ITPD940123A1 - Distributore automatico per prodotti confezionati, in particolare per confezioni a lattina - Google Patents

Distributore automatico per prodotti confezionati, in particolare per confezioni a lattina Download PDF

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Abstract

Un distributore automatico comprende una prima bocca di erogazione di confezioni alimentate per caduta da un magazzino ed una seconda bocca di erogazione sopraelevata rispetto alla prima; tra la prima e la seconda bocca sono previsti mezzi sollevatori per sollevare una confezione erogata dalla prima bocca ed alimentare la confezione alla seconda bocca.

Description

Descrizione del brevetto per Invenzione Industriale dal titolo: "Distributore automatico per prodotti confezionati, in particolare per confezioni a lattina".
DESCRIZIONE
L'invenzione concerne un distributore automatico per prodotti confezionati, in particolare per confezioni a lattina, del tipo comprendente una bocca di erogazione di dette confezioni da un magazzino di confezioni.
Nel seguito della descrizione si fa esplicito riferimento a confezioni a lattina quali quelle tipicamente adottate per bibite e bevande in genere, indicando tali confezioni anche con il termine di "lattine". Resta inteso che l'invenzione si presta altresì all'erogazione di confezioni diverse purché alimentate,preferibilmente per caduta da un magazzino ad una bocca di erogazione.
Distributori automatici includenti le caratteristiche sopraindicate sono diffusamente conosciuti nell'ambito tecnico specifico e in particolare nell'ambito dei distributori di prodotti in lattina.
L'esigenza affrontata da questa invenzione è quella di migliorare le caratteristiche ergonomiche di tali distributori in relazione alla posizione della bocca di erogazione .
I distributori automatici realizzati secondo la tecnica nota comprendono una bocca di erogazione che è alimentata per caduta dal magazzino di stoccaggio delle lattine. Di conseguenza la bocca di erogazione è posta ad una quota inferiore alla base del magazzino da cui i prodotti sono erogati. Questa configurazione vincola il posizionamento della bocca di erogazione generalmente nella metà inferiore della parete frontale del distributore.
Nel caso di distributori ad elevata capacità e conseguentemente elevato sviluppo verticale tale vincolo non è, di per sé, un inconveniente in quanto si ottiene comunque un posizionamento ergonomicamente favorevole della bocca di erogazione tale da consentire la raccolta della lattina erogata senza necessariamente doversi chinare. Inoltre la parte inferiore del distributore, non utilizzata come magazzino, può comunque essere convenientemente utilizzata quale vano tecnico, ad esempio per alloggiare l'insieme delle apparecchiature di refrigerazione del distributore.
Nel caso di distributori di minori dimensioni, quali quelli per uffici e/o piccole comunità, il vincolo indicato è invece sfavorevole, data la limitata altezza complessiva del distributore ed il conseguente basso posizionamento della bocca di erogazione: è quindi frequentemente necessario chinarsi per prelevare la lattina erogata. Questo inconveniente rende potenzialmente inaccessibile il distributore a quelle persone che hanno problemi nel chinarsi. D'altro canto è talvolta limitata la possibilità di installare il distributore in posizione sopraelevata in quanto esso stesso può servire come appoggio per altre apparecchiature che devono di per sé essere accessibili all'utilizzatore e che conseguentemente devono essere posizionate ad altezze ergonomicamente favorevoli.
Il problema alla base di questa invenzione è quello di mettere a disposizione un distributore automatico strutturalmente e funzionalmente concepito così da ovviare agli inconvenienti lamentati in riferimento alla tecnica nota citata.
Questo problema è risolto dall'invenzione mediante un distributore automatico del tipo citato inizialmente e caratterizzato dal fatto che esso comprende una seconda bocca di erogazione sopraelevata rispetto alla prima bocca di erogazione e dei mezzi sollevatori tra le bocche suddette per sollevare una confezione erogata alla prima bocca ed alimentare la confezione alla seconda bocca.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell'invenzione meglio risulteranno dalla descrizione dettagliata che segue di un suo esempio di realizzazione preferito, ma non esclusivo, illustrato a titolo indicativo ma non limitativo con riferimento agli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica in parziale sezione,di un distributore automatico secondo questa invenzione;
~ la figura 2 è una vista laterale in parziale sezione del distributore automatico di figura 1;
- la figura 3 è una vista prospettica parziale di un particolare del distributore di figura 1;
- le figure da 4 a 8 sono viste laterali schematiche del particolare di figura 3 nella sequenza delle fasi di funzionamento del medesimo.
In figura 1, con 1 è complessivamente indicato un distributore automatico per confezioni 2 a lattina. Il distributore 1 comprende, in una stessa scocca 3, una pluralità di dispositivi distributori 4, individuali, affiancati, ma strutturalmente e funzionalmente, autonomi. Uno solo di essi è descritto in dettaglio di seguito essendo inteso che il loro numero potrà variare secondo necessità.
Nella scocca 3 è individuata una parete frontale 5 nella cui metà superiore è ricavata una apertura 6 allungata trasversalmente. Superiormente la scocca 3 reca un piano sommitale. 7 costituente appoggio per apparecchiature ausiliarie quali una macchina per caffè 8.
Ciascun dispositivo distributore 4 comprende un magazzino 9, in cui le lattine 2 sono alimentate per caduta lungo un percorso a labirinto ad un piano inclinato 10 definito da due profilati entrambi indicati con 11 ad L, paralleli e distanziati. Questi ultimi sono fissati ciascuno ad una rispettiva parete laterale 12 del dispositivo distributore 4.
Il piano inclinato 10 si estende oltre una prima bocca di erogazione 13 attraverso la quale le lattine 2 sono alimentate in sequenza a mezzi sollevatori complessivamente indicati con 14.
I mezzi sollevatori 14 si estendono tra la prima bocca di erogazione 13 del magazzino 9 ed una seconda bocca di erogazione 15, sopraelevata rispetto alla precedente in corrispondenza dell'apertura 6, ed alimentano a quest'ultima le lattine 2 erogate per caduta dal magazzino 9.
Nei mezzi sollevatori 14 sono identificati mezzi di guida per formare e tenere in guida una colonna 16 di lattine 2a,b,c,d tra la prima bocca di erogazione 13 e la seconda bocca di erogazione 15. Tali lattine sono trattenute da due coppie di guide rispettivamente indicate con 17a,b e 18a,b e dalle corrispondenti porzioni delle pareti laterali 12. Le guide I7a,b sono ricavate su corrispondenti ali di un profilato 19 nel quale è identificato un canale 20 di fondo 21 e pareti 22a,b. Le guide 18a,b sono ricavate su corrispondenti superfici, affacciate alle guide 17a,b, di due profilati 23a,b conformati in sezione a C, fissati alle pareti 12 e disposti con una rispettiva scanalatura 24 affacciata. Tra le scanalature 24 è scorrevolmente guidato un telaio 25 mobile lungo una corsa operativa parallela all'estensione verticale della colonna 16 di lattine 2a-d.
Sul telaio 25 e sul profilato 19 sono previsti rispettivi primi e secondi organi di ritegno unidirezionale atti a permettere una corsa operativa di sollevamento delle lattine 2 lungo la direzione verticale della colonna 16 dalla prima alla seconda bocca di erogazione ma tali da interferire con la discesa delle lattine per trattenerle nelle posizioni raggiunte a seguito della suddetta corsa operativa.
I primi organi di ritegno comprendono una pluralità di palette 26a,b,c,d parallele e disposte a passo lungo la colonna 16. Tali palette sono imperniate ad una loro estremità mediante un perno 30 tra le pareti 22a,b del profilato 19 in prossimità del fondo 21 di questo e recano un labbro 27 sostanzialmente a squadra. In virtù di tale conformazione le palette 26a-d sono oscillabili a partire da una posizione operativa, interferente con le lattine 2a-d della colonna 16, in cui il labbro 27 è in battuta contro il fondo 21 (figura 4), verso una posizione non operativa (figura 5) di non interferenza con le lattine 2a-d della colonna 16. Per impedire che le palette 26a-d possano permanere in equilibrio nella posizione non operativa esse recano una bugnatura 31 suscettibile di limitarne l'oscillazione rispetto al fondo 21 del canale 20.
I secondi organi di ritegno comprendono anch'essi una pluralità di palette 32a,b,c,d,e, parallele tra loro ed aventi struttura sostanzialmente identica a quella delle palette 26a~d alla cui descrizione si rimanda per ogni ulteriore dettaglio. In aggiunta alla conformazione tipica delle palette 32b-e la paletta sommitale 32a di tale pluralità presenta in corrispondenza del perno 30 due pioli 36a,b sporgenti con prefissata angolazione. Detti pioli interferiscono, al termine della corsa operativa sopra definita, con un riscontro 35, esteso trasversalmente tra le estremità sommitali dei profilati 23a,b, così da produrre una repentina oscillazione della paletta sommitale 32a nella direzione della freccia C di figura 6. A seguito di tale oscillazione la lattina 2a, sostenuta su di una culla 37 solidale alla paletta 32a, è catapultata nella seconda bocca di erogazione 15. Per questa ragione i pioli 36a,b ed il riscontro 35 verranno altresì indicati con il termine di "dispositivo a catapulta", complessivamente indicato con 38.
L'azionamento del telaio 25 nella corsa operativa di sollevamento delle lattine 2, nella direzione della freccia A di figura 5, ed in una corsa di discesa, nella direzione della freccia B di figura 7, è ottenuto tramite mezzi motori complessivamente indicati con 40 includenti una cinghia o catena 44 chiusa ad anello tra due pulegge 41,42 una delle quali motorizzata. Alla cinghia 44 è solidale un piolo 45 impegnato in un'asola 46 di un traversino 47 a sua volta fissato al telaio 25. L'asola 46 è estesa trasversalmente alla direzione di movimento del telaio 25.
Nelle figure da 4 a 8 è illustrata la sequenza delle fasi di funzionamento del dispositivo distributore 4.
A partire da una condizione iniziale in cui una prima lattina 2e è alimentata per caduta attraverso la prima bocca di erogazione 13 questa è arrestata in appoggio contro le guide 18a,b. Il telaio 25 è condotto dai mezzi motori 40 così che la paletta 32e si trovi al di sotto della lattina 2e pronta al sollevamento della medesima.
Mediante l'azionamento dei mezzi motori 40 si ottiene l'avvio della corsa operativa di sollevamento del telaio 25. La paletta 32e entra in contatto con la lattina 2e sollevandola oltre la- paletta 26d del profilato 19, quest'ultima essendo oscillata dapprima in posizione non operativa dalla lattina 2e per ricadere poi alle sue spalle, nella posizione operativa di figura 6.
Il telaio è quindi ulteriormente azionato dai mezzi motori 40 nella corsa di discesa in cui la lattina 2e è dapprima deposta sulla paletta 26d e da questa trattenuta nella posizione sollevata raggiunta; quindi la paletta 32e è portata a scavalcare, oscillando attorno al perno 30 una nuova lattina 2f nel frattempo erogata alla prima bocca di erogazione 13 per adagiarsi in posizione operativa al di sotto di essa.
In una nuova corsa operativa del telaio 25 la lattina 2f è sollevata per essere adagiata sulla paletta 26d in modo analogo alla sequenza descritta in precedenza mentre la lattina 2e è ulteriormente sollevata, ad opera della paletta 32d, per essere adagiata sulla paletta 26c immediatamente adiacente. L'operazione è ripetuta sino alla completa formazione della colonna 16 di lattine 2a-d rappresentata in figura 4.
Questo ciclo operativo consente inoltre l'erogazione completa di tutte le confezioni 2 previste nel magazzino 9, con completo svuotamento della colonna 16.
A partire dalla condizione di appoggio sulla paletta 26a la lattina 2a alla sommità della colonna 16, nella corsa operativa è sollevata dalla paletta 32a sino a che i pioli 36a,b sono condotti ad interferire con il riscontro 35 determinando la repentina oscillazione della suddetta paletta verso la posizione di figura 6. L’effetto a catapulta determina la proiezione della lattina 2a nella seconda bocca di erogazione 15.
Il trovato risolve così il problema proposto conseguendo numerosi vantaggi rispetto alle soluzioni note.
Un primo vantaggio consiste nel fatto che i mezzi sollevatori consentono di erogare una lattina alla seconda bocca di erogazione con una corsa limitata ed indipendente dalla distanza di tale bocca dalla prima bocca di erogazione del magazzino. Ciò è ottenuto indipendentemente dal fatto che siano previsti o meno mezzi per il sollevamento individuale di ciascuna lattina della colonna.
Un altro vantaggio è quello di permettere il completo svuotamento del distributore incluse le confezioni della colonna, ciò è ottenuto prevedendo il sollevamento ed il ritegno individuale di ciascuna confezione.
Non ultimo vantaggio è quello di poter realizzare distributori affiancando più dispositivi funzionalmente autonomi in relazione ai rispettivi mezzi sollevatori. Ciò consente l'erogazione automatica di prodotti diversi per ciascun dispositivo distributore.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Distributore automatico per prodotti confezionati, in particolare per confezioni a lattina, comprendente una prima bocca di erogazione di dette confezioni alimentata per caduta da un magazzino di confezioni, caratterizzato dal fatto che detto distributore comprende una seconda bocca di erogazione sopraelevata rispetto a detta prima bocca e mezzi sollevatori tra dette bocche per sollevare una confezione erogata alla prima bocca ed alimentare detta confezione alla seconda bocca.
  2. 2. Distributore secondo la rivendicazione 1 in cui detti mezzi sollevatori comprendono mezzi per formare una colonna di dette confezioni tra dette bocche e mezzi per sollevare detta colonna di una corsa sufficiente per alimentare una nuova confezione erogata dalla prima bocca alla base della colonna e per contestualmente erogare la confezione sommitale della colonna alla seconda bocca.
  3. 3. Distributore secondo la rivendicazione 2 in cui detti mezzi per sollevare la colonna di confezioni comprendono una pluralità di primi e di secondi organi di ritegno unidirezionale, detti primi organi di ritegno essendo distribuiti a passo lungo detta colonna per trattenere ciascuna lattina della colonna nella posizione raggiunta a seguito della corsa di sollevamento ed in cui detti secondi organi di ritegno sono indipendentemente attivi su ciascuna lattina della colonna ed associati ai corrispondenti primi organi di ritegno così da sollevare ogni lattina, a seguito di detta corsa di sollevamento, dal corrispondente primo organo di ritegno al primo organo di ritegno adiacente nella direzione di detta corsa di sollevamento.
  4. 4. Distributore secondo la rivendicazione 3 in cui detti primi e secondi organi di ritegno unidirezionale comprendono rispettive pluralità di palette distribuite a passo ed articolate su di un rispettivo primo e secondo telaio in modo limitatamente oscillabile tra una posizione operativa in cui esse interferiscono con le confezioni di detta colonna ed una posizione non operativa, di non interferenza, detti telai essendo mobili l'uno rispetto all'altro su azione di mezzi motori per trasferire dette confezioni lungo detta corsa di sollevamento con movimento a passo.
  5. 5. Distributore secondo la rivendicazione 3 o 4 in cui detti secondi organi di ritegno unidirezionale comprendono un dispositivo a catapulta per catapultare la confezione sommitale di detta colonna in detta seconda bocca di erogazione al termine di detta corsa di sollevamento.
  6. 6. Distributore secondo la rivendicazione 5 in cui detto dispositivo a catapulta comprende almeno un piolo, sporgente con prefissata angolazione dalla paletta sommitale di detti secondi organi di ritegno, ed un riscontro, esteso trasversalmente alla direzione di movimento di detto secondo telaio, solidale a detto primo telaio e conformato così da interferire con detto piolo al termine di detta corsa di sollevamento.
  7. 7. Distributore secondo la rivendicazione 4 in cui dette palette recano rispettive bugnature suscettibili di impedire la permanenza di dette palette in detta posizione non operativa.
  8. 8. Distributore secondo la rivendicazione 4 in cui dette palette sono imperniate ad una loro estremità mediante rispettivi perni tra corrispondenti pareti affacciate di detti primo e secondo telaio.
  9. 9. Distributore secondo la rivendicazione 4 in cui dette palette presentano ad una estremità rispettivi labbri conformati sostanzialmente a squadra, detti labbri essendo suscettibili di interferire con i rispettivi primo e secondo telaio per mantenere dette palette in detta posizione operativa .
  10. 10. Distributore secondo la rivendicazione 4 in cui detto magazzino comprende uno scivolo a piano inclinato includente una coppia di profilati paralleli e distanziati estesi oltre detta prima bocca di erogazione ai lati del percorso di dette palette.
  11. 11. Distributore secondo la rivendicazione 4 in cui detti mezzi motori comprendono una cinghia o catena chiusa ad anello tra due pulegge una delle quali motorizzata, un piolo solidale a detta cinghia ed impegnato in un'asola ricavata in un traversino solidale a detto secondo telaio.
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