ITRE20110030A1 - "metodo per creare riserve di colore su un substrato tessile" - Google Patents

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ITRE20110030A1
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Roberto Lodi
Stefano Lodi
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Tintoria Emiliana Srl
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    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06PDYEING OR PRINTING TEXTILES; DYEING LEATHER, FURS OR SOLID MACROMOLECULAR SUBSTANCES IN ANY FORM
    • D06P5/00Other features in dyeing or printing textiles, or dyeing leather, furs, or solid macromolecular substances in any form
    • D06P5/12Reserving parts of the material before dyeing or printing ; Locally decreasing dye affinity by chemical means
    • DTEXTILES; PAPER
    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06BTREATING TEXTILE MATERIALS USING LIQUIDS, GASES OR VAPOURS
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Description

DESCRIZIONE
“METODO PER CREARE RISERVE DI COLORE SU UN SUBSTRATO TESSILEâ€
La presente invenzione riguarda generalmente un metodo per creare riserve di colore su un substrato tessile, ad esempio su un nastro pettinato (top), un filo o direttamente su un tessuto.
Come à ̈ noto, la creazione di una riserva di colore consiste sostanzialmente nel trattare il substrato tessile, o una sola parte di esso, con un opportuno prodotto riservante, contenente di norma una sostanza e/o un composto di sostanze, che impedisce totalmente o parzialmente alla parte trattata del substrato tessile di assorbire una tintura successiva.
In questo modo, il substrato tessile così trattato potrà essere utilizzato per realizzare delle pezze di tessuto che, a seguito della tintura successiva, presenteranno colorazioni differenti, ad esempio sulle facce opposte, per realizzare capi di abbigliamento “doubleface†, o in zone diverse di una sola o di entrambe le facce, per ottenere disegni o altri motivi decorativi.
Una problematica legata a questa soluzione consiste tuttavia nell’applicazione del prodotto riservante sul substrato tessile che, convenzionalmente, viene eseguita mediante strumenti manuali o semimanuali a bassa produttività.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ perciò quello di risolvere la menzionata problematica, rendendo disponibile un metodo per creare riserve di colore su un substrato tessile che permetta di conseguire una più elevata produttività ed un maggiore grado di automazione, permettendo quindi una migliore industrializzazione della tecnica di tintura sopra delineata.
Ulteriore scopo à ̈ quello di raggiungere il menzionato obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo piuttosto contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle forme di attuazione dell’invenzione le cui caratteristiche sono riportate nella rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi delle forme di attuazione dell’invenzione.
In particolare, la presente invenzione rende disponibile un metodo per creare riserve di colore su un substrato tessile, comprendente le fasi di predisporre un prodotto riservante liquido, semiliquido o pastoso, atto a ridurre parzialmente o totalmente la capacità del substrato tessile di assorbire una tintura, e di applicare detto prodotto riservante su tutto il substrato tessile, o su una porzione di esso, in cui questa fase di applicazione prevede di far transitare il substrato tessile tra almeno due tamburi controrotanti che esercitano una compressione sul substrato tessile in transito, rotolando sulle facce opposte di quest’ultimo.
Grazie a questa soluzione, i tamburi rotanti permettono di ottenere molteplici effetti vantaggiosi. Un primo effetto à ̈ quello di trascinare e fare avanzare il substrato tessile durante l’esecuzione del metodo, ottenendo così un procedimento continuo, rapido e quindi ad elevata produttività. Un secondo effetto à ̈ quello di generare una compressione che migliora l’adesione e la penetrazione del prodotto riservante sul substrato tessile, rendendo globalmente più efficace la fase di applicazione. Un ulteriore effetto à ̈ quello di generare questa compressione evitando contestualmente qualunque tipo di strisciamento che altrimenti potrebbe danneggiare il substrato tessile e/o la qualità della applicazione del prodotto riservante. Secondo una forma di attuazione dell’invenzione, l’applicazione del prodotto riservante prevede di impregnare il substrato tessile con il prodotto riservante e successivamente di farlo transitare attraverso i tamburi controrotanti, ad esempio tramite l’impiego di una tradizionale macchina mercerizzatrice per matassa.
La macchina mercerizzatrice per matassa à ̈ una macchina che consente di trattare substrati tessili in forma di fili in matassa, i quali possono essere poi utilizzati, insieme a fili non trattati, per tessere tessuti che, a seguito di una tintura successiva, presentino un desiderato effetto bicolore.
Secondo una diversa e alternativa forma di attuazione dell’invenzione, l’applicazione del prodotto riservante prevede di applicare il prodotto riservante direttamente su un primo di detti tamburi controrotanti, il quale trasferisce poi il prodotto riservante al substrato tessile a seguito della rotazione e della compressione esercitata in cooperazione col secondo tamburo.
In sostanza, questa forma di attuazione prevede l’applicazione della sostanza riservante tramite un processo di stampa tessile rotativa, la quale consente di raggiungere un’elevata uniformità della distribuzione del prodotto riservante sul substrato tessile nonché, tramite la compressione, di garantire una adeguata e voluta penetrazione del prodotto riservante nel substrato tessile stesso. In particolare, questo processo di stampa può essere vantaggiosamente eseguito ad esempio tramite un tradizionale macchinario per stampa Vigoreaux oppure tramite un tradizionale macchinario per stampa “millepunti†.
Il macchinario per stampa Vigoreaux à ̈ un macchinario che consente di trattare substrati tessili in forma di nastri pettinati (tops), con i quali sarà successivamente possibile realizzare fili con cui tessere tessuti che, a seguito di una tintura successiva, presentino un desiderato effetto bicolore.
Conformemente al processo di stampa Vigoreaux, un aspetto di questa forma di attuazione dell’invenzione prevede di dotare il suddetto primo tamburo, più comunemente chiamato cilindro alimentatore, di una superficie laterale rivestita di feltro, in modo da migliorare il trasferimento di prodotto riservante al substrato tessile. Un altro aspetto di questa forma di attuazione prevede di dotare il secondo tamburo, più comunemente chiamato cilindro da stampa, di una superficie laterale solcata da una pluralità di scanalature, preferibilmente a sviluppo elicoidale e parallele tra loro, in modo che i rilievi che rimangono definiti tra dette scanalature causino l’adesione del prodotto riservante solo in determinate zone del substrato tessile.
Il macchinario per stampa “millepunti†à ̈ invece un macchinario che consente di trattare substrati tessili in forma di pezze di tessuto già tessute, affinché le stesse, a seguito di una tintura successiva, presentino un desiderato effetto bicolore.
Conformemente al processo di stampa “millepunti†, un aspetto di questa forma di attuazione dell’invenzione prevede di dotare il suddetto primo tamburo di una superficie laterale solcata da una pluralità di incisioni o incavi distribuiti in modo uniforme.
Questi incavi hanno dimensioni estremamente piccole, al punto che la loro densità per unita di superficie di rotolamento à ̈ preferibilmente compresa tra 20 e 40 cavità per centimetro quadrato, ad esempio pari a 32 cavità per centimetro quadrato.
Grazie a questi piccoli incavi, ed alla pressione esercitata da una racla a lama che pulisce radialmente il cilindro inciso, à ̈ possibile spalmare il prodotto riservante sulla faccia del tessuto da trattare in modo particolarmente efficace sia da un punto di visto quantitativo, sia da un punto di vista di uniformità di distribuzione del prodotto riservante.
In questo caso, il secondo tamburo, più comunemente chiamato cilindro di compressione, non à ̈ inciso ed à ̈ utilizzato per sottoporre il tessuto che scorre tra il primo ed il secondo tamburo ad una compressione piuttosto elevata, variabile tra 2 e 8 bar e preferibilmente compresa tra 5 e 6 bar, la quale favorisce la penetrazione del prodotto riservante nelle fibre.
Secondo un aspetto dell’invenzione, la compressione esercitata dai tamburi controrotanti e/o la velocità di rotazione dei tamburi controrotanti può essere regolata in base ad uno, più di uno o tutti i seguenti parametri: comprimibilità del substrato tessile, spessore del substrato tessile, densità del substrato tessile e assorbitività del substrato tessile, ovvero la capacità del substrato tessile di assorbire il prodotto riservante.
Un altro aspetto del metodo prevede di regolare la quantità di prodotto riservante da applicare sul substrato tessile, tipicamente la quantità specifica per unità di superficie da trattare, in base ad almeno uno, più di uno o tutti i seguenti parametri: spessore del substrato tessile, composizione del substrato tessile (ossia materiale di cui à ̈ costituito), densità del substrato tessile, compressione esercitata dai tamburi controrotanti, velocità di rotazione dei tamburi controrotanti, viscosità e reologia del prodotto riservante.
Grazie a questi accorgimenti à ̈ vantaggiosamente possibile ottenere una applicazione molto efficace del prodotto riservante sul substrato tessile, nonché una desiderata penetrazione del prodotto riservante nello spessore del substrato tessile, tutto ciò in funzione degli effetti che si desiderano ottenere.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il prodotto riservante può comprendere anche un colorante atto a colorare il substrato tessile.
In questo modo, la porzione di substrato tessile trattata con questo prodotto riservante risulterà colorata e contemporaneamente refrattaria al processo di tintura successivo, con ciò garantendo una grande varietà di combinazioni cromatiche sul tessuto finito, senza alcuna ulteriore complicazione.
Naturalmente, il prodotto riservante potrebbe anche essere non colorato, in modo da lasciare il substrato tessile inalterato ovvero del colore naturale.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il metodo prevede di applicare il prodotto riservante su una sola faccia del substrato tessile, ed in modo da farlo penetrare nello spessore del substrato tessile solo parzialmente, secondo una modalità desiderata da molto superficiale a discretamente penetrato.
Grazie a questa soluzione, la faccia del substrato tessile non trattata con il prodotto riservante risulterà colorata con la tonalità cromatica della tintura successiva, mentre la faccia trattata rimarrà inalterata, qualora il prodotto riservante non contenga alcun colorante, oppure di un colore prescelto, qualora il prodotto riservante contenga anche un colorante. Entrambe queste possibilità possono anche essere, in modo voluto, più o meno alterate dalla tonalità della tintura successiva, da tenue a discretamente, a seconda che il prodotto riservante impedisca l’assorbimento della tintura completamente o solo in parte.
In ogni caso, questo aspetto dell’invenzione consegue il vantaggio di ottenere un effetto cromatico differente sulle facce opposte del substrato tessile, ovvero un effetto cosiddetto “double-face†, in modo semplice e senza modificare la consistenza tattile del substrato naturale.
Questo aspetto dell’invenzione risulta particolarmente vantaggioso soprattutto quando il substrato tessile à ̈ nella forma di una pezza di tessuto già tessuta.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede la possibilità di stabilire una forma e di applicare il prodotto riservante sul substrato tessile in modo da riprodurre la forma stabilita.
Grazie a questa soluzione, sulla faccia del substrato tessile si potranno vantaggiosamente ottenere dei disegni, o qualunque altro elemento grafico predefinito, i quali saranno caratterizzati da una cromaticità differente rispetto a quella ottenuta dalla tintura finale sulle restanti porzioni del substrato tessile.
Anche questo aspetto dell’invenzione risulta particolarmente vantaggioso soprattutto quando il substrato tessile à ̈ nella forma di una pezza di tessuto già tessuta.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’applicazione del prodotto riservante sul substrato tessile à ̈ eseguita in modo uniforme, ovvero a copertura 100%.
Questa applicazione uniforme prevede di stendere, sulla porzione da trattare del substrato tessile, uno strato di prodotto riservante avente uno spessore costante, ovvero di distribuire una quantità specifica di prodotto riservante per unità di superficie che sia costante su tutta la porzione trattata, in modo tale che ogni zona di tale porzione manifesti il medesimo grado di refrattarietà alla tintura successiva, e quindi un effetto cromatico finale il più possibile uniforme.
Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, il metodo comprende anche una fase preliminare di decatissaggio del substrato tessile, la quale viene eseguita prima della applicazione del prodotto riservante, tipicamente quando il substrato tessile à ̈ nella forma di una pezza di tessuto già tessuta.
Questa fase di decatissaggio consiste generalmente nel sottoporre il tessuto ad un vapore e ad una pressione di cilindri, di cui uno munito di adeguata sottopezza, in modo da rendere il tessuto più compatto ed uniforme oltre che a conferirgli una leggera stabilità dimensionale, onde evitare problemi durante la successiva applicazione del prodotto riservante, specie se tale applicazione avviene tramite un sistema di stampa.
La fase di applicazione del prodotto riservante à ̈ preferibilmente preceduta anche da una fase di spianatura delle cimosse, che consiste nel rendere piana la bordura laterale della pezza di tessuto che à ̈ usualmente fatta di tessuto più resistente e spesso; nonché da una fase di raddrizzatura della trama, la quale permette di eliminare eventuali difetti di geometria nella trama del tessuto che potrebbero altrimenti causare indesiderati effetti moirà ̈, specie quando la successiva applicazione del prodotto riservante avviene tramite un sistema di stampa, ed in particolare un sistema di stampa “millepunti†, a causa della combinazione sia della geometria del cilindro inciso che della geometria del tessuto.
Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, il metodo comprende anche una fase di riscaldamento, la quale viene eseguita dopo la fase di applicazione del prodotto riservante e prima della successiva tintura.
Questa fase di riscaldamento prevede generalmente di riscaldare il substrato tessile per raggiungere temperature di reazione e/o di reticolazione della prodotto riservante con il substrato tessile stesso.
Tale operazione può essere eseguita in due fasi temporali, ovvero, dopo l’applicazione del prodotto riservante, à ̈ possibile semplicemente asciugare il substrato tessile, per poi effettuare la fase di reazione e/o di reticolazione in un secondo momento.
La fase di riscaldamento viene preferibilmente eseguita facendo scorrere il substrato tessile all’interno di un forno a tunnel, ed ha il vantaggio di favorire la polimerizzazione della prodotto riservante e/o l’innesco di altre reazioni chimiche atte a consentire a tale prodotto riservante di impedire successivamente al substrato tessile trattato di assorbire i coloranti durante la successiva fase di tintura.
L’invenzione rende infine disponibile anche un metodo per colorare un substrato tessile, il quale comprende la fase di creare riserve di colore su detto substrato tessile con il metodo descritto in precedenza e successivamente di tingere il substrato tessile con una tintura.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 à ̈ una vista schematica di un impianto utilizzabile nell’esecuzione di un metodo secondo una forma di attuazione dell’invenzione, il quale comprende un macchinario di stampa “millepunti†.
La figura 2 à ̈ un dettaglio del macchinario di stampa “millepunti†dell’impianto di figura 1.
La figura 3 mostra un cilindro inciso del macchinario di stampa “millepunti†utilizzato nell’impianto di figura 1.
La figura 4 à ̈ uno schema di un macchinario di stampa Vigoreaux utilizzabile nell’esecuzione di un metodo secondo una forma di attuazione alternativa dell’invenzione.
La figura 5 mostra un cilindro di stampa scanalato del macchinario di stampa Vigoreaux di figura 4.
La figura 6 à ̈ uno schema di una macchina mercerizzatrice in matasse utilizzabile nell’esecuzione di un metodo secondo una terza forma di attuazione dell’invenzione.
La presente invenzione rende genericamente disponibile un metodo per creare riserve di colore su un substrato tessile, mediante l’applicazione di un prodotto riservante.
Un prodotto riservante può essere allo stato liquido, semiliquido o pastoso, e comprende genericamente un principio attivo che à ̈ atto a ridurre completamente o parzialmente la capacità del substrato tessile di assorbire una tintura, ovvero à ̈ atto ad ottenere sul substrato tessile ciò che in gergo viene per l'appunto comunemente chiamata riserva di colore.
Il principio attivo à ̈ generalmente una sostanza o un composto di sostanze avente formulazioni diverse in base al materiale o alla composizione di materiali di cui il substrato tessile da trattare à ̈ formato.
Dopo l’applicazione del prodotto riservante, il substrato tessile viene sottoposto ad una fase di riscaldamento che prevede di riscaldare il substrato tessile per raggiungere temperature di reazione e/o di reticolazione del principio attivo con il substrato tessile stesso, normalmente comprese tra 100°C e 160°C.
A seconda del tipo di prodotto riservante utilizzato, questa fase di riscaldamento ha lo scopo di favorire la polimerizzazione del principio attivo e/o l’innesco di altre reazioni chimiche atte a consentire a tale principio attivo di impedire successivamente al substrato tessile trattato di assorbire i coloranti durante la successiva fase di tintura.
In termini generali, nel caso in cui il substrato tessile sia di lana, il principio attivo può comprendere acido sulfammico, combinazioni di acido sulfammico con ammine, o sali di acido sulfammico come il sulfammato di ammonio.
Nel caso in cui si debba trattare un substrato tessile di cotone, il principio attivo può comprendere combinazioni di Idrossietilcellulosa con dimetil-diidrossi-etilenurea, combinazioni di NaOH con Carbossimetil cellulosa e con acido cloroacetico, combinazioni di acido sulfammico con ammine e/o amminoalcoli tipo 2-Dimethylamino-2-methyl-1-propanol, 1-Propanol-2-amino-2-methyl, sulfammato di ammonio, ecc.. Gli amminoalcoli tipo 2-Dimethylamino-2-methyl-1-propanol, 1-Propanol-2-amino-2-methyl, ecc. hanno principalmente la funzione di consentire una regolazione del pH durante la fase di riscaldamento, per raggiungere il pH corretto sia per la massima resa della reazione sia per prevenire il danneggiamento della fibra.
Nel caso di un substrato tessile di cotone misto lana, cotone misto seta o in generale di fibre miste cellulosiche/proteiche, il principio attivo può comprendere una, più di una o tutte le seguenti sostanze: miscela di emulsificanti senza presenza di alchilfenoli etossilati (APEO free) con caratteristiche di mano morbida; miscela di prodotti di condensazione di alkoxilati e formaldeide; altopolimeri a base acrilica; polimeri acrilici con eccellente stabilità in presenza di elettroliti; alcoli grassi etossilati; polimeri e copolimeri acrilici a mano morbida (bassa temeperatura di transizione vetrosa); resine melaminiche e butadieniche; polimeri siliconici; un polimero funzionalizzato con gruppo oxazoline, il quale permette una maggiore efficacia di reticolazione del prodotto riservante anche a basse temperature di essiccazione (quasi della metà, dai consueti 160°C a circa 60 – 80°C) che rende tale applicazione fruibile senza la necessità di elevate temperature, con ciò garantendo immutate le caratteristiche iniziali del tessuto e rendendo economico e riproducibile il processo.
Il prodotto riservante può essere neutro (non colorato), in modo tale che la porzione trattata del substrato tessile rimanga del colore naturale dopo la tintura successiva, oppure può essere colorato, ossia può contenere uno specifico colorante (avente pH compatibile) che sia in grado di colorare il substrato tessile, in modo da conferire una determinata colorazione anche alla porzione del substrato tessile che à ̈ trattata con il prodotto riservante e che quindi non sarà tinta dalla tintura successiva.
Di seguito viene fornita la formulazione, a scopo esemplificativo ma non limitativo, di una soluzione acquosa utilizzabile come prodotto riservante neutro per substrati tessili di lana:
acqua 50.00%
urea 16.00%
acido sulfammico 16.00%
glicerolo 3.00%
caprolattame 3.00%
acqua addolcita 9.50%
addensante 0.64%
imbibente 0.50%
altri 1.36%
in cui tutte le percentuali sono riferite al peso complessivo della soluzione.
Di seguito viene invece fornita la formulazione, a scopo esemplificativo ma non limitativo, di una soluzione acquosa utilizzabile come prodotto riservante colorato sempre per tessuti di lana:
acqua 40.00%
urea 16.00%
acido sulfammico 16.00%
glicerolo 3.00%
caprolattame 3.00%
acqua addolcita 14.00%
addensante 0.50%
imbibente 0.50%
colorante 7,00%
in cui tutte le percentuali sono riferite al peso complessivo della soluzione.
In questi esempi specifici, l’acido sulfammico à ̈ il principio attivo che esplica la funzione principale di rendere il tessuto refrattario alla tintura; l’urea funge da catalizzatore per le reazioni che consentono di legare l’acido sulfammico alle fibre del tessuto proteico; il glicerolo ha la funzione di aumentare la ritenzione idrica del tessuto anche ad elevate temperature (temperature di reazione nel caso dell’acido sulfammico e del sulfammato di ammonio con le fibre proteiche); il caprolattame amplifica la funzione di aumentare la ritenzione idrica del tessuto nelle fasi di reazione dell’acido sulfammico e del sulfammato di ammonio alle alte temperature.
Nel caso particolare in cui si prevede di trattare un substrato di lana con un prodotto riservante contenente anche un colorante, dopo la fase di riscaldamento, effettuata per la polimerizzazione del principio attivo, si prevede generalmente di sottoporre il substrato tessile anche ad una fase di vaporizzo (passaggio in un ambiente contenente vapore saturo), per fissare il colorante.
Secondo una forma di attuazione dell’invenzione, l’applicazione del prodotto riservante può essere eseguita direttamente su un substrato tessile che si trova già nella forma di una pezza di tessuto.
In questo caso, l’applicazione del prodotto riservante à ̈ preferibilmente preceduta da una fase di preparazione del tessuto ed una fase di raddrizzatura delle trame del tessuto.
La fase di preparazione del tessuto prevede di sottoporre la pezza di tessuto ad una fase di decatissaggio e successivamente ad una fase di spianatura delle cimose, al fine di evitare problemi durante la successiva applicazione del prodotto riservante.
La fase di decatissaggio consiste essenzialmente nel sottoporre il tessuto ad un vapore e ad una pressione di cilindri, di cui uno munito di adeguata sottopezza, in modo da rendere il tessuto più compatto ed uniforme oltre che a conferirgli una leggera stabilità dimensionale.
La fase di spianatura delle cimose consiste nel rendere piana la bordura laterale della pezza di tessuto che à ̈ usualmente fatta di tessuto più resistente.
La fase di raddrizzatura della trama consente di disporre le trame del tessuto perpendicolari ai fili dell’ordito, correggendo eventuali difetti geometrici causati da scarti angolari delle trame, ossia quando le trame risultano oblique rispetto ai fili dell’ordito, e/o causati da sinuosità delle trame, ossia quando le trame risultano ondulate rispetto ai fili dell’ordito.
Secondo un preferito aspetto di questa forma di attuazione, l’applicazione del prodotto riservante, che può essere sia neutro che alternativamente colorato, avviene su una sola delle due facce opposte della pezza di tessuto, mentre l’altra faccia ne viene lasciata completamente sprovvista, in modo da poter ottenere, dopo la tintura, un effetto “double face†.
Il prodotto riservante può inoltre essere applicato sull’intera faccia trattata, oppure su una sola porzione di essa, eventualmente distribuendola in modo che tale porzione riproduca un disegno o una forma prestabilita.
L’applicazione del prodotto riservante sulla faccia della pezza di tessuto, o su una porzione di essa, deve essere preferibilmente eseguita in modo uniforme.
In pratica, à ̈ preferibile controllare l’applicazione della sostanza in modo da distribuire una quantità costante di sostanza inibente per unità di superficie della porzione trattata, ossia in modo da stendere sulla porzione trattata uno strato di sostanza inibente avente spessore costante, affinché ogni zona di tale porzione manifesti il medesimo grado di refrattarietà alla tintura e quindi un effetto cromatico finale il più possibile uniforme.
L’applicazione della sostanza inibente deve inoltre essere tale da consentire a quest’ultima di impregnare il tessuto solo per uno spessore limitato, in modo tale che la faccia opposta della pezza di tessuto risulti normalmente atta ad assorbire la tintura.
Da un punto di vista pratico, questa forma di attuazione dell’invenzione prevede di utilizzare un impianto 10 come quello illustrato in figura 1, il quale à ̈ atto sia ad eseguire la fase di applicazione del prodotto riservante sia la successiva fase di riscaldamento.
L’impianto 10 comprende un primo albero rotante 20, sul quale viene coassialmente calettata una prima bobina o rullo 101 su cui à ̈ avvolta una pezza di tessuto 100 già preparata e sottoposta alle fasi di decatissaggio e spianatura cimose; un dispositivo di stampa “millepunti†30 atto a ricevere in continuo la pezza di tessuto 100 che si svolge dalla prima bobina 101; un dispositivo di essiccazione 50 atto a ricevere in continuo la pezza di tessuto 100 proveniente dal dispositivo di stampa 30; ed un secondo albero rotante 60, sul quale viene coassialmente calettata una seconda bobina o rullo 102 su cui si avvolge in continuo la pezza di tessuto 100 proveniente dal dispositivo di essiccazione 50.
Gli alberi 20 e 60 hanno assi di rotazione orizzontali e paralleli, e sono entrambi azionati da un rispettivo motore 21 e 61, il quale à ̈ controllato in modo da ottenere uno scorrimento continuo della pezza di tessuto 100 attraverso i dispositivi di stampa 30 e di essiccazione 50, garantendo al contempo che la pezza di tessuto 100 mantenga un’opportuna tensione.
Come illustrato in figura 2, il dispositivo di stampa 30 comprende essenzialmente due tamburi controrotanti di forma cilindrica, di cui un tamburo superiore 31 ed un tamburo inferiore 32 posto a contatto o quasi con il tamburo superiore 31.
Gli assi di rotazione X e Y dei tamburi 31 e 32 sono paralleli tra loro e agli assi di rotazione degli alberi 20 e 60.
La pezza di tessuto 100 viene fatta passare tra questi tamburi rotanti 31 e 32, in modo tale che il tamburo superiore 31 sia atto a rotolare sulla faccia superiore 103 della pezza di tessuto 100 e che il tamburo inferiore 32 sia atto a rotolare sulla faccia inferiore 104 della pezza di tessuto 100, comprimendo quest’ultima nel senso dello spessore.
In particolare, il tamburo superiore 31 Ã ̈ azionato da un motore (non illustrato) in modo da essere in grado di trascinare la pezza di tessuto 100 che si svolge dalla prima bobina 101, la quale a sua volta trascina il tamburo inferiore 32, che ruota folle in verso opposto rispetto al tamburo superiore 31.
Il tamburo inferiore 32 à ̈ associato ad un gruppo cilindro-pistone 33, il quale à ̈ atto ad avvicinarlo e allontanarlo al/dal tamburo superiore 31, in modo da variare l’entità della compressione cui la pezza di tessuto 100 viene sottoposta.
Il tamburo inferiore 32 Ã ̈ realizzato da un cilindro in acciaio, rivestito esternamente in gomma o silicone.
Il tamburo superiore 31 à ̈ realizzato da un cilindro in acciaio cromato, la cui superficie di rotolamento 34, ossia la superficie laterale posta a contatto con la faccia superiore 103 della pezza di tessuto 100, à ̈ solcata da una pluralità di cavità o incisioni 310 uguali e distribuite in modo uniforme.
Come illustrato in figura 3, queste cavità 310 hanno dimensioni estremamente piccole, al punto che la loro densità per unita di superficie à ̈ compresa tra 20 e 40 cavità per centimetro quadrato, preferibilmente pari a 32 cavità per centimetro quadrato.
Al tamburo superiore 31 Ã ̈ ulteriormente associato un piatto 35 che presenta un bordo 36 sostanzialmente a contatto con la superficie di rotolamento 34 del tamburo superiore 31.
Il piatto 35 à ̈ inclinato dal basso verso l’alto in modo da definire, insieme con la superficie di rotolamento 34 e con due pareti di fondo 37 (di cui una sola à ̈ visibile), una vasca 38 di contenimento per un prodotto riservante 200 di consistenza pastosa.
In pratica, il bordo 36 del piatto 35 funge da racla per distribuire uniformemente il prodotto riservante 200 sulla superficie di rotolamento 34 del tamburo superiore 31, dove viene trattenuto grazie alle cavità 310.
A seguito della rotazione del tamburo superiore 31 e dalla pressione da questo esercitata, il prodotto riservante 200 viene poi trasferito e spalmato uniformemente sulla faccia superiore 103 della pezza di tessuto 100, realizzando su di essa uno strato di spessore sostanzialmente costante.
La superficie di rotolamento 34 del tamburo superiore 31 può essere perfettamente cilindrica, in modo da spalmare il prodotto riservante 200 sull’intera faccia superiore 103 della pezza di tessuto 100, oppure può essere sagomata in modo da distribuire il prodotto riservante 200 secondo un prefissato disegno.
Al piatto 35 sono associati mezzi di movimentazione (non illustrati), come ad esempio un gruppo cilindro-pistone, i quali sono atti ad avvicinarlo e allontanarlo dal tamburo superiore 31, in modo da regolare la distanza tra il bordo 36 e la superficie di rotolamento 34 del tamburo superiore 31 e quindi la quantità di prodotto riservante 200 che, per unità di superficie, viene spalmato sulla faccia superiore 103 della pezza di tessuto 100.
Il dispositivo di stampa 30 comprende inoltre mezzi per acquisire i valori dei seguenti parametri caratteristici della pezza di tessuto 100: spessore, comprimibilità, densità e assorbitività.
Questi mezzi possono essere dei sensori o, più semplicemente, possono essere un pannello di controllo attraverso il quale un operatore introduce manualmente i valori.
I valori acquisiti vengono quindi elaborati da un’unità di controllo (non mostrata), la quale à ̈ atta a regolare ciascun parametro di funzionamento del dispositivo di stampa 30 in base ad uno o più dei suddetti valori.
I parametri di funzionamento comprendono in particolare la velocità di rotazione del tamburo superiore 31, ovvero la velocità di scorrimento della pezza di tessuto 100, e l’entità della compressione che i tamburi rotanti 31 e 32 sono atti ad esercitare sulla pezza di tessuto 100.
A titolo esemplificativo, la velocità di scorrimento della pezza di tessuto 100 può essere regolata nell’intervallo compreso tra 0.5 e 5 metri al minuto, mentre l’entità della compressione può essere regolata nell’intervallo compreso tra 2 e 8 bar, preferibilmente tra 5 e 6 bar.
L’unità di controllo à ̈ infine atta a regolare anche la posizione del piatto 35, ovvero la quantità specifica di prodotto riservante 200 che viene applicato sulla pezza di tessuto 100, in base al valore stabilito della velocità di rotazione del tamburo superiore 31 e/o al valore stabilito della compressione e/o ad uno o più dei valori acquisiti dei summenzionati parametri caratteristici della pezza di tessuto 100.
In generale, tutte queste regolazioni sono preferibilmente effettuate in modo da garantire l’uniformità della distribuzione del prodotto riservante e che lo stesso impregni lo spessore della pezza di tessuto 100 solo parzialmente, in modo che la faccia inferiore 104 possa essere successivamente colorata con la tintura prescelta.
Come illustrato in figura 1, il dispositivo riscaldatore 50 comprende un forno a tunnel 51 attraversato da un nastro trasportatore 52 di rete ignifuga.
Il nastro trasportatore 52 à ̈ atto a sostenere in appoggio la faccia inferiore 104 della pezza di tessuto 100 e a scorrere alla stessa velocità di quest’ultima, in modo da evitare strisciamenti che altrimenti potrebbero danneggiare il tessuto.
All’interno del forno a tunnel 51 sono installati molteplici bruciatori 53 a gas, di cui un primo gruppo di bruciatori 53 à ̈ posto sotto al nastro trasportatore 52 rivolto verso l’alto, ed un secondo gruppo di bruciatori 53 à ̈ posto sopra il nastro trasportatore 52 rivolto verso il basso.
Questi bruciatori 53 sono atti a riscaldare il forno a tunnel 51 ad una temperatura tale da ottenere un efficace riscaldamento del prodotto riservante 200 a mano a mano che la pezza di tessuto 100 scorre all’interno del forno 51.
All’uscita del forno a tunnel 51, la pezza di tessuto 100 si avvolge in continuo sulla seconda bobina 102, la quale potrà essere successivamente smontata dall’albero rotante 60.
Al termine dell’essiccazione à ̈ possibile tingere direttamente la pezza di tessuto 100 mediante le tecniche tipiche del settore, e quindi non descritte in dettaglio, ottenendo sulla pezza di tessuto un effetto “double-face†, poiché sulle superfici precedentemente trattate con il prodotto riservante la tintura non attacca oppure attacca in modo parziale.
Infine, la pezza di tessuto 100 così trattata potrà essere utilizzata per confezionare capi d’abbigliamento.
In alternativa, à ̈ possibile invertire l’ordine di queste ultime due fasi, ossia à ̈ possibile utilizzare la pezza di tessuto 100 essiccata per fabbricare capi di abbigliamento che verranno tinti solo in un secondo momento.
Secondo una forma di attuazione alternativa dell’invenzione, l’applicazione del prodotto riservante può avvenire su un substrato tessile che si trova nella forma di nastri pettinati, comunemente chiamati “tops†, con i quali sarà successivamente possibile realizzare filati milange con cui tessere tessuti che, a seguito di una tintura successiva, presentino un desiderato effetto bicolore. Da un punto di vista pratico, questa forma di attuazione dell’invenzione prevede di utilizzare un macchinario per stampa Vigoreaux come quello illustrato ed indicato con 300 in figura 4.
Schematicamente, il macchinario per stampa Vigoreaux 300 comprende una vaschetta 301 atta a contenere un prodotto riservante 200 allo stato pastoso, in cui à ̈ parzialmente immerso un primo cilindro rotante 302 che rotola a contatto con un cilindro alimentatore 303, rotante in verso opposto, la cui superficie esterna à ̈ preferibilmente rivestita di feltro.
Il macchinario di stampa Vigoreaux 300 comprende inoltre due ulteriori cilindri rotanti di stampa, rispettivamente 304 e 305 aventi assi paralleli all’asse del cilindro alimentatore 303 ed atti a ruotare in verso opposto rispetto a quest’ultimo.
I nastri pettinati 350, disposti su una rastrelliera, passano tra il cilindro alimentatore 303 ed il primo cilindro di stampa 304 e poi tra il cilindro alimentatore 303 ed il secondo cilindro di stampa 305.
La distanza tra il cilindro alimentatore 303 ed i cilindri di stampa 304 e 305 à ̈ tale da sottoporre i nastri pettinati 350 and una prefissata compressione, e può inoltre essere regolata (mediante mezzi di per sé noti e non illustrati), in modo da variare l’entità di tale compressione.
In questo modo, il prodotto riservante 200 contenuto nella vaschetta 301 viene trasferito dal cilindro 302 sul rivestimento in feltro del cilindro alimentatore 303, il quale a sua volta trasferisce il prodotto riservante sui nastri pettinati 350 con l’ausilio della compressone esercitata dai cilindri di stampa 304 e 305.
Come illustrato in figura 5, la superficie laterale dei cilindri di stampa 304 e 305 à ̈ solcata da una pluralità di scanalature 306, a sviluppo elicoidale e parallele tra loro, in modo che i rilievi 307 che rimangono definiti tra dette scanalature 306 causino l’adesione del prodotto riservante 200 solo in determinate zone dei nastri pettinati 350.
Dopo questo processo di stampa, i nastri pettinati vengono sottoposti alla fase di riscaldamento, prima di essere sottoposti alle operazioni di profilatura.
Secondo una terza forma di attuazione dell’invenzione, l’applicazione del prodotto riservante può avvenire su un substrato tessile che si trova nella forma di fili, con i quali sarà successivamente possibile tessere tessuti che, a seguito di una tintura successiva, presentino un desiderato effetto bicolore.
Da un punto di vista pratico, questa forma di attuazione dell’invenzione prevede di utilizzare un macchina mercerizzatrice in matasse come quella schematicamente illustrata e indicata con 400 in figura 6.
La macchina mercerizzatrice per matassa 400 comprende due cilindri rotanti, motorizzati ed aventi assi di rotazione paralleli, di cui un cilindro superiore 401 ed un cilindro inferiore 402.
Sui cilindri 401 e 402 viene caricata una matassa di filo 450 (o più matasse contemporaneamente).
Dopo il caricamento, i cilindri 401 e 402 vengono disposti al di sopra di una vasca 403 atta a contenere il prodotto riservante 200, nella fattispecie allo stato liquido, in modo tale che il cilindro inferiore 402 risulti parzialmente immerso nel prodotto riservante 200 stesso.
In questo modo, i fili della matassa 450 vengono impregnati con il prodotto riservante 200.
Per migliorare questa impregnazione, la macchina mercerizzatrice 400 comprende inoltre una serie di ugelli 404 atti a spruzzare il prodotto riservante 200 direttamente sui fili della matassa 450 che viene fatta scorrere tra i cilindri 401 e 402.
La macchina mercerizzatrice 400 comprende infine un cilindro rotante spremitore 405, avente asse di rotazione parallelo all’asse di rotazione del cilindro superiore 401 e posto a breve distanza da quest’ultimo.
Passando attraverso il cilindro superire 401 ed il cilindro spremitore 405, i fili della matassa 450 vengono sottoposti ad una compressione che permette di regolare opportunamente la quantità di prodotto riservante con cui sono impregnati.
Tale compressione può essere efficacemente regolata variando la distanza tra il cilindro spremitore 405 ed il cilindro superiore 401 (mediante mezzi di per sé noti e non illustrati).
I fili ottenuti con la macchina mercerizzatrice 400 verranno poi sottoposti alla fase di riscaldamento.
Poiché i fili sono completamente impregnati con il prodotto riservante, essi risulteranno totalmente refrattari alla tintura successiva, per cui verranno infine utilizzati insieme a fili non trattati, per tessere tessuti che, a seguito della tintura successiva, presenteranno un desiderato effetto bicolore.
Ovviamente al metodo ed ai dispositivi sopra descritti un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico applicativa, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per creare una riserva di colore su un substrato tessile (100, 350, 450), comprendente le fasi di: - predisporre un prodotto riservante (200) liquido, semiliquido o pastoso, atto a ridurre almeno parzialmente la capacità del substrato tessile (100, 350, 450) di assorbire una tintura, e - applicare detto prodotto riservante (200) su almeno una porzione del substrato tessile (100, 350, 450), caratterizzato dal fatto che la fase di applicazione del prodotto riservante (200) prevede di far transitare il substrato tessile (100, 350, 450) tra almeno due tamburi controrotanti (31-32, 303-304, 401-405) che esercitano una compressione sul substrato tessile (100, 350, 450) in transito.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’applicazione del prodotto riservante (200) prevede di impregnare il substrato tessile (450) con il prodotto riservante (200), prima di farlo transitare tra i tamburi controrotanti (401-405).
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’applicazione del prodotto riservante (200) prevede di applicare il prodotto riservante (200) direttamente su un primo di detti tamburi controrotanti (31, 303), il quale trasferisce il prodotto riservante (200) al substrato tessile (100) a seguito della rotazione e della compressione esercitata in cooperazione col secondo tamburo (32, 304).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che prevede di dotare il primo tamburo (303) di una superficie laterale rivestita di feltro.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che prevede di dotare il secondo tamburo (304) rotante di una superficie laterale solcata da una pluralità di scanalature (306).
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che prevede di dotare il primo tamburo (31) di una superficie laterale solcata da una pluralità di incavi (310) distribuiti in modo uniforme.
  7. 7. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede di regolare la compressione esercitata dai tamburi controrotanti (31-32, 303-304, 401-405) e/o la velocità di rotazione dei tamburi controrotanti (31-32, 303-304, 401-405) in base ad almeno uno dei seguenti parametri: comprimibilità del substrato tessile (100, 350, 450), spessore del substrato tessile (100, 350, 450) e assorbitività del substrato tessile (100, 350, 450).
  8. 8. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede di regolare la quantità di prodotto riservante (200) da applicare sul substrato tessile (100, 350, 450) in base ad almeno uno dei seguenti parametri: spessore del substrato tessile (100, 350, 450), composizione del substrato tessile (100, 350, 450), densità del substrato tessile (100, 350, 450), compressione esercitata dai tamburi controrotanti (31-32, 303-304, 401-405), velocità di rotazione dei tamburi controrotanti (31-32, 303-304, 401-405), viscosità e reologia del prodotto riservante (200).
  9. 9. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto prodotto riservante (200) comprende un colorante atto a colorare il substrato tessile (100, 350, 450).
  10. 10. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede di applicare il prodotto riservante (200) su una sola faccia (103) del substrato tessile (100), ed in modo da farlo penetrare nello spessore del substrato tessile (100) solo parzialmente.
  11. 11. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede di stabilire una forma e di applicare il prodotto riservante sul substrato tessile (100, 350, 450) in modo da riprodurre la forma stabilita.
  12. 12. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede di applicare il prodotto riservante sul substrato tessile (100, 350, 450) in modo uniforme.
  13. 13. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di decatissaggio del substrato tessile (100), la quale viene eseguita prima della applicazione del prodotto riservante (200).
  14. 14. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una fase di riscaldamento del substrato tessile (100, 350, 450) che viene eseguita dopo la fase di applicazione del prodotto riservante (200).
  15. 15. Metodo per colorare un substrato tessile (100, 350, 450) comprendente la fase di creare riserve di colore su detto substrato tessile (100, 350, 450) con il metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, e successivamente di tingere il substrato tessile (100, 350, 450).
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