ITPI20120065A1 - Metodo ed apparecchiatura per il recupero del refrigerante da un impianto di condizionamento - Google Patents

Metodo ed apparecchiatura per il recupero del refrigerante da un impianto di condizionamento Download PDF

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ITPI20120065A1
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pressure
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Rahhali Sanhaji
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Ecotechnics S P A
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Description

“METODO ED APPARECCHIATURA PER IL RECUPERO DEL REFRIGERANTE DA UN IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO†,
DESCRIZIONE
Ambito dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ad un metodo per il recupero di fluido refrigerante da un impianto di condizionamento, per esempio da un impianto A/C per auto.
Inoltre, l’invenzione riguarda una apparecchiatura di recupero, depurazione e ricarica di refrigerante in detto impianto di condizionamento.
Brevi cenni alla tecnica nota
Come noto, il fluido refrigerante presente negli impianti di condizionamento, in particolare quelli a bordo di veicoli quali le autovetture, viene periodicamente recuperato e riciclato per eliminare le impurità accumulate durante il ciclo di funzionamento. Un tipo di macchine utilizzate per il recupero e la rigenerazione à ̈ descritto in EP1367343A1.
Inoltre, per contrastare l’effetto serra dovuto alla dispersione dei gas refrigeranti utilizzati negli impianti di condizionamento, leggi e normative impongono limiti sempre più restrittivi sul recupero del gas, come per il refrigerante R-134a attualmente in uso nella maggior parte degli impianti di condizionamento d’aria degli autoveicoli. In particolare, le attuali norme impongono un recupero di almeno il 95,0% del totale contenuto nell’impianto di condizionamento.
Con l’introduzione del nuovo refrigerante HFO-1234yf nei nuovi autoveicoli, ad esempio secondo la direttiva 2006/40/CE, che ha un potenziale di riscaldamento globale inferiore rispetto all’HFC-134a, ma un costo molto più elevato, l’operazione di recupero del gas diventa oltre che di interesse ambientale anche un aspetto economico importante.
Un ulteriore inconveniente à ̈ legato alla sicurezza dell’operazione di recupero e rigenerazione, in quanto il nuovo refrigerante HFO 1234yf à ̈ infiammabile. Infatti, il refrigerante residuo presente nell’impianto, il cui recupero richiederebbe un tempo eccessivo, viene solitamente disperso nell’ambiente al momento in cui viene azionata la pompa a vuoto di cui sono equipaggiate macchine per il recupero di refrigerante. L’operazione di vuoto à ̈ una fase necessaria che viene effettuata prima della ricarica del gas. Lo spurgo di quantità eccessive di questo fluido, che vanno a mescolarsi con l’ossigeno presente nell’aria, può portare alla creazione di miscele gassose in grado di esplodere o incendiarsi con conseguente pericolo per cose e persone.
Le operazioni di recupero, rigenerazione e ricarica del refrigerante effettuate da macchine come descritte in EP1367343A1 devono seguire specifiche norme, come SAE J2843 e SAE J2788 che, oltre ad imporre un limite percentuale minimo di recupero del refrigerante (es. 95%), impongono anche condizioni di sicurezza e limiti di tempo per effettuare tale operazione. In particolare, almeno il 95,0% di refrigerante deve essere recuperato in un tempo massimo di 30 min, senza riscaldare i componenti dell’impianto, in un intervallo di temperatura esterna fra i 21° e 24°C ecc.
Le suddette norme rendono di complicata realizzazione le macchine oggi in uso. Una situazione particolarmente svantaggiosa, e che non consente di rispettare tali norme à ̈ quando l’impianto di condizionamento si trova ad una temperatura bassa, rendendo difficile recuperare refrigerante al di sopra del 90%. Infatti, a tali basse temperature esterne, il refrigerante presente nell’impianto à ̈ in forma prevalentemente liquida, e quindi di difficile recupero.
Esistono impianti con un sistema di riscaldamento del circuito per facilitare il recupero. Tuttavia, tale sistema rende l’impianto di condizionamento meno sicuro e più costoso. Sono altresì rischiose operazioni di riscaldamento dell’impianto, oltre che complesse, dato che il serbatoio di accumulo del refrigerante degli impianti di condizionamento per auto sono solitamente posizionati in zone difficilmente accessibili dietro al motore.
Con riferimento alla figura 1, uno schema di un impianto A/C per auto 200 di tipo noto comprende un condensatore 201, un filtro 202, un foro calibrato 203, un evaporatore 204, un contenitore di accumulo del refrigerante 205, che separa fase liquida e fase gassosa, e un compressore 206. A valle del compressore vi à ̈ un attacco di alta pressione 221, mentre sul contenitore di accumulo vi à ̈ un attacco di bassa pressione 222.
Attualmente, una macchina di tipo noto 230 (Fig. 1) per il recupero e la rigenerazione di refrigerante, analoga a quella descritta in EP1367343A1, recupera il refrigerante mediante un compressore ermetico 233, collegato tramite tubi flessibili che raggiungono il collettore 235 agli attacchi di “alta†pressione 221 e di “bassa†pressione 222 dell’impianto di condizionamento. Grazie al lavoro del compressore 233, il refrigerante viene aspirato fino a pressioni ben sotto a quella atmosferica e accumulato dopo il processo di rigenerazione in una bombola di stoccaggio 234.
Più precisamente, a impianto 200 spento, la parte liquida del refrigerante in esso presente tende a migrare per effetto della differenza di pressione dalla zona di alta pressione 221 verso il contenitore di accumulo 205, passando attraverso il foro calibrato 203 e il compressore 206. Il recupero del refrigerante avviene prevalentemente in fase liquida dall’attacco di alta pressione 221 e in fase gassosa dall’attacco di bassa pressione 222. Tuttavia, in condizioni ambientali di bassa temperatura si può avere una grossa quantità di fase liquida del refrigerante nel contenitore di accumulo 205, e il recupero del refrigerante per evaporazione può avvenire solo abbassando consistentemente la pressione di aspirazione della macchina, grazie al gruppo compressore 233. Per raggiungere queste condizioni si ha, però, un notevole aumento dei tempi di recupero e trattamento del refrigerante. Al fine di recuperarne almeno il 95%, come prevedono le normative, i tempi di recupero possono superare i 30 minuti previsti.
Chiude il processo di recupero e rigenerazione del refrigerante una pompa del vuoto 231, che à ̈ completamente separata dal gruppo compressore 233, e che compie la fase di vuoto, fino al massimo livello di vuoto raggiungibile, spurgando nell’ambiente il refrigerante non recuperabile con la precedente fase di recupero, e favorendo la successiva reimmissione di refrigerante rigenerato. Va notato che meno refrigerante si riesce a recuperare con la fase di recupero, più refrigerante viene spurgato in atmosfera, con i suddetti inconvenienti di inquinamento, rischio incendio e spreco di costoso refrigerante.
È quindi desiderabile velocizzare i tempi di svuotamento dell’impianto di condizionamento e aumentare la percentuale di refrigerante recuperato.
Una soluzione non economica sarebbe quella di utilizzare un compressore 233 di grossa potenza che permetta di abbassare il più possibile la pressione di aspirazione del refrigerante in tempi brevi. Tuttavia, tale soluzione aggraverebbe i costi della macchina, per il maggiore costo del compressore, ma anche perché tutta la macchina andrebbe dimensionata per un compressore più potente. Questa soluzione, inoltre, non risolverebbe del tutto i suddetti problemi, e complicherebbe le fasi di rigenerazione.
Sintesi dell’invenzione
È, quindi, scopo della presente invenzione fornire un’apparecchiatura che consenta di recuperare il refrigerante da un impianto di condizionamento come quello delle auto in modo tale da non lasciare significative quantità di refrigerante nel contenitore di accumulo dell’impianto di condizionamento e da velocizzarne il recupero.
È anche scopo della presente invenzione fornire una apparecchiatura che consenta di aumentare la velocità del fluido attraverso l’apparecchiatura stessa e quindi di ridurre i tempi necessari alla rigenerazione del fluido.
È uno scopo particolare della presente invenzione fornire un’apparecchiatura che consenta di ottenere i suddetti vantaggi senza tuttavia comportare costi eccessivi per le implementazioni necessarie.
È anche scopo della presente invenzione poter modificare un’apparecchiatura di recupero o rigenerazione esistente senza introdurre gravose complicazioni costruttive.
È un ulteriore scopo della presente invenzione fornire un metodo che raggiunga i medesimi vantaggi.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da un’apparecchiatura per il recupero di fluido refrigerante da un impianto di condizionamento, comprendente:
- un collettore atto a connettere idraulicamente una linea di “alta†pressione ed una linea di “bassa†pressione dell’impianto di condizionamento con una linea di alimentazione del fluido nella apparecchiatura;
- un evaporatore atto a separare il fluido refrigerante da impurità in esso presenti attraverso una evaporazione di frazioni liquide residue del fluido refrigerante con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che risale nella parte alta dell’evaporatore e di impurità che si concentrano sul fondo dell’evaporatore;
- una unità di aspirazione per la circolazione del fluido refrigerante purificato uscente dall’evaporatore, l’unità di aspirazione essendo in comunicazione idraulica con la linea di alimentazione attraverso l’evaporatore, l’unità di aspirazione comprendendo un compressore;
- un condensatore in comunicazione idraulica con la unità di aspirazione per la circolazione del fluido refrigerante, il condensatore essendo atto a raffreddare e condensare il fluido refrigerante in uscita dalla unità di aspirazione;
- un contenitore di stoccaggio in comunicazione idraulica con il condensatore, il contenitore di stoccaggio essendo atto a contenere il fluido refrigerante condensato dal condensatore;
in cui a monte dell’evaporatore sono previsti mezzi compressori ausiliari disposti in parallelo alla linea di alimentazione, i mezzi compressori ausiliari essendo configurati per aumentare la portata del fluido refrigerante verso l’evaporatore e per contribuire a ridurre progressivamente la pressione del fluido refrigerante nell’impianto di condizionamento in cooperazione con la unità di aspirazione.
In tal modo, i mezzi di compressori ausiliari consentono di far raggiungere più rapidamente, nell’impianto di condizionamento, quelle basse pressioni che permettono di recuperare quasi tutto il fluido refrigerante. Più precisamente, l’unità di aspirazione per la circolazione del fluido refrigerante purificato, che in sostanza à ̈ costituita dal compressore a valle dell’evaporatore, svolge la sua funzione di aspirazione del liquido refrigerante dall’impianto di condizionamento attraverso l’evaporatore e la linea di alimentazione proveniente dal collettore. La presenza del compressore ausiliario a monte dell’evaporatore aiuta il compressore dell’unità di aspirazione rendendo più rapido lo svuotamento dell’impianto, recuperando più refrigerante possibile, e raggiungendo una depressione maggiore nell’impianto al termine della fase di recupero. I tempi di recupero possono quindi essere sensibilmente abbattuti dell’ordine del 30% rispetto ai sistemi preesistenti.
Vantaggiosamente, la linea di alimentazione comprende un primo tratto, a valle del collettore, ed un secondo tratto consecutivo rispetto al primo tratto e disposto a monte dell’evaporatore, e i mezzi compressori ausiliari sono disposti in parallelo al secondo tratto, nel secondo tratto essendo presente una valvola di alimentazione mobile tra una posizione aperta ed una posizione chiusa, in modo che, quando la pressione nel primo tratto à ̈ superiore ad un valore predeterminato, il compressore ausiliario non entra in funzione e la valvola di alimentazione à ̈ in posizione aperta, e in modo che, quando la pressione nel primo tratto à ̈ inferiore a tale valore, i mezzi compressori ausiliari entrano in funzione e la valvola di alimentazione à ̈ in posizione chiusa, facendo così avvenire l’alimentazione di refrigerante all’evaporatore attraverso i mezzi compressori ausiliari, che contribuiscono così ad abbassare ulteriormente la pressione sul primo tratto della linea di alimentazione in cooperazione con la unità di aspirazione.
In tal modo, la prima fase di recupero, quando la pressione nell’impianto à ̈ ancora abbastanza alta, ad esempio sopra i 200mb, può essere svolta in modo tradizionale soltanto dal compressore dell’unità di aspirazione. Invece, per valori di pressione più bassi, la valvola di alimentazione si chiude, e i mezzi compressori ausiliari si attivano e contribuiscono a raggiungere rapidamente valori di pressione sempre più bassi nell’impianto.
In una possibile realizzazione, i mezzi compressori ausiliari comprendono un sistema di generazione del vuoto. In tal modo, terminato il recupero della frazione significativa di refrigerante, ad esempio superato il 95/96% di refrigerante recuperato, à ̈ possibile continuare il recupero mettendo anche sottovuoto l’impianto.
Vantaggiosamente, il suddetto il sistema di generazione del vuoto à ̈ connesso idraulicamente con l’evaporatore tramite una valvola a tre vie, la valvola a tre vie essendo atta a connettere selettivamente il sistema di generazione del vuoto con l’evaporatore, o con una linea di spurgo, in modo tale da consentire al sistema di generazione del vuoto di funzionare alternativamente come mezzo compressore ausiliario, o come spurgante del refrigerante non rigenerabile e ancora presente in via residuale nell’impianto di condizionamento. In questo modo, à ̈ possibile interrompere il recupero di refrigerante oltre la soglia significativa suddetta, o una soglia superiore, e spurgare la frazione residua, mentre nel frattempo l’evaporatore, il compressore della unità di aspirazione e il condensatore stanno completando la rigenerazione del refrigerante.
In alternativa, i mezzi compressori ausiliari per ridurre la pressione del fluido refrigerante sul primo tratto della linea di alimentazione comprendono un compressore a secco, ed in cui a monte del compressore a secco à ̈ inserito un sistema di generazione del vuoto atto a spurgare il refrigerante non rigenerabile dalla apparecchiatura di recupero di fluido refrigerante.
In tal modo, à ̈ possibile usare un compressore a secco di minimo consumo e costo, in aggiunta alla pompa a vuoto solitamente presente nelle macchine di recupero e rigenerazione di tipo noto. Il compressore a secco non richiede lubrificazione in quanto sfrutta il lubrificante già presente nel refrigerante che viene aspirato dall’impianto di condizionamento.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, un metodo per il recupero e la rigenerazione di un fluido refrigerante da un impianto di condizionamento comprende le fasi di:
- alimentazione di un fluido refrigerante attraverso un collettore in una apparecchiatura di rigenerazione, il collettore essendo atto a connettere idraulicamente una linea di alimentazione dell’apparecchiatura con una linea di “alta†pressione ed una linea di “bassa†pressione dell’impianto di condizionamento;
- evaporazione di frazioni liquide residue del fluido refrigerante tramite un evaporatore atto a separare il fluido refrigerante da impurità in esso presente con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che si concentra nella parte alta dell’evaporatore e di impurità che si concentrano sul fondo dell’evaporatore;
- aspirazione e circolazione del fluido refrigerante attraverso l’apparecchiatura tramite una unità di aspirazione, l’unità di aspirazione essendo in comunicazione idraulica con la linea di alimentazione attraverso l’evaporatore;
- condensazione del fluido refrigerante in uscita dalla unità di aspirazione tramite un condensatore in comunicazione idraulica con la unità di aspirazione per la circolazione del fluido refrigerante;
- stoccaggio del fluido refrigerante condensato dal condensatore in un contenitore in comunicazione idraulica con il condensatore;
la cui caratteristica principale à ̈ che la fase di aspirazione e circolazione del fluido refrigerante attraverso l’apparecchiatura à ̈ svolta oltre che dalla unità di aspirazione anche da mezzi compressori ausiliari che operano a monte dell’evaporatore, e che aumentano la portata del fluido refrigerante verso l’evaporatore per contribuire a ridurre la pressione del fluido refrigerante nell’impianto di condizionamento.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e/o vantaggi del metodo e dell’apparecchiatura di recupero e rigenerazione di refrigerante per impianti di condizionamento, secondo la presente invenzione, risulteranno più chiaramente con la descrizione che segue di una loro forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 mostra una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo la tecnica nota, collegata ad un impianto di condizionamento;
- la figura 2 mostra il circuito della apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo la tecnica nota di figura 1;
- la figura 3 mostra uno schema di una prima forma realizzativa di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione;
- la figura 4 mostra uno schema idraulico di una prima forma realizzativa preferita di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione;
- la figura 5 mostra uno schema di una seconda forma realizzativa di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione;
- la figura 6 mostra uno schema idraulico di una seconda forma realizzativa preferita di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione;
- la figura 7 mostra uno schema di una terza forma realizzativa di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione;
- la figura 8 mostra uno schema idraulico di una terza forma realizzativa preferita di una apparecchiatura di recupero e rigenerazione secondo l’invenzione.
Descrizione di forme realizzative preferite
Con riferimento alla figura 3, un’apparecchiatura 230 per il recupero e la rigenerazione del refrigerante che proviene dal collettore 235 prevede, rispetto agli impianti di tecnica nota di figura 1 e 2, di disporre una pompa del vuoto 231, o in alternativa un compressore a secco, a monte dell’evaporatore 232 ed in parallelo alla linea di alimentazione 101, in modo che, in una determinata configurazione di funzionamento, il fluido refrigerante possa percorrere in serie un percorso attraverso la pompa del vuoto 231, l’evaporatore 232 e l’unità di aspirazione 233.
La pompa del vuoto 231 può essere esclusa dal circuito o inclusa nel circuito di rigenerazione mediante valvole 241a e 241b. Questa particolare soluzione tecnica consente alla pompa del vuoto 231 di entrare in funzione nella fase di aspirazione quando l’unità di aspirazione 233 scende a pressioni limite di lavoro, realizzando un’ulteriore riduzione della pressione sulla linea di alimentazione 101 e pertanto lungo le apparecchiature disposte tra il collettore 235 e l’unità di aspirazione 233.
In tal modo, a differenza di quanto avviene nelle soluzioni di tecnica nota, ad esempio come descritto per le figure 1 e 2, la pompa del vuoto 231 dell’impianto 230, o in alternativa il compressore a secco, secondo l’invenzione, agevola l’evaporazione del refrigerante, aumentando così la velocità di recupero del refrigerante e massimizza la quantità totale di refrigerante recuperato, come sopra descritto.
Con riferimento alla figura 4, entrando più in dettaglio, la linea di alimentazione comprende un primo tratto 101a, a valle del collettore, ed un secondo tratto 101b, consecutivo rispetto al primo tratto 101a e disposto a monte dell’evaporatore 232. In tal modo, i mezzi compressori ausiliari sono disposti in parallelo al secondo tratto 101b, nel quale à ̈ presente la valvola di alimentazione 241a. Tale valvola à ̈ mobile tra una posizione aperta ed una posizione chiusa, e, quando la pressione nel primo tratto 101a rimane al di sopra di un valore predeterminato, il compressore ausiliario 231, ossia la pompa del vuoto o compressore a secco, non entra in funzione e la valvola di alimentazione 241a à ̈ in posizione aperta. Invece, quando la pressione nel primo tratto 101b à ̈ inferiore a tale valore, il compressore ausiliario 231 entra in funzione e la valvola di alimentazione à ̈ in posizione chiusa, in modo che l’alimentazione di refrigerante all’evaporatore avvenga attraverso il compressore ausiliario 231, che contribuisce così ad abbassare ulteriormente la pressione sul primo tratto 101a della linea di alimentazione 101, in cooperazione con l’unità di aspirazione 233, nelle fasi di recupero in cui l’unità di aspirazione 233 “fa fatica†a completare l’azione di recupero. Nelle figure 3 e 4 à ̈ mostrata anche una valvola di sicurezza 241b per evitare perdite e trafilamenti attraverso il compressore ausiliario 231 quando la valvola di alimentazione 241a à ̈ aperta.
In figura 4 sono inoltre mostrate parti del circuito di recupero e rigenerazione già note nelle macchine esistenti, come il condensatore, il separatore d’olio, il serbatoio di raccolta dei residui concentrati dall’evaporatore 232, ecc., come già descritti in EP1367343A1.
Con riferimento alle figure 5 e 6, in una variante realizzativa dell’invenzione, la pompa del vuoto 231, oltre ad ad essere esclusa dal circuito o inclusa nel circuito di rigenerazione mediante le valvole 241a e 241b, come già descritto con riferimento alle figure 3 e 4, à ̈ connessa idraulicamente all’evaporatore 242 tramite una valvola a tre vie 241c. Questa particolare soluzione tecnica consente una duplice funzione alla pompa del vuoto 231:
- portarsi in una prima posizione di collegamento idraulico della pompa del vuoto 231 con l’evaporatore 232, quando anche la valvola 241b à ̈ aperta, e la valvola 241a à ̈ chiusa, ossia come già sopra descritto per ridurre la pressione sulla linea di alimentazione 101 e pertanto lungo le apparecchiature disposte tra il collettore 235 e l’unità di aspirazione 233,
- portarsi in una seconda posizione di collegamento idraulico della pompa del vuoto 231 con l’esterno, per spurgare il refrigerante non recuperabile, quando non à ̈ conveniente continuare il recupero di refrigerante. La valvola a tre vie 241c, nella seconda posizione, con la valvola 241a chiusa e pompa del vuoto 231 in funzione, consente di continuare lo spurgo e messa sottovuoto dell’impianto, isolando nel contempo l’evaporatore 232 e l’unità di aspirazione 233, che possono completare il recupero fino ad esaurimento di refrigerante nell’evaporatore 232 .
Con riferimento alle figure 7 e 8, un’apparecchiatura per il recupero e la rigenerazione del refrigerante prevede, rispetto agli impianti di tecnica nota di figura 1 e 2, prevede di disporre un compressore a secco 243 a monte dell’evaporatore 232 in parallelo alla linea di alimentazione 101. Il compressore a secco 243 viene escluso dal circuito o incluso nel circuito di rigenerazione mediante le valvole 241a e 241b, nel modo descritto anche con riferimento alle figure 3-6. Questa particolare soluzione tecnica consente al compressore a secco 243 di entrare in funzione nella fase di aspirazione quando l’unità di aspirazione 233 scende a pressioni limite di lavoro, realizzando un’ulteriore riduzione della pressione sulla linea di alimentazione 101 e pertanto lungo le apparecchiature disposte tra il collettore 235 e l’unità di aspirazione233. In tal modo, in modo analogo alle altre soluzioni sopra descritte, il compressore a secco 243 agevola l’evaporazione del refrigerante nell’impianto di condizionamento, aumentando la velocità di recupero del refrigerante e la quantità massima di refrigerante recuperato.
Chiudendo le valvole 241a e 241b e spegnendo il compressore a secco 243, à ̈ possibile, in modo tradizionale, azionare la pompa del vuoto 231 per spurgare il refrigerante non recuperabile, quando non à ̈ conveniente continuare il recupero di refrigerante, isolando nel contempo l’evaporatore 232 e l’unità di aspirazione 233, che possono completare il recupero fino ad esaurimento di refrigerante nell’evaporatore 232.
La soluzione del compressore a secco 243 massimizza la resa della macchina con un minimo costo aggiuntivo, essendo un componente di basso costo e minima manutenzione. Esso non ha bisogno di lubrificazione perché sfrutta la presenza di olio nel refrigerante che viene recuperato dall’impianto. Non ha una elevata tenuta di vuoto, e quindi non può essere usato per mettere sottovuoto l’impianto di condizionamento, ma questa funzione non à ̈ necessaria vista la compresenza della pompa a vuoto, che interviene come sopra descritto.
La descrizione di cui sopra di una forma realizzativa specifica à ̈ in grado di mostrare l'invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e , quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione. Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e per questo non limitativo.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per il recupero di fluido refrigerante (230) da un impianto di condizionamento (200), detta apparecchiatura comprendendo: - un collettore (235) atto a connettere idraulicamente una linea di alta pressione (221) ed una linea di bassa pressione (222) dell’impianto di condizionamento con una linea di alimentazione (101) del fluido in detta apparecchiatura; - un evaporatore (232) atto a separare detto fluido refrigerante da impurità in esso presenti attraverso una evaporazione di frazioni liquide residue di detto fluido refrigerante con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che evapora e risale nella parte alta dell’evaporatore (232) e di impurità che si concentrano sul fondo di detto evaporatore (232); - una unità di aspirazione (233) per la circolazione del fluido refrigerante purificato uscente da detto evaporatore, detta unità di aspirazione (233) essendo in comunicazione idraulica con detta linea di alimentazione (101) attraverso detto evaporatore, detta unità di aspirazione comprendendo un compressore; - un condensatore (236) in comunicazione idraulica con detta unità di aspirazione (233) detto condensatore (236) essendo atto a condensare il fluido refrigerante in uscita da detta unità di aspirazione (233); - un contenitore di stoccaggio (234) in comunicazione idraulica con detto condensatore (236), detto contenitore di stoccaggio (234) essendo atto a contenere il fluido refrigerante condensato da detto condensatore (236); caratterizzata dal fatto che a monte di detto evaporatore (232) sono previsti mezzi compressori ausiliari disposti in parallelo a detta linea di alimentazione, detti mezzi compressori ausiliari essendo configurati per aumentare la portata di detto fluido refrigerante verso detto evaporatore (232) e per contribuire a ridurre progressivamente la pressione di detto fluido refrigerante in detto impianto di condizionamento (200) in cooperazione con detta unità di aspirazione (233).
  2. 2. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, in cui detta linea di alimentazione (101) comprende un primo tratto (101a), a valle di detto collettore (235), ed un secondo tratto (101b) consecutivo rispetto a detto primo tratto (101a) e disposto a monte di detto evaporatore (232), e detti mezzi compressori ausiliari sono disposti in parallelo a detto secondo tratto (101b), in detto secondo tratto (101b) essendo presente una valvola di alimentazione (241a) mobile tra una posizione aperta ed una posizione chiusa, in modo che, quando la pressione in detto primo tratto (101a) à ̈ superiore ad un valore predeterminato, detti mezzi compressori ausiliari non entrano in funzione e detta valvola di alimentazione (241a) à ̈ in posizione aperta, e che, quando la pressione in detto primo tratto (101a) à ̈ inferiore a detto valore, detti mezzi compressori ausiliari entrano in funzione e detta valvola di alimentazione (241a) à ̈ in posizione chiusa, in modo che l’alimentazione di refrigerante a detto evaporatore (232) avvenga attraverso detti mezzi compressori ausiliari, che contribuiscono così ad abbassare ulteriormente la pressione su detto primo tratto (101a) di detta linea di alimentazione in cooperazione con detta unità di aspirazione (233).
  3. 3. Apparecchiatura come alla rivendicazione 2, in cui detti mezzi compressori ausiliari per abbassare la pressione di detto fluido refrigerante su detto primo tratto (101a) di detta linea di alimentazione comprendono un sistema di generazione del vuoto (231).
  4. 4. Apparecchiatura come alla rivendicazione 3, in cui detto sistema di generazione del vuoto (231) Ã ̈ connesso idraulicamente con detto evaporatore (232) tramite una valvola a tre vie (241c), detta valvola a tre vie (241c) essendo atta a connettere selettivamente detto sistema di generazione del vuoto con detto evaporatore (232), o con una linea di spurgo (242), in modo tale da consentire a detto sistema di generazione del vuoto (231) di funzionare alternativamente come mezzo compressore ausiliario, o come spurgante del refrigerante non rigenerabile e ancora presente in via residuale in detto impianto di condizionamento.
  5. 5. Apparecchiatura come alla rivendicazione 2, in cui detti mezzi compressori ausiliari per ridurre la pressione di detto fluido refrigerante su detto primo tratto (101a) di detta linea di alimentazione comprendono un compressore a secco (243), ed in cui a monte di detto compressore a secco (243) Ã ̈ inserito un sistema di generazione del vuoto (231) atto a spurgare il refrigerante non rigenerabile da detta apparecchiatura di recupero di fluido refrigerante (230).
  6. 6. Metodo per il recupero e la rigenerazione di un fluido refrigerante da un impianto di condizionamento, detto metodo comprendendo le fasi di: - alimentazione di un fluido refrigerante attraverso un collettore (235) in una apparecchiatura di rigenerazione (230), detto collettore (235) essendo atto a connettere idraulicamente una linea di alimentazione (101) di detta apparecchiatura con una linea di “alta†pressione (221) ed una linea di “bassa†pressione (222) di detto impianto di condizionamento (200); - evaporazione di frazioni liquide residue di detto fluido refrigerante tramite un evaporatore (232) atto a separare detto fluido refrigerante da impurità in esso presente con ottenimento di un fluido refrigerante purificato che evapora risalendo nella parte alta dell’evaporatore (232) e di impurità che si concentrano sul fondo di detto evaporatore (232); - aspirazione e circolazione del fluido refrigerante attraverso l’apparecchiatura tramite una unità di aspirazione (233), detta unità di aspirazione (233) essendo in comunicazione idraulica con detta linea di alimentazione (101) attraverso detto evaporatore (232); - condensazione del fluido refrigerante in uscita da detta unità di aspirazione (233) tramite un condensatore (232) in comunicazione idraulica con detta unità di aspirazione (233); - stoccaggio del fluido refrigerante condensato da detto condensatore (232) in un contenitore (234) in comunicazione idraulica con detto condensatore (232); caratterizzato dal fatto che detta fase di aspirazione e circolazione del fluido refrigerante attraverso detta apparecchiatura (230) à ̈ svolta oltre che da detta unità di aspirazione (233) anche da mezzi compressori ausiliari che operano a monte di detto evaporatore (232), e che aumentano la portata di detto fluido refrigerante verso detto evaporatore (232) per contribuire a ridurre la pressione di detto fluido refrigerante in detto impianto di condizionamento (200).
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