ITPN970019U1 - Dispositivo di chiusura per scarponi da sci e similare scarpa sportiva - Google Patents

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DESCRIZIONE
del brevetto per modello d’utilità avente per titolo: “DISPOSITIVO DI CHIUSURA PER SCARPONE DA SCI E SIMILARE SCARPA SPORTIVA”
Il presente trovato si riferisce a un dispositivo per realizzare la chiusura tra due lembi di uno scarpone da sci o similare scarpa sportiva.
Uno scarpone da sci comprende, in particolare sul dorso e sul gambetto, due lembi che si aprono per l’introduzione e l’estrazione del piede e che si devono chiudere perfettamente per serrarlo strettamente in modo da proteggerlo nonché per impedire le infiltrazioni di neve o pioggia. Sono noti dispositivi di chiusura che consistono sostanzialmente di due parti, disposte sui suddetti due lembi di uno scarpone da sci La prima parte è una dentiera mentre la seconda parte è un assieme leva che comprende un elemento di aggancio, atto ad impegnarsi in uno qualsiasi dei denti della dentiera, e un braccio leva per tenere sotto tensione le due parti quando il dispositivo è in chiusura.
Dato che gli sciatori hanno piedi, caviglie e polpacci di varie taglie, i costruttori di scarponi da sci sono obbligati a tenere a disposizione dei loro rivenditori dispositivi di chiusura che consentano un adattamento degli scarponi alle esigenze fisiche dei diversi sciatori, in pratica dispositivi di chiusura in cui gli elementi di aggancio sono più o meno corti. Se uno sciatore ne ha bisogno, al momento dell’acquisto di un nuovo paio di scarponi si fa sostituire dal rivenditore i dispositivi di chiusura standard con altre parti fomite dal fabbricante degli scarponi, che sono necessariamente intercambiabili, hanno la stessa forma esterna ma dimensioni diverse. La necessità di disporre di queste parti sostitutive è, sebbene indispensabile per soddisfare qualsiasi cliente, scarsamente gradita sia ai fabbricanti che ai rivenditori degli scarponi perché complica la gestione dei magazzini e perché, data l imprevedibilità dei pezzi effettivamente richiesti, difficilmente remunerativa.
Nel documento EP- A-0 752 218 è presentato uno scarpone da sci che, per adattarsi ai vari piedi, consente di regolare il dispositivo di chiusura o, più precisamente, la disposizione longitudinale della dentiera e dell’assieme leva. A tale scopo la dentiera è montata su un lembo dello scarpone mediante un perno scorrevole in un’asola allungata, che è provvista sullo stesso lembo e presenta almeno due zone allargate. La dentiera è bloccabile in una qualsiasi delle zone allargate dell’asola, dopo avere subito una prima rotazione di 90 gradi che disimpegna il perno dalla zona allargata in cui inizialmente si trova, seguita da uno scorrimento della dentiera lungo l’asola fino alla posizione voluta e quindi, una volta raggiunta la nuova zona allargata, da una seconda rotazione di 90 gradi in senso opposto alla precedente. In tal modo può essere regolata la posizione della dentiera rispetto all’assieme leva, vale a dire la disposizione longitudinale delle due parti che costituiscono il dispositivo di chiusura dello scarpone.
Talvolta risulta necessario provvedere a questa regolazione anche sui campi da neve, ad esempio quando uno sciatore si ritrova con una caviglia particolarmente gonfia o quando, a causa delle avverse condizioni ambientali, lo sciatore è obbligato a indossare due o più paia di calze. Specialmente in queste circostanze, il menzionato dispositivo di chiusura può essere dì difficile pratico e non del tutto affidabile.
Scopo principale del presente trovato è quello di alleviare, sia in termini fisici che economici, la gestione degli scarponi da sci e dei loro componenti, sia da parte dei fabbricanti che da parte dei rivenditori, riducendo il numero dei diversi “pezzi” da gestire. Un altro scopo è presentare un dispositivo di chiusura la cui regolazione può essere eseguita da qualsiasi persona facilmente e in ogni situazione, che ha una minima incidenza sul costo dello scarpone e non necessità di modificarne l’aspetto esteriore.
Un dispositivo di chiusura per scarponi da sci con le caratteristiche delle successive rivendicazioni, consente di ottenere i suddetti scopi. Resta comunque inteso che questo brevetto protegge anche l’applicazione del dispositivo su altre scarpe sportive similari
Per meglio chiarire gli scopi e le caratteristiche viene qui fornita una descrizione esemplificativa del trovato con riferimento agli allegati disegni in cui :
- la fig. 1, fornita solo a titolo introduttivo, mostra uno scarpone da sci provvisto di dispositivi di chiusura sia sul gambetto che sul dorso dello scafo;
- la fig. 2 (nella quale, per maggiore chiarezza, alcuni particolari sono disegnati solo parzialmente) mostra una zona del gambetto dello scarpone di fig. 1 , con una prima forma di esecuzione del trovato;
- la fig. 3 è una sezione secondo la linea ΙΙΙ-IIΙ di fig.2;
- la fig. 4, che è analoga alla fig. 2, mostra una seconda forma di esecuzione del trovato;
- la fig. 5 è una vista frontale, in una scala maggiorata rispetto alla fig. 4, dei particolari più significativi di questa seconda forma di esecuzione.
In modo per sè noto (fìg. 1) uno scarpone da sci, fabbricato in un tecnopolimero mediante stampaggio a iniezione, presenta una tomaia o scafo 1 , che si estende sostanzialmente orizzontale, e un gambetto 2 che si estende verso l’alto abbracciando la parte morbida 9 della scarpetta interna, che è atto a serrare il collo del piede, compresa la caviglia e il tratto finale del polpaccio. Per consentire l’introduzione e l’estrazione del piede, lo scarpone presenta sullo scafo 1 una prima apertura longitudinale 3, che prosegue in una seconda apertura 4, definita dai lembi 2a e 2b del gambetto 2. La suddetta prima apertura 3 è chiudibile con due dispositivi di chiusura 5 e 6 mentre la suddetta seconda apertura 4 è chiudibile con due altri dispositivi di chiusura 7 e 8, che possono essere uguali ai primi due. Per semplicità, la seguente descrizione è limitata a un dispositivo di chiusura 8 dell’apertura 4 sul gambetto 2 dello scarpone.
Nella fig. 2, relativa a una prima forma di esecuzione del trovato, che viene ora descritta, il gambetto è mostrato in posizione di parziale chiusura e con alcuni particolari in trasparenza per facilitare la comprensione da parte del lettore.
Un dispositivo di chiusura consiste sostanzialmente di due parti, ossia una dentiera 10 che, nell’esempio qui descritto, è fissata a un primo lembo 2a del gambetto 2, e un assieme leva 20, che è mobile sull’altro lembo 2b del gambetto 2, come sarà spiegato più sotto. Il presente brevetto protegge anche un dispositivo di chiusura nel quale la dentiera è mobile su un primo lembo dello scarpone e l’assieme leva è fissato al secondo lembo dello stesso. Caratteristica del presente trovato è infatti la possibilità di regolare manualmente la reciproca disposizione longitudinale delle suddette due parti del dispositivo al fine di ottenere una chiusura dello scarpone perfettamente adeguata alle esigenze fisiche di ogni singolo sciatore.
La dentiera 10, disposta trasversalmente all’apertura 4 e fabbricata per es. in una lega pressofusa di alluminio, comprende una base 11 e una pluralità di denti 12, disposti uno dietro l’altro lungo la base 11. Quest’ultima è resa stazionaria, cioè fissata al lembo 2a del gambetto, mediante incollaggio o altri sistemi di fissaggio metallo-plastica comunemente usati in questo comparto industriale.
L’assieme leva 20 che è sostenuto dall’altro lembo 2b dello stesso gambetto, comprende un elemento di aggancio 21, un braccio leva 26 e una base 27. Una prima estremità dell’elemento di aggancio 21 è vincolata, con un primo perno 24, sostanzialmente verticale, al braccio· leva 26 che è a sua volta incernierato sulle orecchie forate 22 e 23 della base 27 mediante un secondo perno 28, parallelo al suddetto primo perno 24. L’altra estremità 25 dell’elemento 21 è atta a agganciarsi su uno dei denti 12 della dentiera 10 cosi da chiudere l’apertura 4 fra i due lembi 2a e 2b del gambetto dello scarpone.
La fig. 3 mostra i particolari del dispositivo di chiusura dello scarpone che sono più direttamente legati al presente trovato.
Una ruota dentata 30 viene mantenuta solidale alla faccia interna della base 27 con un perno ribadito 31, che attraversa con una leggera interferenza una apertura 32 provvista sul lembo 2b del gambetto, e con una rondella piana 33 che preme contro la superficie interna dello stesso lembo 2b. La ruota dentata 30 si impegna su un tratto 34, ugualmente dentato, del perimetro di un’asola allungata 35 provvista su una piastrina 36 (vedere anche fig, 2). La lunghezza dell’asola 35 è uguale allo sviluppo della dentatura della ruota 30 mentre la forma dell’asola 35 corrisponde alla forma della più piccola e retrostante apertura 32 sul lembo 2b del gambetto. La piastrina 36 è rigidamente bloccata sul lembo 2b del gambetto 2, senza sporgere dal suo spessore, con sistemi analoghi a quelli usati per il fissaggio del supporto 11 della dentiera 10 all’altro lembo 2a del gambetto.
Passando alla descrizione delle modalità di regolazione del dispositivo di chiusura, si supponga che esso sia nella configurazione di apertura (estremità 25 dell’ elemento di aggancio 21 sciolta dai denti 12), e che la ruota dentata 30 si trovi all’ estremità sinistra dell’asola 35 della piastrina 36 (vedere fig. 2). In altre parole, la posizione dell’ assieme leva 20 si trova alla massima distanza dalla dentiera 10. Si supponga quindi che la conformazione fisica dello sciatore necessiti un più stretto serraggio del piede da parte del dispositivo di chiusura appena descritto.
Secondo il trovato, questo risultato si ottiene avvicinando l’assieme leva 20 alla dentiera 10, ossia cambiando la reciproca disposizione longitudinale di queste due parti del dispositivo di chiusura, mediante una semplice rotazione di 360°, effettuata manualmente, dell’elemento di aggancio 21 col braccio leva 26 e la base 27. In questo modo la rotazione della ruota dentata 30 in impegno col tratto dentato 34 dell’asola 35 produce uno scorrimento della base 27 (quindi dell’intero assieme leva 20) sulla piastrina 36, cioè sul lembo 2b del gambetto dello scarpone. Alla fine, l’assieme leva 20 si trova nella posizione di minima distanza dalla dentiera 10, che viene reperita automaticamente dato che, com’è già stato detto più sopra, la lunghezza dell’asola 35 è uguale allo sviluppo della dentatura della ruota 30. L’estremità 25 dell’elemento 21 può, a questo punto, essere agganciata su uno dei denti 12 della dentiera 10 cosi da portare in chiusura il dispositivo. Subito dopo, le due parti 10 e 20 dello stesso dispositivo sono messe “in tiro” azionando il braccio leva 26 in modo che si distenda a contatto con la superficie esterna del gambetto 2.
I vantaggi offerti dal trovato consistono nel fatto che l’accoppiamento “dentato” fra la ruota 30 e il tratto dentato 34 del perimetro dell’asola 35 non richiede più l’impiego di assiemi leva (o, quanto meno, elementi di aggancio) di diverse lunghezze, parti che il costruttore, prima del presente trovato, il costruttore doveva fabbricare e mettere a disposizione dei rivenditori per accontentare le esigenze fìsiche di tutti gli sciatori. Inoltre, come si evince dalla descrizione fatta qui sopra, risulta agevole per qualunque persona in tutte le condizioni ambientali cambiare la reciproca disposizione longitudinale delle parti che costituiscono il dispositivo di chiusura dello scarpone da sci. Questo garantisce quindi, in tutte le circostanze, il necessario serraggio del piede da parte dello scarpone, quali che siano le esigenze fisiche di ogni sciatore.
La seconda forma di esecuzione, mostrata nelle fig. 4 e 5, che viene ora descritta costituisce, al momento attuale, la variante preferita del trovato grazie al fatto che, oltre a essere di fabbricazione semplice ed economica, ha anche una maggiore robustezza meccanica. Essa è stata definita e messa a punto a seguito di uno studio mirato a garantire la massima semplicità d’uso e affidabilità del dispositivo di chiusura.
Anche in questo caso dispositivo di chiusura dell’apertura del gambetto 2 di uno scarpone da sci consiste sostanzialmente di due parti, ossia una dentiera 110 che, nell’esempio qui descritto, è fissata a un primo lembo I02a del gambetto 102, e un assieme leva 120, che è mobile sull’altro lembo 102b del gambetto 102, come '-sarà spiegato più sotto (vedere fig. 4). Il presente brevetto protegge anche un dispositivo di chiusura nel quale la, dentiera è mobile su un primo lembo dello scarpone e l’assieme leva è fissato al secondo lembo dello stesso. Caratteristica del presente trovato è infatti la possibilità di regolare manualmente la reciproca disposizione longitudinale delle suddette due parti del dispositivo al fine di ottenere una chiusura dello scarpone perfettamente adeguata alle esigenze fisiche di ogni singolo sciatore.
La dentiera 110, disposta trasversalmente all’apertura 104, comprende una pluralità di denti 112, disposti uno dietro l’altro lungo un supporto 111, che è bloccato sul materiale plastico (tecnopolimero) del lembo 102a del gambetto mediante rivetti (non mostrati) o analoghi sistemi di fissaggio, ben noti ai tecnici del settore.
L’assieme leva 120 che è sostenuto dall’altro lembo 102b dello stesso gambetto, comprende un elemento di aggancio 121, un braccio leva 126 e una base 127. Una prima estremità dell’elemento di aggancio 121 è vincolata, con un primo perno 124, sostanzialmente verticale, al braccio leva 126 che è a sua volta incernierato sulle orecchie forate 122 e 123 della base 127 mediante un secondo perno 128, parallelo al suddetto primo perno 124. L’altra estremità 125 dell’elemento 121 è atta a agganciarsi su uno dei denti 112 della dentiera 110 così da chiudere l’apertura 104 fra i due lembi 102a e 102b del gambetto dello scarpone.
La fig. 5 mostra alcuni particolari del dispositivo di chiusura dello scarpone che sono più direttamente legati al presente trovato. Una ruota 130, dentata soltanto su un settore 131 (annerito nel disegno, per facilitare la comprensione del trovato) della sua circonferenza, viene mantenuta solidale alla faccia interna della base 127 con un perno ribadito 132, che attraversa con una leggera interferenza una apertura rettilinea 133 provvista sul lembo 102b del gambetto. La ruota 130, il cui settore dentato 131 ha un’ampiezza di circa 90°, è associata a un’asola 135 provvista su una piastrina 129.
La forma dell’asola 135 sulla piastrina 129 costituisce una importante caratteristica del trovato. Il perimetro 136 dell’asola 135 comprende infatti due tratti dentati 137 e 138, vicino alle due zone semicircolari di estremità 139 e 140, ciascuno dei quali è sostanzialmente lungo quanto lo sviluppo del settore dentato 131 della ruota 130, un tratto curvilineo più corto 141, compreso fra i due tratti dentati 137 e 138, e un tratto curvilineo più lungo 142, compreso fra le due zone di estremità 139 e 140. La piastrina 129 è rigidamente bloccata sul lembo 102b del gambetto con sistemi analoghi a quelli usati per il fissaggio del supporto 111 della dentiera 110 all’altro lembo 102a del gambetto e non sporge oltre lo spessore dello stesso lembo 102b.
Passando alla descrizione del funzionamento, si supponga di essere nella configurazione mostrata in fig. 4, ossia che il dispositivo di chiusura dello scarpone sia in apertura (estremità 125 dell’elemento di aggancio 121 sciolta dai denti 112 della dentiera 110). In altre parole, la ruota 130 si trova all’estremità sinistra dell’asola 135 della piastrina 36, cioè la posizione dell’assieme leva 120 si trova alla massima distanza dalla dentiera 110. Si supponga quindi che la conformazione fìsica dello sciatore necessiti un più stretto serraggio del piede da parte del dispositivo di chiusura appena descritto.
Anche in questa seconda forma di esecuzione del trovato, questo risultato si ottiene avvicinando l’assieme leva 120 alla dentiera 1 10, ossia cambiando la reciproca disposizione longitudinale tra queste due parti che costituiscono il dispositivo di chiusura, mediante una semplice rotazione di 360°, effettuata manualmente, dell’elemento di aggancio 121 col braccio leva 126 e la base 127. All’inizio e alla fine di questa rotazione il settore dentato della ruota 130 è in impegno coi tratti dentati 137 e 138 dell’asola 135, mentre nella parte intermedia la ruota 130 si trova libera di girare folle rispetto ai tratti curvilinei non dentati 141 e 142 del perimetro 136 dell’asola 135. Al tempo stesso, il perno 132. che sostiene la ruota dentata 130, è guidato dall’apertura rettilinea 133, ciò che dà luogo a uno scorrimento della base 127 (quindi dell’intero assieme leva 120) sulla piastrina 129, scorrimento della base 127 (quindi dell’intero assieme leva 120) sulla piastrina 129, cioè sul lembo 102b del gambetto dello scarpone. Alla fine, l’assieme leva 120 si trova nella posizione di minima distanza dalla dentiera 110, che viene reperita automaticamente dato che, com’è già stato detto più sopra, corrisponde a una rotazione completa (369°) della ruota dentata 130 con l’intero assieme leva 120. L’estremità 125 dell’elemento 121 può, a questo punto, essere agganciata su uno dei denti 112 della dentiera 110 così da portare in chiusura il dispositivo. Subito dopo, le due parti 10 e 20 dello stesso dispositivo sono messe “in tiro” azionando il braccio leva 26 in modo che si distenda a contatto con la superficie esterna del gambetto 2.
Oltre ai vantaggi già indicati più sopra, in questa seconda forma di esecuzione del trovato risulta possibile adottare denti più robusti. Il modulo del settore dentato 131 della ruota 130 e degli associati tratti dentati 137 e 136 dell’asola 135 può infatti essere maggiore del modulo della ruota dentata 30 e del tratto dentato 34 della prima forma di esecuzione, senza bisogno di aumentare le dimensioni di ingombro delle due parti 110 e 120 del dispositivo di chiusura, con conseguente netto miglioramento dell’affidabilità del dispositivo di chiusura,

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di chiusura fra i due lembi di uno scarpone da sci o scarpa sportiva similare che consiste sostanzialmente di una dentiera (10; 110), posta su un primo lembo (2A; 102A) e di un assieme leva (20; 120), posto su un secondo lembo (2B; 102B), che comprende un elemento (21; 121) di aggancio alla dentiera (10; 110), una base (27; 127) e un braccio leva (26; 126), in cui o la dentiera (10; 110) o la base (27; 127) dell’assieme leva è provvista di una appendice che, attraverso un’apertura (32; 133) del retrostante lembo (2B; 102B) dello scarpone, è atta a spostarsi lungo una associata asola allungata (35; 135) di una piastrina stazionaria (36; 129) così da realizzare selettivamente una o l’altra di due reciproche disposizioni longitudinali fra la detta dentiera (10; 110) e il detto assieme leva (20; 120) e ottenere un serraggio dello scarpone conforme alle esigenze fisiche dell’utilizzatore, caratterizzato dal fatto che la detta appendice comprende una ruota (30; 130) almeno parzialmente dentata che è atta a impegnarsi su almeno un tratto dentato (34; 137,138) del perimetro di detta asola (35; 135) in modo da ottenere il passaggio dall’una all’altra delle dette due disposizioni longitudinali mediante una rotazione di 360° di detta ruota (30; 130) rispetto a detta asola (35; 135).
  2. 2. Dispositivo di chiusura secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che la ruota (30) facente parte di detta appendice è interamente dentata e che lo sviluppo di questa dentatura ha lunghezza sostanzialmente uguale alla lunghezza deH’unico tratto dentato (34) del perimetro dell’asola (35).
  3. 3. Dispositivo di chiusura secondo la riv. I, caratterizzato dal fatto che solo un settore (131) della detta ruota (130) è dentato, che il perimetro dell’asola (135) presenta solo due tratti dentati (137, 138) vicino alle due estremità opposte dell'asola e che l’asse della ruota (130) si sposta lungo una linea sostanzialmente rettilinea nel passaggio dall 'una all’altra di dette due reciproche disposizioni longitudinali.
  4. 4. Dispositivo di chiusura secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che la detta appendice comprende, oltre che una ruota (30; 130) almeno parzialmente dentata, un perno (31; 132) che attraversa con una leggera interferenza la detta apertura (32; 133) provvista sul retrostante lembo (2B; 102B) dello scarpone.
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