ITPI20120067A1 - Apparecchiatura e metodo di caricamento di refrigerante rigenerato in un impianto di condizionamento - Google Patents
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- F—MECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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Description
“APPARECCHIATURA E METODO DI CARICAMENTO DI REFRIGERANTE RIGENERATO IN UN IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO†,
DESCRIZIONE
Ambito dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un metodo per il riempimento di un impianto di condizionamento, mediante un’apparecchiatura per il recupero, la rigenerazione e la ricarica del refrigerante in detto impianto.
Inoltre, l’invenzione si riferisce ad una apparecchiatura per il recupero, la rigenerazione e la ricarica del refrigerante in impianto di condizionamento che utilizza un tale metodo di riempimento.
Brevi cenni alla tecnica nota
Come noto, il fluido refrigerante presente negli impianti di condizionamento, in particolare quelli a bordo di veicoli quali le autovetture, viene periodicamente recuperato e riciclato per eliminare le impurità accumulate durante il ciclo di funzionamento.
Un tipo di macchine utilizzate per il recupero e la rigenerazione à ̈ descritto in EP1367343A1.
In modo analogo a quanto descritto in EP1367343A1, con riferimento alle figure 1-3 allegate alla presente descrizione, una apparecchiatura 230 à ̈ atta a recuperare il refrigerante da un impianto di condizionamento 200 mediante tubazioni di connessione flessibili 245, 246 rispettivamente connesse agli attacchi di “alta†pressione 221 e di “bassa†pressione 222 dell’impianto di condizionamento 200. Quest’ultimo comprende, come noto, un condensatore 201, un filtro 202, una valvola di laminazione 203, un evaporatore 204 e un compressore 206. Il recupero del refrigerante, attraverso i condotti 245 e 246, avviene prevalentemente in fase liquida dall’attacco di alta pressione 221 e in fase gassosa dall’attacco di bassa pressione 222.
Grazie al lavoro della macchina 230, il refrigerante aspirato dai condotti 245 e 246 arriva, attraverso un collettore 235 e un condotto di alimentazione 101, ad un gruppo di purificazione 230a, comprendente un separatore/ riscaldatore, un compressore e un condensatore, descritti in dettaglio in figura 2. Quindi, il refrigerante condensato e purificato dopo il processo di rigenerazione viene accumulato, tramite la linea di alimentazione 102, in una bombola di stoccaggio 234. Infine, terminata la messa sottovuoto dell’impianto 200, viene reimmesso nell’impianto attraverso il condotto 103, il collettore 235 e le tubazioni di connessione flessibili 245 e 246.
Con riferimento alla figura 2, l’apparecchiatura di recupero e rigenerazione nota compie un’azione di aspirazione del refrigerante dall’impianto 200 mediante un compressore ermetico 233, facendo sì che esso attraversi l’evaporatore 232, collegato tramite la linea di alimentazione 101 al collettore 235. Grazie al lavoro del compressore 233, il refrigerante viene aspirato fino a pressioni ben inferiori a quella atmosferica e accumulato dopo il processo di rigenerazione compiuto nell’evaporatore 232, compressore 233 e condensatore 236, nella bombola di stoccaggio 234. Chiude il processo di recupero e rigenerazione una pompa del vuoto 231 che compie la fase di vuoto nell’impianto 200, favorendo la successiva reimmissione di refrigerante rigenerato attraverso il condotto 103.
Quindi, si procede con la ricarica dell’impianto di condizionamento 200, che avviene aprendo le valvole dei collegamenti di alta e bassa pressione 221 e 222 e lasciando che la quantità di refrigerante richiesta fluisca per differenza di pressione dal contenitore di stoccaggio 234 verso l’impianto di condizionamento, regolando le valvole in base alla perdita di peso del contenitore di stoccaggio 234 stesso, misurata mediante una cella di carico non mostrata. Una volta che dal contenitore di stoccaggio 234 à ̈ uscito il peso di refrigerante che serve per riempire l’impianto, le ricarica viene fermata e le valvole vengono chiuse.
Per quanto riguarda la quantità di refrigerante da caricare, negli ultimi anni, i produttori di auto hanno ridotto notevolmente la quantità di refrigerante utilizzato negli impianti di condizionamento, per ridurre sprechi e costi di produzione, mantenendo comunque le stesse prestazioni. Negli impianti di fine anni ’90, ad esempio, veniva utilizzato un quantitativo di refrigerante di circa 900g con una tolleranza di ricarica imposta dalle norme di circa 50g. Invece, attualmente un impianto della stessa tipologia richiede circa 350g di ricarica con una tolleranza imposta di circa 15g, come previsto dalle normative che regolano il trattamento dei refrigeranti e le procedure per il loro recupero e reintegro in un impianto di condizionamento, ad esempio dalle normative SAE J2788 e SAE J2843.
Nonostante la quantità e la tolleranza di riempimento siano già molto ridotte, la tendenza attuale à ̈ quella di ridurre ulteriormente il quantitativo di refrigerante e di conseguenza le tolleranze imposte per la sua ricarica. È presumibile quindi che la quantità di refrigerante e la tolleranza scendano ulteriormente sotto i 350g e 15g, previsti attualmente.
Vi sono tuttavia difficoltà nel rispettare una tolleranza così bassa, per le macchine usate attualmente, legate al quantitativo di refrigerante che rimane nelle tubazioni di connessione 245 e 246 tra l’apparecchiatura di recupero 230 e rigenerazione del refrigerante e l’impianto di condizionamento 200. Le tubazioni di connessione 245 e 246, in particolare, hanno una lunghezza che varia mediamente fra i 2 e i 3 m e hanno una diametro interno che varia fra i 4 e 5mm. La quantità di gas che rimane in dette tubazioni di connessione 245 e 246 può variare da 20 a 80g a seconda della pressione dell’impianto di condizionamento nell’istante considerato, allo stato e configurazione spaziale delle tubazioni, e alla temperatura esterna.
Pertanto, l’incertezza sulla quantità di gas presente nelle tubazioni di connessione 245 e 246 di servizio e l’impossibilità di verificarne il contenuto non permette, quindi, di stabilire con precisione quanto gas à ̈ stato ricaricato nell’impianto di condizionamento 200, dato che non à ̈ possibile sapere, di tutto il refrigerante che ha lasciato il contenitore di stoccaggio, quanto refrigerante ha raggiunto l’impianto di condizionamento 200 e quanto à ̈ invece rimasto nelle tubazioni di connessione.
Attualmente un metodo efficace usato per superare il problema, mostrato in figura 3, consiste nel far aspirare al compressore 206 dell’impianto di condizionamento 200 tutta la quantità di refrigerante che rimane nelle tubazioni di connessione 245, 246, mettendole gradualmente sottovuoto.
Più precisamente, per recuperare il contenuto nelle tubazioni di connessione 245, 246, si chiude o si scollega la valvola 221 della tubazione di alta 245 e si effettua un by-pass di collegamento alla tubazione di bassa 246 attraverso il collettore 235. Quindi, si mette in funzione l’impianto di condizionamento 200 in modo che la pressione sul collegamento di bassa pressione scenda, grazie al lavoro del compressore 206, per aspirare il contenuto delle tubazioni di connessione 245 e 246. Alla fine di tale procedura il contenuto nelle tubazioni di connessione 245 e 246 à ̈ di gran lunga ridotto, essendovi presente solo refrigerante in fase gassosa, la cui quantità à ̈ facilmente determinabile, o comunque approssimando che tutto il refrigerante uscito dal contenitore di stoccaggio 234 sia stato caricato nell’impianto di condizionamento 200 (figura 3).
Questa operazione, per quanto efficace, à ̈ piuttosto laboriosa e richiede tempo e attenzione agli operatori, oltre a dover tenere acceso il motore del veicolo per tutto il tempo dell’operazione, causando rumore, inquinamento e consumo energetico.
Inoltre, con l’introduzione del refrigerante HFO 1234yf, gas infiammabile, mettere l’impianto di condizionamento 200 in funzione durante le fasi di recupero, rigenerazione e ricarica non à ̈ più consentito per motivi di sicurezza, e questo porta a dover affrontare comunque in modo diverso il problema di verifica del riempimento e del residuo nelle tubazioni di connessione.
D’altra parte, le strette tolleranze di ricarica non permettono di evitare il passaggio della verifica del riempimento, basandosi sulla sola lettura di peso di refrigerante scaricato dal serbatoio 234, per i motivi suddetti.
Sintesi dell’invenzione
È, quindi, scopo della presente invenzione fornire una apparecchiatura e metodo di rigenerazione e ricarica di refrigerante per veicoli, che consentano di riempire l’impianto di condizionamento rispettando le tolleranze richieste dalle normative.
È anche scopo della presente invenzione fornire una siffatta apparecchiatura che non richieda gravose complicazioni costruttive rispetto ad apparecchiature esistenti.
È uno scopo particolare della presente invenzione fornire una tale apparecchiatura e un tale metodo che consentano di ottenere i suddetti vantaggi senza tuttavia necessitare l’azionamento dell’impianto di condizionamento per aspirare il refrigerante residuo in fase liquida contenuto nei tubi di servizio.
È uno scopo particolare della presente invenzione fornire un tale metodo che sia di semplice attuazione da parte degli operatori e in particolare in modo automatico.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da un’apparecchiatura per il recupero di fluido refrigerante da un impianto di condizionamento, comprendente:
- un collettore atto a connettere idraulicamente, tramite due apposite tubazioni di connessione, una linea di “alta†pressione ed una linea di “bassa†pressione dell’impianto di condizionamento con una linea di alimentazione del fluido nella apparecchiatura;
- un evaporatore atto a separare il fluido refrigerante da impurità in esso presenti attraverso una evaporazione di frazioni liquide residue del fluido refrigerante con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che risale nella parte alta dell’evaporatore e di impurità che si concentrano sul fondo dell’evaporatore;
- una unità di aspirazione e circolazione del fluido refrigerante purificato uscente dall’evaporatore, l’unità di aspirazione essendo in comunicazione idraulica con la linea di alimentazione attraverso l’evaporatore, l’unità di aspirazione e circolazione comprendendo un compressore;
- un condensatore in comunicazione idraulica con la unità di aspirazione e circolazione del fluido refrigerante, il condensatore essendo atto a raffreddare e condensare il fluido refrigerante in uscita dalla unità di aspirazione e circolazione;
- un contenitore di stoccaggio in comunicazione idraulica con il condensatore, il contenitore di stoccaggio essendo atto a contenere il fluido refrigerante condensato dal condensatore;
- un primo condotto di caricamento provvisto di una prima valvola atta a disporsi tra una posizione di apertura per connettere idraulicamente il contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento e quindi inviare il fluido refrigerante rigenerato in fase liquida dal contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento, ed una posizione di chiusura per isolare idraulicamente detto contenitore di stoccaggio e l’impianto di condizionamento;
- mezzi di misura atti a misurare la quantità di fluido refrigerante contenuto nel contenitore di stoccaggio con ottenimento di un dato di quantità di fluido scaricata da detto contenitore di stoccaggio e caricata in detto impianto di condizionamento;
in cui à ̈ previsto un secondo condotto di caricamento, disposto in parallelo a detto primo condotto di caricamento, atto a inviare il fluido refrigerante in fase gassosa all’impianto di condizionamento.
In tal modo, durante la fase di caricamento dell’impianto di condizionamento, à ̈ possibile trasferire il refrigerante in fase liquida fino al raggiungimento di detto predeterminato valore di soglia. Oltre detto valore, à ̈ possibile interrompere il caricamento del refrigerante in fase liquida e permettere ad una piccola quantità di refrigerante in fase gassosa di dirigersi verso il collettore e le tubazioni di connessione, Il gas che sopraggiunge esercita sul refrigerante in fase liquida rimasto nelle tubazioni di connessione tra l’apparecchiatura di recupero e rigenerazione e l’impianto di condizionamento una pressione sufficiente a spingerlo totalmente all’interno dell’impianto di condizionamento. Si ha quindi la certezza che tutto il refrigerante che ha lasciato il contenitore di stoccaggio, e che à ̈ stato misurato leggendo la perdita di peso del contenitore di stoccaggio, a meno di frazioni liquide e gassose determinabili, ha raggiunto l’impianto di condizionamento. In altre parole, questa particolare soluzione tecnica permette di verificare e associare il quantitativo di refrigerante in fase liquida rilasciato dalla bombola a quello presente nell’impianto di condizionamento, essendo stato completamente rimosso il refrigerante in fase liquida presente nelle tubazioni di connessione.
Vantaggiosamente, detto secondo condotto di caricamento à ̈ disposto a valle del contenitore di stoccaggio e parallelo a detto primo condotto di caricamento, ed à ̈ atto a inviare il fluido refrigerante rigenerato in fase gassosa dal contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento.
In tal modo, si sfrutta il refrigerante in fase gassosa che à ̈ presente nella parte alta del contenitore di stoccaggio.
Più in particolare, detta apparecchiatura può essere tale per cui:
- detto secondo condotto di caricamento à ̈ provvisto di una seconda valvola (243b) atta a disporsi tra una posizione di apertura per connettere idraulicamente il contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento e quindi inviare il fluido refrigerante rigenerato in fase gassosa dal contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento, ed una posizione di chiusura per isolare idraulicamente detto contenitore di stoccaggio e l’impianto di condizionamento;
- sono previsti mezzi per disporre selettivamente e alternativamente detta prima e detta seconda valvola (243b) in detta posizione di apertura ed in detta posizione di chiusura a seconda che il valore di detto dato di quantità indicato da detti mezzi di misura sia inferiore, o superiore, ad un predeterminato valore di soglia prossimo ed inferiore ad una quantità di caricamento desiderata.
Questa soluzione consente di realizzare questa operazione di ricaricamento in fase liquida e poi gassosa, in modo automatico. Infatti, in modo gestito da computer, à ̈ possibile, durante la fase di caricamento dell’impianto di condizionamento, aprire detta prima valvola, permettendo il trasferimento del refrigerante in fase liquida fino al raggiungimento di detto predeterminato valore di soglia. Oltre detto valore, à ̈ possibile chiudere detta prima valvola ed aprire detta seconda valvola (243b), permettendo ad una piccola quantità di refrigerante in fase gassosa di esercitare la pressione necessaria all’inserimento all’interno dell’impianto di condizionamento di tutto il refrigerante in fase liquida rimasto nelle tubazioni di connessione tra l’apparecchiatura di recupero e rigenerazione e l’impianto di condizionamento.
Vantaggiosamente, detto primo condotto di caricamento può prevedere un pescante prossimo al fondo di detto contenitore di stoccaggio, in modo da garantire il prelievo di sola fase liquida del refrigerante, e detto secondo condotto di caricamento può prevedere una bocca di uscita da detto contenitore di stoccaggio in una posizione superiore di detto contenitore di stoccaggio, in modo da garantire il prelievo di sola fase gassosa del refrigerante. La posizione del pescante e della bocca di uscita della fase gassosa garantiscono che non vi siano flussi accidentali di gas nel condotto per il liquido o di liquido nel condotto per il gas.
Vantaggiosamente, detto secondo condotto di caricamento può prevedere mezzi per convertire in fase gassosa il refrigerante che si trova in fase liquida. Questa soluzione prevede una autoproduzione di refrigerante gassoso dal liquido, ad esempio mediante riscaldamento.
In particolare, detto secondo condotto di caricamento può prevedere mezzi per pompare refrigerante in fase gassosa da un relativo serbatoio. Anche questa soluzione alternativa consente di disporre di refrigerante da re immettere in fase gassosa, per ovviare i suddetti inconvenienti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e/o vantaggi del metodo e dell’apparecchiatura di recupero e rigenerazione di refrigerante per impianti di condizionamento, secondo la presente invenzione, risulteranno più chiaramente con la descrizione che segue di una loro forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 mostra un’apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo la tecnica nota e sopra descritta, collegata ad un impianto di condizionamento;
- la figura 2 mostra il circuito dell’apparecchiatura di recupero e rigenerazione durante la fase di riempimento dell’impianto di condizionamento secondo la tecnica nota e sopra descritta mostrata in figura 1; - la figura 3 mostra il circuito dell’apparecchiatura di recupero e rigenerazione durante la fase di recupero del refrigerante residuo nelle tubazioni di connessione secondo la tecnica nota di figura 1 e sopra descritta; - la figura 4 mostra uno schema idraulico di una forma realizzativa preferita di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione, durante la fase di trasferimento del refrigerante in fase liquida dal contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento;
- la figura 5 mostra uno schema idraulico di una forma realizzativa preferita di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione, durante il trasferimento del refrigerante in fase gassosa dal contenitore di stoccaggio all’impianto di condizionamento;
- la figura 6 mostra un diagramma di flusso delle operazioni effettuate, durante la fase di riempimento, dall’apparecchiatura secondo l’invenzione.
- la figura 6A mostra una possibile routine di ricarica per azionare le valvole con il metodo di riempimento, secondo l’invenzione.
Descrizione di forme realizzative preferite
Con riferimento alle figure 4 e 5, un’apparecchiatura 230, secondo la presente invenzione, per il recupero e la rigenerazione di refrigerante prevede, rispetto agli impianti di tecnica nota di figure 1, 2 e 3, di disporre due condotti 103a e 103b, confluenti entrambi nel medesimo condotto 103c, tra il contenitore di stoccaggio 234 e il collettore 235.
Più in dettaglio, i condotti 103a e 103b sono provvisti rispettivamente di valvole 243a e 243b atte a disporsi tra una posizione di apertura ed una posizione di chiusura per connettere idraulicamente il contenitore di stoccaggio 234 all’impianto di condizionamento o isolarlo da esso.
Più precisamente, con riferimento alla figura 4, il condotto 103a, contrassegnato dalle frecce nere, comprende una porzione di pescaggio 252 immersa nella fase liquida di refrigerante 234a presente all’interno del contenitore di stoccaggio 234.
Con riferimento alla figura 5, il condotto 103b, contrassegnato dalle frecce bianche, comprende una porzione di connessione 251 al contenitore di stoccaggio 234. Più in dettaglio, la porzione di connessione 251 collega idraulicamente la parte superiore del contenitore di stoccaggio 234, nella quale si accumula la fase gassosa di refrigerante 234b, con il condotto 103b.
In tal modo, à ̈ possibile avviare la fase di riempimento dell’impianto di condizionamento aprendo la valvola 243a, pescando il refrigerante in fase liquida attraverso la porzione di pescaggio 252, e facendolo fluire attraverso il condotto 103a fino all’impianto di condizionamento, attraverso il condotto di deflusso 103c. Una volta scaricato dal contenitore di stoccaggio 234 un predeterminato valore di quantità di refrigerante Q* in fase liquida (ad esempio una massa inferiore di 5-10 g rispetto alla massa che deve riempire l’impianto di condizionamento), si realizza la chiusura della valvola 243a, e l’apertura della valvola 243b, permettendo ad una piccola quantità di refrigerante in fase gassosa di fuoriuscire attraverso la porzione di connessione 251 e di fluire lungo il condotto 103b, fino a raggiungere il condotto di deflusso 103c, in corrispondenza del quale il refrigerante in fase gassosa spinge verso l’impianto di condizionamento la frazione residua del refrigerante in fase liquida, presente nel condotto 103c stesso e nelle tubazioni 245 di connessione con l’impianto di condizionamento.
Vantaggiosamente, l’operazione sopra descritta può essere automatizzata secondo lo schema a blocchi 100 di figura 6, una cui possibile implementazione, in termini di step di comando, à ̈ illustrata in figura 6A
Questa particolare soluzione costruttiva permette dunque, a differenza di quanto avviene nelle soluzioni di tecnica nota, di spurgare completamente il refrigerante in fase liquida dalle tubazioni 245 di connessione con l’impianto di condizionamento, riducendo lo spreco di tale sostanza e aumentando la precisione, imposta dalle tolleranze delle normative SAE J2788 e SAE J2843, del calcolo del refrigerante immesso all’interno dell’impianto di condizionamento.
La descrizione di cui sopra di una forma realizzativa specifica à ̈ in grado di mostrare l'invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione. Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e per questo non limitativo.
Claims (7)
- RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per il recupero di fluido refrigerante da un impianto di condizionamento (200), detta apparecchiatura (230) comprendendo: - un collettore (235) atto a connettere idraulicamente, tramite due apposite tubazioni di connessione (245,246), una linea di “alta†pressione (221) ed una linea di “bassa†pressione (222) dell’impianto di condizionamento con una linea di alimentazione (101) del fluido in detta apparecchiatura (230); - un evaporatore (232) atto a separare detto fluido refrigerante da impurità in esso presenti attraverso una evaporazione di frazioni liquide residue di detto fluido refrigerante con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che risale nella parte alta dell’evaporatore e di impurità che si concentrano sul fondo di detto evaporatore (232); - una unità di aspirazione (233) per la circolazione del fluido refrigerante purificato uscente da detto evaporatore (232), detta unità di aspirazione (233) essendo in comunicazione idraulica con detta linea di alimentazione (101) attraverso detto evaporatore (232), detta unità di aspirazione (233) comprendendo un compressore; - un condensatore (236) in comunicazione idraulica con detta unità di aspirazione (233), detto condensatore (236) essendo atto a condensare il fluido refrigerante in uscita da detta unità di aspirazione (233); - un contenitore di stoccaggio (234) in comunicazione idraulica con detto condensatore (236), detto contenitore di stoccaggio (236) essendo atto a contenere il fluido refrigerante condensato da detto condensatore (236); - un primo condotto di caricamento (103a) provvisto di una prima valvola (243a) atta a disporsi tra una posizione di apertura per connettere idraulicamente detto contenitore di stoccaggio (234) a detto impianto di condizionamento (200) e quindi inviare detto fluido refrigerante rigenerato in fase liquida da detto contenitore di stoccaggio (234) a detto impianto di condizionamento (200), ed una posizione di chiusura per isolare idraulicamente detto contenitore di stoccaggio (234) da detto impianto di condizionamento (200); - mezzi di misura atti a misurare la quantità di fluido refrigerante contenuto in detto contenitore di stoccaggio (234) con ottenimento di un dato di quantità di fluido scaricata da detto contenitore di stoccaggio (234) e caricata in detto impianto di condizionamento (200); caratterizzata dal fatto che à ̈ previsto un secondo condotto di caricamento (103b), disposto in parallelo a detto primo condotto di caricamento (103a), atto a inviare detto fluido refrigerante in fase gassosa a detto impianto di condizionamento (200).
- 2. Apparecchiatura (230) come alla rivendicazione 1, in cui detto secondo condotto di caricamento (103b) à ̈ disposto a valle del contenitore di stoccaggio e parallelo a detto primo condotto di caricamento (103a), ed à ̈ atto a inviare detto fluido refrigerante rigenerato in fase gassosa da detto contenitore di stoccaggio (234) a detto impianto di condizionamento (200).
- 3. Apparecchiatura (230) come alla rivendicazione 1, in cui: - detto secondo condotto di caricamento (103b) à ̈ provvisto di una seconda valvola (243b) atta a disporsi tra una posizione di apertura per connettere idraulicamente detto contenitore di stoccaggio (234) a detto impianto di condizionamento (200) e quindi inviare detto fluido refrigerante rigenerato in fase gassosa da detto contenitore di stoccaggio (234) a detto impianto di condizionamento (200), ed una posizione di chiusura per isolare idraulicamente detto contenitore di stoccaggio (234) da detto impianto di condizionamento (200); - ed in cui sono previsti mezzi per disporre selettivamente e alternativamente detta prima (243a) e detta seconda valvola (243b) in detta posizione di apertura ed in detta posizione di chiusura a seconda che il valore di detto dato di quantità indicato da detti mezzi di misura sia inferiore, o superiore, ad un predeterminato valore di soglia prossimo ed inferiore ad una quantità di caricamento desiderata.
- 4. Apparecchiatura (230) come alla rivendicazione 1, in cui detto primo condotto di caricamento (103a) prevede un pescante (252) prossimo al fondo di detto contenitore di stoccaggio (234), in modo da garantire il prelievo di sola fase liquida del refrigerante, e detto secondo condotto di caricamento (103b) prevede una bocca di uscita (251) da detto contenitore di stoccaggio (234), in una posizione superiore di detto contenitore di stoccaggio (234), in modo da garantire il prelievo di sola fase gassosa del refrigerante.
- 5. Apparecchiatura (230) come alla rivendicazione 1, in cui detto secondo condotto di caricamento (103b) prevede mezzi per convertire in fase gassosa il refrigerante che si trova in fase liquida.
- 6. Apparecchiatura (230) come alla rivendicazione 1, in cui detto secondo condotto di caricamento (103b) prevede mezzi per pompare refrigerante in fase gassosa.
- 7. Un metodo per il recupero e rigenerazione di fluido refrigerante da un impianto di condizionamento (200) comprendente le fasi di: - connessione idraulica, tramite due apposite tubazioni di connessione (245,246), di una linea di “alta†pressione (221) ed una linea di “bassa†pressione (222) dell’impianto di condizionamento (200) con una linea di alimentazione del fluido (101); - separazione di detto fluido refrigerante alimentato da detta linea di alimentazione (101) da impurità in esso presenti attraverso una evaporazione di frazioni liquide residue di detto fluido refrigerante con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che risale nella parte alta dell’evaporatore (232) e di impurità ; - aspirazione e compressione di detto fluido refrigerante purificato; - condensare e raffreddare detto fluido refrigerante compresso; - raccoglimento di detto fluido refrigerante condensato in un contenitore di stoccaggio (234); - caricamento, tramite un primo condotto di caricamento (103a), di detto impianto di condizionamento (200) con fluido refrigerante rigenerato presente in detto contenitore di stoccaggio (234); - misurazione della quantità di fluido refrigerante contenuto nel contenitore di stoccaggio (234) con ottenimento di un dato di quantità di fluido scaricata da detto contenitore di stoccaggio (234) e caricata in detto impianto di condizionamento (200); caratterizzata dal fatto che à ̈ prevista una fase di invio verso detto impianto di condizionamento (200) di fluido refrigerante in fase gassosa mediante un secondo condotto di caricamento (103b), parallelo a detto primo condotto di caricamento (103a), permettendo la rimozione completa di refrigerante in fase liquida da dette tubazioni di connessione (245,246).
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| JPS63110861U (it) * | 1987-12-15 | 1988-07-16 | ||
| JPS63251767A (ja) * | 1987-04-03 | 1988-10-19 | 株式会社デンソー | 冷媒回収装置 |
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-
2012
- 2012-05-31 IT IT000067A patent/ITPI20120067A1/it unknown
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