ITPR20090031A1 - Dispositivo di sostegno - Google Patents

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ITPR20090031A1 IT000031A ITPR20090031A ITPR20090031A1 IT PR20090031 A1 ITPR20090031 A1 IT PR20090031A1 IT 000031 A IT000031 A IT 000031A IT PR20090031 A ITPR20090031 A IT PR20090031A IT PR20090031 A1 ITPR20090031 A1 IT PR20090031A1
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Stefano Zibana
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Stefano Zibana
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    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B23/00Bed-tables; Trays; Reading-racks; Book-rests, i.e. items used in combination with something else
    • A47B23/04Bed-tables; Trays; Reading-racks; Book-rests, i.e. items used in combination with something else supported from table, floor or wall
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16MFRAMES, CASINGS OR BEDS OF ENGINES, MACHINES OR APPARATUS, NOT SPECIFIC TO ENGINES, MACHINES OR APPARATUS PROVIDED FOR ELSEWHERE; STANDS; SUPPORTS
    • F16M11/00Stands or trestles as supports for apparatus or articles placed thereon ; Stands for scientific apparatus such as gravitational force meters
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    • F16M11/24Undercarriages with or without wheels changeable in height or length of legs, also for transport only, e.g. by means of tubes screwed into each other
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
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    • A47B2200/002Legs
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
“DISPOSITIVO DI SOSTEGNO”
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di sostegno, utilizzato in particolare per il supporto di libri o per l’appoggio di dispositivi elettronici quali computer o simili.
Come noto, i dispositivi di sostegno del tipo a “tavolino” vengono per lo più impiegati da utilizzatori in posizione seduta, per fornire un appoggio ad esempio per un computer portatile.
Tali dispositivi sono costituiti da un basamento di appoggio al terreno, preferibilmente dotato di rotelle per agevolare la movimentazione dell’intero dispositivo nella posizione desiderata. Al di sopra del basamento emerge un montante, generalmente a sviluppo verticale, atto a sostenere un tavolo orizzontale. Tale elemento montante è costituito da una barra avente una estremità inferiore vincolata su una superficie superiore del basamento, ed una estremità superiore associata al di sotto del citato tavolo.
Sono altresì note barre telescopiche in grado di regolare l’altezza del tavolo rispetto alla base di appoggio.
Il tavolo presenta una piastra, definente una superficie superiore piana per l’appoggio di qualsiasi oggetto da sostenere. Generalmente, il tavolo è accoppiato alla citata barra in maniera snodabile, mediante un giunto articolato, per poter regolare l’inclinazione della superficie superiore rispetto alla barra sottostante. In questo modo, per conferire una posizione comoda all’utilizzatore che opera sull’oggetto da sostenere, viene regolata la barra telescopica in altezza, e movimentato manualmente il tavolo inclinandolo rispetto alla barra ed alla base di appoggio.
I dispositivi di sostegno sopra descritti presentano tuttavia importanti inconvenienti.
In primo luogo, si noti che il dispositivo presenta una regolazione limitata della posizione del tavolo rispetto all’utilizzatore. Infatti, nonostante il tavolo possa essere regolato in altezza ed opportunamente inclinato, lo stesso rimane sempre posizionato al di sopra della rispettiva base di appoggio.
In altre parole, non è possibile regolare il tavolo avvicinandolo o allontanandolo dall’utilizzatore mantenendo la base di appoggio ferma. Tale inconveniente incide particolarmente nel caso in cui l’utilizzatore desideri operare sul tavolo in posizione seduta (ad esempio su un divano) e con la schiena appoggiata. In tale situazione, l’utilizzatore deve necessariamente allontanarsi dallo schienale per avvicinarsi al tavolo. Un ulteriore inconveniente è dato dal notevole ingombro dell’intero dispositivo, il quale presenta una superficie di appoggio del tavolo abbastanza grande per poter supportare molteplici oggetti, nonché ad una barra telescopica sufficientemente lunga per poter adattarsi alle varie altezze.
Di conseguenza, tali ingombri comportano importanti svantaggi nelle condizioni di non utilizzo del tavolo, in cui l’intero dispositivo deve essere trasportato e riposto in piccoli spazi.
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre un dispositivo di sostegno che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra.
In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo di sostegno, in particolare per libri o computer portatili, in grado di adattarsi a qualsiasi posizione di lavoro assunta da un utilizzatore.
Ulteriore scopo della presente invenzione è proporre un dispositivo di sostegno di ingombri limitati, specie nelle condizioni di non utilizzo e di trasporto.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di sostengo, comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo di sostegno, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 illustra un dispositivo di sostegno, secondo la presente invenzione, in vista prospettica; - la figura 2 illustra il dispositivo di figura 1, in una rispettiva condizione di funzionamento in cui sostiene un computer portatile, in vista prospettica; - la figura 3 è illustra una prima forma realizzativa del dispositivo di figura 1, in vista laterale;
- la figura 4 è illustra una seconda forma realizzativa del dispositivo di figura 1, in vista laterale;
- la figura 5 illustra il dispositivo di figura 1, in vista prospettica ed in esploso;
- la figura 6 illustra il dispositivo di figura 1, in una rispettiva configurazione di smontaggio e di minimo ingombro, in vista prospettica.
Con particolare riferimento alla figura 1, con 1 è stato complessivamente indicato un dispositivo di sostegno secondo la presente invenzione.
In particolare, il dispositivo di sostegno 1 trova particolare applicazione per l’appoggio stabile di libri o computer portatili (figura 2). Più in generale, la presente invenzione trova applicazione per il sostegno di qualsiasi oggetto che deve essere mantenuto su un piano sostanzialmente orizzontale.
In particolare, il dispositivo 1 comprende una base di appoggio 2 presentante una piastra piana 2a, avente preferibilmente sviluppo periferico quadrangolare. La piastra piana 2a definisce una superficie inferiore 20 di appoggio al terreno, ed una superficie superiore 21. Preferibilmente, la superficie inferiore 20 della piastra 2a può essere dotata di elementi di scorrimento, quali feltrini o ruote con fermo di tipo noto e pertanto non descritte ed illustrate nel dettaglio, per rendere la base 2 scorrevole sul terreno e per poterla fermare nella posizione desiderata.
Al di sopra della base 2 si sviluppano mezzi di connessione 4, estendentisi dalla base 2 stessa ed associati ad un elemento di supporto 3. In questo modo, l’elemento di supporto 3 risulta essere sostenuto dai mezzi di connessione 4 al di sopra della base 2. In particolare, l’elemento di supporto 3 è costituito da una prima porzione piana 3a, definente una superficie superiore 30 di appoggio di un rispettivo oggetto A da sostenere (figura 2). Va specificato che nelle unite figure viene illustrata una prima porzione piana 3a a sviluppo periferico sostanzialmente rettangolare. In alternativa, la forma della prima porzione piana 3a, e pertanto della relativa superficie superiore 30, può essere circolare oppure ellittica in funzione delle esigenze applicative.
L’elemento di supporto 3 presenta inoltre una seconda porzione piana 3b, scorrevolmente associata alla prima porzione piana 3a tra una posizione di non utilizzo in cui è alloggiata all’interno dell’ingombro volumetrico della prima porzione piana 3a, ed una posizione di utilizzo (figure 1 e 2) in cui è almeno parzialmente sporgente dalla prima porzione piana 3a. In maggiore dettaglio, la seconda porzione piana 3b è disposta in corrispondenza di un bordo laterale della prima porzione piana 3a, ed è operativamente associata ad una superficie inferiore 32 opposta alla citata superficie superiore 30. In questo modo, la seconda porzione piana 3b può essere estratta dalla prima porzione piana 3a verso l’esterno per fornire un ulteriore piano di appoggio. Infatti, la seconda porzione piana 3b definisce una superficie superiore ausiliaria 31 di appoggio di un oggetto da sostenere (quale ad esempio una periferica del computer A), accostata alla superficie superiore 30.
In alternativa, in una condizione di non utilizzo, la seconda porzione 3b viene mantenuta al di sotto della prima porzione 3a ed all’interno dell’ingombro orizzontale della prima porzione 3a stessa.
Vantaggiosamente, la prima porzione piana 3a può essere dotata di un bordo rialzato 33, realizzato in corrispondenza di un lato frontale dell’elemento di supporto 3. Tale bordo rialzato 33 si sviluppa perpendicolarmente al piano di sviluppo della superficie superiore 30, e definisce un riscontro di trattenimento dell’oggetto appoggiato sulla prima porzione piana 3a. Infatti, in una eventuale condizione inclinata della prima porzione 3a, l’oggetto disposto su di essa viene trattenuto dal bordo 33 evitando di scivolare al di fuori della superficie superiore 30.
I mezzi di connessione 4 sono dotati di un giunto articolato 5 atto a movimentare l’elemento di supporto 3 rispetto alla base di appoggio 2.
Vantaggiosamente, il giunto articolato 5 comprende almeno una coppia di cerniere 6, per ruotare l’elemento di supporto 3 attorno a due assi X tra loro paralleli. In particolare, i mezzi di connessione 4 comprendono una prima barra 7, una seconda barra 8, ed una terza barra 9, opportunamente associate per definire le citate cerniere 6. In dettaglio, la prima barra 7 presenta una prima estremità 7a associata alla base di appoggio 2 ed
una seconda estremità 7b opposta a detta prima estremità 7a. La seconda barra 8 presenta una prima estremità 8a associata all’elemento di supporto 3 ed una seconda estremità 8b opposta a detta prima estremità 8a. La terza barra 9 presenta una prima estremità 9a incernierata alla seconda estremità 8b della seconda barra 8, ed una seconda estremità 9b incernierata alla seconda estremità 7b della prima barra 7. In questa maniera, le barre 7, 8 e 9 definiscono un braccio articolato per spostare l’elemento di supporto 3 rispetto alla base 2.
Si noti in particolare che le cerniere 6 sono definite da porzioni terminali 14 delle estremità 9a, 9b della terza barra 9, inserite in corrispondenti aperture 15 ricavate nelle seconde estremità 7b, 8b della prima e terza barra 7, 8. Ogni cerniera presenta inoltre un perno (non illustrato nelle figure in quanto di tipo noto) passante attraverso l’apertura 15 e la porzione terminale 14. In questo modo, la seconda e terza barra 8, 9 sono ruotabili rispetto alla prima barra 7.
Vantaggiosamente, ogni cerniera 6 può essere inoltre dotata di un organo di bloccaggio 16 (figure 1 e 2) delle rispettive barre 7, 8, 9 commutabile tra una prima condizione operativa di svincolo in cui le barre 7, 8, 9 possono ruotare l’una rispetto all’altra attorno al rispettivo asse X, ed una seconda condizione operativa di vincolo in cui le barre 7, 8, 9 sono bloccate in una posizione relativa.
In particolare, l’organo di bloccaggio comprende due viti di fermo 17, ciascuna delle quali operativamente associata ad una delle cerniere 6, per bloccare la rotazione delle barre 7, 8, 9 a seguito di una regolazione manuale del posizionamento dell’elemento di supporto 3.
Come viene in particolare illustrato nella vista in esploso di figura 5, la prima estremità 7a della prima barra 7 presenta una porzione di innesto 10 inseribile in un corpo tubolare 12 sporgente dalla superficie superiore 21 della piastra piana 2a.
In accordo con una prima soluzione realizzativa preferenziale, il corpo tubolare 12 è associato in corrispondenza di un bordo periferico della piastra piana 2a e si sviluppa lungo un rispettivo asse longitudinale inclinato e trasversale allo sviluppo planare della superficie superiore 21.
In questo modo, la prima barra 7 accoppiata al corpo tubolare 12 risulta essere trasversale ed inclinata rispetto al piano di sviluppo orizzontale della base 2 (figure 1, 2 e 3).
In alternativa, in accordo con una seconda soluzione realizzativa illustrata in figura 4, il corpo tubolare 12 è associato ad una porzione centrale della piastra piana 2a per svilupparsi lungo un rispettivo asse longitudinale perpendicolare allo sviluppo planare della piastra 2a.
In questa situazione, la prima barra 7 emerge perpendicolarmente al piano di sviluppo orizzontale della base 2 (figura 4).
Analogamente, la prima estremità 8a della seconda barra 8 presenta una porzione di innesto 11 inseribile in un corpo tubolare 13 sporgente dalla superficie inferiore 32 dell’elemento di supporto 3.
In questo modo, mezzi di connessione 4 sono commutabili tra una condizione di utilizzo (figure da 1 a 4) in cui le porzioni di innesto 10, 11 sono inserite nei rispettivi corpi tubolari 12, 13 della base di appoggio 2 e dell’elemento di supporto 3, ed una condizione di non utilizzo (figure 5 e 6) in cui le porzioni di innesto 10, 11 non sono inserite nei citati corpi tubolari 12, 13.
Dissociando i mezzi 4 dalla base 2 e dall’elemento di supporto 3 (figura 5), viene definita una configurazione smontata di minimo ingombro del dispositivo 1 (figura 6) in cui le barre 7, 8, 9 e l’elemento di supporto 3 sono appoggiati sulla superficie superiore 21 della base di appoggio 2.
In particolare si noti che l’elemento di supporto 3 viene ribaltato appoggiando la rispettiva superficie superiore 30 sulla superficie superiore 21 della base 2, mentre le barre 7, 8, 9 vengono opportunamente piegate per essere contenute sulla superficie superiore 21 (figura 6).
In questo modo, il dispositivo 1 viene configurato in una condizione di minimo ingombro per essere facilmente trasportato e riposto in spazi molto limitati.
Vantaggiosamente, può essere inoltre previsto un coperchio (non illustrato nelle unite figure) accoppiabile alla base 2 per definire con essa un corpo scatolare contenente i mezzi di connessione 4 e l’elemento di supporto 3. In questa configurazione, il dispositivo 1 presenta una struttura più compatta e contenuta, con i conseguenti vantaggi in termini di praticità di trasporto nelle condizioni di non utilizzo. Si noti inoltre che nelle condizioni di utilizzo, il dispositivo 1 permette una regolazione versatile dell’elemento di supporto 3. Infatti, mediante i due snodi 6, le barre 7, 8, 9 vengono posizionate per regolare l’altezza e l’inclinazione dell’elemento di supporto 3. Inoltre, l’elemento di supporto 3 può essere movimentato in avvicinamento o in allontanamento da un utilizzatore che opera in posizione seduta, permettendo allo stesso di mantenere la base 2 ferma e di avvicinare l’elemento 3 a se stesso. Infatti, è possibile collocare la base di appoggio 2 parzialmente al di sotto di un divano o di una poltrona, ed avvicinare l’elemento di supporto 3 verso il divano agendo sulle cerniere 6.
Vantaggiosamente, in questo modo l’utilizzatore può mantenere la schiena appoggiata allo schienale, operando con maggiore confort sull’oggetto sostenuto dal dispositivo 1.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1) di sostegno comprendente: una base di appoggio (2) al terreno; un elemento di supporto (3), definente almeno una superficie superiore di appoggio (30) di un rispettivo oggetto (A) da sostenere; mezzi di connessione (4), estendentesi da detta base di appoggio (2) ed associati all’elemento di supporto (3) per sostenere l’elemento (3) stesso al di sopra della base (2), detti mezzi di connessione (4) presentando un giunto articolato (5) per movimentare l’elemento di supporto (3) rispetto alla base di appoggio (2), caratterizzato dal fatto che detto giunto articolato (5) comprende almeno una coppia di cerniere (6), per ruotare detto elemento di supporto (3) attorno a due assi (X) tra loro paralleli.
  2. 2. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (4) comprendono: una prima barra (7) presentante una prima estremità (7a) associata alla base di appoggio (2) ed una seconda estremità (7b) opposta a detta prima estremità (7a), una seconda barra (8), presentante una prima estremità (8a) associata a detto elemento di supporto (3) ed una seconda estremità (8b) opposta a detta prima estremità (8a), ed una terza barra (9) presentante una prima estremità (9a) incernierata alla seconda estremità (8b) della seconda barra (8) ed una seconda estremità (9b) incernierata alla seconda estremità (7b) della prima barra (7).
  3. 3. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che dette estremità (9a, 9b) della terza barra (9) presentano rispettive porzioni terminali (14) inserite in corrispondenti aperture (15) ricavate nelle seconde estremità (7b, 8b) della prima e seconda barra (7, 8); ogni cerniera (6) comprendendo inoltre un perno passante attraverso detta apertura (15) e detta porzione terminale (14) per permettere la rotazione della seconda e terza barra (8, 9) rispetto alla prima barra (7).
  4. 4. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che ciascuna cerniera (6) comprende inoltre un organo di bloccaggio (16) delle rispettive barre (7, 8, 9) commutabile tra una prima condizione operativa di svincolo in cui le barre (7, 8, 9) possono ruotare l’una rispetto all’altra attorno al rispettivo asse (X), ed una seconda condizione operativa di vincolo in cui le barre (7, 8, 9) sono bloccate in una posizione relativa.
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che detta prima estremità (7a) della prima barra (7) comprende una porzione di innesto (10) inseribile in un corpo tubolare (12) sporgente da detta base di appoggio (2).
  6. 6. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato dal fatto che detta prima estremità (8a) della seconda barra (8) comprende una porzione di innesto (11) inseribile in un corpo tubolare (13) sporgente da una superficie inferiore (32) opposta a detta superficie superiore (30) dell’elemento di supporto (3).
  7. 7. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di connessione (4) sono commutabili tra una condizione di utilizzo in cui le porzioni di innesto (10, 11) sono inserite nei rispettivi corpi tubolari (12, 13) della base di appoggio (2) e dell’elemento di supporto (3), ed una condizione di non utilizzo in cui le porzioni di innesto (10, 11) risultano sfilate da detti corpi tubolari (12, 13), detta condizione di non utilizzo dei mezzi di connessione (4) essendo corrispondente ad una configurazione smontata di minimo ingombro del dispositivo (1) in cui i mezzi di connessione (4) e l’elemento di supporto (3) sono dissociati tra di loro ed appoggiati alla base di appoggio (2).
  8. 8. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta base di appoggio (2) comprende una piastra piana (2a), detto corpo tubolare (12) essendo associato ad una porzione centrale di detta piastra piana (2a) e sviluppantesi lungo un rispettivo asse longitudinale perpendicolare allo sviluppo planare di detta piastra (2a).
  9. 9. Dispositivo (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta base di appoggio (2) comprende una piastra piana (2a), detto corpo tubolare (12) essendo associato in corrispondenza di un bordo periferico della piastra piana (2a) e sviluppantesi lungo un rispettivo asse longitudinale inclinato e trasversale allo sviluppo planare di detta piastra (2a).
  10. 10. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (3) comprende una prima porzione piana (3a) definente detta superficie superiore (30) ed una seconda porzione piana (3b), scorrevolmente associata a detta prima porzione piana (3a) tra una posizione di non utilizzo in cui è disposta all’interno dell’ingombro periferico della prima porzione piana (3a) ed una posizione di utilizzo in cui è almeno parzialmente sporgente da detta prima porzione piana (3a) per definire una superficie superiore ausiliaria (31) di appoggio dell’oggetto A da sostenere.
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