ITPD990021A1 - Componenti di occhiali da assemblare alle lenti - Google Patents
Componenti di occhiali da assemblare alle lentiInfo
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Description
"COMPONENTI DI OCCHIALI DA ASSEMBLARE ALLE LENTI
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto dei componenti di occhiali da assemblare alle lenti.
Chiunque abbia la necessità di portare gli occhiali per correggere un difetto di vista o per proteggere gli occhi dal fastidioso riflesso dei raggi solari, nell'apprestarsi ad acquistare un paio di occhiali dovrebbe orientarsi verso la scelta di una montatura che ben si adatti alla conformazione della sua testa.
Gli occhiali, infatti, si caratterizzano prevalentemen te per la struttura della montatura che supporta le lenti.
In pratica gli occhiali dovrebbero essere adattatati alla conformazione della testa dell'utilizzatore in funzi soprattutto delle parti su cui la montatura va in appoggio la posizione del naso e la posizione delle orecchie.
Nella scelta di un paio di occhiali non è trascurare, poi, l'angolo pantoscopico, cioè l'angolo individuato tra le astine ed il piano di sviluppo delle lenti, anch'esso funzione della conformazione strutturale della testa.
In realtà, però, nello scegliere un paio di occhiali la maggior parte delle volte si preferisce dare maggior peso all'estetica della montatura piuttosto che alla struttura che più si adatti alla conformazione della testa.
Questo perchè a tutt'oggi gli occhiali debbono a tutta ragione essere considerati prodotti di moda che seguono le evoluzioni da questa imposte.
A lungo andare, però, l'utilizzatore si ritrova a "mal sopportare" gli occhiali, o addirittura non riesce più a sentirseli addosso, con la conseguenza che tenderà ad usarli il meno possibile arrivando perfino, in alcuni casi, a danneggiare la vista.
Negli ultimi tempi stanno prendendo sempre più piede gli occhiali "senza montatura" costituiti da semplici connessioni tra le lenti e le astine.
Anche questi occhiali si presentano, in definitiva, con una struttura rigida e dunque anche per essi l'utilizzatore dovrebbe preferire quelli che più si adattano alla conformazione della sua testa.
Compito principale del presente trovato è quello di mettere a punto dei componenti di occhiali che possano essere assemblati direttamente alle lenti così che possano essere scelti da un utilizzatore in funzione della conformazione strutturale della sua testa.
In relazione al compito principale, un importante scopo che si vorrebbe ottenere con il presente trovato è quello di mettere a punto dei componenti di occhiali che siano facilmente assemblabili alle lenti cosicché questa operazione possa essere fatta direttamente dall'ottico.
Un altro importante scopo che si vuole raggiungere è quello di mettere a punto dei componenti di occhiali che possano essere assemblati alle lenti in modo sicuro e che siano in grado di impedire qualsiasi indesiderata rotazione tra le parti.
Ancora uno scopo di notevole importanza è legato al fatto che si vorrebbero realizzare dei componenti di occhiali da assemblare direttamente alle lenti che presentino una struttura semplice e robusta.
Il compito principale, gli scopi preposti ed altri scopi ancora che più chiaramente appariranno in seguito vengono raggiunti da un componente di occhiale da associare ad una lente che si caratterizza per
il fatto di comprendere, su un tratto terminale, una prima ed una seconda porzione piana tra loro ortogonali, su detta seconda porzione essendo definito un foro trasversale, detta prima e seconda porzione di detto componente essendo atte ad essere in appoggio rispettivamente contro il bordo e l'adiacente parte di una delle facce di detta lente in modo che il foro trasversale definito in detta seconda porzione risulti allineato ad un corrispondente foro passante ricavato sulla lente per permettere in essi l'inserimento di una vite di fissaggio, almeno una di dette prima e seconda porzione essendo dotata di un rilievo ad essa solidale ed atto ad interferire con detta lente per impedirne qualsiasi indesiderata rotazione.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno più chiaramente dalla descrizione di alcune preferite forme realizzative, illustrate a titolo indicativo, ma non per questo limitativo della loro portata, nelle allegate tavole di disegni in cui:
- la fig. 1 rappresenta una vista prospettica di un paio di occhiali ottenuti assemblando alle lenti componenti realizzati secondo il presente trovato;
- la fig. 2 rappresenta una vista prospettica in parte sezionata di un particolare degli occhiali di figura 1;
- la fig. 3 rappresenta una vista in esploso di un particolare di figura 2;
- la fig. 4 rappresenta una vista in esploso del particolare illustrato in figura 3 in una prima variante realizzativa;
- la fig. 5 rappresenta una vista prospettica in parte sezionata di un altro particolare degli occhiali di
la fig. 6 rappresenta una vista in esploso del particolare illustrato in figura 5;
la fig. 7 rappresenta una vista frontale del particolare di figura 6;
- la fig. 8 rappresenta una vista in esploso del particolare di figura 6 in una prima variante realizzativa;
- la fig. 9 rappresenta una vista prospettica di una seconda variante del componente di occhiali illustrato in figura 2;
- la fig. 10 rappresenta una vista in esploso del particolare di fig. 6 in una seconda variante realizzativa;
la fig. 11 rappresenta una vista frontale del particolare illustrato in figura 9;
- la fig. 12 rappresenta una vista prospettica di una terza variante del particolare di figura 5;
- la fig. 13 rappresenta una vista in esploso della variante di figura 12;
- la fig. 14 rappresenta una vista dall'alto di un particolare della cerniera illustrata nelle figure 5 e 6;
- la fig. 15 rappresenta una vista della sezione trasversale secondo la traccia XV - XV del particolare illustrato in figura 14;
- la fig. 16 rappresenta una variante della configurazione di fig. 8;
- le figg. 17 e 18 illustrano i componenti di fig. 16 assemblati in due configurazioni diverse dell ' angolo pantoscopico;
- la fig. 19 rappresenta una vista in esploso di un particolare di occhiali con montatura delle lenti a cornice in una ulteriore variante realizzativa del trovato.
Con riferimento alle figure precedentemente citate, un paio di occhiali ottenuti assemblando direttamente a due lenti 11 dei componenti secondo il presente trovato, sono indicati con il numero di riferimento 10.
Il questo caso detti componenti che cooperano a realizzare gli occhiali 10 comprendono un nasello 12 interposto tra le due lenti 11 alle quali sono associati, dalla parte opposta, due attacchi 13, ciascuno dei quali è incernierato ad una rispettiva astina 14.
In questo caso, non limitativo, detto nasello 12 è realizzato di preferenza in materia plastica, ma può essere in metallo o altro materiale fusibile o iniettabile e presenta una struttura allungata ed arcuata che, in questa soluzione, ha sezione trasversale rettangolare.
Ciascuna estremità 15 del nasello 12 è sagomata in modo da individuare una prima ed una seconda porzione, rispettivamente indicate con i numeri 16 e 17, tra loro sostanzialmente ortogonali.
La prima porzione 16 è atta a risultare, in assetto operativo, in appoggio in corrispondenza di un tratto del bordo 18 della lente 11 ed è, di conseguenza di dimensioni corrispondenti allo stesso.
Indicando con i numeri 19 e 20 rispettivamente la faccia della lente 11 rivolta verso l'esterno e la faccia rivolta verso l'interno degli occhiali 10, la seconda porzione 17, in assetto operativo, è atta ad essere in appoggio contro una corrispondente porzione della lente 11 adiacente al tratto di bordo 18 della faccia 20 rivolta verso l'interno.
In corrispondenza di detta medesima porzione della lente 11 sono definiti, a partire dal tratto di bordo 18, un primo ed un secondo foro passante 21 e 22.
In questo caso detti primo e secondo foro 21 e 22 sono vicini e presentano sviluppo parallelo, in particolare detto primo foro 21, che è più vicino al tratto di bordo 18, ha dimensioni ridotte rispetto al secondo 22.
Corrispondentemente sulla seconda porzione 17 del nasello 12 sono definiti, a partire dalla parte rivolta verso la prima porzione 16, un terzo ed un quarto foro passante indicati nell'ordine con i numeri 23 e 24 e di dimensioni sostanzialmente equivalenti a quelle dei corrispondenti primo e secondo foro 21 e 22 ricavati sulla lente 11.
In particolare quando la faccia 20 della lente 11 è in appoggio sulla seconda porzione 17, detti primo e secondo foro 21 e 22 che sono su di essa ricavati risultano allineati ai corrispondenti terzo e quarto foro passante 23 e 24 definiti sulla seconda porzione 17.
Un elemento portaplacchette, del tipo in sè noto, è indicato con il numero 27 ed è costituito da un supporto filiforme 28 realizzato in materiale metallico convenientemente sagomato in modo da presentare una prima estremità 29 piegata ad uncino, alla quale è fissata una placchetta 30.
Proseguendo nel suo sviluppo detto supporto filiforme 28 comprende un tratto piegato a "U" individuante, in pratica, un occhiello 31 ed una seconda estremità 32 rettilinea e sostanzialmente ortogonale rispetto alla giacitura individuata dall'occhiello 31.
Detta seconda estremità 32 si impegna, nell'ordine, all'interno del terzo foro 23 definito nella seconda porzione 17 ed è atta ad attraversare il primo foro 21 ricavato sulla lente 11.
L'inserimento della seconda estremità 32 nel terzo foro 23 del nasello 12 permette di sistemare l'occhiello 31 contro la parte della porzione 17 rivolta verso l'interno degli occhiali 10 in corrispondenza del quarto foro passante 24.
Il fissaggio del nasello 12 alla lente 11 avviene mediante inserimento di una vite 25 che attraver sa nell'ordine, il secondo foro 22 della lente 11 e, di seguito, detto quarto foro 24 della seconda porzione 17 e una volta fuoriuscito, attraversare detto occhiello 31 per avvitarsi infine, in corrispondenza della parte interna degli occhiali 10, in un dado di serraggio 26.
In questo modo l'assemblaggio dell'elemento portaplacchette 27 al nasello 12 risulta stabile e, al contempo, l'attraversamento della lente 11 nel primo foro 21 effettuato dalla seconda estremità 32 impedisce qualsiasi movimento indesiderato tra lente 11 e nasello 12 ed aumenta l'efficacia dell'assemblaggio e la stabilità complessiva degli occhiali 10.
L'utilizzatore pertanto può scegliere il nasello 12 e gli elementi portaplacchette 27 più adatti alla struttura del suo volto, ed in particolare del suo naso.
Fatto ciò l'ottico stesso effettua l'assemblaggio tra lenti 11 e nasello 12 con poche e semplici operazioni.
Con particolare riferimento alla figura 4, una prima variante realizzativa è ottenuta realizzando sulla lente, ora indicata con il numero 111, a partire dal tratto di bordo 118, una fresatura 121 ed un secondo foro passante 122.
Corrispondentemente sulla seconda porzione, ora 117, del nasello 112 sono definiti un terzo ed un quarto foro, rispettivamente 123 e 124.
Anche in questo caso detti terzo e quarto foro 123 e 124 della seconda porzione 117, che in assetto operativo è atta ad essere in appoggio contro una porzione di lente 111 della faccia rivolta verso l'interno, risultano allineati corrispondentemente alla fresatura 121 e al secondo foro 122 ricavati sulla lente 11.
Anche in questa soluzione l'inserimento della seconda estremità 132 dell'elemento portaplacchette, ora 127, nel terzo foro 123 del nasello 112 consente di disporre l'occhiello 131 in corrispondenza del quarto foro passante 124 della seconda porzione 117.
Il fissaggio del nasello 112 alla lente 111 è ottenuto con l'inserimento di una vite 125 che attraversa, nell'ordine, il secondo foro 122 della lente 111, detto quarto foro 124 della seconda porzione 117 e, una volta fuoriuscito, attraversa detto occhiello 131 per avvitarsi infine in un dado di serraggio 126.
Con particolare riferimento alle figure 5, 6 e 7, un attacco 13 realizzato secondo il presente trovato ha una struttura sagomata sostanzialmente a "C" e presenta, in corrispondenza di una prima estremità 33 atta ad essere assemblata ad una lente 11 una prima ed una seconda porzione rispettivamente indicate con i numeri 34 e 35, l'una ortogonale all'altra.
In questo caso detto attacco 13 è realizzato di preferenza in materia plastica, ma può essere anche in altro materiale ad esempio metallico iniettabile o fusibile.
Detta prima porzione 34 dell'attacco 13 è dimensionalmente equivalente allo spessore della lente 11.
Sulla lente 11, in corrispondenza della zona di unione all'attacco 13, è definito, a partire dal bordo, un primo ed un secondo foro passante indicati nell'ordine con in numeri 36 e 37 e presentanti sviluppo parallelo.
Corrispondentemente su detta seconda porzione 35 è definito un terzo foro passante 38 dimensionalmente equivalente al secondo foro 37 ricavato sulla lente 11 e ad esso allineato quando la lente 11 stessa è in appoggio sulla seconda porzione 35.
Tra detto terzo foro 38 e detta prima porzione 34 si sviluppa dalla seconda porzione 35 un rilievo 39 a perno che, in questa configurazione realizzativa, è in metallo ed è parzialmente inserito e bloccato in un foro cieco 40 definito sulla seconda porzione 35 stessa.
In particolare detti primo e secondo foro 36 e 37 ricavati sulla lente 11 sono disposti in modo che, con la lente 11 in appoggio sulla seconda porzione 35, nel primo foro 36 può essere inserita detto rilievo 39 mentre detto secondo foro 37 è allineato al terzo foro traversale 38 definito sulla seconda porzione 35.
Il fissaggio della lente 11 all'attacco 13 avviene mediante inserimento di una vite 41 che attraversa il secondo foro 37 della lente 11 e, di seguito, attraversa il terzo foro 38 dell'attacco 13 per impegnarsi infine in un dado di fissaggio 42.
Anche in questa soluzione realizzativa la presenza del rilievo 39 a perno che è solidale all'attacco 13 e che attraversa la lente 11 impedisce qualsiasi rotazione indesiderata tra lente 11 ed attacco 13 dando così maggiore stabilità agli occhiali 10.
In questo modo 1'utilizzatore potrà scegliere tra attacchi 13 presentanti tutti la medesima struttura che si differenziano però per le loro dimensioni.
In base alla conformazione della sua testa, perciò, 1 'utilizzatore potrà scegliere i due attacchi 13 a lui più adatti così che l'ottico dovrà semplicemente effettuare l'assemblaggio degli stessi alle lenti per ottenere gli occhiali desiderati.
Con particolare riferimento alla figura 8, una prima variante realizzativa di un attacco è indicata con il numero 213 e presenta, in corrispondenza dell'estremità 233 atta ad essere assemblata ad una lente 211, una prima ed una seconda porzione rispettivamente indicate con i numeri 234 e 235, l'una ortogonale all'altra.
In questo caso sulla lente 211 è definito, a partire dal bordo, una fresatura 236 con profilo arrotondato ed un secondo foro passante 237.
Detta prima porzione 234 dell'attacco 213 è dimensionalmente equivalente allo spessore della lente 211 mentre sulla seconda porzione 235 è definito un terzo foro passante 238 di dimensioni equivalenti al secondo foro 237 ricavato sulla lente 211.
Tra detta prima e detta seconda porzione 234 e 235 dell'attacco 213 si sviluppa un rilievo 239 che risulta sostanzialmente ortogonale ad entrambe le giaciture individuate dalle suddette porzioni 234 e 235.
In particolare in questa configurazione realizzativa detto rilievo 239 è arrotondato in modo da essere sostanzialmente controsagomato alla fresatura 236 ricavata sulla lente 211.
Un'altra osservazione riguarda il fatto che, come nei casi precedenti, detta fresatura 236 e detto secondo foro 237 ricavati sulla lente 211 sono disposti in modo che, con la lente 211 in appoggio sulla seconda porzione 235, detto rilievo 239 si inserisce nella fresatura 236 mentre detto il secondo foro 237 è allineato al terzo foro 238 ricavato sull'attacco 213.
Anche in questo caso il fissaggio della lente 211 all'attacco 213 avviene mediante inserimento di una vite 241 che attraversa il secondo foro 237 della lente 211 e. seguito, attraversa il terzo foro 238 dell'attacco 213 per impegnarsi infine in un dado di fissaggio 242.
La struttura dell'estremità 233 dell'attacco 213 può essere ripetuta in corrispondenza di entrambe le estremità 413 di un nasello 412 del tipo commercialmente denominato "anatomico" e realizzato in materia plastica o altro materiale come metallo inettabile o fusibile e presentante una struttura arcuata dalla quale si sviluppano monoliticamente due prolungamenti 414 atti ad essere in appoggio sul naso dell'utilizzatore, così come è evidenziato in figura 9.
In questo caso, perciò, 1'utilizzatore non deve far altro che scegliere la "misura" di nasello 412 più adatta alla sua conformazione facciale, fatto ciò sarà l'ottico ad occuparsi del fissaggio di ciascuna estremità 413 alla corrispondente lente 411, secondo quanto descritto in precedenza.
Con particolare riferimento alle figure 10 e 11, una seconda variante di attacco è indicata con il numero 313.
In questo caso sulla lente, ora 311, è definito, a partire dal bordo, una fresatura 336 con profilo squadrato ed un secondo foro passante 337.
Sull'attacco 313 sono individuabili, come nelle configurazioni precedentemente descritte, una prima porzione 334, di dimensioni corrispondenti allo spessore della lente 311, ed una seconda porzione 335 tra loro sostanzialmente ortogonali.
Su quest'ultima è definito un terzo foro passante 338 di dimensioni equivalenti al secondo foro 337 ricavato sulla lente 311.
Tra la prima e la seconda porzione 334 e 335 dell'attacco 313 si sviluppa un rilievo 339 che è sostanzialmente ortogonale ad entrambe le giaciture individuate dalle suddette porzioni 234 e 235 e che, in questo caso, presenta sezione trasversale rettangolare cosi da risultare controsagomato alla fresatura 336.
Il fissaggio della lente 311 all'attacco 313 avviene dopo la sistemazione del rilievo 339 nella fresatura 336 per mezzo dell'inserimento di una vite 341 che attraversa, nell'ordine, detto secondo e detto terzo foro 337 e 338 per impegnarsi infine in un dado di fissaggio 342.
Con particolare riferimento alle figure 12 e 13, una terza variante di un attacco è indicata con il numero 513 e presenta, in maniera del tutto equivalente a quanto descritto nelle figure 5, 6 e 7, una prima prima ed una seconda porzione rispettivamente indicate con i numeri 534 e 535, l'una ortogonale all'altra.
In questo caso la prima porzione 534 è atta ad essere in appoggio contro il bordo della lente 511 mentre la seconda 535 è atta ad essere in appoggio contro le lente 511 in corrispondenza di una porzione della faccia rivolta versa l'esterno che è indicata, in questo caso, schematicamente con la freccia 519.
Per il resto dette prima e seconda porzione 534 e 535 sono in tutto equivalenti a quelle precedentemente indicate con i numeri 34 e 35.
In modo corrispondente sulla lente 511 è definito, a partire dal bordo, un primo ed un secondo foro passante indicati nell'ordine con in numeri 536 e 537 e presentanti sviluppo parallelo mentre sulla seconda porzione 535 è definito un terzo foro passante 538, dimensionalmente equivalente al secondo foro 537.
Anche in questo caso dalla seconda porzione 535 si sviluppa una appendice 539 metallica parzialmente inserita e bloccata in un foro cieco ivi definito.
Il fissaggio della lente 511 all'attacco 513, dopo l'inserimento della appendice 539 nel primo foro 536, avviene mediante l'inserimento di una vite 541 che attraversa, in successione, il terzo foro 538 definito sulla seconda porzione 535 e, di seguito, il secondo foro 537 della lente 511 per impegnarsi infine in un dado di fissaggio 542.
In maniera del tutto analoga anche i naselli 12, 112 e 412 descritti nelle soluzioni precedenti possono essere modificati in modo da poter essere accoppiati alle lenti corrispondenza delle facce rivolte verso l'esterno.
Con riferimento ora alle figure 16, 17 e 18, una ulteriore variante realizzativa di un attacco è indicata con il numero 613 e presenta, in corrispondenza dell'estremità 633 atta ad essere assemblata ad una lente 611, una prima ed una seconda porzione rispettivamente indicate con i numeri 634 e 635, l'una ortogonale all'altra.
In questo caso sulla lente 611 è definita, a partire dal bordo, una fresatura 636 con profilo arrotondato ed un secondo foro passante 637.
Sulla seconda porzione 635 è definito un terzo foro passante 638 di dimensioni equivalenti al secondo foro 637 ricavato sulla lente 611.
Tra detta prima e detta seconda porzione 634 e 635 dell'attacco 613 si sviluppa un rilievo 639 che risulta sostanzialmente ortogonale ad entrambe le giaciture individuate dalle suddette porzioni 634 e 635.
In particolare in questa configurazione realizzativa detto rilievo 639 è arrotondato in modo da essere sostanzialmente controsagomato alla fresatura 636 ricavata sulla lente 611.
Detta fresatura 636 e detto secondo foro 637 ricavati sulla lente 611 sono disposti in modo che detto rilievo 639 si inserisca nella fresatura 636 mentre detto il secondo foro 637 è allineato al terzo foro 638 ricavato sull'attacco 613.
Anche in questo caso il fissaggio della lente 611 all'attacco 613 avviene mediante inserimento di una vite 641 che attraversa il secondo foro 637 della lente 611 e, di seguito, attraversa il terzo foro 638 dell'attacco 613 per impegnarsi infine in un dado di fissaggio 642.
Per regolare l'angolo pantoscopico è prevista la presenza di un cuneo 643 di angolo opportuno da inserire fra la lente 611 e la porzione 635 dell'estremità 633.
Il cuneo 643 ha un foro 644 per il passaggio della vite 641.
Possono essere previsti più cunei 643 di angoli diversi o uguali da scegliere singolarmente o in combinazione per realizzare l'angolo desiderato.
In alternativa l'ottico con una limetta può modificare l'angolo di un cuneo 643.
Il cuneo 643 somma o sottrae il suo angolo a quello già previsto di assetto fra lente e componenti di attacco.
Con particolare riferimento alla figura 19, una ulteriore
variante realizzativa di un attacco, per occhiali con lenti 711 trattenute da cornici 743 (in metallo o materia plastica), è indicata con il numero
713 e presenta, in corrispondenza dell'estremità 733 atta ad essere assemblata ad una cornice 743, una prima ed una seconda porzione rispettivamente indicate con i numeri 734 e 735, l'una ortogonale all'altra.
In questo caso sulla cornice 743 è definita una appendice 744 con, a partire
dall'estremità, una fresatura 736 con profilo arrotondato ed un secondo foro passante 737.
Detta prima porzione 734 dell'attacco 713 è dimensionalmente equivalente allo spessore della appendice 744
mentre sulla seconda porzione 735 è definito un terzo foro passante 738 di dimensioni equivalenti al secondo foro 737 ricavato sulla appendice 744.
Tra detta prima e detta seconda porzione 734 e 735 dell'attacco 713 si sviluppa un rilievo 739 che risulta sostanzialmente ortogonale ad entrambe le giaciture individuate dalle suddette porzioni 734 e 735.
In particolare in questa configurazione realizzativa detto rilievo 739 è arrotondato in modo da essere sostanzialmente controsagomato alla fresatura 736 ricavata sulla appendice 744.
Un'altra osservazione riguarda il fatto che detta fresatura 736 e detto secondo foro 737 ricavati sulla appendice 744 sono disposti in modo che, con la appendice 744 in appoggio sulla seconda porzione 735, detto rilievo 739 si inserisce nella fresatura 736 mentre detto il secondo foro 737 è allineato al terzo foro 738 ricavato sull'attacco 713.
Il fissaggio della appendice 744 all'attacco 713 avviene mediante inserimento di una vite 741 che attraversa il secondo foro 737 della stessa e, di seguito, attraversa il terzo foro 738 dell'attacco 713 per impegnarsi infine in un dado di fissaggio 742.
La struttura dell'estremità 733 dell'attacco 713 può essere ripetuta in corrispondenza di entrambe le estremità di un nasello e di una corrispondente appendice della cornice 743 {entrambi non illustrati).
In questo caso si evitano le delicate lavorazioni sulla lente che negli altri casi devono essere necessariamente eseguite dall'ottico con tutte le problematiche che possono derivare.
Naturalmente altre strutture attacco-cornice possono essere configurate in modo analogo alle strutture delle figure visibili nelle figure da 1 a 7.
Con particolare riferimento alle figure 5, 14 e 15, tra detta astina 14 ed il corrispondente attacco 13 è disposta una cerniera 44 che comprende un elemento maschio 45 che si sviluppa dall'estremità dell'astina 14 ed è inserito tra le due ali 46 parallele di un controsagomato elemento femmina 47.
Quest'ultimo si sviluppa dalla seconda estremità 48 dell'attacco 13.
Su ciascuna delle ali 46 dell'elemento femmina 47 è definito un primo foro passante 49, corrispondentemente sull'elemento maschio 45 è definito un secondo foro passante 50 atto a risultare allineato ai suddetti primi fori 49 quando l'elemento maschio 45 è inserito tra le ali 46 dell'elemento femmina 47.
Una spina 51, che meglio sarà illustrata in seguito, viene inserita in detti primi e secondo foro passante 49 e 50 per fungere da perno di articolazione della cerniera 44.
In particolare detta spina 51 è ottenuta dalla piegatura di una lamina metallica che viene arrotolata su sè stessa per alcuni giri fino a realizzare una struttura tubolare.
In questo caso detta spina 51 può essere inserita molto facilmente dopo che è stata maneggiata con un apposito utensile al fine di ridurre il suo ingombro mediante un semplice restringimento.
Fatto ciò essa viene inserita, ricorrendo ad un apposito utensile in sè noto, in detti primi e secondo foro passante 49 e 50 dopodiché, lasciata libera, la spina 51 tende a ritornare in una posizione di riposo allargandosi fino a ritornare all'ingombro iniziale.
In questo modo detta spina 51 entra in interferenza con almeno uno tra detti primi e secondo foro passante 49 e 50 (in particolare con quello che presenta diametro più piccolo) rimanendo in tal modo bloccata.
In pratica si è verificato come il presente trovato abbia portato a soluzione in modo più che soddisfacente il compito principale e tutti gli scopi ad esso preposti.
Un particolare vantaggio è assicurato per il fatto di avere messo a punto dei componenti per occhiali che possono essere scelti dall 'utilizzatore sulla base della sua conformazione facciale e poi possono essere direttamente assemblati alle lenti in modo da ottenere degli occhiali praticamente "su misura".
Un altro vantaggio di notevole portata è dovuto al fatto che con il presente trovato sono stati messi a punto dei componenti di occhiali che possono essere facilmente assemblati alle lenti direttamente dall'ottico.
Un'altra importante osservazione è dovuta al fatto che i componenti di occhiali presentati possono essere assemblati alle lenti in modo sicuro e stabile ottenendo degli occhiali che non soffrono di alcun inconveniente legato a rotazioni e a movimenti tra le parti.
Ancora un vantaggio che vale la pena sottolineare riguarda il fatto che i componenti di occhiali presentati presentano una struttura semplice e robusta.
Tutti i dettagli sono sostituibili con altri elementi tecnicamente equivalenti.
I materiali utilizzati, purché compatibili con l'uso contingente , nonché le dimensioni , potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1) Componente di occhiale da associare ad una lente che si caratterizza per il fatto di comprendere, su un tratto terminale, una prima ed una seconda porzione piana tra loro ortogonali, su detta seconda porzione essendo definito un foro trasversale, detta prima e seconda porzione di detto componente essendo atte ad essere in appoggio rispettivamente contro il bordo e l'adiacente parte di una delle facce di detta lente in modo che il foro trasversale definito in detta seconda porzione risulti allineato ad un corrispondente foro passante ricavato sulla lente per permettere in essi l'inserimento di una vite di fissaggio, almeno una di dette prima e seconda porzione essendo dotata di un rilievo ad essa solidale ed atto ad interferire con detta lente per impedirne qualsiasi indesiderata rotazione.
- 2) Componente, secondo la rivendicazione precedente, che si caratterizza per il fatto che su detta lente è definito, a partire dal bordo, un primo ed un secondo foro passante e che da detta seconda porzione si sviluppa un rilievo a perno, detti primo e secondo foro ricavati sulla lente essendo disposti in modo che, con la lente in appoggio sulla seconda porzione, detto rilievo può essere inserito in detto primo foro mentre detto secondo foro della lente allineato al foro traversale definito sulla seconda porzione di detto componente, una vite attraversando detto secondo foro della lente 11 e detto foro definito sulla seconda porzione per impegnarsi infine in un dado di fissaggio.
- 3) Componente, secondo la rivendicazione precedente, che si caratterizza per il fatto che detto componente è in materia plastica e detto rilievo a perno è in metallo, quest'ultimo essendo parzialmente inserito e bloccato in un foro cieco definito sulla seconda porzione stessa.
- 4) Componente, secondo la rivendicazione 2, che si caratterizza per il fatto che detto primo foro definito sulla lente è una fresatura e che detto rilievo si sviluppa monoliticamente tra detta prima e detta seconda porzione in modo da risultare sostanzialmente ortogonale ad entrambe le giaciture da queste individuate, detta fresatura e detto secondo foro ricavati sulla lente sono disposti in modo che, con la lente in appoggio sulla seconda porzione, detto rilievo si inserisce nella fresatura mentre detto secondo foro è allineato al foro ricavato sulla seconda porzione di detto componente.
- 5) Componente, secondo la rivendicazione precedente, che si caratterizza per il fatto che detta fresatura definita sul bordo della lente e detto rilievo sviluppantisi tra dette prima e seconda porzione presentano i rispettivi profili arrotondati.
- 6) Componente, secondo la rivendicazione 4, che si caratterizza per il fatto che detta fresatura e detto rilievo presentano i rispettivi profili squadrati.
- 7) Componente, secondo la rivendicazione 1 e/o successive, che si caratterizza per il fatto che detta lente è atta ad essere in appoggio su detta seconda porzione con la faccia rivolta verso l'interno.
- 8) Componente, secondo una o più delle rivendicazione da 1 a 6, che si caratterizza per il fatto che detta lente è atta ad essere in appoggio su detta seconda porzione con la faccia rivolta verso l'esterno.
- 9) Nasello per occhiali del tipo da associare direttamente ad una lente che si caratterizza per il fatto di comprendere, su un tratto terminale, una prima ed una seconda porzione piana tra loro ortogonali atte ad essere in appoggio rispettivamente contro il bordo e l'adiacente parte di una delle facce di detta lente, su quest'ultima essendo definiti, a partire dal bordo, un primo ed un secondo foro passante mentre su detta seconda porzione del nasello essendo definiti, a partire dalla parte rivolta verso la prima porzione, un terzo ed un quarto foro passante, questi ultimi risultando, con detta lente in appoggio su detta seconda porzione, allineati e dimensionalmente equivalenti ai corrispondenti primo e secondo foro definiti sulla lente, un supporto per placchette in materiale metallico presentando un occhiello ed una estremità rettilinea e ad esso ortogonale atta ad impegnarsi, nell'ordine, in detto terzo foro definito nella seconda porzione e ad attraversare detto primo foro ricavato sulla lente, una vite di fissaggio di detta lente e di detto supporto per placchette a detto nasello attraversando, nell'ordine, detto secondo foro della lente e, di seguito, detto quarto foro definito sulla seconda porzione e detto occhiello per avvitarsi infine in un dado di serraggio.
- 10) Cerniera per occhiali del tipo comprendente un elemento maschio in impegno tra le due ali di un elemento femmina, detti elementi maschio e femmina essendo uno solidale all'estremità di una astina e l'altro al frontale, su ciascuna delle ali dell'elemento femmina e su detto elemento maschio essendo definiti rispettivi primi ed un secondo foro passante, detta cerniera caratterizzandosi per il fatto di comprendere una spina ottenuta dalla piegatura di una lamina metallica arrotolata su sè stessa fino a realizzare una struttura tubolare, detta spina essendo inseribile in detti primi e secondo foro passante così da fungere da perno di articolazione della cerniera.
- 11) Componente di occhiale che si caratterizza per il fatto di comprendere, su un tratto terminale, una prima ed una seconda porzione piana tra loro ortogonali, su detta seconda porzione essendo definito un foro trasversale, detta prima e seconda porzione di detto componente essendo atte ad essere in appoggio rispettivamente contro il bordo e l'adiacente parte di una cornice che trattiene detta lente in modo che il foro trasversale definito in detta seconda porzione risulti allineato ad un corrispondente foro passante ricavato sulla detta parte di cornice per permettere in essi l'inserimento di una vite di fissaggio, almeno una di dette prima e seconda porzione essendo dotata di un rilievo ad essa solidale ed atto ad interferire con detta parte di cornice per impedirne qualsiasi indesiderata rotazione .
- 12) Componente per occhiali secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che per regolare l'angolo pantoscopico è prevista la presenza di almeno un cuneo di angolo opportuno da inserire fra detta lente e la porzione di appoggio per essa sull'attacco dell'astina e/o del nasello.
- 13) Componente per occhiali secondo una o più delle rivendicazioni precedenti che si caratterizza per quanto descritto ed illustrato nelle allegate tavole di disegni.
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