ITPI20080131A1 - Processo e apparecchiatura per l'estrazione di purea da alimenti vegetali, o animali - Google Patents

Processo e apparecchiatura per l'estrazione di purea da alimenti vegetali, o animali Download PDF

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ITPI20080131A1 IT000131A ITPI20080131A ITPI20080131A1 IT PI20080131 A1 ITPI20080131 A1 IT PI20080131A1 IT 000131 A IT000131 A IT 000131A IT PI20080131 A ITPI20080131 A IT PI20080131A IT PI20080131 A1 ITPI20080131 A1 IT PI20080131A1
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo: “PROCESSO E APPARECCHIATURA PER L’ESTRAZIONE DI PUREA DA ALIMENTI VEGETALI, O ANIMALI†,
DESCRIZIONE
Ambito dell’invenzione
La presente invenzione riguarda il settore alimentare ed in particolare riguarda un processo per l’estrazione di succhi e puree da alimenti di origine vegetale, o animale.
Inoltre, l’invenzione riguarda un’apparecchiatura che attua tale processo.
Descrizione della tecnica nota
Come à ̈ noto, esistono diverse tipologie di macchine rotanti (passatrici e finitrici) destinate all’estrazione di succhi o puree principalmente da alimenti di origine vegetale, frutta e verdura, ma anche da alimenti di origine animale, carne e pesce.
In generale, il prodotto da trattare à ̈ preventivamente ammorbidito o triturato più o meno finemente in una prima fase per poi essere introdotto in una seconda fase in una macchina passatrice ed eventualmente riscaldato. Le macchine passatrici di tecnica nota sono costituite essenzialmente da una struttura fissa che comprende una lamiera forata di forma cilindrica o conica detta setaccio e da un rotore a palette che ruota al suo interno. Il rotore à ̈ calettato su un albero e messo in rapida rotazione da un gruppo motore. In particolare, il prodotto sminuzzato o ammorbidito viene spinto radialmente per forza centrifuga in modo continuo contro il setaccio. In tal modo, viene fatta filtrare attraverso i fori la parte liquida (succo) e/o solida ma omogenea (purea) del prodotto che viene convogliata per essere successivamente sottoposta ad ulteriori trattamenti. Le parti solide che non passano dal setaccio, invece, avanzano assialmente da parte opposta all’ingresso e vengono automaticamente convogliate ad uno scarico degli scarti (cascame). Si veda a titolo di esempio IT1199392.
Un tipo noto di processo di tal genere à ̈ l’estrazione a temperatura ambiente (detta anche “a freddo†) che avviene in due fasi: una prima fase di taglio e/o ammorbidimento delle polpe mediante una serie di impulsi in rapida successione (si veda IT1249363) e una seconda di separazione nella passatrice della parte utilizzabile (succo e purea) dalle parti solide da scartare. La purea estratta a temperatura ambiente viene, successivamente, riscaldata, di solito molto velocemente mediante un impianto di inattivazione, per bloccarne l’attività enzimatica e stabilizzarla. Il prodotto ottenuto con tale processo ha un gusto simile alla frutta, o al vegetale, fresco e un colore chiaro.
Un altro tipo noto di processo di tal genere à ̈ l’estrazione a caldo, o tradizionale. In particolare l’estrazione a caldo prevede di triturare i vegetali, o la frutta, e di riscaldare il prodotto ottenuto alla temperatura di inattivazione enzimatica, quindi di estrarre la purea utilizzando una, o più macchine passatrici. Il prodotto ottenuto con tale processo ha un tradizionale gusto di cotto e un colore più scuro.
Ovviamente possono essere inclusi, sia in un processo che nell’altro, altri passaggi intermedi, quali la disaerazione a freddo, a caldo, oppure un’ulteriore raffinazione, ecc.
Le aziende produttrici hanno spesso la necessità di produrre campagne sia di un tipo di prodotto “più cotto†sia dell’altro, con gusto “più fresco†.
Il produttore che vuole utilizzare una medesima apparecchiatura per realizzare in separate campagne produttive sia un prodotto “più cotto†che un prodotto avente proprietà organolettiche “più fresche†deve avere a disposizione un impianto comprendente almeno due macchine passatrici, in modo da utilizzare la prima passatrice come trituratore del prodotto in ingresso, evitando così di acquistare un trituratore, e la seconda passatrice, normalmente utilizzata come raffinatrice, come passatrice del prodotto triturato e riscaldato.
Tuttavia, questa soluzione presenta diversi inconvenienti.
In primo luogo il suddetto processo può essere attuato solo in impianti provvisti di almeno due macchine passatrici. Nel caso di impianto con una sola macchina passatrice, ossia nella maggior parte dei casi, manca l’altra macchina passatrice, ossia quella che esegue la fase di triturazione.
Inoltre, l’impianto di inattivazione e tutto il complesso di pompe à ̈ studiato per purea omogenea. Pertanto, volendo attuare sullo stesso impianto un’estrazione “a caldo†, se l’impianto di inattivazione adatto alla purea omogenea à ̈ alimentato con prodotto triturato non ancora passato, ossia con semi, pelli, piccioli ecc., si possono verificare problemi di intasamento dei tubi, di blocchi delle valvole, di errato funzionamento da parte degli strumenti di misura in particolare dei misuratori di portata, ecc.
Sintesi dell’invenzione
È quindi scopo della presente invenzione fornire un processo per l’estrazione di succhi e puree da alimenti di origine vegetale, o animale in modo da poter utilizzare una sola macchina passatrice sia nell’estrazione a freddo sia nel processo tradizionale a caldo.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da una apparecchiatura secondo l’invenzione, per l’estrazione di purea, o succo, da alimenti di origine vegetale, comprendente:
una sezione di trattamento di detti alimenti di origine vegetale con ottenimento di un prodotto trattato;
una sezione di estrazione nella quale à ̈ disposto un rotore atto a operare in combinazione con un setaccio fisso provvisto di una pluralità di fori, in modo da separare un prodotto in ingresso in un prodotto principale comprendente detta purea, o succo, che attraversa detto setaccio e viene scaricato in una prima uscita, ed in un prodotto di scarto che, invece, non attraversa detto setaccio e viene scaricato attraverso una seconda uscita;
una sezione di inattivazione enzimatica comprendente mezzi di riscaldamento atti a riscaldare un prodotto iniziale avente una temperatura iniziale fino ad una temperatura determinata per un tempo determinato;
la cui caratteristica principale à ̈ che sono previsti, inoltre, mezzi per indirizzare selettivamente il prodotto trattato uscente da detta sezione di trattamento prima in detta sezione di inattivazione enzimatica e poi in detta sezione di estrazione, oppure prima in detta sezione di estrazione e poi in detta sezione di inattivazione enzimatica.
Vantaggiosamente, detti mezzi per indirizzare selettivamente il prodotto trattato comprendono un dispositivo deviatore associato a detta sezione di trattamento per indirizzare alternativamente il prodotto trattato lungo una prima direzione di scarico, o lungo una seconda direzione di scarico.
In particolare, la sezione di estrazione à ̈ disposta lungo detta prima direzione di scarico, mentre la sezione di inattivazione enzimatica à ̈ disposta lungo detta seconda direzione di scarico. Più in dettaglio, quando il prodotto trattato viene indirizzato lungo la prima direzione di scarico, esso entra nella sezione di estrazione da dove il prodotto principale viene inviato all’impianto di inattivazione enzimatica; invece, quando il prodotto trattato viene indirizzato verso la seconda direzione di scarico, esso attraversa la sezione di inattivazione enzimatica e da qui il prodotto riscaldato viene successivamente alimentato nella sezione di estrazione.
In particolare, la sezione di trattamento può essere scelta tra:
una sezione di ammorbidimento;
una sezione di triturazione;
una sezione di sminuzzamento;
una sezione di passaggio attraverso un setaccio; una sezione di taglio;
o una loro combinazione.
Vantaggiosamente, il dispositivo deviatore della sezione di trattamento e la sezione di inattivazione enzimatica sono connessi tramite primi mezzi di trasferimento atti a prelevare il prodotto trattato dalla sezione di trattamento e ad inviarlo verso la sezione di inattivazione enzimatica.
Vantaggiosamente, a valle di detta sezione di inattivazione enzimatica à ̈ disposta una prima valvola di deviazione atta ad indirizzare selettivamente il prodotto riscaldato lungo una stazione di raccolta del prodotto finale lavorato a freddo, oppure verso detta sezione di estrazione.
Vantaggiosamente, a valle della sezione di estrazione à ̈ prevista una seconda valvola di deviazione per indirizzare selettivamente il prodotto principale verso una stazione di raccolta del prodotto finale lavorato a caldo oppure verso detta sezione di inattivazione enzimatica.
Inoltre, possono essere previsti mezzi a programma atti a regolare la velocità di riscaldamento del prodotto all’interno della sezione di inattivazione enzimatica. In particolare, se il prodotto viene inviato prima nella sezione di estrazione e successivamente nella sezione di inattivazione enzimatica, ossia nel caso di “estrazione a freddo†i mezzi a programma impostano una velocità di riscaldamento v1 più elevata, mentre nel caso in cui il prodotto viene inviato prima nella sezione di inattivazione enzimatica e successivamente nella sezione di estrazione, ossia nel caso di “estrazione a caldo†i mezzi a programma impostano una velocità di riscaldamento v2 più bassa. Ciò in quanto nel caso di un’estrazione a freddo il prodotto deve essere riscaldato per un tempo molto breve, per evitare la cottura del prodotto alimentare, mentre nel caso di un’estrazione a caldo il prodotto deve essere riscaldato per un tempo più lungo. Per velocità di riscaldamento si intende sia una maggiore potenza di riscaldamento, che una maggiore permanenza del prodotto a parità di potenza.
Più in dettaglio, la sezione di inattivazione enzimatica può comprendere:
mezzi per regolare la potenza termica ceduta al prodotto;
mezzi per regolare il volume trattato;
i mezzi a programma comandando i mezzi per regolare la potenza termica e i mezzi per regolare il volume trattato in modo da avere una velocità di riscaldamento desiderata.
Più precisamente, nel caso si voglia realizzare un riscaldamento rapido del prodotto, i mezzi a programma impostano una potenza termica elevata P1 e contemporaneamente un volume trattato elevato V1. In tal modo, il prodotto trattato viene portato velocemente alla temperatura di inattivazione enzimatica. Invece, nel caso si voglia realizzare un riscaldamento più lento del prodotto, i mezzi a programma impostano una potenza termica P2 più bassa di P1 e contemporaneamente impostano un volume trattato V2 minore di V1.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, un processo di estrazione purea, o succo, da un alimento di origine vegetale, o animale, comprende le fasi di:
trattamento di detti alimenti di origine vegetale con ottenimento di un prodotto trattato;
estrazione da detto prodotto trattato di un prodotto principale comprendente detta purea, o succo, e di un prodotto di scarto;
inattivazione enzimatica mediante riscaldamento di un prodotto scelto tra detto prodotto principale, in una modalità a freddo, e detto prodotto trattato, in una modalità a caldo;
essendo prevista una fase di deviazione a valle di detta fase di trattamento tale che in detta modalità a freddo detto prodotto trattato viene sottoposto prima a detta fase di estrazione e poi a detta fase di inattivazione enzimatica, in detta modalità a caldo detto prodotto trattato viene sottoposto prima a detta fase di inattivazione enzimatica e poi a detta fase di estrazione.
Vantaggiosamente, al termine di detta fase di inattivazione enzimatica à ̈ prevista una fase di deviazione per indirizzare selettivamente il prodotto riscaldato verso una direzione di raccolta per consentire una fase di raccolta del prodotto finale lavorato a freddo, oppure verso una direzione di estrazione per consentire detta fase di estrazione di detto prodotto riscaldato.
Vantaggiosamente, a valle della sezione di estrazione à ̈ prevista una seconda fase di deviazione per indirizzare selettivamente il prodotto estratto verso una direzione di raccolta per consentire una fase di raccolta del prodotto finale lavorato a caldo, oppure in una direzione di inattivazione enzimatica, per consentire detta fase di inattivazione enzimatica del prodotto trattato ed estratto a freddo.
In particolare, la fase di trattamento può essere scelta tra:
una fase di ammorbidimento;
una fase di triturazione;
una fase di sminuzzamento;
una fase di passaggio forzato attraverso un setaccio;
una fase di taglio;
o una loro combinazione.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà di seguito illustrata con la descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 mostra in uno schema a blocchi le principali fasi del processo, secondo l’invenzione, di estrazione purea da alimenti di natura vegetale, o animale;
- la figura 2 mostra schematicamente un’apparecchiatura in grado di attuare il processo, secondo l’invenzione, illustrato in figura 1;
- la figura 3 mostra schematicamente in una vista in elevazione frontale l’apparecchiatura di figura 2;
- la figura 4 mostra schematicamente una variante dell’apparecchiatura di figura 2 in grado di attuare il processo, secondo l’invenzione;
- la figura 5 mostra schematicamente una ulteriore variante dell’apparecchiatura di figura 2 in grado di attuare il processo, secondo l’invenzione.
Descrizione dettagliata di alcune forme realizzative
In figura 1 sono illustrate in uno schema a blocchi 100 le principali fasi del processo, secondo l’invenzione, per l’estrazione di purea, o succo, da un prodotto iniziale a base di alimenti vegetali, o animali.
In particolare, il processo prevede una fase iniziale di trattamento, ad esempio una fase di ammorbidimento, di un prodotto alimentare di origine vegetale, quale frutta, o verdura, con ottenimento di un prodotto trattato, blocco 101.
Segue una fase di deviazione, blocco 102, durante la quale il prodotto trattato viene selettivamente avviato ad un processo di estrazione a freddo, blocco 110, o verso un processo di estrazione a caldo, blocco 200.
Nel caso in cui il prodotto trattato venga avviato verso il processo di estrazione a freddo, esso viene prima sottoposto ad una fase di estrazione, blocco 103, nella quale il prodotto trattato in ingresso viene separato in un prodotto principale comprendente la purea, o il succo, blocco 103a ed in un prodotto di scarto, blocco 103b. Il prodotto principale viene quindi sottoposto ad una successiva fase di inattivazione enzimatica che prevede un rapido riscaldamento del prodotto trattato fino ad una temperatura T determinata, blocco 104.
Nel caso, invece, il prodotto trattato venga avviato verso il processo di estrazione a caldo, esso viene prima sottoposto ad una fase di inattivazione enzimatica, blocco 203, nella quale il prodotto trattato in ingresso viene riscaldato fino ad una temperatura desiderata, e successivamente sottoposto ad una fase di estrazione durante la quale viene suddiviso in un prodotto principale comprendente la purea, o il succo, blocco 204a ed in un prodotto di scarto, blocco 204b.
In una prima forma realizzativa dell’invenzione, una apparecchiatura 1 in grado di attuare il processo sopra illustrato con riferimento alla figura 1, prevede una sezione di trattamento 10 in corrispondenza della quale il prodotto alimentare da trattare viene alimentato tramite una tramoggia 5.
La sezione di trattamento può essere, ad esempio, una sezione di ammorbidimento e comprendere un rotore 11 che, azionato da un motore 15, esercita, in combinazione con uno statore 12 montato esternamente ad esso, una serie di impulsi in rapida successione sul prodotto iniziale.
La sezione di trattamento 10 Ã ̈, in particolare, associata a mezzi per indirizzare selettivamente il prodotto trattato verso una prima direzione di scarico 13 (linea tratteggiata in figura 2), oppure verso una seconda direzione di scarico 14 (linea a tratto continuo in figura 2).
In particolare, lungo la prima direzione di scarico 13 à ̈ disposta una sezione di estrazione 20 nella quale, come noto, à ̈ montato un rotore, non mostrato in figura, che forza il prodotto trattato in ingresso contro un setaccio fisso provvisto di una pluralità di fori e montato esternamente ad esso, in modo da separare il prodotto trattato in un prodotto principale comprendente la purea, o il succo, che attraversa il setaccio ed esce attraverso una prima uscita 21 ed in un prodotto di scarto che, invece, non attraversa il setaccio e viene scaricato attraverso una seconda uscita 22. In tal caso, il prodotto trattato entra nella sezione di estrazione 20 ad una temperatura all’incirca pari alla temperatura ambiente, pertanto l’estrazione che si realizza à ̈ un’estrazione a freddo.
Il prodotto principale in uscita dalla sezione di estrazione 20 viene, quindi, inviato verso una sezione di inattivazione enzimatica 30 nella quale viene riscaldato da una temperatura iniziale Tofino ad una temperatura T* di inattivazione enzimatica, circa 85°C-90°C.
Il prodotto riscaldato viene, poi, allontanato dalla sezione di inattivazione enzimatica 30 per essere avviato tramite un condotto 16 verso una stazione 82 di raccolta del prodotto estratto a freddo.
Quando, invece, il prodotto trattato viene indirizzato lungo la seconda direzione di scarico 14, esso prima entra nella sezione di inattivazione enzimatica 30 e, una volta riscaldato, viene inviato alla sezione di estrazione 20, che provvede a separarlo in un prodotto principale, che esce dal condotto 21 e che viene inviato ad una stazione 81 di raccolta del prodotto lavorato a caldo, ed in un prodotto di scarto, che invece viene scaricato dal condotto 22. In tal caso, l’estrazione viene quindi effettuata su un prodotto preventivamente riscaldato e pertanto l’apparecchiatura opera in modalità tradizionale.
L’apparecchiatura 1 comprende, inoltre, una serie di dispositivi, di valvole e di condotti che consentono di passare dalla modalità “a caldo†alla modalità “a freddo†, o viceversa, in maniera semplice e veloce.
In particolare, come mostrato nelle figure 2 e 3, a monte della sezione di estrazione 20 à ̈ prevista una prima pompa 61 che opera sia quando l’apparecchiatura 1 opera nella modalità “a caldo†che quando l’apparecchiatura 1 opera nella modalità “a freddo†. La pompa 61 invia il prodotto estratto dalla sezione di estrazione 20 verso una valvola 71, ad esempio una valvola a tre vie. Questa, quando l’apparecchiatura 1 opera in modalità a caldo, devia il prodotto estratto verso la stazione 81 di raccolta del prodotto lavorato “a caldo†, mentre quando l’apparecchiatura 1 opera in modalità a freddo devia il prodotto estratto verso la sezione di inattivazione enzimatica 30, ad esempio dopo aver attraversato una seconda valvola a tre vie 72.
A monte della sezione di inattivazione enzimatica 30 à ̈ prevista un’altra valvola 73, ad esempio una elettrovalvola a tre vie che, quando l’apparecchiatura 1 opera in modalità a freddo, devia il prodotto riscaldato verso la stazione 82 di raccolta del prodotto lavorato “a freddo†, mentre quando l’apparecchiatura 1 opera in modalità a caldo devia il prodotto riscaldato verso la sezione di estrazione 20.
Il circuito di trasferimento del prodotto all’interno dell’apparecchiatura 1 prevede, inoltre, una pompa 62 a monte della sezione di trattamento 10. La pompa 62 à ̈ in particolare disposta lungo la seconda direzione 14 e provvede a trasferire il prodotto trattato dalla sezione di trattamento 10 alla sezione di inattivazione enzimatica 30, nella quale viene introdotta dopo aver attraversato la valvola a tre vie 72.
Le elettrovalvole a tre vie 71, 72 e 73, le pompe 61 e 62 e la sezione di inattivazione enzimatica 30 vengono gestite da un’unità di controllo 90. Questa, a seconda della modalità azionata ossia “a freddo†, oppure “a caldo†provvede a variare lo stato delle elettrovalvole 71, 72 e 73, ossia a disporle nella configurazione di deviazione appropriata.
In figura 4 à ̈ schematicamente illustrata una variante realizzativa dell’apparecchiatura 1 alternativa a quella descritta con riferimento alle figure 2 e 3.
In questo caso, la sezione di trattamento 20 e la sezione di estrazione 30 sono disposte adiacenti ed i rispettivi rotori sono azionati mediante un unico motore 80. In particolare, à ̈ previsto un dispositivo, non mostrato in figura, che avvia selettivamente il prodotto trattato verso la prima direzione di scarico 13, oppure verso la seconda direzione di scarico 14 a seconda che l’apparecchiatura 1 operi in modalità “a freddo†, oppure in modalità “a caldo†rispettivamente.
Questa configurazione, consente in particolare di realizzare un’apparecchiatura 1 di ingombro ridotto e di utilizzare un solo motore 80 per azionare sia la sezione di trattamento 20 che la sezione di estrazione 30, invece di due motori 15 e 25 indipendenti, con un conseguente notevole risparmio energetico.
In una ulteriore variante illustrata schematicamente in figura 5, la sezione di inattivazione enzimatica 30 comprende uno scambiatore di calore 95 provvisto di mezzi per regolare il volume (V) trattato, ad esempio una elettrovalvola 91 per regolare il flusso in ingresso ed una elettrovalvola 92 per regolare il flusso in uscita 92 e di mezzi 93 per regolare la potenza termica (P) ceduta al prodotto trattato.
In particolare, i mezzi a programma 90 comandano le elettrovalvole 91 e 92 per regolare il volume (V) da trattare e i mezzi 95 per regolare la potenza termica (P) ceduta al prodotto contenuto all’interno dello scambiatore di calore 95. In tal modo, può essere regolata la velocità di riscaldamento desiderata all’interno della sezione di inattivazione enzimatica 30 a seconda del tipo di estrazione realizzata. Più precisamente, nel caso si voglia realizzare un riscaldamento rapido del prodotto, i mezzi a programma impostano una potenza termica elevata P1 e contemporaneamente un volume trattato elevato V1. In tal modo, il prodotto trattato viene portato velocemente alla temperatura di inattivazione enzimatica. Invece, nel caso si voglia realizzare un riscaldamento più lento del prodotto, i mezzi a programma impostano una potenza termica P2 più bassa di P1 e contemporaneamente impostano un volume trattato V2 minore di V1.
La descrizione di cui sopra di una forma realizzativa specifica à ̈ in grado di mostrare l'invenzione dal punto di vista concettuale in modo che altri, utilizzando la tecnica nota, potranno modificare e/o adattare in varie applicazioni tale forma realizzativa specifica senza ulteriori ricerche e senza allontanarsi dal concetto inventivo, e, quindi, si intende che tali adattamenti e modifiche saranno considerabili come equivalenti della forma realizzativa specifica. I mezzi e i materiali per realizzare le varie funzioni descritte potranno essere di varia natura senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. Si intende che le espressioni o la terminologia utilizzate hanno scopo puramente descrittivo e per questo non limitativo.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura, per l’estrazione di purea, o succo, da alimenti di origine vegetale comprendente: − una sezione di trattamento di detti alimenti di origine vegetale con ottenimento di un prodotto trattato; − una sezione di estrazione nella quale à ̈ disposto un rotore atto a operare in combinazione con un setaccio fisso provvisto di una pluralità di fori, in modo da separare detto prodotto di origine vegetale in un prodotto principale comprendente detta purea, o succo, che attraversa detto setaccio e viene scaricato in una prima uscita ed in un prodotto di scarto che, invece, non attraversa detto setaccio e viene scaricato attraverso una seconda uscita; − una sezione di inattivazione enzimatica comprendente mezzi di riscaldamento atti a riscaldare un prodotto iniziale avente una temperatura iniziale fino ad una temperatura determinata per un tempo determinato; caratterizzato dal fatto che sono previsti, inoltre, mezzi per indirizzare selettivamente il prodotto trattato uscente da detta sezione di trattamento prima in detta sezione di inattivazione enzimatica e poi in detta sezione di estrazione, oppure prima in detta sezione di estrazione e poi in detta sezione di inattivazione enzimatica.
  2. 2. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi per indirizzare selettivamente detto prodotto trattato comprendono un dispositivo deviatore disposto in detta sezione di trattamento atto ad indirizzare alternativamente detto prodotto trattato lungo una prima direzione di scarico, o lungo una seconda direzione di scarico.
  3. 3. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 2, in cui detta sezione di estrazione à ̈ disposta lungo detta prima direzione di scarico, mentre detta sezione di inattivazione enzimatica à ̈ disposta lungo detta seconda direzione di scarico.
  4. 4. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 2, in cui detto dispositivo deviatore disposto in detta sezione di trattamento e detta sezione di inattivazione enzimatica sono connessi tramite primi mezzi di trasferimento atti a prelevare il prodotto trattato da detta sezione di trattamento e ad inviarlo verso detta sezione di inattivazione enzimatica.
  5. 5. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 1, in cui a valle di detta sezione di inattivazione enzimatica à ̈ disposta una prima valvola di deviazione per indirizzare selettivamente detto prodotto riscaldato lungo una stazione di raccolta del prodotto finale lavorato a freddo, oppure verso detta sezione di estrazione.
  6. 6. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 1, in cui a valle della sezione di estrazione à ̈ prevista una seconda valvola di deviazione atta ad indirizzare selettivamente detto prodotto principale verso una stazione di raccolta del prodotto finale lavorato a caldo oppure verso detta sezione di inattivazione enzimatica.
  7. 7. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 1, in cui sono previsti mezzi a programma atti a regolare la velocità di riscaldamento del prodotto all’interno di detta sezione di inattivazione enzimatica, in particolare detti mezzi a programma impostando una velocità di riscaldamento più elevata nel caso di estrazione a freddo, ed una velocità di riscaldamento più bassa nel caso di estrazione a caldo.
  8. 8. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 7, in cui detta sezione di inattivazione enzimatica comprende: − mezzi per regolare la potenza termica ceduta al prodotto; − mezzi per regolare il volume trattato; detti mezzi a programma comandando i mezzi per regolare la potenza termica e detti mezzi per regolare il volume trattato in modo da avere una velocità di riscaldamento desiderata.
  9. 9. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione 7, in cui nel caso di un’estrazione a freddo detti mezzi a programma impostano una potenza di riscaldamento P1 in un tratto di condotto di lunghezza determinata L1, mentre nel caso di un’estrazione a caldo, detti mezzi a programma impostano una potenza di riscaldamento P2, con P2<P1 in detto tratto di condotto di lunghezza determinata L1.
  10. 10. Processo di estrazione purea, o succo, da alimenti di origine vegetale comprendente le fasi di: − trattamento di detti alimenti di origine vegetale con ottenimento di un prodotto trattato; − estrazione da detto prodotto trattato di un prodotto principale comprendente detta purea, o succo, e di un prodotto di scarto; − inattivazione enzimatica mediante riscaldamento di un prodotto scelto tra detto prodotto principale, in una modalità a freddo, e detto prodotto trattato, in una modalità a caldo; caratterizzato dal fatto che, a valle di detta fase di trattamento, à ̈ prevista una fase di deviazione tale che in detta modalità a freddo detto prodotto trattato viene sottoposto prima a detta fase di estrazione e poi a detta fase di inattivazione enzimatica, in detta modalità a caldo detto prodotto trattato viene sottoposto prima a detta fase di inattivazione enzimatica e poi a detta fase di estrazione.
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