ITPR20120087A1 - Apparato di refrigerazione con separatore. - Google Patents

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ITPR20120087A1
ITPR20120087A1 IT000087A ITPR20120087A ITPR20120087A1 IT PR20120087 A1 ITPR20120087 A1 IT PR20120087A1 IT 000087 A IT000087 A IT 000087A IT PR20120087 A ITPR20120087 A IT PR20120087A IT PR20120087 A1 ITPR20120087 A1 IT PR20120087A1
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IT
Italy
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compartment
drawer
partition
septum
opening
Prior art date
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IT000087A
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English (en)
Inventor
Valter Bazzucchi
Alessandro Pizzutti
Original Assignee
Indesit Co Spa
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    • F25D25/02Charging, supporting, and discharging the articles to be cooled by shelves
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Description

DESCRIZIONE
“Apparato di refrigerazione con separatoreâ€
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di refrigerazione di alimenti.
E’ noto un dispositivo di refrigerazione di prodotti alimentari comprendente:
-un vano di refrigerazione;
-un cassetto posto internamente al vano di refrigerazione.
Tale cassetto à ̈ dotato di un setto rigido verticale che individua due scompartimenti. Tale setto può essere collegato al cassetto in una molteplicità di posizioni. In tali posizioni il setto rimane sempre parallelo a se stesso, ma consente all’utente di modificare il volume dei due scompartimenti e dunque garantisce una migliore flessibilità d’impiego al cassetto.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a disposizione un dispositivo di refrigerazione di prodotti alimentari il quale permetta di eseguire un raffreddamento rapido delle pietanze. In particolare à ̈ scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo di refrigerazione che in un unico vano permetta di realizzare sia un rapido congelamento delle pietanze sia consenta di mantenere le pietanze congelate.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della descrizione che segue, vengono raggiunti, in accordo con la presente invenzione, da un dispositivo di refrigerazione di prodotti alimentari avente caratteristiche strutturali e funzionali in accordo con le allegate rivendicazioni indipendenti, forme realizzative ulteriori del medesimo essendo individuate nelle allegate e corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
L’invenzione à ̈ esposta più in dettaglio nel seguito con l’aiuto dei disegni, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa.
-Figura 1 mostra una vista prospettica di un dispositivo di refrigerazione secondo la presente invenzione.
-Figura 2 mostra in vista almeno parzialmente esplosa una soluzione costruttiva di un dispositivo di refrigerazione secondo la presente invenzione.
-Figure 3 e 4 mostrano, in due distinte configurazioni, il dispositivo di refrigerazione di figura 2 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre.
-Figura 5 mostra il dispositivo di figura 2 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre.
-Figure 6 e 7 mostrano rispettivamente componenti delle figure 3 e 4.
-Figura 8 mostra il dispositivo di refrigerazione di figura 1 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre.
-Figura 9 mostra una vista esplosa di un componente di figura 8.
-Figura 10 mostra una ulteriore soluzione costruttiva secondo la presente invenzione.
-Figure 11 e 12 mostrano, in due distinte configurazioni, un componente illustrato in figura 10.
Nelle unite figure con il numero di riferimento 1 si à ̈ indicato un dispositivo di refrigerazione di alimenti (tipicamente un frigo-congelatore). Il dispositivo 1 di refrigerazione comprende un vano 2 di refrigerazione. Il dispositivo 1 di refrigerazione comprende anche un cassetto 3 mobile tra una prima posizione di massimo inserimento nel vano 2 (vedasi fig. 1) e una seconda posizione di almeno parziale estrazione dal vano 2 (vedasi fig. 2).
Il cassetto 3 comprende un fondo 33 inferiore e mezzi 34 di delimitazione laterale. Opportunamente i mezzi 34 di delimitazione laterale circondano uno spazio destinato al contenimento delle pietanze delimitato inferiormente dal fondo 33. Nella soluzione preferita i mezzi 34 di delimitazione comprendono una parete 91 posteriore. I mezzi 34 di delimitazione opportunamente comprendono anche una parete 92 frontale opposta a detta parete 91 posteriore.
Opportunamente la parete 92 frontale e la parete 91 posteriore si sviluppano trasversalmente (preferibilmente ortogonalmente) alla direzione 7 di introduzione/estrazione del cassetto rispetto al vano 2. La parete frontale 92 nella posizione di massimo inserimento del cassetto 3 Ã ̈ maggiormente vicina, rispetto alla parete 91 posteriore, ad una apertura di inserimento/estrazione del cassetto 3 dal vano 2.
Tra la parete 91 posteriore e la parete 92 frontale i mezzi 34 di delimitazione laterale comprendono anche una prima e una seconda parete 93, 94 laterale (che preferibilmente sono parallele). La prima e la seconda parete 93, 94 laterale opportunamente si sviluppano parallelamente alla direzione 7 di introduzione/estrazione del cassetto 3 rispetto al vano 2.
Opportunamente il dispositivo 1 comprende un setto 4 di separazione che suddivide detto cassetto 3 in almeno un primo e un secondo scompartimento 31, 32 destinato al contenimento di pietanze. Il primo scompartimento 31 opportunamente à ̈ delimitato dalla parete 91 posteriore, dal setto 4, da una parte della prima e della seconda parete 93, 94 laterale. Il primo scompartimento 31 à ̈ aperto superiormente. Opportunamente il primo scompartimento 31 si sviluppa per l’intera distanza esistente tra le due pareti 93, 94 laterali. Il secondo scompartimento 32 opportunamente à ̈ delimitato dalla parete 92 frontale, da una parte della prima e della seconda parete 93, 94 laterale e dal setto 4.
Il secondo scompartimento 32 à ̈ aperto superiormente. Opportunamente il secondo scompartimento 32 si sviluppa per l’intera distanza esistente tra la prima e la seconda parete 93, 94 laterale.
Opportunamente il setto 4 collega reciprocamente la prima e la seconda parete 93,94 laterale. In particolare esso à ̈ vincolato sia alla prima che alla seconda parete 93, 94 laterale. Nella soluzione illustrata nelle unite figure la parete 92 frontale, quando il cassetto 3 à ̈ nella prima posizione, può occludere a tenuta una apertura di accesso al vano 2. In tal caso la parete 92 frontale à ̈ vantaggiosamente accessibile direttamente da un utente (in una soluzione alternativa potrebbe essere necessaria preventivamente l’apertura di uno sportello per poter accedere al cassetto 3 che in questo caso sarebbe completamente introducibile internamente al vano 2.
Il dispositivo 1 opportunamente comprende una prima bocchetta 5 di introduzione di una corrente fluida refrigerata.
La prima bocchetta 5 indirizza detta corrente fluida in una zona 23 che sormonta detto primo scompartimento 31.
Opportunamente à ̈ presente anche una seconda bocchetta 95. Opportunamente la seconda bocchetta 95 à ̈ affiancata orizzontalmente alla prima bocchetta 5. Vantaggiosamente anche la seconda bocchetta 95 indirizza la corrente fluida in una zona 23 che sormonta il primo scompartimento 31.
Vantaggiosamente il dispositivo 1 comprende anche un corpo che sormonta detto setto 4 quando il cassetto 3 Ã ̈ nella prima posizione di massimo inserimento.
Nella prima posizione del cassetto 3 la minima distanza tra detto setto 4 e detto corpo à ̈ minore di 10 millimetri, preferibilmente tale minima distanza à ̈ compresa tra 3 e 7 millimetri. Normalmente tale minima distanza à ̈ misurata verticalmente.
Detto corpo potrebbe essere un cassetto addizionale. Ciò potrebbe accadere nel caso in cui il vano 2 abbia uno sportello di accesso e al suo interno siano presenti più cassetti.
Detto corpo potrebbe però anche essere una parete 21 di delimitazione superiore del vano 2 (vedasi figura 5). Ciò accade ad esempio nel caso in cui nel vano 2 sia presente un solo cassetto 3 o comunque il cassetto 3 in questione sia il cassetto posto più in alto nel vano 2.
Nella soluzione esemplificativa illustrata nelle unite figure il setto 4 si sviluppa trasversalmente, preferibilmente ortogonalmente, ad una direzione di introduzione nel vano 2 (attraverso detta prima e/o seconda bocchetta 5, 95) della corrente fluida refrigerata. Opportunamente la corrente d’aria refrigerata in uscita dalla prima e/o dalla seconda bocchetta 5, 95 à ̈ sostanzialmente orizzontale. La prima bocchetta 5 (ma opportunamente anche la seconda bocchetta 95) indirizza la corrente fluida verso detto setto 4 facendola transitare al di sopra della parete 91 posteriore del cassetto 3.
Il setto 4 permette di intercettare la corrente d’aria refrigerata ed indirizzarla nel primo scompartimento 31. Vantaggiosamente il setto 4 (in virtù della ridotta distanza con detto corpo) prolunga il tempo di permanenza della corrente fluida refrigerata con le pietanze presenti nel primo scompartimento 31. Inoltre il primo scompartimento 31 ha un volume minore rispetto al volume dell’intero cassetto 3 e quindi si ha un più efficace raffreddamento delle pietanze in esso contenute. Tipicamente il primo scompartimento 31 funge da vano a rapido raffreddamento/congelamento.
Nelle soluzioni esemplificativamente illustrate, la prima bocchetta 5 di introduzione à ̈ posta su una parete 22 posteriore del vano 2. La prima bocchetta 5 indirizza la corrente fluida verso detto setto 4. Opportunamente anche la seconda bocchetta 95 à ̈ ricavata in detta parete 22 posteriore. La parete 22 posteriore à ̈ la parete opposta ad una apertura di introduzione/rimozione del cassetto 3 rispetto al vano 2.
Il setto 4 sporge verso l’alto rispetto ad una parete 91 posteriore del cassetto 3 definendo un ostacolo che intercetta la corrente fluida refrigerata in uscita dalla prima e/o dalla seconda bocchetta 5,95 indirizzandola nel primo scompartimento 31; la prima bocchetta 5 (ma opportunamente anche la seconda bocchetta 95) à ̈ posta ad una altezza maggiore di detta parete 91 posteriore del cassetto 3. La parete 91 posteriore del cassetto 3 fa parte dei mezzi 34 di delimitazione laterale. Opportunamente il setto 4 sporge verso l’alto anche rispetto alla prima e alla seconda parete 93, 94 laterale del cassetto 3.
Preferibilmente il setto 4 sporge verso l’alto rispetto alla parete 91 posteriore di almeno 10 millimetri, preferibilmente di almeno 30 millimetri. Vantaggiosamente il setto 4 sporge verso l’alto rispetto alla prima e alla seconda parete laterale 93, 94. Infatti la prima e la seconda parete laterale 93, 94 opportunamente si trovano al di sotto di un bordo superiore del setto 4. Ciò agevola la rotazione del cestello 3 che può accompagnare la sua estrazione.
Opportunamente il dispositivo 1 comprende mezzi 6 di regolazione della posizione del setto 4 rispetto al cassetto 3 lungo la direzione 7 di inserimento/estrazione del cassetto 3 rispetto al vano 2.
Nella soluzione illustrata nelle unite figure i mezzi 6 di regolazione sono mezzi di regolazione discreta della posizione del setto 4. In particolare essi permettono di regolare la posizione del setto 4 in modo discreto lungo una direttrice che collega la parete 91 posteriore e la parete 92 frontale del cassetto 3 (vedasi figure 8 e 9).
I mezzi 6 di regolazione possono comprendere una pluralità di scanalature 85 orientate dal basso in alto (tipicamente verticali) disposte lungo la prima e la seconda parete 93, 94 laterale del cassetto 3 ed idonee ad accogliere almeno in parte un bordo laterale del setto 4. Opportunamente detta pluralità di scanalature 85 sono organizzate in coppie (una posizionata sulla prima parete laterale 93 e una ricavata sulla seconda parete laterale 94).
Il setto 4 si sviluppa trasversalmente (preferibilmente ortogonalmente) alla direzione 7 di inserimento/estrazione del cassetto 3 rispetto al vano 2. Opportunamente il setto 4 ha uno spessore compreso tra 1 e 3 millimetri. Esso à ̈ realizzato in materiale plastico.
Nella soluzione esemplificata nelle unite figure il setto 4 prevede almeno una prima apertura 41 che attraversa il setto 4 e pone in comunicazione fluida il primo e il secondo scompartimento 31,32.
Preferibilmente il setto 4 comprende una prima e una seconda striscia 43, 44 immaginaria definite rispettivamente come il luogo dei punti del setto 4 che distano meno di 10 centimetri dalla prima e dalla seconda parete 93, 94 laterale. La prima e la seconda parete 93, 94 laterale si sviluppano trasversalmente a detto setto 4 e a due estremità opposte di detto setto 4. La prima apertura 41 à ̈ posta in detta prima striscia 43. Vantaggiosamente lungo la prima striscia 43 sono presenti una pluralità di aperture.
Il setto 4 comprende almeno una seconda apertura 42 posta in detta seconda striscia 44. Vantaggiosamente lungo la seconda striscia 44 sono presenti una pluralità di aperture.
In aggiunta o in alternativa a dette aperture il dispositivo 1 potrebbe comprende sezioni di passaggio tra il primo e il secondo compartimento esterne al setto 4. Ad esempio tali sezioni di passaggio potrebbero essere ricavate tra un bordo perimetrale del setto 4 e il cassetto 3. In particolare tali sezioni di passaggio potrebbero essere ricavate tra il bordo perimetrale del setto 4 e i mezzi 34 di delimitazione laterale (o il fondo 33 inferiore). La presenza delle aperture che agevolano il passaggio della corrente fluida dal primo al secondo scompartimento consente di:
-agevolare la refrigerazione delle pietanze presenti nel secondo scompartimento 32;
-evitare una sovrappressione nel primo scompartimento 31 (che ostacolerebbe il flusso di aria refrigerata verso il primo scompartimento 31, e potrebbe anche generare un blocco del funzionamento dei mezzi di ventilazione che spingono l’aria refrigerata nel primo scompartimento 31). Nella soluzione costruttiva esemplificativamente riportata nelle figure 1, 8 e 9 il setto 4 à ̈ un corpo realizzato in un pezzo unico.
Nella soluzione costruttiva esemplificativamente illustrata nelle figure 1-7, 10-12 il setto 4 comprende un pannello 45 e una ribaltina 46 reciprocamente incernierati attorno ad un asse 47 di rotazione orizzontale. Il pannello 45 à ̈ agganciabile al cassetto 3. In particolare esso può essere appeso mediante bracci 88 di aggancio che poggiano su un riscontro del cassetto.
Il setto 4 assume una prima configurazione in cui sia il pannello 45 sia la ribaltina 46 si sviluppano dal basso in alto (nella soluzione preferita si sviluppano sostanzialmente verticali -vedasi figure 3, 6, 11-). Il setto 4 assume una seconda configurazione in cui il pannello 45 si sviluppa dal basso in alto (nella soluzione preferita à ̈ sostanzialmente verticale) mentre la ribaltina 46:
- si sviluppa trasversalmente al pannello 45;
- fa parte di (definisce) una base inferiore di detto primo scompartimento 31;
-collega detto pannello 45 e una predeterminata porzione dei mezzi 34 di delimitazione. Nella prima configurazione detta predeterminata porzione dei mezzi 34 contraffaccia detto setto 4.
Nella seconda configurazione detta ribaltina 46 Ã ̈ ruotata rispetto alla prima configurazione e una proiezione verticale della stessa su un piano orizzontale presentando una superficie maggiore rispetto alla prima configurazione.
Un esempio di seconda configurazione del setto 4 Ã ̈ illustrato nelle figure 4, 7, 12.
Nella seconda configurazione del setto 4 la ribaltina 46 Ã ̈ sostenuta da una prima porzione dei mezzi 34 di delimitazione. Nella seconda configurazione del setto 4 una parte della ribaltina 46 Ã ̈ sostenuta dalla parete 91 posteriore, detta parete 91 posteriore nella prima configurazione contraffacciando detto setto 4.
In particolare la ribaltina 46 comprende un bordo 460 che nella seconda configurazione à ̈ sostenuto dai mezzi 34 di delimitazione laterale. Tale bordo 460 à ̈ un lato del perimetro della ribaltina 46. Il bordo 460 à ̈ opposto all’asse 47 di rotazione. Esso presenta una direzione di sviluppo preponderante che à ̈ parallela all’asse 47 di rotazione. Nella seconda configurazione del setto 4 detto bordo 460 à ̈ sostenuto da una parete 91 posteriore facente parte dei mezzi 34 di delimitazione, detta parete 91 posteriore nella seconda configurazione contraffacciando detto pannello 45. Il bordo 460 opportunamente si sviluppa lungo una linea trasversale (preferibilmente ortogonale) alla direzione 7 di inserimento/estrazione del cassetto 3 rispetto al vano 2.
Nella seconda configurazione del setto 4 detto secondo scompartimento 32 si protende al di sotto del primo scompartimento 31. In particolare nella seconda configurazione detto secondo scompartimento 32 si protende parzialmente tra il primo scompartimento 31 e il fondo 33 inferiore. Nella seconda configurazione del setto 4 il primo scompartimento 31 ha un volume inferiore che nella prima configurazione del setto 4. Nella seconda configurazione del setto 4 il primo scompartimento 31 ha un volume che à ̈ minore della metà del volume del secondo scompartimento 32. Come esemplificato nelle figure 7, 12 nella seconda configurazione la ribaltina 46 à ̈ sostanzialmente orizzontale. La possibilità di passaggio dalla prima alla seconda configurazione permette una elevata flessibilità dal momento che nella seconda configurazione il secondo scompartimento 32 à ̈ ancor più velocemente raffreddabile che nella prima configurazione, in ragione delle sue ridotte dimensioni, e di conseguenza si può avere un ancor più efficace raffreddamento delle pietanze in esso contenute; inoltre, nella seconda configurazione il secondo scompartimento 32 à ̈ anche facilmente raggiungibile da parte di un utente (il secondo scompartimento 32 ha infatti un ridotto sviluppo in altezza e si trova in una porzione superiore del cassetto 3; ciò riduce il rischio che un utente debba rovistare in un cassetto molto alto per rintracciare prodotti disposti sul fondo inferiore). Opportunamente detto pannello 45 e detta ribaltina 46 comprendono delle parti controsagomate che nella prima configurazione del setto 4 si compenetrano reciprocamente ostruendo almeno parzialmente zone 96 di passaggio che pongono in comunicazione fluida il primo e il secondo scompartimento 31,32; nella seconda configurazione del setto 4 dette parti controsagomate permettono il passaggio di fluido attraverso dette zone 96 di passaggio. Opportunamente le parti controsagomate sono parti controsagomate a pettine e nella prima configurazione i denti del pettine si compenetrano a vicenda, mentre nella seconda configurazione si sviluppano lungo direzioni distinte. Opportunamente i denti del pettine si compenetrano in corrispondenza dell’asse 47 di rotazione.
Come derivabile dal confronto delle figure 6 e 7, il fondo 33 inferiore del cassetto 3 comprende un alloggiamento 99 che nella prima configurazione accoglie almeno una parte di detto bordo 460. Preferibilmente il bordo 460 comprende una sporgenza 82 che nella prima configurazione sporge verso il basso e si innesta nell’alloggiamento 99. L’alloggiamento 99 ad esempio à ̈ definito da rilievi 81 che si protendono dal fondo 33 inferiore. Nella seconda configurazione detto bordo 460 e i mezzi 34 di delimitazione laterale (preferibilmente la parete 91 posteriore) sono connessi mediante un collegamento maschio/femmina. Ciò impedisce o contribuisce ad impedire uno scorrimento della ribaltina 46 in senso orizzontale in allontanamento dalla parete 91 posteriore.
Opportunamente la sporgenza 82 del bordo 460 prevede almeno una sede che accoglie una protuberanza sviluppantesi dai mezzi 34 di delimitazione laterale (in particolare dalla parete 91 posteriore). Opportunamente tale protuberanza si protende dal basso in alto.
Opportunamente il bordo 460 Ã ̈ anche in appoggio sui mezzi 34 di delimitazione laterale.
Nella soluzione costruttiva esemplificativamente illustrata nelle figure 10-12 la ribaltina 46 nella prima configurazione à ̈ ripiegata a libro sul pannello 45 e si dispone parallelamente al pannello 45 (come illustrato in figura 11). La ribaltina 46 e il pannello 45 vengono dunque a sovrapporsi. Nella soluzione di figure 10-12 quando la ribaltina 46 à ̈ nella seconda configurazione il setto 4 ha una sezione trasversale sagomata a “T†(come illustrato in figura 12). Opportunamente nella soluzione costruttiva di figure 10-12 il pannello 45 si sviluppa fino in corrispondenza del fondo inferiore del cassetto. La ribaltina 46 à ̈ sovrapponibile alla porzione superiore del pannello 45. In questo modo l’utente può collocare gli oggetti tra il pannello 45 e la parete posteriore 91 del cassetto e poi abbassare la ribaltina 46 posizionando il setto 4 nella seconda configurazione. In particolare nella soluzione costruttiva di figure 10-12 l’utente può posizionare il setto 4 nella seconda configurazione senza la necessità di estrarre il setto 4 dal cassetto 3.
Vantaggiosamente il setto 4 Ã ̈ asportabile dal cassetto 3.
Con riferimento alla figura 1 il dispositivo 1 oltre al vano 2 può comprendere un vano 86 congelatore e/o un vano 87 di refrigerazione di pietanze alimentari impilati con detto vano 2.
Oggetto della presente invenzione à ̈ inoltre un metodo di funzionamento di un dispositivo presentante uno o più delle caratteristiche descritte in precedenza. Opportunamente il metodo comprende le fasi di:
-inserire una prima pietanza (ad esempio a temperatura maggiore di 10°C dunque non congelata) in detto primo scompartimento 31;
-introdurre attraverso la prima bocchetta 5 una corrente gassosa in detto vano 2 indirizzandola verso detto setto 4 che la devia almeno parzialmente verso il basso esplicando un’azione di raffreddamento (preferibilmente congelamento) della prima pietanza.
Opportunamente la corrente d’aria presente nel primo scompartimento 31 fluisce nel secondo scompartimento 32 espletando anche in tale scompartimento 32 un’azione di raffreddamento (preferibilmente mantiene congelata una pietanze già congelata e presente in tale secondo scompartimento 32).
La presente invenzione permette di conseguire molteplici vantaggi. Innanzitutto permette di eseguire un raffreddamento rapido delle pietanze presenti nel primo scompartimento mantenendo refrigerate nel contempo le pietanze presenti nel secondo scompartimento. Questo à ̈ possibile in virtù del fatto che l’aria refrigerata prima viene fatta transitare per detto primo scompartimento 31 dove sottrae calore alle pietanze ivi presenti e successivamente viene fatta transitare in un secondo scompartimento 32. Ad esempio nel primo scompartimento 31 può essere posizionata una pietanza ancora calda da congelare. Viene fatta transitare aria a temperatura inferiore a -20°C che esplicherà subito la sua azione di raffreddamento che sarà particolarmente efficace anche in considerazione del ridotto volume del primo scompartimento 31 (se paragonato al volume dell’intero vano 2). L’aria refrigerata dopo essere transitata per il primo scompartimento viene convogliata nel secondo scompartimento 32 (ad esempio attraverso le aperture presenti nel setto 4) dove comunque esplica un’azione di raffreddamento delle pietanze ivi contenute. Tipicamente l’aria che giunge nel secondo scompartimento à ̈ ancora al di sotto di 0°C e viene quindi utilizzata per mantener e il congelamento delle pietanze già congelate presenti nel secondo scompartimento 32.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza. Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica, tutti i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1.Dispositivo di refrigerazione di alimenti comprendente: -un vano (2) di refrigerazione; -un cassetto (3) mobile tra una prima posizione di massimo inserimento nel vano (2) e una seconda posizione di almeno parziale estrazione dal vano (2); detto cassetto (3) comprendendo un fondo (33) inferiore e mezzi (34) di delimitazione laterale; -un setto (4) di separazione che suddivide detto cassetto (3) in almeno un primo e un secondo scompartimento (31, 32) destinati al contenimento di pietanze; -una prima bocchetta (5) di introduzione di una corrente fluida refrigerata; caratterizzato dal fatto che: -detta prima bocchetta (5) di introduzione indirizza la corrente fluida verso detto setto (4) facendola transitare al di sopra di una parete (91) posteriore del cassetto (3); -detto setto (4) sporge verso l’alto rispetto ad una parete (91) posteriore del cassetto (3) definendo un ostacolo che intercetta la corrente fluida refrigerata indirizzandola nel primo scompartimento (31); detta prima bocchetta (5) essendo posta ad una altezza maggiore di detta parete (91) posteriore del cassetto (3), detta parete (91) posteriore del cassetto (3) facendo parte di detti mezzi (34) di delimitazione laterale.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo che sormonta detto setto (4) quando il cassetto (3) à ̈ nella prima posizione, nella prima posizione del cassetto (3) la minima distanza tra detto setto (4) e detto corpo à ̈ minore di 10 millimetri, detto corpo essendo una parete (21) di delimitazione superiore del vano (2) o un cassetto addizionale.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detta prima bocchetta (5) à ̈ ricavata su una parete (22) posteriore del vano (2), detto setto (4) sporgendo rispetto a detta parete (91) posteriore del cassetto (3) per più di 30 millimetri.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi (6) di regolazione della posizione del setto (4) rispetto al cassetto (3) lungo una direzione (7) di inserimento/estrazione del cassetto (3) rispetto al vano (2), detto setto (4) sviluppandosi trasversalmente alla direzione (7) di inserimento/estrazione del cassetto (3) rispetto al vano (2).
  5. 5. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto (4) prevede almeno una prima apertura (41) che attraversa il setto (4) e pone in comunicazione fluida il primo e il secondo scompartimento (31,32).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto setto (4) prevede una prima e una seconda striscia (43, 44) immaginaria definite rispettivamente come il luogo dei punti del setto (4) che distano meno di 10 centimetri da una prima e una seconda parete (93, 94) laterale dei mezzi (34) di delimitazione laterale; detta prima apertura (41) essendo posta in detta prima striscia (43); la prima e la seconda parete (93, 94) laterale sviluppandosi trasversalmente a detto setto (4) e a due estremità opposte di detto setto (4).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto setto (4) comprende almeno una seconda apertura (42) posta in detta seconda striscia (44).
  8. 8. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto (4) comprende un pannello (45) e una ribaltina (46) reciprocamente incernierati attorno ad un asse (47) di rotazione orizzontale; detto pannello (45) essendo vincolato al cassetto (3); il setto (4) assumendo una prima configurazione in cui il pannello (45) e la ribaltina (46) sono sostanzialmente verticali e una seconda configurazione in cui il pannello (45) Ã ̈ sostanzialmente verticale mentre la ribaltina (46): -si sviluppa trasversalmente al pannello (45); -definisce una base inferiore di detto primo scompartimento (31); -collega detto pannello (45) e una predeterminata porzione dei mezzi (34) di delimitazione, in detta prima configurazione detta predeterminata porzione contraffacciando detto setto (4); nella seconda configurazione detto primo scompartimento (31) avendo un volume inferiore rispetto alla prima configurazione.
  9. 9. Dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto setto (4) Ã ̈ asportabile dal cassetto (3).
  10. 10.Metodo di funzionamento di un dispositivo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto di comprendere le fasi di: -inserire una prima pietanza a temperatura maggiore di 10°C in detto primo scompartimento (31); -introdurre attraverso la prima bocchetta (5) una corrente gassosa in detto vano (2) indirizzandola verso detto setto (4) che la devia almeno parzialmente verso il basso esplicando un’azione di raffreddamento della prima pietanza.
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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