ITMO20090184A1 - Dispositivo monodose per l'erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l'applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili - Google Patents

Dispositivo monodose per l'erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l'applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili Download PDF

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ITMO20090184A1 IT000184A ITMO20090184A ITMO20090184A1 IT MO20090184 A1 ITMO20090184 A1 IT MO20090184A1 IT 000184 A IT000184 A IT 000184A IT MO20090184 A ITMO20090184 A IT MO20090184A IT MO20090184 A1 ITMO20090184 A1 IT MO20090184A1
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Description

“DISPOSITIVO MONODOSE PER L’EROGAZIONE DI SOSTANZE FLUIDE ADESIVE, PARTICOLARMENTE PER L’APPLICAZIONE DI SOSTANZE IGIENIZZANTI SU SANITARI E SIMILI†.
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili.
È noto che, per igienizzare, disinfettare e/o profumare le superfici interne dei servizi igienici, si fa abitualmente ricorso a particolari dispositivi che permetono di appendere all’ interno del vaso del sanitario un agente pulente che si scioglie man mano che viene investito dall’acqua di scarico. Abitualmente gli agenti pulenti tradizionali si presentano soto forma di una saponetta rigida collocata all’ interno di una gabbia destinata ad essere appesa al bordo del vaso dei servizi igienici.
Tale dispositivo, tutavia, presenta numerosi inconvenienti tra cui va annoverato il fato che possono essere sganciati con eccessiva facilità dal bordo del vaso e dunque possono finire involontariamente in una posizione non corretta, ad esempio in un punto del vaso in cui l’agente pulente non viene investito dal flusso dell’acqua, risultano pertanto inefficace.
In tal caso le gabbie necessitano di essere riposizionate a mano, in modo tuttavia non igienico.
Un altro inconveniente, inoltre, consiste nel fatto che le maglie della gabbia, per quanto larghe, non permettono allo scarico dell’acqua di lambire completamente la saponetta rigida, col risultato che una parte dell’agente pulente non viene effettivamente utilizzata.
Per contro, l’impiego di gabbie con maglie eccessivamente grandi comporta il rischio che la saponetta rigida, diminuendo di volume per via del consumo, ad un certo punto sfugga dalla gabbia e vada persa nello scarico, con conseguente spreco di una parte ancora utilizzabile dell’agente pulente.
In alternativa ai dispositivi precedentemente descritti, sono note particolari sostanze igienizzanti in forma di gel adesivo che possono essere applicate direttamente sulla superficie interna dei vasi per servizi igienici.
Tali sostanze possono essere applicate tramite un corrispondente applicatore direttamente sulla superficie interna dei vasi dei sanitari, alla quale queste sostanze igienizzanti aderiscono perfettamente.
Le sostanze rimangono sulla superficie interna dei vasi anche dopo essere state investite dall’acqua di scarico, e di solito vengono rimosse completamente solo dopo un grande numero di scarichi.
Queste sostanze, inoltre, sono idonee per essere applicate anche sulle superfici di orinatoi, gabinetti, lavelli industriali, docce, vasche da bagno, macchine lavastoviglie e simili.
Una sostanza di questo tipo à ̈ descritta e illustrata nel brevetto US 6,667,286.
Per l’erogazione e la corretta applicazione di tali sostanze sono note diverse tipologie di applicatori: per esempio, i documenti WO 03/043906 e WO 2004/043825 si riferiscono a specifici applicatori a forma di siringhe che permettono di applicare con successo le sostanze adesive in forma di gel ma che, tuttavia, presentano alcuni inconvenienti.
Alcuni utilizzatori, infatti, hanno difficoltà a decidere quando interrompere l’erogazione delle sostanze e, ad esempio, continuano a premere sullo stantuffo della siringa e ad applicare le sostanze igienizzanti su tutta la circonferenza del vaso per servizi igienici. Ciò determina un utilizzo eccessivo ed inutile delle sostanze igienizzanti e l’insorgere della necessità di ricaricare sconvenientemente gli erogatori.
Altri utilizzatori, invece, non applicano ima quantità sufficiente di sostanza igienizzante, riducendone l’efficienza.
Dal documento WO 2007/008531 à ̈ noto un dispositivo applicatore che sopperisce agli inconvenienti sopra citati tramite una siringa provvista di uno stantuffo scorrevole all’ interno di un corpo cilindrico, tra lo stantuffo ed il corpo cilindrico essendo interposto un sistema dentellato che permette di discretizzare l’avanzamento dello stantuffo e quindi di erogare dosi prestabilite di sostanza igienizzante.
Anche questo dispositivo erogatore, tuttavia, presenta alcuni inconvenienti come ad esempio il fatto che la presenza del sistema dentellato complica e non poco la forma del dispositivo, per la cui fabbricazione, dunque, Ã ̈ necessario ricorrere a stampi notevolmente complessi e costosi, con conseguente incremento dei costi di confezionamento che, inevitabilmente, si scaricano sul prezzo di vendita al pubblico, col rischio di rendere i prodotti meno interessanti per la clientela.
Non bisogna trascurare, inoltre, il fatto che siffatti dispositivi sono appositamente studiati per l’erogazione di più dosi e, quindi, dopo l’applicazione della prima dose, vengono richiusi tramite tappi o altri sistemi di copertura.
Tali sistemi, tuttavia, non possono sempre garantire la perfetta conservazione delle sostanze igienizzanti che rimangono all’ interno del dispositivo, col rischio che esse perdano il proprio potere igienizzante, disinfettante e/o profumante prima di essere effettivamente applicate.
Il compito principale della presente invenzione à ̈ quello di escogitare un dispositivo monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili, che permetta di applicare una sostanza fluida su una superficie da igienizzare, disinfettare e/o profumare in maniera pratica, agevole, funzionale e in condizioni di perfetta igienicità per l’utilizzatore.
Ulteriore scopo del presente trovato consiste nell’ escogitare un dispositivo che permette l’erogazione di quantità prestabilite di sostanza fluida, senza il rischio di sovradosaggi o di sottodosaggi.
Non ultimo scopo dell’ invenzione consiste nelTescogitare un dispositivo che può essere fabbricato in modo particolarmente semplice e con costi contenuti.
Altro scopo del presente trovato à ̈ quello di escogitare un dispositivo monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili, che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego.
Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente dispositivo monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili, caratterizzato dal fatto che comprende un corpo cavo a soffietto che à ̈ atto al contenimento di una dose di sostanza fluida adesiva e che à ̈ provvisto di almeno un’apertura di erogazione per l’applicazione di detta sostanza fluida adesiva su una superficie, mezzi di chiusura amovibili di detta apertura di erogazione, ed almeno un elemento distanziale atto a distanziare detta apertura di erogazione da detta superficie durante l’applicazione di detta sostanza fluida adesiva.
Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un dispositivo monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista in assonometria e in esploso di una prima forma di attuazione del dispositivo secondo il trovato;
la figura 2 Ã ̈ una vista in sezione e in esploso del dispositivo di figura 1 in fase di apertura;
la figura 3 Ã ̈ una vista in sezione del dispositivo di figura 1 in fase di erogazione;
la figura 4 Ã ̈ una vista in sezione del dispositivo di figura 1 al termine della fase di erogazione;
la figura 5 Ã ̈ una vista in assonometria di una seconda forma di attuazione del dispositivo secondo il trovato;
la figura 6 Ã ̈ una vista in sezione del dispositivo di figura 5 in configurazione chiusa;
la figura 7 Ã ̈ una vista in sezione del dispositivo di figura 5 in configurazione di fine erogazione;
la figura 8 Ã ̈ una vista in assonometria di una terza forma di attuazione del dispositivo secondo il trovato;
la figura 9 Ã ̈ una vista in sezione del dispositivo di figura 8 in configurazione chiusa;
la figura 10 Ã ̈ una vista in sezione del dispositivo di figura 8 in configurazione di fine erogazione.
Con particolare riferimento alla forma di attuazione delle figure da 1 a 4, si à ̈ indicato globalmente con 1 un dispositivo monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili.
A questo proposito si specifica che nella presente trattazione con il termine sostanze fluide si intendono preferibilmente prodotti viscosi, ad esempio allo stato di pasta e di gel, ma non si escludono alternative soluzioni in cui la sostanza fluida sia un prodotto liquido o in polvere, in particolare polveri molto fini dotate di grande scorrevolezza.
Le sostanze fluide secondo la presente invenzione devono comunque avere proprietà autoadesive per consentire loro di appiccicarsi ad una superficie 2 che, ad esempio, consiste nella superficie interna da igienizzare, disinfettare e/o profumare di un vaso per servizi igienici, ma non si escludono impieghi alternativi su orinatoi, gabinetti, lavelli industriali, docce, vasche da bagno, macchine lavastoviglie o altre tipologie di superfici.
Il dispositivo 1 comprende un corpo cavo a soffietto 3 che à ̈ atto a contenere una dose di sostanza fluida adesiva 4 e che à ̈ provvisto di un’apertura di erogazione 5 per l’applicazione della sostanza fluida adesiva 4 sulla superficie 2.
Il corpo cavo a soffietto 3 comprende una parete tubolare ripiegabile su se stessa e provvista di una prima estremità assiale 3 a in cui à ̈ ricavata l’apertura di erogazione 5 e di una seconda estremità assiale 3b opposta alla prima estremità assiale 3 a.
Utilmente, il corpo cavo a soffietto 3 à ̈ ottenuto per stampaggio ad iniezione di materia plastica, con la prima estremità assiale 3a aperta, così da definire l’apertura di erogazione 5, mentre la seconda estremità assiale 3b à ̈ realizzata chiusa.
Alla prima estremità assiale 3 a sono associati mezzi di chiusura 6, di tipo amovibile, atti a chiudere l’apertura di erogazione 5 fino al momento dell’utilizzo della sostanza fluida adesiva 4.
I mezzi di chiusura 6 comprendono un tappo 7, che à ̈ calzabile ad incastro attorno alla prima estremità assiale 3 a del corpo cavo a soffietto 3 in corrispondenza deH’apertura di erogazione 5, ed un setto 8, che à ̈ rimovibile a strappo dal tappo 7.
II tappo 7 ed il setto 8, in particolare, sono realizzati in corpo unico per stampaggio ad iniezione di materia plastica in modo che rimangono uniti tra loro lungo una linea di congiunzione 9 a sezione indebolita e di facile lacerazione.
Per agevolare la loro separazione, il setto 8 Ã ̈ associato ad una linguetta di presa 10 che consente alPutilizzatore di afferrarlo.
Una volta che il tappo 7 à ̈ stato calzato sul corpo cavo a soffietto 3, il setto 8 risulta sostanzialmente combaciante con l’apertura di erogazione 5.
Sul tappo 7 à ̈ associabile un elemento distanziale 11 atto a distanziare l’apertura di erogazione 5 dalla superficie 2 durante l’applicazione della sostanza fluida adesiva 4.
L’elemento distanziale 11 à ̈ sostanzialmente sagomato a padiglione e provvisto di una facciata interna concava terminante in un bordo 12 circolare atto ad entrare in contatto con la superficie 2.
Al centro del padiglione 11 à ̈ ricavato un foro 13 atto ad essere disposto sostanzialmente combaciante con l’apertura di erogazione 5 per il passaggio della sostanza fluida adesiva 4 proveniente dal corpo cavo a soffietto 3.
Per consentire Punione del tappo 7 e dell’elemento distanziale 11, sulla superficie esterna del tappo 7 à ̈ ricavata una porzione filettata 14 per l’avvitamento in una corrispondente madrevite 15 ricavata lungo il bordo del foro 13 dell’elemento distanziale 11.
Utilmente il dispositivo 1 comprende mezzi di presa 16 atti a consentire ad un utilizzatore di afferrare l’elemento distanziale 11 con le dita 17; tali mezzi di presa 16 consistono, ad esempio, in un ringrosso anulare collocabile sotto al padiglione 11.
L’elemento distanziale 11 ed i mezzi di presa 16 sono realizzati in un corpo unico monolitico, ad esempio per stampaggio ad iniezione di materia plastica.
Il dispositivo 1 illustrato nelle figure da 1 a 4 può essere distribuito sul mercato in confezioni contenenti una serie di corpi cavi a soffietto 3, confezionati e chiusi tramite i corrispondenti mezzi di chiusura 6, ed una serie di altrettanti elementi distanziali 11, da avvitare sui tappi 7 prima dell’uso.
In alternativa, una confezione di dispositivi 1 potrebbe contenere una serie di corpi cavi a soffietto 3 ed un solo elemento distanziale 11 da riutilizzare di volta in volta con i vari corpi cavi a soffietto 3.
In tal caso il dispositivo 1 à ̈ utilmente dotato di un coperchio protettivo 18 che permette di preservare l’elemento distanziale 11 tra un uso e altro, à ̈ associabile in modo rimovibile al bordo 12 del padiglione 1 1 ed à ̈ provvisto di un risvolto di presa 19 per agevolarne la rimozione dal bordo 12.
Il funzionamento del dispositivo 1 illustrato nelle figure da 1 a 4 Ã ̈ il seguente.
Prima dell’applicazione sulla superficie 2, l’utilizzatore provvede a rimuovere il setto 8 dal tappo 7 facendo leva sulla linguetta di presa 10 e, qualora presente, rimuove anche il coperchio protettivo 18 dall’elemento distanziale 1 1.
In seguito l’utilizzatore avvita il corpo cavo a soffietto 3 nel foro 13 dell’elemento distanziale Il e porta il bordo 12 del padiglione Il a contatto con la superficie 2.
Trattenendo l’elemento distanziale 11 con le dita 17 in corrispondenza dei mezzi di presa 16, infine, preme sulla base del corpo cavo a soffietto 3 spingendo la sostanza fluida adesiva 4 a fuoriuscire dall’apertura di erogazione 5 che così va a contatto con la superficie 2 (figura 3).
Una volta allontanato il dispositivo dalla superficie 2, la sostanza fluida adesiva 4 rimane attaccata alla superficie 2 per svolgere il proprio compito igienizzante, disinfettante e/o profumante.
Con particolare riferimento alla forma di attuazione delle figure da 5 a 7, il dispositivo 1 comprende un corpo cavo a soffietto 3 completamente identico a quello illustrato nelle figure precedenti.
Tale forma di attuazione si differenzia dall’ antecedente in quanto l’elemento distanziale 11 ed i mezzi di chiusura 6 sono realizzati in un corpo unico monolitico assieme ai mezzi di presa 16.
Il centro dell’elemento distanziale 1 1, infatti, à ̈ sagomato per essere calzato ad incastro direttamente sulla prima estremità assiale 3 a del corpo cavo a soffietto 3 mentre i mezzi di chiusura 6 comprendono un setto 8 sostanzialmente combaciante con Γ apertura di erogazione 5 e rimovibile a strappo dall’elemento distanziale 11.
A tale scopo il setto 8 e l’elemento distanziale 11 sono uniti tramite una linea di congiunzione 9 a sezione indebolita e facilmente lacerabile.
Per agevolare la lacerazione della linea di congiunzione 9, il setto 8 à ̈ associato ad un perno di presa 20 che si estende sostanzialmente coassiale al corpo cavo a soffietto 3 e che permette all’utilizzatore di afferrare il setto 8 e rimuoverlo.
In questa forma di attuazione, inoltre, i mezzi di presa 16 sono costituiti, ad esempio, non più da un ringrosso anulare ma bensì da una coppia di alette disposte da parti diametralmente opposte del padiglione 11 .
Il funzionamento del dispositivo illustrato nelle figure da 5 a 7 Ã ̈ il seguente.
In fase di fabbricazione e confezionamento il corpo cavo a soffietto 3 à ̈ destinato ad essere riempito con la sostanza fluida adesiva 4 e quindi unito all’elemento distanziale 1 1 per chiuderne l’apertura di erogazione 5.
Il dispositivo 1 così assemblato à ̈ pronto ad essere distribuito sul mercato. Per il suo utilizzo, à ̈ sufficiente rimuovere il setto 8 facendo leva sul perno di presa 20 ed applicare la sostanza fluida adesiva 4 sulla superficie 2 in modo a quanto illustrato nelle figure 3 e 4.
Facendo riferimento alla forma di attuazione rappresentata nelle figure da 8 a 10, 1 dispositivo 1 Ã ̈ provvisto di mezzi di chiusura 6 e di mezzi di presa 16 sostanzialmente similari a quelli delle figure da 5 a 7.
Tale forma di attuazione ha la peculiarità di presentare l’elemento distanziale 11 e il corpo cavo a soffietto 3 realizzati in un corpo unico monolitico assieme ai mezzi di chiusura 6 e ai mezzi di presa 16.
La seconda estremità assiale 3b del corpo cavo a soffietto 3 à ̈ realizzata aperta per consentirne il riempimento con la sostanza fluida adesiva 4 ed à ̈ chiudibile ad incastro tramite un fondo di chiusura 21 .
Il fondo di chiusura 21 à ̈ sagomato a definire una protuberanza 22 collocabile all’ interno del corpo cavo a soffietto 3 e almeno parzialmente complementare alla faccia interna del corpo cavo a soffietto 3 in corrispondenza dell’apertura di erogazione 5.
Il funzionamento di questa forma di attuazione à ̈ il seguente.
Il dispositivo 1 viene fabbricato per stampaggio ad iniezione di due pezzi separati: un pezzo à ̈ costituito da corpo cavo a soffietto 3, elemento distanziale 11, mezzi di chiusura 6 e mezzi di presa 16 realizzati in corpo unico monolitico, mentre l’altro pezzo consiste nel fondo di chiusura 21. Una volta riempito il corpo cavo a soffietto 3 con la sostanza fluida adesiva 4 e chiusa la seconda estremità assiale 3b con il fondo di chiusura 21, il dispositivo 1 à ̈ pronto per Pimmissione sul mercato.
Per l’applicazione della sostanza fluida adesiva 4, l 'utilizzatore effettua la rimozione del setto 8 e preme il fondo di chiusura 21 per schiacciare il corpo cavo a soffietto 3 ed erogare il prodotto.
In questa fase, la particolare forma del fondo di chiusura 21 permette alla protuberanza 22 di occupare quasi tutto lo spazio all’interno del corpo cavo a soffietto 3 nella configurazione di fine erogazione, consentendo di erogare la sostanziale totalità di sostanza fluida adesiva 4 contenuta nel dispositivo 1.
Si à ̈ in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
In particolare si sottolinea che il dispositivo secondo l’invenzione contiene una sola dose di sostanza fluida adesiva, evitando così agli utilizzatori di incorrere in sovradosaggi e/o sottodosaggi.
Il particolare accorgimento di prevedere un corpo cavo a soffietto permette inoltre di ottenere un dispositivo particolarmente compatto e al tempo stesso funzionale, che può essere fabbricato con costi molto limitati ed essere utilizzato in modo pratico, agevole e perfettamente igienico.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo (1) monodose per l’erogazione di sostanze fluide adesive, particolarmente per l’applicazione di sostanze igienizzanti su sanitari e simili, caratterizzato dal fatto che comprende un corpo cavo a soffietto (3) che à ̈ atto al contenimento di una dose di sostanza fluida adesiva (4) e che à ̈ provvisto di almeno un’apertura di erogazione (5) per l’applicazione di detta sostanza fluida adesiva (4) su una superficie (2), mezzi di chiusura (6) amovibili di detta apertura di erogazione (5), ed almeno un elemento distanziale (11) atto a distanziare detta apertura di erogazione (5) da detta superficie (2) durante l’applicazione di detta sostanza fluida adesiva (4).
  2. 2) Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende mezzi di presa (16) atti a consentire ad un utilizzatore di afferrare detto elemento distanziale (11) con le dita (17).
  3. 3) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di presa (16) comprendono almeno uno tra un ringrosso anulare ed un’aletta.
  4. 4) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento distanziale (11) à ̈ sostanzialmente sagomato a padiglione ed à ̈ provvisto di un bordo (12) atto ad entrare in contatto con detta superficie (2).
  5. 5) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto padiglione (11) à ̈ provvisto di una facciata interna concava.
  6. 6) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno un coperchio protettivo (18) associabile a detto bordo (12) del padiglione (11).
  7. 7) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo cavo a soffietto (3) comprende una parete tubolare ripiegabile su se stessa e provvista di una prima estremità assiale (3a) in cui à ̈ ricavata detta apertura di erogazione (5) e di una seconda estremità assiale (3b) opposta a detta prima estremità assiale (3a).
  8. 8) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda estremità assiale (3b) à ̈ realizzata chiusa.
  9. 9) Dispositivo (1) secondo ima o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta seconda estremità assiale (3b) à ̈ realizzata aperta e chiudibile con un fondo di chiusura (21).
  10. 10) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto fondo di chiusura (21) à ̈ sagomato a definire almeno una protuberanza (22) collocabile all’ interno di detto corpo cavo a soffietto (3).
  11. 11) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta protuberanza (22) à ̈ almeno parzialmente complementare alla faccia interna di detto corpo cavo a soffietto (3) in corrispondenza di detta apertura di erogazione (5).
  12. 12) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura (6) comprendono almeno un tappo (7) associabile a detto corpo cavo a soffietto (3) in corrispondenza di detta apertura di erogazione (5).
  13. 13) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto tappo (7) comprende almeno una porzione filettata (14) per Γ avvitamento di detto elemento distanziale (11).
  14. 14) Dispositivo (1) secondo ima o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura (6) comprendono almeno un setto (8) rimovibile a strappo da detto tappo (7).
  15. 15) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto (8) rimovibile a strappo da detto tappo (7) à ̈ associato ad almeno una linguetta di presa (10).
  16. 16) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di chiusura (6) comprendono almeno un setto (8) rimovibile a strappo da detto elemento distanziale (11).
  17. 17) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto (8) rimovibile a strappo da detto elemento distanziale (11) à ̈ associato ad almeno un perno di presa (20).
  18. 18) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento distanziale (11) e detti mezzi di presa (16) sono realizzati in un corpo unico monolitico.
  19. 19) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento distanziale (1 1) e detti mezzi di chiusura (6) sono realizzati in un corpo unico monolitico.
  20. 20) Dispositivo (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento distanziale (11) e detto corpo cavo a soffieto (3) sono realizzati in un corpo unico monolitico.
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