IT201800010408A1 - Recipiente per la cottura di alimenti relativo dispositivo di segnalazione termica perfezionato - Google Patents
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Description
Descrizione di un brevetto d’invenzione
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda in generale un recipiente per la cottura di alimenti e, in particolare, un dispositivo di segnalazione termica perfezionato per un recipiente per la cottura di alimenti.
Nel settore tecnico dei recipienti per la cottura di alimenti sono noti sistemi e dispositivi predisposti per segnalare all’utente di un recipiente per la cottura di alimenti, come ad esempio una padella, la condizione termica raggiunta dal recipiente stesso, così da garantire una corretta cottura e consentire di monitorare la cottura adeguando l’entità del calore da apportare. Normalmente l’apporto termico tramite gas o elettricità è elevato all’inizio dell’uso, allo scopo di portare in temperatura il recipiente di cottura, mentre dovrà essere ridotto una volta raggiunta la temperatura desiderata, per non surriscaldare il recipiente di cottura con danno per la qualità della cottura. Il recipiente di cottura per il quale risulta maggiormente critico il controllo della rispettiva condizione termica è generalmente la padella, in quanto si tratta di un utensile bisognoso di controllo termico a causa del suo uso a temperature elevate e non smorzate da contenuti liquidi.
I sistemi di segnalazione termica maggiormente utilizzati fanno riferimento a variazioni cromatiche fornite da pigmenti, che al raggiungimento di specifiche temperature cambiano colore, dandone una testimonianza visiva. Esistono sistemi termo-cromatici posti direttamente all’interno del recipiente di cottura, attraverso pigmenti incorporati nel rivestimento antiaderente posto sulla superficie interna del recipiente stesso. Se il cambiamento di colore è previsto a una temperatura predefinita, come ad esempio 180°C, non appena questa temperatura predefinita viene raggiunta il colore cambia, per cui l’utente potrà adeguare a seconda delle necessità la potenza termica da elargire al recipiente di cottura.
I sistemi termo-cromatici hanno due limiti principali:
- i pigmenti devono resistere alle più alte temperature di cottura, i cui picchi possono raggiungere i 300°C. La variazione di colore dei pigmenti (inorganici) resistenti alle alte temperature è molto tenue e difficile da valutare. Per individuare questa variazione di colore si usano sistemi di confronto attivati in una zona più o meno ampia del fondo del recipiente di cottura;
- il fondo del recipiente di cottura, in cui sono collocate le aree cangianti, risulta normalmente coperto dal cibo da cuocere, così da impedire o quantomeno limitare la visione della variazione di colore.
Sono stati quindi realizzati sistemi di segnalazione termica che, pur utilizzando pigmenti termo-cromatici, intendono superare i limiti sopra descritti. In questi sistemi di segnalazione termica i pigmenti termo-cromatici sono collocati in vernici che rivestono specifici componenti posti nella immediata periferia del recipiente di cottura. Ad esempio, quando il recipiente di cottura è costituito da una padella, i pigmenti termo-cromatici sono collocati sulla parte metallica del manico che è più prossima al bordo della padella.
In un recipiente di cottura provvisto di questi sistemi di segnalazione termica, però, l’incremento di temperatura in corrispondenza del componente che reca i pigmenti termo-cromatici si verifica con un certo ritardo rispetto all’incremento di temperatura in corrispondenza del fondo di cottura. Ciò avviene a causa del tempo necessario al trasferimento del calore dal fondo di cottura, che è più prossimo alla sorgente termica, al componente in questione. Ad esempio, il fondo di cottura può trovarsi a 180°C, mentre il componente che reca i pigmenti termo-cromatici può trovarsi a non più di 60°C. Pertanto, per segnalare il raggiungimento di una temperatura del fondo di cottura pari a 180°C si useranno pigmenti che virano di colore a 60°C.
Il vantaggio dei pigmenti che virano a bassa temperatura è che la differenza di colore è molto ben definita, esempio da verde a rosso. Tale vantaggio è però sacrificato dal limite di resistenza termica di tali pigmenti (organici) che, se sottoposti a cotture prolungate nel tempo con regimi termici superiori ai 200°C, tendono a disattivarsi e a non ritornare allo stato iniziale.
Esistono anche sistemi di segnalazione termica più sofisticati, basati su rilievi di termocoppie poste all’interno dello spessore di metallo del fondo del recipiente di cottura. La temperatura rilevata dalle termocoppie viene infine letta ed evidenziata da un congegno elettronico alimentato a batteria, generalmente posto sulla parte terminale del manico del recipiente di cottura.
I sistemi di segnalazione termica basati su termocoppie hanno almeno due limiti fondamentali: - necessitano di una complessa operazione di foratura radiale del fondo del recipiente di cottura per collocarvi la termocoppia;
- il congegno elettronico che legge ed evidenzia la temperatura, per sua natura e per la presenza di una batteria, non resiste all’acqua e alla temperatura di una lavastoviglie, e comunque a una esposizione anche accidentale ad alte temperature, come spesso avviene su un piano di cottura.
I sistemi di segnalazione termica basati su termocoppie sono inoltre costosi e poco pratici, in virtù del fatto di dover essere rimuovibili.
Esistono infine sistemi di segnalazione termica per recipienti di cottura basati su un movimento meccanico progressivo di uno specifico componente. Questo movimento si ottiene al raggiungimento di un determinato valore di riscaldamento termico del recipiente di cottura. Questo componente, come descritto ad esempio nei documenti KR 2004-0072742 U e KR 2004-0072743 U, è costituito da una lamina bimetallica comprendente due metalli con diverso coefficiente di dilatazione termica.
Nei sistemi di segnalazione termica secondo i documenti KR 2004-0072742 U e KR 2004-0072743 U le rispettive lamine bimetalliche comandano il movimento e/o la rotazione di specifici congegni assimilabili a indicatori termici. Si tratta quindi di meccanismi piuttosto complessi e poco affidabili.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di realizzare un dispositivo di segnalazione termica perfezionato per un recipiente per la cottura di alimenti che sia in grado di risolvere gli inconvenienti sopra citati della tecnica nota in una maniera estremamente semplice, economica e particolarmente funzionale.
Nel dettaglio, è uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un dispositivo di segnalazione termica perfezionato per un recipiente per la cottura di alimenti che sia termicamente più stabile e affidabile rispetto ai dispositivi secondo la tecnica nota.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di segnalazione termica perfezionato per un recipiente per la cottura di alimenti che sia costruttivamente più semplice rispetto ai dispositivi secondo la tecnica nota.
Questi e altri scopi secondo la presente invenzione vengono raggiunti realizzando un recipiente per la cottura di alimenti e un relativo dispositivo di segnalazione termica perfezionato come esposto nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche dell’invenzione sono evidenziate dalle rivendicazioni dipendenti, che sono parte integrante della presente descrizione.
Le caratteristiche e i vantaggi di un dispositivo di segnalazione termica perfezionato per un recipiente per la cottura di alimenti secondo la presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione seguente, esemplificativa e non limitativa, riferita ai disegni schematici allegati nei quali:
la figura 1 è una vista in pianta dall’alto di un recipiente per la cottura di alimenti che può essere provvisto del dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione;
la figura 2 è una vista in sezione trasversale di un esempio di realizzazione del dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione;
la figura 3 è una vista schematica che illustra il principio di funzionamento del dispositivo di segnalazione termica perfezionato di figura 2;
la figura 4 è una vista ingrandita di un particolare del dispositivo di segnalazione termica perfezionato di figura 2;
le figure 5A, 5B, 6A, 6B, 6C e 7 mostrano differenti esempi di applicazione del dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione su un recipiente per la cottura di alimenti;
la figura 8 mostra le possibili configurazioni operative di un esempio di realizzazione del dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione;
la figura 9 mostra le possibili configurazioni operative di un altro esempio di realizzazione del dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione;
la figura 10 è una vista ingrandita di un particolare del dispositivo di segnalazione termica perfezionato di figura 9;
le figure 11, 12 e 13 mostrano ulteriori esempi di realizzazione del dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione; e
le figure 14 e 15 sono viste ingrandite dei dispositivi di segnalazione termica mostrati rispettivamente nelle figure 12 e 13.
Con riferimento alle figure, vengono mostrati un recipiente per la cottura di alimenti e un relativo dispositivo di segnalazione termica perfezionato secondo la presente invenzione. Il recipiente per la cottura di alimenti è indicato complessivamente con il numero di riferimento 10 ed è illustrato in via esemplificativa sotto forma di una padella.
Il recipiente di cottura 10 comprende un corpo metallico 12 comprendente a sua volta una parete di fondo 14 e almeno una parete laterale 16 che si estende da tale parete di fondo 14. Nell’esempio di realizzazione mostrato nelle figure, il recipiente di cottura 10 è una convenzionale padella dotata di una parete di fondo 14 sostanzialmente circolare. La padella comprende una sola parete laterale 16 che si estende dalla parete di fondo 14 e, più precisamente, dal bordo circolare della parete di fondo 14. Risulta in ogni caso possibile prevedere un recipiente di cottura 10 dotato di una pluralità di pareti laterali 16, ad esempio un recipiente di cottura 10 la cui parete di fondo 14 è di forma quadrilatera. Indipendentemente dalla forma del recipiente di cottura 10, la parete laterale 16 si estende dalla parete di fondo 14 in modo convenzionale e già noto di per sé, in modo da definire un vano interno 18 del recipiente di cottura 10 nel quale vengono disposti gli alimenti per la loro cottura.
Il recipiente di cottura 10 comprende inoltre almeno un manico 20, preferibilmente fabbricato con un materiale non metallico. Il manico 20 è vincolato a una porzione del corpo metallico 12, tipicamente costituita dalla parete laterale 16, tramite un elemento di fissaggio metallico 22. Il manico 20 può essere a sua volta vincolato all’elemento di fissaggio metallico 22 tramite sistemi noti, come ad esempio una vite 24.
Attorno a una estremità 26 del manico 20 posta in corrispondenza dell’elemento di fissaggio metallico 22 è disposta almeno una ghiera parafiamma metallica 28 di forma sostanzialmente anulare. La ghiera parafiamma metallica 28 è posta in contatto con una porzione del corpo metallico 12, tipicamente costituita dalla parete laterale 16, in maniera tale che sia consentita la conduzione termica tra il corpo metallico 12 e la ghiera parafiamma metallica 28 stessa.
All’interno della ghiera parafiamma metallica 28 è applicato almeno un dispositivo di segnalazione termica comprendente almeno una lamina bimetallica 30 costituita da una prima striscia 30A di un primo materiale metallico e una seconda striscia 30B di un secondo materiale metallico saldate insieme, in cui il primo materiale metallico e il secondo materiale metallico hanno diversi coefficienti di dilatazione termica. Il dispositivo di segnalazione termica è predisposto per evidenziare il raggiungimento di un valore di riscaldamento predefinito del recipiente di cottura 10 con un movimento meccanico progressivo della lamina bimetallica 30 correlato a un incremento di temperatura del recipiente di cottura 10 stesso, come rappresentato schematicamente in figura 3.
Il primo materiale metallico e il secondo materiale metallico possono essere rispettivamente costituiti, ad esempio, da alluminio puro, che ha un coefficiente di dilatazione termica lineare pari a 0,000024°C<-1>, e da acciaio inox al cromo, che ha un coefficiente di dilatazione termica lineare pari <-1>a circa 0,000012°C (circa la metà del coefficiente di dilatazione termica dell’alluminio). Questi materiali sono citati a solo titolo di esempio, in quanto il primo materiale metallico e il secondo materiale metallico che compongono la lamina bimetallica 30 possono anche essere costituiti da materiali differenti. Di preferenza, al fine di determinare movimenti significativi, il rapporto tra il coefficiente di dilatazione termica del primo materiale metallico e il coefficiente di dilatazione termica del secondo materiale metallico è di almeno 1,4:1.
La lamina bimetallica 30, essendo opportunamente sagomata, quando sottoposta a riscaldamento tende a deformarsi, “piegandosi” intorno al materiale metallico che si allunga di meno o, in altre parole, che ha il coefficiente di dilatazione termica lineare più basso. Pertanto, nel caso in cui la lamina bimetallica 30 sia sostanzialmente sagomata a forma di anello aperto o a C, come illustrato nella rappresentazione schematica di figura 3, all’aumentare della temperatura essa tenderà ad allungarsi nella direzione indicata dalle frecce F. Di conseguenza, se le estremità aperte della lamina bimetallica 30 a forma di C si trovano a una determinata distanza L, in condizioni di temperatura ambiente, tali estremità aperte, su cui sono ricavate rispettive porzioni indicatrici 34, tenderanno ad avvicinarsi all’aumentare della temperatura, riducendo progressivamente la distanza L.
La lamina bimetallica 30 è posta almeno parzialmente in contatto con uno o più componenti del recipiente di cottura 10 che sono dotati di proprietà di conducibilità termica, come ad esempio la ghiera parafiamma metallica 28, l’elemento di fissaggio metallico 22 e/o la vite 24 che vincola il manico 20 all’elemento di fissaggio metallico 22. Preferibilmente il calore del recipiente di cottura 10 è trasferito alla lamina bimetallica 30 attraverso il contatto con la sola ghiera parafiamma metallica 28. Tuttavia, per garantire ulteriormente il trasferimento del calore dal recipiente di cottura 10 alla lamina bimetallica 30, sia la ghiera parafiamma metallica 28, sia l’elemento di fissaggio metallico 22 sono posti in contatto con rispettive porzioni di tale lamina bimetallica 30.
Per poter rendere la suddetta configurazione utile al fine di segnalare uno stato termico, la ghiera parafiamma metallica 28 è provvista di uno o più fori, feritoie o finestrelle passanti 32, come rappresentato negli esempi di realizzazione delle figure 5A, 5B, 6A, 6B, 6C e 7. La lamina bimetallica 30 è sagomata e dimensionata in maniera tale che almeno una porzione indicatrice 34 di tale lamina bimetallica 30 sia almeno parzialmente visibile attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32 (ad esempio ostruendoli) in corrispondenza di uno specifico valore di temperatura. Come verrà meglio specificato nel seguito, a seconda dell’esempio di realizzazione del recipiente di cottura 10, questo specifico valore di temperatura può sia coincidere con il valore di riscaldamento predefinito che indica l’incremento di temperatura di tale recipiente di cottura 10, sia coincidere con la temperatura ambiente.
Per evidenziare maggiormente il raggiungimento di un valore di riscaldamento predefinito o, in altre parole, di un determinato incremento di temperatura del recipiente di cottura 10, almeno le porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30 sono colorate con un primo colore predefinito, preferibilmente rosso, e differente dal colore con cui sono colorate le rimanenti porzioni di tale lamina bimetallica 30. In tal modo, quando il recipiente di cottura 10 raggiunge o supera il suddetto valore di riscaldamento predefinito, l’utente può immediatamente verificare questa condizione termica osservando i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32, che si colorano di rosso.
In aggiunta, si può prevedere di colorare l’estremità 26 del manico 20 con un secondo colore predefinito, preferibilmente verde, e differente dal primo colore predefinito. In alternativa, il dispositivo di segnalazione termica può comprendere almeno una piastrina 36 posta in corrispondenza dei fori, feritoie o finestrelle passanti 32. Anche la piastrina 36 è colorata con un secondo colore predefinito, preferibilmente verde, e differente dal primo colore predefinito con cui sono colorate almeno le porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30. Di conseguenza, con riferimento alla modalità di funzionamento mostrata in figura 8, sarà possibile mostrare all’utente le seguenti informazioni:
- a freddo, o in condizioni di temperatura ambiente, attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32 è visibile il colore verde dell’estremità 26 del manico 20 oppure della piastrina 36;
- a caldo, o al raggiungimento di un valore di riscaldamento predefinito che è maggiore della temperatura ambiente, i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32 sono ostruiti dalle porzioni indicatrici 34 o, in altre parole, attraverso tali fori, feritoie o finestrelle passanti 32 è almeno parzialmente visibile il primo colore predefinito (rosso) delle porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30.
Negli esempi di realizzazione delle figure 5A, 5B, 6A, 6B, 6C e 7, ove sono previsti due o più fori, feritoie o finestrelle passanti 32 tra loro allineati, la disposizione e la geometria di tali fori, feritoie o finestrelle passanti 32 consente di fornire informazioni sull’aumento progressivo della temperatura del recipiente di cottura 10. All’aumentare della temperatura, infatti, aumenta anche il numero di fori, feritoie o finestrelle passanti 32 attraverso cui si evidenziano le porzioni indicatrici 34 colorate di rosso della lamina bimetallica 30. In altre parole, la temperatura del recipiente di cottura 10 sarà tanto più elevata quanta più superficie dei fori, feritoie o finestrelle passanti 32 sarà colorata di rosso.
Il dimensionamento della lamina bimetallica 30 e il posizionamento dei fori, feritoie o finestrelle passanti 32 sono opportunamente calcolati in modo che la segnalazione termica con il colore rosso avvenga al raggiungimento di un valore di riscaldamento predefinito del recipiente di cottura 10 che è idoneo alla cottura della maggior parte degli alimenti. Questo valore di riscaldamento predefinito è tipicamente maggiore di 150°C.
In figura 4 è schematizzata una lamina bimetallica 30 a forma di anello aperto o a C in cui la prima striscia 30A del primo materiale metallico ha un coefficiente di dilatazione termica maggiore rispetto alla seconda striscia 30B del secondo materiale metallico. La prima striscia 30A del primo materiale metallico è inoltre posta sulla superficie esterna dell’anello aperto. Per poter disporre di movimenti significativi della lamina bimetallica 30, gli spessori del primo materiale metallico e del secondo materiale metallico che la compongono sono relativamente bassi. Di preferenza, la prima striscia 30A di un primo materiale metallico ha uno spessore maggiore rispetto alla seconda striscia 30B di un secondo materiale metallico. Ad esempio, nel caso dei materiali metallici precedentemente citati, la prima striscia 30A di alluminio può avere uno spessore compreso tra 0,2 mm e 0,3 mm, mentre la seconda striscia 30B di acciaio può avere uno spessore compreso tra 0,1 mm e 0,15 mm.
Nel caso di materiali metallici di diversa natura, come ad esempio il caso in cui entrambi i materiali metallici siano costituiti da acciai con diversi coefficienti di dilatazione termica, gli spessori di tali materiali metallici sono opportunamente e reciprocamente calibrati e possono produrre effetti di movimenti significativi anche con spessori complessivi ridotti, come ad esempio circa 0,2 mm.
La figura 8 mostra, sul lato sinistro della sezione del manico 20, la configurazione della lamina bimetallica 30 a temperatura ambiente, in cui attraverso il foro, feritoia o finestrella passante 32 è visibile la piastrina 36. Sul lato destro della sezione del manico 20 è invece mostrata la configurazione della lamina bimetallica 30 al raggiungimento del valore di riscaldamento predefinito, in cui attraverso il foro, feritoia o finestrella passante 32 è visibile la porzione indicatrice 34 a seguito del movimento di chiusura dell’anello che costituisce la lamina bimetallica 30 stessa.
Ovviamente la lamina bimetallica 30 può essere realizzata con i materiali metallici posti al contrario rispetto a quanto rappresentato in figura 4. Nelle figure 9 e 10, infatti, è schematizzata una lamina bimetallica 30 a forma di anello aperto o a C in cui la prima striscia 30A del primo materiale metallico ha sempre un coefficiente di dilatazione termica maggiore rispetto alla seconda striscia 30B del secondo materiale metallico. La prima striscia 30A del primo materiale metallico è però posta sulla superficie interna dell’anello aperto. In tal caso l’anello, riscaldandosi, si espande. In altre parole, se le estremità aperte della lamina bimetallica 30 a forma di C si trovano a una determinata distanza L, in condizioni di temperatura ambiente, tali estremità aperte tenderanno ad allontanarsi all’aumentare della temperatura, aumentando progressivamente la distanza L. In base a questa configurazione operativa la lamina bimetallica 30, all’aumentare della temperatura, disimpegna progressivamente le proprie porzioni indicatrici 34 dai fori, feritoie o finestrelle passanti 32.
In base a questa configurazione operativa, quindi, per avere la segnalazione del raggiungimento del valore di riscaldamento predefinito basterà colorare con il primo colore predefinito, preferibilmente rosso, la piastrina 36 o l’estremità 26 del manico 20. Le porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30 saranno invece colorate con il secondo colore predefinito, preferibilmente verde. In questo caso è il secondo colore predefinito (verde) delle porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30 a essere almeno parzialmente visibile attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32 in condizioni di temperatura ambiente. In alternativa, le porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30 potrebbero essere prive di qualsivoglia colorazione specifica, in maniera tale che attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 36, in condizioni di temperatura ambiente, sia visibile unicamente il colore naturale (ovviamente differente rispetto al primo colore predefinito della piastrina 36) del secondo materiale metallico che forma la seconda striscia 30B di tale lamina bimetallica 30.
Di conseguenza, quando la lamina bimetallica 30 si espande per effetto termico, è il primo colore predefinito (rosso) della piastrina 36 sottostante a essere almeno parzialmente evidenziato attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32. Questa configurazione operativa della lamina bimetallica 30 è mostrata in figura 9, ove sul lato destro della sezione del manico 20 è rappresentata la configurazione della lamina bimetallica 30 a temperatura ambiente (è visibile il secondo colore predefinito delle porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30), mentre sul lato sinistro della sezione del manico 20 è rappresentata la configurazione della lamina bimetallica 30 al raggiungimento del valore di riscaldamento predefinito (è visibile il primo colore predefinito della piastrina 36), evidenziando il movimento di apertura dell’anello che costituisce la lamina bimetallica 30 stessa.
Un modo alternativo di sfruttare la deformazione della lamina bimetallica 30 ai fini della segnalazione di un determinato stato termico è mostrato nelle figure 11-13. In questi esempi di realizzazione le porzioni indicatrici 34 della lamina bimetallica 30 sono provviste di rispettive protuberanze 38 predisposte per sollevarsi attraverso rispettivi fori, feritoie o finestrelle passanti 32 al raggiungimento del valore di riscaldamento predefinito. In altre parole, allo stato caldo del recipiente di cottura 10 le protuberanze 38 emergono e sono almeno parzialmente visibili attraversi i fori, le feritoie o le finestrelle passanti 32 praticati sulla ghiera parafiamma metallica 28. Queste protuberanze 38 rimangono invece nascoste in condizioni di temperatura ambiente, o comunque di temperatura inferiore al suddetto valore di riscaldamento predefinito.
In questa configurazione operativa della lamina bimetallica 30 il raggiungimento del valore di riscaldamento predefinito è dunque segnalato dalle protuberanze 38 che emergono dai fori, feritoie o finestrelle passanti 32 praticati sulla ghiera parafiamma metallica 28. Le superfici delle protuberanze 38 possono essere convenientemente colorate con un colore predefinito, preferibilmente rosso, per indicare lo stato termico caldo del recipiente di cottura 10. Le figure 11 e 12 rappresentano, da un lato, la configurazione a temperatura ambiente (protuberanze 38 nascoste) e dall’altro lato la configurazione di raggiungimento del valore di riscaldamento predefinito (protuberanze 38 sporgenti attraverso i rispettivi fori, feritoie o finestrelle passanti 32).
Come mostrato nelle figure 14 e 15, ciascuna protuberanza 38 della lamina bimetallica 30 può essere ottenuta, in corrispondenza della rispettiva porzione indicatrice 34, sia attraverso un processo di imbutitura, sia applicando su ciascuna porzione indicatrice 34 un elemento aggiunto, che costituisce per l’appunto una rispettiva protuberanza 38.
Nell’esempio di realizzazione di figura 12 la lamina bimetallica 30 ha una forma sostanzialmente ad arco. Nell’esempio di realizzazione di figura 13 la lamina bimetallica 30 è invece provvista di una porzione interna 40 di forma allungata, sostanzialmente a U, posta a contatto almeno con l’elemento di fissaggio metallico 22 e operante come ansa amplificatrice di movimento per la lamina bimetallica 30. Questa porzione interna 40 consente alla lamina bimetallica 30 di avere spostamenti considerevoli in rapporto alle ridotte dimensioni della lamina bimetallica 30 stessa. In aggiunta, come mostrato in figura 13, la lamina bimetallica 30 di figura 12 può essere posta simultaneamente in contatto sia con la ghiera parafiamma metallica 28, sia con l’elemento di fissaggio metallico 22, sia ancora con la vite 24 che vincola il manico 20 all’elemento di fissaggio metallico 22.
Indipendentemente dagli esempi di realizzazione della lamina bimetallica 30 sin qui descritti, si evidenzia il fatto che i dispositivi di segnalazione termica basati su lamine bimetalliche sono fisicamente reversibili. Di conseguenza, quando il recipiente di cottura 10 si raffredda, la lamina bimetallica 30 ritorna alle proprie condizioni iniziali, tipicamente previste per la temperatura ambiente, ed è pronta per un nuovo utilizzo.
Si è così visto che il dispositivo di segnalazione termica per un recipiente per la cottura di alimenti secondo la presente invenzione realizza gli scopi in precedenza evidenziati, ottenendo in particolare i seguenti vantaggi:
- il movimento della lamina bimetallica, essenzialmente meccanico, assicura ripetitività, affidabilità, stabilità;
- non esistono elementi alterabili, quali pigmenti termo-cromatici o circuiti elettronici;
- se si utilizzano eventuali vernici di segnalazione (rosso, verde), esse potranno essere scelte tra le vernici di tipo stabile alle alte temperature;
- il dispositivo di segnalazione termica è costituito da elementi semplici e di facile esecuzione e le sue ridotte dimensioni facilitano il contenimento dei costi;
- in base alla combinazione dei materiali/spessori delle strisce di materiale metallico che compongono la lamina bimetallica, è possibile programmare il dispositivo di segnalazione termica per risposte termiche più o meno rapide; - si può disporre di una indicazione progressiva della temperatura.
Il dispositivo di segnalazione termica per un recipiente per la cottura di alimenti della presente invenzione così concepito è suscettibile in ogni caso di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo; inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali utilizzati, nonché le forme e le dimensioni, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze tecniche.
L’ambito di tutela dell’invenzione è pertanto definito dalle rivendicazioni allegate.
Claims (17)
- RIVENDICAZIONI 1. Recipiente (10) per la cottura di alimenti, comprendente: - un corpo metallico (12) comprendente a sua volta una parete di fondo (14) e almeno una parete laterale (16), in cui detta parete laterale (16) si estende da detta parete di fondo (14) per definire un vano interno (18) del recipiente di cottura (10) nel quale vengono disposti gli alimenti per la loro cottura; - almeno un manico (20), vincolato a una porzione del corpo metallico (12) tramite un elemento di fissaggio metallico (22); - almeno una ghiera parafiamma metallica (28) di forma sostanzialmente anulare, disposta attorno a una estremità (26) del manico (20) posta in corrispondenza di detto elemento di fissaggio metallico (22), detta ghiera parafiamma metallica (28) essendo posta in contatto con una porzione del corpo metallico (12) in maniera tale che sia consentita la conduzione termica tra detto corpo metallico (12) e detta ghiera parafiamma metallica (28); e - almeno un dispositivo di segnalazione termica comprendente almeno una lamina bimetallica (30) costituita da una prima striscia (30A) di un primo materiale metallico e una seconda striscia (30B) di un secondo materiale metallico saldate insieme, detto primo materiale metallico e detto secondo materiale metallico avendo diversi coefficienti di dilatazione termica, in cui la lamina bimetallica (30) è posta almeno parzialmente in contatto con uno o più componenti (22; 24; 28) del recipiente di cottura (10) che sono dotati di proprietà di conducibilità termica e in cui il dispositivo di segnalazione termica è predisposto per evidenziare il raggiungimento di un valore di riscaldamento predefinito del recipiente di cottura (10) con un movimento meccanico progressivo di detta lamina bimetallica (30) correlato al riscaldamento del recipiente di cottura (10), il recipiente di cottura (10) essendo caratterizzato dal fatto che la ghiera parafiamma metallica (28) è provvista di uno o più fori, feritoie o finestrelle passanti (32), la lamina bimetallica (30) essendo sagomata e dimensionata in maniera tale che almeno una porzione indicatrice (34, 38) di detta lamina bimetallica (30) sia almeno parzialmente visibile attraverso detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32) in corrispondenza di uno specifico valore di temperatura.
- 2. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la lamina bimetallica (30) ha una forma ad anello aperto o sostanzialmente ad arco.
- 3. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la prima striscia (30A) del primo materiale metallico ha un coefficiente di dilatazione termica maggiore rispetto alla seconda striscia (30B) del secondo materiale metallico, detta prima striscia (30A) del primo materiale metallico essendo posta sulla superficie esterna dell’anello aperto, cosicché le estremità aperte di detto anello aperto, provviste di rispettive porzioni indicatrici (34), tendano ad avvicinarsi all’aumentare della temperatura, ostruendo detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32).
- 4. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che almeno le porzioni indicatrici (34) della lamina bimetallica (30) sono colorate con un primo colore predefinito, preferibilmente rosso, e differente dal colore con cui sono colorate le rimanenti porzioni di detta lamina bimetallica (30), detto primo colore predefinito essendo almeno parzialmente visibile attraverso detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32) al raggiungimento di detto valore di riscaldamento predefinito, e che l’estremità (26) del manico (20) è colorata con un secondo colore predefinito, preferibilmente verde, e differente da detto primo colore predefinito, detto secondo colore predefinito essendo almeno parzialmente visibile attraverso detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32) in condizioni di temperatura ambiente, vale a dire quando dette porzioni indicatrici (34) non ostruiscono detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32).
- 5. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto chela prima striscia (30A) del primo materiale metallico ha un coefficiente di dilatazione termica maggiore rispetto alla seconda striscia (30B) del secondo materiale metallico, detta prima striscia (30A) del primo materiale metallico essendo posta sulla superficie interna dell’anello aperto, cosicché le estremità aperte di detto anello aperto, provviste di rispettive porzioni indicatrici (34), tendano ad allontanarsi all’aumentare della temperatura, aprendo detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32).
- 6. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che almeno le porzioni indicatrici (34) della lamina bimetallica (30) sono colorate con un secondo colore predefinito, preferibilmente verde, e differente dal colore con cui sono colorate le rimanenti porzioni di detta lamina bimetallica (30), detto secondo colore predefinito essendo almeno parzialmente visibile attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti (32) in condizioni di temperatura ambiente, e che il dispositivo di segnalazione termica comprende almeno una piastrina (36) posta in corrispondenza di detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32), detta piastrina (36) essendo colorata con un primo colore predefinito, preferibilmente rosso, e differente da detto secondo colore predefinito, detto primo colore predefinito essendo almeno parzialmente visibile attraverso detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32) al raggiungimento di detto valore di riscaldamento predefinito, vale a dire quando dette porzioni indicatrici (34) non ostruiscono detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32).
- 7. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che le porzioni indicatrici (34) della lamina bimetallica (30) sono prive di qualsivoglia colorazione specifica, in maniera tale che attraverso i fori, le feritoie o le finestrelle passanti (36), in condizioni di temperatura ambiente, sia visibile unicamente il colore naturale del secondo materiale metallico che forma la seconda striscia (30B) di detta lamina bimetallica (30), e che il dispositivo di segnalazione termica comprende almeno una piastrina (36) posta in corrispondenza di detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32), detta piastrina (36) essendo colorata con un primo colore predefinito, preferibilmente rosso, e differente da detto colore naturale, detto primo colore predefinito essendo almeno parzialmente visibile attraverso detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32) al raggiungimento di detto valore di riscaldamento predefinito, vale a dire quando dette porzioni indicatrici (34) non ostruiscono detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32).
- 8. Recipiente di cottura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto di comprendere due o più fori, feritoie o finestrelle passanti (32) tra loro allineati, in maniera tale che all’aumentare della temperatura aumenti anche il numero di fori, feritoie o finestrelle passanti (32) attraverso cui si evidenziano dette porzioni indicatrici (34) colorate, la disposizione e la geometria di detti fori, feritoie o finestrelle passanti (32) consentendo quindi di fornire informazioni sull’aumento progressivo della temperatura del recipiente di cottura (10).
- 9. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la lamina bimetallica (30) è provvista di una porzione interna (40) di forma allungata, sostanzialmente a U, posta a contatto almeno con detto elemento di fissaggio metallico (22) e operante come ansa amplificatrice di movimento per detta lamina bimetallica (30).
- 10. Recipiente di cottura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che il rapporto tra il coefficiente di dilatazione termica del primo materiale metallico e il coefficiente di dilatazione termica del secondo materiale metallico è di almeno 1,4:1.
- 11. Recipiente di cottura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzato dal fatto che il primo materiale metallico e il secondo materiale metallico sono rispettivamente costituiti da alluminio e da acciaio.
- 12. Recipiente di cottura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che la prima striscia (30A) di un primo materiale metallico ha uno spessore maggiore rispetto alla seconda striscia (30B) di un secondo materiale metallico.
- 13. Recipiente di cottura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12, caratterizzato dal fatto che detto componente (22; 28) del recipiente di cottura (10) che è dotato di proprietà di conducibilità termica è scelto nel gruppo comprendente uno o più dei seguenti componenti: - la ghiera parafiamma metallica (28); - l’elemento di fissaggio metallico (22); - una vite (24) che vincola il manico (20) a detto elemento di fissaggio metallico (22).
- 14. Recipiente di cottura (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzato dal fatto che le porzioni indicatrici (34) della lamina bimetallica (30) sono provviste di rispettive protuberanze (38) predisposte per sollevarsi ed essere almeno parzialmente visibili attraverso rispettivi fori, feritoie o finestrelle passanti (32) al raggiungimento di detto valore di riscaldamento predefinito.
- 15. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 14, caratterizzato dal fatto che le superfici di dette protuberanze (38) sono colorate con un colore predefinito, preferibilmente rosso, per indicare lo stato termico caldo del recipiente di cottura (10).
- 16. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette protuberanze (38) è ottenuta, in corrispondenza della rispettiva porzione indicatrice (34), attraverso un processo di imbutitura.
- 17. Recipiente di cottura (10) secondo la rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette protuberanze (38) è ottenuta applicando un elemento aggiunto su dette porzioni indicatrici (34), ciascun elemento aggiunto costituendo una rispettiva protuberanza (38).
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