 comprende un agente sanitario, il quale à ̈ dotato di un corpo attivo 10, ad esempio una pastiglia solida o semisolida, di agente sanitario, ed una superficie adesiva 11 atta ad aderire alla parete 2 di un apparato sanitario 3, la quale ad esempio à ̈ definita da una parete sostanzialmente piana del corpo attivo 10 stesso.
Per pastiglia semisolida, nella fattispecie, si intende un corpo di consistenza pastosa, avente una consistenza tale da poter essere leggermente modificato nella forma a seguito di una pressione manuale, ma tale da mantenere poi nel tempo la forma data, anche sotto l’azione di deboli forze esterne, come quella relativa all’arrivo di uno scroscio o scarico d’acqua.
L’agente sanitario definente il corpo attivo 10 include una composizione di trattamento avente almeno un elemento attivo per il trattamento dell’apparato sanitario, ovvero, un elemento che può essere rilasciato a contatto con l’acqua e tale da agire come sostanza pulente, detergente, schiumogena, profumante, deodorante, disinfettante, colorante dell’acqua, brillantante, o qualsiasi altra azione che in acqua à ̈ utile per il relativo trattamento a cui sottoporre l’apparato sanitario.
L’agente sanitario, nell’esempio, il corpo attivo 10 presenta una seconda superficie 12, contrapposta alla superficie adesiva 11, la quale nell’esempio raffigurato presenta una conformazione sostanzialmente piana; il corpo attivo 10 presenta nella fattispecie una conformazione sostanzialmente parallelepipeda, in cui la base à ̈ definita dalla superficie adesiva 11 e il cielo à ̈ definito dalla seconda superficie 12, inoltre, le pareti laterali 13 del corpo attivo 10 definiscono superfici tra loro contrapposte (nell’esempio ortogonali alla superficie adesiva 12) e sono anch’esse attive nel rilascio in acqua dell’elemento agente nel trattamento.
Il corpo attivo 10, può inoltre presentare forma cilindrica o alternativamente la seconda superficie 12 può essere convessa verso l’esterno o presentare qualsivoglia forma. Il corpo attivo 10 comprende uno strato adesivo posizionato sulla sola superficie adesiva 11, ovvero una porzione della superficie esterna del corpo attivo stesso, in alternativa il corpo attivo 10 comprende un elemento adesivo disperso nella materia dell’intero corpo attivo, preferibilmente disperso nella composizione di trattamento dell’agente sanitario. In questo modo, oltre alla superficie adesiva 11, tutto il corpo attivo 10 permette di ottenere una adesione rafforzata alla parete dell’apparato sanitario 3, realizzata per mezzo della componente adesiva dispersa nella composizione di trattamento.
L’elemento adesivo può essere un qualunque adesivo atto a garantire una buona adesione tra la parete dell’apparato sanitario 3 e il corpo attivo 10.
In una preferita forma di realizzazione mostrata nelle figure, l’agente sanitario e, quindi, il sistema 1 comprende, inoltre, una confezione che nella fattispecie à ̈ realizzata mediante una pellicola 20, la quale permette l’adesione del corpo attivo 10 alla parete dell’apparato sanitario 3 e avvolge lo stesso corpo attivo.
La superficie esterna del corpo attivo 10 viene sostanzialmente completamente (o quasi) rivestita con la pellicola 20; più preferibilmente, detto rivestimento à ̈ realizzato in modo stretto attorno alla superficie esterna del corpo attivo 10 in modo da ottenere una strato di contatto omogeneo e privo di rugosità evidenti.
La pellicola 20 comprende almeno un lembo 21, formato ad esempio da due estremità sovrapposte della pellicola stessa, che si protende verso l’esterno del corpo attivo 10 da una parte opposta rispetto alla superficie adesiva 11.
Vantaggiosamente, tale lembo 21 à ̈ un lembo flessibile sporgente dalla seconda superficie 12. Il lembo 21, nell’esempio riportato, à ̈ tale da definire una cresta presentante sviluppo longitudinale sostanzialmente pari ad una dimensione dominante del corpo attivo 10 (ad esempio la lunghezza dello stesso sul piano parallelo alla superficie adesiva 11) e un’altezza almeno sostanzialmente pari (nell’esempio raffigurato à ̈ sostanzialmente doppia) all’altezza del corpo attivo 10, nella direzione ortogonale alla superficie adesiva 11.
In pratica, la sovrapposizione della pellicola 20 - in corrispondenza della zona di giunzione fra le sue estremità che definisce il lembo 21 - à ̈ tale che le superfici interne delle estremità della pellicola 20 in tale zona di giunzione combacino ed aderiscano e che le superfici esterne delle dette estremità della pellicola 20 definiscano facce contrapposte 22 tra loro del lembo 21.
La pellicola 20, à ̈ in grado di permettere l’adesione del corpo attivo 10 alla parete 2, in particolare essa à ̈ realizzata in un materiale idrosolubile, che à ̈ in grado di permettere, quando asciutta, la manipolazione del corpo attivo 10 - per la sua applicazione alla parete umida ceramica di un apparato sanitario da trattare - senza entrare a contatto con le sue componenti e di impedire eventuali perdite indesiderate di componenti dell’elemento attivo dell’agente sanitario, dovute a deformazione del corpo attivo 10 prima dell’utilizzo, spostamenti dello stesso e/o eventuali gocciolamenti, inoltre, quando viene a contatto con acqua, ad esempio con la parete 3 preventivamente umidificata, tale pellicola 20 sostanzialmente scompare e/o aderisce stabilmente alla parete stessa.
Inoltre, in questo modo si ottiene il vantaggio di meglio conservare il prodotto all’interno della confezione di vendita e di poter utilizzare come corpo attivo 10 un qualunque corpo tradizionalmente noto.
Preferibilmente, la pellicola 20 a contatto con una superficie umida, à ̈ atta a realizzare un’adesione ad essa, ovvero presenta un materiale adesivo in essa disperso o lo stesso materiale idrosolubile utilizzato à ̈ anche adesivo, oppure presenta un materiale adesivo in esso disperso.
La pellicola 20 ha uno spessore da 5 a 500 micron, più preferibilmente da 20 a 50 micron.
Un esempio relativo alla composizione chimica del corpo attivo 10 e della pellicola 20 Ã ̈ descritto nella domanda di brevetto nr. RE2010A000066 a nome della stessa Richiedente, a cui si rimanda per la descrizione di dettaglio.
Il sistema 1 comprende, in generale, un dispositivo applicatore 30, il quale à ̈ dotato di almeno una superficie di pressione 33 atta a venire a contatto con la seconda superficie 12 del corpo attivo 10 per premere la superficie adesiva 11 contro la parete 2 dell’apparato sanitario 3, ad esempio mediante l’interposizione della pellicola 20, quando presente.
Il dispositivo applicatore 30 comprende, inoltre, mezzi di afferraggio 31 comprendenti una coppia di ganasce 32 atte a chiudersi lateralmente rispettivamente su superfici contrapposte associate al corpo attivo 10, che possono essere alternativamente o le pareti laterali 13 o le facce contrapposte 22 del lembo 21.
Ciascuna ganascia 32 comprende una porzione estesa di presa 341, 342; tali porzioni estese di presa 341,342 sono mobili in avvicinamento e allontanamento reciproco rispettivamente per l’afferraggio ed il rilascio delle superfici contrapposte associate al corpo attivo 10, ovvero rispettivamente delle facce contrapposte 22 del lembo 21 e/o delle pareti laterali 13 del corpo attivo stesso.
Per porzione estesa di presa 341,342 si intende in particolare una superficie della ganascia 32 atta a dar luogo ad un contatto, con il corpo attivo 10 o la pellicola 20 che eventualmente lo avvolge o le facce contrapposte 22 del lembo 21, che sia esteso su un piano (non semplicemente localizzato su un punto o una linea)..
Vantaggiosamente, dette porzioni estese di presa 341,342 giacciono su un piano sostanzialmente ortogonale alla superficie di pressione 33; in alternativa possono essere disposte secondo un piano più o meno inclinato rispetto alla superficie di pressione 33.
I mezzi di afferraggio 31, nelle forme di realizzazione mostrate nelle figure comprendono una prima coppia di porzioni estese di presa 341, le quali sono atte a chiudersi sulle facce contrapposte 22 del lembo 21, ove previsto, quando le ganasce 32 sono chiuse (in alternativa su una eventuale cresta ergentesi dalla seconda superficie 12 della pastiglia).
Inoltre, i mezzi di afferraggio 31 comprendono una seconda coppia di porzioni estese di presa 342, le quale sono atte a chiudersi sulle pareti laterali 13 del corpo attivo 10 per il trattenimento dello stesso, ad esempio qualora l’agente sanitario non presentasse alcun rivestimento dotato di un lembo come il lembo 21 adatto ad essere preso dalle ganasce 32.
I mezzi di afferraggio 31 comprendono poi mezzi di impugnatura atti ad essere manovrati da un utilizzatore per l’apertura e la chiusura delle ganasce 32.
Negli esempi riportati nelle figure, in generale, ciascuna ganascia 32 definisce una semi-superficie di pressione 33 tale che, quando le ganasce 32 sono chiuse realizza l’intera superficie di pressione 33 che presenta una conformazione sostanzialmente combaciante con la seconda superficie 12 del corpo attivo 10.
In pratica, la superficie di pressione 33 nel suo complesso comprende una zona sostanzialmente piana o bombata verso l’esterno, dei mezzi di afferraggio 31 che à ̈ tale da appoggiarsi sulla seconda superficie 12 del corpo attivo, o in altre parole sulla superficie esterna della pellicola 20 - ove prevista - che la ricopre, quando le ganasce 32 si chiudono sulle facce contrapposte 22 del lembo 21.
Attraverso la superficie di pressione 33 l’utilizzatore del dispositivo applicatore 30 esercita una pressione, sostanzialmente uniforme o di poco localizzata in corrispondenza della zona centrale in pianta della pastiglia, sulla seconda superficie 12 del corpo attivo 10 quando esso à ̈ in appoggio sulla parete 2 dell’apparato sanitario 3, il quale corpo attivo 10 risulta schiacciato tra la parete 2 umidificata e la superficie di pressione 33 in modo da aderire stabilmente alla parete 2, così che, una volta rilasciata la presa del lembo 21 da parte delle ganasce 32, il corpo attivo 10 rimane fissato in modo aderente alla parete stessa.
Inoltre, l’azione di apertura delle ganasce 32 à ̈ tale da favorire il distacco della pastiglia di corpo attivo 10 (con la pellicola 20) dalla superficie di pressione stessa, in quanto il moto relativo di strisciamento tra la superficie di pressione 33 (in particolare le due semi-superfici di pressione) e la pastiglia stessa avviene su un piano sostanzialmente parallelo alla direzione di esercizio della pressione, indicata con la lettera di riferimento A in figura 2.
Vantaggiosamente, le prime e seconde (ove previste) porzioni estese di presa 341 e 342 di ciascuna ganascia 32 sono disposte sostanzialmente ortogonali alla semi-superficie di pressione 33 della relativa ganascia 32, in modo che le dette porzioni estese di presa risultino tutte sostanzialmente ortogonali alla superficie di pressione 33 (formata dalle due semi-superfici di pressione) quando le ganasce 32 sono in posizione chiusa.
Le porzioni estese di presa 341 della prima coppia presentano forma coniugata, ad esempio presentando una dentellatura 35 atta ad agevolare il trattenimento del lembo 21 lungo la direzione ortogonale alla superficie di pressione 33.
Ciascuna superficie di pressione 33 si protende dalla rispettiva ganascia 32 da parte opposta rispetto al piano ortogonale alla direzione di avvicinamento/allontanamento reciproco delle ganasce stesse e, dunque, da parte opposta rispetto alle prime superfici estese di presa 341.
In una prima forma di realizzazione mostrata nelle figure da 1 a 5, il dispositivo applicatore 30 comprende una pinza 36, definente i detti mezzi di impugnatura, i quali nella fattispecie comprendono un braccio 37 di materiale elasticamente cedevole ripiegato ad U, alle cui estremità sono ricavati i mezzi di afferraggio 31 e la superficie di pressione 33 sopradescritti, mentre risulta impugnabile in corrispondenza della porzione piegata ad U.
Il braccio 37 comprende inoltre, un dente 38 di aggancio a scatto atto a cooperare con una sede 39 ricavata nel braccio stesso (in corrispondenza di una delle porzioni contrapposte dello stesso opposta a quella a cui à ̈ associato il dente 38), per bloccare reciprocamente le porzioni contrapposte del braccio 37 stesso in posizione tale che le ganasce 32 risultano in posizione di chiusura.
Il dente 38 presenta una zona, ad esempio l’estremità libera dello stesso, accessibile dall’esterno del braccio 37 da un dito della mano dell’utilizzatore e tale da essere azionato, per lo sgancio del dente 38 dalla sede 39, mediante una flessione del dente stesso in direzione parallela alla direzione A di esercizio della pressione sulla parete 2 (direzione ortogonale alla superficie adesiva 11 del corpo attivo 10) e verso concorde al verso di avvicinamento del dispositivo applicatore 30 alla parete 2, ovvero il verso di esercizio della pressione di applicazione.
Alla luce di quanto sopra descritto, il funzionamento del sistema 1 secondo la prima forma di realizzazione à ̈ il seguente.
Per applicare un corpo attivo 10 ad una parete 2 di un apparato sanitario 3 à ̈ sufficiente impugnare il dispositivo applicatore 30 mediante i mezzi di impugnatura (ovvero il braccio 37), il quale grazie alla sua elasticità à ̈ tale da lasciare le ganasce 32 in posizione normalmente aperte.
Per afferrare una corpo attivo 10 à ̈ possibile agire direttamente sul lembo 21 della pellicola 20 afferrandolo, quando il corpo attivo 10 à ̈, ad esempio, riposto in un apposito serbatoio contenitore o in appoggio su una superficie di appoggio con il lembo 21 rivolto verso l’alto; in alternativa, qualora non fosse previsto tale lembo 21, à ̈ possibile agire direttamente sulle pareti laterali 13 del corpo attivo 10, in modo da trattenerlo mediante la presa esercitata dalla seconda coppia di porzioni estese di presa 342 sulle stesse pareti laterali.
In sostanza, quando presente il lembo 21, avvicinando le ganasce 32 al lembo 21 ed esercitando una compressione sulle porzioni contrapposte del braccio 37, si vanno a stringere le porzioni estese di presa 341 della prima coppia sul lembo stesso mantenendone la presa, ad esempio mediante il dente 38 di aggancio a scatto che blocca reciprocamente le porzioni contrapposte di braccio 37 quando le ganasce 32 sono chiuse sul lembo 21.
Da questa configurazione à ̈ possibile avvicinare la superficie adesiva 11 del corpo attivo 10 alla parete 2 dell’apparato sanitario 3 e, mediante una traslazione lungo la direzione A di esercizio della pressione (ortogonale alla superficie adesiva stessa), premere la stessa superficie adesiva 11 sulla parete, preventivamente umidificata.
Il contatto tra la parete 2 e la pastiglia scioglie la porzione di pellicola 20 idrosolubile interposta tra la superficie adesiva 12 e la parete stessa e (ad esempio, esercitando essa stessa un’azione adesiva) viene stabilita l’adesione tra il corpo attivo 10 e la parete 2.
Contemporaneamente, l’utilizzatore, agendo con un dito della stessa mano che afferra il braccio 37 sull’estremità libera del dente 38, libera l’aggancio a scatto dello stesso dente 38 dalla sede 39, in modo che - quando si interrompe l’azione di compressione tra le porzioni contrapposte del braccio 37 - le due ganasce 32, per effetto della elasticità del braccio stesso, rilasciano il lembo 21 della pellicola 20 (e/o le pareti laterali 13 della pastiglia) e così il dispositivo applicatore 30 può essere rimosso lasciando il corpo attivo 10 attaccato alla parete 2, dopo che sia trascorso un determinato tempo di adesione, ad esempio di qualche secondo.
In pratica la fase di rilascio della pastiglia avviene mediante una traslazione reciproca con strisciamento tra la superfice attiva 12 (ad esempio mediante l’interposizione della pellicola 20) della pastiglia e la superficie di pressione 33 durante l’apertura delle ganasce 32.
La fase di sblocco delle ganasce 32 avviene o contemporaneamente alla fase in cui si esercita una pressione della pastiglia contro la parete 2 dell’apparato sanitario 3 o, comunque, prima della suddetta fase di rilascio della pastiglia stessa.
Con i primi passaggi di acqua sulla pastiglia viene rimossa completamente, o quasi, la pellicola 20 che, dunque, lascia scoperta la seconda superficie 12, così come le pareti laterali 13 (anch’esse attive) del corpo attivo 10, per il rilascio dell’elemento di trattamento nell’acqua.
In una seconda forma di realizzazione del sistema 1, mostrata nelle figure 6 e 7, il dispositivo applicatore 30 comprende una pinza 36 comprendente una coppia di bracci 370, ciascuno dei quali presenta ad una prima estremità 371 una ganascia 32, come sopra descritta per la prima forma di realizzazione, e alla seconda estremità 372 i mezzi di impugnatura ovvero una porzione arcuata o afferrabile mediante le dita di un utilizzatore.
I bracci 370 sono incernierati in almeno un punto di fulcro 373 intermedio tra le rispettive estremità 371 e 372, in modo che le ganasce 32 possano essere aperte e chiuse mediante un meccanismo sostanzialmente a forbice.
In tale seconda forma di realizzazione non sono presenti, i detti mezzi di bloccaggio delle ganasce 32 nella configurazione chiusa, seppure non si esclude che la pinza 36 possa esserne provvista.
Il sistema 1, secondo la seconda forma di realizzazione, comprende mezzi di ritorno 374 elastico dei bracci 370 atti a spingere le ganasce 32 dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura in contrasto all’azione di chiusura delle stesse esercitata dall’utilizzatore.
In pratica, almeno un braccio 370 (nell’esempio raffigurato ciascun braccio 370) comprende un’appendice 374 elasticamente cedevole rivolta verso l’altro braccio 370, la quale à ̈ atta a flettersi (una volta venuta a contatto con l’altro braccio e/o con l’altra appendice, ove prevista), per azione della compressione esercitata dall’utilizzatore sulle estremità 372 di impugnatura dei bracci stessi, e a ritornare elasticamente in posizione di riposo, allontanando le ganasce 32, una volta che l’utilizzatore cessi di agire con tale forza di compressione.
Nell’esempio raffigurato nelle figure 6 e 7 la seconda forma di realizzazione mostrata, a differenza della prima forma di realizzazione del sistema 1, non presenta la seconda coppia di superfici estese 342, per cui l’afferraggio della pastiglia avverrà esclusivamente in corrispondenza del lembo 21 della pellicola 20 che riveste ed avvolge il corpo attivo 10 o, qualora fosse prevista, in corrispondenza di una qualsivoglia cresta nella pastiglia che si ergesse dalla seconda superficie 12 della stessa; non si esclude tuttavia che anche le ganasce 32 del sistema 1, secondo la seconda forma di realizzazione, possano comunque prevedere la seconda coppia di porzioni estese 342.
Alla luce di quanto sopra descritto, il funzionamento del sistema 1 secondo la seconda forma di realizzazione à ̈ del tutto analogo a quello descritto per la prima forma di realizzazione, fatta eccezione per il meccanismo a forbice che regola l’apertura e chiusura delle ganasce 32 e per la necessità di mantenere le ganasce 32, mediante l’esercizio di una compressione sulle estremità 372 di impugnatura dei bracci 370, chiuse sul lembo 21, fino a che non à ̈ trascorso il determinato tempo necessario per l’adesione della pastiglia alla parete 2.
In una terza forma di realizzazione, mostrata nelle figure 8 - 10, il dispositivo applicatore 30 comprende una pinza 36, analoga a quella descritta per la prima forma di realizzazione, dotata di un unico braccio 37, realizzato in un materiale elasticamente cedevole e ripiegato ad U, alle cui estremità sono ricavati i mezzi di afferraggio 31 e la superficie di pressione 33 come sopradescritti.
In corrispondenza della porzione piegata del braccio 37, il braccio stesso à ̈ dotato di mezzi di azionamento, ad esempio un perno di presa 375 fissato mediante un innesto ad incastro 376, alla porzione piegata del braccio 37 e sviluppantesi longitudinalmente dalla parte opposta del braccio 37 rispetto alle estremità dotate di ganasce 32.
Il dispositivo applicatore 30, di questa terza forma di realizzazione, comprende un corpo esterno 40 cavo, al cui interno à ̈ associato scorrevolmente il braccio 37; il perno di presa 375 à ̈ atto ad azionare in traslazione il braccio 37 rispetto al corpo esterno 40 e, contemporaneamente, azionare in apertura e chiusura le ganasce 32, come meglio apparirà nel seguito.
Il corpo esterno 40 presenta una cavità 41 interna sviluppantesi longitudinalmente lungo l’asse di traslazione del braccio rispetto al corpo esterno e passante da parte a parte del corpo esterno stesso.
Nella cavità 41 à ̈ inserito il braccio 37, in modo che le ganasce 32 si trovino da una parte del corpo esterno 40 e l’estremità libera del perno di presa 375 si trovi dalla parte opposta del corpo esterno stesso.
La cavità 41 presenta una zona estremale allargata 42, in corrispondenza dell’estremità del corpo esterno 40 posta dalla parte delle ganasce 32 e una zona centrale rastremata 43, che si prolunga fino all’estremità opposta del corpo esterno 40.
Il braccio 37, dunque, scorre, lungo l’asse longitudinale della cavità 41 tra due posizioni contrapposte, di cui una prima posizione (mostrata in figura 9), in cui il braccio 37 à ̈ sostanzialmente contenuto all’interno del corpo esterno 40 e le ganasce 32 sono a battuta sull’estremità del corpo esterno stesso, ed una seconda posizione (mostrata in figura 8), in cui il braccio 37 à ̈ parzialmente posto esternamente al corpo esterno 40 dalla parte interessata dalle ganasce 32.
In particolare, in tale prima posizione sul braccio 37 agisce una forza di compressione dovuta alla zona centrale rastremata 43 della cavità 41 tale da chiudere le ganasce 32; nella seconda posizione il braccio 37 si porta in corrispondenza della zona estremale allargata 42 e l’elasticità del braccio stesso permette l’apertura delle ganasce 32.
Nella prima posizione del braccio 37 le porzioni estese di presa 341 della prima coppia sono sostanzialmente a contatto reciproco in modo che possano trattenere l’eventuale lembo 21 della pellicola; le porzioni estese di presa 342 della seconda coppia sono tra loro affacciate in modo da poter afferrare le pareti laterali 13 della pastiglia, qualora ad esempio non fosse presente il lembo 21.
Il braccio 37, nella fattispecie, presenta una coppia di bombature contrapposte definite in corrispondenza delle porzioni contrapposte del braccio che conformano una zona allargata del braccio stesso atta ad essere inserita a misura all’interno della zona centrale rastremata 43 della cavità 41.
Il braccio 37, inoltre, à ̈ conformato in modo da presentare una zona rastremata in corrispondenza della porzione ripiegata ad U, in modo che quando il braccio 37 à ̈ nella seconda posizione tale porzione vada a contatto con la parete interna della cavità e/o il braccio 37 (ad esempio la bombatura dello stesso) sia libero di deformarsi elasticamente allargando le ganasce 32.
All’estremità del corpo esterno 40, impegnata dal perno di presa 375, à ̈ previsto un codolo cavo 44 entro cui à ̈ infilato, ad esempio sostanzialmente a misura, il perno di presa stesso, il quale termina con un piattello allargato 45 o un occhiello azionabile mediante una mano dell’utilizzatore per la traslazione del braccio 37 rispetto al corpo esterno 40.
Sulla camicia esterna del corpo esterno 40 sono previsti, inoltre, due occhielli 46 atti ad essere infilati da due dita dell’utilizzatore, in modo che con un terzo dito della stessa mano o l’altra mano agisca sul piattello 376 per azionare la traslazione reciproca (per l’apertura e chiusura delle ganasce 32) del braccio 37 rispetto al corpo esterno 40.
Il funzionamento del sistema, secondo tale terza forma di realizzazione dell’invenzione, à ̈ del tutto analogo a quello sopraesposto per la prima forma di realizzazione, ad eccezione del fatto che l’azione di compressione sul braccio 37, di bloccaggio delle ganasce 32 in posizione chiusa e di apertura delle ganasce stesse per il rilascio dell’agente sanitario, una volta aderito alla parete 2 dell’apparato sanitario, à ̈ demandato al corpo esterno 40 e allo scorrimento del braccio stesso all’interno di esso.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema (1) per l’applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete (2) di un apparato sanitario (3) caratterizzato dal fatto di comprendere: - un agente sanitario avente • un corpo attivo (10) preformato solido o semisolido, • almeno una superficie adesiva (11) atta ad aderire alla parete (2) di un apparato sanitario (3), • una seconda superficie (12) opposta alla superficie adesiva (11) del corpo attivo (10) ed • una coppia di superfici (13,22) tra loro contrapposte; - un dispositivo applicatore (30) dotato di \ • almeno una superficie di pressione (33) atta a venire a contatto con detta seconda superficie (12) per premere la superficie adesiva (11) contro la parete (2) dell’apparato sanitario (3) e • mezzi di afferraggio (31) comprendenti una coppia di ganasce (32) atte a chiudersi rispettivamente su dette superfici contrapposte (13,22), in cui ciascuna ganascia (32) comprende una porzione estesa di presa (341, 342), le porzioni estese di presa (341,342) essendo mobili in avvicinamento e allontanamento reciproco rispettivamente per l’afferraggio ed il rilascio di dette superfici contrapposte (13,22).
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’agente sanitario comprende una pellicola (20) che permette l’adesione del corpo attivo (10) alla parete (2) dell’apparato sanitario (3) e avvolge lo stesso corpo attivo (10).
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 2, in cui la pellicola (20) comprende almeno un lembo (21) protendentesi dal corpo attivo (10) da una parte opposta rispetto alla superficie adesiva (11), la ganasce (32) del dispositivo applicatore (30) essendo atte a chiudersi su facce contrapposte (22) del lembo (21) definenti dette superfici contrapposte.
  4. 4. Sistema (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la pellicola (20) Ã ̈ realizzata in un materiale idrosolubile.
  5. 5. Sistema (1) secondo la rivendicazione 3, in cui il lembo (21) Ã ̈ un lembo flessibile sporgente dalla seconda superficie (12).
  6. 6. Sistema (1) secondo la rivendicazione 3, in cui ciascuna ganascia (32) del dispositivo applicatore (30) comprende una prima di dette porzioni estese di presa (341), sostanzialmente ortogonale alla superficie di pressione (33), le porzioni estese di presa (341) della prima coppia di porzioni estese di presa stesse sono mobili in avvicinamento e allontanamento reciproco rispettivamente per l’afferraggio ed il rilascio di detto lembo (21).
  7. 7. Sistema (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna ganascia comprende una semi-superficie di pressione (33), le semi-superfici di pressione (33) essendo mobili in avvicinamento e allontanamento reciproco con le porzioni estese di presa (34) e si protendendo da parti opposte rispetto alle superfici di presa stesse.
  8. 8. Sistema (1) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di afferraggio (31) comprendono mezzi di impugnatura (37,372) atti ad essere manovrati da un utilizzatore per l’apertura e la chiusura delle ganasce (32).
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione 8, in cui i mezzi di afferraggio (31) comprendono una pinza (36) dotata di almeno un braccio (37,370) una cui porzione definisce i mezzi di impugnatura e ad almeno una delle estremità à ̈ realizzata almeno una di dette ganasce (32).
  10. 10. Sistema (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detto braccio (37) à ̈ realizzato in un materiale elasticamente cedevole e presenta conformazione sostanzialmente ripiegata ad U, a ciascuna estremità del braccio (37) essendo realizzata una ganascia (32) di detta coppia di ganasce.
  11. 11. Sistema (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di bloccaggio (38,39) della movimentazione reciproca delle ganasce (32), atti a bloccare la movimentazione reciproca delle ganasce (32) in posizione chiusa.
  12. 12. Sistema (1) secondo la rivendicazione 9 e 11, in cui i mezzi di bloccaggio comprendono almeno un dente (38) di aggancio a scatto protendentesi da almeno una porzione del braccio (37) rivolta verso la porzione ad essa contrapposta dello stesso braccio e atto ad agganciarsi a scatto in una sede (39) di aggancio realizzata nella detta altra porzione.
  13. 13. Sistema (1) secondo la rivendicazione 12, in cui il dente (38) comprende una zona accessibile dall’esterno dei mezzi di impugnatura atta ad essere premuta verso una delle superfici di pressione (33) per il disimpegno di detto dente (38) da detta sede (39).
  14. 14. Sistema (1) secondo la rivendicazione 9, in cui la pinza (36) dei mezzi di afferraggio (31) comprende una coppia di detti bracci (370) ciascuno dei quali presenta ad una prima estremità (371) una di dette ganasce (32) e alla seconda estremità (372) detti mezzi di impugnatura, i bracci (370) essendo incernierati in almeno un punto di fulcro (373) intermedio tra le rispettive estremità (371,372).
  15. 15. Sistema (1) secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che di comprendere mezzi di ritorno (374) elastico dei bracci (370) atti a spingere le ganasce (32) dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura.
  16. 16. Sistema secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che il dispositivo applicatore (30) comprende almeno un corpo esterno (40) associato scorrevolmente esternamente al braccio (37), il braccio stesso essendo dotato di mezzi di azionamento (375) per l’azionamento in traslazione dello stesso braccio rispetto al corpo esterno (40) e l’apertura e chiusura di dette ganasce (32).
  17. 17. Metodo per l’applicazione di un agente sanitario adesivo ad una parete (2) di un apparato sanitario (3) caratterizzato dal fatto di comprende le fasi di: - fornire un agente sanitario avente un corpo attivo (10) preformato solido o semisolido e presentante almeno una superficie adesiva (11) atta ad aderire alla parete (2) di un apparato sanitario (3), una seconda superficie (12) opposta alla superficie adesiva (11) del corpo attivo (10) ed una coppia di superfici (13,22) tra loro contrapposte, associate al corpo attivo (10); - fornire un dispositivo applicatore (30) dotato di almeno una superficie di pressione (33) atta a venire a contatto con detta seconda superficie (12) per premere la superficie adesiva (11) contro la parete (2) dell’apparato sanitario (3) e mezzi di afferraggio (31) comprendenti una coppia di ganasce (32) atte a chiudersi rispettivamente su dette superfici contrapposte (13,22), in cui ciascuna ganascia (32) comprende una porzione estesa di presa (341, 342), le porzioni estese di presa (34) essendo mobili in avvicinamento e allontanamento reciproco rispettivamente per l’afferraggio ed il rilascio di dette superfici contrapposte (13,22); - afferrare, tramite la chiusura delle ganasce (32) del dispositivo applicatore (30), le due rispettive superfici (13,22) tra loro contrapposte e associate al corpo attivo (10), in modo che la superficie di pressione (33) del dispositivo applicatore (30) vada a contatto con il corpo attivo (10) da parte opposta rispetto alla superficie adesiva (11), - premere la superficie adesiva (11) del corpo attivo (10) su una parete (2) di un apparato sanitario (3) avvicinando il dispositivo applicatore (30) alla parete (2) lungo una direzione sostanzialmente ortogonale alla superficie di pressione (33) del dispositivo applicatore stesso, - rilasciare il corpo attivo (10) dopo un determinato tempo di adesione, tramite l’apertura delle ganasce (32) del dispositivo applicatore (30).
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 17, in cui il corpo attivo (10) à ̈ avvolto in una pellicola (20) che permette l’adesione del corpo attivo (10) alla parete (2) dell’apparato sanitario (3), detta pellicola (20) comprendendo almeno un lembo (21) protendentesi dal corpo attivo (10) da una parte opposta rispetto alla superficie adesiva (11), detta fase di afferrare, tramite la chiusura delle ganasce (32) del dispositivo applicatore (30), essendo realizzata mediante la chiusura delle ganasce stesse su facce contrapposte (22) del lembo (21) definenti dette superfici contrapposte.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
DE10222009A1 (de) * 2002-05-17 2003-12-04 Henkel Kgaa Vorrichtung zur Aufnahme einer in das Innere eines Toilettenbeckens oder dergl. abzugebenden gelförmigen Wirkstoffzubereitung
US20080190457A1 (en) * 2007-02-12 2008-08-14 Veltman Jerome J Self-sticking disintegrating block for toilet or urinal
EP2141221A1 (en) * 2008-06-30 2010-01-06 Bolton Manitoba SpA Adhesive toilet product, containment and applicator device thereto

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