ITPN970070A1 - Lavatrice con un ancoraggio migliorato del gruppo lavante - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione avente per titolo: “LAVATRICE CON UN ANCORAGGIO MIGLIORATO DEL GRUPPO LAVANTE”

La presente invenzione riguarda una lavatrice, in particolare una lavatrice domestica, dando fin d’ora per inteso che sotto la dizione lavatrice sono comprese anche apparecchiature similari come le lavasciuga.

Come è noto, una lavatrice comprende una struttura stazionaria esterna (generalmente denominata “mobile”) e un cosiddetto gruppo lavante, che consiste sostanzialmente in una vasca che racchiude e sostiene un cesto rotante azionato da un motore elettrico. Per l’ancoraggio del gruppo lavante alla struttura stazionaria esterna vengono utilizzati elementi elastici, talvolta integrati in dispositivi di ancoraggio ammortizzati a frizione.

Le lavatrici presentate in FR-A-2 531 461, EP-A-80 243 ed EP-A-265 004 sono esempi dello stato dell’arte.

Scopo della presente invenzione è proporre un ancoraggio migliorato del gruppo lavante alla struttura stazionaria allo scopo di facilitare la fabbricazione della lavatrice, ridurne il costo e accrescerne l’affidabilità, ciò che riveste una particolare importanza per una azienda che produce in grande serie, cioè molte centinaia di migliaia di apparecchiature all’anno.

Una lavatrice avente le caratteristiche delle successive rivendicazioni consente di ottenere questo e altri scopi, come sarà meglio chiarito dalla seguente descrizione particolareggiata e dagli allegati disegni nei quali :

- la fig. 1 è una rappresentazione semplificata di una lavatrice domestica a caricamento anteriore;

- la fig. 2 mostra frontalmente una prima forma di esecuzione di un dispositivo di ancoraggio del gruppo lavante secondo il trovato, prima che i suoi componenti vengano assiemati;

- la fig. 3 mostra il dispositivo della fig. 2 completamente assiemato e montato in una lavatrice come quella di fig. 1 ;

- la fig. 4 mostra una variante della precedente forma di esecuzione al termine dell’ assiemaggio dei suoi componenti;

- la fig. 5 mostra una seconda forma di esecuzione di un dispositivo di ancoraggio del gruppo lavante al termine dell’ assiemaggio dei suoi componenti.

Con riferimento alla fig. 1, una lavatrice domestica comprende una struttura stazionaria esterna Ί, in forma di mobile, con almeno una coppia di dispositivi di ancoraggio 2 per l’ancoraggio elastico di un gruppo lavante 3 nel quale una vasca approssimativamente cilindrica 4 racchiude un cesto 5, rotante intorno a un asse sostanzialmente orizzontale per opera di un motore elettrico (non mostrato).

I dispositivi di ancoraggio 2 sono rispettivamente agganciati a occhielli 7, solidali alle pareti laterali della struttura stazionaria 1, e a occhielli 8 solidali alla superficie esterna della vasca 4 e pertanto solidali al gruppo lavante 3. Il carico e lo scarico della biancheria hanno luogo attraverso una apertura circolare 6 sulla faccia anteriore del gruppo lavante 3 e una associata apertura, chiudibile con uno sportello (non mostrato), della parete anteriore della struttura stazionaria 1.

La lavatrice nel suo complesso non viene ulteriormente descritta sia perché non è necessario fornire altri particolari per comprendere la presente invenzione sia perché essa può anche essere del tipo a caricamento superiore, data la universalità di applicazione del dispositivo di ancoraggio.

Una prima forma di esecuzione di dispositivo 2 di ancoraggio del gruppo lavante 3 secondo il trovato, mostrata nelle fig. 2 e 3, consiste unicamente in una coppia di speciali molle elicoidali 10 e 20, funzionanti a compressione, che si allungano secondo lo stesso asse x-x, e in una sede anulare 30 interposta fra di esse.

La prima molla elicoidale 10, le cui estremità 11 e 12 consistono di una prima e una seconda spira circolare, ha a riposo una lunghezza A& secondo l’asse x-x. Dalla detta prima spira di estremità 11 della molla 10, in corrispondenza del punto indicato con 13, si estende senza soluzione di continuità un prolungamento relativamente rigido 14. Detto prolungamento 14, che è sostanzialmente rettilineo, si estende all’interno della stessa molla 10 e la sua estremità libera 15, in forma di gancio, è allineata lungo l’asse x - x comune alle due molle 10 e 20. A sua volta, la seconda molla elicoidale 20, le cui estremità 21 e 22 consistono anch’esse di una prima e una seconda spira circolare, ha a riposo secondo l’asse x - x una lunghezza Ba maggiore della lunghezza a riposo A& della prima molla 10 Dalla detta prima spira di estremità 21 della molla 20, in corrispondenza del punto indicato con 23, si estende senza soluzione di continuità un prolungamento relativamente rigido 24. Detto prolungamento 24, che è sostanzialmente rettilineo, si estende all’interno della stessa molla 20 e la sua estremità libera 25, in forma di gancio, è allineata lungo l’asse x - x comune alle due molle 10 e 20.

Per l’assiemaggio che consente di ottenere un dispositivo di ancoraggio 2, le dette seconde spire di estremità 12 e 22 vengono rispettivamente forzate sulla faccia superiore 31 e sulla faccia inferiore 32 della sede anulare 30, le quali sono opportunamente sagomate in modo da ottenere un vincolo fra le due molle 10, 20 secondo un piano trasversale al loro asse comune x - x. Questa operazione richiede comunque Γ inserimento all’intemo della seconda molla 20 del prolungamento 14, che si estende dalla prima molla 10 e, corrispondentemente, l’inserimento all’interno della prima molla 10 del prolungamento 24, che si estende dalla seconda molla 20. L’operazione può essere più facile se le lunghezze lungo l’asse x - x dei prolungamenti 14 e 24 (indicate con C e D in fig. 2) siano entrambe maggiori delle lunghezze AR e Bg delle molle 10 e 20, ma questa caratteristica non è limitativa della presente invenzione.

Secondo la principale caratteristica della presente invenzione, quando un dispositivo di ancoraggio 2 viene montato in una lavatrice, il gancio 15 che costituisce l’estremità libera del prolungamento 14 che si estende dalla prima molla elicoidale 10, viene a trovarsi sporgente aldilà della estremità libera 21 della seconda molla elicoidale 20 e viene ancorato a un occhiello 8. A sua volta il gancio 25, che costituisce l’estremità libera del prolungamento 24 che si estende dalla seconda molla elicoidale 20, viene a trovarsi sporgente aldilà della estremità libera 11 della prima molla elicoidale 10 e viene ancorato a un occhiello 7. Naturalmente il dispositivo 2 può anche essere montato alla rovescia per cui il gancio 25 viene ancorato all’occhiello 8 solidale al gruppo lavante 3 e il gancio 15 all’occhiello 7 solidale alla struttura stazionaria 1 della lavatrice.

Dopo che è stato caricato con la biancheria e con l’acqua per effettuare un ciclo di lavaggio il gruppo lavante 3 può raggiungere un peso dell’ordine di 35 kg.

Ciò provoca un allontanamento reciproco dei ganci 15 e 25 e quindi una ulteriore compressione delle molle 10 e 20, che subiscono un accorciamento lungo il loro asse comune x - x, continuando a restare vincolate l’una all’altra per opera della sede anulare 30, arrivando rispettivamente alla lunghezza Aw e Bw - vedere fig. 3.

La Richiedente ha trovato essere vantaggioso che, in questa condizione, almeno la molla più corta 10 sia completamente compressa (“a pacco”), cioè che abbia una lunghezza Aw = AMIN, in modo tale che il dispositivo di ancoraggio 2 diventi molto rigido. In tal modo l’invenzione offre il vantaggio che il gruppo lavante 3 rimane sostanzialmente fermo rispetto alla struttura stazionaria 1 della lavatrice, senza rischio di urti, durante tutte le fasi del ciclo di lavaggio che vengono eseguite col cesto 5 pieno di biancheria e di acqua e rotante a una bassa velocità (per esempio dell’ordine di circa 60-80 giri al minuto).

Quando, secondo il ciclo di lavaggio, il cesto 5 viene scaricato dell’acqua di lavaggio e fatto ruotare ad una alta velocità (che può arrivare anche a 1500 giri al minuto) per eseguire la fase di centrifugazione finale, il gruppo lavante 3 è sensibilmente alleggerito, raggiungendo ad un peso che può essere dell’ordine di 22 kg, il che riduce lo sforzo di compressione al quale è sottoposto il dispositivo di ancoraggio 2. Le molle 10 e 20 si portano quindi a una lunghezza As > Aw e Bs > Bw, che è comunque sufficiente perché i ganci 15 e 25 restino sporgenti rispettivamente aldilà delle estremità libere 21 e 11 , rimanendo sempre mutuamente vincolate per l’impegno delle dette seconde spire di estremità 12 e 22 con le facce 31 e 32 della sede anulare 30.

Quando il cesto 5 della lavatrice ruota ad alta velocità il dispositivo di ancoraggio 2 si trova così con le molle 10 e 20 che lavorano in serie pertanto la sua costante elastica assume un valore tale da diminuire efficacemente la trasmissione delle oscillazioni dal gruppo lavante 3 alla struttura stazionaria 1, con owii vantaggi soprattutto nel caso di carichi sbilanciati di biancheria.

Dalla descrizione appena fatta risulta chiaro che, dal punto di vista costruttivo, il dispositivo di ancoraggio 2 ha vantaggiosamente una costruzione particolarmente semplice e a basso costo per cui ha un ridotto impatto sul costo della lavatrice. Dal punto di vista funzionale, il dispositivo di ancoraggio ha il vantaggio che la sua costante elastica si adegua immediatamente e automaticamente alle diverse condizioni che si incontrano durante un ciclo di lavaggio, ossia ai diversi pesi del gruppo lavante 3 e alle diverse velocità di rotazione del cesto 5.

Una variante di questa prima forma di esecuzione della presente invenzione è mostrata in fig. 4 e prevede l’uso di un involucro 100 intorno a un dispositivo di ancoraggio 2 come descritto qui sopra in riferimento alle fig. 2 e 3. L’involucro 100 consiste in una prima e una seconda parte 110 e 120, aventi forma di bicchieri, fabbricate in materiale plastico mediante stampaggio a iniezione, che sono mutuamente unite a scrocco lungo le loro imboccature grazie a rispettive sporgenze maschio 111 e femmina 121. Opportunamente, mediante un idoneo attrezzo, le due parti 110 e 120 dell’ involucro 100 possono essere successivamente separate, ad esempio nel caso si debbano effettuare delle riparazioni durante la vita utile della lavatrice su cui è montato il dispositivo di ancoraggio.

Le molle 10 e 20 sono alloggiate dentro l’involucro 100 in modo che le loro prime spire di estremità 11 e 21 facciano battuta contro le superfici interne dei fondelli 112 e 122 mentre le loro seconde spire di estremità 12 e 22 ne assicurano il mutuo vincolo ad opera della sede anulare 30. In questo modo le molle 10 e 20 vengono compresse e raggiungono rispettivamente una lunghezza

tali per cui risulta che la distanza fra i fondelli

Sugli stessi fondelli 112 e 122 è rispettivamente provvista una apertura allungata 113 e 123 per consentire ai ganci 15 e 25, che costituiscono le estremità libere dei prolungamenti 14 e 24, di sporgere dalFinvolucro 100 quando il dispositivo di ancoraggio è montato nella lavatrice fra il gruppo lavante 3 e la struttura stazionaria 1. Ne consegue che durante il funzionamento, che rimane esattamente lo stesso descritto più sopra in riferimento alle fig.. 1 e 2, rimangono dei giochi più o meno grandi (a seconda delle diverse condizioni che si incontrano durante un ciclo di lavaggio) fra le prime spire di estremità 11 e 21 delle molle 10 e 20 e gli associati fondelli 112 e 122 dell’involucro 20. Per limitare l’ampiezza delle oscillazioni dei prolungamenti 14 e 24 delle molle 10 e 20 in direzione trasversale all’asse x - x, nelle asole 113 e 123 possono quindi essere opportunamente inseriti dei blocchetti silenziatori di gomma (non mostrati in fig. 4, ma in sè ben noti).

In tutti i modi Γ involucro 100 serve soltanto per proteggere le molle 10 e 20 nonché la sede anulare 30, facilitando così le manipolazioni del dispositivo di ancoraggio, pertanto può essere fabbricato con una materia plastica di modeste caratteristiche meccaniche, fino a quando viene montato in una lavatrice.

Una seconda forma di esecuzione prevede di montare in una lavatrice almeno un dispositivo di ancoraggio del gruppo lavante del tipo mostrato in fig. 5 che comprende tre molle elicoidali 40, 50 e 60, delle quali almeno una ha una lunghezza minore delle rimanenti, disposte in serie lungo lo stesso asse y - y. Più precisamente la molla superiore 40 ha l’estremità inferiore 42 saldata all’estremità superiore 51 della molla intermedia 50 mentre l’estremità inferiore 52 dei quest’ ultima è saldata all’estremità superiore 61 della molla inferiore 60.

All’interno delle dette tre molle si estendono due barre metalliche parallele 70 e 80 le cui estremità libere 71 e 81 sono in forma di ganci e che sono filettate all’altra estremità 72 e 82. Due piastre rigide 74 e 84 perpendicolari all’asse y - y presentano una coppia di fori 75, 76 e rispettivamente 85, 86 che sono attraversate dalle estremità contrapposte 81, 72 e rispettivamente 71, 82 delle dette barre. Dadi di fissaggio 73 e 83 si impegnano sulle dette estremità filettate 72 e 82 in modo da rendere la molla superiore 40 solidale alla prima barra 70 tramite la sua estremità superiore 41 e la piastra 74 e la molla inferiore 60 solidale alla seconda barra 80 tramite la sua estremità inferiore 62 e la piastra 84. La distanza a riposo D fra le piastre 74 e 84 al termine dell’ assiemaggio del dispositivo di ancoraggio può essere regolata dai dadi di fissaggio 73 e 83, ma è comunque sempre minore della somma delle lunghezze LR, L R ed L R delle tre molle elicoidali 40, 50 e 60, che quindi sono soggette a una sollecitazione di compressione. In modo analogo a quanto descritto più sopra questa sollecitazione è maggiore dopo che il dispositivo di ancoraggio quando il dispositivo di ancoraggio è montato nella lavatrice fra il gruppo lavante 3 e la struttura stazionaria 1 ossia quando, per esempio, l’estremità in forma di gancio 71 della prima barra 70 viene ancorata a un occhiello solidale alla struttura stazionaria e Γ estremità in forma di gancio 81 della seconda barra 80 viene ancorata al gruppo lavante.

Il funzionamento del dispositivo di ancoraggio rimane sostanzialmente invariato rispetto a quanto descritto più sopra, ossia esso è molto rigido quando la molla più corta, nella fattispecie la molla intermedia 50, va in completa compressione (“a pacco”) durante le fasi del ciclo di lavaggio eseguite a bassa velocità del cesto dopo che questo è stato caricato con la biancheria e l’acqua e molto elastico durante le fasi ad alta velocità di rotazione del cesto, dopo l’evacuazione dell’acqua di lavaggio, poiché le tre molle in serie danno luogo a una costante elastica molto alta che è particolarmente benefica per diminuire la trasmissione delle oscillazioni del gruppo lavante alla struttura stazionaria.

Anche altre forme di esecuzione e varianti della presente invenzione, che potranno essere sviluppate dai tecnici del settore, si intendono protette dal presente brevetto. In particolare si anticipano le possibilità di racchiudere in un involucro in due parti anche il dispositivo descritto più sopra con riferimento alla fig. 5, di usare elementi elastici diversi da molle elicoidali, naturalmente sempre funzionanti a compressione e cosi via.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Lavatrice nella quale un gruppo lavante (3), che comprende una vasca (4) e un cesto rotante (5), è ancorato a una struttura stazionaria esterna (1) mediante uno o più dispositivi di ancoraggio (2) che comprendono almeno due elementi elastici (10, 20; 40, 50, 60) disposti in serie, caratterizzata dal fatto che alla struttura stazionaria esterna (1) viene ancorata l’estremità libera (15; 71) di un primo elemento rigido (14, 70) solidale a una prima estremità (11; 41) di un primo elemento elastico (10; 40) e che al gruppo lavante (3) viene ancorata l’estremità libera (25; 81) di un secondo elemento rigido (24; 80) solidale a un secondo elemento elastico (20; 60) in modo tale che l’estremità libera (15, 71) del primo elemento elastico (10; 40) , 25, 81) sporga aldilà della detta prima estremità (21; 62) del secondo elemento elastico (20; 60) e che l’estremità libera (25; 81) del secondo elemento elastico (20; 80) sporga aldilà della detta prima estremità (11; 41) del primo elemento elastico (10; 40).
2. 2. Lavatrice secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che le estremità libere (15, 25, 71, 81) dei detti primo e secondo elemento rigido (14, 24; 70, 80) sono in forma di ganci.
3. 3. Lavatrice secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che i detti elementi rigidi (14, 24) consistono in prolungamenti che si estendono senza soluzione di continuità da un punto (13, 23) della detta prima estremità (11, 21) del rispettivo elemento elastico (10, 20) alfintemo degli stessi elementi elastici (IO, 20).
4. 4. Lavatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che i detti primo e secondo elemento elastico (10, 20) sono molle elicoidali estese lungo lo stesso asse (x - x) le quali sono unite l’una all’altra tramite le facce opposte (31, 32) di una sede anulare (30), trasversale al loro asse (x-x), atte a trattenere le spire che costituiscono le seconde estremità (12, 22) delle stesse molle (10, 20).
5. 5. Lavatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzata dal fatto che le estremità libere (15, 25; 71, 81) dei detti primo e secondo elemento rigido (14, 24; 70, 80) sono sostanzialmente allineate lungo lo stesso asse (x - x; y - y).
6. 6. Lavatrice secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che i detti primo e secondo elemento elastico (40, 60) sono molle elicoidali le quali sono unite l’una all’altra tramite le estremità (51, 52) di una terza molla elicoidale (50) avente lo stesso asse (y - y).
7. 7. Lavatrice secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che i detti elementi rigidi consistono in barre (70, 80) parallele ai detti elementi elastici (40, 50, 60) e che le loro altre estremità (72, 82) sono rese solidali alla detta prima estremità (41, 62) del primo e del secondo elemento elastico (40, 60) per mezzo di una filettatura, un dado di fissaggio (73, 83) e di una coppia di piastre rigide (74, 84) perpendicolari all’asse (y - y) delle stesse molle.
8. 8. Lavatrice secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che durante una parte del ciclo di lavaggio, preferibilmente quando il cesto (5), caricato con la biancheria e l’acqua, ruota a bassa velocità, almeno uno dei detti elementi elastici ( 10; 50) è completamente compresso.
9. 9. Lavatrice secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che i detti elementi elastici (10, 20) sono racchiusi in un involucro (100) che si estende lungo il detto asse (x - x) ed è provvisto di aperture (113, 123) in forma di asole allungate atte ad alloggiare inserti rimovibili per guidare i detti elementi rigidi (14, 24) durante le oscillazioni del gruppo lavante in modo che ne fuoriescano le rispettive estremità libere (15, 25).
10. 10. Lavatrice secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che il detto involucro (100) consiste in due parti (110, 120) le quali sono almeno prevalentemente fabbricate in materiale plastico e sono integralmente provviste di mezzi separabili (111, 121), per esempio a scrocco o filettati, che ne assicurano un mutuo bloccaggio.