ITRA20100027A1 - Attrezzatura per il pirodiserbo. - Google Patents

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ITRA20100027A1
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Inventor
Marino Mingozzi
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Mingozzi Natale Di Mingozzi Marino & C Off
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01MCATCHING, TRAPPING OR SCARING OF ANIMALS; APPARATUS FOR THE DESTRUCTION OF NOXIOUS ANIMALS OR NOXIOUS PLANTS
    • A01M15/00Flame-throwers specially adapted for purposes covered by this subclass

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  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Insects & Arthropods (AREA)
  • Pest Control & Pesticides (AREA)
  • Wood Science & Technology (AREA)
  • Zoology (AREA)
  • Environmental Sciences (AREA)
  • Pharmaceuticals Containing Other Organic And Inorganic Compounds (AREA)
  • Processing And Handling Of Plastics And Other Materials For Molding In General (AREA)

Description

“ATTREZZATURA PER IL PIRODISERBO”
DESCRIZIONE
Il principio sul quale si basa la tecnica del pirodiserbo, ovvero la tecnica del controllo delle erbe infestanti per mezzo del fuoco, è quello della “lessatura” dei tessuti delle erbe infestanti. Infatti, il tempo di azione del calore durante il trattamento è così breve da non permettere la carbonizzazione della materia vegetale ma solo l’espansione del plasma cellulare fino alla rottura delle membrane esterne delle cellule, onde interrompere il flusso intracellulare di alimentazione delle erbe infestanti che, quindi, seccano e muoiono entro pochi giorni.
Pertanto, dal punto di vista ecologico, il pirodiserbo risulta essere una pratica caratterizzata da un impatto ambientale del tutto trascurabile. Infatti, oltre ai notevoli vantaggi legati all’utilizzo del GPL, che bruciando non rilascia alcun residuo nocivo sui terreni trattati in quanto forma esclusivamente vapore acqueo ed anidride carbonica, il rapido passaggio dei bruciatori comporta il riscaldamento degli strati superficiali del terreno fino ad una temperatura che in genere non supera i 50-60°C, valori riscontrabili anche nelle ore più calde della stagione estiva. Di conseguenza, sono trascurabili i danni a carico della microflora e dei microrganismi del terreno, non esistono rischi per gli operatori ed è nullo il rilascio di residui tossici nell'ambiente.
Scopo del presente trovato è quello di realizzare un'attrezzatura con cui effettuare il trattamento di pirodiserbo su frutteto, vigneto, kiwi, noccioleto ed altre coltivazioni preferibilmente su filari, allo scopo di effettuare il diserbo di controllo delle erbe infestanti, di eliminare le malattie fungine e di sterilizzare il terreno.
Detta attrezzatura può essere allestita sulla trattrice in maniera diversa per soddisfare differenti esigenze quali, ad esempio, diverse larghezze deH'interfila, differenze morfologiche del suolo, diversità di impianto colturale.
L’attrezzatura è di seguito descritta con l’ausilio di tre tavole di disegno dove, a solo titolo indicativo e non limitativo, sono rappresentate:
- la FIG. 1 che mostra una vista di tre quarti dall’alto dell’attrezzatura in oggetto;
- la FIG. 2 che mostra, con un particolare ingrandito, la testata dei bruciatori dell’attrezzatura di FIG. 1 ;
- le FIGG. 3-4-5 che mostrano due viste in elevazione e la vista dall’alto dell’attrezzatura di FIG. 1;
- la FIG. 6 che mostra un particolare ingrandito della sezione XX riferita alla FIG. 1.
Dall’esame dei disegni allegati ed iniziando dalla FIG. 1, si evince che l’attrezzatura in oggetto comprende un telaio di sostegno 1 provvisto di tre punti di attacco 2 per l'aggancio ad una trattrice o a qualsiasi altro mezzo motorizzato in grado di sostenere detta attrezzatura sia in fase operativa che di trasferimento. Detto aggancio alla trattrice può essere effettuato sia anteriormente che posteriormente alla stessa, a seconda delle diverse esigenze di lavorazione che possono presentarsi dipendentemente dalla larghezza dell’interfila, dalle caratteristiche del suolo e dal tipo di impianto colturale.
La caratteristica principale dell'attrezzatura in oggetto riguarda il fatto di eseguire il trattamento di pirodiserbo con una testata di bruciatori premiscelati 3 in fiamma libera, nei quali la fiamma è guidata e isolata, a protezione della vegetazione sovrastante, da una sorta di cuscino d’aria realizzato al di sopra degli stessi bruciatori 3 per mezzo di due convogliatori 4 posti al termine di altrettanti tubi di ventilazione 5, alimentati da una soffiante 6 che, sorretta dal telaio 1, è mossa da un motore idraulico o di altro tipo equivalente, oppure è mossa meccanicamente, sempre per mezzo della presa di forza della trattrice. In particolare, i bruciatori 3 si dividono in due gruppi di quattro bruciatori ognuno, ciascun gruppo essendo orientabile disgiuntamente dall'altro intervenendo meccanicamente su opportuni mezzi a vite 3’ ed essendo inoltre sormontato da uno dei suddetti convogliatori d’aria 4, eventualmente orientabile meccanicamente.
L’aria emessa dai convogliatori 4 ha molteplici funzioni: generare un cuscino d<’>aria al di sopra delle fiamme onde evitare che investano e danneggino le piante sovrastanti ed altresì disperderne il calore di risalita; spingere le fiamme verso il suolo aumentando l'efficacia del trattamento; migliorare la penetrazione del calore e quindi aumentare l'efficacia del trattamento piegando verso tema la vegetazione particolarmente alta che dovesse trovarsi nella zona da trattare. Inoltre, nel caso in cui uno o più bruciatori 3 dovessero occludersi a causa di detta vegetazione particolarmente alta, la suddetta aria, immettendosi da opportuni fori 3" opportunamente realizzati nei bruciatori stessi, sarebbe in grado di funzionare da comburente mantenendoli alimentati e quindi evitandone lo spegnimento.
Entrambi i gruppi di bruciatori possono essere ruotati intorno ad un asse orizzontale A allo scopo di dirigere le fiamme direttamente alla base della pianta infestante oppure più in alto, come quando occorre per esempio eseguire l’operazione di spollonatura. Detta rotazione avviene grazie ad un pistone idraulico 7 incernierato in 7' al braccio allungabile 8 di sostegno della testata dei bruciatori ed in 7” ad una staffa 9 di movimentazione della struttura di sostegno dei bruciatori 3, concepita a quadrilatero articolato con i quattro snodi A, B, C e D.
Mediante detto braccio di sostegno 8 è possibile regolare verticalmente l’altezza di lavoro della testata dei bruciatori 3, ad esso applicata in una estremità. Infatti, detto braccio è movimentato da un pistone idraulico 10 applicato nell'estremità opposta nonché collegato in 10’ al telaio 1. Inoltre, detto braccio 8 è allungabile telescopicamente per raggiungere al meglio la fila su cui operare con i bruciatori in qualunque condizione d<'>impianto e per effettuare anche i trasferimenti dell’attrezzatura disponendola in assetto di minimo ingombro. Detto allungamento telescopico può essere realizzato sia manualmente che automaticamente, ad esempio mediante un pistone idraulico opportunamente posizionato sullo stesso braccio 8; onde sostenere al meglio detto braccio 8 nella sua massima estensione potrebbe essergli applicata, in prossimità della testata dei bruciatori, una ruota pivotante che darebbe inoltre l'indicazione dell’altezza di lavoro. In questo caso, però, il pistone 10 dovrebbe essere reso “flottante", ovvero svincolato dal telaio 1 in corrispondenza del suo attacco 10’.
La testata dei bruciatori è inoltre completata superiormente da una lamiera di protezione 11, pressoché orizzontale nella zona mediana ma sagomata con inviti a discendere, nelle estremità, che consentono alla frutta, eventualmente presente nei rami più bassi, di scivolarvi al di sopra senza essere danneggiata dal passaggio della macchina.
Come visibile nelle FIGG. 1 e 3, l’attrezzatura comprende una vasca 12 di alloggiamento delle bombole 13 di GPL, prelevato in fase gassosa per alimentare i bruciatori 3.
Onde evitare che, per la diminuzione di pressione interna a seguito dell’utilizzo, il GPL ghiacci e quindi le bombole rimangano in parte inutilizzate, ma, soprattutto, per evitare discontinuità di erogazione che andrebbe a discapito del trattamento, dette bombole 13 sono poste, fino ad una certa altezza, a bagno in acqua appositamente riscaldata e contenuta nella suddetta vasca 12. Il riscaldamento dell’acqua avviene grazie ad un bruciatore 14 posto di fianco alla vasca 12 e comandato da una termocoppia che lo mantiene acceso fino ai superamento di una certa pressione interna alle bombole, raggiunta la quale ne determina lo spegnimento onde evitare pericolose conseguenze. Inoltre, lo spegnimento del bruciatore è anche previsto al raggiungimento di un valore minimo di pressione interno alle bombole, che indica la necessità di sostituirle prima dell’esaurimento completo.
L’accensione dei bruciatori 3 avviene per autocombustione dopo l’accensione di un pilota; all’atto dell’accensione e durante le necessarie manovre di posizionamento della macchina i bruciatori funzionano al minimo, producendo una fiamma molto piccola, mentre, in modalità operativa, sono in condizione di massima fiamma. Tale variazione di intensità della fiamma avviene in maniera pressoché istantanea per mezzo di un interruttore posto su di un quadro di comando che, non raffigurato per semplicità, è posizionato sulla trattrice per essere comodamente utilizzato dall’operatore che, per mezzo dello stesso quadro, ha il costante controllo dell’attrezzatura.
Detta attrezzatura è inoltre completata dagli organi necessari al corretto e sicuro funzionamento dell’impianto a gas, contenuti all’interno di una cassetta 15 posizionata su di un lato della vasca 12 e da un quadro di comando 16 recante le spie e gli interruttori di accensione, spegnimento e allarme per le varie funzioni.
Resta infine da aggiungere che, ferme restando le caratteristiche di massima illustrate e descritte, l’attrezzatura ideata potrà essere suscettibile di modifiche e varianti che, comunque comprese nel presente ambito brevettale, potrebbero ad esempio riguardare un diverso numero e disposizione dei bruciatori 3.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Attrezzatura per il pirodiserbo, del tipo da agganciare ad una trattrice o a qualsiasi altro mezzo motorizzato in grado di sostenerla sia in fase operativa che di trasferimento e provvista di bombole di gas GPL prelevato in fase gassosa per alimentare una pluralità di bruciatori (3), caratterizzata dal fatto che la fiamma dei bruciatori (3), pre-miscelati in fiamma libera, è guidata ed isolata, a favore della vegetazione sovrastante, da una sorta di cuscino d’aria realizzato almeno al di sopra degli stessi bruciatori (3) per mezzo di convogliatori (4) posti al termine di appositi tubi di ventilazione (5), alimentati da una soffiante (6) mossa da un motore idraulico o di altro tipo equivalente, oppure mossa meccanicamente, sempre per mezzo della presa di forza della trattrice.
  2. 2) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 1, in cui detti bruciatori (3) possono essere ruotati intorno ad un asse orizzontale allo scopo di orientare le fiamme direttamente alla base della pianta infestante, oppure più in alto come occorre per eseguire l’operazione di spollonatura.
  3. 3) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 1, in cui è possibile regolare verticalmente l’altezza di lavoro dei bruciatori (3), essendo applicati all’estremità di un braccio (8) movimentato da un pistone idraulico (10).
  4. 4) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 1, in cui almeno un foro (3’’) è realizzato sulla superficie esterna di ogni bruciatore (3) e comunque nella posizione più idonea affinché l’aria, in uscita dai convogliatori (4), possa immettersi all'interno dei bruciatori stessi funzionando da comburente e quindi evitandone lo spegnimento, nel caso in cui dovessero subire l’occlusione da parte di vegetazione particolarmente alta.
  5. 5) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alle rivendicazioni 2 e 3, in cui detta rotazione intorno ad un asse orizzontale avviene grazie ad un pistone idraulico (7) incernierato in (7’) al braccio (8) di sostegno dei bruciatori ed in (7”) ad una staffa (9) di movimentazione della struttura di sostegno dei bruciatori (3).
  6. 6) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 3, in cui detto braccio (8) è allungabile telescopicamente per poter raggiungere al meglio la zona su cui operare, pur potendo effettuare i trasferimenti dell'attrezzatura in assetto di minimo ingombro.
  7. 7) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 6, in cui una ruota pivotante applicata al braccio (8) in prossimità dei bruciatori, provvede a determinare l’altezza di lavoro ed anche a sostenere il braccio nella sua massima estensione.
  8. 8) Attrezzatura per il pirodiserbo, come ad una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui i bruciatori (3) sono sormontati da una lamiera (11), pressoché orizzontale nella parte mediana ma sagomata a discendere ad invito nelle estremità, avendo la funzione di consentire alla frutta eventualmente presente nei rami più bassi di scivolarvi sopra, per non essere danneggiata dal passaggio della macchina che effettua il trattamento.
  9. 9) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 1 , in cui le bombole (13) sono in parte immesse nell’acqua riscaldata di una vasca (12), onde evitare che, durante l’utilizzo, la diminuzione di pressione faccia gelare il GPL impedendone l’ulteriore erogazione.
  10. 10) Attrezzatura per il pirodiserbo, come alla rivendicazione 9, in cui il riscaldamento dell’acqua avviene grazie ad un bruciatore (14) posto di fianco alla vasca (12) e comandato da una termocoppia che lo mantiene acceso fino al superamento di una certa pressione interna alle bombole, raggiunta la quale ne determina lo spegnimento onde evitare pericolose conseguenze.
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Publication number Priority date Publication date Assignee Title
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