ITPO20010009A1 - Manico per utensili di cottura provvisto di dispositivo indicatore della temperatura - Google Patents

Description

D E S C R I Z I O N E

annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: “MANICO PER UTENSILI DI COTTURA PROVVISTO DI DISPOSITIVO INDICATORE DELLA TEMPERATURA"

La presente invenzione riguarda un manico per utensili di cottura provvisto di dispositivo indicatore della temperatura dell’utensile.

In particolare l’invenzione riguarda padelle e casseruole, per le quali risulta evidentemente utile risolvere il problema di conoscerne la temperatura quando sono poste sulla sorgente di calore, al fine di verificare l’andamento della cottura.

Varie soluzioni al sopra detto problema sono state ad oggi proposte. Ad esempio, US 5441344 illustra una padella in cui la misurazione e la visualizzazione della temperatura è realizzata mediante un sensore, ad es. una termocoppia, in contatto termico direttamente con la superfìcie di cottura oppure tramite una pinza applicata sulla parete laterale della padella. Un circuito elettronico, collegato al sensore, misura e visualizza la temperatura in un display posto nel manico oppure sulla pinza.

Analogamente, in EP 0950368 è illustrata una padella comprendente un rilevatore di temperatura costituito da una pista resistiva applicata su uno strato di isolante che ricopre una parte della superficie della padella. La pista resistiva ha un coefficiente di temperatura variabile in funzione di essa ed ha le estremità collegate ad un circuito per la misura della resistenza o della variazione della resistenza e per la conversione di esse in valore di temperatura.

Ancora, EP 0931495 illustra una padella avente una sonda di temperatura integrata nel fondo e collegata ad un circuito elettronico per la misura e la visualizzazione della temperatura. La sonda ed i conduttori che la collegano al circuito elettronico si estendono fra la parete che costituisce il fondo della padella e una placca perforata fissata per stampaggio a freddo sulla detta parete.

EP 0931496 illustra invece una padella provvista di un sensore a infrarossi, posto sul manico e collegato ad un circuito elettronico per la trasformazione della radiazione infrarossa in un segnale elettrico.

Le soluzioni sopra menzionate sono complesse e di costosa realizzazione, richiedendo la modifica della struttura della padella e/o l’utilizzo di circuiti elettronici.

Un dispositivo che non fa uso di circuiti elettronici è illustrato in EP 0901005. II dispositivo è destinato ad indicare la temperatura di recipienti contenenti un prodotto alimentare da scaldare e comprende una miscela di cristalli liquidi suscettibile di cambiare colore fra 35°C e 45°C, facendo apparire un messaggio unico costituito da più lettere che risaltano su un fondo il cui colore corrisponde a quello della miscela prima del cambiamento di colore. II dispositivo illustrato in EP 0901005 è utile per i recipienti, del tipo biberon, in cui i cibi sono riscaldati a temperature modeste (35-45°C) ed è richiesta la visualizzazione di un solo messaggio in un predeterminato limitato intervallo di temperature, mentre è inadatto a dispositivi di cottura in cui le temperature sono molto più elevate (100-250°C) ed è auspicabile la visualizzazione di più informazioni in un ampio intervallo.

Scopo della presente invenzione è quello di fornire un manico per utensili di cottura, provvisto di un dispositivo indicatore della temperatura dell’utensile, che risolva gli inconvenienti delle soluzioni note.

In particolare è scopo dell’invenzione di fornire un manico per utensili di cottura, in particolare padelle e casseruole, provvisto di un dispositivo indicatore della temperatura dell’utensile che sia integrato nel manico stesso e che non comporti l’utilizzo di circuiti elettronici.

E’ anche scopo dell’invenzione quello di fornire un manico per utensili di cottura provvisto di un dispositivo che visualizzi indicazioni relative alla variazione della temperatura dell'utensile nell’intero intervallo di valori di normale esercizio dell’utensile.

Ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire un utensile di cottura provvisto di un dispositivo indicatore della temperatura integrato completamente nel manico.

Questi ed ulteriori scopi sono conseguiti con un manico per utensili di cottura, realizzato in materiale a bassa conducibilità termica e comprendente una lamina in materiale ad elevata conducibilità termica, avente una porzione di estremità in contatto termico con il corpo dell’utensile e l’altra estremità distanziata da esso, e mezzi termocromatici applicati sulla lamina. Questi ultimi sono preferibilmente costituiti da cristalli aventi la capacità di cambiare colore in predeterminati intervalli di temperatura, in modo da visualizzare informazioni, correlate alla temperatura del fondo dell’utensile, in zone diverse della lamina.

In una prima forma di attuazione dell’invenzione, i cristalli termocromatici sono preventivamente depositati su una pellicola di materiale plastico trasparente, ad es. polietilene, fissato successivamente alla lamina.

In una seconda forma di attuazione, i cristalli sono applicati, sotto forma di vernice, in uno o più strati, direttamente sulla lamina.

In entrambi i casi, come meglio verrà illustrato nel seguito, le variazioni della temperatura lungo la lamina determinano il cambiamento di colore dei cristalli posti a contatto con aree diverse della lamina, consentendo di visualizzare informazioni correlate alla variazione nei tempo della temperatura del fondo dell’utensile e, in definitiva, all’andamento della cottura.

Dette informazioni sono preferibilmente costituite da diversi colori oppure da valori numerici o pittogrammi preventivamente riprodotti sulla lamina o sulla pellicola.

Un manico in conformità dell'invenzione presenta il vantaggio di fornire un dispositivo economico per misurare e controllare la temperatura del fondo di una padella o casseruola, sia in fase di riscaldamento che di raffreddamento. Inoltre, una volta tarata la lamina conduttrice, lo stesso manico può essere utilizzato per una vasta gamma di padelle o casseruole.

Questi ed ulteriori vantaggi, insieme con le caratteristiche tecniche della presente invenzione risulteranno evidenti dalla descrizione dettagliata che segue di due esempi, non limitativi, di attuazione. Nei disegni:

- la Fig. 1 illustra una vista schematica prospettica di una padella provvista di un manico in conformità dell'invenzione, secondo una prima forma di attuazione;

- la Fig. 2 illustra una vista esplosa della padella di Fig. 1;

- la Fig. 3 illustra una vista in sezione mediana longitudinale del manico rappresentato nelle Figg 1 e 2;

- la Fig. 4 illustra in maggior dettaglio una vista prospettica del manico di Fig. 3 con la lamina conduttrice rimossa;

- la Fig. 5 illustra una vista schematica prospettica di una padella provvista di un manico in conformità dell'invenzione, secondo una ulteriore forma di attuazione;

- la Fig. 6 illustra in maggior dettaglio una vista prospettica del manico rappresentato in Fig. 5 con la lamina conduttrice rimossa.

Con riferimento alle Figg. 1 e 2, una padella 10 in alluminio di tipo convenzionale è provvista di un manico 20 in materiale a bassa conducibilità termica, ad es. bakelite, applicato alla parete laterale 12 della padella. Nell'esempio, il manico 20 è fissato tramite una vite ad un blocchetto 14 filettato internamente, in alluminio, saldato alla faccia esterna della parete Iaterale12 della padella. Una ghiera 16 in alluminio è prevista per il raccordo della padella 10 con il manico 20 e per la protezione dalla fiamma dell'estremità di esso adiacente alla padella.

Secondo l'invenzione (cfr. anche Figg. 3 e 4) una lamina 30 in materiale conduttore di calore, ad es. alluminio, è alloggiata in una sede 22 prevista nella faccia superiore 23 del manico 20 con una porzione di estremità 32 a contatto termico con la parete laterale 12 della padella 10 e con l'altra estremità 34 distanziata da essa. Vantaggiosamente la porzione di estremità 32 della lamina 30 attraversa un foro 24, che pone in comunicazione la faccia superiore 23 con la faccia anteriore 26 del manico 20, ed è serrata, tra il blocchetto 14 ed il manico 20, dalla vite di fissaggio del manico, passante attraverso un foro 36 previsto in detta porzione.

Per effetto della conduzione del calore tra il corpo della padella 10 - soggetto alla fonte di calore - e la lamina 30 a contatto termico con esso, per una data temperatura del fondo della padella 10 nella lamina si determina una distribuzione di temperature che decresce, in modo sostanzialmente lineare, verso l'estremità 34 distante dalla padella. Inoltre, le variazioni della temperatura del fondo della padella 10 sono riprodotte in scala ridotta per ogni punto della lamina.

Scegliendo perciò opportunamente il materiale e le dimensioni della lamina è possibile far sì che all'interno di essa le temperature si mantengano fra i 30°C ed i 90 °C, quando la padella è soggetta ad una sorgente di calore e la propria temperatura varia fra i 100°C ed i 250°C,

E' inoltre possibile, una volta tarata la lamina, utilizzarla come termometro del fondo della padella 10. A questo scopo, sulla porzione 36 della lamina presentante in assetto montato una faccia vista superiore, è applicata una pellicola 40 in polietilene sulla cui superficie sono depositati cristalli liquidi termosensibili 42a-42f, preferibilmente in forma di microcapsule. Vantaggiosamente sulla pellicola 40 è depositata una pluralità di cristalli o di miscele di essi in grado di eccitarsi per temperature che variano da 20°C a 100°C. Preferibilmente, la distribuzione dei cristalli 42a-42f lungo la pellicola, e quindi lungo la lamina 30, è tale che, al'aumentare della distanza dalla padella 10, diminuisce la temperatura di eccitazione dei cristalli.

Pertanto, in fase di riscaldamento della padella, sono eccitati inizialmente i cristalli 42a,42b dislocati sulla parte della lamina 30 più distante dal corpo della padella 10; successivamente, all'aumentare della temperatura del fondo della padella e conseguentemente - anche se in misura più limitata - della lamina sono eccitati i cristalli 42c,42d posti, nell'esempio illustrato in Fig. 4, a contatto con la porzione mediana della lamina; infine, quando la temperatura del fondo della padella raggiunge valori elevati, sono eccitati i cristalli 42e,42f più vicini al bordo della padella 10. La sequenza di eccitazione è ovviamente invertita in fase di raffreddamento.

Poiché sono ad oggi commercialmente disponibili cristalli liquidi termocromatici e miscele di essi, in particolare realizzati con tecnica di microincapsulazione, sensibili a temperatura fino a 100°C e di diversi colori, è possibile scegliere i cristalli 42a-42f, depositati sulla pellicola 40 di poliestere, in modo che il cambiamento di colore dei cristalli fornisca informazioni dirette sull'andamento della temperatura del fondo della padella. In particolare è possibile, una volta tarata la lamina 30, utilizzare i cristalli 42a-42f per visualizzare proprio la temperatura del fondo della padella 10. Oppure, più semplicemente, la variazione di colore può essere di per sé utilizzata per segnalare il raggiungimento di una corretta temperatura di cottura (ad esempio mediante l'eccitazione di cristalli di colore verde) o una situazione critica di sovrariscaldamento (ad esempio mediante l'eccitazione di cristalli di colore rosso). Inoltre è possibile evidenziare informazioni, sotto forma di pittogrammi, preventivamente riprodotti sulla pellicola 30.

Nelle Figg. 5 e 6 è illustrato un ulteriore manico 200, in conformità dell'invenzione, provvisto di una lamina 300 in alluminio, più stretta e più lunga della lamina 30 dell'esempio precedente, ma in modo sostanzialmente identico integrata nel manico 200 ed a contatto termico con il corpo della padella 10.

In questo secondo caso la faccia vista superiore 302 della lamina è rivestita di uno o più strati di vernice a base di cristalli termocromatici. Preferibilmente i cristalli sono del tipo che presentano un determinato colore al di fuori dell'intervallo di temperatura di eccitazione e divengono trasparenti all'interno di esso.

Per ogni vernice utilizzata, a causa della variazione spaziale e temporale della temperatura all'interno della lamina 300, all'aumentare della temperatura del fondo della padella 10, zone della lamina sempre più distanti dal corpo della padella raggiungono la temperatura di eccitazione dei cristalli, rendendo in quelle zone la vernice trasparente. Il viceversa accade al diminuire della temperatura del fondo della padella.

Pertanto, predisponendo sulla lamina - ad es. mediante serigrafia - una scala graduata o pittogrammi esplicativi e sovrapponendo vernici termocromatiche di colore diverso ed aventi temperatura di eccitazione decrescente, è possibile visualizzare, in zone diverse della lamina, molteplici informazioni legate all'andamento della temperatura del fondo della padella.

Una pellicola protettiva trasparente può essere prevista sulla faccia vista superiore 302 della lamina 300.

Per un miglior funzionamento delle lamine 30,300, il corpo del manico 20,200 è provvisto fori 28,280 interessanti gli alloggiamenti delle lamine.

Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (12)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Manico per utensili di cottura, in particolare padelle o casseruole, del tipo destinato ad essere applicato al bordo dell'utensile, caratterizzato dal fatto di essere realizzato in materiale a bassa conducibilità termica e di comprendere una lamina in materiale ad elevata conducibilità termica, avente una porzione di estremità in contatto termico con il corpo dell'utensile e l’altra estremità distanziata da esso, e mezzi termocromatici applicati sulla lamina e preferibilmente costituiti da cristalli aventi la capacità di cambiare colore in predeterminati intervalli di temperatura, in modo da visualizzare informazioni, correlate alla temperatura del fondo dell’utensile, in zone diverse della lamina.
2. 2. Manico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti cristalli termocromatici sono del tipo cristalli liquidi e sono preventivamente depositati su una pellicola di materiale plastico trasparente fissato successivamente a detta lamina.
3. 3. Manico secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che su detta pellicola è depositata una pluralità di cristalli o di miscele di essi in grado di eccitarsi per temperature che variano da 20°C a 100°C.
4. 4. Manico secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la distribuzione dei cristalli termosensibile lungo dette pellicola e lamina è tale che, al'aumentare della distanza dall'utensile, diminuisce la temperatura di eccitazione dei cristalli.
5. 5. Manico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i cristalli termosensibili sono applicati, sotto forma di vernice, in uno o più strati aventi temperatura di eccitazione decrescente, direttamente su detta lamina.
6. 6. Manico secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti cristalli termocromatici sono del tipo che presentano un determinato colore al di fuori dell'intervallo di temperatura di eccitazione e divengono trasparenti all'interno di esso, all'aumentare della temperatura del fondo dell'utensile zone della lamina sempre più distanti dal corpo dell'utensile raggiungendo la temperatura di eccitazione dei cristalli, rendendo in dette zone la vernice trasparente e viceversa al diminuire della temperatura del fondo dell'utensile.
7. 7. Manico secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le variazioni della temperatura lungo la lamina, indotte dalle variazioni della temperatura del fondo dell'utensile, determinano il cambiamento di colore dei cristalli posti a contatto con aree diverse della lamina e la visualizzazione di informazioni correlate alla variazione nel tempo della temperatura del fondo dell’utensile.
8. 8. Manico secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che dette informazioni sono costituite da colori diversi ovvero da valori numerici o pittogrammi preventivamente riprodotti su detta lamina o su detta pellicola.
9. 9. Manico secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta lamina è alloggiata in una sede prevista nella faccia superiore del coro del manico con una porzione di estremità a contatto termico con la parete laterale dell'utensile e con l'altra estremità distanziata da esso.
10. 10. Manico secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta porzione di estremità della lamina attraversa un foro, che pone in comunicazione la faccia superiore con la faccia anteriore del corpo del manico, ed è serrata, tra un blocchetto metallico, saldato alla parete laterale della padella e filettato internamente, ed il corpo del manico da una vite di fissaggio del manico.
11. 11. Manico secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere fori per l'aerazione di detta lamina.
12. 12. Manico per utensili di cottura provvisto di dispositivo indicatore della temperatura del fondo dell'utensile sostanzialmente come sopra descritto ed illustrato con riferimento ai disegni allegati.